Camper telemedicina, blitz reti Mediaset

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Dea Notizie
Camper telemedicina, blitz reti Mediaset
Inviato da Giuseppe Sangiovanni
giovedì 10 gennaio 2008
Caserta- Per tre camper di Telemedicina fermi da anni è arrivata oggi - direttamente da Milano una
troupe di un noto programma televisivo, in onda tutti i giorni su ben tre reti nazionali. L’incursione della troupeorganizzata da un giornalista freelance casertano, collaboratore di giornali, radio e tv nazional. Troupe che ha trovato
serie difficoltà a stanare (e realizzare il servizio) i tre camper, spostati negli ultimi giorni dal parcheggio
dell’ospedale di Piedimonte Matese, in una officina meccanica casertana- che come da regola, non ha permesso
di effettuare nella proprietà privata le riprese- ostacolate senza successo, incredibilmente anche all’esterno della
struttura. Quì l’attore casertano Giovanni Albano ha raccontato ai telespettatori la vergognosa vicenda. Una patata
che diventa sempre più bollente, la storia di questi tre ospedali viaggianti – fatta di promesse non mantenute dai
responsabili del servizio- che circa un anno fa – davanti alle telecamere di Striscia la Notizia –
assicurarono la partenza del servizio nell’arco di due settimane. E’ passato quasi un anno – ma
nulla è cambiato, se non il tour Piedimonte- Roccamonfina- Caserta- durato poche ore- per questi piccoli ospedali mobili,
dotati di attrezzature d’avanguardia(ancora poco e diventerà obsoleta), dove è possibile effettuare: diagnostica per
immagini, ecografie ed ecocardiogramm , inviare e ricevere, tracciati e referti di ecografie, infine trasmissione di dati ed
immagini verso ospedali per teleconsulti e videoconferenze. Un progetto ambizioso, quello della Telemedicina, cofinanziato dalla Comunità Europea tramite il POR Campania, al fine di sperimentare nuovi modelli di prevenzione e
assistenza sanitaria, per rendere più incisiva l’attività sul territorio e portare assistenza anche nei luoghi più
impervi. Un progetto che avrebbe dovuto assicurare una migliore e più rapida risposta alle aspettative dei pazienti
dell’Alto Casertano, garantendo alle zone interne della provincia una più efficace e tempestiva assistenza
diagnostica e terapeutica, specie nei casi d’urgenza. Finalità lodevoli, rimaste, però, sulla carta, nei 45 comuni
consorziati che hanno trovato difficoltà già a mettersi insieme. Ora ci sarebbe da fornire il servizio -che ha dei costi.
L’impresa non è facile- visto che le Asl campane sono note in tutto il mondo per i tagli di spesa, accorpamenti vari
e riduzione del personale. I medici e paramedici che dovrebbero garantire il servizio- sono gli stessi che lavorano nelle
due Asl provinciali, coinvolte nel progetto, con la provincia di Caserta. Dovrebbero in pratica attrezzarsi con il dono
dell’ubiquità! L’ennesimo pateracchio targato Regione Campania. Con il sistema sanitario, prossimo
all’elettroencefalogramma piatto. Nel corso della conferenza stampa- con prova-inaugurazione di teletrasmissione
diagnostica - effettuata il nove marzo 2007- il presidente De Franciscis raggiante dichiarò: “Tra sei mesi ci
rivedremo per fare un bilancio sul funzionamento del servizio”. Sono passati undici mesi- e il servizio è rimasto
fantomatico. Dopo qualche mese, dalla prima ed ultima prova, il mesto ritorno nel parcheggio dell’ospedale di
Piedimonte. Nei giorni scorsi il trasferimento in una officina casertana. Su quei tre camper, finora- non è salito un solo
paziente. Forse, nessuno mai lo vedrà. Salire! Una clamorosa storia di inefficienza, inettitudine e burocrazia.
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