OSTEOPATIA E CURE PALLIATIVE S. DURANTE, P. GINOBBI CENTRO CURE PALLIATIVE FONDAZIONE ROMA HOSPICE,SLA, ALZHEIMER, ROMA, ITALY I fondamenti dell'osteopatia sviluppati dal medico filosofo Dott. Andrew Taylor Still nel 1874 mettono l’unità della persona in primo piano,corpo mente e spirito si intersecano, si può ripristinare l'omeostasi e la funzione ottimale del corpo per offrire il massimo comfort, sia fisicamente che emotivamente, anche nell'ultima fase della vita stimolando la capacità vitale del soggetto. Gli strumenti utilizzati per raggiungere un miglioramento della qualità di vita sono diversi ma complementari a quelli della medicina palliativa: il dolore, l'ansia , la stipsi ed altri sintomi spesso presenti nel paziente terminale possono essere contenuti con l’osteopatia. Coadiuvando farmaci come analgesici, sedativi, e lassativi, si evita un'escalation farmacologica spesso non esente da importanti effetti collaterali. L’osteopatia in cure palliative affronta disfunzioni di organo spesso correlate alla malattia di base, con tecniche manuali diversificate, mirate e sempre rispettose della fragilità della persona. Correggere la disfunzione somatica porta facilmente un benessere sullo stato emotivo del paziente. L’ Osteopatia è una medicina non convenzionale già in uso all’interno degli hospice di molti paesi del Regno Unito, in Francia, in America ed in altri Stati dell’Unione Europea, mentre in Italia è solo agli albori. Vogliamo presentare l'esperienza maturata presso il nostro servizio di cure palliative, dove dal 2007 abbiamo iniziato ad introdurre l'osteopatia nel trattamento di pazienti con dolore incidente da tumore osseo primitivo e /o secondario a rischio mobilizzazione e pazienti con dispnea a riposo da tumore polmonare primitivo e /o metastatico. Abbiamo pensato di razionalizzare la nostra esperienza, in uno studio che possa portare a dei risultati misurabili e confrontabili con esperienze analoghe per verificare il potenziale beneficio dell’approccio osteopatico su dolore e dispnea in quanto sintomi particolarmente frequenti e con notevole impatto sulla qualità di vita nel paziente in fase avanzata di malattia. Stiamo utilizzando la scala ADL per valutare l’eventuale beneficio sulle attività di vita quotidiana a breve e medio termine e per la valutazione della dispnea, la scala MMRC (Modified Medical Research Council. Il test dell’ansia e della depressione (HADS) inoltre ci fornisce informazioni sulle variazioni dello stato psicologico del paziente.