Persinsala Teatro
Alessandro Alfieri
novembre 19, 2012
Al Teatro dell’Opera di Lione un grande soprano e un’orchestra
diretta magistralmente restituiscono tutta la potenza e il
fascino di uno dei capolavori di Bellini, I Puritani.
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Il XIX secolo è senza dubbio il secolo d’oro dell’opera lirica europea; sono
tantissimi i nomi appartenenti alla migliore tradizione operistica italiana
che nell’Ottocento lasciarono una traccia indelebile nella storia della
cultura mondiale. I capolavori di questa stagione intercettano le correnti e
i movimenti artistici più significativi dell’epoca, primo tra tutti il
Romanticismo; a tal proposito diviene esemplare l’opera di Vincenzo
Bellini, compositore “maledetto”, profilo tipicamente romantico,
scomparso a soli 34 anni dopo aver lasciato ai posteri un’eredità tale da
farne uno dei maggiori compositori lirici della storia. La fortuna di Bellini fu
evidente fin da subito: le sue opere, come Norma, Il pirata e I
sonnambuli, riscossero un successo incredibile soprattutto a Milano e
Parigi, e quello francese era per lui e i suoi colleghi il pubblico più ambito.
Ancora oggi, i francesi hanno un debole per il compositore catanese, un
po’ come per tutta l’opera italiana, e ne è una testimonianza l’operaconcerto andato in scena all’Opéra de Lyon: I puritani. Trattasi di una
delle migliori realizzazioni di Bellini, per intensità, varietà, originalità
stilistica, potenza espressiva, scritta dal patriota Carlo Pepoli che negli
anni agitati dal Risorgimento volle occuparsi della rivoluzione inglese di
Cromwell; solo il lieto fine, precipitoso e anomalo per la tradizione lirica e
in genere letteraria europea di quell’epoca, stona compromettendone la
totale riuscita, ma a prescindere da ciò resta un’opera capitale. L’Opéra de
Lyon ha restituito in maniera sublime questo capolavoro; pur non essendo
una messa in scena vera e propria, quanto un’opera-concerto in assenza
di scenografie e regia, lo spettacolo ha rispettato pedissequamente l’intero
sviluppo dell’opera belliniana, rivelandosi assolutamente alla sua altezza.
L’orchestra e il coro dell’Opéra de Lyon sono impeccabili nella resa
dell’intricato arrangiamento, che possiede al suo interno alcuni motivi
celeberrimi; il direttore d’orchestra Evelino Pidò controlla “atleticamente”
e con enfasi la musica, restituendone l’indole romantica e impetuosa, ma
facendo sempre molta attenzione ai prolungati silenzi e alle pause
repentine. Ma il pregio assoluto è rappresentato dagli interpreti: Michele
Pertusi e Pietro Spagnoli sono due ottimi Sir George Walton e Sir Riccardo
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Forth; Dmitri Kortchak è uno straordinario protagonista, Lord Arturo Talbot,
il fedele alla corona degli Stuart che rischia la vita all’indomani della
rivoluzione di Cromwell. Quest’ultimo, pur dimostrando comunque un
ottimo livello tecnico, però cade in fallo dinanzi alla vertiginosa
complessità di alcune delle arie dell’opera, note anche per la loro
sofisticatezza, sbagliando su un paio di acuti, e riprendendosi poi con
caparbietà e orgoglio nel III atto (“Nel mirarti un solo istante…”). Diverso il
discorso per la vera stella della serata, per la quale il pubblico del teatro
ha consumato le mani a titolo di omaggio e ringraziamento: si tratta di
Olga Peretyatko, il soprano che interpreta la protagonista Elvira, l’eroina
che vede svanire il suo sogno d’amore e che precipita nella follia. La
prodigiosa voce del soprano dà sfoggio di tutte le sue indiscutibili qualità:
una calibratissima tecnica al servizio dell’energia e del sentimento della
musica. Non una sbavatura, mai un’inflessione, ma un costante testa a
testa con la sublimità dell’opera di Bellini, come dimostrano l’esecuzione
della polacca “Son vergine vezzosa” e raggiungendo i vertici soprattutto
nel memorabile II atto: la giovane Peretyatko si candida sulla scena
internazionale della lirica presente e futura come una tra le migliori
interpreti, capace di raggiungere livelli impressionanti mantenendo una
splendida naturalezza.
L’Italie du XIX siècle était incontestablement le pays de l’opéra, mais Paris et la France étaient
un passage obligé pour tous les compositeurs désireux d’obtenir la consécration
internationale. Vincenzo Bellini était un de ces compositeurs, et Les puritains est un de ses
chefs-d’œuvre que l’Opéra de Lyon a mis en scène avec un sublime opéra-concert, où une
soprano extraordinaire a été la protagoniste Elvira, passionnant tout l’auditoire.
Lo spettacolo è andato in scena:
L’Opéra Théâtre de Lyon
1, Place de la Comédie – Lione (Francia)
martedì 13 novembre, ore 20.00
domenica 18 novembre , ore 16.00
Opéra de Lyon presenta
Les Puritains – I Puritani
di Vincenzo Bellini
libretto Carlo Pepoli
tratto da Têtes ronde et Cavaliers di Jacques-François Ancelot, Joseph Xavier Boniface
direzione musicale Evelino Pidò
con Dmitri Kortchak, Olga Peretyatko, Michele Pertusi, Pietro Spagnoli
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