1 Appunti per la costituzione di un forum delle donne del Partito Democratico di Vittoria Franco Osservazioni generali 1. La nascita del PD ha portato sulla scena politica due novità rilevanti: le primarie e il 50% delle donne nell'assemblea costituente e negli organismi dirigenti. Con il sistema delle primarie cambia il rapporto fra cittadini e politica. Con il 50% cambia il rapporto fra donne e politica e si apre una fase nuova: quella della realizzazione della democrazia paritaria. 2. Per disegnare le forme della presenza e dell’elaborazione politica delle donne nel PD, non possiamo dunque non partire dalla conquista di questo 50% nelle assemblee costituenti regionali e nazionale e negli organismi di direzione a tutti i livelli. Questa conquista ha segnato anche un significato simbolico più profondo che riguarda la capacità di innovazione nei meccanismi di selezione della classe dirigente: dalla cooptazione si può passare al riconoscimento di capacità diverse di direzione politica. Stiamo costruendo per la prima volta davvero un partito fondato sulle differenze e sulla differenza di genere. Domanda 1. Come la presenza così estesa di donne contribuisce a rinnovare la politica e a dare un segno diverso all'agenda politica nel suo complesso? Abbiamo chiesto ed ottenuto il 50%, infatti, in nome di una politica nuova che insieme, uomini e donne, vogliamo costruire. Non qualche posto in più in una politica che rimane immutata, ma una presenza diversa per cambiare la politica e i partiti. Domanda 2. Come governiamo l'inizio di una democrazia paritaria, che si deve esercitare nel PD e trasmettere fuori di esso: nelle istituzioni, nella società, nelle professioni, fino a costruire leadership femminili che non facciano più notizia? 2 Questo nuovo punto di inizio rappresenta una svolta nella storia politica delle donne; si supera la politica delle quote e si approda tendenzialmente verso una politica di condivisione paritaria nell’organizzazione, nella strategia e nella cultura politica del partito. Le donne vivono in prima persona nella società le contraddizioni, le difficoltà di una società bloccata, sono quelle che hanno maggiore interesse a cambiare, sono la leva del cambiamento. Non c’è più una spinta “rivendicazionista” nella nostra posizione e nelle forme organizzative nuove che dobbiamo darci. Si tratta, invece, di dare corpo alla nuova cultura politica della democrazia paritaria. Delle forme organizzative, noi riteniamo, sono necessarie per far passare la cultura della parità nella istituzioni, nella società e nel lavoro, nelle professioni. Non è automatico che la conquista del 50% si trasformi in innovazione, né dal punto di vista del cambiamento dell’agenda politica, né dal punto di vista della direzione politica. C’è bisogno di una politica e di un nuovo pensiero politico che accompagnino il cambiamento. Dunque, la più numerosa presenza femminile ha bisogno di trovare sedi e luoghi di elaborazione per trasformarsi in orientamento politico, in scelta e selezione delle priorità dell’agenda politica. Abbiamo interesse ad un’organizzazione ampia, aperta, plurale, che sappia dialogare con forze diverse, che si proponga di guardare al futuro offrendo soluzioni moderne ed innovative. Di fronte di cambiamenti radicali che investono il modo di lavorare e di consumare, le relazioni sociali e familiari, abbiamo bisogno di uno strumento politicoorganizzativo che sappia intercettare i mutamenti in tanti ambiti - a partire dallo stesso desiderio di protagonismo sociale e professionale delle donne - offrire un luogo collettivo di confronto, interloquire con un’identità maschile che è anch'essa in profondo mutamento. Autonomia e cooperazione sono due parole chiave, che devono guidarci. Autonomia come garanzia di una discussione libera da condizionamenti e capace di proposta e di elaborazione culturale con uno sguardo femminile sul modo. Cooperazione come contributo dei due generi alla costruzione delle istituzioni della democrazia e eguale condivisione del lavoro di cura. 3 Per questo noi proponiamo che nello statuto del PD sia previsto: 1. un FORUM DELLE POLITICHE DI GENERE. - un "luogo" permanente, che si costruisce per adesione e non per funzioni, - luogo dell'intergenerazionalità e dello scambio e del pluralismo culturale. - che sappia essere di confine fra interno ed esterno; - articolato in forum tematici di volta in volta costruiti sulle questioni più rilevanti dell'agenda politica e culturale; • sede di elaborazione e proposta; Si può prevedere la partecipazione e/o l’adesione di soggetti individuali e collettivi, di studiose, di figure rappresentative del mondo associativo e delle professioni. • Il forum dovrebbe costituire uno dei luoghi riconosciuti di formazione, valorizzazione e selezione dei gruppi dirigenti; • uno dei nodi privilegiati di una rete che deve essere sempre più radicata nella società, nei comuni, nell'associazionismo. • Le forme dell’organizzazione del forum, caratterizzate da autonomia e flessibilità, sono stabilite da un autoregolamento . 2. DEMOCRAZIA PARITARIA Una norma esplicita e vincolante che preveda: a. la presenza del 50% in ogni organismo elettivo e di nomina con sanzione (ad esempio: non riconoscimento della validità dell’organismo); b. il 50% nelle liste elettorali in attuazione del nuovo art. 51 della Costituzione 3. RISORSE Una parte delle entrate del partito deve essere destinata a finanziare attività decise dal forum, come prevede la normativa sul finanziamento pubblico dei Partiti.