29 Mercoledì 9 dicembre 2015 il Giornale medicina EMATOLOGIA Grande impegno dei volontari dell’Ail in 4300 comuni PREVENZIONE Aiuti «stellari» per i linfomi Vaccinare gli anziani per battere l’influenza Con una stella di Natale si possono raccogliere fondi per curare i tumori del sangue Luigi Cucchi Stelle di Natale offerte in questi giorni in oltre 4mila comuni italiani per sostenere la ricerca ematologica. Iniziative che si ripetono dal 1985 quando la presidente della sezione AIL (Associazione Italiana contro le Leucemie, Linfomi e Mieloma) di Reggio Calabria cominciò a vendere le prime 500 Stelle di Natale. Tra le malattie del sangue la più conosciuta è forse la leucemia, un tumore delle cellule del sangue (globuli rossi, bianchi e piastrine) che originano da cellule immature - le cellule staminali che si trovano nel midollo osseo, in quella parte di tessuto spugnoso contenuto all'interno delle ossa. «La leucemia – afferma il professor Luca Baldini, oncoematologo della Fondazione Ca Granda dell’universitò di Milano - può presentarsi in forma acuta o cronica, e può originare dalle cellule linfoidi del midollo osseo. Nelle forme acute, come conseguenza di complesse alterazioni genetico-molecolari acquisite, la cellula mieloide o linfoide immatura cessa di differenziarsi e va incontro ad una proliferazione incontrollata di elementi blastici con conseguente blocco della formazione delle normali cellule del sangue. La mancanza di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine favorisce l’insorgenza di anemia, gravi infezioni ed emorragie che rappre- EMERGENZA L’Ail promuove la lotta alle leucemie Sopra, Luca Baldini, onco-ematologo a Milano sentano i sintomi più frequenti della malattia alla diagnosi. Le leucemie linfoidi acute (leucemia linfoblastica; circa 800 nuovi casi -anno in Italia) sono molto più frequenti in età infantile rispetto a quella adulta rappresentando oltre il 25% di tutti i tumori dei bambini. Le leucemie mieloidi acute (circa 2.000 nuovi casi- anno in Italia) sono invece più comuni negli adulti. Diversi sono i fattori di rischio che concorrono nel causare una leucemia acuta: il fumo, le radiazioni ionizzanti, l’esposizione a sostanze tossiche (derivati dal benzene), un precedente trattamento chemio-radioterapico per un’altra forma di tumore. I linfomi – aggiunge il professor Baldini - sono tumori che originano dai linfociti B, situati negli organi linfatici (linfonodi, milza, tessuto linfatico disperso nei vari organi) e si distinguo- TRATTAMENTI Le valvole cardiache nei casi complessi possono essere sostituite dai cardiologi Sono oltre un milione le persone che in Italia soffrono di una malattia delle valvole cardiache, condizione che nella maggior parte dei casi necessita di terapia cardiochirurgica o interventistica. Di questi, circa 300 mila non possono essere sottoposti all’intervento cardiochirurgico, a causa del rischio operatorio ritenuto troppo elevato, ma in molti casi potrebbero invece essere soggetti alle nuove procedure mini invasive che si sono dimostrate sicure e generalmente ben tollerate persino nei pazienti in condizioni cliniche critiche. «Questi pazienti, in assenza di intervento, hanno un’aspettativa media di vita di circa 1-2 ann». dichiara il profes- sor Francesco Romeo, presidente della Società Italiana di Cardiologia. «Oggi abbiamo evidenze scientifiche indiscutibili che le tecniche interventistiche percutanee mini-invasive costituiscono un’opzione terapeutica BUROCRAZIA All’estero la cardiologia interventistica è ben più utilizzata salvavita alternativa all’intervento cardiochirurgico convenzionale. Ma in Italia, queste procedure non godono ancora di un pieno riconoscimento da parte del servizio sanitario, mancano codici DRG specifici e spesso l’accesso è regolato dalle decisioni assunte dalle singole Regioni. Il risultato è che, nel nostro Paese, si effettuano solo circa 3.200 procedure valvolari percutanee l’anno contro un fabbisogno stimato di almeno il doppio. Un dato che in pochi anni ci ha visto scivolare dai primi agli ultimi posti in Europa per procedure effettuate – in Francia sono il doppio e in Germania il triplo - e rischia di penalizzare i cittadini che soffrono di malattie gravi delle valvole cardiache». Si calcola che ogni anno circa 28.000 terapie cardiochirurgiche o interventistiche sono riconducibili alle patologie delle valvole cardiache e oltre 200 mila ricoveri l’anno sono causati da queste patologiee. LC no in Linfomi non Hodgkin (LNH) e Linfomi di Hodgkin, in onore di Sir Thomas Hodgkin, medico londinese, che nel XIX secolo descrisse, per primo, la malattia». Negli ultimi anni, l'avvento di tecniche diagnostiche sofisticate, basate su metodologie immunologiche e genetico-molecolari, ha consentito non solo di meglio definire le varie forme di linfoma. ma anche di identificare nuovi possibili target terapeutici. Scoperti nuovi farmaci biologici che hanno permesso di ottenere un netto aumento delle guarigioni». Il linfoma di Hodgkin (LH) è un tumore raro (2500 nuovi casi -anno in Italia). Due le classi di età considerate a rischio: i giovani tra i 20 e i 30 anni e gli anziani dopo i 70 anni, ma esistono casi anche nell'infanzia. «La cura di questa malattia – precisa Baldini -ha avuto un netto miglioramento dalla metà degli anni settanta, grazie ad una combinazione chemioterapica messa a punto dal professor Bonadonna dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano». Infine il mieloma multiplo, un tumore raro che colpisce in età avanzata. La terapia di questa invalidante malattia è molto migliorata negli ultimi anni, con farmaci che ottengono ottimi risultati con modesti effetti collaterali. Sostenere l’attività dell’AIL favorisce la messa a punto di nuove terapie soprattutto a favore di tanti giovani sofferenti. Luisa Romagnoni Vaccinarsi per difendersi dall’influenza stagionale. Una precauzione che dovrebbe essere adottata soprattutto dalle persone anziane, per definizione esposte ad un maggior rischio di contrarre l’infezione, a causa del naturale decadimento del sistema immunitario (immunosenescenza). Vulnerabilità che può portare anche a conseguenze più gravi, come il peggioramento di altre patologie croniche concomitanti, la disidratazione e il ricovero ospedaliero, fino al decesso. I numeri lo sottolineano: in Italia ogni anno si contano in media circa 8mila morti direttamente collegati alle complicanze provocate da influenza, di cui ben il 90 per cento riguarda gli over 65. Pur avendo un impatto epidemiologico rilevante (lo scorso anno a livello mondiale, sono state colpite da influenza oltre 6 milioni di persone), la malattia, infettiva e altamente contagiosa, viene ancora oggi sottovalutata. «In questi anni abbiamo registrato un progressivo calo delle vaccinazioni, soprattutto nella popolazione anziana, tanto che, guardando ai dati, con lo scorso anno possiamo dire di aver fatto un salto indietro di ben 15 anni in termini di coperture vaccinali, tornando ai livelli della stagione 2000-2001 e arrivando a vaccinare a malapena il 50 per cento nella popolazione anziana», spiega Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di malattie infettive, Istituto superiore di sanità. «Gli ultimi dati della rilevazione Influnet, aggiornati al 15 novembre, mostrano un progressivo aumento dei casi, che hanno superato quota 193mila. Ancora non siamo nella fase epidemica, ma il picco del contagio è atteso tra dicembre e gennaio, ed è quindi importante proteggersi per tempo con la vaccinazione». Una immunizzazione efficace della popolazione anziana, la offre il vaccino antinfluenzale adiuvato con MF59 (approvato di recente anche dalla Fda), particolarmente indicato negli over 65, in quanto agisce rafforzando il sistema immunitario. «É stato dimostrato che il vaccino influenzale adiuvato con MF59 riduce il rischio di ricovero ospedaliero del 25%, spiega Michele Conversano. Convegno da domani a Napoli Anestesia sicura, parti e palliativi Così il dolore non ha più segreti Si svolgerà a Napoli da domani al 12 dicembre presso il Centro congressi della Stazione Marittima il XIV congresso nazionale dell’area culturale del dolore e il XXV Convegno della sicurezza in anestesia. Sono centinaia gli anestesisti rianimatori provenienti da tutta Italia che si confronteranno nel capoluogo partenopeo. Tanti gli argomenti all’ordine del giorno: dal dolore perioperatorio�al dolore cronico non oncologico a quello in età pediatrica ed a quello da cancro; dai nuovi farmaci alle tecniche invasive e mini invasive; dalle cure palliative� aipercorsi sicuri in medicina del dolore; dal risk management in Anestesia e Rianimazione agli aspetti etici e medicolegali. Si parlerà anche di vie aeree difficili e tracheotomia e infezioni in anestesia e rianimazione. I corsi di formazione su: gli ultrasuoni in anestesia regionale e terapia del dolore; i percorsi sicuri in ostetricia e terapia del dolore e gli aspetti organizzativi e clinici delle cure palliative, apriranno i lavori della prima giornata che si concluderà con la Lettura magistrale del professor Sabatino Maione sul controllo del dolore neuropatico. Molte le tavole rotonde aperte, dal dolore femminile all’anestesia loco regionale. Malati & Malattie di Gloria Saccani Jotti Maschio, ventenne, straniero: la «preda» preferita dall’Aids in Italia N el 2014 in Italia 3.695 persone hanno scoperto di essere HIV positive, un’incidenza pari a 6,1 nuovi casi di sieropositività ogni 100 mila residenti. É quanto emerge dalla fotografia scattata dal Centro Operativo AIDS dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). L’incidenza, ossia le persone che hanno scoperto di essere HIV positive nel 2014, non mostra particolari variazioni rispetto ai tre anni precedenti e colloca il nostro paese al 12° posto nell’Unione Europea. Le regioni che hanno mostrato un’incidenza più alta sono state La- zio, Lombardia ed Emilia-Romagna. Il virus colpisce prevalentemente gli uomini. Questi rappresentano ben il 79,6% dei casi nel 2014, mentre continua a diminuire l’incidenza delle nuove diagnosi nelle donne. L’età media per i primi è di 39 anni, per le donne di 36 anni. Quanto alla fascia di età maggiormente colpita, è risultata essere quella delle persone di 25-29 anni (15,6 nuovi casi ogni 100.000 residenti). La maggioranza delle nuove diagnosi di infezione da HIV è attribuibile a rapporti sessuali senza preservativo, che costituiscono l’84,1% di tutte le segnalazioni (maschi che fanno sesso con maschi: 40,9%; eterosessuali maschi: 26,3%; eterosessuali femmine 16,9%). Il 27,1% delle persone diagnosticate come HIV positive è di nazionalità straniera. Più in dettaglio, nel 2014, l’incidenza è stata di 4,7 nuovi casi ogni 100.000 tra italiani residenti e di 19,2 nuovi casi ogni 100.000 tra stranieri residenti. Le incidenze più elevate tra stranieri sono state osservate nella regione Lazio, in Campania, in Sicilia ed in Molise. Sempre nel 2014, il 53,4% delle persone con una nuova diagnosi di infezione da HIV è stato diagnosticato con un numero di linfociti CD4 inferiore a 350cell/μL. Rispetto al 2013 , questa percentuale è in diminuzione (nel 2013 era infatti del 57,6%). In Umbria e nella Provincia Autonoma di Trento l’esecuzione del test di avidità anticorpale ha evidenziato che, nell’anno preso in considerazione, il 17,5% delle persone con una nuova diagnosi di infezione da HIV ha acquisito l’infezione nei 6 mesi precedenti. [email protected]