INFORMAZIONI CIOFS E CNOS/SCUOLA 13/2017 A cura di d

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INFORMAZIONI CIOFS E CNOS/SCUOLA
13/2017
A cura di d. Bruno Bordignon
190/17 Scuole paritarie gestite direttamente dalle aziende, il caso del gruppo industriale
Danieli
(orizzontescuola.it - Avv. Marco Barone- 30/03/2017)
In un piccolo comune del Friuli dopo l’asilo nido e la scuola dell’infanzia, arriva la scuola primaria
presso l’azienda Danieli, gruppo industriale con un fatturato importante, e leader mondiale nella
costruzione di impianti siderurgici, e dunque si è realizzato un qualcosa che in Italia ha pochi
precedenti.
E che ovviamente pone diverse discussioni. La scuola primaria “Cecilia Danieli” paritaria, pubblica
non statale, è di chiara ispirazione cristiana ed è nata grazie alla convenzione maturata con un
Collegio Vescovile di Treviso. Vi è un tempo scuola settimanale di 30 ore ed è distribuito su cinque
giorni (sabato libero) con cinque rientri pomeridiani obbligatori.
La retta annuale comprende i servizi di prima accoglienza dalle ore 7.30 e il tempo prolungato fino
alle 18.00 con attività sportive, musicali, teatrali e naturalistiche. Il servizio mensa viene gestito
dalla cucina interna che garantisce pasti sani preparati con prodotti selezionati.
I percorsi che garantisce sono di inglese con cinque ore settimanali, con docenti di madrelingua, ed
addirittura vi sono percorsi di programmazione e robotica educativa (Scratch e Lego Wedo)
permettendo l’avvicinamento del bambino al “coding” e alla tecnologia attraverso la costruzione di
oggetti animati. Si legge che ogni gruppo-classe è guidato da una equipe pedagogica costituita da:
un insegnante prevalente per il Curricolo italiano di base un insegnante madrelingua per la Lingua
inglese e per le aree disciplinari CLIL, un insegnante di Informatica e Robotica un insegnante di
Religione cattolica.
Le verifiche intermedie e le valutazioni quadrimestrali a inizio febbraio e a fine anno scolastico
concorrono a promuovere e a rilevare il raggiungimento di competenze e la loro certificazione al
termine della Scuola Primaria. Insomma il progetto in essere in questa azienda deve essere
osservato con attenzione, perché crescono e formano gli studenti fin dall’infanzia accompagnandoli
nel futuro mondo lavorativo che verrà ed è certamente comoda tale situazione anche per i genitori
che magari operano in tale azienda.
Come è noto a livello giurisprudenziale la scuola statale e quella paritaria devono garantire i
medesimi standard qualitativi, potendo la scuola paritaria mantenere il proprio status, solo se e in
quanto essa corrisponda agli ordinamenti generali dell’istruzione, sia coerente con la domanda
formativa delle famiglie e sia, altresì, caratterizzata dai requisiti di qualità ed efficacia ex art. 1,
comma 4, della L. n. 62/2000, tra cui, segnatamente, “l’applicazione delle norme vigenti in materia
di inserimento di studenti con handicap o in condizioni di svantaggio” (Sentenza del Tar Campania,
Napoli, n. 2775 del 2015).
Od ancora, il riconoscimento della parità scolastica inserisce la scuola paritaria nel sistema
nazionale di istruzione e garantisce l’equiparazione dei diritti e dei doveri degli studenti, le
medesime modalità di svolgimento degli esami di stato, l’assolvimento dell’obbligo di istruzione,
l’abilitazione a rilasciare titoli di studio aventi lo stesso valore dei titoli rilasciati dalle scuole statali
e, più in generale, impegna le scuole paritarie a contribuire alla realizzazione della finalità di
istruzione ed educazione che la Costituzione assegna alla scuola, costituendo tale soggetto (cioè la
scuola paritaria) una istituzione che assolve ad un servizio pubblico. (T.A.R. Campania Salerno Sez.
I, 19/12/2011, n. 2049).
Se da un lato hai una scuola pubblica che soffre di carenze strutturali importanti, di precariato
costante, di stipendi indegni per il personale docente, di sovraffollamento delle classi , i privati,
sono in grado di offrire un servizio diverso, con strutture all’avanguardia, ma, ovviamente, pur
muovendosi all’interno della normativa esistente, e non potrebbe essere altrimenti, il tutto avviene
alle loro condizioni e secondo le loro progettualità educative e formative. E’ questo il futuro che si
prospetta in Italia, visti i continui tagli che caratterizzano complessivamente il settore
dell’istruzione pubblica? O si tratterà di un caso isolato che non avrà alcun seguito?
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