La Repubblica-Genova o Dicembre 2011

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La Repubblica-Genova
o
Dicembre 2011
La Repubblica-Genova
3 Dicembre 2011
DONATELLA ALFONSO
NCHE il sesso ha bisogno di
filosofia, e non è il caso di
scomodare il divin marchese de Sade e la sua Philophie dans le boudoir. È
semplicemente "perché abbiamo bisogno di dare definizioni a ciò che ci riguarda. E la filosofia ce ne offre l'occasione, parlando al problema nella sua
generalità, e non al singolo caso", spiega
Nicla Vassallo, docente di Filosofia teoretica all'università di Genova e curatrice, con Remo Bodei, della rassegna Luoghi comuni. Sette lezioni di filosofia su
questionicheciriguardanopiomossada
Feg e Fondazione Ducale (l'ultimo appuntamento, sulla sessualità, martedì 6
alle 18 nel salone del Maggior Consiglio),
Nonpiùtabù,maforsepeggio,seè vero che, come sottolinea Vassallo, "si tratta di un tema che in questi anni è stato ridicolizzato,banalizzato,volgarizzato:se
ne è persal'essenza intima, ma anche la
considerazione che le sessualità sono
tante quante gli individui, perché ognuno il sesso lo vive a suo modo".
Un ragionamento di pari dignità che
Genova ha già affrontato nel 2009 con il
Gay Pridé nazionale e tanti approfondimenti, ma soprattutto un problema di !
che va ben al di là, insiste ancora Nicla
Vassallo, "delbanale fare sesso, dell'atto
in sé. Ci dimentichiamo che il sesso è desiderio vitale di cui non si può fare a meno; esuliamo dalla biologia, è una questione emozionale, intima. Se fosse solo
un imperativo biologico, non cisarebbero tante singolarità, a ben vedere; e sessualità non può e non deve significare
solo riproduzione, una cosa sicuramente bella, fondamentale, come quella di
fare un bambino, ma che non può essere l'unica maniera di intendere la sessualitànelsuosignificatopiùprofondo".
Insomma, piuttosto che di psicologi o
di sessuologi, c'è bisogno di filosofi per
vivere al meglio la propria sessualità, o
più semplicemente per comprenderla e
rendersi conto che, comunque la si scelga, si ha il diritto di farlo? Nicla Vassallo
sorride: sì, e non è un discorso che riguardiselo Usesso, ma tuttiigrandi temi
deUavita/'perchénelsessocimettilatua
identità e la tua individualità sessuale;
ma ti confronti con O mondo".
Insomma, meno male che c'è la filosofia a consolarci: "C'è tanta voglia di filosofia perché c'è voglia di ragionare.
Evitando retoriche di cui il pubblico è
stufo — conclude Vassallo — per queso
i conBodei, quando abbiamo ideatoLuo1 ghi Comuni, abbiamo pensato che c'era
un desiderio in noi e anche nel pubblico
di esprimersi su cose intense,, ma condivise". La filosofia non ci lascia soli. Mica
e poco.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Anche il sesso
della filosofia
Mentelocale.it
3 Dicembre 2011
Nicla Vassallo a. Luoghi Comuni:
«Sessualità? Altro che biologia: in uomini e
donne ci si trasforma»
La filosofa chiude a Palazzo Ducale la rassegna 'Luoghi comuni'. Una
lezione sulla sessualità. «E ciò ci attrae e al contempo ci incute timore?»
Giovedì 6 dicembre, ore 17,45 a Palazzo Ducale, per la rassegna
.sili, l'incontro con Nìcla Vassallo sulla Sessualità,
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Giunge al termine la prima edizione della rassegna Luoghi
Comuni, dopo due mesi nei quali Palazzo Ducale è diventato
protagonista di sette lezioni di filosofia su questioni patrimonio di
tutti, dalla Vita alla Felicità, dal Potere alla Bellezza, passando per
Giustizia e Felicità.
Martedì 6 dicembre, alle ore 17.45, nella sala del Maggior Consiglio
il ciclo si chiude con la lectio magistralis della filosofa Nicla
Vassallo, curatrice insieme a Remo Bodei di queste «lezioni
contro la cultura fast food» che con la loro forte partecipazione
hanno dimostrato quanto la domanda di cultura nel pubblico esista:
è sufficiente stimolarla con proposte adeguate.
Luoghi comuni si chiude con una lezione incentrata sulla
Sessualità. Abbiamo chiesto a Nicla Vassallo di spiegarci il perché
di questa scelta, partendo proprio dal titolo della lectio: perché
sessualità e non sesso?
«Se con sesso, intendiamo un complesso di azioni e attività, non
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una nostra appartenenza biologica, il "fare sesso" presenta
caratteristiche diverse dalla sessualità. Credo che il "fare sesso" sia
limitante e limitativo, comunque circoscritto, a differenza della
sessualità che avvolge e coinvolge la nostra intera esistenza. La
sessualità contiene desideri vitali».
Il fare sesso è più maschile e la sessualità più femminile?
«Dipende da che individui si è e da ciò che si cerca».
La prima edizione del ciclo di lezioni magistrali Luoghi
comuni termina interrogandosi sulla sessualità: è un suo
diritto o un dovere?
«Il proposito dichiarato di Remo [Bodei, n.d.r.] e mio nell'ideare
Luoghi comuni è stato e rimane quello di sollevare domande che
concernono aspetti ineludibili della nostra condizione umana: la
sessualità ne fa parte a pieno titolo. È un diritto parlare di
un'esperienza così intensa di noi, molteplice, non solo per emozioni
e creatività. Un'esperienza che tutti condividiamo, che ognuno di
noi vive come unica: in questa unicità si rivela il proprio singolare
coinvolgimento. È anche un dovere parlarne, perché di sessualità si
sa ancora poco, benché si creda di sapere molto, perché di
sessualità si fa eccessivo sfoggio, banalizzandola. Occorre poi
sempre ricordare che non vi è un'unica sessualità. Ve ne sono
molte. Ciò ci attrae e al contempo ci incute timore».
Come dialoga la filosofia con psicoanalisi e sociologia,
discipline in cui i temi delle sessualità giocano ruoli centrali?
«In molti modi. La filosofia ha tracciato una distinzione tra sesso e
genere. La categoria "sesso" è biologica, ed è entro questa
categoria che si situano femmine e maschi. La categoria "genere" è
socio-culturale, e qui si situano "donne" e "uomini". Distinzione
importante, per comprendere che occorre andare oltre il dato
biologico, che in donne e uomini ci si trasforma. Distinzione che
presenta però limiti. Per quanto comodo e scontato, il dualismo
femmina/maschio e uomo/donna crea norme, differenze, stereotipi
che concernono le sessualità, il nostro modo di viverle. Psicoanalisi
e sociologia mettono in evidenza alcuni problemi di questi dualismi,
e dialogano con la filosofia sui cosiddetti "ruoli sessuali" e sulle
cosiddette "divisioni sessuali" - ruoli e divisioni che hanno senso,
oppure no? E dialogano con la filosofia su altro: sulla negazione di
alcune sessualità, sulla questione delle perversioni, sulle
ineguaglianze e intersezioni tra modi di esperire le sessualità, sulle
nostre identità, sulle nostre forme di orientarci tra ortodossia e
mutamenti sessuali».
La biologia ha dei limiti nella descrizione delle sessualità?
«Stando a Michel Foucault, «con i nostri desideri, attraverso i nostri
desideri, si creano nuove forme di relazione, nuove forme d'amore,
nuove forme di creazione. Il sesso non è una fatalità; è possibilità
di una vita creativa». Concordo con lui, a eccezione del fatto che
preferisco parlare di sessualità, non di sesso. E nel concordare con
lui emerge una biologia incapace, a mio avviso, di decretare i nostri
desideri, le nostre relazioni, i nostri amori, le nostre creazioni. In
effetti, grazie alle sessualità e ai loro elementi creativi, ci
allontaniamo dalla cosiddetta naturalità del sesso, che peraltro è
parecchio discutibile».
Ma le sessualità non sono forse destini biologici?
«Lo sarebbero se la biologia riuscisse a spiegare gli esseri umani in
3 Dicembre 2011
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ogni loro aspetto, singolare e pluralista, nelle tante peculiarità e
fantasie con cui interpretano e praticano le sessualità. Non ci riesce.
E, quando mi si obietta che le sessualità rimangono vincolate alla
riproduzione, rispondo che di fatto le cose non stanno così.
Concepire un nuovo essere umano fa parte di coloro che desiderano
diventare genitori, e la genitorialità, la buona genitorialità, va oltre
la biologia, mentre le nostre sessualità vanno ancor oltre».
Quante sessualità esistono, dal punto di vista filosofico?
«Se evitiamo pregiudizi e stereotipi, cosa che la filosofia deve fare,
esistono tante sessualità quanti esseri umani».
Ma allora le "perversioni"?
«Non so perché quando si parla di perversioni vengono in mente
esempi di tipo sessuale. Si danno molte diverse perversioni.
"Perversione" a che fare con "inversione", con "stravolgimento", con
"anormalità". Già, cos'è però la normalità? Per di più, di solito, con
perversioni si intendono comportamenti condannati dalla società, e
questi comportamenti variano da società a società, nonché nel
corso del tempo. Fumare è un comportamento condannato dalla
nostra attuale società: siamo disposti a classificarlo tra gli atti
perversi? Non voglio così dire che non si diano perversioni, ma, più
semplicemente, mostrare quanto il tema sia difficile. Per
affrontarlo, ritengo che occorra partire dalla relazione tra
perversione e attrazione, e che ci sia perversione in chi si attesta
incapace di giudicare attraente bontà e bellezza».
Il matrimonio, uno dei cardini della società contemporanea,
quanto si lega alle sessualità?
«Il matrimonio è un atto giuridico, opzionale, che fa sì che la
collettività riconosca legami sessuali, d'affetto, d'amore. Purtroppo,
non tutte le nostre espressioni sessuali vi hanno accesso.
L'arretratezza culturale italiana si vede da qui, dalla sua ortodossia
nel legare il matrimonio alle eterosessualità. In ciò risiede una
grettezza mentale che limita le nostre libertà».
Ci spiega cosa s'intende con "democrazia sessuale", tema di
forte attualità, specie nel mondo anglosassone?
«Quando si discute di cittadinanza sessuale, ovvero dei diritti e dei
doveri dei cittadini rispetto alle proprie sessualità, si sfidano vecchie
gerarchle, alla volta di relazioni sessuali basate sul rispetto,
sull'equità e sull'eguaglianza tra esseri umani che sono agenti
conoscenti e morali, che meritano benefici e responsabilità sessuali
(equità), che non devono subire discriminazioni sessuali
(eguaglianza). Equità e eguaglianza sono i cardini di ogni
democrazia».
L.Mass.iJÌS, quarantotto anni,
specializzatasi al King's College London,
Professore Ordinario dì Filosofia Teoretica
presso l'Università dì Genova, è filosofa di fama,
La sua figura pubblica si distìngue per un certo
elìtarismo, un tipo di eleganza dell'intellettuale
dì un tempo, consapevole delia propria funzione
pubblica, Tra la sua brillante produzione
scientifica, in italiano e in inglese, ricordiamo le
opere più recenti; Teoria della conoscenza
(Latenza 2008) e Per sentito dire (Feltrinelli
2011 •••• volume insignito del premio filosofìco
Viàggio a Siracusa) in qualità dì autrice;
Filosofia delle donne (Laterza 2007) e Piccolo
trattato dì epistemologia (Codice Edizioni 2010)
3 Dicembre 2011
Mentelocale.it
in qualità di co-autrice; Donna m'apparve
(Codice Edizioni 2009) in qualità di curatrice;
Knowledge, Language, and Interpretation
(Ontos Verlag 2008), Terza cultura (il
Saggiatore 2011) e Reason and Rationality
(Ontos Verlag 2012) in qualità di co-curatrice.
Con Concita De Gregorio ha introdotto il volume
Su! velo di Marnìa Lazreg (il Saggiatore 2011) e
con Vittorio Lingìardi il volume Disgusto e
umanità dì Martha C. Nussbaum (il Saggiatore
2011). Fa parte di comitati scientifici dì
autorevoli fondazioni e riviste specialistìche. Sì
dedica a prestigiose attività congressìstìche,
editoriali, organizzative. Scrive regolarmente di
cultura e filosofia su giornali e riviste.
Luoghi comuni
11 ottobre ••• 6 dicembre 2011 •• ore 17.45
martedì 11 ottobre
Stefano Rodiota su Vita
giovedì 20 ottobre
Alberto Quadrio Curzio su Solidarietà
giovedì 10 novembre
Remo Bodei su Bellezza
giovedì 17 novembre
Salvatore Natoii su Felicità
giovedì 24 novembre
Michelangelo Bavero su Potere
giovedì 1 dicembre
Elisabetta Galeotti su Giustizia
martedì 6 dicembre
Micia Vassallo su Sessualità
3 Dicembre 2011
Il Secolo XIX
5 Dicembre 2011
WMliI MF wfhÉiiiiÉ
LIGURIA
INCONTRI
LUOGHI COMUNI
"Sessualità"
PALAZZO DUCALE
Genova. Alle 17.45 la filosofa :
Nicla Vassallo tiene una corife-'
renza dal titolo "Sessualità", ultimo incontro del ciclo "Luoghi
' comuni" della Fondazione Gar.rorie è Palazzo Ducale.
Piazza Matteotti 9
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