Castelli, bisturi contro l`obesità

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Focus
L’ECO DI BERGAMO
SABATO 9 AGOSTO 2014
Le frontiere della sanità
Castelli, bisturi contro l’obesità
Francesco Greco, responsabile del Servizio di Chirurgia bariatrica, ha ideato una tecnica innovativa
«Il mio minibypass gastrico risulta efficace anche contro il diabete. Senza restrizioni alimentari»
CARMEN TANCREDI
Obesità, una patologia
con tante facce, che aggredisce
sempre di più e sempre più spesso
persone giovani. Bergamo non ne
è esente: i dati medi indicano che
un bergamasco su 3 è in sovrappeso e uno su 10 è obeso, e sta crescendo il rischio tra i preadolescenti e i bambini. L’obesità porta
in parallelo una serie di patologie
correlate, anche gravi: il diabete
in primo luogo. E se è vero che il
controllo dell’alimentazione dovrebbe diventare un’abitudine naturale come dormire, è purtroppo
altrettanto vero che l’obesità ha
diverse variabili e concause, all’origine. Certamente anche una
familiarità. Gli ultimi dati scientifici segnalano che il figlio di due
genitori obesi ha il 70% di possibilità in più degli altri bambini di
diventare a sua volta obeso. Investire su un regime dietetico corretto è quindi investire sulla società futura. Ma nei casi di grave obesità non può bastare la dieta. E
spesso, dopo diversi fallimenti
nelle terapie mediche, la soluzione è la chirurgia bariatrica. Esistono diverse tecniche.
E, spiega Francesco Greco,
nuovo coordinatore del Servizio
di Chirurgia bariatrica alla Clinica
Castelli di Bergamo, tutte, sebbene in modo diverso, sono efficaci
nella cura dell’obesità e delle patologie correlate. «Va premesso che
la Chirurgia bariatrica non solo
richiede tecniche specifiche ma
anche un approccio personalizzato al singolo paziente – evidenzia
Greco – . Gli interventi disponibili
possono essere schematicamente
suddivisi in interventi restrittivi,
che riducono la capacità di introdurre alimenti, in interventi malassorbitivi che riducono invece
la capacità di assorbire gli alimenti
introdotti e in interventi «misti».
In generale, le tecniche chirurgiche mininvasive, cioè la laparoscopia, dovrebbero essere utilizzate per tutti gli interventi. I migliori risultati, intesi non solo come dimagrimento ma anche come
miglioramento complessivo della
qualità di vita si ottengono quando il tipo di intervento è adattato
alle esigenze del paziente. In questo senso la Chirurgia bariatrica
dovrebbe proporsi come una “chirurgia sartoriale”: è infatti opportuna una attenta valutazione psicologica preoperatoria perché i
cambiamenti, in ogni sfera della
vita del paziente dopo l’intervento
sono consistenti e non sono paragonabili a nessun’altra chirurgia».
Alla Castelli si praticano tutti
gli interventi di bariatrica più diffusi, ma Francesco Greco sottolinea che «la nuova tecnica operatoria da me messa a punto, un minibypass gastrico modificato che
ho deciso di chiamare “Ileal food
diversion” e presentata per la prima volta a Parigi nel corso della
seconda Consensus Conference
sul minibypass gastrico (a fine
mese sarà presentata a Montreal),
ha dimostrato la sua efficacia in
oltre 70 casi operati negli ultimi
2 anni e, a differenza del minibypass gastrico “classico” e delle
altre varianti è un intervento non
restrittivo, ovvero non modifica le
abitudini alimentari». Inoltre,
continua Greco, «è reversibile
perché nulla viene asportato ma
è anche modulabile cioè può adattarsi alle esigenze di ogni singolo
paziente. E, tenendo conto che tra
i medi obesi, cioè con indice di
massa corporea tra 30 e 35 si trova
oltre la metà dei pazienti diabetici,
molti potrebbero trarre beneficio
dall’intervento che non solo cura
ma guarisce il diabete di tipo 2 in
un’altissima percentuale di casi,
circa il 70-90% ».
Francesco Greco, coordinatore della Chirurgia bariatrica alla Castelli (terzo da sinistra), con l’équipe dell’assistenza domiciliare
Viene effettuato con tecnica
laparoscopica attraverso tre piccole incisioni: «La degenza dopo
l’intervento è in media di due giorni e dopo 7 giorni la stragrande
maggioranza dei pazienti torna
alla vita normale – conclude Greco – . Ma, va sottolineato, un intervento di chirurgia metabolica,
cioè per la cura del diabete, non è
previsto come opzione dal Servizio sanitario con un indice di massa corporea sotto il 35». I numeri
per la bariatrica sono in crescita
alla Castelli: 200 interventi l’anno,
il 70% dei pazienti da fuori Lombardia. La chirurgia plastica postbariatrica è richiesta da circa il
20% dei pazienti: molto richiesti
l’addominoplastica e il rimodellamento delle braccia. 1
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Humanitas Gavazzeni
«Chirurgia su misura
e valutazione psicologica»
L’offerta per la chirurgia bariatrica è
nutrita e composita anche all’Humanitas Gavazzeni di Bergamo. «Gioca
molto un corretto approccio multispecialistico all’intervento: il paziente deve sapere che con l’intervento
chirurgico non si è arrivati alla fine di
una terapia ma a un passo fondamentale in un percorso di educazione alla
salute che deve durare tutta la vita.
Questo lo si ottiene con una prolungatainterazionefrailpazienteei diversi
specialisti del centro (psicologo, en-
Corpo magro, ma da rimodellare
A Ponte S. Pietro équipe dedicata
Per chi è obeso il passaggio
nella sala operatoria per un intervento
che permetta di ridurre l’assunzione o
l’assorbimento del cibo e quindi di dimagrire, può non essere l’unico per ottenere
una buona forma fisica. Spesso un calo
consistente di peso si accompagna a una
deformità tale (addome flaccido, braccia
e gambe non più toniche) da richiedere
ancora una volta operazioni. Al Policlinico San Pietro di Ponte San Pietro (Gruppo
San Donato)da qualche mese, nell’ambito del servizio di Chirurgia plastica è
stata creata una équipe di specialisti appositamente dedicata a quella che si
chiama Chirurgia plastica post bariatrica.
Andrea Reho è il responsabile del
nuovo servizio a Ponte San Pietro,
e spiega: «Questo tipo di chirurgia
plastica è decisamente impegnativo perché si deve agire su situazioni molto alterate da anni e anni
di sovrappeso, ed è necessario un
costante e continuo confronto
con il paziente: chi si è sottoposto
a un intervento di chirurgia bariatrica, dopo aver perso anche 4050 chili, si ritrova con un corpo
che non riconosce più, spesso con
gravissime modifiche morfologiche che gli impediscono la vita
quotidiana, di relazione e l’attività
sportiva. Il paziente deve sapere
che con un intervento di correzione plastica, che non è solo ricostruttivo ma spesso un vero rimodellamento, dovrà impegnare almeno un anno o due della sua vita
tra interventi, ripresa dalla sala
operatoria e convalescenza». Non
si tratta quindi di interventi meramente «estetici», ma spesso di
una chirurgia molto complessa
che prevede anche tempi di ripresa lunghi. «Senza dubbio, in moltissimi casi. Interventi che vanno
fatti solo quando il dimagrimento
L’équipe di Chirurgia post bariatrica guidata da Andrea Reho
docrinologo, dietista e naturalmente
chirurgo) – spiega Giuseppe Marinari,
responsabile della sezione di Chirurgiabariatrica–.InGavazzenicostruiamo con le persone, passo passo, l’indicazione all’intervento e alla scelta del
tipo di operazione più adatta». Interventi su misura, a seconda del tipo di
paziente: esistono diversi tipi di procedure, dal bendaggio gastrico (con
un anello di silicone si crea una sacca
nello stomaco con un’apertura che lascia passare il cibo lentamente), alla
sleeve gastrectomy (sezione verticale dello stomaco che riduce la fame e
limita quindi l’assunzione di cibo), finoalbypassgastrico(sicreaunasacca
gastricacollegataauntrattodiintestino sezionato) e alla diversione biliopancreatica (si toglie una parte di stomaco creando una derivazione dei
succhi digestivi) che riduce l’assorbimento di quanto ingerito. «Il paziente
va preparato a fondo sul tipo di interventochedeveaffrontare:negliobesi
lacomponentepsicologicanonvamai
sottovalutata, neppure dopo l’intervento – evidenzia Marinari – . Va valutato a fondo l’impatto davanti al nuovo aspetto fisico e al nuovo rapporto
conilcibo.Ilcorpoèancheesoprattutto mente, non solo stomaco».
si è consolidato e accompagnati questo tipo di chirurgia è consideda un continuo confronto con i rata una terapia medica solo con
pazienti. Tra l’altro, i pazienti che alterazioni di un certo grado: se si
si rivolgono a noi sono sempre più tratta di vere deformità questi ingiovani , non superano i 35 anni terventi sono effettuati con rimalmeno nell’80 per cento dei casi. borso del Servizio sanitario nazioE l’intervento chirurgico deve es- nale, diversamente possono essesere sempre e comunque accom- re effettuati solo a pagamento».
pagnato anche da una pianificaC’è un trend di richieste in cozione precisa di un ritorno all’atti- stante crescita, al Policlinico di
vità fisica, per ridare tono ai mu- Ponte San Pietro: «È vero, la lista
scoli e alla pelle». Quali
d’attesa per la post basono le aree del corpo
riatrica è di almeno un
più interessate? «SenReho: anno».
za dubbio, in pazienti
L’équipe di post banel 70% riatrica
che hanno perso anche
guidata da Anpiù di 40 chili nel 70%
dei casi drea Reho al Policlinidei casi va rimodellato
di Ponte San Pietro
operazioni co
l’addome, e si tratta di
effettua comunque
all’addome tutti i tipi di chirurgia
un intervento molto
importante – continua
compresa la
e alle cosce estetica,
Reho – . Ma la stessa
ricostruttiva in seguito
percentuale riguarda
a traumi o tumori.
anche interventi di rimodellaNumeri in crescita si diceva,
mento sia sulle cosce sia sulle per chi è dimagrito e vuole o ha
braccia. Necessario nel 15% dei bisogno di rimodellarsi: oltre
casi è anche un intervento plasti- 1.000 nell’ultimo biennio (prima
co al collo: in gran parte degli ex della costituzione dell’équipe deobesi si assiste ad alterazioni mor- dicata), con pazienti all’80% profologiche di quest’area del corpo venienti da fuori Lombardia, e del
non accettabili non solo dal punto restante 20% di pazienti regionali
di vista estetico ma anche per po- oltre la metà era bergamasca. 1
ter tornare a una vita normale. Si Ca. T.
deve evidenziare comunque che
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