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Musica colta
1937
Germania
Carl Orff
Fortuna
Imperatrix
Mundi
( dai “Carmina Burana”)
I carmina burana sono testi poetici
contenuti in un importante manoscritto del XIII secolo proveniente dal convento di Benediktbeuern in Baviera
(Germania). Tale codice comprende
315 componimenti poetici su fogli di
pergamena decorati con miniature.
Tutti i testi erano destinati al canto,
ma gli amanuensi* autori di questo
manoscritto riportarono la musica di
solo 47 di essi. I canti (latino= “carmina”) furono composti da “Chierici
vagantes” cioè quegli studenti girovaghi che, nel basso medioevo si spostavano in tutta Europa per poter seguire le lezioni in diverse università.
Essi erano appunto definiti chierici
perché godevano di alcuni dei privilegi ecclesiastici.
I testi hanno contenuti molto diversi
fra loro: alcuni hanno un contenuto
moraleggiante, altri al contrario inneggiano ai piaceri terreni della vita, altri
infine mostrano una forte critica verso il potere temporale del Papa.
Nel 1937, il compositore tedesco Carl
Orff musicò alcuni brani dei Carmina
Burana per orchestra, coro e tre solisti. La musica composta da Orff vuole ricreare lo spirito e l’atmosfera
medievali con mezzi musicali del XX
secolo.
Carl Orff
Il testo
O Fortuna, velut luna statu variabilis, semper
crescis aut decrescis; vita detestabilis nunc
obdurat et tunc curat, ludo mentis aciem,
egestatem, potestatem dissolvit ut glaciem.
sors immanis et inanis, rota tu volubilis,
status malus, vana salus, semper dissolubilis,
obumbrata et velata mihi quoque niteris; nunc
per ludum dorsum nudum fero tui sceleris.
Sors salutis et virtutis mihi nunc contraria, est
affectus et defectus semper in angaria.
Hac in hora sine mora corde pulsum tangite;
quod per sortem sternit fortem, mecum omnes
plangite!
O Fortuna, cambi di forma come la luna, sempre
cresci o cali; la vita detestabile, a turno, ora
abbatte, ora cura, le ambizioni della mente,
dissolve come ghiaccio miseria e potenza. Sorte
possente e vana, mutevole ruota, maligna
natura, vuota prosperità che sempre si dissolve,
ombrosa e velata sovrasti me pure; ora al gioco
del tuo capriccio io offro la schiena nuda. Le sorti
di salute e di successo ora mi sono avverse,
tormenti e privazioni sempre mi tormentano. In
quest'ora senza indugio risuonino le vostre corde;
a caso ella abbatte il forte, con me tutti piangete!
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