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Morandini in pillole
Quello che gli altri non dicono: riflessioni e note a posteriori di un critico DOC
di Morando Morandini
> 1 Giugno Come quasi tutti i miei colleghi di cinelibertinaggio, butto via, dopo l’uso o
qualche tempo dopo, i press-book che ci danno alle anteprime o talvolta inviati per posta.
Farò un’eccezione per quello di Volver. A parte la completezza informativa e l’eleganza
grafica, è scritto quasi per intero – benissimo – da Almodóvar. Diviso in 11 capitoletti, occupa
14 pagine. A mia memoria, è un caso raro, se non unico. Ho il sospetto che sia autore anche
del suo profilo biografico, se non di quelli, concisi, dei suoi interpreti e collaboratori.
> 2 Giugno Ritengo che sia dovere di un critico dire ad amici e conoscenti: “Lasciate
perdere Il Codice da Vinci e andate a vedere Volver.” Lo faccio da dodici giorni (anche per
Il regista di matrimoni).
> 5 Giugno Salgo sul tram n. 12 a
Milano, mi siedo e alle mie spalle sento
una voce femminile che bisbiglia con
voce monocorde. Scartata l’ipotesi di un
cellulare, penso che stia pregando.
Passano i minuti, il bisbiglio continua. La
buona educazione non mi permette di
curiosare in modo esplicito. Mi volto
come per guardare in fondo al tram e di
sguincio noto una donna di mezza età –
un’immigrata latino-americana, mi
sembra – dimessamente vestita in nero
che, compitando sottovoce, sta leggendo
un libro. E penso ai milioni di italiani che,
finita la scuola dell’obbligo, non leggono
nemmeno un libro all’anno.
> 6 Giugno Anche in Italia, o almeno a Milano, come negli Stati Uniti la Fox ha fatto
uscire Omen – Il presagio martedì 6-6 2006 perché, come dice il libro dell’Apocalisse, il 666
è la cifra della Bestia, cioè dell’Anticristo, senza tener conto che il 200 in mezzo rende
approssimativa la coincidenza. C’è anche una differenza: mentre negli States conoscono la
Bibbia, nella cattolicissima Italia si leggono poco persino i quattro Vangeli canonici. Da
notare che da noi Omen è distribuito sulla scia del Codice Da Vinci, in contemporanea con
The Breed – La razza del male e L’enfer, a mio avviso tutti sconsigliabili. Meno male che,
come antidoto, alla vigilia del 13 giugno, festa del popolarissimo santo, è visibile in poche
copie Antonio, guerriero di Dio che a Padova combattè contro l’usura e gli usurai (che
stranezza: esistono, entrambi assai venerati ancor oggi nella penisola, due Sant’Antonio: il
primo, quello del porco e delle tentazioni, era egiziano, l’altro portoghese).
> 9 Giugno L’anno scorso alla Mostra di Venezia fui tra i pochi a farmi piacere La
vita segreta delle parole di Isabel Coixet. Al cinema Gnomo di Milano, in coda a Le feu
follet di Malle, ho recuperato il suo film precedente: La mia vita senza me (2003).
Seppur un po’ meno, mi piace. Tornato a casa, leggo la scheda sul
Dizionario dei film Zanichelli (non fatta da me). Non mi piace. Decido
di riscriverla, ma prima vado a consultare quel che ne scrissero
due riviste di cinema dal festival di Berlino 2004. A parte
grossolani errori nel riassunto della trama li trovo
ingiustamente riduttivi. Non ci sono saliti, non l’hanno capito. Ai
festival capita spesso. Quanti vanno a rivedere un film da
festival due mesi o due anni dopo?
> 15 Giugno Conosco critici che vanno al cinema – o che,
peggio, vedono film in casa su videocassetta – come ci si
purga. Lo fanno per dovere, con lo stesso entusiasmo.
10 RdC Luglio-Agosto 2006
Morricone
nell’Arena
Il compositore dirige a Verona la
Filarmonica della Scala. Poi a
Taormina e nel mondo, col
patrocinio di Giorgio Armani
Ennio Morricone, Giorgio Armani e la
Filarmonica della Scala. E l’inedito terzetto
che segnerà il tour Musica per il Cinema,
patrocinato dallo stilista italiano. In
occasione del tour, al via il 24 luglio
all’Arena di Verona, il compositore di C’era
una volta in America e Gli intoccabili
dirigerà per la prima volta la Filarmonica e
il Coro Filarmonico della scala. Fra le altre
date, europee e mondiali, è già prevista
un’esibizione al Teatro Greco di Taormina.
Ad avvicinare Armani al progetto, la sua
dichiarata passione per il cinema:
“Apprezzo i grandi maestri che con le loro
musiche ci emozionano ed enfatizzano le
immagini dei film – ha detto -. Quando poi
queste immagini sono accompagnate dalle
note del maestro Morricone, diventano
universali ed eterne”. La Filarmonica della
Scala, all’esordio nell’82 con il suo
fondatore Claudio Abbado, è stata poi a
lungo diretta da Riccardo Muti.
Attualmente è impegnata in un tour
mondiale con i maestri Myng-Whun Chung,
Daniele Gatti e Riccardo Chailly.
Aguzzate la vista
Quella Gioconda
di Nanni
Occhio a Moretti.
Notate qualcosa?
Il miracolo di Pietro
Coccia. Colonna
portante del mondo
dello spettacolo, il
fotografo di mezzo cinema italiano ha
fatto breccia persino in Nanni Moretti.
Simpatia, spontaneità e inseparabile
macchina al collo hanno creato
un’illusione degna del Mago Silvan. Come
la Monna Lisa, il regista sembra quasi che
accenni un sorriso.