PARIGI febbraio.indd - Associazione Amici di Santa Cecilia

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12 / 14 febbraio ‘10
Le due sedi dell’Opéra di Parigi
All’Opéra Bastille La Sonnambula di Bellini
con le voci di Michele Pertusi e Natalie Dessay,
all’Opéra Garnier l’Idomeneo di Mozart con la regia di Luc Bondy.
appuntamenti musicali
venerdì 12 febbraio
Ore 19.30
OPÉRA BASTILLE
La Sonnambula
Melodramma in due atti di Vincenzo Bellini
Libretto di Felice Romani
Evelino Pidò
Marco Arturo Marelli
direttore
regia
Natalie Dessay
Michele Pertusi
Cornelia Oncioiu
Javier Camarena
Marie-Adeline Henry
Nahuel Di Pierro
Amina
Il Conte Rodolfo
Teresa
Elvino
Lisa
Alessio
Orchestra e Coro dell’ Opéra National de Paris
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La stagione di carnevale 1830-31 al Teatro Carcano di Milano si preannunciava eccezionale. Sino a quel momento, il
Carcano non era che uno dei teatri secondari della capitale lombarda ma quell’anno era intenzionato a fare concorrenza alla Scala: il cartellone sfoggiava una formidabile compagnia di canto, nella quale primeggiavano il tenore Giovanni
Battista Rubini e il grandissimo soprano Giuditta Pasta, e annunciava nientemeno che due opere nuove dei compositori più in voga, Donizetti e Bellini. Il 26 dicembre la stagione si aprì con “Anna Bolena” di Donizetti; al compositore
catanese toccava andare in scena con l’opera successiva. Abbandonato il progetto iniziale di “Ernani”, Vincenzo Bellini
e il librettista Felice Romani si dedicarono a partire dai primissimi giorni del 1831 ad un nuovo soggetto proveniente
da “La somnambule, ou L’arrivée d’un nouveau seigneur”, un ballo pantomimo di Scribe e Aumer andato in scena
all’Opéra di Parigi tre anni prima. Da alcuni anni il tema del sonnambulismo era al centro dell’interesse generale: la
letteratura romantica se ne era appropriata, avida d’indagare ogni fenomeno riguardante il sogno e l’inconscio; Paër,
Carafa e altri avevano composto melodrammi sul medesimo soggetto, e nel mondo dell’opera in generale erano
frequenti le scene di pazzia. Romani e Bellini trasferirono la storia dalla Provenza alle montagne svizzere; eliminarono
e ridussero scene, rimossero quei particolari comici o piccanti (di gusto parigino) che nella storia originale abbondavano, colorando tutta la vicenda di un tono nuovo, idilliaco e innocente. La Sonnambula divenne nel corso dell’Ottocento l’opera paradigmatica del genere idillico-pastorale, volto a celebrare il mito di un’umanità dai sentimenti puri
e incorrotti. Ma se l’opera sfugge all’oleografia, lo deve precisamente alla musica, altamente espressiva senza cadere
nel sentimentalismo. L’invenzione musicale si mantiene felicissima dall’inizio alla fine, senza conoscere momenti di
debolezza, e lo stile belliniano - sintesi di effusione lirica e declamazione espressiva - vi appare perfettamente maturo
e definito. Sulle scene del Teatro Carcano, La Sonnambula approdò la sera del 6 marzo 1831, suscitando l’entusiasmo
generale, e nello stesso anno fu immediatamente portata a Londra e a Parigi. Predilessero il ruolo di Amina storiche
interpreti vocali: Maria Malibran, Giuseppina Strepponi, Adelina Patti, Toti dal Monte, Maria Callas, Renata Scotto.
(tratto da “Il Dizionario dell’Opera” di Baldini Castoldi Dalai editore)
sabato 13 febbraio
Ore 19.30
OPÉRA GARNIER
Idomeneo
Dramma per musica in tre atti (KV 366) di Wolfgang Amadeus Mozart
Libretto di Gianbattista Varesco
Emmanuelle Haim
Luc Bondy
direttore
regia
Charles Workman
Vesselina Kasarova
Isabel Bayrakdarian
Tamar Iveri
Lothar Odinius
Xavier Mas
Nahuel Di Pierro
Idomeneo
Idamante
Ilia
Elettra
Arbace
Gran Sacerdote di Nettuno
La Voce
Orchestra e Coro dell’ Opéra National de Paris
Idomeneo rappresenta per Mozart il punto d’incontro di esperienze musicali disparate – italiane, francesi, tedesche –
e al tempo stesso il campo di sperimentazione sul quale il giovane compositore si forgia un linguaggio drammatico
personale. L’opera fu commissionata dal principe elettore di Baviera Carl Theodor, che la chiese a Mozart nel 1780
per farla rappresentare alla corte di Monaco nel carnevale dell’anno successivo. Per il soggetto aulico (nella scelta
del quale l’ambiente di corte fu determinante) si attinse a “Idoménée”, una precedente tragédie lyrique di Antoine
Danchet messa in musica da André Campra nel 1712; autore del nuovo libretto fu Giambattista Varesco, cappellano
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di corte dell’arcivescovo di Salisburgo. La composizione fu travagliata: Mozart chiese tagli e numerose modifiche al
suo verboso librettista, mentre ripensamenti e tagli di brani già composti si susseguirono fino all’ultimo. L’opera fu
rappresentata al Residenztheater il 29 gennaio 1781 (da una nota di Claudio Toscani). L’impressione destata dal lavoro del compositore venticinquenne fu enorme: «Vi assicuro che mi aspettavo molto da voi» confessò per lettera a
Mozart il conte Seinsheim riferendosi alla prima de Idomeneo «ma veramente non mi aspettavo questo!». L’opera fu
ripresa a Vienna nel 1786, in un’esecuzione concertistica nel palazzo del principe Karl Auersperg: in questa occasione
Mozart trascrisse la parte di Idamante per voce di tenore. L’opera ebbe una notevole fortuna a cavallo tra i due secoli,
poi uscì dal repertorio per essere ripresa nel Novecento in versioni variamente rielaborate. Solo a partire dal secondo
dopoguerra, con la riscoperta dell’opera seria settecentesca, Idomeneo è stato rappresentato con frequenza sempre
maggiore nei principali teatri del mondo, in edizioni fedeli agli originali di Monaco e di Vienna.
Tutta l’opera mostra, insieme al supremo valore dell’invenzione musicale e a una scrittura orchestrale che non ha paragoni per sontuosità di effetti nella restante produzione mozartiana, anche un drammatico contrasto tra il testo, che
additava al musicista un certo genere di drammaturgia musicale, e la sensibilità di Mozart, che tenta in ogni modo di
piegare gli schemi dell’opera seria alla sua nuova idea di teatro musicale. Nella sua polivalenza espressiva e stilistica
Idomeneo è un’opera sperimentale, priva di unità stilistica ma cementata dalla maestria compositiva di Mozart che ci
meraviglia per la ricchezza, la profondità, l’audacia delle soluzioni stilistiche, tecniche ed espressive.
Il Palais Garnier
Lo splendido edificio conosciuto come Palais
Garnier o Opéra Garnier è in ordine cronologico la tredicesima sede dell’Opéra de Paris,
l’istituzione musicale parigina fondata da Luigi XIV nel 1669 con il nome di Académie Nationale de Musique. La sua costruzione fu voluta
da Napoleone III nell’ambito dei grandi lavori di rinnovo della capitale, e il progetto fu affidato al giovane architetto Charles
Garnier. Tra alterne peripezie ed interruzioni i lavori durarono circa 15 anni, e l’inaugurazione ebbe luogo il 5 gennaio 1875.
Si tratta di un vero capolavoro dell’architettura neobarocca, decorato con marmi, stucchi e statue allegoriche, la cui sfarzosa eleganza colpisce il visitatore non solo nella sala principale ma anche nei ridotti e nel monumentale “Escalier d’Honneur”(Scalone d’Onore). Nel 1964 Marc Chagall realizzò il grande coloratissimo affresco della cupola che sovrasta la platea.
Tra le istituzioni più prestigiose della scena internazionale, l’Opéra National de Paris conta dal 1989 anche sulla presenza di un secondo importante palcoscenico, la moderna Opéra Bastille.
Gli hotel proposti
Hotel Horset Opera (4*) - www.hotelhorsetopera.com
L’Hotel Horset Opera si trova una stradina tranquilla nel cuore del 2° arrondissement, a soli 300 mt
dall’Opéra Garnier e a pochissima distanza a piedi da Place Vendôme, le Gallerie Lafayette, la Madeleine. Gli interni sono decorati con cura, facendo uso di legno e di tessuti dalle tinte pastello che
conferiscono all’ambiente un’atmosfera particolarmente accogliente.
Hotel Brighton (4*) - www.paris‐hotel‐brighton.com
Situato in Rue de Rivoli, l’Hotel Brighton gode di un’eccellente collocazione, in una delle zone più
prestigiose di Parigi. Di fronte all’hotel si trovano i Jardin des Tuileries, mentre in pochi minuti a piedi si possono raggiungere il Louvre, Place Vendôme, la zona dei grandi magazzini; l’Opéra Garnier
dista circa 1 chilometro. E’ un piccolo hotel de charme, con camere più ampie rispetto agli standard
parigini.
Su richiesta possibilità di sistemazione in hotel di diversa categoria (inferiore o superiore)
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quote individuali di partecipazione
quote valide sia c/o Hotel Horset Opera che c/o Hotel Brighton :
in camera doppia
690,00 euro
supp. camera doppia uso singola
190,00 euro
Le quote comprendono:
- 2 notti (VEN 12 / DOM 14 febbraio) in uno degli hotel indicati (a scelta e secondo disponibilità al
momento della prenotazione) con trattamento di pernottamento e prima colazione;
- poltrona di 1a categoria per le due opere;
- assicurazione medico – bagaglio.
Le quote non comprendono:
- viaggio dall’Italia (vedi nota *) e trasferimenti in genere;
- pasti e bevande;
- mance, extra, e tutto quanto non espressamente indicato alla voce “le quote comprendono”.
(*) Collegamenti aerei con Parigi da tutte le principali città italiane. Quotazioni su richiesta.
eventuale notte supplementare (GIO 11 / VEN 12) :
in camera doppia
120,00 euro
in camera doppia uso singola
220,00 euro
Agli Abbonati dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e agli Amici di Santa Cecilia sarà riservata una riduzione del 5%.
informazioni e prenotazioni
NOTEINVIAGGIO di Alderan srl - via Giuseppe Sacconi, 4/B – 00196 Roma
tel (+39) 06.3220657/9 – fax (+39) 06.62209895 - www.noteinviaggio.it - [email protected]
NOTEINVIAGGIO è un progetto nato dalla collaborazione tra l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e il tour operator Alderan, nel comune desiderio di offrire agli amanti di musica e arte un importante strumento di approfondimento. Un’iniziativa che si
colloca nel quadro dell’ampia attività di promozione e divulgazione della cultura musicale che l’Accademia porta avanti da sempre, e che vuole essere l’occasione per andare alla scoperta dei luoghi seguendo il filo conduttore di musica, arte, cultura.
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