Anno V, n. 16 - 11 luglio 2011
NOTIZIARIO DELLA FEDERAZIONE ITALIANA MUTUALITÀ INTEGRATIVA VOLONTARIA
La Federazione italiana della
mutualità integrativa volontaria (Fimiv) è stata fondata
nel 1900 come Federazione
italiana delle società di mutuo
soccorso.
Fimiv opera per la promozione, lo sviluppo e la difesa del
movimento mutualistico italiano nel campo assistenziale,
socio-sanitario, previdenziale e
culturale, per contribuire a migliorare le condizioni economiche e sociali della collettività,
nell’ambito di un completo e
moderno sistema di sicurezza
sociale.
Fimiv aderisce alla Lega delle
cooperative, al Forum del
terzo settore e all’Aim (Associazione internazionale della
mutualità).
Anno V, n. 16 - 11 luglio 2011
SANITÀ E MUTUALITÀ INTEGRATIVA
UN SECONDO PILASTRO PER IL WELFARE
SOMMARIO
PRIMO PIANO
- Sanità integrativa
- Anagrafe dei fondi sanitari
- Labate: La giusta risposta
- Putzolu: Equità e
solidarietà intergenerazionale
- Agenda Fimiv
WELFARE
- Indagine Censis
- Mobilitazione per i diritti
sociali
VITA DEL MOVIMENTO
- 160 anni di Mutuo
Soccorso in Sardegna
- Forte dei Marmi
- Aiccon
- Co.Re.Si.
- Solidea
- Luciano: viaggio tra le
Soms piemontesi
- AIM
- Giornata internazionale
della Cooperazione
- Consorzio Mu.Sa
- Mutua Cesare Pozzo
- Mutua integrativa Campa
- Fasco
- Insieme Salute Lombardia
- Consorzio Mutue Novara
- Insieme Salute Toscana
IN BREVE
SERVIZI ASSOCIATIVI
Le politiche nazionali e il sistema di welfare, anche a fronte della difficile situazione
economica del Paese, negli ultimi anni si stanno indirizzando verso la costituzione di un
sostegno, integrativo e sussidiario, al servizio sanitario nazionale.
Pur nella consapevolezza condivisa che un ripensamento del sistema del welfare non deve
mettere in discussione i diritti raggiunti, dal 2008 - con il decreto Turco prima e il decreto
Sacconi poi – si è dato corso all’attuazione dei fondi sanitari integrativi come strumenti
previsti per la raccolta delle risorse private da organizzare in forma collettiva.
Le società di mutuo soccorso sono espressamente indicate dalla legge (art 9 D.Lgs
229/99), tra i soggetti chiamati a gestire i fondi integrativi del servizio sanitario nazionale.
Oltre a essere legittimate, sono anche considerate le più qualificate a fornire un
contributo rilevante alle esigenze di integrazione sanitaria dei cittadini, proprio per le loro
caratteristiche mutualistiche: l’assenza di scopo lucrativo e le finalità assistenziali.
In questo quadro, il convegno organizzato dalla Fimiv ha consentito un ampio confronto
con i principali operatori del settore: fondi, casse sanitarie e società di mutuo soccorso
che svolgono attività integrativa al servizio sanitario nazionale.
Introdotto e coordinato dal presidente della Fimiv Placido Putzolu, l’incontro è stato
arricchito dagli interventi tecnici di Carla Collicelli, vice direttore Censis, Grazia Labate,
ricercatrice in economia sanitaria e coordinatrice del tavolo tecnico 2007/2008 del
ministero della Salute, Nicola Salerno del Cerm, Marco Micocci dell’università di Cagliari
e Luiss di Roma e Isabella Mastrobuono, sub-commissario alla Sanità della Regione
Molise, direttore sanitario Policlinico Tor Vergata Roma. Ha inoltre partecipato
attivamente ai lavori Massimo Giannone, direttore dell’Ufficio Fondi sanitari integrativi
del ministero della Salute.
Nella foto: Placido Putzolu (sin), Massimo Giannone, direttore Ufficio Fondi
sanitari e integrativi/Ministero della Salute e Carla Colicelli vicedirettore Censis
Via A. Guattani, 9 – 00161 Roma - tel. 06.84439366-7 - fax 06. 84439406-84439379 - e-mail: [email protected] - www.fimiv.it
Anno V, n. 16 - 11 luglio 2011
Massimo Piermattei,
direttore della Mutua
Integrativa Campa, è
intervenuto a nome del
Consorzio Mu.Sa.
La relazione del
prof. Marco Micocci
Grazia Labate, ha
presentato i dati di
riferimento
I dati sul settore, illustrati da Grazia Labate, parlano di una spesa pubblica corrente del
Sistema sanitario nazionale (Ssn), che nel 2009 è stata di 110 miliardi e 558 milioni di
euro (pari al 7,3% del Pil), mentre la spesa privata è stata di 29 miliardi e 564 milioni di
euro (1,9% del Pil). Complessivamente la spesa sanitaria totale italiana ammonta
quindi a 140 miliardi e 152 milioni, incidendo sul Pil per il 9,2%. Comunque meno di
altri Paesi di area Ocse o europei: Francia e Germania si attestano all’11%, gli Usa
intorno al 16%. Diversi i rami in cui si articola la spesa sanitaria privata, con la
predominanza di quella direttamente sostenuta dai cittadini (pari all’82%), a cui si
aggiunge un 13,9% coperto da fondi sanitari negoziali, casse e mutualità volontaria, e
un 3,7% da assicurazioni ramo malattia e ramo vita.
In piena crisi economica, a partire dal 2008, il 6% delle famiglie italiane si
impoveriscono a causa delle spese legate spese sanitarie e sociali, soprattutto legate alla non
autosufficienza, ma anche a disabilità, farmaceutica, specialistica e cure odontoiatriche, che
risultano tra le voci di maggior spesa. Ed è proprio il problema della non autosufficienza e
l’impossibilità di pagare le spese mediche una delle maggiori preoccupazioni degli italiani,
timori condivisi dall’85,7% e dall’82,5% della popolazione, secondo un’indagine del Censis
riportata da Carla Colicelli. Le previsioni elaborate dal Cerm e presentate da Nicola Salerno,
relative a un periodo fino al 2050 tracciano uno scenario in cui i costi per la sanità potrebbero
giungere a raddoppiare l’incidenza della componente pubblica sul Pil. Il peso della spesa
sanitaria si avvicinerebbe così a quello della spesa pensionistica, ponendosi per la sanità un
problema analogo a quello riscontrato in campo pensionistico oltre 15 anni fa, ovvero il
disegno e lo sviluppo di un sistema di finanziamento multipilastro.
Il tema della sanità integrativa appare pertanto di grande attualità. I processi di
razionalizzazione sono necessari, ma il servizio sanitario non può essere sottofinanziato oltre
una certa soglia, altrimenti si finisce per incidere sui servizi. Una strada
possibile è far crescere il risparmio privato aggregato, che possa essere
indirizzato sulla salute invece che su consumi non essenziali. Una forma di
partecipazione alla spesa sulle prestazioni del servizio pubblico
permetterebbe al cittadino di aumentare qualità e complessità dei servizi. È
la strada, appunto, dei fondi sanitari integrativi.
L’incontro ha registrato la folta partecipazione di tutti i principali operatori
del settore, che non hanno mancato di esprimere la loro posizione e di
porre domande al rappresentante del ministero della Salute.
Presenti all’incontro anche rappresentanti di società di mutuo soccorso (Cesare Pozzo,
Campa, Insieme Salute Toscana, Insieme Salute Lazio, Insieme Salute Romagna, Camsai).
Massimo Piermattei, direttore della Mutua Integrativa Campa, è intervenuto a nome del
Consorzio Mu.Sa. non mancando di illustrare le peculiarità delle società di mutuo soccorso
sanitarie rispetto alle altre forme di integrazione sociosanitaria, come pure gli obiettivi ed i
servizi forniti dal Consorzio, tra i quali la rete di strutture sanitarie e sociali, convenzionate a
tariffe agevolate, alla quale possono accedere i soci ed i familiari delle mutue aderenti.
GRAZIA LABATE: "LA GIUSTA RISPOSTA
PER CONTENERE LA SPESA E VIVERE MEGLIO"
“L’assistenza sanitaria integrativa – spiega Labate - permetterà di “recuperare
l’ingente ammontare di spesa sanitaria privata, completando il percorso necessario
per favorire lo sviluppo dei fondi integrativi e della mutualità di territorio, prevista
dal nostro ordinamento”. Ma non solo. Secondo Labate questo percorso deve
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Anno V, n. 16 - 11 luglio 2011
ANAGRAFE DEI FONDI SANITARI INTEGRATIVI: IL 31 LUGLIO
SCADE IL TERMINE PER RINNOVI E NUOVE ISCRIZIONI
Il 31 luglio 2011 il SIAF (Sistema Informatico Anagrafe Fondi Sanitari) del Ministero della Salute chiude l’accesso
per le nuove iscrizioni 2011 e per il rinnovo delle iscrizioni già effettuate nel 2010 (D.M. 27 ottobre 2009).
Ai fini dell’iscrizione o del rinnovo per il 2011 i Fondi per rinnovare l’iscrizione devono:
- inserire nel sistema SIAF la documentazione aggiornata al 2011 (art. 3 del D.M.)
- ricordare di compilare il campo “Numero degli Iscritti”
Gli Enti, Casse e Società di mutuo soccorso devono:
- inserire nel sistema SIAF anche la certificazione a firma del Legale Rappresentante (comma 4, art. 3 D.M. e
disciplinare tecnico allegato)
- ricordare di compilare i campi “Dati di bilancio”
L’iscrizione o il rinnovo entro la data del 31 luglio 2011, con l’invio e l’aggiornamento di tutta la documentazione,
rappresenta condizione essenziale per il rilascio dell’attestazione 2011 e per conferire alle aziende ed ai dipendenti i
benefici fiscali previsti dalla normativa vigente.
Al 31 dicembre 2010 risultano iscritti all’Anagrafe del Ministero della Salute 279 fondi e casse sanitarie, di cui 224
negoziali e 55 società di mutuo soccorso: 100 in Lombardia, 29 in Piemonte, 7 Friuli Venezia Giulia, 14 Veneto, 6
Trento, 4 Bolzano, 9 Liguria, 18 Emilia Romagna, 14 Toscana, 69 Lazio, 1 Umbria, 3 Marche, 1 Sicilia. Come
previsto dal decreto Sacconi, in questo periodo è aperta la finestra, con scadenza 31 luglio, per l’aggiornamento della
propria posizione e per le nuove iscrizioni.
I fondi sanitari integrativi non sono tutti uguali: i menù offerti variano a seconda delle categorie, dei contributi
versati, del numero degli aderenti. Mediamente tutti prevedono indennità e rimborsi economici per diagnostica visite
e prestazioni mediche specialistiche, ricoveri ed interventi chirurgici, prevenzione e profilassi, terapie riabilitative.
Due fondi sanitari integrativi prevedono la copertura per LTC (Long Term Care) per i propri dipendenti: dipendenti
bancari e dipendenti assicurativi.
Nicola Salerno, del Cerm
riguardare anche aspetti “culturali volti a favorire la responsabilizzazione dei cittadini per
superare la bassa propensione al risparmio sui rischi da eventi per cure di lunga durata o
inabilità, affermando anche per questa via un loro reale empowerment”.
I fatti parlano chiaro. In Italia, al pari dei paesi industrializzati, la spesa sanitaria e socio
sanitaria sia destinata ad aumentare, quale risultante di interrelazioni tra fattori demografici,
economici, tecnologici, socioculturali. E un aumento delle patologie croniche e degenerative
tra la popolazione over 65 che subisce una forte impennata nella fascia di età oltre i 75 anni, a
cui oggi appartiene una consistente quota della popolazione italiana. “Questa situazione
afferma la necessità del secondo pilastro del Ssn, che va inteso come uno strumento non
antitetico o in contrasto con le finalità di tutela universalistica della salute, ma al contrario
come una risorsa che possa supportare il Ssn, attraverso un riorientamento ed una gestione
più appropriate e strutturate delle risorse private”, spiega Labate, aggiungendo che “una
strada innovativa ed italiana per un efficace mix tra pubblico e privato è stato il principio
ispiratore dei decreti Turco del marzo 2008 e del decreto Sacconi dell’ottobre 2009 che hanno
vincolato il 20% delle prestazioni erogate dai fondi sanitari, dalle casse e dalle sms, alla
copertura di prestazioni per non autosufficienza ed odontoiatria, al fine di godere del
beneficio fiscale armonizzato previsto dalla legge finanziaria 2008 nella misura di
3.615,20 euro”. Il cammino, comunque, è già iniziato. Come dimostra il fatto che
negli ultimi 5 anni si sia registrato un trend di crescita dei fondi sanitari e della
Società di mutuo soccorso (Sms). “I dati che avevamo raccolto nel gruppo
tecnico, che ho coordinato, presso il ministero della Salute fino al marzo 2008, ci
indicavano in 416 il totale esistente tra Fondi, Casse e Sms con una platea di
5.983.000 iscritti ed un totale di circa 10.341.210 beneficiari”. E tra il 2009 e il
2011, aggiunge Labate, “oltre 50 rinnovi contrattuali hanno previsto accordi di
sanità integrativa”.
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Anno V, n. 16 - 11 luglio 2011
Laura Crescentini di
Assoprevidenza, ha
sottoposto alcuni punti
critici non risolti della
normativa attuativa dei
fondi sanitari
Cosa significa questo? “Nell’ipotesi che solo il 50% dei dipendenti sottoscrivano
l’adesione ai nuovi fondi sanitari integrativi, potremmo stimare un numero di iscritti
tra vecchi fondi e nuovi intorno ai 7 milioni e ad un probabile numero di beneficiari
intorno agli 11milioni”.
I vantaggi di questo nuovo sistema sono, secondo l’economista, enormi non solo per
le casse dello Stato, ma per il benessere e il livello di soddisfazione dei cittadini,
“riducendo gli attuali costi per le famiglie e convogliando l’enorme massa di spesa
privata verso forme solidaristiche di ripartizione dei rischi, soprattutto per le cure a
lungo termine”. Il tutto, in integrazione con il Ssn a base universalistica, “che sempre più
dovrà connotarsi per la qualità delle sue cure primarie, per l’eccellenza delle cure
ospedaliere,per ricerca ed innovazione”.
Il prossimo step di questo percorso è, secondo Labate, la costituzione di un tavolo tecnico
che potrebbe rappresentare il supporto per formulare proposte, in ordine alla costituzione di
fondi aperti da parte delle Regioni e degli enti locali. “Bisogna poi sperimentare accordi con
gli attuali fondi e SMS per la gestione di pacchetti, in ordine al problema della non
autosufficienza, di domiciliarità e bassa e media intensità di cura, mettere in campo una
rinnovata sinergia di rapporti pubblico-privato . Solo così – conclude Labate – si potrà
vincere la sfida del III Millennio: vivere a lungo sì, ma con migliore qualità di vita”.
PLACIDO PUTZOLU: EQUITA'
E SOLIDARIETA' INTERGENERAZIONALE
Placido Putzolu
presidente della Fimiv
Simonpaolo Buongiardino,
presidente del Fondo Est,
ha illustrato la posizione
del più grande Fondo
sanitario italiano
L’istituzione dei fondi sanitari costituisce un’opportunità di sviluppo della mutualità, ma
soprattutto rappresenta l’occasione per affermare il modello partecipativo
intergenerazionale del mutuo soccorso in ambiti assistenziali complementari al servizio
pubblico e finalizzati ad accorciare la distanza tra la manifestazione dei bisogni e l’accesso
ai servizi.
L’assistenza complementare ha trovato nella contrattazione collettiva un veicolo di
diffusione che negli ultimi tempi ha assunto una dimensione di rispetto: tuttavia emergono
criticità significative che inevitabilmente interessano il livello di equità e di solidarietà
dell’intero sistema.
È interessante per esempio riflettere sulla possibile correlazione tra fondi sanitari negoziali
chiusi (ex art. 51 del Tuir) e fondi sanitari integrativi aperti (ex art. 9 del D.lgs. 229/99).
I fondi sanitari di derivazione contrattuale sono già da tempo operanti in Italia, mentre l’iter
che sancisce l’effettiva costituzione di quelli integrativi al Ssn in forma aperta non si è ancora
del tutto concluso: mancano infatti i decreti attuativi sul loro ordinamento e sulle modalità di
affidamento in gestione.
Tra le due realtà, tra l’altro, non si è prodotto nel tempo un rapporto utile ad estendere i
benefici delle coperture complementari ai soggetti collocati fuori dall’ambito del lavoro
dipendente. Non è previsto, per esempio, nessun meccanismo intergenerazionale di
accantonamento per i più giovani in previsione di eventi gravosi come la non autosufficienza,
in modo da costruire nel tempo una dotazione che essi possano portare con sé nell’eventuale
passaggio da un fondo contrattuale ad un altro, ma soprattutto, una volta posti in quiescenza,
da un fondo chiuso ad un fondo sanitario aperto.
Le coperture riguardano generalmente i soli lavoratori dipendenti, fintanto che sussista il
rapporto di lavoro, e non sempre sono estese volontariamente ai familiari. Il risultato è
che ne restano esclusi i soggetti più deboli economicamente, quelli meno tutelati dalla
contrattazione collettiva, quelli che sono usciti dall’attività lavorativa, quelli che non
appartengono a gruppi associati. Se non si interviene rapidamente ad innescare
meccanismi contributivi di tipo associativo solidaristico a compensazione del divario, il
rischio più prossimo è una frattura sociale sull’equità dei livelli di tutela.
Sussiste inoltre il rischio di una sperequazione tra fondi negoziali chiusi e fondi
integrativi aperti. I primi, sono caratterizzati da una forte concentrazione patrimoniale a
riserva grazie all’adesione massiva e certa di lavoratori dipendenti - soprattutto quando la
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contribuzione è posta per intero a carico del datore di lavoro - e
all’erogazione contenuta, poiché il livello medio dell’età degli aderenti abbassa
il rischio di morbilità a breve termine.
Per i fondi integrativi aperti, è realistico ipotizzare invece una più ridotta
concentrazione di riserve, sia perché la propensione all’adesione volontaria
con contribuzione a carico diretto dell’assistito è ancora tutta da costruire per
ragioni socio-culturali poco favorevoli, sia perché la prevedibile maggiore
incidenza di anziani nel gruppo associato innalza drasticamente il rischio a
L'intervento di Isabella Mastrobuono, sub
breve termine di incidenza patologica, soprattutto di non autosufficienza, e
commissario alla Sanità della Regione Molise, quindi di erogazione.
direttore sanitario del Policlinico Roma Tor
Quando una società di mutuo soccorso istituisce un fondo sanitario
Vergata, ha focalizzato in particolare i temi
contrattuale o ne gestisce uno, si instaura un rapporto associativo che può
socioassistenziali e della non autosufficienza.
essere mantenuto anche dopo l’uscita del lavoratore dallo stesso fondo per le
Nel merito dei fondi integrativi ha avanzato le
più diverse ragioni: la sua presa in carico rientra allora nella sussidiarietà
seguenti proposte:
generale e circolare espressa dalla base associata nel suo complesso.
1.- Garantire, attraverso i fondi, il
La disomogeneità nei criteri di definizione degli ambiti d’intervento tra i fondi,
collegamento dei settori sanitario e
pur a fronte di una medesima formulazione delle agevolazioni fiscali
sociale/sociosanitario;
2.- Completare il quadro normativo per dare (deducibilità), costituisce un ulteriore elemento di criticità che la Fimiv ha già
ai fondi un assetto definitivo e coerente con gli sottoposto all’attenzione del Ministero della Salute.
obiettivi prefissati;
La limitazione degli ambiti d’intervento previsti per i fondi sanitari integrativi
3.- Introdurre meccanismi di copertura del
al Ssn (art. 9 del D.lgs. 229/1999) alle sole prestazioni sanitarie e sociosanitarie
rischio distinti sulla base del livello di
non comprese nei livelli essenziali ed uniformi di assistenza, escludendo per
disabilità/non autosufficienza;
esempio di intervenire sul ridimensionamento delle liste di attesa, si oppone
4.- Inserire i fondi nelle politiche di
all’ampio ventaglio di competenze previste invece per i fondi negoziali (art. 51
contrattazione sindacale a tutti i livelli;
del Tuir), che attengono non solo a prestazioni di tipo integrativo e aggiuntivo
5.- Sviluppare un nuovo concetto di
al Ssn, ma anche ampiamente sostitutivo.
accreditamento, intendendo con esso l’insieme
Il vincolo imposto ai fondi sanitari ex art. 51 del Tuir, di inserire una quota
dei requisiti di qualità necessari;
6.- Favorire l’integrazione e la collaborazione minima di risorse destinate a prestazioni esclusivamente integrative al Ssn
tra i fondi e le realtà istituzionali del territorio; (socio-sanitarie e/o odontoiatriche) pari al 20% delle risorse
7.- Fronteggiare le condizioni di povertà e di
complessivamente destinate a tutte le prestazioni, rappresenta un primo,
disagio sociale, anche attraverso l’istituzione di parziale tentativo di orientare la sanità complementare negoziale verso
un tavolo tra istituzioni afferenti al settore
l’integrazione al servizio pubblico.
sanitario e tutte le realtà che operano nel
Un adeguamento necessario, ma ancora insufficiente a colmare le disparità: la
sociale;
significativa limitazione di intervento riservata ai fondi aperti integrativi del
8.- Favorire e potenziare il ruolo delle
Ssn nel confronto con i fondi chiusi determina la percezione di un minor
assicurazioni, garantendo il coordinamento
vantaggio che non ne aiuta lo sviluppo.
delle politiche a sostegno dei fondi con quelle
Allo stato attuale, in definitiva, si può legittimamente affermare che le società
inerenti il mondo assicurativo, cercando di
di mutuo soccorso sono nelle condizioni di surrogare la funzione mancata dei
favorire il dialogo tra questi due settori;
9.- Individuare modalità informative atte a
fondi sanitari integrativi aperti, in quanto soggetti giuridici annoverati, come
promuovere i fondi integrativi ed a garantire
detto, tra le fonti istitutive degli stessi fondi e già regolamentati da una legge
alla collettività conoscenza e trasparenza.
speciale di settore.
PROSSIMI APPUNTAMENTI
• 30 luglio (Alcara Li Fusi ME): Convegno su "Mutuo soccorso siciliano e 150° Unità d’Italia".
• 23 settembre (Forte dei Marmi – LU): 140° Anniversario Soms Forte dei Marmi e iniziativa regionale
sul 150° dell'Unità d’Italia.
• 24 settembre (Bricheraso TO): Anniversario di fondazione della Soms di Bricheraso.
• 29 settembre - 2 ottobre (Viareggio): Festival della Salute. Stand e workshop Fimiv (venerdì 30
settembre, ore 15.00/17.00) su " Mutualità e Cooperazione: una rete per l'assistenza nel territorio".
• 14 – 15 ottobre (Bertinoro FO): XI Edizione delle Giornate di Bertinoro per l’economia civile sul
tema “Federalismo fiscale e disuguaglianze territoriali: il ruolo dell’economia civile”.
• 22 – 23 ottobre (Acireale CT): 2° Congresso Co.Re.Si. - Coordinamento Soms Siciliane.
• 22 – 25 novembre (Arezzo): 5° Forum Risk Management in Sanità.
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Anno V, n. 16 - 11 luglio 2011
WELFARE E TERZO SETTORE
CENSIS, SALE IL RICORSO A PRESTAZIONI SANITARIE PRIVATE
Nel corso di un convegno tenuto a Roma il 6 giugno u.s. sono stati
pesentati i risultati di una vasta indagine del Censis sulle opinioni e sui
comportamenti degli italiani in materia di welfare, cui è seguito un
confronto tra analisti e protagonisti attivi nella definizione delle
politiche sociali.
Il ricorso a prestazioni sanitarie totalmente private è oggi molto
diffuso. E' quanto emerge dai risultati del progetto ''Welfare, Italia.
Laboratorio per le nuove politiche sociali'' di Censis e Unipol.
In particolare, nell'ultimo anno solo il 19,4% delle famiglie ne ha
potuto fare a meno. Invece, più del 70% ha acquistato medicinali a
prezzo pieno in farmacia, più del 40% e' ricorso a sedute
odontoiatriche, quasi il 35% a visite mediche specialistiche, piu' del 18% a prestazioni
diagnostiche. Tutto ciò è costato in media 958 euro a famiglia. La spesa privata complessiva
sale fino a 1.418 euro in media per le famiglie in cui un componente ha avuto bisogno del
dentista. Secondo la stima del Censis, inoltre, le persone con disabilità sono oggi il 6,7% della
popolazione totale: circa 4,1 milioni di persone. Ma con il progressivo invecchiamento
demografico arriveranno a 4,8 milioni nel 2020 (il 7,9% della popolazione) e saranno 6,7
milioni nel 2040 (il 10,7%). Già oggi nel 30,8% dei nuclei familiari si riscontra un bisogno
assistenziale. Per la maggior parte si tratta della necessità di accudire i figli, ma per il 6,9%
dipende dalla disabilità o non autosufficienza di un membro della famiglia.
Le risposte a questi bisogni provengono soprattutto dall'interno della famiglia stessa. I bisogni
più complessi, legati alla disabilità e alla non autosufficienza, vengono anch'essi affrontati
soprattutto da mogli e madri (36,9%), nel 6,8% dei casi i figli ritardano per questo motivo
l'uscita da casa, ma è frequentissimo il ricorso all'aiuto a pagamento delle badanti (30,1%).
Complessivamente, è il 14,9% delle famiglie ad esprimere il bisogno di servizi di assistenza
pubblici (dall'asilo nido all'assistenza domiciliare), ma solo il 5,8% ha trovato risposte adeguate
nel sistema pubblico.
MOBILITAZIONE DEL TERZO SETTORE PER I DIRITTI SOCIALI
Il 23 giugno scorso si è svolta la mobilitazione nazionale organizzata dal Forum del Terzo
Settore e dalla campagna “I diritti alzano la voce”, che ha portato in piazza migliaia di
cittadini, volontari, anziani, operatori del sociale,
famiglie, rappresentanti di oltre 100 organizzazioni del
terzo settore italiano. Una manifestazione colorata e
rumorosa con striscioni, cartelli, adesivi e slogan come
“I diritti sociali non sono privilegi”, “Lo sviluppo non
si fa con l’elemosina” e ancora “Chi nega i diritti
cancella le persone”.
La mobilitazione si è svolta contemporaneamente in
22 città italiane: a Roma in Piazza Montecitorio ed a
Torino, Milano, Como, Varese, Monza, Sondrio, Lodi,
Cremona, Mantova, Pavia, Brescia, Venezia, Verona,
Padova, Vicenza; Belluno, Bologna, Firenze, Ancona,
Napoli, Catanzaro, Palermo.
I promotori dell’iniziativa ritengono che l’uscita del
Paese dalla crisi economica non possa avvenire
azzerando, di fatto, gli investimenti nelle politiche
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Anno V, n. 16 - 11 luglio 2011
sociali. Serve, invece, una riforma del welfare che deve basarsi
sulla definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni sociali,
che garantiscano diritti uguali ed esigibili per tutti i cittadini
del Paese, un forte aumento delle risorse destinate al Sociale,
una reale e concreta applicazione del principio di sussidiarietà,
una misura universalistica di sostegno al reddito contro la
povertà, il ripristino e il potenziamento del fondo per le non
autosufficienze.
Alla manifestazione hanno dato il loro sostegno, tra gli altri,
tutte le principali sigle sindacali – Cgil, Cisl, Uil e Ugl – ,
diverse forze politiche: Partito Democratico, Udc, Prc, Partito
Liberale e la Regione Emilia Romagna.
Paola Menetti, presidente
di Legacoopsociali, alla
manifestazione di Piazza
Montecitorio
LE RICHIESTE DEL FORUM
Per il futuro del Paese chiediamo
E occorre
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VITA DEL MOVIMENTO
SARDEGNA: 160 ANNI DI MUTUO SOCCORSO
La pubblicazione, curata
da Giangi Costa, sulla
prima Società di Mutuo
Soccorso della Sardegna, di
Sassari
La sera del 25 maggio del 1851, a Sassari, veniva costituita la prima Società di
Mutuo Soccorso Sarda. Iniziava così in Sardegna un processo di evoluzione
sociale attraverso il quale lavoratori e cittadini di qualsiasi ceto sociale si
organizzarono per tutelarsi contro gli imprevisti e le avversità della vita quando
non esisteva alcuna forma di Stato Sociale.
La realtà sassarese presenta caratteri peculiari rispetto a quelli delle associazioni
mutualistiche d'oltre Tirreno. Spulciando i verbali della società di mutuo soccorso,
nata a Sassari la sera del 25 maggio 1851, Giangi Costa, autrice del volume «Con il
Re o con Mazzini?
La società di mutuo soccorso di Sassari tra assistenza e politica», presentato
durante i lavori del convegno, descrive infatti una comunità arretrata, compressa
all'interno di una città murata ancora lontana dai fermenti di quella rivoluzione
industriale che già agitava le realtà urbane della Penisola.
Dalla composizione stessa del sodalizio, formato per lo più da artigiani, si
intuiscono i caratteri di una società rurale, legata a doppio filo alle attività che facevano girare
il volano di un'economia tradizionale per niente intaccata dalla trasformazione già in atto in
altre città. E' pur vero che il riferimento costante alle società operaie induce a pensare che
anche a Sassari fosse presente un ceto sociale legato all'economia industriale «ma va chiarito ha spiegato lo storico Sandro Ruiu - che l'accezione del termine operaio usato nei verbali delle
Sms deve essere intesa diversamente da quella che abbiamo conosciuto nel Novecento».
Le società di mutuo soccorso nascono e si sviluppano in quella temperie culturale
introducendo quel concetto di stato sociale di cui oggi, in anni che in certo senso presentano
qualche analogia, si riscoprono valori e significati. Lo ha detto a chiare lettere il rettore Attilio
Mastino aprendo i lavori: «c'è ancora tanto da fare, ma occorre rinnovarsi, collegarsi alle
associazioni del Terzo settore, aprire ai giovani e fare massa critica per continuare a
promuovere sviluppo nelle città».
Ma cosa resta oggi delle storiche società di mutuo soccorso? Delle centoquindici censite
nell'isola tra il 1862 e il 1904 sopravvivono tredici sodalizi per un totale di quattromila
consociati «un dato che andrebbe almeno quadruplicato - ha tenuto a precisare la storica
Cecilia Ferrai (Università di Cagliari) - se si considera che all'attività promossa dal singolo
socio collabora fattivamente tutta la famiglia». Attività che oggi non sono più quelle esercitate
un secolo fa: «le società si adeguano al tenore dei tempi - ha detto a margine del convegno
Luciano Pinna, presidente del Coordinamento Sms Sardegna - oggi si lavora molto sul
versante dell'assistenza domiciliare, sui problemi conseguenti a piaghe sociali come
disoccupazione e precariato».
Frammenti di storia del Forte.
.
In occasione del 140° della fondazione della Società di Mutuo Soccorso di Forte dei Marmi, il
Sodalizio ha realizzato un quaderno di nozioni storiche, di informazioni sulla Società e sul
territorio, rivolto agli studenti.
“ I ragazzi rappresentano infatti il futuro della comunità. Anche a loro spetta l’assunzione di
responsabilità per individuare, attraverso proposte e progetti, i percorsi più opportuni per
raggiungere alcuni importanti obiettivi. Il mantenimento del territorio e il recupero alla
cittadinanza di quelle persone che per motivi diversi hanno dovuto lasciare questo paese (del
quale molti vorrebbero ritornare a far parte) possono essere raggiunti con l’impegno di tutti,
istituzioni comprese”. (
).
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Anno V, n. 16 - 11 luglio 2011
PROGRAMMA
Inizio lavori. Coro “Su Traggiu Osincu”;
Attilio Mastino, rettore dell’Università di Sassari;
Luciano Pinna, presidente Coordinamento Società di
Mutuo Soccorso Sardegna;
Gianfranco Ganau, sindaco di Sassari;
Ugo Capellacci, presidente della Giunta Regionale della
Sardegna;
Franco Manca, assessore regionale al Lavoro
INTERVENTI
Mario Birardi, presidente Istituto Internazionale di Studi
“Giuseppe Garibaldi”, sezione regionale della Sardegna La
Maddalena;
Tito Orrù, storico, Università di Cagliari;
Sandro Ruju, studioso di storia economica e sociale;
Carlo Felice Casula, storico, Università 3 di Roma;
Cecilia Ferrari, storico dell’Economia, Università di Cagliari, responsabile scientifico Centro
Ricerca Coordinamento SMS Sardegna;
Mariangela Costa, studiosa del Mutuo Soccorso;
Antonio Carta, presidente Lega Coop Sardegna;
Giampiero Farru, presidente di Sardegna Solidale;
Alain Coheur, presidente dell’Economia Sociale Europea, presidente Commissione
Cooperazione dell’Associazione Internazionale della Mutualità;
Placido Putzolu, presidente della Fimiv - Federazione Italiana Mutualità Integrativa
Volontaria;
Oscar Migliorini, società di Mutuo Soccorso di Oristano;
Ivana Dettori, presidente Onorario SMS Sardegna
AICCON/GIORNATE DI BERTINORO:
VERSO L’ECONOMIA DEL BEN-ESSERE
.
Atti della X edizione delle Giornate di Bertinoro, l’appuntamento di studio e di confronto –
organizzato da Aiccon - sui temi emergenti dell’economia civile, che riunisce annualmente i
maggiori rappresentanti del mondo del Terzo Settore, dell’Università, delle Istituzioni e delle
imprese.
“L’economia può incidere sulla felicità e sul “ben-essere” delle persone e, in periodi di crisi come
quello che stiamo vivendo, è particolarmente evidente quanto la sfera economica possa
divenire una minaccia per la serenità degli individui. Eppure, come una serie di studi ha
dimostrato nel corso degli ultimi 30 anni, non è la variazione della ricchezza il
determinante principale delle variazioni della felicità individuale riportata dalle persone.
L’influenza dell’economia sul benessere individuale, inoltre, non si esaurisce con la
produzione di ricchezza, ma interessa sempre più le mutate dinamiche di produzione del
valore tipiche dei sistemi economici contemporanei (definiti post-moderni) in cui la
dimensione identitaria diviene centrale”. (Dalla introduzione).
XI edizione delle "Giornate di Bertinoro"
Federalismo fiscale e disuguaglianze territoriali: il ruolo dell’Economia Civile è il tema
della nuova edizione delle Giornate di Bertinoro per l’Economia Civile che si svolgerà il
14 e 15 ottobre 2011. Da oltre 10 anni un’occasione di incontro e dialogo tra i maggiori
studiosi del Terzo Settore e della società civile, promossa da Aiccon.
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Anno V, n. 16 - 11 luglio 2011
LE SOMS SICILIANE A CONFRONTO IN OCCASIONE
DEL 150° DELL′UNITÀ D′ITALIA
Antonio Polito, presidente
della Soms di Petralia
Sottana
Rosario Scancarello,
presidente della Sms di
Caltanissetta "Maria SS.
Catena"
Giuseppe Ciavirella, presidente del Coordinamento delle Società di Mutuo
Soccorso siciliano e Antonio Polito, presidente della Società operaia di
Mutuo soccorso di Petralia Sottana hanno chiamato a raccolta le Soms
siciliane, circa un centinaio, per confrontarsi, scambiarsi opinioni,
conoscersi e discutere della proposta di legge sulla legge regionale per le
SOMS siciliane con i loro presentatori, i depuatati regionali, Raimondo
Torregrossa, Baldo Gucciardi e Francesco Calanducci.
L'incontro ha assunto un′importanza strategica per dare la possibilità alle
Soms siciliane di stare unite, cercando tutte di parlare la stessa lingua,
considerando le grandi possibilità di intervento del volontariato e della
mutualità nell'attuale situazione di declino del welfare anche nella Regione siciliana.
Tanti i relatori che si sono alternati sul palco del Cine Teatro Grifeo di Petralia Sottana: oltre
il sindaco di Petralia Sottana, Santo Inguaggiato, il parroco Santino Scileppi, l′assessore ai beni
Culturali Lucia Macaluso, il presidente dell′Auser, Antonio Sorrentino e il
deputato regionale Pino Apprendi, che ha illustrato il progetto di legge.
Il presidente e il vice presidente del Co.Re.Si (Coordinamento regionale siciliano
delle Soms) Pippo Ciavirella e Peppe Bivona, hanno trattato il tema
dell'organizzazione e dello sviluppo del Co.Re.Si e dei 150 anni del mutualismo.
Il presidente regionale della protezione civile Anvas, Pierluigi Tagnesi, ha parlato
delle finalità delle organizzazioni a confronto.
Invitato anche il sindaco di Santa Ninfa Paolo Pellicane, il presidente
dell′organizzazione Piemonte Sebastiano Solano e il presidente della Fimiv,
Placido Putzolu, che ha concluso i lavori incentrando il suo intervento sul
progetto mutualistico di tutela socio assistenziale.
SOLIDEA: PER UNA NUOVA IDEA DI SOLIDARIETÀ
Solidea evoca solidità e idee dicono dalla redazione. Stefania Collina, che della rivista è la
direttrice, parla dell’esigenza “di condividere idee, conoscenze pratiche, saperi intorno a tre
temi sui quali si gioca la sostenibilità del nostro futuro: la mutualità, il lavoro e i
beni comuni”. Viene da pensare che per trovare risposte ai problemi si debba
uscire dalle nostre case. Condividere. Viene da pensare a Giorgio Gaber e alla
sua canzone ‘C’è solo la strada’ che nel ritornello spiegava:
L’esortazione è uscire dall’individualismo. Aprirsi al mondo. Andare contro
corrente. La rivista Solidea, tra i suoi scopi, vuole fornire “una palestra di idee
che possa generare incontri e ampliamento delle reti”. Ed è sempre Stefania
Collina che aggiunge: “Solidea è un luogo di incontro, come trampolino di
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Anno V, n. 16 - 11 luglio 2011
Futuro Sostenibile.
Le risposte eco-sociali alle
crisi in Europa, edizioni
Ambiente www.edizioniambiente.it
Il nuovo studio di
Wolfgang Sachs e del
gruppo di ricerca da lui
coordinato "è un opera di
riferimento nel campo della
sostenibilità", come ha
scritto l'ex presidente
tedesco Horst Kohler.
Gli autori analizzano i
principali fattori della crisi
ecologica sociale e globale e
propongono all'Italia ed ai
paesi industrializzati
un'agenda per riformare
società, economie e
tecnologie, le istituzioni
internazionali e le
relazioni economiche NordSud, gli stili di vita e la
partecipazione politica dei
cittadini-consumatori
lancio per nuove proposte o progetti lasciati nel cassetto”.
Il primo numero è particolarmente ricco. Ci sono interviste a Luciano Gallino, sociologo di
fama internazionale, Marco Morosini, analista ambientale, e un intervento di Gianguido
Passoni, assessore al bilancio del Comune di Torino. Ma anche interventi di Carlo
Comandone, figura autorevole della cooperazione sociale piemontese e Lorenzo Vinci, già
presidente di Mag4 (società cooperativa della finanza etica nda) che espone il rapporto tra
finanza etica e Mutuo Soccorso. Giuliano Poletti, presidente di Legacoop nazionale, in una
intervista spiega il senso delle cooperative di comunità. Insomma diversi mondi che
nella rivista si incrociano e contribuiscono a trovare chiavi di lettura della società.
Ma la rivista è espressione di una idea più ampia e concreta: la Società di Mutuo
Soccorso ‘Solidea’. Fondata ufficialmente il 5 aprile 2011 per volontà di “venti persone,
uomini e donne provenienti per lo più da esperienze di cooperazione sociale”. E per
rendere pubblica questa esperienza la Società di Mutuo Soccorso Solidea ha
organizzato una festa in quel di Spazi, in via Virle 21, nello storico Borgo San Paolo a
Torino, che è un altro luogo importante della cooperazione torinese.
Ed a Spazi è la cooperazione torinese dalla quale Solidea nasce che si incontra e
propone i suoi ragionamenti. Ad ascoltarli c’è una nutrita schiera di cooperatori, ma
anche la Città di Torino attraverso la sua assessora alle politiche sociali Elide Tisi, già
presidente di Federsolidarietà, il presidente della Circoscrizione Tre, Daniele Valle, e il
suo predecessore, attuale consigliere comunale, Michele Paolino.
Così il cerchio dell’ascolto si è chiuso. Sarà l’assessora Tisi che spiega l’indirizzo che
Torino intende darsi nelle politiche sociali. Elide Tisi spiega che “E’ tempo di rileggere la
politica sociale e di trovare nuove pratiche. È il momento che la pubblica amministrazione
deve contribuire a sostenere progetti che in qualche modo contribuiscano non solo a
produrre innovazione ma anche a creare idee di solidarietà e mutualità che veda una forte
responsabilizzazione anche dei cittadini”. Ci sarà tempo per approfondire tutto questo perché
Solidea e la sua rivista pur arrivando da una storia antica di 150 anni guardano al futuro per
poter migliorare il presente. E per fare della solidarietà, “a fronte di una spinta all’isolamento e
all’individualismo frutto della crisi e delle difficoltà”, un modello di reti solidali e di supporto
reciproco questa sembra essere una bella scommessa.
VIAGGIO TRA LE SOMS PIEMONTESI
Premessa
Questo lavoro nasce dall’incontro tra un’organizzazione di artigiani - che ha deciso di
festeggiare i 150 dell’unità d’Italia con una riflessione sull’eredità che il movimento
mutualistico, una delle radici storiche delle associazioni artigiane, consegna a questo nostro
difficile secolo - e una sociologa che da anni partecipa alla vita di una società di mutuo
soccorso, la Edmondo De Amicis di Torino. Dunque, non un consueto rapporto tra un
committente e un ricercatore, ma un incontro tra persone che si pongono le stesse domande e
cercano risposte intorno a un impegno comune.
Negli anni passati la Soms De Amicis ha vissuto, insieme a molte altre società del Piemonte,
una sorta di risveglio, stimolato e accompagnato da iniziative che la Regione Piemonte ha
intrapreso perché il patrimonio storico delle Soms non andasse disperso. Dietro le istituzioni
ci sono sempre delle persone e tutti i soci delle Soms piemontesi, e non solo, sanno bene che
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Anno V, n. 16 - 11 luglio 2011
Unione Famigliare
di Reaglie: 1911-2011.
Tra ricordi e memorie.
La storia centenaria del
Sodalizio, rievocata in
questo bel libro ricco di
illustrazioni e di fotografie
d’epoca da Francesco
Lucania, apprezzato
studioso del mutuo soccorso.
Areté, quadrimestrale
dell'Agenzia per il Terzo
Settore, anno 4, n.1,
gennaio-aprile 2011.
In questo numero, oltre a
diversi saggi sulla materia,
nella presentazione:
Stefano Zamagni, "Terzo
Settore e
costituzionalizzazione del
civile", un inquadramento
dell'economia civile nella
crisi del welfare state
dietro alle leggi, ai progetti, agli impegni finanziari dell’ente locale ci sono
Bianca Gera, Sebastiano Solano e un drappello di amici del movimento
mutualistico che con determinazione hanno lavorato a questa impresa.
Riordinati gli archivi, rivisti gli statuti, restaurati immobili e bandiere, le
SOMS hanno avviato attività nuove e ora si interrogano non più sul loro
passato ma sul loro futuro. In questi ultimi due anni, incontri, seminari,
convegni sono stati occasione per me come per altri soci delle SOMS di
riflessioni, di domande, di proposte. L’anno scorso anche la De Amicis ha
organizzato un convegno a tappe in cui la rievocazione storica si è
incontrata con le parole nuove della mutualità (sussidiarietà, reciprocità,
volontariato, terzo settore) e con i problemi dell’oggi: la crisi del Welfare,
l’incerto futuro dei giovani, la crisi dei partiti e dei sindacati, i nuovi
bisogni di socialità e di solidarietà.
Ho accettato volentieri di continuare questa riflessione rivestendo i panni
del mio mestiere di sociologa, o meglio, continuando a fare l’osservatrice
di un mondo di cui mi sento parte ma che, per ragioni professionali, non posso esimermi
dall’osservare anche con gli occhi disincantati della ricercatrice. Nei mesi scorsi ho visitato
altre SOMS, ho partecipato a incontri e convegni, ho intervistato soci ed esperti del settore.
Ho analizzato la ricca documentazione che testimonia del passato e del presente delle Soms.
Grazie alla Fimiv, l’organizzazione in cui si riconoscono molte Soms a livello nazionale, e
all’instancabile Fondazione Centro per lo studio e la documentazione delle Società di Mutuo
Soccorso, non è difficile farsi un’idea di che cosa le Soms sono state e sono. Più difficile
immaginarne il futuro. Soprattutto perché in un unico universo di discorso sono oggi presenti
realtà che stanno su piani diversi che non sempre si incontrano. Da un lato, le piccole Soms in
cui generosi soci, perlopiù anziani, si incontrano per organizzare insieme la vita sociale e per
intraprendere azioni di volontariato che danno senso e continuità alla presenza sul territorio
di realtà associative che, con alterne vicende, non hanno mai smesso di essere un punto di
riferimento, magari soltanto per fare una partita a carte e per scambiare due chiacchiere.
Dall’altro poche grandi Soms, come la Cesare Pozzo, che nel tempo è passata dall’offrire
assistenza ai ferrovieri, di cui è stata storicamente espressione, a candidarsi come un
nuovo soggetto della riorganizzazione del Welfare, un’alternativa alle compagnie di
assicurazione che offrono polizze sanitarie ad elevato costo e un’integrazione al Welfare
pubblico impotente a rispondere alla domanda crescente di assistenza e di cura. Da un
lato attività che sfumano e si confondono con l’ampia galassia del volontariato, dall’altro
ambiziosi disegni di protagonismo in cui le Soms si candidano, come segmento non
secondario dell’economia civile, a riempire il vuoto che si è aperto tra stato e mercato,
incapaci entrambi di dare risposte alla domanda di futuro delle nuove generazioni.
Tra questo due piani che quasi mai si incontrano - e quando si incontrano è perché le
piccole società fungono da collettori di polizze, adempiendo alla loro funzione statutaria
di offrire servizi ai propri soci secondo un modello di mutualità mediata - si giocano
molti degli interrogativi sul futuro della mutualità. Ma è proprio questa pluralità di piani
così poco integrati nella pratica quotidiana che spiega il rinnovato interesse per le Soms.
C’è il ricordo di una tradizione che, per aver rappresentato tra Ottocento e Novecento
un’innovazione sociale di grande portata, induce a riflettere sulle innovazioni sociali di cui
oggi ci sarebbe bisogno, immersi come siamo in una nuova transizione di portata epocale. E
la solidarietà tra pari, il fare insieme per rafforzare le capacità di ognuno, la rivendicazione
della dignità del lavoro, ci appaiono principi di organizzazione sociale di grande modernità
che chiedono di essere riaffermati e reinterpretati.
C’è l’esperienza pratica di alcune società di mutuo soccorso che hanno intrapreso la strada
dell’assistenza sanitaria integrativa, in continuità con la tradizione, ma con l’obiettivo
ambizioso di diventare un secondo pilastro del Welfare in alternativa al ripiegamento su
logiche di mercato. E qui i problemi si complicano perché se le Soms, come imprese sociali
che non distribuiscono utili e praticano forme di organizzazione democratica coinvolgendo i
soci nella gestione, rappresentano sicuramente un antidoto alle pericolose derive finanziarie
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Anno V, n. 16 - 11 luglio 2011
delle compagnie di assicurazione, resta aperto il problema di come queste forme di mutualità,
per definizione particolaristiche, possano evitare di sottrarre energie a un Welfare pubblico in
crisi, ma pur sempre universalistico e ispirato a criteri di eguaglianza e di giustizia distributiva.
Con questi interrogativi in testa ho intrapreso il mio viaggio tra le Soms piemontesi con
l’aiuto di una giovane collaboratrice, Monica Demartini. Nelle pagine che leggerete troverete
qualche risposta, molti altri interrogativi e la convinzione che nell’ardua impresa di riformare
il nostro sistema di Welfare, senza snaturarlo, le Soms, forti di una tradizione democratica di
innovazione sociale, hanno ancora molto da dire e da fare.
Jean-Philippe Huchet
presidente AIM
AIM: IL FRANCESE HUCHET NUOVO PRESIDENTE
L’assemblea generale dell’AIM (Associazione internazionale della mutualità) del 17
giugno scorso ha eletto il francese Jean-Philippe Huchet presidente
dell’Associazione per il prossimo triennio.
Huchet, che subentra al tedesco Willi Budde, è segretario generale della Federazione
francese della mutualità (FNMF) e vice presidente della Mutua generale
dell’educazione nazionale (MGEN).
Il nuovo gruppo dirigente dell’Aim subentra in una fase di grande impegno della
mutualità europea, a partire dallo statuto della mutua europea, il cui regolamento è
di nuovo nell’agenda della Commissione, anche per le sollecitazioni del Parlamento
europeo, che ha presentato proprio nei giorni scorsi una indagine sul fenomeno
mutualistico in ambito comunitario.
GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE COOPERATIVE
I giovani sono tra le categorie più colpite dalla crisi, alimentano le
sacche di disoccupazione e faticano a realizzare i propri progetti di
vita. In Italia riscontriamo come i giovani siano uno risorsa che cala
numericamente: rispetto a 10 anni fa i giovani fra i 15 e i 35 anni oggi
sono 2.000.000 in meno. È, inoltre, una risorsa sottoutilizzata perché
la disoccupazione giovanile è più elevata di quella complessiva e la
precarietà è più alta. Il 20% dei giovani italiani, quasi il doppio della
Germania, non lavora, non studia, ma fa affidamento su patrimoni e
reti di protezione familiare. Perché l’Italia, non solo quella cooperativa, cresca di più, perché i giovani possano
trovare lavoro, dobbiamo diffondere il merito dovunque.
«Puntare sui giovani». È questo il pensiero espresso a chiare lettere dall’Alleanza delle Cooperative Italiane (Agci,
Confcooperative, Legacoop) in occasione della Giornata Internazionale delle Cooperative ONU/ICA che si celebra
domani in tutto il mondo e che quest’anno sarà dedicata al tema “I Giovani, il futuro delle cooperative”.
«E il movimento cooperativo punta in concreto sui giovani dal momento che oltre il 25% del “management” delle
cooperative è sotto i 40 anni. Attraverso l’impresa cooperativa i giovani possono realizzare le proprie aspirazioni
sociali ed economiche, trovare un’occupazione stabile in imprese partecipate, responsabili ed etiche, diventando
imprenditori di se stessi».
«Molto è stato fatto in Italia e nel mondo dalle cooperative, ma non basta. Cooperative, imprese di capitali, politica,
istituzioni, società, università hanno il dovere di investire sui giovani. Senza di loro non c’è futuro. È un dovere di
tutti, non solo delle cooperative».
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Anno V, n. 16 - 11 luglio 2011
CONSORZIO MU.SA: SI RAFFORZA
LA PROPOSTA MUTUALISTICA
Con l'adesione di Coop
Estense e Novacoop, si
accresce il progetto di tutele
mutualistiche rivolto ai soci
della cooperazione di
consumatori. Il progetto
nasce da una convenzione
siglata dal Consorzio
Mu.Sa. a nome delle
mutue sanitarie aderenti
Le assemblee annuali di bilancio, per le nove mutue sanitarie aderenti
al Consorzio Mutue Sanitarie Mu.Sa., hanno rappresentato non solo
il momento di verifica dell’attività e un appuntamento sociale
importante, ma anche l’occasione per presentare i programmi di
sviluppo, le prospettive e gli obiettivi da conseguire nell’anno in corso.
Particolare rilievo, nella presentazione dei rendiconti, all’avvenuta iscrizione all’Anagrafe dei
fondi sanitari integrativi, allocata presso il Ministero della Salute ed alle nuove sfide nel
settore della sanità integrativa.
Il Consorzio Mu.Sa. è stato costituito nel mese di gennaio 2006 da nove società di mutuo
soccorso sanitarie - aderenti alla Fimiv e iscritte all’Anagrafe dei fondi sanitari integrativi con lo scopo di realizzare accordi con enti pubblici o privati, finalizzati a garantire ai
lavoratori, con rapporto di lavoro subordinato o di qualsiasi altra natura, nonché agli esercenti
attività libero-professionali, coperture in ambito sanitario e socio sanitario. Il Consorzio
Mu.Sa. si propone di rafforzare il ruolo e la capacità contrattuale delle singole società di
mutuo soccorso associate e si candida a partecipare a trattative di rilievo nazionale al fine di
competere in maniera adeguata con gli altri soggetti che operano nella sanità integrativa.
MUTUE ADERENTI AL CONSORZIO MU.SA.
•
Società Nazionale di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo
Via San Gregorio, 46/48 - 20124 Milano www.mutuacesarepozzo.org
•
CAMPA Mutua Sanitaria Integrativa
Via Luigi Calori 2/g 40122 - Bologna www.campa.it
•
Insieme Salute Lombardia
Via Giovanni da Procida 24 - 20149 Milano www.insiemesalute.org
•
Insieme Salute Romagna
Via Hercolani, 2 - 47100 Forlì
•
Insieme Salute Toscana
Largo F.lli Alinari, 21 - 50123 Firenze www.insiemesalutetoscana.org
•
Insieme Salute Lazio
Piazza Di Pietra, 26 00186 - Roma www.insiemesalute.it
•
Società Mutua Pinerolese
Via Silvio Pellico, 19. 10064 - Pinerolo TO www.mutuapinerolese.it
•
SMA Società Mutua Assistenza
Viale Ciro Menotti, 25 - 41121 Modena www.smamodena.it
•
MOA Mutua Ospedaliera Artigiani
Viale Milano, 5 - 21100 - Varese www.asarva.org
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Anno V, n. 16 - 11 luglio 2011
Giovanni Sica, presidente
della Snms Cesare Pozzo
Villa Gandolfi Pallavicini,
Sede della Fondazione
Alma Mater
dell'Università degli Studi
di Bologna, dove si è svolta
l’Assemblea generale della
Mutua Integrativa Campa.
MUTUA “CESARE POZZO” CONFERMATO IL CDA IN CARICA
L'assemblea nazionale dei delegati dei soci della Cesare Pozzo si è svolta a Milano nei
giorni 27 e 28 maggio 2011 presso il Novotel Ca' Granda.
Più di cento i delegati provenienti da tutte le regioni d'Italia in rappresentanza di oltre
88 mila soci, numerosi gli ospiti appartenenti al mondo della Cooperazione e del Terzo
Settore che hanno portato il loro saluto.
Per il Consiglio di amministrazione sono stati confermati i consiglieri uscenti, con
Giovanni Sica presidente nazionale, Giacomo Lucia e Diego Lo Presti vicepresidenti.
Gli altri consiglieri sono Cosimo Mellone, Rodolfo Margheritino, Antonio Delle
Monache, Armando Messineo, Giovanni Cicciotti, Remo Santini.
Questo appuntamento chiude il processo di elezione dei dirigenti dell'intera struttura
centrale e periferica, iniziato a metà aprile 2011 con le assemblee regionali in tutta Italia.
Con 89mila soci, oltre cento sedi in tutta Italia e oltre 130 anni di storia, la Cesare
Pozzo è la maggiore associazione italiana che opera nel campo della mutualità
integrativa sanitaria. Comprendendo anche i familiari dei soci, il Sodalizio assiste in
tutto più di 300mila persone in tutto il Paese.
Fondata a Milano il primo maggio del 1877 come Società di mutuo soccorso tra macchinisti e
fuochisti delle Ferrovie dell'Alta Italia, dalla nascita come associazione di categoria, la Cesare
Pozzo ha progressivamente allargato il suo tessuto sociale, aprendosi prima a tutti i ferrovieri,
poi ai lavoratori dei trasporti e infine a tutti i cittadini.
Oggi il cuore dell’attività della “Cesare Pozzo” sono prestazioni, servizi e soluzioni che
alleggeriscono il peso delle spese sanitarie di tutta la famiglia. L’assenza di fini di lucro
abbinata alla stabilità economica e costi accessibili rende l’esperienza di questa società,
aderente a Fimiv ed a Legacoop, la dimostrazione che semplici meccanismi di solidarietà e di
aiuto reciproco non siano solo un retaggio del passato, ma modelli sociali destinati ad avere
un rilievo sempre maggiore in avvenire.
Giovanni Sica, riconfermato presidente per il triennio 2011-2014, ha le idee chiare su quello
che la Cesare Pozzo dovrà fare: “Occorre allargare e potenziare la nostra rete di alleanze
strategiche se vogliamo condizionare in modo costruttivo il futuro. Tra gli alleati un posto di
rilievo va senza alcun dubbio alla Fimiv, la cui azione politica e di lobbying è intensa ed
efficace e a cui la Cesare Pozzo riconferma il sostegno economico e di risorse umane per la
realizzazione dei Coordinamenti territoriali. La mutualità integrativa sanitaria ha infatti la
necessità di avere le sue rappresentanze territoriali in tutto il Paese. La società guarda con
particolare attenzione all’Alleanza delle cooperative, “Riteniamo che c’è bisogno di forme di
coordinamento stabile della mutualità italiana per dare idee e soluzioni alla crisi del welfare
italiano”, aggiunge Sica su questo tema.
Originale, infine, il nuovo progetto messo in cantiere dal Cda a favore dei soci:
“Organizzeremo una filiera della salute rispondente alle criticità nuovo del welfare”, anticipa
il presidente. “Le nostre attività andranno sempre più orientandosi sul terreno dei servizi da
rendere, più che di prestazioni economiche da erogare, che è anche la filosofia della nostra
Mutua”. Un esempio concreto? “La messa a disposizione dei nostri soci di alloggi nella
nostra sede nazionale, per i cosiddetti viaggi della salute, a conferma della nostra volontà di
erogare servizi realmente utili alla persona”.
MUTUA INTEGRATIVA CAMPA IN CRESCITA
COSTANTE
Nel 150° Anniversario dell’Unità di Italia, nel solco della
tradizione che vide le Società di Mutuo Soccorso come le
prime forme di libera associazione e di autodeterminazione
dei cittadini, sabato 14 maggio 2011 presso Villa Gandolfi
Pallavicini, Sede della Fondazione Alma Mater
dell'Università degli Studi di Bologna, si è svolta
l’Assemblea generale degli associati alla Mutua Campa per
l’approvazione deL bilancio di esercizio 2010.
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Anno V, n. 16 - 11 luglio 2011
Massimo Piermattei (sin) e
Francesco Zinzani,
presidente della Mutua
Integrativa Campa
La gestione 2010 ha segnato una sensibile crescita delle iscrizioni (oltre
1300) e un incremento della base associativa del 4,5%. Con un bilancio
di 10 ml (+8%) e 9,5 ml di contributi associativi raccolti, la Campa ha
garantito assistenza a 13.000 assistiti per un totale di 50.000 pratiche e
8,3 ml di erogazioni sanitarie tra ricovero con e senza intervento
chirurgico, prestazioni specialistiche ambulatoriali, spese odontoiatriche
ed altri sussidi.
La percentuale di restituzione agli associati rispetto all’ammontare dei
contributi versati, è salita all’86,8% mentre le spese di gestione si sono
ridotte alla percentuale davvero contenuta del 14%.
La relazione oltre ai lusinghieri ed equilibrati risultati della gestione 2010
ha evidenziato la sempre crescente attenzione ai bisogni della persona e
ai temi del welfare a cui Mutue come Campa sono in grado di offrire
risposte.
Per il presidente Francesco Zinzani e il direttore Massimo Piermattei
“Campa rappresenta una eccellenza tra le Mutue integrative volontarie e partecipa al processo
di trasformazione del sistema di welfare aggregando e rafforzando la domanda di prestazioni
sociosanitarie, raccogliendo le risorse volontariamente conferite e ripartendole tra gli assistiti
in relazioni ai bisogni che si manifestano.”
La Campa è inoltre iscritta all’Anagrafe dei Fondi Sanitari Integrativi aziendali e gestisce
diverse coperture sanitarie per dipendenti di azienda.
FASCO: RELAZIONE DI MISSIONE
Nel maggio 1986, per iniziativa dell’Ancd (Associazione nazionale cooperative fra
dettaglianti), fu costituita la Cassa Capipecode per l’erogazione di forme di previdenza e
assistenza integrativa a favore dei dirigenti del sistema Conad. Da tale cassa, all’inizio del 1994
prese origine Fasco, in forma di società di mutuo soccorso, da subito aperta ai dirigenti,
quadri e dipendenti in genere del Movimento cooperativo.
Il mondo della cooperazione e dell’associazionismo è, quindi, l’area strategica cui Fasco si
rivolge per programmare la propria crescita.
Aesse Azione Sociale,
Alcuni dati significativi sulla base sociale di Fasco. Soci 2010: 6683, di cui Soci ordinari: 2197
bimestrale delle Acli, n.1
(33%); Soci assistiti: 4486 (67%). Suddivisione per sesso: maschi: 3823 (57%); femmine: 2860
maggio-giugno 2011.
Nell'editoriale "Diamo voce (43%)
Le tipologie delle assistenze erogate in virtù di contratti di lavoro e accordi aziendali vengono
all'Italia" di Andrea
definite dalla contrattazione collettiva nazionale, da quella integrativa aziendale o
Olivero, presidente
dell'Associazione e del
interaziendale, oppure, nel caso di regolamenti, quale scelta degli organi decisionali
Forum Terzo Settore, una
dell’organizzazione. Quelle erogate ai collaboratori vengono definite in base a regolamenti
proposta sulla riforma delle aziendali. Quelle erogate ai lavoratori autonomi derivano da una libera scelta degli stessi. I
istituzioni e dei sistemi di
contributi incassati nell’anno 2010 sono stati complessivamente pari a € 7.400.222, di cui
partecipazione dei cittadini
6.852.839 relativi ad Fondi di assistenza sanitaria integrativa.
alla cosa pubblica.
Al Fondo Assistenza Pensionati sono iscritti 152 lavoratori, per i quali gli accordi di
lavoro lo prevedono.
All’inizio del 2010 è stata rinnovata la certificazione di Qualità ISO 2001, che non ha
evidenziato scostamenti rispetto agli impegni presi. Dal questionario sulla
soddisfazione dei soci, emerge che i rapporti con gli iscritti possono essere ritenuti
soddisfacenti, passibili comunque, soprattutto in alcune aree di notevoli miglioramenti
Sempre più cresce la consapevolezza di non doversi considerare dei semplici
assicurati ma dei soci di una Società di mutuo soccorso. L’indagine presso i soci ha
evidenziato comunque un miglioramento rispetto alla precedente iniziativa del 2008.
Nell’anno 2010 è proseguito il servizio di istruzione dei sinistri relativi all’assistenza
sanitaria, in collaborazione con la Compagnia Unisalute. Complessivamente nell’anno
sono state istruite 6185 pratiche, con un incremento del 45% rispetto al 2009. Nel
corso del 2010 Fasco si è iscritto all’Anagrafe dei Fondi sanitari integrativi presso il
Ministero della Salute.
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Anno V, n. 16 - 11 luglio 2011
INSIEME SALUTE LOMBARDIA: NUOVI PROGETTI
PER FRONTEGGIARE LE SFIDE SEMPRE PIÙ IMPEGNATIVE
Angelo Gerli, presidente di
Insieme Salute Lombardia
Sabato 20 maggio si è tenuta a Milano l’assemblea ordinaria dei soci della
Società di mutuo soccorso Insieme Salute Lombardia. All’ordine del
giorno, l’approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2010.
La relazione sulla gestione, illustrata dal presidente Angelo Gerli,
evidenzia l’impegno della Società, nell’attuale difficile contesto
socioeconomico, per garantire la tenuta e l’ulteriore crescita del
movimento mutualistico italiano, in sinergia con la Fimiv ed il Consorzio
Mu.Sa.
La composizione del corpo sociale di Insieme Salute Lombardia, circa 10
mila soci, relativamente ai sessi, vede in maggioranza la componente
femminile con il 56,46% con un aumento dello 0,62% rispetto all’anno precedente.
Relativamente al conto economico il dato più rilevante riguarda i contributi associativi che
ammontano a 1.656.809,29 € con aumento di 103.709 € rispetto al 2009, pari al 6,67%. Si è
così confermata la tendenza di crescita della contribuzione media per associato che passa da
155,94 € a 168,61 €.
I sussidi erogati ai Soci passano da 892.233 € a 1.131.070 € con un incremento del 26,8%. Il
rapporto tra i contributi incassati e i sussidi erogati ai soci non rappresenta tuttavia,
completamente, i vantaggi garantiti agli associati: occorre infatti tener conto più
complessivamente dei servizi messi a disposizione come quello della rete di strutture
convenzionate, le consulenze, il servizio Pronto Assistance, il servizio di certificazione
(indispensabile per le detrazioni fiscali), la disponibilità del sito web che viene costantemente
migliorato nell’accessibilità ed arricchito nei contenuti.
Il patrimonio della mutua si è ulteriormente incrementato. Le riserve e il Fondo rischi
raggiungono 1.055.860,73 €: una garanzia per tutti i soci. All’interno del corpo sociale gli
iscritti attraverso le convenzioni che prevedono il contributo aziendale mantengono il peso
più rilevante, ma gli aderenti a titolo individuale registrano anche nel 2010 un aumento sia in
termini assoluti (erano 2.708 al 31 dicembre 2008 sono 3.236 nel 2010) sia in termini
percentuali passando dal 29,9% al 32,93% del totale degli associati, confermando la tendenza
già evidenziata negli ultimi anni.
Da un punto di vista formale il fatto più rilevante del 2010 è stata la costituzione del nostro
Fondo Integrativo del Servizio Sanitario Nazionale con iscrizione alla relativa Anagrafe in
ottemperanza del DM 27 ottobre 2009. Il Fondo consente di garantire alle aziende
convenzionate l’applicazione delle agevolazioni fiscali previste dall’art. 51 del Tuir. Nel 2010
hanno aderito al Fondo 35 aziende la maggior parte delle quali già convenzionate in passato.
La costituzione del Fondo ha comportato un notevole lavoro dato che Insieme Salute ha
dovuto modificare tutte le convenzioni in essere per adeguarle alla normativa, inserendo nei
regolamenti l’assistenza odontoiatrica, condizione essenziale per poter usufruire delle
menzionate agevolazioni fiscali.
“L’attenzione alle esigenze dei Soci – ha puntualizzato il direttore Valerio Ceffa - è stata, come
sempre, la nostra missione, cercando di migliorare i contenuti delle forme di assistenza e più
in generale dei servizi forniti”.
Nel corso dell’anno abbiamo attivato la forma di assistenza denominata “Tutto
compreso” che ha cominciato a registrare le prime adesioni. Altra novità è costituita dal
lancio della forma di assistenza che abbiamo chiamato “A casa mia”. Si tratta di
un’assistenza proposta inizialmente solo nella provincia di Varese e creata insieme alle
altre mutue presenti in quella provincia che hanno costituito un Coordinamento delle
mutue lombarde aderenti a Fimiv.
Anche nel 2010 l’impegno di Insieme Salute per la crescita di tutto il sistema
mutualistico nazionale è stato costante, sviluppando il confronto e la collaborazione con
le altre mutue in particolare all’interno della Fimiv (la Federazione nazionale delle
mutue) che nel mese di maggio 2010 ha celebrato il proprio X° Congresso.
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Anno V, n. 16 - 11 luglio 2011
IL CONSORZIO MUTUE NOVARA PER L’ASSISTENZA DOMICILIARE
Nell'odierno panorama del movimento mutualistico, il
Consorzio Mutue Novara rappresenta un'esperienza di
grande importanza.
Il Consorzio conta circa 17.000 iscritti, con una articolazione
dei soci per categorie professionali così sintetizzabile: 25%
pensionati, 20% studenti, 18% impiegati, 13% casalinghe, 6%
commercianti, 5% artigiani, 3% liberi professionisti, 2%
piccoli e medi imprenditori, 8% altri. Ciò dimostra come
questa realtà rappresenti oggi un punto di riferimento
considerato essenziale soprattutto dai vari ceti sociali che
compongono la cosiddetta "classe media", ovvero la maggioranza della popolazione in una
società avanzata.
Negli ultimi anni - come ha sottolineato il presidente Enrico Drisaldi nel corso
dell'Assemblea annuale dei soci, che si è svolta a Novara il 14 maggio 2011 - il Consorzio ha
puntato molto sull’assistenza domiciliare e ospedaliera. Dal momento in cui l’aspettativa di
vita è notevolmente cresciuta, diventa fondamentale assicurare che la cosiddetta terza età si
sviluppi con una qualità degna di una società realmente civile. Per questo il Consorzio Mutue
Novara nell’anno 2010 ha assistito 927 soci per un totale di 25.951 ore tra assistenza
ospedaliera e quella domiciliare. I rimborsi erogati ai Soci sono stati pari a € 360.252,00.
Inoltre l’assistenza assicurata dal Consorzio ha riguardato anche l’Assistenza in Casa di Cura e
Ospedali (rimborsi pari a € 2.332.431,00), l’Assistenza Specialistica e Ambulatoriale (rimborsi
pari a € 2.074.879,00) e ulteriori contributi in relazione alle nascite di bambini, infortuni o
malattie e interventi chirurgici.
Infine, altra voce importante nel bilancio del Consorzio Mutue Novara, fondamentale però
per garantire al meglio il rispetto del principio solidaristico/mutualistico, è il contributo
erogato per le “Assistenze gratuite” che nel decennio 2001-2010 è stato usufruito da 784 Soci
per una spesa complessiva di € 1.298.831,00.
INSIEME SALUTE TOSCANA: UNA LEGGE REGIONALE
PER LA PROMOZIONE DEL MUTUO SOCCORSO
Insieme Salute Toscana ha tenuto la propria Assemblea annuale a Lucca il 28
maggio scorso.
Secondo il presidente Domenico Andreola, tra le diverse iniziative di
sensibilizzazione e di promozione della mutualità in ambito territoriale, Insieme
Salute Toscana si adopererà anche a livello legislativo, unitamente al Coordinamento
delle Società di Mutuo Soccorso, con il sostegno della Legacoop Toscana, della
Fimiv e con la partecipazione delle altre due centrali cooperative, Confcooperative e
Agci, che lo scorso mese di gennaio a livello nazionale hanno sottoscritto un
importante protocollo d’intesa e hanno costituito la nuova Alleanza Cooperativa.
L’obiettivo è quello di presentare ufficialmente al Presidente della Giunta Regionale
Toscana la nostra proposta di Legge Regionale di promozione e sostegno delle
Società di Mutuo Soccorso, redatta con la collaborazione della dott.ssa Serena
Bitossi della Legacoop Toscana, che riconosca il ruolo che svolgono in ambito
storico, culturale e sanitario questo tipo di enti, uniformandoci alle scelte compiute
dagli altri legislatori regionali nel resto d’Italia.
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VITA DEL MOVIMENTO / IN BREVE
RIVOLI (TO)
Domenica 22 maggio è stato celebrato il 160°
anniversario della nascita (1° marzo 1851) della
Soams di Rivoli, onorando così uno degli esempi più
fulgidi del mutualismo sociale, fucina delle
successive forme cooperative e sindacali di
autotutela. La giornata è cominciata a partire dalle
ore 9,30, con una relazione del Prof. Universitario
Marco Revelli, seguita dagli interventi di esponenti
di Coldiretti e del Sindacato. Successivamente vi è
stato un dibattito pubblico sui temi trattati.
L'iniziativa si è svolta presso la sala conferenze della
struttura museale del Conte Verde, in via Piol n° 8,
centro storico di Rivoli (TO)
CHIVASSO (TO)
In occasione dell’assemblea generale dei soci, sono state consegnate le borse di studio istituite
dalla Società Operaia Agricola di Mutuo Soccorso.
Il bando, riservato ai ragazzi che risiedono in frazione e che abbiano conseguito i migliori
risultati nell’anno scolastico 2009/2010, è una lunga tradizione della Società Operaia, che in
questo modo intende premiare gli studenti meritevoli. Tre le borse di studio assegnate, del
valore di 250 euro l’una.
La borsa intitolata ai “Soci scomparsi” è stata assegnata a Sara Camparo, che ha conseguito la
licenza media presso la sezione di Castelrosso della scuola Secondaria di primo grado
“Demetrio Cosola”, con la votazione di 9/10. La borsa di studio intitolata a “Oreste Berra” è
stata assegnata a Francesca Debernardi, che ha conseguito la maturità all’Istituto sociopedagogico “Europa Unita” con una votazione di 89/100. Infine, la borsa di studio dedicata
a “Bruno Careggio”, riservata al miglior studente che abbia ottenuto una qualifica o un
diploma di professionale con la miglior votazione, per mancanza di studenti promossi con
una votazione di almeno 75/100 non è stata assegnata. Il presidente della Società Agricola,
Bruno Capello, ha voluto ringraziare gli studenti per l’impegno che hanno dimostrato e ha
sottolineato come l’intitolazione delle borse di studio ai personaggi scomparsi della Società,
rappresenti un ideale legame tra il mondo dello studio e quello del lavoro.
Nel corso della stessa assemblea, è stato anche rinnovato il direttivo con
l’elezione di quattro consiglieri: sono stati riconfermati Marco Berra,
Pierangelo Careggio e Luca Tonin, mentre la nuova entrata è Rita Valdemarca.
Come previsto dall’ordine del giorno, è stata approvata anche la quota di
tesseramento per l’anno in corso, che è rimasta invariata a 10 euro. Sono esenti
dal pagamento i soci che abbiano superato il 70° anno di età e con almeno 15
anni di tesseramento.
BORGO PO (TO)
Sabato 28 maggio a Borgo Po (TO), in occasione del 150° Anniversario
dell’Unità d’Italia, la Sms di Borgo Po con la partecipazione degli “Alberi del
Canto” ha organizzato una serata dal titolo “150 La Storia Canta”.
Lo spettacolo ha visto gli interpreti per la Corale: Po e Borgo Po; Cantastorie:
Antonella Delli Gatti; Pianoforte: Loreta Pinna; Organetto diatonico: Michele
Rava; Strumenti a fiato: Giorgio Ferraris. Direzione e la Regia è stata di Maria
Silvia Merlini.
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CASTELNUOVO DON BOSCO (AT)
A Castelnuovo Don Bosco, provincia di Asti, dal 18 marzo al 3 aprile è stato
possibile visitare la Mostra su Garibaldi e le società di mutuo soccorso, dal titolo"I
Mille Ricordi - Garibaldi e le Società di Mutuo Soccorso", realizzata con il
contributo della Regione Piemonte e curata dalla Fondazione per le Società di
Mutuo Soccorso, in collaborazione con alcune Società di Mutuo Soccorso
piemontesi.
Fin dalla nascita delle prime Società di Mutuo Soccorso, a metà Ottocento,
Garibaldi ne incoraggiò l'attività, convinto che la futura grandezza d'Italia stava
soprattutto nelle classi lavoratrici. «I contadini e gli operai - scriveva - sono il
braccio destro della nazione». Figlio del popolo quale egli era, favorì la costituzione
di nuove Società, le assistette con consigli e opere, con l'obiettivo dell'educazione e
dell'elevazione intellettuale degli operai. Le Società lo ricambiarono con
riconoscenza ed affetto. Alcune decisero di intitolarsi a lui, altre lo nominarono
Presidente Onorario, molte appesero nella sede sociale un quadro con la sua
immagine, come nel caso della Fratellanza Militari in congedo di Asti. A molti anni
dalla sua morte, le società di mutuo soccorso ne onorarono la memoria con
cerimonie di commemorazione e posa di lapidi, busti, monumenti.
Le tracce garibaldine si ritrovano anche oltre confine, nelle società di mutuo soccorso aperte
dagli emigrati italiani all'estero, dove la figura dell'Eroe dei Due Mondi era famigliare perché
per molti lavoratori costretti a stare lontani dal loro paese la sua immagine costituiva un
legame in più con la patria, manteneva vivo il rapporto con il passato.
BRUSNENGO (BI)
Anche presso la Soms di Brusnengo, per festeggiare i 120 anni della sua fondazione è stata
allestita la mostra “I Mille ricordi”. Il programma della manifestazione, dal 25 giugno al 3
luglio, oltre alla presenza della mostra in questione, ha registrato anche la Conferenza:
“Garibaldi nel Biellese e le Società di Mutuo Soccorso“ con Mariella Zanetta, Fondazione
Centro per lo studio e la documentazione delle società di mutuo Soccorso; Diego Presa,
ricercatore storico locale moderatore e Davide Rota, giornalista de “Il Biellese”.
GERLOTTI (AL)
Gerlotti in festa per l’inaugurazione della nuova sede della Società di
Mutuo Soccorso (in via Casale 104). Sabato 25 giugno, infatti, c'è
stato il taglio del nastro. Madrina dell’evento, la vicepresidente della
Provincia di Alessandria, Maria Rita Rossa. Nata nel 1906,
l’Associazione si è costituita ad opera di un piccolo gruppo di
persone di paese, che con passione e dedizione hanno dato vita a
questo circolo, allo scopo di fornire mutua assistenza, soccorso e
ristoro a quanti, di passaggio, ne entrassero a fare parte. “Oggi, a
distanza di 105 anni – spiega il presidente dell’Associazione Soms
Gerlotti, Riccardo Gila – questo circolo esiste ancora. E’ rinato con
una nuova veste e, seppur continui ad operare con gli stessi principi
ispiratori delle persone che lo costituirono, ho cercato, come presidente, di creare un punto di
ritrovo e di incontro per giovani e meno giovani, studiando, ideando e promuovendo, per il
prossimo futuro, tante iniziative sia di carattere sociale che sportivo e ricreativo e, non ultimo,
anche a carattere culinario. Il tutto corredato di giornate a tema su importanti problematiche
d’oggi, come ad esempio la salute ed il benessere fisico”.
VARZO (VB)
"Sacro in canto e poesia". E’ questo il titolo del concerto di musica sacra organizzato dal
Comune di Varzo per venerdì 6 maggio, presso la chiesa di San Giorgio di Varzo. L’evento è
stato organizzato dal Comune di Varzo in collaborazione con la Società Operaia di Mutuo
Soccorso di Domodossola. Ad esibirsi sono stati: Caterina Lippolis (soprano), Roberto Olzer
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(organo e tastiera), Stefano Gori (flauto) e Andrea Pecelli (violoncello). Anche la poesia è
stata al centro della serata con le liriche di Elio Del Monaco, Giovanna Colonna di Stigliano e
Patrizio Albertella (interverranno gli autori). “Con questo evento prende l'avvio il progetto
che abbiamo voluto chiamare "Musicalbox" con il quale intendiamo contribuire a proporre e
sviluppare diverse proposte musicali sul nostro territorio” afferma Vespa Riccardo,
responsabile del progetto stesso, per la Soms di Domodossola.
OSNAGO (LC)
Per il secondo anno consecutivo la Mutua
Ospedaliera e di Mutuo Soccorso di Osnago
(meglio conosciuta in paese come Mutua
Comunale)
in
collaborazione
con
l’Amministrazione, ha organizzato il trasporto
verso le Terme di Trescore Balneario.
L’iniziativa è nata dalla richiesta da parte di
alcuni cittadini di poter fruire nella stagione
primaverile dei benefici delle terme che si
trovano nelle vicinanze. Quest’anno l’iscrizione per rendere più accessibile il prezzo del
trasporto - è stata aperta anche ai cittadini dei paesi limitrofi. L’auspicio per la prossimo
stagione - considerando i giudizi positivi sull’iniziativa - è quello di abbattere ulteriormente la
quota di partecipazione. L’invito pertanto agli osnaghesi e ai cittadini dei paesi confinanti è di
rivolgersi allo sportello della Mutua (gestita dal Gruppo Alpini nella figura di PierLuigi Caglio
nelle vesti di Presidente con la collaborazione di Enrico Pennati e Giuseppe Casiraghi), nella
sede situata nel vicolo degli Alpini a Osnago, aperta al pubblico ogni mercoledì dalle 10,00
alle 11,30.
LENTIAI (BL)
Sabato 2 luglio è stato presentato il libro " La straordinaria infanzia di Ninni", di Nando
Tonon, pubblicato nel 2010 da HBI Edizioni, con prefazione dello scrittore iracheno Younis
Tawfik.
Ripercorrendo l'infanzia di Nando-Ninni e le avventure che ne hanno segnato il
carattere tra la seconda metà degli Anni Trenta e la fine della seconda guerra
mondiale, è possibile rivivere gli episodi che hanno coinvolto il comune bellunese
negli anni immediatamenti precedenti il conflitto e, soprattutto, nella Resistenza.
Attraverso gli occhi di Ninni e il suo linguaggio spontaneo e immediato, l'autore
racconta un periodo denso di episodi, di scoperte, di avventure e disavventure
drammatiche e tenere, comiche e paurose, vissute tra Milano, Roma e Lentiai.
Quello di Ninni è un lento, amaro percorso di maturazione in seno a nuclei
familiari diversi per ambiente e prerogative, conosce genitori e fratelli soltanto
dopo sette anni vissuti lontano da loro, si scontra con realtà dure e imprevedibili,
adattandovisi con fatica e intima sofferenza, fino alla speranza e alla gioia per la
fine del conflitto. L'iniziativa è stata organizzata dalla Società Operaia Mutuo
Soccorso “Felice Cavallotti” in collaborazione con Anpi, Isbrec, Associazione
Bellunesi nel mondo, con il patrocinio di Provincia di Belluno, Comunità montana
Val Belluna, Comune di Lentiai e il contributo della Tipografia Piave.
CIVIDALE DEL FRIULI (UD)
La Società Operaia di Mutuo Soccorso ed Istruzione (Somsi) di Cividale del Friuli ha saputo
dare alla parola mutualità un senso profondo scegliendo le azioni che più rispondevano alle
esigenze delle persone del contesto storico sociale del momento.
Nel 140° dalla sua fondazione, la Somsi ha istituito il premio “La Pratica del Bene 2011” con
cui intende lanciare una proposta rivolta ai giovani affinché venga data voce alle forme di
mutualità che si concretizzano oggi in una prospettiva di relazioni solidali che hanno al centro
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Anno V, n. 16 - 11 luglio 2011
le persone, lo sviluppo e la valorizzazione del bene comune, la
reciprocità. La Società, sempre molto attiva sul territorio, lo scorso
20 aprile, ha inoltre, organizzato una giornata di studi dal titolo
“L’archivio Storico della Società Operaia di Mutuo Soccorso ed
Istruzione di Cividale del Friuli: per una politica di tutela e
valorizzazione degli archivi Somsi in Friuli Venezia Giulia”.
Dopo i saluti di Renato Danelone, presidente Somsi Cividale, sono
intervenuti Giuseppe Chiofalo, presidente del Coordinamento
Regionale tra le Soms del Friuli Venezia Giulia, Stefano Balloch,
sindaco del comune di Cividale del Friuli, Pierpaolo Dorsi,
soprintendente archivistico per il Friuli Venezia Giulia, Neil Harris,
direttore del dipartimento di storia e tutela dei beni culturali
dell'Università degli Studi di Udine e di Angelo Migliorini, AssiUnipol Udine, Bianca Gera della Fondazione Centro per lo studio
e la documentazione delle Società di Mutuo Soccorso – Torino, ha
trattato il tema della legge della Regione Piemonte n. 24/1990:
prima legge italiana per la tutela del patrimonio storico delle
Società di Mutuo Soccorso. Successivamente sono intervenuti
Dino Barattin (servizio beni e attività culturali della Regione Friuli Venezia Giulia), Ugo
Falcone (dell’Università degli Studi di Udine), Cristiana Lucia Miglioretto (Università degli
Studi di Udine) Elisa Morandini (comitato promotore progetto Patriarcato di Cividale) e
Elena Lizzi (assessore alla cultura della provincia di Udine). La prima sessione è stata
presieduta da Mauro Pascolini del centro di ricerca e documentazione della Soms Cividale.
La sessione pomeridiana è stata coordinata da Ugo Falcone dell’Università degli Studi di
Udine e ha visto gli interventi di Elio De Anna (assessore alla cultura della Regione Friuli
Venezia Giulia), Antonio Feruglio (servizio cooperazione della regione Friuli Venezia Giulia),
Renzo Francesconi (centro di ricerca e archiviazione della fotografia – Spilimbergo), Mirco
Bortolin (Società Operaia di Mutuo Soccorso ed Istruzione di Pordenone) e di Carla
Pederoda (Cooperativa 'Guarnerio' – Udine). Le conclusioni dell’intera giornata di dibattito
sono state affidate a Renata Da Nova della soprintendenza archivistica per il Friuli Venezia
Giulia.
CODROIPO (UD)
La Società di Mutuo Soccorso ed Istruzione di Codroipo ha organizzato
l’11 Aprile scorso, presso la Biblioteca Civica “Gilberto Presacco” in via
XXIX Ottobre, una interessantissima Conferenza dal titolo “Una storia
nella Storia …l'Odissea del primo caduto italiano in terra di Russia”. La
trattazione ha ripercorso la vicenda storica e umana dell’eroico
Bersagliere calabrese M. O. V. M. Santino Lutri, partito nel 1941 al
seguito dello CSIR, Corpo di Spedizione Italiano in Russia, e primo
Caduto italiano in combattimento della disastrosa Campagna, nel
contesto tragico della Seconda Guerra Mondiale. L’illustrazione storica è
stata coordinata dal prof. Paolo Strazzolini (Università degli Studi di
Udine). Altra interessante iniziativa organizzata dalla vitale Somsi
Friulana, è stata la Conferenza, in occasione del 63° Anniversario della
Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo, dal titolo “I diritti umani
e di cittadinanza tra universalismo, multiculturalità e relativismo
culturale”. Il dr. Paolo Citran, filosofo e studioso di costume, ha
introdotto il pubblico alle motivazioni ed ai contenuti delle varie
Dichiarazioni dei Diritti succedutesi nella storia, per poi coordinare una
riflessione generale sulla attualità della Dichiarazione Universale dei
Diritti dell’Uomo oggi. Tale Manifestazione si è svolta l’11 maggio
presso la Biblioteca Civica “Gilberto Presacco”.
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Anno V, n. 16 - 11 luglio 2011
Inoltre, sempre presso la Biblioteca sopra citata, dal 6 al 30 giugno, è stata allestita la mostra
“Fratelli d’Italia”. In occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, la Somsi di
Codroipo ha organizzato questa mostra ripercorrendo le cronache del Risorgimento tratte
dalla stampa dell’epoca: una breve rassegna degli accadimenti politici dell’epoca
visti attraverso i commenti dei cronisti di alcune illustri testate giornalistiche del
periodo. A corredo, inoltre, è stato possibile osservare mappe militari di alcune
battaglie e altri scritti.
PORDENONE (PN)
La Società di Mutuo Soccorso ed Istruzione di Pordenone, mercoledì 27 aprile, ha
organizzato, presso il Palazzo Gregoris (Corso Vittorio Emanuele II), un
Convegno dal titolo “Una città dipinta”. Scopo della manifestazione è stato quello
di far conoscere alla cittadinanza le opere di restauro realizzate con il contributo
della Fondazione Crup. Dopo i saluti dell’autorità nelle persone di Sergio
Bolzonello, Sindaco di Pordenone,
Lionello D’Agostini, Presidente della
Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone e Luca Caburlotto,
Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Friuli Venezia
Giulia, il Convegno è proseguito con gli interventi di Angelo Crosato
(Conservatore del Museo Civico d’Arte di Pordenone), Renato Portolan
(Restauratore componente del Gruppo Scientifico che ha definito le modalità di
intervento per il Progetto Facciate del Corso), Paolo Casadio ed Elisabetta Francescutti,
Storici dell’arte della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del
Friuli Venezia Giulia. Successivamente è stato proiettato il video “ Pordenone, la storia della
città sulle facciate”, con successivi punti di vista da parte di alcuni restauratori impegnati sul
territorio: Giancarlo e Giovanni MAGRI per il palazzo Gregoris – Bassani, Rolando Boni De
Nobili per il palazzo Bisol, Anna e Andreina Comoretto per il palazzo Floreano, Vanni
Tiozzo per palazzo Policreti e Renato Portolan per palazzo Da Ros. L’incontro è stato
moderato da Martina Toffolo, assessore all’Urbanistica del Comune di Pordenone.
SERPIOLLE (FI)
La Società di Mutuo Soccorso di Serpiolle ha inaugurato due appartamenti che
saranno destinati alle famiglie dei bambini ricoverati al Meyer.
Con i risparmi degli ultimi anni, attraverso la Gnoccata, la festa paesana che si
svolge ad ottobre, il Sodalizio ha realizzato due strutture portando così a 40
quelle a disposizione della Fondazione.
La Società di Mutuo Soccorso ha una convenzione con la Fondazione del Meyer,
le mamme dei bambini hanno ovviamente diritto a rimanere in Ospedale, ma
stiamo parlando di famiglie che vengono da fuori Firenze (circa il 12% del
totale), vivendo situazioni che sicuramente non sono facili, sia concretamente
che da un punto di vista psicologico.
MONTALBANO JONICO (MT)
Nozze d’argento per la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Montalbano. Una
ricorrenza che sta a cuore alla intera frazione montalbanese dove il sodalizio di
mutuo soccorso, presieduto da Onofrio Zaccaria, rappresenta davvero un
importante punto di riferimento. Domenica 15 maggio, infatti, l’intera frazione è
stata in festa proprio per festeggiare il 25.mo anniversario della fondazione della
società operaia, che vide la luce, appunto, nel lontano 1986.
Da non dimenticare la borsa di studio in memoria del compianto socio fondatore Tonino
Marinelli, che viene attribuita ai soci ed ai figli di soci che si sono distinti negli studi, ed il
premio “don Vittorio”, istituito in memoria del compianto medico condotto della frazione
don Vittorio Carparelli. Premio che viene attribuito ogni anno a chi si è distinto in campo
sociale e culturale.
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Anno V, n. 16 - 11 luglio 2011
MURO LUCANO (PZ)
Su iniziativa della sede Unitre di Muro Lucano, sabato 2 aprile 2011 presso il Salone delle
Feste della Società Operaia di Mutuo Soccorso, sita in Piazza San Marco a Muro Lucano, è
stata consegnata la "laurea honoris causa" a Vincenzo Lordi, longevo scrittore murese. Molti
sono i lavori del Cavaliere Lordi, così nominato da Francesco Cossiga nel 1987. Il primo
volume scritto da Lordi risale al 1961 ed è un romanzo intitolato “La Panca delle tenebre”. La
manifestazione di consegna della laurea è stata aperta dai saluti del presidente
dell’associazione Unitre di Muro Lucano, il Cavaliere Cosimo Ponte, e dagli interventi del
sindaco di Muro Lucano, il dottor Gerardo Mariani e dell’assessore alla Cultura del Comune
di Muro Lucano, dottor Antonio Mennonna. La parte più importante dell’evento, oltre
alla consegna della pergamena, è stata la relazione dell’avvocato Filippo Scivoli che ha
indicato i momenti salienti della vita di Lordi presentando ai partecipanti tutti i lavori e le
principali poesie premiate.
Cenni storici sulla
Società di Mutuo
Soccorso fra gli
Operai di Carpi
La nascita della Società di
Mutuo Soccorso fra gli
Operai di Carpi reca la
data del 9 dicembre 1860.
Per ricordare ciò è stato
realizzato questo volumetto
ove, con rigore storico,
vengono illustrati la
biografia del fondatore
Giustinano Grosoli ed i
primi cento anni di vita
della Società. Il Sodalizio
ha ancora oggi l’archivio
storico integrale, dichiarato
dalla Sovraintendenza
archivistica dell’Emilia
Romagna di notevole
interesse storico e sottoposto
alla disciplina del DPR
30 settembre 1963, n.
1409.
FASANO (BR)
La Società Operaia di Mutuo Soccorso di Fasano, in seguito alle elezioni tenutesi lo
scorso 5 giugno 2011, ha rinnovato le sue cariche sociali per il prossimo quadriennio.
Presidente dello storico sodalizio di Via Pepe è stato eletto il prof. Donato Fanigliulo, che
ha già ricoperto in passato tale carica, affiancato al vertice dal vice presidente vicario
Stefano Massimino (presidente uscente) e dal vice presidente Donato Loconte. La giunta
esecutiva è composta da Donato Amati, Francesco Cupertino, Vincenzo Fanizza e
Domenico Pugliese, mentre ricoprono la carica di consiglieri d’amministrazione Carmelo
Argese, Saverio Campanella, Vito Dalena, Filomeno Guarini, Paolo Lamberti, Cataldo Rosati,
Giorgio Tarì e Giuseppe Trisciuzzi. Martino Grassi è invece il nuovo presidente del Collegio
Sindacale, organo in cui sono stati eletti anche Stefano Dalena, Alfonso Malvone
(componenti effettivi), Antonella Palmisano e Nicola Pentassuglia (componenti supplenti).
La carica di presidente del Comitato dei Probi Viri è stata, infine, affidata a Vito Vinci che
coordinerà il gruppo composto da Donato Pentassuglia, Giosuè Pugliese (componenti
effettivi), Ignazio Casarano e Tommaso Rubino (componenti supplenti).
LECCE (LE)
Quest’anno la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Lecce compie 150 anni. Dagli studi
effettuati è emerso, che buona parte dei soci fondatori parteciparono in modo più o meno
attivo alle attività patriottiche, che si svolsero nel Salento. Si trattava di artigiani capi-officina,
persone cioè altamente qualificate e questo spiega perché i fondatori furono solo 45. La
Società all’inizio non ebbe una vita facile, perché non pochi salentini temettero avesse un
carattere sovversivo. Con il passare degli anni però emerse con sempre maggiore chiarezza,
che lo scopo primario era lo spirito di solidarietà. La Società Operaia contribuì alla diffusione
di esperienze consociative, creando le premesse per tante altre, che sottrassero in qualche
misura dall’isolamento i lavoratori e gli stessi imprenditori. Negli anni seguenti agli artigiani si
aggregarono anche figure professionali diverse. La stessa Società ebbe così il coraggio e
l’opportunità di occuparsi di tanti aspetti, che alle origini non avrebbe mai sperato di poter
affrontare. Si occupò dell’istruzione professionale di alcune categorie; si dotò di una o due
figure di medici; creò un Forno ed un centro di vendita per gli operai; creò una Cassa
Operaia; costituì un Fondo per gli inabili al lavoro. “Questa ricorrenza - spiega Mario Greco,
presidente della Società Operaia di Lecce - è per noi, attuali soci, un momento di grande
orgoglio, ma anche di riflessione circa il ruolo che desideriamo far svolgere alla Società
Operaia nell’ambito di una società tanto mutata. Per queste celebrazioni, che vedranno nella
nostra città la presenza di molti rappresentanti di altre Società italiane, abbiamo previsto una
serie di iniziative e fra queste vi è un convegno sul grave problema della disoccupazione
giovanile. Da esso ci attendiamo indicazioni utili per la nostra programmazione. Il futuro
della Società dipende da questo impegno”.
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Anno V, n. 16 - 11 luglio 2011
• Rete sanitaria convenzionata
SERVIZI ASSOCIATIVI
Fimiv (assieme al Consorzio Mu.Sa.) mette a disposizione delle
società di mutuo soccorso aderenti una rete convenzionata di
qualificate strutture sanitarie e socioassistenziali, a tariffe
agevolate, alla quale possono accedere tutti i soci e loro familiari
utilizzando la “Tessera Salute” Fimiv.
• Agevolazioni per gli enti associati
Fimiv è riconosciuta dal Ministero dell'Interno (D.M.
559/C15185.12000.A (139) del 1° agosto 2000) quale
"Ente nazionale con finalità assistenziali". Da tale
riconoscimento giuridico derivano alcune agevolazioni per
le società di mutuo soccorso ad essa aderenti:
La gestione di una mensa o di uno spacciodi una società di mutuo soccorso, riservata ai soci, non è
subordinata al rilascio di alcuna licenza o tipo di permesso, ma è sufficiente ottemperare alle norme
igieniche e tributarie e documentare la qualifica di società di mutuo soccorso aderente alla Fimiv. Stante
l'uso invalso in numerose province di richiedere al circolo una specifica autorizzazione rilasciata
dall'Associazione di appartenenza, Fimiv trasmette alle SMS che ne facciano richiesta l'autorizzazione per
la gestione di una mensa da esporre in modo visibile.
Per le società di mutuo soccorso aderenti alla Fimiv (in quanto associazione riconosciuta dal
Ministero dell'Interno) è prevista la riduzione del 15% sui compensi fissi della SIAE.
• Fimiv mette inoltre a disposizione delle Società aderenti: servizio di consulenza legale e fiscale;
elaborazione statuti; servizio di consulenza per la costituzione di nuove mutue; consulenza sulle garanzie
di copertura sanitaria.
CONVENZIONE CON OTTICI OPTOMETRISTI
Fimiv ed il Consorzio Mu.Sa. hanno siglato un Accordo Quadro con il Consorzio cooperativo Optocoop - Oxo per offrire, ai
Soci (e loro famigliari) delle Società di Mutuo Soccorso ed agli enti mutualistici aderenti alla Federazione, la fruizione delle
iniziative Oxo e di ottenere un buono di 350 punti (equivalenti a Euro 20,00 di spesa) con l'aquisto
minimo di Euro 100,00.
Optocoop:
- associa e rappresenta cooperative e consorzi fra ottici optometristi presenti in tutta Italia,
promuove le politiche di gruppo sia sul piano organizzativo, sia commerciale e marketing;
- si avvale del marchio OXO al fine di garantire agli ottici optometristi aderenti una
immagine di gruppo e prodotti “private label”.
Per conoscere il punto vendita più vicino: www.oxoitalia.com
Direttore responsabile: Placido Putzolu.
Segreteria di redazione e grafica: Andrea Folchitto, Riccardo Guidoni.
Hanno collaborato: Gabriella Bondavalli, Cristina Cappelli, Giuseppe Ciavirella, Leonardo Cordone, Grazia Labate, Adriana Luciano, Barbara
Menegatti, Stefano Minerdo, Luciano Pinna, Alceste Pintucci, Rosalba Prandi, Sebastiano Solano, Loredana Vergassola, Mariella Zanetta.
Si prega di inviare materiale e notizie da pubblicare, via e-mail, a: [email protected]
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