DERMATOLOGIA 5 MAGGIO 2003-05-07 PROF. BERTI PSORIASI.LICHEN PLANUS.LINFOMI CUTANEI PSORIASI Quando pensate alla psoriasi vi rifate ad una malattia infiammatoria che ha un’ eziologia 1.poligenica e quindi con una ereditarietà (famiglie di psoriasici ) 2. su base immunitaria. E’ un esempio classico di patologia indotta da Lyn Th1 che producono IFNg e TNFa ed in alcuni casi IL2. Questi Lyn vanno distinti dai Lyn Th2 che producono invece IL 4,5,6,7.. che hanno azione chemiotattica verso gli eosinofili (classici in dermatite atopica ed in linfomi-T cutanei). Per un loro pattern biologico coinvolgono anche popolazioni che in qualche modo danno una diminuita resistenza alle infezioni (come avviene negli atopici). Al contrario quando l’infezione è sostenuta da elementi Th1 con pattern citochinico simile ad elementi citotossici la cute risulta quasi troppo difesa e quindi una chiazza psoriasica non si infetta mai. Questo nonostante ci sia eritema (vasodilatazione ) e in più ci siano squame facilmente eliminabili (la pelle è ispessita ma non si difende in modo corretto ) quindi una cute che potrebbe essere attraversata con più facilità da allergeni e batteri ,virus, miceti.. La psoriasi nonostante la sua patogenesi autoimmune non è da ritenersi “classica” perché non ci sono auto-Ab ( Ab anti-nucleo o anti-desmosoma ). Qui c’è solo un pattern di risposta cellulo mediata di tipo Th1 che con secrezione di citochine dà danno vasale ed epidermico (eritema + desquamazione). Il danno può essere localizzato o interessare la cute in toto. La psoriasi non è da intendersi una patologia solo cutanea infatti ne esiste una variante denominata: PSORIASI ARTROPATICA. Questa è un problema discreto per il reumatologo in quanto è una artrite siero-negativa. La diagnosi si fa con le sole lesioni cutanee (diagnosi clinica). Quindi capite bene che se la sede di queste lesioni è poco visibile (e.g. retronucale, interfalangea, ungueale ) questo ritarda e misconosce la diagnosi corretta. Inolre la sintomatologia cutanea non è correlata per gravità e sedi a quella artropatica. Quindi il reumatologo chiede sempre aiuto a un dermatologo in caso di artrite sieronegativa per escludere o meno che si tratti di artrite psoriasica. L’ incidenza della psoriasi è 1% sul totale della popolazione mentre in alcune zone è del 3-5%. Patologia quindi abbastanza frequente rispetto a pemfigo e pemfigoide (altre patologie autoimmuni). Riassumendo. La psoriasi è una patologia infiammatoria con background poligenico sul quale si instaurano una serie di risposte che rendono possibile che il sistema immune si attivi contro la cute recettiva a sviluppare questa patologia. Non esiste un modello animale (topo) per lo studio della psoriasi ma se si trapianta un lembo di cute psoriasica su di un topo “nudo” ( senza sistema immunitario ) questa ritorna normale. Quindi la patologia non è solo a livello cutaneo ma c’è qualcosa anche a livello sierico. Questo è dimostrato dal fatto che iniettando anche il siero dello psoriasico la cute ritorna psoriasica. Per la psoriasi sono previste cure banali come l’andare al mare in vacanza a divertirsi contro il fattore psicosomatico della malattia ) ma anche cure immunologiche aggressive con Ab monoclinali indirizzate contro le citochine e le molecole di adesione così inattivate. Per esempio l’anti TNFa o Ab contro CD11a (molecola per l’adesione intercellulare che precede la reazione immunologica ) o contro il CD18.Questi ultimi hanno un duplice effetto: A.impediscono l’arrivo delle cellule in loco B. impediscono l’esplicarsi della funzione dei Lyn se giunti sul target. I limiti di una terapia del genere sono i costi ed il rischio di shock anafilattico. Esistono dei casi in cui la malattia diventa eritrodermica cioè il soggetto diventa “rosso” dalla testa ai piedi. La patologia diventa estremamente seria con febbre,brividi,astenia,desquamazione .. Se si instaura una alterazione del controllo della migrazione dei PMN ( ruolo principale di IL8) si ha una in farcitura di granulociti neutrofili nella cute con quella che si chiama PSORIASI PUSTOLOSA che può essere localizzata o generalizzata. Questa variante è caratterizzata da iperpiressia assai elevata (39-40°C) dovuta alla liberazione di sostanze dai neutrofili degranulati (enzimi lisosomiali..). Altri casi di attivazione dei PMN sono le sindromi di Stevens-Jhonson e di Lyell dove si ha interessamento muco-cutaneo e febbre (vedi pag.183 ). La TERAPIA della psoriasi è diretta contro 1.vasodilatazione 2.proliferazione epidermide 3.reazioni infiammatoria. Se il disturbo non è grave e il paziente asintomatico si preferisce l’utilizzo di un cheratolitico contro la cute secca che “tira” leggermente. I cheratolitici a disposizione sono: unguenti a base di zolfo, acido salicilico o catrame ( con funzione anche antiproliferativa).Le squame sono facilmente eliminabili in 2-3 giorni ma si riformano. Nel caso in cui non ci sia miglioramento si utilizzano raggi UV che hanno azione antiproliferativa , fa sparire il sistema delle cellule di Langharans (sistema immunitario ) e induce apoptosi. L’effetto è selettivo per le zone psoriasiche dove i cheratinociti proliferano più in fretta (sono più selettivi all’insulto) rispetto alla cute normale. Si tenga presente che se la patologia è localizzata si può utilizzare lo schema “classico” di Goeckerman che prevede catrame+UVB anziché i semplici cheratinolitici associati eventualmente ad un cortisonico (antinfiammatorio contro l’irritazione da cheratinolitici ma con effetto rebound alla sospensione ) in forme isolate (e.g. gomiti ). Nelle forme generalizzate si utilizzano i raggi UV totali : A+B o B concentrati (gli A da soli non sono sufficienti perché non penetrano in profondità e non hanno azione citotossica né superficiale né sull’infiltrato profondo ). Si può utilizzare anche la P-UVA= psoralene+ UVA.Gli psoraleni vengono somministrati per via generale circa 2 ore prima l’esposizione o per via locale sotto forma di unguenti o bagni (bath P-UVA). Questi composti si legano alle cellule cutanee che si stanno replicando e la rendono ancora più sensibile a UVA. Per lo più avendo azione fotodinamica lo psoralene penetra in profondità e aggredisce le cellule infiltrate. All’inizio riutilizzano UVA normali fino ad arrivare alla potenza di 8 Joule. Bisogna comunque stare molto attenti alla dose totale somministrata nell’arco della vita per il rischio di melanosi e di induzione di tumori (carcinomi cutanei). I catrami sono stati tolti dal commercio perché anch’essi sono dimostrati potenziali induttori di tumori. La PSORIASI ERUTTIVA è una forma localizzata con andamento a poussées.Sono pazienti che hanno per anni una chiazza localizzata e a seguito di fenomeni infettivi scatenanti che attivano il loro sistema immunitario in modo non specifico la malattia improvvisamente si diffonde a tutto il corpo. Lo stesso peggioramento si può avere anche con farmaci tipo IFN (terapia per epatite C) La regressione alla forma localizzata è di solito dovuta all’effetto apoptotico di UVA su una manifestazione che è emersa in poco tempo. Le sedi elettive della psoriasi sono le superfici estensorie di gomiti e ginocchia, la regione sacrale e quella nucale. Da queste sedi possono comparire lesioni disseminate sino ad essere eritrodermiche. Per quanto riguarda gli annessi non vi è interessamento del capillizio (non dà alopecia), ma può interessare le unghie. Non viene mai sul viso e le lesioni sono spesso asintomatiche. Il motivo per cui certe zone sono colpite non è chiaro ma è ipotizzabile che in queste sedi per traumi ripetuti la cute cresca più in fretta e le cellule epidermiche esprimano particolari recettori per i LynT. Come in ogni patologia infiammatoria bisogna tenere in conto che la causa può essere anche un malfunzionamento dei meccanismi inibitori. Fortunatamente la diagnosi di psoriasi è semplice. Si tratta di una patologia eritematodesquamativa in cui ci deve sempre essere ai bordi delle lesioni la chiazza eritematosa segno di avanzamento della patologia. Le lesioni possono anche confluire. La PSORIASI CON ASPETTO FIGURATO può essere confusa con una infezione micotica (tigna) perché le chiazze hanno un aspetto anulato con il solito eritema e squame alla periferia e con il centro guarito. La PSOIRASI PALMO-PLANTARE è di difficile diagnosi perché la desquamazione si vede meno bene in quanto la cute è più spessa e la biopsia non è diagnostica ( d.d. con ipercheratosi, dermatite da contatto, linfomi, sifilide secondaria,lichen planus); di solito tende a fare ragadi. La PSORIASI INVERTITA (INTERTRIGINOSA) viene spesso scambiata per una micosi; non dà lesioni ai gomiti e alle ginocchia ma alle pieghe interne, in sede anale e genitale (glande). Forse il richiamo di Lyn è dovuto a germi che hanno indotto un pattern citochinico ad hoc. La PSORIASI UNGUEALE può accompagnare altre localizzazioni o essere isolata, le unghie si ispessiscono, diventano dure con onicogrifosi [deformazione ad uncino]; o si può avere un aspetto a “ditale da sarta” con piccole infossature; è sempre sintomatica e va in d.d. eczema e micosi. FENOMENO DI KOEBNER = isomorfismo reattivo. Presente nei casi di malattia eruttiva; sulla zona di cute che subisce un trauma compaiono dopo pochi giorni le lesioni specifiche della psoriasi. Fenomeno presente in tutte le malattie infiammatorie della cute in fase eruttiva.( sì nel lichen planus no nell’eczema eruttivo). ISTOLOGIA • Acantosi: ispessimento dell’epitelio in particolare dello strato spinoso • Papillomatosi: papille allungate e sottili con vasi che arrivano in superficie e provocano facile sanguinamento (segno di Auspitz) • Ipercheratosi paracheratosica ( nuclei conservati per la crescita rapida) • Infiltrato di Lyn T, monoliti, macrofagi, cellule dendritiche che producono IL 2 ( tutte cellule mononucleate) • Negli zaffi interpapillari le cellule epidermiche in replicazione occupano 2-3 file La psoriasi nella VARIANTE PUSTOLOSA si presenta 1. in forma localizzata palmo-plantare (Barber): le lesioni sono spesso scambiate per eczema disidrosico per la presenza di vescicole purulente ma in questo caso le pustole sono più superficiali 2. generalizzata che può diventare eritrodermica (von Zumbush) 3. in forma suppurativa ( acrodermatite di Hallopeau) che interessa unghie e dita, con presenza di pus, le unghie si riassorbono 4. invertita con localizzazione alle pieghe. L’ ARTROPATIA PSORIASICA si presenta con riassorbimento osseo alle falangi distali delle mani. La psoriasi può presentarsi in una forma benigna che addirittura non richiede terapia, o in forma che non si risolvono neppure con presidi medici. Terapie disponibili: 1. Cheratolitici, emollienti associati a cortisonici locali di supporto per contrastare il prurito indotto dagli irritanti. 2. Calcipotriolo ( analogo di vitamina D) 3. Retinoidi e derivati della vitamina A ( tazarotene, acido retinico) che si legano al nucleo bloccando la proliferazione cellulare per la psoriasi localizzata (antitumorale) 4. Raggi UVA- UVB 5. Metotrexate (tossicità epatica e cardiaca) e ciclosporina (immunosoppressione, difetti renali, aumento della pressione arteriosa) 6. Ab monoclinali LICHEN PLANUS Patologia a patogenesi immunologica, mediata da Lyn T, ad eziologia sconosciuta. Le lesioni tipiche sono papule eritematose che si risolvono e lasciano un esito pigmentario; le papule si possono unire per formare il reticolo di Wickham. Le sedi tipiche delle lesioni a livello cutaneo sono la superficie flessoria del polso e la zona anteriore della gamba; il viso è risparmiato. Le lesioni sono pruriginose ed è presente il fenomeno di Koebner. Nella variante LICHEN VERRUCOSO la pelle è spessa, non desquamante e si ha ipergranulosi. A livello cutaneo la patologia può essere localizzata o diventare generalizzata ERUTTIVA ed interessare così tutta la superficie corporea; in questo caso viene trattata con cortisonici sistemici (prednisone 25 mg e si scende di 5 mg alla settimana per 3-4 settimane) Il Lichen è una patologia a sede cutanea e mucosa in particolare sono presenti lesioni biancastre al III posteriore delle mucose geniere e nel cavo orale; in questa sede si può avere la variante LICHEN EROSIVO-ULCERATIVO con coinvolgimento, talvolta della zona genitale. LICHEN PIGMENTOSO: gli esiti pigmentati possono diventare permanenti e queste chiazze marroni sono intolleranti all’esposizione alla luce solare. LICHEN PEMFIGOIDE: simile al pemfigoide per le sedi. *Il lichen planus è complicanza fissa della GVHD con localizzazione orale . LICHEN UNGUEALE : colpisce selettivamente le unghie che diventano friabili e sfrangiate con linee lungo l’asse maggiore. LICHEN FOLLICOLARE ;: la patologia è selettiva per i follicoli che sono interessati dalle papule, possono essere persi tutti i peli (sindrome Piccardi-Graham-Little) e la cute del capillizio si ispessisce e cicatrizza con lesioni puntiformi. Spesso tipica dei pazienti HCV+. Terapia alternativa all’ utilizzo di corticosteroidi è la ciclosporina controindicata in epatopatici. ISTOLOGIA:L’epitelio è spinto verso l’alto per la presenza di infiltrato di linfociti con anche alcuni istiociti che aggrediscono l’epitelio. Si vede ipercheratosi e ipergranulosi. LINFOMI CUTANEI [argomento trattato molto sommariamente e che spesso non viene chiesto all’esame ] Sono una patologia grave. I linfomi in generale si dividono in nodali ed extra nodali; tra questi ultimi i più frequenti sono quelli intestinali (soprattutto linfomi B tranne quelli che insorgono per celiachia che sono B ). I linfomi cutanei sono la seconda sede di localizzazione di linfomi extra nodali :60-70% di origine T che forse nascono da un stimolazione continua , 20% linfomi B e 10% forme rare a prognosi infausta. Spesso somigliano a psoriasi, a lichen planus o a eczemi ma i linfomi non rispondono alle cure , permangono e si ingrandiscono .Sono linfomi a bassa malignità (dopo 10 anni la media di sopravvivenza è superiore al 90% ), ma quando accelerano dopo alcuni anni (da 2 a 25 , non si sa quanti ) non si può fare più nulla (problema della trasformazione ). La terapia quindi deve essere fatta il prima possibile, prima della trasformazione, ma il problema è che questi tumori non possono essere eradicati perché non proliferano ed esprimono geni anti apoptotici (bcl2). Poco efficaci sono le terapie comuni per la psoriasi come UV e pomate locali. La patologia rimane spesso localizzata perché in quella zona ci sono interleuchine che richiamano i Lyn T (IL 7,15); ma quando si differenziano perdono questa selettività e dalla cute migrano nel sangue e nei linfonodi fino nel midollo. LINFOMI T CUTANEI (micosi fungoide) Nella micosi fungoide si distinguono una FASE PREMICOSICA ( o parapsoriasi ) in cui la clinica è simile a quella della psoriasi : macchie eritemato-desquamative che non guariscono ; a questo punto non siamo in grado di dire se si tratta o meno di una micosi fungoide. Dopo di che compaiono chiazze multiple nella FASE MICOIDE (stadio I- IV ) di colore rosso per l’ infiltrato linfocitario, spesso ma con consistenza ridotta perché sostituisce l’epidermide (M.F. CLASSICA); può assomigliare ad un esantema o addirittura all’acne nella sua VARIANTE FOLLICOLARE dove i linfociti tumorali sono attorno al pelo e l’aspetto è di semplici punti neri difficili da diagnosticare; il paziente può diventare eritrodermico in pochi mesi col risparmio delle pieghe(VARIANTE ERITRODERMICA). La forma ematica è chiamata SINDROME DI SEZARY : micosi fungoide eritrodermica con cute bronzina ed ispessita associata ad adenopatia specifica e presenza di cellule convolute circolanti nel sangue periferico con aumento dei CD4+ che non sono però funzionanti ; quindi il soggetto va incontro a infezioni . ISTOLOGIA tipica : raccolte asessuali di Lyn CD4+ nel derma superficiale (teche linfocitarie ) che poi andranno al linfonodo ( N.B i CD8+ non vi vanno ). I Lyn tumorali esprimono spesso marker di maturazione CD3, 4, 45Ro ( tipici delle cellule della memoria ). LINFOMA SOTTOCUTANEO Linfoma molto aggressivo che si presenta con noduli sottocutanei (sembra una panniculite ) che poi si ulcerano; ha una prognosi pessima (massimo 2 anni) e la maggioranza non risponde alla chemioterapia e si sviluppa una sindrome “citofagica”: nel midollo e nel linfonodo i macrofagi attaccano gli eritrociti ed i linfociti quindi i pazienti hanno pancitopenia .L’ infiltrato linfocitario (CD8 o CD56 o gd : citotossici ) si approfonda e va a circondare e distruggere gli adipociti. LINFOMA NASALE Associato ad infezioni di EBV , presenta popolazione mista di cellule Natural Killer e Lyn T. Molto grave , raro e difficilmente risponde a terapia. LINFOMI B CUTANEI PRIMITIVI Nascono da iperplasia follicolare . Una causa può essere l’infezione da Borrelia. Nella maggior parte dei casi originano dai centri germinativi per cui sono chiamati LINFOMI FOLLICOLARI. Hanno un aspetto nodulare con cellule con caratteristiche simili a centrociti e centroblasti : elementi chiari con due nucleoli giustapposti alla periferia con aspetto multilobato. Una quota origina dalla zona marginale del centro germinativo con fenotipo simile a quello delle plasmacellule (LINFOMA MARGINALE ). Clinicamente sono aree localizzate con infiltrati duri e fibrotici (i Lyn B determinano una reazione tissutale come per formare follicoli). Hanno buona prognosi e possono essere trattati con radio o chemioterapia ; anche se si trasformano raramente danno vita a linfomi a grandi cellule come nei linfonodi; questo può avvenire nei soggetti anziani con localizzazione alla gamba con prognosi infausta. La diagnosi è clinica-patologica e con la biologia molecolare come supporto si possono studiare TCR e catene Ig . Nei linfomi B spesso i linfociti hanno disposizione angiocentrica .Non c’è un vero epidermotropismo , al massimo un tropismo per le ghiandole cutanee. Terapia : sono responsivi a radioterapia e chemioterapia.