26 Focus L’ECO DI BERGAMO SABATO 9 AGOSTO 2014 Le frontiere della sanità Castelli, bisturi contro l’obesità Francesco Greco, responsabile del Servizio di Chirurgia bariatrica, ha ideato una tecnica innovativa «Il mio minibypass gastrico risulta efficace anche contro il diabete. Senza restrizioni alimentari» CARMEN TANCREDI Obesità, una patologia con tante facce, che aggredisce sempre di più e sempre più spesso persone giovani. Bergamo non ne è esente: i dati medi indicano che un bergamasco su 3 è in sovrappeso e uno su 10 è obeso, e sta crescendo il rischio tra i preadolescenti e i bambini. L’obesità porta in parallelo una serie di patologie correlate, anche gravi: il diabete in primo luogo. E se è vero che il controllo dell’alimentazione dovrebbe diventare un’abitudine naturale come dormire, è purtroppo altrettanto vero che l’obesità ha diverse variabili e concause, all’origine. Certamente anche una familiarità. Gli ultimi dati scientifici segnalano che il figlio di due genitori obesi ha il 70% di possibilità in più degli altri bambini di diventare a sua volta obeso. Investire su un regime dietetico corretto è quindi investire sulla società futura. Ma nei casi di grave obesità non può bastare la dieta. E spesso, dopo diversi fallimenti nelle terapie mediche, la soluzione è la chirurgia bariatrica. Esistono diverse tecniche. E, spiega Francesco Greco, nuovo coordinatore del Servizio di Chirurgia bariatrica alla Clinica Castelli di Bergamo, tutte, sebbene in modo diverso, sono efficaci nella cura dell’obesità e delle patologie correlate. «Va premesso che la Chirurgia bariatrica non solo richiede tecniche specifiche ma anche un approccio personalizzato al singolo paziente – evidenzia Greco – . Gli interventi disponibili possono essere schematicamente suddivisi in interventi restrittivi, che riducono la capacità di introdurre alimenti, in interventi malassorbitivi che riducono invece la capacità di assorbire gli alimenti introdotti e in interventi «misti». In generale, le tecniche chirurgiche mininvasive, cioè la laparoscopia, dovrebbero essere utilizzate per tutti gli interventi. I migliori risultati, intesi non solo come dimagrimento ma anche come miglioramento complessivo della qualità di vita si ottengono quando il tipo di intervento è adattato alle esigenze del paziente. In questo senso la Chirurgia bariatrica dovrebbe proporsi come una “chirurgia sartoriale”: è infatti opportuna una attenta valutazione psicologica preoperatoria perché i cambiamenti, in ogni sfera della vita del paziente dopo l’intervento sono consistenti e non sono paragonabili a nessun’altra chirurgia». Alla Castelli si praticano tutti gli interventi di bariatrica più diffusi, ma Francesco Greco sottolinea che «la nuova tecnica operatoria da me messa a punto, un minibypass gastrico modificato che ho deciso di chiamare “Ileal food diversion” e presentata per la prima volta a Parigi nel corso della seconda Consensus Conference sul minibypass gastrico (a fine mese sarà presentata a Montreal), ha dimostrato la sua efficacia in oltre 70 casi operati negli ultimi 2 anni e, a differenza del minibypass gastrico “classico” e delle altre varianti è un intervento non restrittivo, ovvero non modifica le abitudini alimentari». Inoltre, continua Greco, «è reversibile perché nulla viene asportato ma è anche modulabile cioè può adattarsi alle esigenze di ogni singolo paziente. E, tenendo conto che tra i medi obesi, cioè con indice di massa corporea tra 30 e 35 si trova oltre la metà dei pazienti diabetici, molti potrebbero trarre beneficio dall’intervento che non solo cura ma guarisce il diabete di tipo 2 in un’altissima percentuale di casi, circa il 70-90% ». Francesco Greco, coordinatore della Chirurgia bariatrica alla Castelli (terzo da sinistra), con l’équipe dell’assistenza domiciliare Viene effettuato con tecnica laparoscopica attraverso tre piccole incisioni: «La degenza dopo l’intervento è in media di due giorni e dopo 7 giorni la stragrande maggioranza dei pazienti torna alla vita normale – conclude Greco – . Ma, va sottolineato, un intervento di chirurgia metabolica, cioè per la cura del diabete, non è previsto come opzione dal Servizio sanitario con un indice di massa corporea sotto il 35». I numeri per la bariatrica sono in crescita alla Castelli: 200 interventi l’anno, il 70% dei pazienti da fuori Lombardia. La chirurgia plastica postbariatrica è richiesta da circa il 20% dei pazienti: molto richiesti l’addominoplastica e il rimodellamento delle braccia. 1 ©RIPRODUZIONE RISERVATA Humanitas Gavazzeni «Chirurgia su misura e valutazione psicologica» L’offerta per la chirurgia bariatrica è nutrita e composita anche all’Humanitas Gavazzeni di Bergamo. «Gioca molto un corretto approccio multispecialistico all’intervento: il paziente deve sapere che con l’intervento chirurgico non si è arrivati alla fine di una terapia ma a un passo fondamentale in un percorso di educazione alla salute che deve durare tutta la vita. Questo lo si ottiene con una prolungatainterazionefrailpazienteei diversi specialisti del centro (psicologo, en- Corpo magro, ma da rimodellare A Ponte S. Pietro équipe dedicata Per chi è obeso il passaggio nella sala operatoria per un intervento che permetta di ridurre l’assunzione o l’assorbimento del cibo e quindi di dimagrire, può non essere l’unico per ottenere una buona forma fisica. Spesso un calo consistente di peso si accompagna a una deformità tale (addome flaccido, braccia e gambe non più toniche) da richiedere ancora una volta operazioni. Al Policlinico San Pietro di Ponte San Pietro (Gruppo San Donato)da qualche mese, nell’ambito del servizio di Chirurgia plastica è stata creata una équipe di specialisti appositamente dedicata a quella che si chiama Chirurgia plastica post bariatrica. Andrea Reho è il responsabile del nuovo servizio a Ponte San Pietro, e spiega: «Questo tipo di chirurgia plastica è decisamente impegnativo perché si deve agire su situazioni molto alterate da anni e anni di sovrappeso, ed è necessario un costante e continuo confronto con il paziente: chi si è sottoposto a un intervento di chirurgia bariatrica, dopo aver perso anche 4050 chili, si ritrova con un corpo che non riconosce più, spesso con gravissime modifiche morfologiche che gli impediscono la vita quotidiana, di relazione e l’attività sportiva. Il paziente deve sapere che con un intervento di correzione plastica, che non è solo ricostruttivo ma spesso un vero rimodellamento, dovrà impegnare almeno un anno o due della sua vita tra interventi, ripresa dalla sala operatoria e convalescenza». Non si tratta quindi di interventi meramente «estetici», ma spesso di una chirurgia molto complessa che prevede anche tempi di ripresa lunghi. «Senza dubbio, in moltissimi casi. Interventi che vanno fatti solo quando il dimagrimento L’équipe di Chirurgia post bariatrica guidata da Andrea Reho docrinologo, dietista e naturalmente chirurgo) – spiega Giuseppe Marinari, responsabile della sezione di Chirurgiabariatrica–.InGavazzenicostruiamo con le persone, passo passo, l’indicazione all’intervento e alla scelta del tipo di operazione più adatta». Interventi su misura, a seconda del tipo di paziente: esistono diversi tipi di procedure, dal bendaggio gastrico (con un anello di silicone si crea una sacca nello stomaco con un’apertura che lascia passare il cibo lentamente), alla sleeve gastrectomy (sezione verticale dello stomaco che riduce la fame e limita quindi l’assunzione di cibo), finoalbypassgastrico(sicreaunasacca gastricacollegataauntrattodiintestino sezionato) e alla diversione biliopancreatica (si toglie una parte di stomaco creando una derivazione dei succhi digestivi) che riduce l’assorbimento di quanto ingerito. «Il paziente va preparato a fondo sul tipo di interventochedeveaffrontare:negliobesi lacomponentepsicologicanonvamai sottovalutata, neppure dopo l’intervento – evidenzia Marinari – . Va valutato a fondo l’impatto davanti al nuovo aspetto fisico e al nuovo rapporto conilcibo.Ilcorpoèancheesoprattutto mente, non solo stomaco». si è consolidato e accompagnati questo tipo di chirurgia è consideda un continuo confronto con i rata una terapia medica solo con pazienti. Tra l’altro, i pazienti che alterazioni di un certo grado: se si si rivolgono a noi sono sempre più tratta di vere deformità questi ingiovani , non superano i 35 anni terventi sono effettuati con rimalmeno nell’80 per cento dei casi. borso del Servizio sanitario nazioE l’intervento chirurgico deve es- nale, diversamente possono essesere sempre e comunque accom- re effettuati solo a pagamento». pagnato anche da una pianificaC’è un trend di richieste in cozione precisa di un ritorno all’atti- stante crescita, al Policlinico di vità fisica, per ridare tono ai mu- Ponte San Pietro: «È vero, la lista scoli e alla pelle». Quali d’attesa per la post basono le aree del corpo riatrica è di almeno un più interessate? «SenReho: anno». za dubbio, in pazienti L’équipe di post banel 70% riatrica che hanno perso anche guidata da Anpiù di 40 chili nel 70% dei casi drea Reho al Policlinidei casi va rimodellato di Ponte San Pietro operazioni co l’addome, e si tratta di effettua comunque all’addome tutti i tipi di chirurgia un intervento molto importante – continua compresa la e alle cosce estetica, Reho – . Ma la stessa ricostruttiva in seguito percentuale riguarda a traumi o tumori. anche interventi di rimodellaNumeri in crescita si diceva, mento sia sulle cosce sia sulle per chi è dimagrito e vuole o ha braccia. Necessario nel 15% dei bisogno di rimodellarsi: oltre casi è anche un intervento plasti- 1.000 nell’ultimo biennio (prima co al collo: in gran parte degli ex della costituzione dell’équipe deobesi si assiste ad alterazioni mor- dicata), con pazienti all’80% profologiche di quest’area del corpo venienti da fuori Lombardia, e del non accettabili non solo dal punto restante 20% di pazienti regionali di vista estetico ma anche per po- oltre la metà era bergamasca. 1 ter tornare a una vita normale. Si Ca. T. deve evidenziare comunque che ©RIPRODUZIONE RISERVATA