19 LUNEDÌ 19 MARZO 2007 il Resto del Carlino . Ignazio Marino: «Servono controlli elettronici A Forlì coi braccialetti la sicurezza è aumentata» «PER EVITARE errori simili serve un braccialetto per i pazienti e il sistema dei codici a barra, come quello dei supermercati». E' il parere di Ignazio Marino, medico e presidente della commissione sanità del Senato. Aggiunge: «A Forlì si fa così e la sicurezza è aumentata e la spesa farmaceutica diminuita del 20%». 쩨 IL LUOGO Il grave errore si è verificato all’ospedale Borgo Trento di Verona dove si fanno 1500 interventi cardiaci e 20mila trasfusioni ogni anno 쩨 L’AMMISSIONE Il direttore sanitario: «Si è trattato senz’altro di un errore umano Non sappiamo ancora da parte di chi Ma rientra nelle possibilità statistiche» IL CASO di MARISTELLA CARBONIN — VERONA — S I È SPENTO all’ospedale Borgo Trento di Verona alla fine di un’agonia durata 70 giorni, dopo aver subito una trasfusione di sangue sbagliata. Qualche goccia di sangue diverso da quello del suo gruppo che però potrebbe essergli stata fatale. E’ QUESTA la drammatica fine di un 65enne polesano, vittima probabilmente dell’ennesimo caso di malasanità italiana. L’uomo era entrato all’inizio di gennaio nel reparto di cardiochirurgia del nosocomio scaligero per farsi impiantare tre by-pass. Un intervento chirurgico riuscito anche se — come avviene in questi casi — l’uomo aveva bisogno di alcune trasfusioni. IL 4 GENNAIO, infatti, al polesano — che dopo l’intervento era stato trasferito in terapia intensiva — è stata collegata una flebo di sangue. Un’operazione di routine che, invece, ha portato ad esiti drammatici. E’ accaduto, infatti, l’imprevedibile, con l’operatore — al momento non si sa se si trattasse di un medico o di un infermiere — che ha preso la sacca di sangue sbagliata, quella destinata a un altro paziente, e ha inizia- Sbagliano sangue Trasfusione lo uccide Sacche invertite. La vittima è di Rovigo to la trasfusione. Questa è durata solo pochissimi minuti e sono stati trasfusi pochi centimetri cubi di sangue, prima che l’operatore si accorgesse dell’errore e togliesse l’ago dalla vena. MA BASTA una piccola quantità di sangue perché il fisico reagisca, innescando il processo di dife- sa degli anticorpi che può provocare effetti devastanti. Per il polesano è iniziato un lungo calvario che è terminato venerdì, dopo altri interventi: uno per complicazioni addominali, altri due per emorragia interna, l’ultima delle quali prima del decesso. Subito dopo quello che il direttore sanitario e il dirigente di cardiochirurgia di Borgo Trento hanno definito un «errore umano». Intanto è già stata avviata la macchina burocratica che prevede un’indagine interna e la segnalazione al ministero della Sanità. La dirigenza medica ha segnalato l’episodio anche alla procura della Repubblica che ora dovrà verificare se esista un collegamento tra l’errata trasfusione e la morte del paziente. Al momento non risulte- rebbero indagati. Il protocollo delle trasfusioni — come ha osservato il professor Alessandro Mazzucco, cardiochirurgo e dirigente del reparto — prevede che vi sia il doppio controllo della sacca destinata al paziente proprio per evitare errori visto che molti temono trasfusioni infette. La paura dei pazienti, infatti, è soprattutto quella. Invece, l’errore umano di scambio di sacche supera in percentuale di cinque volte i dati di trasfusioni infette anche se è sempre molto raro. L’errore umano, comunque, è stato lì: la sacca è stata controllata, ma poi è stata presa quella destinata a un altro paziente. IL DIRETTORE sanitario, Luciano Flor, ha avviato un’indagine interna e ha avvisato il Ministero della Salute: Dice: «Sicuramente si è LA TRAGEDIA trattato di un errore umano, non sappiamo ancora — FERRARA — aspettato per ore davanti alla da parte di chi. Ma purporta della Rianimazione. ERA UNA PROMESSA Daniele era un attaccante: in troppo è un caso. Lo scamdel calcio Daniele Rovatti, settimana si allenava con la bio di una sacca con un’al17 anni (nella foto): prima squadra del Rovigo tra rientra nelle possibilicresciuto nelle giovanili della ma al sabato giocava con la tà statistiche di questa proSpal, poi il salto alla Berretti. cedura. La causa del decesTernana prima di approdare al Rovigo attraverso il Reno Il suo direttore sportivo, Daniele so non è ancora certa, ma Centese. La sua voglia di vincere e di sfondare però è stata Simeoni, aveva già deciso che il vinta per sempre sabato sera: era uscito in bici da casa a sicuramente può essere prossimo anno si sarebbe aggregato alla Pontelagoscuro, per andare a trovare un amico. Era presto, stata innescata dalla traprima squadra. «Era un ragazzo molto mancavano dieci minuti alle 23. Ma la sua bici sulla via sfusione sbagliata» educato e sorridente» lo ricordano i Padova a pochi metri da casa è stata travolta da un’auto che Domani verrà eseguita concittadini di Ponte. «Sapeva far viaggiava nella stessa direzione: secondo alcuni, la causa del gruppo, era serissimo nell’impegno e l’autopsia alla presenza di terribile impatto sarebbero state le rotaie della ferrovia, nelle assieme di compagnia con la squadra» più periti e ogni singolo quali la bici è rimasta incastrata nel buio della notte. Per aggiunge il suo allenatore, Diego dato sarà sottoposto Daniele, travolto e trascinato per alcuni metri, a quel punto è Tumiatti. Il tecnico, come i compagni, a un attento esastata tutta una corsa: all’ospedale Sant’Anna per tentare il l’aveva salutato sabato sera: mai e poi mai me. possibile per salvarlo. Ma le speranze sono definitivamente avrebbe pensato alla disgrazia che stava per finite ieri alle 19: tra le lacrime della mamma, del papà, del colpire quel bravo ragazzo, quel calciatore che fratello e della sorella che assieme a tanti amici avevano era già molto più di una semplice promessa. Con la bici incastrato nelle rotaie: un’auto lo travolge e uccide Addio Daniele, speranza del calcio