Aids: un nuovo farmaco per guardare la vita in faccia

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GENTE VENETA | Mestre
Venerdi, 8 Luglio 2005
Aids: un nuovo farmaco per guardare la vita in
faccia
Fino a ieri contro l'Aids si combatteva una battaglia per la vita; adesso per la qualità della vita. E
se Mestre e Venezia sono centri di eccellenza per la cura della malattia che "uccide" le difese
dell'organismo - tanto che le ultime e innovative cure si trovano all'Umberto I come a New York il reparto Malattie Infettive di casa nostra è all'avanguardia anche in un progetto che vuole
ridare gusto di vivere a chi è affetto da Aids. Una cura per le relazioni. Grazie alle nuove cure,
infatti, la sopravvivenza media si è allungata fino a 25 anni (fino al 1995 era di un anno). Ma per
tutto questo tempo il paziente deve assumere farmaci che, tra l'altro, hanno un effetto
collaterale evidente e spiacevole: fanno perdere il grasso che dà al volto la fisionomia che
conosciamo, facendo apparire la persona con il viso scavato, con "la morte in faccia" come si
usa dire, anche se fisicamente sta bene. «L'impatto psichico è forte», spiega il primario Enzo
Raise, «sul luogo di lavoro, con i conoscenti, tanto che il paziente tende a isolarsi e non
coltivare amicizie». Ecco perché non è uno sfizio estetico rimediare a questo disturbo. E'
semplice, ma costoso: si adopera un farmaco, l'acido polilattico, con il quale si effettuano
infiltrazioni sul volto, grazie all'intervento della Chirurgia plastica. L'effetto è quello di far tornare
il viso florido come prima. Già un centinaio di pazienti del Veneto sono ricorsi a questa cura,
soprattutto a Venezia. Fatto privatamente, l'intervento arriva a costare 4-5000 euro: chiaro che
non tutti potevano permetterselo, specie se si considerano le condizioni socio-economiche di
molti di questi pazienti. Coperte tutte le richieste. La novità è che, grazie alla collaborazione
delle associazioni Anlaids e Cisaids che reperiscono i fondi, l'intervento può essere effettuato a
Mestre gratuitamente da chiunque ne faccia richiesta. Non solo: la casa farmaceutica
produttrice si è messa una mano sul cuore e adesso offre anche il medicinale gratuitamente.
L'Ulss da parte sua ci mette la "mano d'opera" ospedaliera, grazie alla collaborazione di
Chirurgia plastica. «Attualmente possiamo coprire tutte le richieste: non abbiamo mai dovuto
rifiutare il trattamento gratuito a nessun paziente, anche da fuori regione», dice soddisfatto il
primario Raise, che è anche presidente sia di Anlaids che di Cisaids. «Abbiamo anche chiesto
alla Regione Veneto che questo farmaco possa entrare nella disponibilità del servizio sanitario:
non è un fatto puramente estetico, ma corregge gli effetti collaterali di altri farmaci con un forte
impatto relazionale».
Paolo Fusco
Tratto da GENTE VENETA, n.27/2005
Approfondimenti
- Malattie infettive: in aumento le infezioni del sangue
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Articolo pubblicato su Gente Veneta
http://www.genteveneta.it/public/articolo.php?id=1535
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