Paolo Cionini General Manager LEO Pharma Italia LEO Pharma in prima linea per sostenere la ricerca e indirizzare gli specializzandi verso la corretta comunicazione medico-paziente LEO Pharma per il quarto anno consecutivo sostiene il XVI Corso di aggiornamento dedicato ai dermatologi specializzandi della Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgia, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST): come si inserisce questa 'alleanza' nell'ambito dell'impegno dell'azienda a valorizzare le giovani competenze professionali? Crediamo fortemente in questa partnership con la SIDeMaST tanto da aver garantito il nostro supporto al Congresso annuale per i giovani dermatologi fino al 2018. Un impegno importante sul quale puntiamo molto, perché siamo certi che attraverso una stretta alleanza con i dermatologi riusciremo a incidere in modo significativo nel migliorare la vita delle persone che soffrono di patologie della pelle. Ogni giorno ci impegniamo a mettere a disposizione dei nostri pazienti le soluzioni più innovative, investendo a livello globale, ben il 14% del fatturato in Ricerca e Sviluppo, con l’obiettivo da qui al 2020 di lanciare almeno una nuova soluzione l’anno e raggiungere 100 milioni di pazienti. Attualmente siamo leader nel trattamento topico della psoriasi lieve e moderata, e nella cura della cheratosi attinica (tumore cutaneo non melanoma) con una soluzione topica innovativa e possiamo offrire prodotti antibiotici topici per il trattamento delle infezioni cutanee. Inoltre, stiamo per lanciare in Italia un device per la cura dell’acne severa e tramite l’acquisizione del portafoglio dermatologico di Astellas, che sarà finalizzato a breve, espanderemo la nostra gamma di soluzioni dermatologiche per la dermatite atopica moderata e severa, l’acne e la psoriasi. È nostra convinzione però che mettere il paziente al centro non significhi soltanto offrire una gamma di prodotti farmaceutici sempre più innovativi e all’avanguardia, ma anche mettere a disposizione soluzioni che migliorino la qualità di vita del paziente a tutto tondo con un approccio olistico alla cura della persona. In quest’ottica rientra la partnership con la SIDeMaST, un’alleanza strategica per dare il nostro sostegno ai dermatologi del futuro in modo da trasmettere, oltre alle importanti e imprescindibili conoscenze medico/scientifiche, anche una cultura che metta al centro il paziente. Un approccio essenziale per salvaguardare la figura del medico come punto di riferimento nei confronti di chi ha un problema di salute, anche in un contesto dove la mole d’informazioni a cui si può accedere tramite il web può, in molti casi, confondere il paziente generando falsi miti sulle patologie e con riflessi deleteri sull’aderenza alle cure. In quest’ottica, quanto sono importanti l’aggiornamento e la formazione professionale dei dermatologi, non solo in chiave prettamente medico-scientifica e clinica, ma anche dal punto di vista della gestione del paziente, attraverso strumenti che migliorino la comunicazione medico-paziente? Come accennavo, il rapporto tra medico e paziente nell’era del Dottor Google è radicalmente cambiato: basti pensare che secondo una ricerca dell’Unione Europea ben 6 persone su 10 cercano informazioni sulla salute online almeno una volta all’anno e di questi ben il 90% si dichiara soddisfatto di quello che trova. I pazienti, spesso, arrivano dal dermatologo con un bagaglio d’informazioni acquisite tramite Internet che in alcuni casi sono fuorvianti e incomplete o senza basi scientifiche. Questa confusione può seriamente mettere in discussione il rapporto con il medico, soprattutto in un momento storico dove quest’ultimo non rappresenta più l’unico punto di riferimento. In questo contesto il nostro impegno nel fare innovazione è volto anche a fornire soluzioni a supporto di un rapporto medico-paziente costruttivo ed efficace. Infatti, oltre a sostenere iniziative di formazione ai giovani dermatologi, come appunto questo Congresso, siamo impegnati a implementare progetti digitali di ultima generazione. Ne sono un esempio i portali www.qualitycare.it, sulla psoriasi, e www.amalatuapelle.it, prima presenza strutturata online sulla cheratosi attinica che in futuro ospiterà nuove sezioni su altre patologie cutanee. In particolare QualityCareTM, che può vantare il patrocinio di SIDeMaST e ADOI (Associazione dermatologi ospedalieri italiani), è una piattaforma informativa e di servizi in grado di accompagnare il paziente psoriasico a 360°. Questi strumenti digitali rappresentano tools indispensabili non solo per il paziente, ma anche per il dermatologo che oggi dispone di un’arma in più nella gestione di coloro che soffrono di queste patologie cutanee. In LEO crediamo così tanto in questo approccio olistico da aver recentemente acquisito una quota significativa dell’azienda olandese Skin Vision focalizzata sullo sviluppo di applicazioni diagnostiche “mobile” per la dermatologia, così da garantire a medici e pazienti soluzioni digitali sempre più innovative che rispondano alle loro esigenze quotidiane. Che cosa state facendo in Italia come LEO Pharma per sostenere la ricerca e i giovani talenti? L’età media del nostro team aziendale dimostra che crediamo molto nei giovani talenti e così anche per quanto riguarda il mondo della dermatologia siamo convinti che le nuove generazioni di dermatologi debbano essere valorizzate e supportate. La partnership attivata con SIDeMaST va proprio nella direzione di sostenere la formazione dei giovani dermatologi per garantirgli maggiori opportunità di crescita professionale nel nostro Paese. Ma abbiamo voluto fare ancora di più finanziando 15 borse di studio che saranno assegnate dalla SIDeMaST durante l’ultima sessione del congresso. Siamo, inoltre, sempre più impegnati nell’avviare e portare avanti progetti di ricerca nel nostro Paese. Supportiamo studi no-profit sia clinici che preclinici proposti, da ricercatori italiani, nelle aree di nostro interesse quali psoriasi, cheratosi attinica e infezioni cutanee ed abbiamo coinvolto alcuni centri di eccellenza in progetti di ricerca sponsorizzati, sia su farmaci non ancora in commercio che su nuove indicazioni per prodotti già commercializzati. Infine LEO Pharma, tramite la LEO Pharma Research Foundation, premia ogni anno due progetti di ricerca avveniristici in campo dermatologico finanziando le idee più innovative presentate da giovani talentuosi ricercatori a livello globale. Nel 2015 siamo stati molti orgogliosi di aver premiato un italiano, il Prof. Nicola Segata dell’Università di Trento, con il primo premio (Gold Award) di 135 mila euro, per una ricerca innovativa sul microbioma cutaneo, continuando la striscia positiva iniziata nel 2012 con l’assegnazione del secondo premio (Silver Award) a un altro italiano, il Dott. Andrea Chiricozzi del Dipartimento di Dermatologia dell'Università Tor Vergata di Roma.