Rigore
e understatement
La natura schiva di
Giorgio Armani
si riflette interamente
nella sua idea
di stile. Un insieme
armonico dove
ogni pezzo vive in
funzione dell’altro.
In modo semplice
e lineare.
Stor i e d i m od a
a
the sound
of silence
Testo Alessandra de Pinto
bbassare i toni,
spegnere il rumore, privilegiare
i gesti. Nella visioNe di
Giorgio Armani l’essenziale
diventa eleganza sicura, intelligente e
misurata. Per abiti e accessori
Nel moNdo
di Giorgio Armani non c’è mai
stato spazio per il clamore, i volumi alti o l’eccesso di protagonismo. Da
oltre 40 anni le sue creazioni accompagnano ogni sfumatura della vita
delle donne con misura e discrezione. Sempre un passo indietro, per
non sovrastare la personalità di chi le indossa. Ma anche per esprimere
una filosofia che si è evoluta, restando coerente. Come l’ecologo americano Gordon Hempton, che dedica l’esistenza a scovare gli angoli più
silenziosi del pianeta, l’uomo che è sinonimo del made in Italy precisa
che “l’eleganza si raggiunge riducendo al silenzio le tendenze rumorose”. La dichiarazione risale a qualche anno fa, ma è ancora attuale
adesso come agli inizi della sua carriera. La qualità, sempre: “Sbagliato risparmiare sull’acquisto di un tailleur blu o nero, sulla scelta di un

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“Più che l’abito O L’ ACCESSORIO, ciò che mi rimane
in mente e NEGLI OCCHI è l’atteggiamento. E il modo di portarlo”
Storie di moda
Ritorno alle origini
Nell’estetica di Giorgio
Armani la borsa
recupera il suo ruolo di
accessorio. Portato
al massimo livello di
qualità artigianale
con pelli pregiate, colori
sofisticati e raffinatezza
di dettagli.
cappotto, sulla qualità di un pullover dal colore basic. È proprio creando una base solida del guardaroba che poi s’impara – ed è anche divertente – a giocare con T-shirt, top e accessori che, lasciati a se stessi,
avrebbero poco peso e nessun senso”. Ogni pezzo si relaziona all’altro
in maniera spontanea, in assoluta armonia, senza tensioni, soprattutto
senza prevaricazioni.
NEL LINGUAGGIO
di Armani non esiste
il termine it bag, che potrebbe suonare come restrizione. «Le borse
sono fondamentali ma non devono relegare l’abito a un ruolo secondario», ci dice lo stilista. «Riportarle al ruolo di accessorio - bello, di qualità, ma pratico e utile - significa ridare equilibrio al modo di vestire.
Per me è questa la vera rivoluzione oggi», sottolinea ancora Armani.
Tanto da dedicare agli accessori uno spazio ad hoc nel negozio milanese di Galleria Vittorio Emanuele, un concept in cui si riflette tutto l’entusiasmo del designer. «Sono stato impegnato così a lungo sull’abito e
la sua forma da sentire il bisogno urgente di trasferire la mia energia in
creazioni che mi coinvolgono e mi appassionano».
Un’intensità raccontata anche dall’eccellenza artigianale. Le borse,
realizzate in pellami pregiati, hanno profili netti e forme decise sottolineate da chiusure gioiello e piccoli dettagli raffinatissimi ma ultra
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funzionali, che tornano in tutte le varianti. La
collezione, ampia e ricca di idee, linee, colori e
materiali, è pensata proprio per completare
look diversi senza tradire l’estetica discreta
che definisce l’abbigliamento. Come se attraverso una classica handbag, una shopping o
una pochette lo stilista volesse riportare l’attenzione sui gesti che scandiscono il tempo
delle donne, sottolineare riti ripetuti centinaia di volte al giorno eppure sempre diversi.
Il grande fascino delle mani femminili che si
muovono, toccano, lavorano, sfiorano, accarezzano, dialogano, riempiono lo spazio, accudiscono, blandiscono, respingono. Mani
curate, delicate, energiche quando serve, sensibili. Che trovano il loro naturale prolungamento in borse solide, perfette e silenziose.