Comunicato stampa
7. Berlin Biennale e Istituto Svizzero di Roma
Solidarity Actions
SOLIDARITY ACTION #2
Artur Żmijewski FORGET FEAR
Presentazione della 7. Berlin Biennale e
della pubblicazione Forget Fear a Roma
Martedì 3 aprile 2012
SOLIDARITY ACTION #2
ESC atelier autogestito
via dei Volsci 159
Roma
www.escatelier.net
www.solidarityaction.istitutosvizzero.it
www.berlinbiennale.de
Media partner: NERO
Dalle ore 18 - Ingresso libero
Traduzione consecutiva
Martedì 3 aprile 2012, dalle ore 18.00, l'Istituto Svizzero di Roma ospita l'artista Artur Żmijewski,
curatore della prossima Biennale di Berlino (26 aprile - 01 luglio 2012) nella sede di ESC Atelier
Autogestito a Roma. Sarà l'occasione per entrare nei temi della Biennale e discutere di Forget Fear, la
prima pubblicazione della 7. Berlin Biennale, e della collaborazione con l'Istituto Svizzero di Roma.
Per la 7. Berlin Biennale, Żmijewski ha dato origine a uno spazio politico dove esplorare gli effetti
dell’arte nella società e le connessioni con le situazioni sociali e politiche attuali.
In questo scenario, l’Istituto Svizzero di Roma e altre istituzioni artistiche europee - Centrum Sztuki
Współczesnej, Zamek Ujazdowski, MoMA Warsaw (Polonia), Hartware Dortmund (Germania),
Kalmar Konstmuseum (Svezia) - che condividono questo approccio sono stati invitati a intraprendere
“azioni di solidarietà”, “Solidarity Actions”, in accordo con il tema della Biennale, con l’obiettivo di
rendere visibile una rete di organismi che agiscano in vari paesi, in solidarietà tra loro e con la
Biennale stessa. Come afferma Żmijewski “piuttosto che sulla concorrenza, ci concentriamo sulla
cooperazione con orizzonti comuni. C'è una reale mancanza di solidarietà nel mondo dell'arte, e
stiamo facendo un passo per cambiarlo”.
Dopo il dibattito si esibirà dal vivo la band Hiss e a seguire Tape dj set / Bob Junior / Synth-postpunk-minimal-DIY.
La 7. Berlin Biennale si svolge dal 27 aprile al 1° luglio 2012 ed è curata da Artur Żmijewski
insieme agli Associate Curators Voina e Joanna Warsza. La Biennale è organizzata da KW Institute
for Contemporary Art con il patrocinio di Kulturstiftung des Bundes (German Federal Cultural
Foundation).
Artur Żmijewski (Varsavia, 1966) è curatore della 7. Berlin Biennale.
Inizia a lavorare come artista
negli anni Novanta, quando segue i corsi di scultura di Grzegorz Kowalski all’Accademia di Belle Arti
di Varsavia insieme a Katarzyna Kozyra e a Pawel Althamer. In quegli anni lavora principalmente con
la fotografia e il video: si avvicina ai temi della repressione e dei traumi sociali e scatena un dibattito
sociale attraverso la sua espressione artistica. Il suo lavoro diventa noto per An Eye for an Eye (19982000): qui Żmijewski lavora con un gruppo di portatori di handicap mutilati degli arti.
Nel 2005
rappresenta la Polonia alla 51a Biennale di Venezia con il film Repetition (2005). Nel 2007 pubblica
una serie di interviste ad artisti dal titolo “Drżące ciała” (Trembling Bodies). Collabora regolarmente
con la Foksal Gallery Foundation ed è Art Director della rivista socio-politica di sinistra Krytyka
Polityczna. La collaborazione con KP gli ha permesso di teorizzare la sua posizione artistica attraverso
articoli come “Stosowane Sztuki Społeczne” (The Applied Social Arts). Pubblicato per la prima volta
sulla rivista nel 2007, “The Applied Social Arts” ha provocato un dibattito crescente attorno a un’unica
questione: la necessità dell’arte contemporanea di avere un impatto sostanziale sulla società. Nel suo
manifesto, Żmijewski analizza situazioni particolari diverse in cui definisce l’“arte come politica” ma
“senza la politica”, e descrive la condizione secondo cui l’arte alimenta il suo potenziale politico
nell’ambito del sistema dell’arte, nelle gallerie ad esempio, ma non sul piano del confronto reale che si
svolge da tutt’altra parte, come attraverso i media. Artur Żmijewski vive e lavora a Berlino e Varsavia.
Forget Fear, a cura di Artur Żmijewski e Joanna Warsza (prima di una serie di pubblicazioni
della 7. Berlin Biennale) è un report sull’azione reale all’interno del contesto culturale e
sull’utilizzo del pragmatismo dell’arte. Il volume si occupa delle relazioni concrete fra artisti,
curatori e politici, che conducono a effetti visibili. “Ci interessa cercare risposte, non porre domande.
Ci interessano quelle situazioni in cui l’arte agisce nella realtà ed è capace di proporre e sviluppare
soluzioni con responsabilità. Non ci interessa preservare l’immunità dell’arte né prendere le distanze
dalla nostra società. Consideriamo la politica come una delle più complesse e difficili tra le attività
umane. Abbiamo trovato persone - artisti, attivisti, politici - che si impegnano nei processi concreti
della politica attraverso l’arte”.
Forget Fear include testi e conversazioni con leader politici come
Antanas Mockus, ex sindaco di Bogotá; il regista teatrale Árpád Schilling; Voina Group; Tímea
Junghaus, che lotta contro l’oppressione dei Rom in Europa; Pixadores, il gruppo brasiliano di
graffitisti underclass che ha attaccato la Biennale di San Paolo; e l’islandese Best Party, che ha
conquistato il successo elettorale dopo la crisi finanziaria del 2008. Tutti questi protagonisti utilizzano
strumenti performativi per sostenere le loro cause e per denunciare forze socio-politiche e interessi
nascosti.
Con i contributi (tra gli altri) di: Paweł Althamer, Gábor Bakos, Yael Bartana, Einar Örn
Benediktsson, Daniel Blatman, Christian Boltanski, Galit Eilat, Olafur Eliasson, Julián García, Jón
Gnarr, Jan Tomasz Gross, Jerzy Hausner, Péter Juhász, Gideon Levy, Renzo Martens, Antanas
Mockus, Joanna Mytkowska, Luis Ospina, the Pixadores, Srđa Popović, Alison Ramer, Dorota
Sajewska, Árpád Schilling, Marcin Śliwa, Igor Stokfiszewski, Hans-
Christian Täubrich, Joanna
Tokarska-Bakir, Fernando Vallejo, il collettivo Voina, Zofia Waślicka e Rafał Żurek e un CD di Teresa
Margolles.
ESC è un atelier autogestito, occupato nel 2004 e composto principalmente da studenti, ricercatori e
precari.
Questo spazio indipendente è costituito da differenti progetti come LUM - Libera Università
Metropolitana e servizi dedicati alla difesa di precari, studenti e migranti. Centro di ricerca e di
elaborazione politica, ESC è un luogo di organizzazione del lavoro precario e delle lotte sociali a
livello metropolitano, europeo e globale.
In collaborazione con ESC atelier autogestito
Media partner NERO
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Per informazioni:
Istituto Svizzero di Roma
Via Ludovisi 48
I-00187 Roma
Tel. +39 06 420 42 620
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