CATECHESI PER LE PERSONE ANZIANE LE VIRTU’ DELL’ANZIANO LA PAZIENZA Anche la virtù della pazienza è per alcuni aspetti apparentata con il “rilassamento”. Chi è rilassato sa essere paziente . In lingua latina patientia (sostantivo del verbo patior/pati) significa propriamente “sopportare, tollerare, sostenere”, anche con riferimento alla sofferenza. La pazienza è come una colonna che sostiene la vita. Nell’antica Grecia l’omerico Odisseo/Ulisse, eroe”molteplice e ingegnoso”,era anche considerato un modello di pazienza come la virtù che ci rende “signori”,consentendoci di dominare tutte le situazioni, anche quelle difficili e gravose. Il Papa Gregorio Magno (ca.540-604) definiva la pazienza come la radice la garante di tutte le virtù. San Paolo associa la pazienza alla speranza: Noi sappiamo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata, la virtù provata la speranza (Rm 5,3s). Chi sopporta pazientemente la vita con le sue afflizioni, consegue stabilità e alimenta in sé la speranza riguardo alle cose di cui è in attesa. Poiché la nostra speranza si rivolge a una realtà che ancora non vediamo, possiamo con pazienza sopportare ciò che ci attende nella vecchiaia. Se noi speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con pazienza (Rm 8,25). La pazienza mi fa sopportare chi vive accanto a me, nonostante i suoi difetti e gli errori. E’ un atteggiamento per nulla facile, poiché comporta che si accetti di “patire” qualcosa a causa dell’altro, che si continui a restare accanto a lui, ed accettarlo tale qual è. Così la pazienza si rivela virtù fondamentale per una gioiosa convivenza, per un sereno stare insieme. San Benedetto chiede ai suoi monaci che <<si prevengano l’un l’altro nel rendersi onore; sopportino con grandissima pazienza le rispettive miserie fisiche e morali>> (Regola LXXII,72,4s). Hanno bisogno di molta pazienza soprattutto le persone anziane, per poter vivere in armonia con tutto l’ambiente che le circonda. Anche all’interno della famiglia,quando in essa è presente qualche anziano, la pazienza è frequentemente messa alla prova. Il vecchio genitore, che è sempre stato un modello di disciplina e di ordine, forse adesso si lascia un po’ andare ; le “buone maniere” a tavola non sono più sua prerogativa . Sovente, però, è lui il primo a sentirsi a disagio: per esempio, quando non riesce più a controllare il tremolio delle sue mani, ecc. A che servirebbe insistere nella critica e nella disapprovazione? La nostra pazienza “sopporta” il debole, lo fa sentire accettato,per cui può starsene tranquillamente lì con tutti i suoi difetti e le sue fragilità. Ma tocca soprattutto alla persona anziana avere pazienza con se stessa, in particolare quando qualcosa non le riesce subito al primo tentativo.I vecchi non sono naturalmente pazienti: anzi, in molti casi si caratterizzano per una singolare propensione all’irascibilità. Per esempio, non sopportano di dover aspettare : vorrebbero sempre essere al primo posto nella fila dal medico, alla posta, al supermercato… Un anziano confratello, da me molto ammirato per la sua amabilità e allegria, mi diceva che col passare degli anni si scopriva sempre più suscettibile e insofferente . La pazienza è una virtù che va costantemente curata e alimentata. Un vecchio deve liberarsi dall’illusione di poter fare tutto esattamente e così in fretta come prima. Alcune cose richiedono più tempo, certi sforzi non sono più commisurati ai suoi livelli di resistenza. Il vecchio è tenuto in prima persona a sopportare se stesso. La pazienza richiede una certa disponibilità all’umorismo. Gli anziani che vanno sperimentando il loro progressivo indebolimento,e di ciò riescono anche a sorridere , si fanno accettare meglio dal loro ambiente.Hermann Hesse ha scritto sulla pazienza:<<Nel giardino della vecchiaia sbocciano alcuni fiori di cui prima ben poco ci siamo curati. Germoglia, per esempio, il nobile arboscello della pazienza. Si diventa più rilassati, più indulgenti, e quanto minore si fa il nostro bisogno di intervenire e di realizzare, tanto più s’accresce la capacità di osservare e ascoltare la vita della natura e dei nostri simili.E ciò senza il bisogno di criticare, ma lasciandoci attrarre con sempre nuovo stupore dalla sua varietà,talora con interesse e silenziosa partecipazione, talaltra col sorriso, con limpida gioia,un umorismo>> Caratteristica essenziale della pazienza è lasciare le cose come sono, senza volerle cambiare. Riconosco ad esse il diritto di esistere e mostrarsi in quella lor precisa forma. La persona paziente sa accogliere anche se stessa così com’è. Riconosce e accetta la propria condizione di debolezza e fragilità. Non è più il tempo di giudicare e disapprovare.