Il pensiero del Curatore della mostra “Il Ciclo della Vita” Comprendere il senso della vita appare impossibile in particolare anche il solo pensarci in un’epoca segnata da decadenza e smarrimento. Comunicare il ciclo della vita è un privilegio che solo un artista avrebbe potuto permettersi. Ecco che Gianfranco Bianchi ci stupisce con una creatività fuori dalla norma e una capacità di realizzare, contemporaneamente, più cicli nella migliore tradizione dell’esuberanza italiana. Nel piano superiore di Casa del Mantegna, dal 28 novembre al 3 gennaio, in uno dei periodi più importanti di una Mantova Capitale della Cultura, nella rassegna “Avanguardia Rinascimentale”, ideata dal vicepresidente della Provincia di Mantova e Assessore alla Cultura Francesca Zaltieri, una mostra personale in più sale per raccontare anni di ricerca e coerente linguaggio artistico fra filosofia, comunicazione, lettura del tempo di un Gianfranco Bianchi che si conferma un maestro del pensiero pittorico e concettuale dei nostri giorni. In sei sale il pubblico e gli appassionati d’arte potranno osservare un ipotetico ciclo della vita che li farà viaggiare attraverso i mesi che segnano le tappe dei nostri anni, le galassie di apparente infinita durata, i microcosmi segnati dai loro attimi, la stanza delle Ere con chiaro riferimento alle testimonianze lasciate da popoli lontani, fino ad arrivare a declinare il concetto del tempo stesso attraverso i colori che ne determinano il suo incessante procedere. La mostra termina con il recupero di un passato dell’artista che ci fa comprendere il suo presente giocoso all’insegna di un’arte che è la filosofia di vita semiseria per comprendere l’esistenza e apprezzarla fino in fondo. Gianfranco Bianchi ci sorprende per qualità, creatività e soprattutto, in un mondo di cloni, per somigliare solo a se stesso. Giammarco Puntelli