ARGENTINA DEL NORD - I Viaggi di Maurizio Levi

ARGENTINA DEL NORD
Deserti d’alta quota
I selvaggi e incantevoli scenari del Nord Ovest argentino tra montagne, “quebradas”,
lagune, pueblos e salares
Viaggio di 16 giorni – in hotel, hosteria, rifugio e casa privata
Un viaggio che tocca alcuni dei paesaggi più spettacolari, selvaggi e sconosciuti delle
regioni andine dell’Argentina del nord.
Da Salta, la bella città coloniale ai piedi delle Ande, ci si inoltra tra le montagne. In
questa regione si trovano alcuni degli ambienti naturali più scenografici di tutta la catena
andina: la Quebrada de Humahuaca, vallata di rocce multicolori, il “Cerro de los siete
colores”, sito protetto dall’UNESCO, i grandi “salares”, bianchi bacini tra le montagne,
antichi resti di laghi, le inaspettate formazioni glaciali nel deserto di alta quota, le lagune
abitate da colonie di fenicotteri rosa, la miniera di zolfo a 5.200 metri dai colori
psichedelici, le scenografiche formazioni del deserto rosso, i coni vulcanici nerissimi che
si innalzano tra vette circondate da colate laviche, il “campo de piedra pomez”, un
labirinto di torrioni di pomice bianca che emergono dalla sabbia nera, gli incontri con
branchi di vicuñas, i graziosi pueblos andini dove la vita sembra essersi fermata e ci si
saluta con la gente del posto come vecchi amici.
In uno di questi pueblos, Casabindo, il 15 Agosto si festeggia la Vergine della
Assunzione, con una coreografica quanto incruenta corrida popolare. Una occasione
imperdibile per vivere in prima persona il folclore e l’allegria di queste remote comunità.
Si viaggerà in fuoristrada percorrendo piste sterrate fino a passi di oltre 4.500 metri,
sotto cieli blu intenso, circondati da creste innevate e immersi in spettacolari paesaggi
desertici non ancora scoperti dal turismo. I pernottamenti si effettuano in buoni hotel e
piacevoli “hosterie”, tre notti in un buon rifugio di montagna e una in casa privata,
vivendo un’esperienza con la comunità locale.
PROGRAMMA DI VIAGGIO – Partenza 11 Agosto 2017
in occasione della Festa di Casabindo (El toreo de la Vincha)
1° giorno (11 Ago) / Italia – Buenos Aires
Partenza in serata con voli di linea da Milano per Buenos Aires, con scalo intermedio.
Pernottamento a bordo.
2° giorno / Buenos Aires – Salta
Arrivo al mattino all’aeroporto internazionale e trasferimento all’aeroporto domestico,
in tempo per il successivo volo per Salta. Accoglienza all’arrivo da parte dello staff
locale e trasferimento privato in hotel. La cittadina, chiamata “Salta, la linda” (cioè la
bella), è situata a 1200 metri di altitudine sul versante orientale delle Ande, nel Nord
Ovest argentino, una regione ricca di storia, colori e folklore.
Pranzo libero e in funzione dell’orario di arrivo del volo si effettua una prima visita del
centro della città, con la sua piazza centrale in stile coloniale e le belle chiese, e
dell’interessantissimo Museo Maam, dove si possono ammirare i corpi perfettamente
conservati dal gelo e dall’aria secca di tre bambini Inca, ritrovati nel 1999 da una
equipe del National Geographic sulla vetta del vulcano Llullaillaco a 6.790 mt (in
mancanza di tempo alcune visite possono slittare al mattino successivo). Cena e
pernottamento in un grazioso boutique hotel.
3° giorno / Salta – Quebrada de Humahuaca – Tilcara – Cerro de los Siete Colores
– Purmamarca
(circa 290 km asfalto) (altezza max 2.500 mt / all’arrivo 2.300 mt)
Prima colazione in hotel e visita della città qualora non fosse stata effettuata il
pomeriggio precedente. Partenza in minibus verso nord, attraversando dapprima una
zona di fitta foresta, chiamata ‘Yungas de transiciòn’ e poi alcuni tipici pueblos, per
entrare nella Quebrada de Humahuaca lungo la strada che costituiva l’antico “Camino
Real” degli Inca, via di comunicazione tra Buenos Aires e Lima. La vegetazione è qui
differente poiché siamo in una zona di transizione tra gli altipiani andini e le foreste,
diventa subtropicale di alta quota e con un clima caldo-umido.
Poi la strada inizia a salire fino a raggiungere i 2.500 metri proseguendo lungo questa
quebrada (una valle molto stretta) per ammirare dei paesaggi veramente spettacolari di
montagne colorate dichiarate dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Le montagne e le valli circostanti si riempiono gradualmente dei grandi cactus
cardones. Continuando a salire lungo la Quebrada si può ammirare la “Paleta del
Pintor”, altra formazione che ci meraviglia per le fantastiche colorazioni. Arrivo a
Tilcara dove, sulla cima di una collina che domina la valle, si trovano i resti di una antica
roccaforte degli indios Omahacas dell’epoca precoloniale. Ritorno verso sud e quindi si
lascia la valle principale per raggiungere Purmamarca, un “pueblo” disteso alle falde
dello scenico Cerro dei Sette Colori. Pranzo in un ristorante lungo la strada, cena libera
in uno dei simpatici ristorantini di Purmamarca. Pernottamento in hotel.
4° giorno / Purmamarca – Humahuaca – Iruya
(90 km asfalto e 70 km sterrato) (altezza max 4.000 mt. / all’arrivo 2.700 mt.)
Continuando a salire lungo la quebrada si attraversa il Tropico del Capricorno, dove è
stato innalzato un monumento; poi ci attende il nostro primo passo andino a quasi 3.000
metri. Visita alle chiese di Huacalera e Uquia, costruite in adobe (un impasto di argilla e
paglia, tipico dei pueblos andini) e dai tetti di cactus. Nella valle adiacente al pueblo di
Uquia si visita il Cerro de Las Senoritas, caratteristico per le centinaia di piccoli pinnacoli
scolpiti dal vento e da agenti atmosferici erosivi.
Arrivo al pueblo di Humahuaca, con viuzze di sassi e case di mattoni crudi, una
caratteristica torre dell’orologio, con la statua del santo patrono che a mezzodì esce e
benedire gli astanti, e la seicentesca iglesia de la Candelaria. Poi, imboccata una pista
sterrata, ci dirigiamo verso la valle nascosta di Iruya. Superiamo i 4.000 metri al passo
dell’Abra del Condor. Il paesaggio cambia improvvisamente e ci accoglie una valle
circondata da montagne di velluto, senza alberi, da cui parte una ripida discesa che ci
accompagna sino al pueblo di Iruya e alla sua tipica chiesetta. Visita al pueblo e piccola
camminata per ammirare il villaggio da una posizione panoramica. Pranzo lungo la strada,
cena e pernottamento nella semplice ma tipica hosteria di Iruya.
5° giorno (15 Ago) / Iruya – la Festa di Casabindo – Alfarcito
(180 km asfalto e 160 sterrato) (altezza max 4.000 mt / all’arrivo 3.600 mt)
Partenza per il pueblo di Casabindo, un minuscolo e remoto villaggio tra le Ande, dove
ogni 15 Agosto si festeggia Nostra Signora dell'Assunzione con una processione e una
incruenta corrida. Dopo la messa l'immagine della Vergine viene portata a braccia in
processione per le vie del paese, affollate sin dal mattino dagli abitanti dei villaggi della
regione, e il suo ritorno sarà onorato con danze nei colorati costumi tipici che hanno un
significato speciale per i locali.
Ma il momento più atteso è senza dubbio “el toreo de la vincha”, la corrida che si
svolge nella piazza della chiesa dove le corna del toro vengono inghirlandate con una
fascia rossa che racchiude alcune monete d’argento. Compito degli uomini che hanno il
coraggio di cimentarsi nella prova, è di recuperare quella fascia distraendo l’animale
solo con un panno rosso, nessun’arma è consentita.
Pranzo a picnic e al pomeriggio, lasciata l’amena comunità, si prosegue tra le Ande
della puna jujenia, viaggiando verso sud sino al limitare della laguna de Guayatayoc.
Imboccando una stradina secondaria si giunge al villaggio di Alfarcito, forse il più bello
e autentico pueblo puneno. La comunità di Alfarcito da qualche tempo si è organizzata
per condividere coi viaggiatori un’esperienza unica. Orgogliosa della sua ospitalità,
semplice ma genuina, la collettività allestirà dei comodi alloggi in cui pernottare e
cucinerà e condividerà la cena con noi. Una notte in mezzo alla Puna, insieme a una
comunità indigena locale, sotto una delle volte stellate più luminescenti al mondo…
N.B. L’alloggiamento prevede la sistemazione in alcune camere con più letti e dei bagni
in comune, tutto in un ambiente pulito e autentico. Facciamo anche presente che, essendo
questa la prima notte in quota, è possibile avere un po’ di mal di testa ma si tratta di una
situazione passeggera che tende a risolversi entro un paio di giorni.
6º giorno / Alfarcito – Cerro Negro – Salinas Grandes – S. Antonio de Los Cobres
(100 km sterrato e 30 km asfalto) (altezza max 4.200 mt / all’arrivo 3.700 mt)
Salutata la comunità di Alfarcito ci attende una giornata spettacolare. Con la luce ancora
calda delle prime ore del mattino ecco apparire il bianco specchio di Salinas Grandes,
una distesa di sale bianco piatto a 3.700 metri, racchiuso da vulcani e montagne di
granito, che si tinge di ogni colore con le differenti luci del giorno creando effetti
veramente spettacolari. Si raggiunge il centro di questo deserto di sale con le vetture,
circondati da un paesaggio surreale, dove poter ammirare le vasche di acqua blu da cui si
raccoglie il prezioso minerale. Sosta presso la piccola comunità di Cerro Negro, un
pueblo di poche decine di case a 4.000 mt di altitudine, i cui abitanti vivono
essenzialmente con il commercio del sale. In quest’area sono state scoperte tracce di litio,
oggi tanto prezioso sul mercato mondiale, ma subito le comunità locali si sono coalizzate
contro il progetto estrattivo governativo per impedirne l’attuazione (almeno per ora e
resistendo chissà fino a quando). Pranzo a picnic.
Proseguimento verso sud fino al borgo minerario di San Antonio de Los Cobres. Poco
più di un villaggio, con le case in adobe, San Antonio era già nel periodo coloniale un
punto di sosta per le carovane di muli che attraversavano le Ande, passando dalla costa
atlantica al Pacifico. In passato lo sfruttamento dei ricchi giacimenti minerari le conferì
il titolo di ‘capoluogo della Puna’ ma il successivo decadimento del settore estrattivo
causò un regresso dell’economia locale. Oggi San Antonio si regge economicamente
grazie all’artigianato tessile e per essere una delle stazioni della linea ferroviaria del
“Tren a Las Nubes”. Sistemazione in una caratteristica hosteria, cena e pernottamento.
7° giorno / S. Antonio de Los Cobres – Santa Rosa de Pastos Grandes – deserto del
Labirinto – Tolar Grande(250 km sterrato)(altezza max 4.520 m / all’arrivo 3.500 m)
Da oggi inizia il viaggio tutto in fuoristrada. Cielo blu scuro, campi dorati, paesaggi che
lasciano senza fiato... entriamo nel cuore della puna per esplorare la regione
dell’altopiano andino più remota, misteriosa e affascinante di tutta l’Argentina.
Giunti al villaggio di Santa Rosa de los Pastos Grandes si prosegue verso il lago salato
multicolore di Pocitos per poi attraversare l’incredibile deserto del Labirinto
caratterizzato da centinaia di “cupole” rocciose rosse che si attraversano con un
percorso tortuoso e scenografico. Si raggiunge quindi il piccolo canyon della Garganta
del Diablo. I paesaggi cambiano in continuazione, siamo nel cuore dell’altopiano, nella
zona di Tolar Grande, ricca di salares, montagne colorate, misteriose formazioni saline
e alcuni dei vulcani più alti al mondo. Pranzo a picnic e cena in famiglia in una casa del
piccolo centro di Tolar Grande. Pernottamento in una hosteria o rifugio municipale
(Casa Andina o Rifugio Afapuna) o, se non disponibili, in casa di una famiglia locale.
Sia l’hosteria Casa Andina sia il Rifugio Afapuna sono di proprietà della Municipalità
di Tolar Grande. L’hosteria è stata inaugurata nel 2012, per implementare l’offerta di
ospitalità in questa remota area della Puna Salteña, e dispone di pochissime camere.
Interamente costruita in adobe e pietra vulcanica, seguendo fedelmente le tecniche
tradizionali di costruzione delle comunità locali.
Il Rifugio è stato costruito anch’esso pochi anni fa’ grazie ai fondi dell’ex-ambasciatore
di Francia e rappresenta una comoda, pulita e ben gestita opzione, l’unica alternativa
disponibile rispetto alla recente hosteria e alle case private. Possiede due grandi
camerate, con 9 letti a castello l’una, destinate rispettivamente agli uomini e alle donne.
I letti hanno lenzuola e coperte. E’ garantito un servizio di cambio lenzuola e
asciugamani giornaliero. E’ disponibile acqua calda. Il rifugio e’ riscaldato con 6 stufe
a legna. Due bagni, per uomini e donne. La cena e la colazione vengono preparate e
servite presso la casa di una famiglia selezionata dal nostro corrispondente locale. In
caso non sia possibile pernottare presso le strutture della municipalità, il
pernottamento avverrà in camere presso case locali. In ogni caso, qualunque sia la
sistemazione per la notte, l’accoglienza è calorosa, originale e autentica!
8°-9° giorno / i dintorni di Tolar Grande: la duna escondida – los Ojos del Mar –
Mina Casualidad e Mina Julia (1° giorno, 140 km sterrato – 2° giorno, circa 80 km
sterrato e 150 km asfalto) (altezza max 5.100 mt / all’arrivo 3.500 mt)
Queste giornate sono dedicate a delle escursioni in fuoristrada nei dintorni di Tolar
Grande. Il primo giorno, con le vetture fuoristrada ci avviciniamo a una enorme duna di
sabbia, che i locali chiamano la duna escondida (la duna nascosta) incastonata in un
deserto rosso di origine sedimentaria composto da innumerevoli colline tondeggianti
rosse. Camminata sulla duna per raggiungere un fantastico mirador a 360° sulle Ande,
un luogo carico di energia e al contempo meditativo. In un salar non lontano si possono
ammirare gli incantevoli “Ojos del Mar”, pozze di acqua turchese in mezzo al bianco
candore del lago salato. Per concludere la giornata si raggiunge la cima di una collina
poco fuori Tolar Grande per attendere che la luce radente accenda un indimenticabile
tramonto su uno dei paesaggi più spettacolari della Puna.
Il giorno successivo l’escursione prevista necessita di una partenza di buonora per
raggiungere la città fantasma di La Casualidad, attraversando da est a ovest il Salar di
Arizaro con una visione a 360° sul terzo salar più grande al mondo, circondato da una
serie di vulcani e montagne innevate che superano i 6.000 metri e segnano il confine
con il Cile. Un tempo questo era il luogo più popolato della puna del Nord Argentina,
dove sino al 1976 vivevano circa 2.500 persone, grazie all’attività estrattiva della Mina
Casualidad e della Mina Julia. La strada venne asfaltata per ragioni militari e corre a
mezza costa sui bordi del salar, con paesaggi grandiosi, colorati e sempre diversi. Da
lontano avremo la prima immagine della imponente sagoma del vulcano Llullaillaco,
sulla cui vetta furono ritrovati i corpi perfettamente conservati dei tre bambini Inca ora
esposti al Museo Maam di Salta. Incredibile e misterioso il centro minerario di La
Casualidad: un grosso paese con scuola, chiesa, abitazioni e impianti completamente
abbandonati e disabitati. Pranzi a picnic e alla sera rientro a Tolar Grande, cene in
famiglia e pernottamento.
N.B. in Agosto, nel bel mezzo dell’inverno australe, il passo che conduce fino a Mina
Julia e Mina Casualidad potrebbe essere chiuso per neve. In tal caso la guida e gli
autisti valuteranno le migliori opzioni possibili per effettuare altre escursione
alternative nei dintorni di Tolar Grande.
10° giorno / Cono di Arita – Salar di Arizaro – oasi di Antofallita – Salar di
Antofalla (180 km sterrato) (altezza max 3.900 mt / all’arrivo 3.500 mt)
Attraversando lo scenografico Salar di Arizaro in tutta la sua lunghezza da nord a sud e
tra effetti di miraggio, proprio nel mezzo della distesa salina, appare un perfetto cono di
roccia nera: il “Cono di Arita”, una montagna sacra che non può essere scalata.
Un altro passo montano tra i fantasmagorici paesaggi colorati di queste alture e si
raggiunge il grande Salar di Antofalla. Lo seguiamo bordeggiando tra montagne
colorate, formazioni di roccia e cristalli fino a raggiungere la piccolissima oasi di
Antofallita, dove vive un solo nucleo familiare, con una vista incredibile sul salar.
Siamo proprio in mezzo alle Ande, si prosegue fino all’omonimo villaggio di Antofalla,
un piccolo pueblo di case erette con mattoni di adobe (antica tecnica tradizionale con
cui si impasta il fango o l’argilla, spesso con erba secca, fino a ottenere una mistura che
una volta essiccata sarà in grado di resistere a intemperie ed escursioni termiche),
abitato da circa 40-50 abitanti …un luogo veramente unico. Antofalla era un tempo una
delle stazioni di sosta per le carovane di lama che effettuavano la rotta tra questa parte
delle Ande e l’oasi di Atacama.
Pranzo a picnic lungo la strada. Simpatica cena presso una famiglia locale e
pernottamento in case private (da prevedere camere da 4-5 letti ciascuna e bagno in
comune), per vivere assieme alla comunità locale una esperienza davvero speciale.
11° giorno / Antofalla – quebrada Calalaste – Antofagasta de la Sierra – El Penon
(170 km circa di sterrato) (altezza max 4.100 mt / all’arrivo 3.400 mt)
Al mattino lasciamo questa piccola comunità di pastori e procedendo lungo il salar si
raggiungono una serie di curiose pozze di acqua colorata: una blu, una nera e una color
rosso vivo, veramente inaspettate. Non lontano il salar presenta una serie di formazioni
saline multicolori davvero spettacolari (in funzione della presenza di acqua o meno,
queste formazioni colorate potrebbero essere coperte).
Si attraversa il bacino, addentrandosi tra montagne, vallate e coni vulcanici con un
percorso selvaggio, magnifico e sempre diverso a ogni svolta. Passando dalla quebrada
di Calalaste, uno dei posti migliori dove avvistare i camelidi allo stato selvatico, si
raggiunge la pianura di Antofagasta, in assoluto la zona più popolosa di branchi di
vigogne e di lama.
Arrivo ad Antofagasta de la Sierra, la più grande oasi lungo la via carovaniera per San
Pedro de Atacama, e visita del piccolo ma originale peublo, dove si trova anche un
semplice museo. Pranzo in una casa privata. Il dipartimento di Antofagasta de la Sierra
è una regione veramente poco abitata: estesa quasi quanto la Lombardia è abitata da
circa 1.800 abitanti di cui 800 nel “capoluogo”. Il paesaggio circostante, desertico in
quanto delimitato dalle catene andine orientali e occidentali, è ricco di ambienti
mozzafiato: piccoli coni vulcanici, nerissime colate di lava, laghi salati, lagune e rocce
isolate. Dedicheremo un po’ di tempo per salire sul piccolo e perfetto cono del vulcano
Antofagasta, a pochi km dal pueblo. Una camminata di meno di un’ora ci porterà in
vetta per godere di fantastiche vedute sul paesaggio circostante. Proseguiamo poi
sull’altopiano fino a El Penon, che sarà la base per le escursioni del giorno successivo.
Cena e pernottamento nell’ottima hosteria locale, gestita da un italiano.
12° giorno / escursione a Campo de Piedra Pomez – El Penon
(110 km sterrato) (altezza max 4.100 mt / all’arrivo 3.400 mt)
Intera giornata dedicata all’escursione di un luogo assolutamente inaspettato, il Campo
de Piedra Pomez, una vera e propria meraviglia naturale: un’immensa area di pietra
pomice di oltre 80 chilometri quadrati, solidificata in curiose formazioni rocciose alte
sino a 10 metri, circondate da sabbia grigia e nera di origine vulcanica, erose dai venti in
forme di funghi, torrioni e panettoni. Le valli nascoste tra le montagne circostanti sono
occupate da enormi dune di sabbia bianca che creano un ambiente lunare e in forte
contrasto con le colate laviche e i coni vulcanici. Seguendo tracce appena evidenti
raggiungiamo le formazioni di pietra pomice e avremo tempo per perderci in camminate
e scoprire questo ambiente magico e fantasmagorico. L’architettura bizzarra, il cielo
cobalto, i contrasti di colori e la solitudine del luogo, rendono indimenticabile questa
visita. Pranzo a picnic.
Si prosegue in un bellissimo paesaggio desertico in cui non son rari gli incontri casuali
con branchi di vigogne. Nel pomeriggio rientro a El Penon, cena e pernottamento.
13° giorno / El Penon – Hualfin – Santa Maria – i resti incaici di Quilmes –
Cafayate (60 km sterrato e 260 km asfalto) (altezza max 4.100 mt / all’arrivo 1.650 mt)
Oggi si lascia l’ambiente selvaggio e incantevole della Puna. Dopo un ultimo passo, a
oltre 4.000 metri, si comincia a scendere dall’altopiano percorrendo la valle Calchaqui.
Si attraversano i campi amarillos di Paja Brava fino a una immensa duna di sabbia
bianca, che improvvisamente appare in una stretta valle tra alte montagne rocciose, un
paesaggio davvero spettacolare, imboccando la valle di Hualfin abitata dalla amena
comunità raccolta in un piccolo pueblo.
Seguendo poi la mitica Ruta 40 (la strada che costeggia le Ande dal confine con la
Bolivia fino alla Terra del Fuoco, per oltre 4.000 km) ci dirigiamo verso nord. Il
paesaggio cambia, man mano che si procede e si scende di quota l’ambiente desertico
cede spazio ai primi paesaggi verdeggianti. Pranzo lungo la strada nelle campagne del
distretto di Santa Maria.
Si prosegue visitando le rovine preincaiche di Quilmes, le meglio conservate di tutta
l’Argentina, con una storia drammatica alle spalle di deportazione a opera dei
conquistadores spagnoli. Sotto il dominio Inca si spinse fin qui il tratto di cammino più
meridionale dell’Impero. Entrati nella Provincia di Salta raggiungiamo i verdi vigneti di
Cafayate, terra di vino e folklore a quasi 1.700 metri di altezza. Cafayate è una
piacevolissima cittadina, di impronta oramai turistica, che si sviluppa intorno alla piazza
principale dove si trovano negozi aperti anche fino a sera inoltrata, caffè con tavolini
all’aperto e numerosi ristorantini dove poter gustare le rinomate specialità locali.
Sistemazione in un resort nei pressi della cittadina. Cena libera e pernottamento.
14° giorno / Cafayate – Quebrada de las Conchas – Salta
(180 km asfalto) (altezza max 2.000 mt / all’arrivo 1.200 mt)
Giornata conclusiva dello strabiliante percorso nella regione del Nord-Ovest
dell’Argentina e ultime emozioni del viaggio. Lungo il tragitto dedicheremo del tempo
all’esplorazione di una meraviglia naturale di questa regione. Si entra nella Quebrada
de las Conchas, un vero e proprio canyon di oltre 50 km ritagliato dall’erosione delle
acque, in una zona ricchissima di giacimenti rocciosi di argilla, ferro, calce e ceneri.
Giacimenti sedimentari rossi risalenti in certi casi a 450 milioni di anni fa, riportati alla
luce dalla spinta tettonica che ha prodotto la catena andina, sono stati erosi e modellati
dagli agenti atmosferici nel corso delle ere geologiche dando luogo a delle formazioni
spettacolari, uniche e così dissimili tra loro, che a ogni curva verrebbe continuamente
voglia di fermarsi per fotografarle. Pranzo libero lungo la strada e arrivo a Salta nel
primissimo pomeriggio e tempo libero per un’ultima piacevole passeggiata nel centro
cittadino o per degli acquisti. Cena libera e pernottamento in hotel.
15° giorno / Salta – Buenos Aires – partenza
Prima colazione e al mattino trasferimento in aeroporto in tempo per il volo su Buenos
Aires. Arrivo all’aeroporto domestico e trasferimento all’aeroporto internazionale per
l’imbarco sul volo di rientro per l’Italia, con scalo intermedio. Eventuale pranzo libero.
Cena e pernottamento a bordo.
16° giorno / arrivo in Italia
Arrivo in Italia in mattinata.
Altre informazioni:
Trasporti – Si utilizzano minibus (Mercedes Sprinter o similare) da Salta a San
Antonio de los Cobres e 4x4 tipo Toyota Hilux (con 3 passeggeri) o VW Amarok (con 4
passeggeri) + autista per il resto del viaggio. Esperto autista/guida di lingua italiana.
Organizzazione – Alcuni pranzi sono a picnic. Sono previste alcune camminate, nel
complesso facili e per le quali non è richiesta alcuna preparazione specifica.
Clima – Ad Agosto (inverno australe) nelle regioni dell’emisfero australe attraversate
dal viaggio le temperature sulla Puna argentina presentano una fortissima escursione
termica: di giorno oscillano tra i 13° e i 20°, con notti fredde tra i 3° e i 5° e a volte
anche di alcuni gradi sottozero. Nelle vallate della parte iniziale e finale del viaggio le
temperature sono molto più miti. Il clima è secco, il cielo è sempre limpido, le notti
sono illuminate da impressionanti stellate e le piogge sulla Puna sono rarissime.
Disposizioni sanitarie – Non è richiesta alcuna vaccinazione. Ricordarsi le medicine di
uso personale, in particolare sonniferi e analgesici.
Altimetria: come specificato, alcuni passi andini superano i 4.500 metri, con punte fino
a 5.100, e alcuni pernottamenti si effettuano tra 3.400 e 3.700 mt. E’ quindi necessario
essere in buone condizioni di salute. Si consiglia una visita medica preventiva. Il
programma è stato studiato per avere un’acclimatazione graduale all’altitudine, quindi
fenomeni di mal di testa e sensazioni di malessere sono rari e comunque passeggeri.
Formalità burocratiche – Per i cittadini italiani è sufficiente il passaporto con validità
residua di almeno 6 mesi.
Avvertenze: a causa dell’altezza a cui si svolge l’itinerario può capitare che alcuni tratti
di strada siano chiusi a causa neve. In tal caso la guida dovrà variare l’itinerario
cercando di effettuare il massimo numero di visite previste. Gli orari dei voli interni
possono variare in base alla programmazione delle linee aeree.
Caratteristiche e grado di difficoltà – Itinerario esplorativo molto scenografico, immersi
in una natura grandiosa, selvaggia e incontaminata. Adatto a chi privilegia un contatto con
ambienti naturali autentici dove la presenza dell’uomo è estremamente limitata. Viaggio
impegnativo da un punto di vista fisico, data l’altitudine a cui si svolge. La maggior parte
delle tappe sono su piste sterrate, con mezzi di trasporto ottimi e adatti all’itinerario.
Sistemazioni in buoni hotel nelle località più importanti. Buone le sistemazioni in
hosterias nei centri secondari; tre notti in semplici alloggiamenti a Tolar Grande e una
notte in case private ad Antofalla (come specificato nel programma) in sistemazioni
spesso con camere multiple e servizi in comune.
QUOTAZIONE PER PERSONA da Milano:
€ 5.130 base 9-12 partecipanti ed esperto autista/guida locale parlante italiano/spagnolo
Da aggiungere:
- supplemento singola
- (a) supplemento alta stagione aerea
- partenze da altre città
- tasse aeree, security e fuel surcharge
- copertura assicurativa di viaggio
(assistenza sanitaria, rimborso spese mediche, bagaglio,
infortuni, “rischio zero”)
- costo individuale gestione pratica
€ 740
INCLUSO
su richiesta
€ 570
€ 88
€ 80
Facoltative:
- assicurazione annullamento viaggio facoltativa
comprensiva dell’assicurazione integrativa medico/bagaglio
4,5 %
- assicurazione integrativa facoltativa medico/bagaglio
(per aumentare da € 15.000 a € 55.000 il rimborso delle spese
mediche in loco e da € 750 a € 1.500 il rimborso bagaglio)
€ 45
N.B. Per le prenotazioni effettuate almeno 90 giorni prima della partenza, confermate
dietro versamento dell’acconto di viaggio, verrà accordata, senza costi aggiuntivi, la
polizza contro le penalità di annullamento viaggio e la polizza integrativa per
aumentare i massimali di rimborso medico/bagaglio.
Data di partenza:
(a)(f) da venerdì 11 a sabato 26 Agosto 2017 (alta stagione aerea)
(durata 16gg in occasione della Fiesta di Casabindo – El toreo de la Vincha)
Le quotazioni includono:
i voli di linea intercontinentali e locali in classe economica, tutti i pernottamenti nella
tipologie di strutture descritte o di pari categoria, i trasporti in minibus e in fuoristrada,
tutti i pasti così come specificato sul programma, esperto autista/guida locale parlante
spagnolo e italiano, le escursioni e le entrate nei luoghi d’interesse come specificato,
dossier culturale / informativo sul paese.
Le quotazioni non includono:
i pasti espressamente non previsti dal programma, acqua e bevande, eventuali tasse locali
sui voli domestici e in uscita dal paese da pagarsi localmente, le mance, le spese personali
e gli extra, le polizze contro le penalità di annullamento viaggio e per l’aumento dei
massimali di rimborso spese mediche / bagaglio (facoltative), tutto quanto non
espressamente specificato.
NOTE IMPORTANTI
• La quotazione è calcolata col valore del rapporto di cambio USD / Euro = 0,94 in
vigore nel mese di Febbraio 2017. In caso di oscillazioni del cambio, di +/- il 3% a 20
giorni dalla data di partenza, sarà effettuato un adeguamento valutario.
• Per ragioni tecnico-organizzative – in fase di prenotazione o in corso di viaggio –
l’itinerario potrebbe subire delle modifiche, anche in funzione degli operativi aerei dei
voli locali che possono cambiare senza preavviso e persino pochi giorni prima della
partenza, pur cercando di mantenere invariate quanto più possibile le visite e le
escursioni programmate.
• Le tariffe aeree prevedono classi di prenotazione dedicate, soggette a disponibilità
limitata di posti. Al momento della prenotazione, in caso di non confermabilità
della tariffa utilizzata per la costruzione del prezzo del viaggio, verrà comunicato
l’eventuale supplemento.
• Molte compagnie aeree prevedono oramai l’emissione immediata del biglietto. In tal
caso verrà riferita questa informazione contestualmente alla conferma del viaggio, per
poi procedere all’emissione. L'acconto dovrà includere anche l'intero importo del
biglietto, che non sarà rimborsabile, e le penali del viaggio in questione derogheranno
dalle nostre pubblicate.
• L'importo delle tasse aeree dipende dal rapporto di cambio del USD e del costo del
petrolio, stabilito dalle compagnie aeree. Il valore esatto viene definito all’atto
dell’emissione dei biglietti aerei.
Milano, 25.02.2017
Organizzazione tecnica:
I Viaggi di Maurizio Levi
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