3 S in alute QUALI RISCHI CI SONO NEL MODELLO DI SESSUALITÀ FORNITO DALLA TV? • Esibizione e oggettualizzazione del corpo. Il mezzo televisivo utilizza spesso il corpo (specie quello della donna) per fini soprattutto commerciali legati all’incremento dell’audience televisiva o alla vendita di un prodotto. Nella pubblicità la donna spesso non è un soggetto che spiega o presenta un prodotto, ma è già in a questo principio esistono delle eccezioni. Se, ad esempio un bambino già nell’età scolare non ha ancora chiesto nulla, si può pensare che ci siano dei motivi che gli impediscono di porre le domande necessarie. Altro aspetto fondamentale di cui tenere conto, soprattutto con i bambini più piccoli, è che, nel periodo in cui il bambino fa le prime domande, ha già le sue idee sul funzionamento del corpo. Ad esempio una bambina può pensare che la mamma sia incinta perché ha mangiato troppo. Perciò è sempre utile sondare le idee dei bambini, prima di sovrapporvene di nuove, generando confusione. Ad esempio rispetto alla domanda “Da dove escono i bambini?” può essere utile chiedere: “E tu da dove pensi che escano?” oppure “Prova tu ad indovinare e poi ti aiuterò a scoprirlo”. Due aspetti ci sembrano importanti: 1. sapere ascoltare con tatto e non deridere le idee dei figli. Se vogliamo che i bambini ci confidino i loro pensieri, dobbiamo essere particolarmente attenti a non farli sentire sciocchi quando li espongono. 2. scegliere parole adatte alle loro capacità di comprensione, ma senza ricorrere a comunicazioni fantasiose o stucchevoli. Sembra che a fronte di una maggiore stimolazione culturale in campo sessuale non corrisponda un aumento di dialogo con gli adulti. Una ricerca americana dice infatti che genitori e figli dialogano otto minuti al giorno, meno del tempo che si passa davanti allo specchio... Il processo di maturazione personale ha diverse componenti: cognitiva, affettiva, relazionale e sociale e alcune di esse hanno subito in questi an- qualche modo il prodotto, l’oggetto da conquistare e consumare. • Proposta di ideali di femminilità e virilità irraggiungibili. Questi corpi perfetti, magri o atletici sono spesso occasione di conflitto interiore per gli adolescenti e così sempre più spesso si incontrano ragazzine che si torturano con le diete o ragazzi che faticano nelle palestre per acquisire un corpo sempre più “vendibile” sul mercato delle relazioni. ni una forte accelerazione. Le capacità cognitive dei piccoli si sono sviluppate in modo sorprendente, ma ciò non significa che i nostri bambini siano nel complesso più maturi, anzi la componente emotiva e sociale ha subito un forte rallentamento. Perciò anche nel campo della sessualità i bambini ricevono una quantità notevole di informazioni che li rende precocemente esperti in questo campo. Il rischio è quindi che i nostri figli sappiano già tutto, ma in modo confuso. E soprattutto non c’è la maturità emotiva indispensabile per rielaborare queste informazioni ed integrarle nella personalità. Da qui l’importanza del dialogo e... otto minuti sono veramente pochi! Certo, è vero che le comunicazioni dei media sono molto attraenti, ma la comunicazione dal vivo è senz’altro più forte e coinvolgente. È vero, ma come fare per superare il pudore del bambino e l’imbarazzo dell’adulto? Spesso confusioni, curiosità e fantasie dei bambini rimangono inespresse... Può succedere di non sentirsi del tutto pronti per parlare con i nostri bambini di questi temi e questo è normale. Molto spesso ci mancano le parole adeguate per chiarire concetti, anche complessi, in modo semplice e accessibile. L’imbarazzo dell’adulto porta a volte a ridicolizzare o sminuire i dubbi del figlio, oppure a dare risposte banali, col rischio di interrompere lo spiraglio di confidenza che il bambino ha aperto. Se si sente rifiutato o se avverte il nostro desiderio di evadere la domanda, non ci darà un’altra chance. Ciò che può essere d’aiuto, allora, sono occasioni di confronto e scambio con altri genitori su questo difficile compito educativo o incontri di formazione ed approfondimento con la guida di esperti. Anche un libro da leggere insieme può essere una mediazione che consente di avviare il discorso con minor imbarazzo. Il testo è uno strumento che, tuttavia, può e deve essere arricchito e personalizzato attraverso il dialogo, nel quale il genitore può raccontare le proprie esperienze e i propri vissuti. Infatti per un figlio può avere un valore unico sentirsi narrare come è iniziata la storia d’amore fra i propri genitori, le emozioni e i sentimenti che hanno accompagnato la sua nascita, le paure e le speranze della loro adolescenza. La mancanza di una comunicazione franca e diretta col genitore porta il ragazzo a chiedere informazioni ai coetanei, oppure a tenere nascosti i propri dubbi. Quali rischi ci possono essere in questi atteggiamenti? Il silenzio su questi temi fra genitori e figli è senz’altro negativo perché espone i ragazzi a paure, ansie e sensi di colpa che rischiano di contribuire negativamente allo sviluppo della personalità. Per quanto riguarda il gruppo dei coetanei, che pure è una grossa risorsa, a volte il ragazzo affronta il tema della sessualità per stupire, essere riconosciuto come grande, mettersi in mostra, e per questo alcune informazioni vengono ingigantite, drammatizzate, colorite, con il rischio che possano nascere notizie un po’ fantasiose, inquietanti, paurose o straordinarie. Pertanto il rischio che il ragazzo corre è quello di avere del sesso un’idea riduttiva, parziale, se non addirittura connotata in modo negativo, spesso minaccioso. Questi numeri sono una garanzia di affidabilità che nesun altro ti può dare 35 anni di esperienza 900.000 clienti 700 collaboratori 3 laboratori di ricerca capelli per chi ha testa 59 centri, 7 all’estero • Immagine dell’amore offerta soprattutto da alcune trasmissioni televisive caratterizzata, oltre che una totale mancanza della dimensione dell’intimità, dalla sua riduzione quasi esclusiva al momento dell’infatuazione e del corteggiamento. È presente l’amore come conquista con tutte le sue illusioni, mentre risulta totalmente assente l’aspetto quotidiano dei piccoli gesti che fanno grande una storia d’amore e che soprattutto le permettono di durare nel tempo. brevetto cnc® capelli naturali a contatto tricosil® linea tricologica testata e certificata certificazioni di Qualità ISO 9002 e Ambientale ISO 14001 Telefona per un appuntamento avrai diritto a un tricotest®, indagine del capello e del cuoio capelluto a 26 euro anziché 68. • COMO - Via Mentana, 2/B - Tel. 031 261826 • LECCO - Via Ghislanzoni, 11 - Tel. 0341 282339 www.cesareragazzi.com - e-mail: [email protected] Solo 50 anni fa in famiglia parlare di sessualità non era concepibile. Oggi tutto, informazione, TV e pubblicità rimandano esplicitamente al sesso. Come può un genitore fronteggiare la situazione? Ciò che il genitore può fare è aiutare il proprio figlio ad uscire da un ruolo passivo e guidarlo a capire le parti più complesse, a commentare certe informazioni, a sdrammatizzare qualche contenuto forte, limitare il rapporto di dipendenza e ridare fiato alla fantasia. Bisogna saper proporre alternative, consapevoli che ci sono aspetti dell’esperienza, culturali e affettivi, che i media possono solo simulare, ma non dare. I ragazzi si trovano spesso a contatto con notizie che li possono turbare o allarmare e c’è il rischio che prevalga il lato oscuro della sessualità, il sesso come prevaricazione, violenza, sfruttamento. Notiamo anche un interesse dei media quasi esclusivo per gli eventi straordinari: le eccezioni che agli occhi dei ragazzi diventano la regola. Negli incontri che svolgiamo con gli alunni delle scuole, spesso le domande dei bambini si riferiscono proprio a questi aspetti: per esempio, i tentativi di separare i gemelli siamesi o di mantenere in vita un elevato numero di nati prematuri con un peso ridottissimo. Pertanto il nostro compito di adulti è quello di chiarire e di ridimensionare e insieme aiutarli a cogliere e a spostare il loro interesse su ciò che di straordinario c’è nell’ordinario (come la nascita di un bambino), creandosi un’immagine buona della sessualità, che la colleghi all’amore e alla vita. A cura di Cristina Trombetti N O I RIUSCIAMO A FARE QUESTO Giuliano Cristofaro, calvizie androgenetica, 33 anni, Reggio Emilia, testimonianza autentica verificabile al tel. +39 348 8403602