13 Corriere della Sera Martedì 11 Ottobre 2011 MI Cultura &Tempo libero Doctor e l’era digitale Dita von Teese con Severgnini al Corriere burlesque cocktail al Cost Come guru e analista del mondo globale dell’informazione profetizza l’avvento di un decennio che sarà noto come l’era delle news digitali, trasformazione che ha raccontato nel libro «Newsonomics». Ken Doctor sarà domani in Sala Buzzati (ore 10.30, via Balzan 3, ingresso con prenotazione a [email protected] o tel. 02.87.38.77.07). Con Doctor (foto), lo scrittore, giornalista e blogger Beppe Severgnini. (i.b.) È la regina indiscussa del burlesque l’americana Dita von Teese (foto) che ha rilanciato questo genere di spettacolo come nuovo fenomeno in tutto il mondo. Stasera la sexy diva è ospite al Cost (via Speri angolo via Maroncelli 8, tel.02.62.69.06.31) per un cocktail party firmato Cointreau: l’ingresso è solo su invito fino alle 22.30, poi è aperto anche al pubblico. (l. vin.) © RIPRODUZIONE RISERVATA Case editrici Da domani in libreria il primo titolo della milanese Indiana Raul Montanari «Io, in bilico tra religione e filosofia» Ciak si parte Indiana Editore è nata da una iniziativa di Bernardino Sassoli de’ Bianchi che detiene il 60% della società ed è partecipata dalla casa di produzione cinematografica e pubblicitaria Indiana Production (Benedetto Habib, Fabrizio Donvito e Marco Cohen). Ha sede in via Argelati 33. Accetta manoscritti e proposte: www.indianaeditore.com Il socio Fabrizio Donvito R Sfide Bernardino Sassoli de’ Bianchi in ufficio. «Lo so» dice «far libri in Italia non è una buona idea razionale» Il socio Benedetto Habib «Comincio con una provocazione» Sassoli de’ Bianchi: «Un testo del ’700 in difesa del suicidio. Mi prendano pure per pazzo, ma io voglio vendere» C i vuole coraggio a fare l’editore in un Paese che non legge. Ma il coraggio non basta, occorre un pizzico di follia, per arrivare in libreria — da domani in tutta Italia — con un primo titolo che suona: «Liberi di morire. Dissertazione filosofica sulla morte». Un debutto tosto. «Più tosto di quello che siamo davvero. È una provocazione: preferisco che si dica che sono un pazzo piuttosto che uno che non vuole vendere». Spiega Bernardino Sassoli de’ Bianchi, un ragazzotto di 41 anni con la voce profonda e le idee chia- re, ideatore della milanese Indiana Editore. Aggiunge: «Fare libri in Italia non è mai una buona idea dal punto di vista razionale». C’è un secondo motivo per questo esordio choc, legato al profilo della casa editrice che vede la partecipazione (al 40%) di Indiana Production, la casa di produzione, tra altri, di Gabriele Muccino: «Con un brand associato al mondo del cinema volevo fosse chiaro che si tratta di un progetto editoriale puro con una sua identità, non una vanity press per pubblicare attori e registi». Si punta su temi di cui «si sente sempre più il bisogno di parlare: filosofia, uso della tecnologia, scienza e spiritualità». L’apologia del diritto al suicidio di Alberto Radicati di Passerano, un illuminista italiano dimenticato del ’700 che in vita fu bandito e imprigionato per quest’opera, esce con la prefazione di Giulio Punti di vista «Mi occupavo di fondi di investimento e avrei potuto continuare: per me la crisi era remunerativa» Giorello: «La sua difesa del suicidio — scrive il filosofo — rientra in una visione al tempo stesso naturalistica e libertaria dell’esistenza» e pone la questione «dell’autonomia delle scelte individuali di cui oggi abbiamo tanto bisogno». L’altro titolo di lancio è «Il Cristo zen» di Raul Montanari articolo qui in pagina. Milanese («il cognome è bolognese») Sassoli de’ Bianchi ha una vita che procede per cicli decennali: «dopo una tesi su Foucault per dieci anni mi sono occupato di filosofia, prima a Milano poi a New York». Il decennio successivo l’ha vissuto da manager e consulente strategico in ambito finanziario: «mi occupavo di fondi di investimento, avrei potuto continuare»; a fargli cambiare rotta non è stata la crisi («per me un periodo remunerativo») ma un sogno che accarezzava fin da quando era ragazzo. Oggi ha un figlio di 9 anni che «va fiero di un papà che fa l’editore». Tra die- ci anni? «Qualcuno dice che aprirò una catena di impianti di risalita. Spero, invece, di fare ancora questo lavoro con soddisfazione». Dopo i saggi, a gennaio arriva la narrativa di Indiana con la collana «Tracce» curata da Matteo B. Bianchi («storie in cui la musica fa da collante molto lieve»). Tre titoli: Ago Panini, regista di videoclip, esordisce con «una storia alla "Almost Famous" di una band nella Milano negli anni Ottanta»; Enrico Macioci propone «una allegoria grottesca del terremoto dell’Aquila» (con le illustrazioni di Maurizio Rosenzweig) e, primo straniero, Douglas A. Martin che in «Una traccia del mio amore», racconta la (vera) storia d’amore tra «un ragazzo che vuole fare il poeta e una nota rockstar che non viene mai nominata ma che è Micheal Stipe». Severino Colombo omanziere, traduttore, maestro di scrittura. A queste facce note di Raul Montanari se ne aggiunge una inattesa: guru. Il 52enne autore lombardo pubblica con Indiana «Il Cristo zen», saggio in equilibrio tra Cristianesimo e Buddhismo Zen. «Per carità. Non faccio il guru e non voglio diventarlo — si schermisce divertito Montanari. – Rispecchia un interesse personale. La filosofia complica, la religione semplifica ma è una porta per interrogarsi sul senso della vita». E aggiunge: «Da scrittore le religioni mi interessano anche come forma di narrazione». Il libro ha una genesi lontana. «Il progetto è nato vent’anni fa con Luciano Foà di Adelphi, poi è finito in un cassetto ed è tornato fuori ora da una conversazione con Bernardino Sassoli de’ Bianchi». Da ateo con una formazione cattolica («nel titolo, Cristo è sostantivo, zen aggettivo») individua costanti che avvicinano le parole dei Vangeli agli insegnamenti della religione dei samurai: il bilanciamento tra «mondi esteriore e interiore», oppure l’importanza «delle risposte emotive». Conclude: «Al di là della cultura in cui uno è nato, ci sono valori primordiali che ricorrono». Il libro sarà presentato da Daria Bignardi con Montanari il prossimo 20 ottobre alla Fnac. Sulla nascita della nuova casa editrice Montanari, da docente di una scuola di scrittura, ha un consiglio zen per i futuri scrittori: «Non ha senso proporre una cosa che un editore non può pubblicare». S. Col. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA biglietti in vendita anche presso: a o a a Sa ab a M Info Line: 02.794026 - www.teatronuovo.it 31 31 da Martedì a Domenica in collaborazione con: 11 23 Ottobre Ottobre Codice cliente: 236733