ARGENTINA DEL NORD - I Viaggi di Maurizio Levi

ARGENTINA DEL NORD
Deserti d’alta quota
I selvaggi scenari del Nord Ovest tra montagne, “quebradas”, lagune e pueblos
Viaggio della durata di 16 giorni
(in hotel e hosterie, tre notti in rifugio e una in casa privata)
Un viaggio che tocca alcuni dei paesaggi più spettacolari, selvaggi e sconosciuti delle
regioni andine dell’Argentina del nord.
Da Salta, la bella città coloniale ai piedi delle Ande, ci si inoltra tra le montagne. In questa
regione si trovano alcuni degli ambienti naturali più scenografici di tutta la catena andina:
la Quebrada de Humahuaca, vallata di rocce multicolori, il “Cerro de los siete colores”,
sito protetto dall’UNESCO, i grandi “salares”, bianchi bacini tra le montagne, antichi
resti di laghi, le inaspettate formazioni glaciali nel deserto di alta quota, le lagune abitate
da colonie di fenicotteri rosa, la miniera di zolfo a 5.200 metri dai colori psichedelici, le
scenografiche formazioni del deserto rosso, i coni vulcanici nerissimi che si innalzano tra
vette circondate da colate laviche, il “campo de piedra pomez”, un labirinto di torrioni di
pomice bianca che emergono dalla sabbia nera, gli incontri con branchi di vicuñas, i
graziosi pueblos andini dove la vita sembra essersi fermata e ci si saluta con la gente del
posto come vecchi amici.
In uno di questi pueblos, Casabindo, il 15 Agosto si festeggia la Vergine della Assunzione,
con una coreografica quanto incruenta corrida popolare. Una occasione imperdibile per
vivere di prima persona il folclore e l’allegria di queste remote comunità. Si viaggerà in
fuoristrada percorrendo piste sterrate fino a passi di oltre 4.500 metri, sotto cieli blu
intenso, circondati da creste innevate e immersi in spettacolari paesaggi desertici non
ancora scoperti dal turismo. I pernottamenti si effettuano in buoni hotel e piacevoli
“hosterie”, tre notti in un buon rifugio di montagna e una in casa privata, vivendo
un’esperienza con la comunità locale. Guida locale parlante spagnolo/italiano.
PROGRAMMA DI VIAGGIO – Partenza 11 Agosto 2016
in occasione della Festa di Casabindo (El toreo de la Vincha)
1° giorno (11 Ago) / Italia – Buenos Aires
Partenza da Milano Malpensa in serata con voli di linea per Buenos Aires, via San Paolo.
Cena e pernottamento a bordo.
2° giorno / Buenos Aires – Salta
Arrivo al mattino a Buenos Aires e coincidenza dallo stesso aeroporto per il volo di
proseguimento per Salta. Accoglienza all’arrivo da parte dello staff locale e trasferimento
privato in hotel. La cittadina, chiamata “Salta, la linda” (cioè la bella), è situata a 1200
metri di altitudine sul versante orientale delle Ande, nel Nord Ovest argentino, una
regione ricca di storia, colori e folklore. In funzione dell’orario di arrivo del volo
domestico di effettua una prima visita del centro della città coloniale, con la sua piazza
centrale e le belle chiese, e dell’interessantissimo Museo Maam, dove si possono
ammirare i corpi perfettamente conservati dal gelo e dall’aria secca di tre bambini
Inca, ritrovati nel 1999 da una equipe del National Geographic sulla vetta del vulcano
Llullaillaco a 6.790 metri (in mancanza di tempo alcune visite possono slittare al mattino
successivo). Pasti liberi, pernottamento in un grazioso boutique hotel.
3° giorno / Salta – Quebrada de Humahuaca – Tilcara – Cerro de los Siete Colores –
Purmamarca (circa 280 km asfalto) (altezza max 2500 mt / all’arrivo 2.300 mt)
Prima colazione in hotel e visita della città qualora non fosse stata effettuata il
pomeriggio precedente. Si parte in fuoristrada verso nord, attraversando dapprima una
zona di fitta foresta, chiamata ‘Yungas de transiciòn’ e poi alcuni tipici pueblos, per
entrare nella Quebrada de Humahuaca lungo la strada che costituiva l’antico “Camino
Real” degli Inca, via di comunicazione tra Buenos Aires e Lima. La vegetazione è qui
differente poiché siamo in una zona di transizione tra gli altipiani andini e le foreste,
diventa subtropicale di alta quota e con un clima caldo-umido. Poi la strada inizia a salire
fino a raggiungere i 2.500 metri di altezza. Si prosegue lungo questa quebrada (una valle
molto stretta) per ammirare dei paesaggi veramente spettacolari di montagne colorate
dichiarate dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Le montagne e le valli
circostanti si riempiono gradualmente dei grandi cactus cardones. Continuando a salire
lungo la Quebrada si può ammirare la “Paleta del Pintor”, altra formazione che ci
meraviglia per le fantastiche colorazioni.
Arrivo a Tilcara dove, sulla cima di una collina che domina la valle, si trovano i resti di
una antica roccaforte degli indios Omahacas dell’epoca precoloniale. Ritorno verso sud e
quindi si lascia la valle principale per raggiungere Purmamarca, un “pueblo” disteso alle
falde dello scenico Cerro dei Sette Colori. Pranzo in un ristorante lungo la strada, cena
libera in uno dei simpatici ristorantini di Purmamarca. Pernottamento in hotel.
4° giorno / Purmamarca – Humahuaca – Iruya
(90 km asfalto e 70 km sterrato) (altezza max 4.000 mt. • all’arrivo 2.700 mt.)
Continuando a salire lungo la quebrada si attraversa il Tropico del Capricorno, dove è stato
innalzato un monumento; poi ci attende il nostro primo passo andino a quasi 3.000 metri.
Visita alle chiese di adobe (il tipico impasto di argilla e paglia dei pueblos andini) e ai tetti
di cactus di Huacalera e Uquia. Nella valle adiacente al pueblo di Uquia si visita il Cerro
de Las Senoritas, caratteristico per le centinaia di piccoli pinnacoli scolpiti dal vento e da
agenti atmosferici erosivi. Arrivo al pueblo di Humahuaca, con viuzze di sassi e case di
mattoni crudi, una caratteristica torre dell’orologio, con la statua del santo patrono che a
mezzodì esce e benedire gli astanti, e la seicentesca iglesia de la Candelaria. Poi,
imboccata una pista sterrata, ci dirigiamo verso la valle nascosta di Iruya. Superiamo i
4.000 metri al passo dell’Abra del Condor. Il paesaggio cambia improvvisamente e ci
accoglie una valle circondata da montagne di velluto senza alberi da cui parte una ripida
discesa che ci accompagna sino al pueblo di Iruya e alla sua tipica chiesetta. Visita al
pueblo e piccola camminata per ammirare il villaggio da una posizione panoramica. Pranzo
lungo la strada, cena e pernottamento in una semplice ma tipica hosteria di Iruya.
5° giorno (15 Ago) / Iruya – la Festa di Casabindo – Alfarcito
(180 km asfalto e 160 sterrato) (altezza max 4.000 mt • all’arrivo 3.600 mt)
Partenza per il pueblo di Casabindo, un minuscolo e remoto villaggio tra le Ande, dove
ogni 15 Agosto si festeggia Nostra Signora dell'Assunzione con una processione e
un'incruenta corrida. Dopo la messa, l'immagine della Vergine viene portata a braccia in
processione per le vie del paese, affollate sin dal mattino dagli abitanti dei villaggi della
regione, e il suo ritorno sarà onorato con danze nei colorati costumi tipici che hanno un
significato speciale per i locali. Ma il momento più atteso è senza dubbio “el toreo de la
vincha”, la corrida che si svolge nella piazza della chiesa dove le corna del toro vengono
inghirlandate con una fascia rossa che racchiude alcune monete d’argento. Compito degli
uomini che hanno il coraggio di cimentarsi nella prova, è di recuperare quella fascia
distraendo l’animale solo con un panno rosso, nessun’arma è consentita.
Pranzo a picnic e al pomeriggio, lasciata l‘amena comunità, si prosegue tra le Ande della
puna jujenia, viaggiando verso sud sino al limitare della laguna de Guayatayoc.
Imboccando una stradina secondaria si giunge infine al villaggio di Alfarcito, forse il più
bello e autentico pueblo puneno. La comunità di Alfarcito da qualche tempo si è
organizzata per condividere coi viaggiatori un’esperienza unica. Orgogliosa della sua
ospitalità, semplice ma genuina, la collettività allestirà dei comodi alloggi in cui
pernottare e cucinerà e condividerà la cena con noi. Una notte in mezzo alla Puna,
insieme a una comunità indigena locale, sotto una delle volte stellate più luminescenti al
mondo…
N.B. L’alloggiamento prevede la sistemazione in alcune camere con più letti e dei bagni in
comune, tutto in un ambiente pulito e autentico. Facciamo anche presente che, essendo
questa la prima notte in quota, è possibile avere un po’ di mal di testa ma si tratta di una
situazione passeggera che tende a risolversi entro un paio di giorni.
6º giorno / Alfarcito – Salinas Grandes – San Antonio de Los Cobres
(100 km sterrato e 30 km asfalto) (altezza max 4.200 mt • all’arrivo 3.750 mt)
Salutata la comunità di Alfarcito ci attende una giornata spettacolare. Con la luce ancora
calda delle prime ore del mattino ecco apparire il bianco specchio di Salinas Grandes, una
distesa di sale bianco piatto a 3.700 metri, racchiuso da vulcani e montagne di granito,
che si tinge di ogni colore con le differenti luci del giorno creando effetti veramente
spettacolari. Si raggiunge il centro di questo deserto di sale con le vetture, circondati da un
paesaggio surreale, dove poter ammirare le vasche di acqua blu da cui si raccoglie il
prezioso minerale. Sosta presso la piccola comunità di Cerro Negro, un pueblo di poche
decine di case a 4.000 mt di altitudine, i cui abitanti vivono essenzialmente con il
commercio del sale. In quest’area sono state scoperte tracce di litio, oggi tanto prezioso sul
mercato mondiale, ma subito le comunità locali si sono coalizzate contro il progetto
estrattivo governativo per impedirne l’attuazione, (almeno per ora e resistendo chissà fino a
quando). Pranzo a picnic e proseguimento verso sud.
Arrivo al borgo minerario di San Antonio de Los Cobres. Poco più di un villaggio, con le
case in adobe, San Antonio era già nel periodo coloniale un punto di sosta per le carovane
di muli che attraversavano le Ande, passando dalla costa atlantica al Pacifico. In passato
lo sfruttamento dei ricchi giacimenti minerari le conferì il titolo di ‘capoluogo della
Puna’ ma il successivo decadimento del settore estrattivo causò un regresso
dell’economia locale. Oggi San Antonio si regge economicamente grazie all’artigianato
tessile e per essere una delle stazioni della linea ferroviaria del “Tren a Las Nubes”.
Sistemazione in una caratteristica hosteria, cena e pernottamento.
7° giorno / San Antonio de Los Cobres – deserto del Labirinto – Tolar Grande
(250 km sterrato) (altezza max 4520 mts / all’arrivo 3.650 m)
Cielo blu scuro, campi dorati, paesaggi che lasciano senza fiato. Lasciato il minibus e
saliti a bordo dei fuoristrada, entriamo nel cuore della puna (la regione dell’altopiano
andino) più remota, misteriosa e affascinante. Attraversiamo il villaggio di Santa Rosa de
los Pastos Grandes, il lago salato multicolore di Pocitos e poi l’incredibile deserto del
Labirinto caratterizzato da centinaia di “cupole” rocciose rosse che si attraversano con un
percorso tortuoso e scenografico. Si raggiunge quindi il piccolo canyon della Garganta
del Diablo. I paesaggi cambiano in continuazione, siamo nel cuore dell’altopiano, nella
zona di Tolar Grande, ricca di salares, montagne colorate, misteriose formazioni saline e
alcuni dei vulcani più alti al mondo. Pranzo a picnic e cena in famiglia in una casa del
piccolo centro di Tolar Grande. Pernottamento in una hosteria o rifugio municipale (Casa
Andina o Rifugio Afapuna) o, se non disponibili, in casa di una famiglia locale.
Sia l’hosteria Casa Andina sia il Rifugio Afapuna sono di proprietà della Municipalità di
Tolar Grande. L’hosteria è stata inaugurata nel 2012, per implementare l’offerta di
ospitalità in questa remota area della Puna Salteña, e dispone di pochissime camere.
Interamente costruita in adobe e pietra vulcanica, seguendo fedelmente le tecniche
tradizionali di costruzione delle comunità locali.
Il Rifugio è stato costruito anch’esso pochi anni fa’ grazie ai fondi dell’ex-ambasciatore
di Francia e rappresenta una comoda, pulita e ben gestita opzione, l’unica alternativa
disponibile rispetto alla recente hosteria e alle case private. Possiede due grandi
camerate, con 9 letti a castello l’una, destinate rispettivamente agli uomini e alle donne. I
letti hanno lenzuola e coperte. E’ garantito un servizio di cambio lenzuola/asciugamani
giornaliero. E’ disponibile acqua calda. Il rifugio e’ riscaldato con 6 stufe a legna. Due
bagni, per uomini e donne. La cena e la colazione sono preparate e servite presso la casa
di una famiglia selezionata dal nostro corrispondente locale. In caso non sia possibile
pernottare presso le strutture della municipalità, il pernottamento avverrà in camere
presso case locali. In ogni caso, qualunque sia la sistemazione per la notte, l’accoglienza
è calda e originale!
8°-9° giorno / i dintorni di Tolar Grande: la duna escondida – los Ojos del Mar – La
Casualidad (1° giorno, 140 km sterrato – 2° giorno, 80 km sterrato + 150 km asfalto)
(altezza max 5.100 mt / all’arrivo 3.650 mt)
Queste giornate sono dedicate a escursioni in fuoristrada nei dintorni di Tolar Grande. Il
primo giorno, con le vetture fuoristrada ci avviciniamo a una enorme duna di sabbia, che i
locali chiamano la duna escondida (la duna nascosta) incastonata in un deserto rosso di
origine sedimentaria composto da innumerevoli colline tondeggianti rosse. Camminata
sulla duna per raggiungere un fantastico mirador a 360° sulle Ande, un luogo carico di
energia e al contempo meditativo. Non lontano, in un salar, si possono ammirare gli
incantevoli “Ojos del Mar”, pozze di acqua turchese in mezzo al bianco di un lago salato.
Per concludere la giornata si raggiunge la cima di una collina poco fuori Tolar Grande per
attendere che la luce radente accenda un indimenticabile tramonto su uno dei paesaggi
più spettacolari della Puna. Il giorno successivo l’escursione prevista necessita di una
partenza di buonora per raggiungere la città fantasma de La Casualidad, attraversando da
est a ovest il Salar di Arizaro con una visione a 360° sul terzo salar più grande al mondo,
circondato da una serie di vulcani e montagne innevate che superano i 6.000 metri e
segnano il confine con il Cile. Un tempo era il luogo più popolato della puna del Nord
Argentina, dove sino al 1976 vivevano circa 2.500 persone. La strada venne asfaltata per
ragioni militari e corre a mezza costa sui bordi del salar, con paesaggi grandiosi, colorati
e sempre diversi. Da lontano avremo la prima immagine della imponente sagoma del
vulcano Llullaillaco, sulla cui vetta furono ritrovati i corpi perfettamente conservati dei
tre bambini Inca ora esposti al Museo Maam di Salta. Incredibile e misterioso il centro
minerario de La Casualidad: un grosso paese con scuola, chiesa, abitazioni e impianti
completamente abbandonati e disabitati. Pranzi a picnic, cene in famiglia o ristorante
locale. Pernottamenti a Tolar Grande.
10° giorno / Cono di Arita – Salar di Arizaro – oasi di Antofallita – Salar di
Antofalla (180 km sterrato) (altezza max 3.900 mt / all’arrivo 3.200 mt)
Attraversando lo scenografico Salar di Arizaro in tutta la sua lunghezza da nord a sud e
tra effetti di miraggio, proprio nel mezzo della distesa salina, appare un perfetto cono di
roccia nera: il “Cono di Arita”, una montagna sacra che non può essere scalata.
Un altro passo montano tra i fantasmagorici paesaggi colorati di queste alture e si
raggiunge il grande Salar di Antofalla. Lo seguiamo bordeggiando tra montagne
colorate, formazioni di roccia e cristalli fino a raggiungere la piccolissima oasi di
Antofallita, dove vive un solo nucleo familiare, con una vista incredibile sul salar. Siamo
proprio in mezzo alle Ande, si prosegue fino all’omonimo villaggio di Antofalla, un
piccolo pueblo di case erette con mattoni di adobe (antica tecnica tradizionale con cui si
impasta il fango o l’argilla, spesso con erba secca, fino a ottenere una mistura che una
volta essiccata sarà in grado di resistere a intemperie ed escursioni termiche), abitato da
circa 40-50 abitanti …un luogo veramente unico. Pranzo a picnic lungo la strada.
Simpatica cena in una famiglia locale e pernottamento in case private (da prevedere
camere da 4-5 letti ciascuna e bagno in comune), per vivere assieme alla comunità locale
una esperienza davvero speciale.
11° giorno / Antofalla – quebrada Calalaste – Antofagasta de la Sierra – El Penon
(190 km sterrato) (altezza max 4.100 mt / all’arrivo 3.400 mt)
Antofalla era un tempo una delle stazioni di sosta per le carovane di lama che
effettuavano la rotta tra questa parte delle Ande e l’oasi di Atacama. Si lascia questa
piccola comunità di pastori e si continua lungo il salar raggiungendo una serie di curiose
pozze di acqua colorata: una blu, una nera e una color rosso vivo, veramente inaspettate.
Non lontano il salar presenta una serie di formazioni saline multicolori davvero
spettacolari (in funzione della presenza di acqua o meno, queste formazioni colorate
potrebbero essere coperte).
Si attraversa il bacino, addentrandosi tra montagne, vallate e coni vulcanici con un
percorso selvaggio, magnifico e sempre diverso a ogni curva. Passando dalla quebrada di
Calalaste, uno dei posti migliori dove avvistare i camelidi allo stato selvatico, si
raggiunge la pianura di Antofagasta. La zona è tra le più ricche in assoluto di branchi di
vigogne e di lama. Arrivo ad Antofagasta de la Sierra, la più grande oasi lungo la via
carovaniera per San Pedro de Atacama, e visita del piccolo ma originale peublo, dove si
trova anche un semplice museo. Pranzo in una casa privata. Il dipartimento di
Antofagasta de la Sierra è una regione veramente poco abitata: estesa quasi quanto la
Lombardia è abitata da circa 1.800 abitanti di cui 800 nel “capoluogo”. Il paesaggio
circostante, desertico in quanto delimitato dalle catene andine orientali e occidentali, è
ricco di ambienti mozzafiato: piccoli coni vulcanici, nerissime colate di lava, laghi salati,
lagune e rocce isolate. Dedicheremo un po’ di tempo per salire sul piccolo e perfetto cono
del vulcano Antofagasta, a pochi km dal pueblo. Una camminata di meno di un’ora ci
porterà in vetta per godere di fantastiche vedute sul paesaggio circostante. Proseguiamo
poi sull’altopiano fino a El Penon, che sarà la base per le escursioni del giorno
successivo. Cena e pernottamento nell’ottima hosteria locale, gestita da un italiano.
12° giorno / escursione a Campo de Piedra Pomez – El Penon
(110 km sterrato) (altezza max 4.100 mt / all’arrivo 3.400 mt)
Giornata dedicata all’escursione in un luogo assolutamente inaspettato, il Campo de
Piedra Pomez, una vera e propria meraviglia naturale: un’immensa area di pietra pomice
di oltre 80 chilometri quadrati, solidificata in curiose formazioni rocciose alte sino a 10
metri, circondate da sabbia grigia e nera di origine vulcanica, erose dai venti in forme di
funghi, torrioni e panettoni. Le valli nascoste tra le montagne circostanti sono occupate da
enormi dune di sabbia bianca che creano un ambiente lunare e in forte contrasto con le
colate laviche e i coni vulcanici. Seguendo tracce appena evidenti raggiungiamo le
formazioni di pietra pomice e avremo tempo per perderci in camminate e scoprire questo
ambiente magico e fantasmagorico. L’architettura bizzarra, il cielo cobalto, i contrasti di
colori e la solitudine del luogo, rendono indimenticabile questa visita. Pranzo a picnic.
Si prosegue in un bellissimo paesaggio desertico in cui non son rari gli incontri casuali
con branchi di vigogne. Nel pomeriggio rientro a El Penon per la cena e il pernottamento.
13° giorno / El Penon – Hualfin – Santa Maria – i resti incaici di Quilmes – Cafayate
(60 km sterrato, 270 km di asfalto) (altezza max 4.100 mt / all’arrivo 1.700 mt)
Si lascia l’ambiente della Puna e dopo un ultimo passo a oltre 4.000 m, si comincia a
scendere dall’altopiano, percorrendo la valle Calchaqui. Si attraversano i campi amarillos
di Paja Brava fino a una immensa duna di sabbia bianca, che improvvisamente appare in
una stretta valle tra alte montagne rocciose, un paesaggio davvero spettacolare,
imboccando la valle di Hualfin abitata dalla amena comunità raccolta in un piccolo
pueblo. Seguendo poi la mitica Ruta 40 (la strada che costeggia le Ande dal confine con
la Bolivia fino alla Terra del Fuoco, per oltre 4000 km) ci dirigiamo verso nord. Il
paesaggio cambia, man mano che si procede e si scende di quota l’ambiente desertico
cede spazio ai primi ambienti verdeggianti. Pranzo lungo la strada nelle campagne del
distretto di Santa Maria.
Continuando si visitano le rovine preincaiche di Quilmes, le meglio conservate di tutta
l’Argentina e con una storia drammatica alle spalle. Fino a qui si spingeva il tratto di
cammino Inca più meridionale dell’Impero. Entrati nella Provincia di Salta raggiungiamo
i verdi vigneti di Cafayate, terra di vino e folklore a quasi 1.700 metri di altezza.
Cafayate è una piacevolissima cittadina, di impronta oramai turistica, che si sviluppa
intorno alla piazza principale dove si trovano negozi aperti anche fino a sera inoltrata,
caffè con tavolini all’aperto e numerosi ristoranti dove si possono assaggiare le rinomate
specialità locali. Sistemazione in un resort nei pressi della cittadina. Cena libera e
pernottamento.
14° giorno / Cafayate – Quebrada de las Conchas – Salta
(180 km asfalto) (altezza max 2.000 mt / all’arrivo 1.200 mt)
Giornata conclusiva dello strabiliante percorso nella regione del Nord-Ovest
dell’Argentina e ultime emozioni del viaggio. Lungo il tragitto dedicheremo del tempo
all’esplorazione di una meraviglia naturale di questa regione. Si entra nella Quebrada de
las Conchas, un vero e proprio canyon di oltre 50 km ritagliato dall’erosione delle acque,
in una zona ricchissima di giacimenti rocciosi di argilla, ferro, calce e ceneri. Giacimenti
sedimentari rossi risalenti in certi casi a 450 milioni di anni fa, riportati alla luce dalla
spinta tettonica che ha prodotto la catena andina, sono stati erosi e modellati dagli agenti
atmosferici nel corso delle ere geologiche dando luogo a delle formazioni spettacolari,
uniche e così dissimili tra loro, che a ogni curva verrebbe continuamente voglia di
fermarsi per fotografarle. Pranzo libero lungo la strada e arrivo a Salta nel primissimo
pomeriggio e tempo libero per un’ultima piacevole passeggiata nel centro cittadino o per
degli acquisti. Cena libera e pernottamento in hotel.
15° giorno / Salta – Buenos Aires – partenza
Colazione e trasferimento in aeroporto. Volo per Buenos Aires e trasferimento
all’aeroporto internazionale. Imbarco sul volo diretto a San Paolo e successiva
coincidenza per Milano Malpensa. Pranzo libero. Cena e pernottamento a bordo.
16° giorno / arrivo in Italia
Arrivo a Milano Malpensa nel primo pomeriggio.
Altre informazioni:
Trasporti – Si utilizzano minibus (tipo Mercedes Sprinter o similare) da Salta a San
Antonio de los Cobres e fuoristrada tipo Toyota Hilux (con 3 passeggeri) o VW Amarok
(con 4 passeggeri) + autista per il resto del viaggio. Autista/guida di lingua italiana.
Organizzazione – Alcuni pranzi sono a picnic. Sono previste alcune camminate, nel
complesso facili e per le quali non è richiesta alcuna preparazione specifica.
Clima – Ad Agosto (inverno australe) nelle regioni dell’emisfero australe attraversate dal
viaggio le temperature sulla Puna argentina presentano una fortissima escursione termica:
di giorno oscillano tra i 13° e i 20°, con notti fredde tra i 3° e i 5° e a volte anche di alcuni
gradi sottozero. Nelle vallate della parte iniziale e finale del viaggio le temperature sono
molto più miti. Il clima è secco, il cielo è sempre limpido, le notti sono illuminate da
impressionanti stellate e le piogge sulla Puna sono rarissime.
Disposizioni sanitarie – Non è richiesta alcuna vaccinazione. Ricordarsi le medicine di
uso personale, in particolare sonniferi e analgesici.
Altimetria: come specificato nel programma, alcuni passi di montagna superano i 4.500
metri, con punte fino a 5.000 metri e alcuni pernottamenti si effettuano a circa
3.700/3.800 m. E’ quindi necessario essere in buone condizioni di salute. Si consiglia una
visita medica preventiva. Il programma è stato studiato per avere una acclimatazione
graduale all’altitudine, quindi fenomeni di mal di testa e sensazioni di malessere sono rari
e comunque passeggeri.
Formalità burocratiche – Per i cittadini italiani è sufficiente il passaporto con validità
residua di almeno 6 mesi.
Avvertenze: a causa dell’altezza a cui si svolge l’itinerario può capitare che alcuni tratti
di strada siano chiusi a causa neve. In tal caso la guida dovrà variare l’itinerario cercando
di effettuare il massimo numero di visite previste. Gli orari dei voli interni possono
variare in base alla programmazione delle linee aeree.
Caratteristiche del viaggio e grado di difficoltà – Itinerario di esplorazione molto
scenografico, immersi in una natura grandiosa, selvaggia e incontaminata. Molto adatto a
chi privilegia un contatto con ambienti naturali autentici dove la presenza dell’uomo è
estremamente limitata. Viaggio impegnativo da un punto di vista fisico, data l’altitudine a
cui si svolge. La maggior parte delle tappe si svolge su piste sterrate, con mezzi di trasporto
ottimi e adatti per l’itinerario. Sistemazioni in buoni hotel nelle località più importanti.
Buone le sistemazioni in hosterias nei centri secondari; tre notti in semplici alloggiamenti
municipali a Tolar Grande e una notte in case private ad Antofalla (come specificato nel
programma) in sistemazioni spesso con camere multiple e servizi in comune.
NOTE IMPORTANTI
• La quotazione è calcolata col valore del rapporto di cambio USD / Euro = 0,90 in
vigore nel mese di Dicembre 2015. In caso di oscillazioni del cambio, di +/- il 3% a 20
giorni dalla data di partenza, sarà effettuato un adeguamento valutario.
• Per ragioni tecnico-organizzative – in fase di prenotazione o in corso di viaggio –
l’itinerario potrebbe subire delle modifiche, anche in funzione degli operativi aerei dei
voli locali che possono cambiare senza preavviso e persino pochi giorni prima della
partenza, pur cercando di mantenere invariate quanto più possibile le visite e le escursioni
programmate.
• Le tariffe aeree prevedono classi di prenotazione dedicate, soggette a disponibilità
limitata di posti. Al momento della prenotazione, in caso di non confermabilità
della tariffa utilizzata per la costruzione del prezzo del viaggio, verrà comunicato
l’eventuale supplemento.
• Molte compagnie aeree prevedono oramai l’emissione immediata del biglietto. In tal
caso verrà riferita questa informazione contestualmente alla conferma del viaggio, per poi
procedere all’emissione. L'acconto dovrà includere anche l'intero importo del biglietto,
che non sarà rimborsabile, e le penali del viaggio in questione derogheranno dalle nostre
pubblicate.
• L'importo delle tasse aeree dipende dal rapporto di cambio del USD e del costo del
petrolio, stabilito dalle compagnie aeree. Il valore esatto viene definito all’atto
dell’emissione dei biglietti aerei.
QUOTAZIONE PER PERSONA da Milano Malpensa:
€ 4.580 base 6-14 partecipanti, con autista/guida locale parlante italiano
Da aggiungere:
- supplemento singola
- (a) supplemento alta stagione aerea
- tasse aeree, security e fuel surcharge
- copertura assicurativa di viaggio
(assistenza sanitaria, rimborso spese mediche, bagaglio,
infortuni, “rischio zero”)
- costo individuale gestione pratica
€ 680
INCLUSO
€ 390
€ 88
€ 80
Facoltative:
- assicurazione annullamento viaggio facoltativa
comprensiva dell’assicurazione integrativa medico/bagaglio
4,5 %
- assicurazione integrativa facoltativa medico/bagaglio
(per aumentare da € 15.000 a € 55.000 il rimborso delle spese
mediche in loco e da € 750 a € 1.500 il rimborso bagaglio)
€ 45
N.B. Per le prenotazioni effettuate almeno 90 giorni prima della partenza, confermate
dietro versamento dell’acconto di viaggio, verrà accordata, senza costi aggiuntivi, la
polizza contro le penalità di annullamento viaggio e la polizza integrativa per
aumentare i massimali di rimborso medico/bagaglio.
Data di partenza:
(a)(*) da giovedì 11 a venerdì 26 Agosto 2016 (alta stagione aerea e durata 16gg in
occasione della Fiesta di Casabindo – El toreo de la Vincha)
Le quotazioni includono:
i voli di linea intercontinentali e locali in classe economica, tutti i pernottamenti nella
tipologie di strutture descritte o di pari categoria, i trasporti in minibus e fuoristrada, tutti i
pasti così come specificato sul programma, autista/guida locale parlante spagnolo e italiano,
le escursioni e le entrate nei luoghi d’interesse come specificato, dossier culturale /
informativo sul paese.
Le quotazioni non includono:
i pasti espressamente non previsti dal programma, acqua e bevande, eventuali tasse locali
sui voli domestici e in uscita dal paese da pagarsi localmente, le mance, le spese personali e
gli extra, le polizze contro le penalità di annullamento viaggio e per l’aumento dei
massimali di rimborso spese mediche / bagaglio (facoltative), tutto quanto non
espressamente specificato.
Milano, 07.03.2016
Organizzazione tecnica:
I Viaggi di Maurizio Levi
Via Londonio, 4 – 20154 Milano (Italy)
Tel 0039 02 34934528 – Fax 0039 02 34934595
E-Mail: [email protected] – Web site: www.viaggilevi.com