Le valvole cardiache nei casi complessi possono essere

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Mercoledì 9 dicembre 2015 il Giornale
medicina
EMATOLOGIA Grande impegno dei volontari dell’Ail in 4300 comuni
PREVENZIONE
Aiuti «stellari» per i linfomi
Vaccinare
gli anziani
per battere
l’influenza
Con una stella di Natale si possono raccogliere fondi per curare i tumori del sangue
Luigi Cucchi
Stelle di Natale offerte in questi
giorni in oltre 4mila comuni italiani
per sostenere la ricerca ematologica.
Iniziative che si ripetono dal 1985
quando la presidente della sezione
AIL (Associazione Italiana contro le
Leucemie, Linfomi e Mieloma) di
Reggio Calabria cominciò a vendere
le prime 500 Stelle di Natale. Tra le
malattie del sangue la più conosciuta
è forse la leucemia, un tumore delle
cellule del sangue (globuli rossi, bianchi e piastrine) che originano da cellule immature - le cellule staminali che si trovano nel midollo osseo, in
quella parte di tessuto spugnoso contenuto all'interno delle ossa.
«La leucemia – afferma il professor
Luca Baldini, oncoematologo della
Fondazione Ca Granda dell’universitò di Milano - può presentarsi in forma acuta o cronica, e può originare
dalle cellule linfoidi del midollo osseo. Nelle forme acute, come conseguenza di complesse alterazioni genetico-molecolari acquisite, la cellula
mieloide o linfoide immatura cessa
di differenziarsi e va incontro ad una
proliferazione incontrollata di elementi blastici con conseguente blocco della formazione delle normali cellule del sangue. La mancanza di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine
favorisce l’insorgenza di anemia, gravi infezioni ed emorragie che rappre-
EMERGENZA
L’Ail
promuove
la lotta alle
leucemie
Sopra,
Luca Baldini,
onco-ematologo
a Milano
sentano i sintomi più frequenti della
malattia alla diagnosi. Le leucemie
linfoidi acute (leucemia linfoblastica;
circa 800 nuovi casi -anno in Italia)
sono molto più frequenti in età infantile rispetto a quella adulta rappresentando oltre il 25% di tutti i tumori dei
bambini. Le leucemie mieloidi acute
(circa 2.000 nuovi casi- anno in Italia)
sono invece più comuni negli adulti.
Diversi sono i fattori di rischio che
concorrono nel causare una leucemia acuta: il fumo, le radiazioni ionizzanti, l’esposizione a sostanze tossiche (derivati dal benzene), un precedente trattamento chemio-radioterapico per un’altra forma di tumore. I
linfomi – aggiunge il professor Baldini - sono tumori che originano dai
linfociti B, situati negli organi linfatici
(linfonodi, milza, tessuto linfatico disperso nei vari organi) e si distinguo-
TRATTAMENTI
Le valvole cardiache nei casi complessi
possono essere sostituite dai cardiologi
Sono oltre un milione le
persone che in Italia soffrono
di una malattia delle valvole
cardiache, condizione che nella maggior parte dei casi necessita di terapia cardiochirurgica o interventistica. Di questi, circa 300 mila non possono essere sottoposti all’intervento cardiochirurgico, a causa del rischio operatorio ritenuto troppo elevato, ma in
molti casi potrebbero invece
essere soggetti alle nuove procedure mini invasive che si sono dimostrate sicure e generalmente ben tollerate persino
nei pazienti in condizioni cliniche critiche. «Questi pazienti,
in assenza di intervento, hanno
un’aspettativa media di vita di
circa 1-2 ann». dichiara il profes-
sor Francesco Romeo, presidente della Società Italiana di Cardiologia. «Oggi abbiamo evidenze scientifiche indiscutibili che
le tecniche interventistiche percutanee mini-invasive costituiscono un’opzione terapeutica
BUROCRAZIA
All’estero la cardiologia
interventistica
è ben più utilizzata
salvavita alternativa all’intervento cardiochirurgico convenzionale. Ma in Italia, queste procedure
non godono ancora di un pieno
riconoscimento da parte del servizio sanitario, mancano codici
DRG specifici e spesso l’accesso
è regolato dalle decisioni assunte dalle singole Regioni. Il risultato è che, nel nostro Paese, si effettuano solo circa 3.200 procedure
valvolari percutanee l’anno contro un fabbisogno stimato di almeno il doppio. Un dato che in
pochi anni ci ha visto scivolare
dai primi agli ultimi posti in Europa per procedure effettuate –
in Francia sono il doppio e in
Germania il triplo - e rischia di
penalizzare i cittadini che soffrono di malattie gravi delle valvole
cardiache». Si calcola che ogni
anno circa 28.000 terapie cardiochirurgiche o interventistiche sono riconducibili alle patologie
delle valvole cardiache e oltre
200 mila ricoveri l’anno sono
causati da queste patologiee.
LC
no in Linfomi non Hodgkin (LNH) e
Linfomi di Hodgkin, in onore di Sir
Thomas Hodgkin, medico londinese,
che nel XIX secolo descrisse, per primo, la malattia».
Negli ultimi anni, l'avvento di tecniche diagnostiche sofisticate, basate
su metodologie immunologiche e genetico-molecolari, ha consentito non
solo di meglio definire le varie forme
di linfoma. ma anche di identificare
nuovi possibili target terapeutici. Scoperti nuovi farmaci biologici che hanno permesso di ottenere un netto aumento delle guarigioni».
Il linfoma di Hodgkin (LH) è un tumore raro (2500 nuovi casi -anno in
Italia). Due le classi di età considerate a rischio: i giovani tra i 20 e i 30
anni e gli anziani dopo i 70 anni, ma
esistono casi anche nell'infanzia. «La
cura di questa malattia – precisa Baldini -ha avuto un netto miglioramento dalla metà degli anni settanta, grazie ad una combinazione chemioterapica messa a punto dal professor Bonadonna dell’Istituto nazionale dei
tumori di Milano». Infine il mieloma
multiplo, un tumore raro che colpisce in età avanzata. La terapia di questa invalidante malattia è molto migliorata negli ultimi anni, con farmaci che ottengono ottimi risultati con
modesti effetti collaterali. Sostenere
l’attività dell’AIL favorisce la messa a
punto di nuove terapie soprattutto a
favore di tanti giovani sofferenti.
Luisa Romagnoni
Vaccinarsi per difendersi
dall’influenza stagionale. Una
precauzione che dovrebbe essere
adottata soprattutto dalle persone anziane, per definizione esposte ad un maggior rischio di contrarre l’infezione, a causa del naturale decadimento del sistema
immunitario (immunosenescenza). Vulnerabilità che può portare anche a conseguenze più gravi, come il peggioramento di altre
patologie croniche concomitanti,
la disidratazione e il ricovero
ospedaliero, fino al decesso. I numeri lo sottolineano: in Italia
ogni anno si contano in media circa 8mila morti direttamente collegati alle complicanze provocate
da influenza, di cui ben il 90 per
cento riguarda gli over 65. Pur
avendo un impatto epidemiologico rilevante (lo scorso anno a livello mondiale, sono state colpite
da influenza oltre 6 milioni di persone), la malattia, infettiva e altamente contagiosa, viene ancora
oggi sottovalutata. «In questi anni abbiamo registrato un progressivo calo delle vaccinazioni, soprattutto nella popolazione anziana, tanto che, guardando ai dati,
con lo scorso anno possiamo dire
di aver fatto un salto indietro di
ben 15 anni in termini di coperture vaccinali, tornando ai livelli
della stagione 2000-2001 e arrivando a vaccinare a malapena il
50 per cento nella popolazione
anziana», spiega Giovanni Rezza,
direttore del dipartimento di malattie infettive, Istituto superiore
di sanità. «Gli ultimi dati della rilevazione Influnet, aggiornati al 15
novembre, mostrano un progressivo aumento dei casi, che hanno
superato quota 193mila. Ancora
non siamo nella fase epidemica,
ma il picco del contagio è atteso
tra dicembre e gennaio, ed è quindi importante proteggersi per
tempo con la vaccinazione». Una
immunizzazione efficace della popolazione anziana, la offre il vaccino antinfluenzale adiuvato con
MF59 (approvato di recente anche dalla Fda), particolarmente
indicato negli over 65, in quanto
agisce rafforzando il sistema immunitario. «É stato dimostrato
che il vaccino influenzale adiuvato con MF59 riduce il rischio di
ricovero ospedaliero del 25%,
spiega Michele Conversano.
Convegno da domani a Napoli
Anestesia sicura, parti e palliativi
Così il dolore non ha più segreti
Si svolgerà a Napoli da domani al 12 dicembre presso
il Centro congressi della Stazione Marittima il XIV congresso nazionale dell’area culturale del dolore e il XXV
Convegno della sicurezza in anestesia. Sono centinaia gli
anestesisti rianimatori provenienti da tutta Italia che si
confronteranno nel capoluogo partenopeo. Tanti gli argomenti all’ordine del giorno: dal dolore perioperatorio�al
dolore cronico non oncologico a quello in età pediatrica
ed a quello da cancro; dai nuovi farmaci alle tecniche
invasive e mini invasive; dalle cure palliative� aipercorsi
sicuri in medicina del dolore; dal risk management in
Anestesia e Rianimazione agli aspetti etici e medicolegali. Si parlerà anche di vie aeree difficili e tracheotomia e
infezioni in anestesia e rianimazione. I corsi di formazione su: gli ultrasuoni in anestesia regionale e terapia del
dolore; i percorsi sicuri in ostetricia e terapia del dolore e
gli aspetti organizzativi e clinici delle cure palliative, apriranno i lavori della prima giornata che si concluderà con
la Lettura magistrale del professor Sabatino Maione sul
controllo del dolore neuropatico. Molte le tavole rotonde
aperte, dal dolore femminile all’anestesia loco regionale.
Malati & Malattie
di Gloria Saccani Jotti
Maschio, ventenne, straniero: la «preda» preferita dall’Aids in Italia
N
el 2014 in Italia 3.695 persone hanno
scoperto di essere HIV positive, un’incidenza pari a 6,1 nuovi casi di sieropositività ogni 100 mila residenti. É quanto emerge
dalla fotografia scattata dal Centro Operativo
AIDS dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS).
L’incidenza, ossia le persone che hanno scoperto di essere HIV positive nel 2014, non mostra particolari variazioni rispetto ai tre anni
precedenti e colloca il nostro paese al 12° posto nell’Unione Europea. Le regioni che hanno
mostrato un’incidenza più alta sono state La-
zio, Lombardia ed Emilia-Romagna. Il virus
colpisce prevalentemente gli uomini. Questi
rappresentano ben il 79,6% dei casi nel 2014,
mentre continua a diminuire l’incidenza delle
nuove diagnosi nelle donne. L’età media per i
primi è di 39 anni, per le donne di 36 anni.
Quanto alla fascia di età maggiormente colpita, è risultata essere quella delle persone di
25-29 anni (15,6 nuovi casi ogni 100.000 residenti). La maggioranza delle nuove diagnosi
di infezione da HIV è attribuibile a rapporti
sessuali senza preservativo, che costituiscono
l’84,1% di tutte le segnalazioni (maschi che
fanno sesso con maschi: 40,9%; eterosessuali
maschi: 26,3%; eterosessuali femmine 16,9%).
Il 27,1% delle persone diagnosticate come HIV
positive è di nazionalità straniera. Più in dettaglio, nel 2014, l’incidenza è stata di 4,7 nuovi
casi ogni 100.000 tra italiani residenti e di 19,2
nuovi casi ogni 100.000 tra stranieri residenti.
Le incidenze più elevate tra stranieri sono state osservate nella regione Lazio, in Campania,
in Sicilia ed in Molise. Sempre nel 2014, il
53,4% delle persone con una nuova diagnosi
di infezione da HIV è stato diagnosticato con
un numero di linfociti CD4 inferiore a
350cell/μL. Rispetto al 2013 , questa percentuale è in diminuzione (nel 2013 era infatti del
57,6%). In Umbria e nella Provincia Autonoma
di Trento l’esecuzione del test di avidità anticorpale ha evidenziato che, nell’anno preso in
considerazione, il 17,5% delle persone con
una nuova diagnosi di infezione da HIV ha
acquisito l’infezione nei 6 mesi precedenti.
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