N 4 Bollettino -2012 mod :Layout 1

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Figlie della Chiesa
Bollettino della Postulazione
ottobre - dicembre 2012 N.
Sped. Abb. Post. D.L.353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1. comma 2 DCB Roma
Ed. Istituto Suore Figlie della Chiesa - Viale Vaticano, 62 - 00165 Roma
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Credo, Signore
aumenta la nostra fede!
Cdeboli
amminiamo,
e sperduti,
senza il pane quotidiano.
Tu ci nutri
con la luce del Natale,
sei per noi
la stella del mattino.
Credo, Domine!
Sommario
Vita della Chiesa
- Parola del Papa
- Una Porta sempre aperta
- Le opere di Misericordia:
Pregare Dio per i vivi e i morti
- Con fede Maria accolse la Parola
con gioia la diede alla luce
Beata Te che hai creduto
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Vita dell’Istituto
Con Maria,
la prima dei credenti,
Signore, noi ti preghiamo:
adauge nobis fidem!
Credo, Domine,
adauge nobis fidem!
dall’Inno dell’Anno della fede
- la Fondatrice e le immagini della Chiesa:
edificio, casa e tempio di Dio
- Una Mistica nel secolo del Concilio Vaticano II
- Settimana di preghiera per l’Unità
dei cristiani e Suor Maddalena Volpato
- Suor Olga
- Esperienza fraterna
- Visita fraterna in India
- La Fede è dono da condividere
- Missione a Geraci Siculo
- Itinerari Liturgici ad Arghillà RC
- Figli e Figlie della Chiesa
- In breve
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Bollettino trimestrale della Postulazione
anno XXXII n. 4 ottobre - dicembre 2012
C/c postale n. 37701000 - C/c n. 39553003
Sped. Abb. post.D.L. 353/2003
(conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1.comma 2 DCB Roma
Autoriz. del Tribunale di Roma n. 17815 del 5-10-1979
Ed. Istituto Suore Figlie della Chiesa
Viale Vaticano, 62 - 00165 Roma
In Copertina:
Chiesa di Santa Caterina in Betlemme
Porta in bronzo Part.
Dir. Responsabile: Maria Teresa Sotgiu
Redazione: Elsa De Marchi, Maria Giampiccolo
La parola del Papa
La strada verso Dio
Non dovremmo mai stancarci di “ricominciare da Dio”,
per ridare all’uomo la totalità delle sue dimensioni, la sua piena
dignità. Infatti, una mentalità che è andata diffondendosi nel
nostro tempo, rinunciando a ogni riferimento al trascendente, si
è dimostrata incapace di comprendere e preservare l’umano. La
diffusione di questa mentalità ha generato la crisi che viviamo
oggi, che è crisi di significato e di valori, prima che crisi economica e sociale.
L’uomo che cerca di esistere soltanto positivisticamente, nel
calcolabile e nel misurabile, alla fine rimane soffocato. In questo
quadro, la questione di Dio è, in un certo senso, «la questione
delle questioni». Essa ci riporta alle domande di fondo
dell’uomo, alle aspirazioni di verità, di felicità e di libertà insite nel suo cuore, che cercano una realizzazione.
L’uomo che risveglia in sé la domanda su Dio si
apre alla speranza, ad una speranza affidabile, per cui
vale la pena di affrontare la fatica del cammino nel presente (cfr Spe salvi, 1).
Ma come risvegliare la domanda di Dio, perché sia
la questione fondamentale? Cari amici, se è vero che
all’inizio dell'essere cristiano non c'è una decisione
etica o una grande idea, bensì l'incontro con un avvenimento, con una Persona, la domanda su Dio è risvegliata dall’incontro con chi ha il dono della fede, con chi ha un rapporto
vitale con il Signore. Dio viene conosciuto attraverso uomini e
donne che lo conoscono: la strada verso di Lui passa, in
modo concreto, attraverso chi l’ha incontrato.
A
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n
o
della
F
e
d
e
2012
–
2013
Cari amici, la missione della Chiesa ha bisogno dell’apporto
di tutti i suoi membri e di ciascuno, specialmente dei fedeli laici.
Negli ambienti di vita in cui il Signore vi ha chiamati, siate testimoni coraggiosi del Dio di Gesù Cristo, vivendo il vostro
Battesimo. Per questo vi affido all’intercessione della Beata
Vergine Maria, Madre di tutti i popoli.
Benedetto XVI
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Una Porta sempre aperta
La fede è un’adesione personale dell’uomo a
Dio e un libero assenso a quanto Dio ci ha rivelato in Cristo Gesù. Per questo gli obbiettivi
dell’Anno della fede riguardano il vissuto personale di ciascuno di noi così come i contenuti
della fede. La Chiesa, maestra di umanità, deve
rinnovare la gioia interiore d’incontrare Gesù
Cristo, di credere in lui, unico salvatore del
mondo, e decidersi di camminare sulla via che lui
ci ha indicato per essere suoi testimoni nel
mondo. La fede in Dio, che si è fatto uomo per
salvarci, asserisce che solo nell’amore si realizza
in pienezza la vocazione dell’uomo, chiamato a
conoscere e ad amare Dio. La storia della chiesa
mostra come l’uomo animato dall’amore di Dio
si manifesti in relazioni di amore, di compassione, di attenzione e di servizio dell’altro. La fede,
operosa nella carità, umanizza la vita rendendola pienamente tale.
Aver fede è accogliere la Parola di Dio nella
nostra vita, che ci fa conoscere i suoi progetti di
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salvezza. Con il battesimo ciascuno di noi è
stato reso capace di ascoltare la sua Parola e di
essere direttamente coinvolti nella sua proposta
di essere suoi discepoli nel mondo.
“Ringraziamo Dio continuamente, perché avendo ricevuto da noi la parola divina della predicazione, l’avete accolta non quale parola di uomini, ma, com’è veramente, quale parola di Dio,
che opera in voi che credete (1 Ts. 2, 13).
La rivelazione di Dio è culminata nell’incarnazione del suo unigenito figlio. Dio si è fatto
uno di noi perché noi potessimo incontrarlo e
ascoltarlo. Dalla Palestina il Vangelo si è diffuso
in tutto il mondo. S. Paolo così ci esorta:
“Ricevete la salvezza se mantenete il Vangelo in
quella forma in cui ve l’ho annunciato.
Altrimenti avreste creduto invano” (1 Cor. 15, 2).
Il Vangelo è la regola indeclinabile della nostra
condotta.
Nel Credo troviamo le verità fondamentali
della nostra fede. In questa preghiera noi ci riallacciamo a Gesù Cristo, crocifisso e risorto, salvatore del mondo. Questo è il kerigma dirompente della predicazione degli Apostoli, la verità
salvifica da custodire e da trasmettere e nella
quale restare saldamente fondati. “Vi ho trasmesso quello che anch’io ho ricevuto: che cioè
Cristo morì per i nostri peccati secondo le
Scritture, fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno” (1 Cor. 15, 3). Oggi abbiamo bisogno di
riscoprire il legame profondo tra le verità che
professiamo con le labbra e la vita di tutti i giorni con le sue asprezze, aridità e nuove sfide.
Io sono la Porta (Gv 10,7).
Icona del Salvatore, Monastero Mater Ecclesiae,
in Vaticano
Vita della Chiesa
È un dovere fondamentale della chiesa trasmettere la fede alle generazioni future, affinché
essa sia punto di riferimento nelle trasformazioni culturali in atto e nella realtà sociale profondamente cambiata. La fede cristiana non può essere vissuta in modo passivo, consolatorio e privato, che avrebbe come conseguenza una frattura
insanabile tra fede e vita e il rifiuto delle nuove
generazioni di voler essere educate nella fede dei
loro Padri.
La maggior parte dei cristiani comuni non
conosce il nucleo centrale della propria fede. C’è
il rischio, quindi, d’una religiosità emotiva,
superficiale e autogratificatoria, che risponda
solo alle situazioni di emergenza in cui l’uomo
oggigiorno viene a trovarsi.
L’Anno della Fede è l’occasione ideale per
rivisitare le verità del cristianesimo, approfondirle e farne oggetto di verifica e di confronto nei
momenti forti di riflessione o di preghiera. Possa
il cammino che faremo tutti insieme in quest’an-
no di grazia farci crescere nella conoscenza, nell’amore, nella personale esperienza e frequentazione di Gesù Cristo. Lasciamoci ispirare e guidare da Maria di Nazareth, donna di fede, proclamata da tutte le generazioni “beata perché ha creduto” (2° parte).
P. Antonio Furioli mccj
PREGHIERA
Signore, abbi pietà di me peccatore
e concedimi di vincere
le ombre del mio vivere
per vedere con gli occhi della fede
le possibilità luminose di grazia
che ci sono nel mio cammino.
Alzandomi con prontezza ascolterò
la tua voce apportatrice di luce
e di speranza. AMEN.
AGENDA DEI 13 MESI DELL’ANNO DELLA FEDE
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Giovedì 11 ottobre 2012: Solenne apertura dell’anno della fede in Piazza S. Pietro.
Domenica 21 ottobre 2012: Canonizzazione di 6 martiri e confessori della fede.
Venerdì 25 gennaio 2013: Celebrazione ecumenica in S. Paolo fuori le mura.
Domenica 24 marzo 2013: Festa delle Palme. Celebrazione per i giovani che si preparano alla
giornata mondiale della gioventù a Rio de Janeiro.
Domenica 28 aprile 2013: Giornata mondiale dei Cresimati.
Domenica 5 maggio 2013: Giornata dedicata alle Confraternite religiose.
Sabato 18 maggio: Vigilia di Pentecoste. Giornata dedicata a tutti i movimenti ecclesiali.
Domenica 2 giugno 2013: Festa del Corpus Domini: solenne adorazione eucaristica contemporanea nella cattedrale di ogni diocesi e in tutto il mondo.
Domenica 16 giugno 2013: Giornata dedicata ai Testimoni del Vangelo.
Domenica 7 luglio 2013: Conclusione a S. Pietro del pellegrinaggio di quanti stanno compiendo
un cammino vocazionale.
Da martedì 23 a domenica 28 luglio 2013: Giornata mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro.
Domenica 29 settembre 2013: Giornata mondiale dei catechisti.
20° anniversario del catechismo della Chiesa cattolica.
Domenica 13 ottobre 2013: Giornata mariana mondiale.
Domenica 24 novembre 2013: Celebrazione conclusiva dell’anno della fede.
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Le opere di Misericordia
Pregare Dio
per i vivi e per i morti
bbiamo cercato di ripercorrere, in questi
A
due anni, il significato e il valore delle
Opere di Misericordia, che il Catechismo della
Chiesa cattolica propone al cristiano come
orientamento e invito a esercitare la virtù della
carità, segno distintivo per i seguaci di Cristo,
e senza della quale – ci ricorda l’apostolo
Paolo – “sono un niente di fronte a Dio”.
Valide da sempre, anche se cambiano i
tempi e le culture, accessibili e praticabili ad
ogni persona di buona volontà, sono ancora l’antidoto principe alla malattia di un crescente individualismo che corrode la nostra
società, spingendo l’uomo a guardare sempre e solo il proprio interesse, senza considerare le cose dal punto di vista dell’altro
che ci vive accanto. È il deserto dell’egoismo, come rilevano anche acuti osservatori
del nostro tempo, fino a dire: “il prossimo è
morto” (Zoja).
Siamo stati esortati da Benedetto XVI a
varcare la porta della fede, che è adesione a
Gesù Cristo, persona viva e concreta “che
mi ha amato e ha dato la vita per me”.
Gesù di Nazareth ci ha rivelato il volto di
Dio che è Padre, e come Padre ama tutti gli
uomini con tenerezza immensa, con particolare predilezione per i piccoli, i poveri e i
peccatori. Gesù ce lo ha fatto conoscere
con la sua parola e le sue parabole e ce lo ha
fatto vedere nella sua esistenza, una vita
totalmente donata per amore, fino al sacrificio della croce.
Di conseguenza l’esistenza cristiana, la
vita di chi accoglie Gesù nella fede, non può
essere che una esistenza di amore a raggio
universale: amare tutti, amare sempre,
amare come Lui ci ha amato.
Benedetto XVI prega nelle Grotte
vaticane per tutti i defunti
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Vita della Chiesa
Un compito impegnativo e arduo che
dura tutta la vita, sostenuto dalla grazia che ci
viene dalla Parola e dalla Eucarestia, educandoci ogni giorno di più a vedere Cristo in
ogni uomo nostro fratello.
In questo spazio di comunione e fraternità “la preghiera fissa lo sguardo sull’amore di
Dio, fino a vedere tutta la realtà con i suoi occhi,
così che il nostro sguardo diventa sguardo di misericordia per ogni creatura, anche la più disgraziata,
anche per quella più segnata dal peccato e ferita
nella somiglianza con Dio” (Enzo Bianchi, Priore
di Bose).
Come ci suggerisce la Chiesa nelle preghiere del Vespro, al calar del giorno:
w «al tramonto di questo giorno noi ti preghiamo per tutto il genere umano: fa’ che
ogni uomo goda della tua luce intramontabile».
E ancora:
w «provvedi a tutti i poveri del mondo, perché a nessuno manchi il pane, la casa e il
lavoro».
w «Solleva, o Padre, le membra doloranti
della tua Chiesa per il sacrificio del tuo
Figlio sospeso sulla croce».
E sempre ogni giorno:
w «Accogli nella tua pace i nostri defunti,
perché godano pienamente i frutti della
Redenzione».
Una preghiera corale che raccoglie tutti e
tutto, e che il Signore non può disattendere.
+Mons Diego Bona
«Ti benedico,
Padre.
Signore del cielo
e della terra...»
La preghiera di Gesù al Padre era il
respiro della esistenza terrena di
Gesù. La sua preghiera continua
ancora oggi.
Nella Liturgia eucaristica Gesù offre
al Padre il suo sacrificio redentore.
Lo offre in comunione con il suo
corpo che è la Chiesa. Ogni nostra
preghiera si eleva al Padre “per
Cristo nostro Signore”.
È questa la preghiera di Cristo che
sostiene tutte le nostre preghiere:
quelle del cuore e quelle della bocca.
La preghiera dei figli sale al Padre
attraverso la voce del primogenito.
Le braccia alzate nell’invocazione,
nella lode, nella supplica sono milioni, ma la voce è unica, quella del
Figlio Gesù.
Compendio del CCC, p. 156
7
Con fede Maria accolse la Parola
Il tempo Liturgico dell’Avvento ci ha
fatto rivivere il significato dell’Attesa, ci ha
nuovamente educati al vero senso della
Vigilia, fatto di ascolto, di silenzio, di lode, di
preghiera celebrata e vissuta. Questo itinerario è anno dopo anno indispensabile per ogni
cristiano perché prepara al Natale e cosa è
mai il Natale se non l’Accoglienza del
Mistero di Dio che sempre ci sorprende!?
Maria è stata ed è nostra compagna in
questo percorso quotidiano … è Modello
ed è Maestra esemplare nell’arte
dell’Ascolto della Parola. La Vergine difatti
viene chiamata dai Padri della Chiesa “la
Tutta orecchie”, come a figurarla ad auscultare
ovvero a percepire i battiti impercettibili
della Parola del Signore ovunque: una giovane donna che lungo le strade di Nazareth
giocando e sperando ha ripetuto come alimento quotidiano i versetti della Scrittura e
ha imparato a salmodiare dinanzi al pozzo
per attingere l’acqua che mai disseta. La bellissima Esortazione Marialis Cultus di Paolo
VI si sofferma particolarmente su questo:
Maria è la Vergine in ascolto, che accoglie la Parola
di Dio con fede; e questa fu per lei premessa e via
alla maternità divina, poiché, come intuì
sant'Agostino, la beata Maria colui (Gesù) che
partorì credendo, credendo concepì. L’Ascolto in
Maria è diventato Carne, la Parola si è trasformata nel suo prezioso grembo in Figlio.
Il dubbio in Lei è divenuto Gioia – Rallegrati
Maria! - È il Mistero dell’Incarnazione!
Il prodigio del Natale ancora ritorna
carico di una Memoria, diviene Sacramento
e attende da ognuno di noi che facciamo
Spazio ad accogliere Dio che si è fatto
Uomo e diventa Bambino in ogni persona
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disposta a fare del suo cuore l’autentica
greppia dove Gesù desidera nascere, oggi e
sempre!
Giovanni Paolo II sottolinea: L’atteggiamento di Maria insegna a dischiudersi al mistero di
Dio, ponendosi in atteggiamento di ascolto cordiale,
così da percepire che egli ha da parlarci. Non un
sentire superficiale, ma un ascolto riflessivo davanti
a ciò che esce dalla bocca di Dio, sul suo esempio:
«A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto» (Lc 1,29).
Anche noi giorno dopo giorno veniamo
salutati proprio in questo nostro Tempo che
diventa l’Oggi in cui il Verbo si fa Carne …
Oggi è Natale nella misura in cui c'è qualcuno che apre il cuore e fa spazio.
Ci sono persone che rifiutano, chi invece
come Maria dice Sì, Eccomi, si apre alla Vita
sulla Fede e la Gioia della Vergine di
Nazareth. La gioia ricevuta dalla Parola
incarnata si può ora dilatare a tutti coloro
che nella fede si lasciano cambiare dalla
Buona Notizia di Gesù di Nazareth. Come
dice san Leone Magno in una sua omelia
per il Natale:
«Il nostro Salvatore, carissimi, oggi è nato: rallegriamoci! Non c’è spazio per la tristezza nel giorno in cui è nata la vita, una vita che distrugge la
paura della morte e dona la gioia delle promesse
eterne. Nessuno è escluso da questa felicità: la causa
della gioia è comune a tutti [...]. Esulti il santo,
perché si avvicina al premio; gioisca il peccatore, perché gli è offerto il perdono; riprenda coraggio il pagano, perché è chiamato alla vita».
Clara Caforio
Vita della Chiesa
con gioia la diede alla luce
Madonna dell’attesa, Vicenza
Santuario di Monte Berico
Beata Te
che hai creduto all’Amore
fatto Chiesa
nel cuore di Gesù tutto dolore - dal gorgo dal suo squarcio per la sua Preghiera teandrica,
“il suo clamore valido”
“le sue lacrime”
le tue stretture.
Beata Te
che hai creduto all’Amore
fatto Fuoco.
La Chiesa irruppe - miracolo di fuoco una, santa, ecumenica
“un cuor solo” col tuo Cuore,
“un’anima sola” con la tua Anima
la sua Liturgia
fragrante della tua contemplazione
il suo lancio, dimensionato dall’apertura
delle tue braccia.
Beata te
che hai creduto all’Amore,
L’Arcangelo
Ti salutò:
-Piena di Amore.
Beata Te
che hai creduto all’Amore
fatto Cuore,
sotto il tuo Cuore.
Un nonnato Ti accolse balzando di gioia
e noi cantiamo e ricantiamo
il tuo inaudito cantico.
Beata Te
che hai creduto
“alla larghezza
e all’altezza
e alla lunghezza
e alla profondità” dell’Amore.
Noi che in grembo alla Chiesa
ci urtiamo come i gemelli dell’Aramea,
in Te riposiamo con Te
e il Padre ci vede piccoli e quieti
sotto il tuo manto,
come noi vediamo piccole e quiete le stelle
sotto il cielo.
Maria Oliva Bonaldo
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1913 – 2013
La Fondatrice
e le immagini della Chiesa:
edificio, casa e tempio di Dio
Dopo le immagini agricole dell’olivo e
della vite, il Concilio Vaticano II (Lumen
Gentium, n. 6) ne presenta altre tre, legate alla
simbologia architettonica. La Fondatrice le
considera attentamente, cogliendovi le diverse
sfumature.
Il testo conciliare afferma:
“Più spesso ancora la Chiesa è detta edificio di Dio. Il Signore stesso si paragonò alla
pietra che i costruttori hanno rigettata, ma che
è divenuta la pietra angolare. Sopra quel fondamento la Chiesa è costruita dagli Apostoli,
e da esso riceve stabilità e coesione. Questo
edificio viene chiamato in varie maniere: casa
di Dio, nella quale cioè abita la sua famiglia, la
dimora di Dio per lo Spirito, la dimora di Dio
con gli uomini e soprattutto tempio santo, che
i Santi Padri esaltano rappresentato in santuari di pietra”.
M. Maria Oliva, evidenziando anzitutto
l’importanza della pietra angolare su cui ogni
edificio deve essere appoggiato, nota lo strettissimo legame tra il basamento invisibile, che
è Gesù, e quello visibile, che Egli stesso si è
scelto nella persona del successore di Pietro.
Una connessione vitale ed attuale, da accogliere con fede profonda:
“La Chiesa è l’edificio di Dio.
Gesù è la pietra in cui poggia l’intero complesso, dalle fondamenta, alla costruzione e
agli ampliamenti successivi: è l’immagine che
dà rilievo alla necessità della fede in Gesù,
M. Maria Oliva e alcune Figlie
alla posa della prima pietra - Roma
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Pietra invisibile, e nel Papa, Pietra visibile
della Chiesa. Se tale fede si affloscia, si affloscia la Chiesa”.
Sull’immagine della casa la Fondatrice, con
squisita sensibilità femminile si sofferma con
tenerezza, vedendo in essa il luogo privilegiato in cui possono maturare relazioni ricche e
profonde, sigillate dall’affetto e dalla consanguineità. Davvero nella Chiesa-Casa la
Famiglia di Dio si dilata all’accoglienza dell’amore, si consolida, diventa scuola dove si
apprende e si ricerca l’unità di sentimenti ed
intenti che la fa sempre più bella e accogliente, a immagine della Trinità.
1913 – 2013
Interno della Chiesa di Santa Maria
Mater Ecclesiae
casa Generaliza - Roma
“La Chiesa è la Casa di Dio.
L’immagine è più intima. L’edificio può essere un condominio, la casa è un focolare. Nella
Casa di Dio c’è il Padre, la Madre; ci sono i
fratelli: Gesù è il primo di molti.
La Casa di Dio è un nido: c’è lo Sposo, la
Sposa; ci sono i figli; tutti insieme, grandi e
piccoli.
Nell’edificio c’è il Popolo di Dio, nella
Casa c’è la Famiglia di Dio. Quello esprime
ampiezza, solidità, coesione. Questa, intimità,
amore, unione”.
La terza immagine proposta dal Concilio
per descrivere la Chiesa è quella del tempio
santo. M. Maria Oliva nota che si tratta del
luogo in cui siamo chiamati a praticare le virtù
teologali, mettendoci in relazione con Dio
nell’assoluta gratuità della contemplazione;
soltanto da essa sgorga la capacità di predisporsi ad agire secondo il cuore di Dio, di raggiungere tutti con il suo stesso amore:
“Anche il tempio è un edificio, anche il
tempio è una casa.
L’immagine del tempio assomma alle proprietà delle due immagini precedenti la sua specifica della sacralità e dell’intimità mistica.
Nel tempio si crede, si spera, si ama: si prepara con la contemplazione l’azione; con
l’umiltà la carità che si fa tutta a tutti”.
Vale la pena di riflettere, seguendo gli
insegnamenti del Concilio e l’invito suadente
della Fondatrice, sul tesoro che abbiamo a
portata di mano quotidianamente, come Figli
e Figlie della Chiesa, per appropriarci in modo
sempre più consapevole della ricchezza che la
abita; la Chiesa Madre mostrandoci la bellezza della sua realtà più intima, ci sollecita a
mostrarla ai fratelli che ancora non la conoscono, perché possano apprezzarla ed amarla.
Sr Maria Teresa Sotgiu
Facciata della Chiesa di Santa Maria
Mater Ecclesiae, casa Generaliza - Roma
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1913 – 2013
Una MISTICA della Chiesa
nel secolo del Concilio Vaticano II
« Io sarò in mezzo a voi col ricordo di quella
processione che mi ha indotto a vincere il rispetto
umano, mi ha spinto alla conversione e mi ha procurato l'ineffabile ispirazione che la Santa Chiesa
ha approvato, approvando l'umile opera delle
Figlie della Chiesa di cui è stata il seme. »
Nell’anno della fede 2013 la solennità del
Corpo e Sangue del Signore raccoglierà in
adorazione di Gesù Cristo vivo e presente nel
pane eucaristico il papa Benedetto XVI e i
fedeli di tutto il mondo in una immensa e
calda unione di cuori.
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Le Figlie della Chiesa, fondate da madre
Maria Oliva Bonaldo del Corpo Mistico,
vivranno quella giornata e adorazione con
speciale gioia, riconoscenza e lode al divino
“fondatore” – Gesù nel Pane consacrato – nel
centenario dell’ispirazione carismatica del loro
Istituto.
Perché precisamente nella solennità del
Corpus Domini 1913, a Castelfranco Veneto
(Treviso) durante il solenne passaggio di Gesù
Eucaristia nella piazza del Giorgione, Maria
Oliva Bonaldo ventenne fu afferrata da una
straordinaria “grazia di luce e di forza”, di
conversione piena, di luminosa comprensione
del mistero della salvezza, “investita” dal
“folle” amore di Dio per l’umanità.
Sognò così una sua famiglia, un gruppetto
di cuori, “una piccola schiera di anime apostoliche, che spalancate le porte del loro intimo
cenacolo, avrebbero predicato l'Amore spontaneamente, come il fiore spande spontaneamente il suo profumo”.
“La Chiesa non è conosciuta, la Chiesa
non è amata perché non è conosciuto, non è
amato l’Amore che l’ha generata nel dolore” –
confidava. “Le Figlie della Chiesa vorrebbero
far sentire la Chiesa, avvicinare i figli alla
Madre collaborando con i fedeli laici e i ministri del Signore in unità di cuore”.
Le Figlie della Chiesa sorsero nel 1938, a
Roma, dopo anni di macerazione evangelica
della Fondatrice, che ebbe in dono di raccogliere tra le prime figlie splendidi frutti di santità. Le Serve di Dio Olga Gugelmo (19101943) e Maddalena Volpato (1918-1946),
infatti, incarnarono compiutamente il suo
carisma, vere contemplative apostole, in Gesù
e come Gesù totalmente donate per la salvezza di tutti i fratelli e l’unità della Chiesa.
1913 – 2013
Anche lo sviluppo storico dell’istituto si
può dire la risposta creativa di madre Maria
Oliva all’ansia evangelizzatrice della Chiesa.
Nel decennio della ricostruzione postbellica (
1945- 1955) sorgono numerose dal Nord al
Sud Italia le sue “famigliole”, caratterizzate
dalla adorazione eucaristica pubblica e dall’accostamento delle persone nei loro ambienti di
vita. Ma presto lanciò più lontano le figlie, in
Spagna, a Lourdes, a Fatima… Poi. come una
manciata di buoni chicchi sparsi nel mondo, le
Figlie della Chiesa raggiunsero e crescono in
Bolivia, Colombia, Brasile, India … Le pagine
di questo bollettino lo testimoniano puntualmente.
Nella linea della sua ispirazione carismatica, la stagione del Concilio Vaticano II fu davvero per madre Maria Oliva una nuova
Pentecoste. Gustava immensamente i testi del
Concilio. Più volte la sentii dire che, leggendoli, non apprendeva cose nuove, ma trovava
espresso ciò che aveva «capito» in piazza del
Giorgione a Castelfranco durante quella processione. Per le sue figlie scrisse subito un
commento alle Costituzioni conciliari sulla
Liturgia e sulla Chiesa.
«Che bel mistero la Chiesa! Famiglia di
Dio, popolo di Dio, corpo Mistico e pienezza
di Cristo – ci spiegava – Vedete, ci voleva un
concilio per metterlo in luce. I nostri catechismi parlavano dei due misteri principali della
fede: Unità e Trinità di Dio; Incarnazione,
Passione, Morte e Risurrezione del nostro
Signore Gesù Cristo. E non era messo in luce
sufficientemente questo mistero della Chiesa
nel quale quasi si fonde la stessa Trinità.
Perché la Trinità ci assume tutti in sé nella
Chiesa, come dice la stupenda preghiera di
san Giovanni: Che tutti siano uno… in
NOI… – sentite? – nella Trinità! ».
Già nel 1940 scriveva al servo di Dio Igino
Giordani: «Il Verbo di Dio, fatto uomo in
a
Maria, si è fatto mamma nella Chiesa, e la
Chiesa siamo noi. Gesù ci comanda una carità da mamma quando precisa che dobbiamo
amarci non solo come fratelli, ma come Lui
stesso ci ha amati. E ci ha amati da mamma,
fino a nutrirci della sua sostanza.»
E così dovevano essere le Figlie della
Chiesa. Perché la consacrazione religiosa è
dono: “il dono di donarsi” a Dio sommamente amato. Tutto – santità e fiamma apostolica
– sarebbe venuto dal “semplice sì della
mente, del cuore, delle labbra e delle
opere”, come in Maria il farsi carne del
Verbo. Fino ad abbracciare come vocazione
tipica il patire – ogni patire immancabile nelle
circostanze di vita – per completare nella
nostra carne quello che manca ai patimenti di
Cristo a favore del suo corpo, che è la Chiesa.
Pina Audasso
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Quel che il Signore esige da noi
cfr. Mic 6,6-8
Intenzioni e proposte
di letture bibliche
1° Giorno: Camminare in dialogo
Genesi 11, 1-9
Salmo 34 (33),12-19
Atti 2,1-12
Luca 24, 13-35
2° Giorno: Camminare come corpo di Cristo
Ezechiele 37,1-14
Salmo 22 (21), 2-9
Ebrei 13,12-16
Luca 22,14-23
3° Giorno: Camminare verso la libertà
Esodo 1, 15-22
Salmo 17 (16), 1-6
2 Cor. 3,17-18
Giovanni 4, 4-26
4° Giorno: Camminare come figli della terra
Levitico 25,8-19
Salmo 65 (64), 6b-14
Romani 8,18-25
Giovanni 9, 1-11
TESTO BIBLICO
«Quale offerta porteremo al Signore, al Dio
Altissimo, quando andremo ad adorarlo? Gli
offriremo in sacrificio vitelli di un anno?
Gradirà il Signore migliaia di montoni e torrenti di olio? Gli daremo in sacrificio i nostri
figli, i nostri primogeniti per ricevere il perdono dei nostri peccati?
In realtà il Signore ha insegnato agli uomini
quel che è bene, quel che esige da noi: praticare la giustizia, ricercare la bontà e vivere con
umiltà davanti al nostro Dio».
(Michea 6, 6-8)
14
5° Giorno: Camminare come amici di Gesù
Cantico dei cantici 1, 5-8 Salmo 139 (138),1-6
3 Giovanni, 2-8
Giovanni, 15,12-17
6° Giorno: Camminare oltre le barriere
Rut 4, 13-18
Salmo 113 (112),1-9
Efesini 2, 13-16
Matteo 15, 21-28
7° Giorno: Camminare nella solidarietà
Numeri 27, 1-11
Salmo 15 (14),1-5
Atti 2,43-47
Luca 10,25-37
8° Giorno: Camminare insieme nella
celebrazione
Abacuc 3,17-19
Salmo 100 (99),1-5
Filippesi 4,4-9
Luca 1,46-55
Vita della Chiesa
Suor Maddalena Volpato
Figlia della Chiesa
ma della nostra fede, speranza e carità non
si spenga mai. Mettiamoci in comunione
con lei e viviamo sempre con il suo aiuto
questo grande ideale che la Chiesa continua
a proporci.
Non è necessario fare cose straordinarie.
Nel tessuto della vita quotidiana basta mettersi in comunione con Gesù, con i suoi sentimenti, con le sue aspirazioni universali di
salvezza per tutti.
PREGHIERA ECUMENICA
ha offerto la vita
per l’Unità dei cristiani
Ogni anno dal 18 al 25 gennaio tutti noi
cristiani, cattolici e non cattolici, preghiamo
per L’Unità di tutti i credenti in Cristo.
Preghiamo secondo l’accorata preghiera di
Gesù al Padre: «Padre, ti prego perché tutti
siano una cosa sola» (Gv 17,21).
Ma per raggiungere la meta dell’Unità
occorrono “speciali sacrifici” disse
Giovanni XXIII. Tutti devono pregare, ma
qualcuno deve anche, come Gesù, sacrificarsi e morire.
La Serva di Dio, Maddalena, fu pronta ad offrire il suo “speciale sacrificio”, fu
pronta ad offrire la sua sofferenza, la sua
vita, per l’Unità di tutti i cristiani.
Preghiamola che illumini il nostro cammino
e interceda presso il Signore, perché la fiam-
Signore nostro Gesù Cristo, proclamiamo con
gioia la nostra comune identità nel tuo nome,
e ti ringraziamo per averci invitato ad un
dialogo d'amore con te. Apri i nostri cuori
affinché possiamo condividere più perfettamente la tua preghiera al Padre che tutti
siamo una cosa sola, in modo che, mentre
camminiamo insieme, possiamo avvicinarci
gli uni agli altri. Donaci il coraggio di portare insieme testimonianza alla verità, e di
includere nel nostro dialogo anche coloro che
fanno perdurare la divisione. Manda il tuo
Spirito a renderci capaci di affrontare le
situazioni in cui mancano la dignità e la
compassione nelle nostre società, nelle nostre
nazioni e nel mondo. Dio della vita, guidaci
verso la giustizia e la pace.
Amen.
15
Suor Olga:
un modello di vita per l’Anno della Fede
o vissuto diversi anni con la nostra
H
Fondatrice, ma non conobbi personalmente Olga della Madre di Dio, morta prematuramente nel 1943. Eppure la sua immagine,
stampata in copertina sulla sua biografia, fu
come un filo d’oro, che in breve mi portò a
scegliere la sua stessa via.
Come giunse quella biografia al mio paese
nel lontano 1954? La portò una giovane Figlia
della Chiesa con una postulante : stavano diffondendo la buona stampa. Gli occhi di Olga
mi scrutarono, mi raggiunsero nel più profondo dell’anima e mi costrinsero a raccontare
quello che mi era accaduto quando, con circa
quattrocento ragazze (ci chiamavano le
“vedette”) dell’Azione Cattolica entrai nella
Chiesa del SS. mo Sacramento a Trento. La
giovane suora, suor Carla, già di per se stessa
così felice e sorridente, con un gesto di grandissima gioia, alzando gli occhi e le braccia al
cielo esclamò: Ti ringrazio o Padre, perché hai
ascoltato la preghiera della nostra Madre! E mi
spiegò che la Fondatrice, in adorazione di
Gesù Eucaristia durante quell’incontro di giovani “vedette”, lo aveva pregato di chiamarne
una a diventare Figlia della Chiesa.
E fu così che la mia vocazione alla vita religiosa iniziò la sua corsa, che tuttora continua
con grande gioia: per quello sguardo intenso di Olga, che entrò nella mia vita con
tutte le caratteristiche di una presenza, come
in una vera icona, oserei dire.
Oggi la sua personalità carismatica mi
richiama soprattutto a contemplare il “progetto” di vita che partendo dall’ Ostia santa, in
una festa del Corpus Domini a Castelfranco
Veneto, sfolgorò in Maria Oliva Bonaldo,
nostra fondatrice, come luce per i tempi
nuovi. Un progetto senza dubbio radicale
nella sequela di Gesù – forse troppo scomodo
e fuori misura in tempi di autosufficienza e
chiusura nel proprio «io» come i nostri. Olga
invece attratta dal Dio Amore e dal suo dono,
16
la Chiesa Amore,
lo abbracciò fino
in fondo facendosi tutta dono
alla sua Madre e
alle Sorelle, ai
piccoli e agli ultimi, ai poveri di
pane e di Dio.
Nulla riuscì a
trattenere la sua
corsa che “seguì
sempre le orme
di Cristo… infatti, facendo il
bene sopportava
con pazienza la sofferenza essendo così gradita a Dio come il Figlio che patì per noi, dandoci un esempio” (cfr 1Pietro 20 b). E Dio
continua a svelare nella sua serva fedele Olga,
come in tutti i suoi Santi, “la gioia dell’amore”.
Quella che zampilla dalla vita vera e presuppone l’esodo dal proprio «io».
Alcuni giovani e adolescenti calabresi,
“Amici della Parola”, in un musical scritto per
la Serva di Dio Olga Gugelmo, le danno questa testimonianza: «Venite e vedete, gustate la
scoperta di un’ incantevole Amica e scoprite
questa creatura così docile, avviata a brillare
tra le innumerevoli stelle del firmamento della
Santa Chiesa».
Olga della Madre di Dio sia per tutti i
nostri lettori una risposta e un richiamo dal
cielo, un’incoraggiante eco al forte appello del
Santo Padre in quest’ Anno della Fede: «Non
possiamo accettare che il sale diventi insipido e la luce
sia tenuta nascosta … dobbiamo ritrovare il gusto di
nutrirci della Parola di Dio …e del Pane della vita…
per riscoprire la gioia nel credere e ritrovare l’entusiasmo nel comunicare la fede».
Anna Bergamo
Vita di famiglia
Esperienza di fraternità
da Trieste
O
rmai giunte all’ultimo fine settimana di
ottobre, ci troviamo a fare i conti con le
prime folate di Bora. Le previsioni sono pessime... La colonnina di mercurio si prevede toccherà zero gradi. Ma questo non permette di
cancellare un incontro particolare, ormai fissato da tempo, in questa città di frontiera e perciò aperta alle novità. Un incontro che interessa le giovani in ricerca vocazionale, sul tema:
«Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata!» (Mt
9,22)
Si tratta di un momento favorevole per
scoprire che “Lassù Qualcuno mi ama”...
che anch’io posso toccare quel mantello ed
essere salvata... in ultima analisi anch’io posso
fare un incontro speciale con un personaggio
speciale: il Signore Gesù.
Questa la motivazione per la quale una
decina di ragazze si sono ritrovate presso la
nostra comunità di Trieste, in S. Antonio
Nuovo, per un momento di riflessione, di preghiera, di esperienza spirituale e di gioiosa fraternità.
Una esperienza che ha coinvolto in prima
persona tutta la comunità. Ci ha messe in
gioco, ci ha dato nuovo sprint. Abbiamo partecipato alla veglia di preghiera, alla celebrazione delle lodi mattutine, e alla condivisione
dei pasti in gioiosa fraternità. Il tutto è stato
vissuto e organizzato rispettando la quotidianità degli impegni all’interno della comunità
parrocchiale, che ha visto volti nuovi nella
liturgia Eucaristica domenicale, e una presenza adorante nella Cappella dell’Adorazione
attigua alla Chiesa.
Una esperienza promossa dall’equipe
vocazionale nostra e che ha coinvolto il
Parroco don Gianni, che ci ha dato la possibi-
Bora... o soffio
dello Spirito?
lità di usufruire dei locali dell’Oratorio parrocchiale, don Mattia, un giovane sacerdote della
Parrocchia e don Daniele del centro vocazionale di Trieste. Non possiamo tacere la presenza di Marta novizia e la collaborazione
nascosta ma indispensabile di Romana,
mamma di sr Derna, che si è data senza riserve nel preparare il gustoso cibo che ha allietato la tavola. È stata quindi una vera concertazione in cui ciascuno ha portato il suo contributo nella semplicità ma con tanto impegno e
amore.
Una esperienza di discernimento spirituale per le giovani, che certamente lascerà
un segno, che darà una nuova opportunità di
intraprendere o continuare un cammino già
iniziato verso una risposta pronta e coraggiosa a Colui che ci ama personalmente e ci chiama ad una determinata missione nella Chiesa,
per essere testimoni del Signore nel mondo
d’oggi, lasciandoci portare dal soffio dello
Spirito, quello stesso Spirito che ha cambiato
gli apostoli da timidi ad intrepidi portavoce di
Dio, e Paolo da persecutore a strumento di
elezione per molti.
Mirian Perenzoni
17
Visita fraterna in India
L’8 gennaio 1971, la Fondatrice così
scriveva a Sr. Silvana Termignone, incaricandola di recarsi in India con il desiderio
che il carisma dell’Istituto potesse svilupparsi e crescere: “Chissà che la nostra piccola opera fiorisca nell’India… Io non
penso a tappe, vorrei già i frutti del miracolo, perché nulla è impossibile a Dio”.
Ecco, nulla è impossibile a Dio. La fede
di M. Maria Oliva Bonaldo e la fede di Sr.
Silvana, che si recò da sola per un sondaggio verso un continente sconosciuto ha
prodotto frutti meravigliosi. Oggi le sorelle stanno compiendo la loro missione, a
servizio della Chiesa-Madre, in quattro
stati: Karnataka, Kerala, Jharkhand,
Madhya Pradesh; in undici comunità
dove lavorano prevalentemente nell’ambiente educativo e nella pastorale socialesanitaria senza trascurare la pastorale parrocchiale.
Siamo ancora una volta convinte che
nulla è impossibile a chi crede e a chi ama
il Signore e il carisma della nostra
Fondatrice. Nell’arco di un mese (dal 3
ottobre al 3 novembre) la Madre
Generale Sorella Maria Teresa, la sua
Consigliera, Sorella Gracy e la sua
Delegata per l’India, Sr. Sabini, abbiamo
visitato tutte le Comunità, con particolare
attenzione alle tre ultime fondazioni, tutte
in mezzo ai poveri. Le sorelle infatti hanno
colto l’essenza di quanto la Fondatrice ha
molte volte raccomandato: I Gesù, i Gesù!
(così amava chiamare i poveri, da lei visti
come il sacramento che Gesù predilige).
18
L’ultima comunità aperta si trova nella
diocesi di Belgaum, nello Stato del
Karnataka, in una località chiamata
Deshnur. La zona missionaria era stata affidata nel secolo scorso ai Gesuiti, in un contesto totalmente induista. In continuità con il
loro impegno e con lo sguardo della Chiesa
Madre, che ci fa riconoscere anche nelle altre
religioni i semi del Verbo (cfr. il documento
conciliare Nostra Aetate), abbiamo dedicato la
casa a Maria promotrice dell’Unità. Dato che il
paese è povero e i bambini non hanno opportunità come gli altri di godere dei benefici
propri dell’educazione e manca anche la facilità dell’assistenza medica, due sorelle insegnano nella scuola per i bambini poveri e
un'altra si occupa di un piccolo ambulatorio.
La gente apprezza molto la presenza delle
Suore e la loro accoglienza è stata squisita,
con la partecipazione di tutti. Sr. Maria Teresa
ha inaugurato la biblioteca della scuola dedicata a Madre Teresa di Calcutta.
Un'altra missione molto bella è quella iniziata ad Hazaribagh, nello stato di
Jharkand, dove la maggior parte delle popolazioni è tribale. Anche qui le Sorelle sono inserite nell’educazione non-formale, in collaborazione con i Fratelli di san Gabriele.
Vita di famiglia
cristiani, in maggioranza di origine tribale; essi
hanno un forte senso del gruppo, sono molto
accoglienti e semplici. Abbiamo avuto l’occasione di partecipare alla celebrazione
dell’Eucaristia nella parrocchia tenuta dai P.
Cappuccini e la Chiesa era piena. Dopo la S.
Messa tutti si fermano per salutarsi a vicenda
e il saluto abituale è Jai Yesù, che nella lingua
locale hindi significa: Gesù vince!
La Comunità, dedicata a Maria Fonte
della Vita è composta da tre sorelle, che
insegnano ai ragazzi e alle ragazze, che per vari
motivi non hanno potuto completare gli studi
di base, l’uso del computer e la lingua inglese,
facilitando così l'opportunità di trovare un
lavoro.
Sono incaricate anche della supervisione di un
ostello per le ragazze meno fortunate. In questa zona i cristiani sono numerosi e con loro le
Sorelle condividono la preghiera e la riflessione sulla Parola di Dio, cercando di testimoniare la bellezza di appartenere al Signore.
La terza giovane Comunità si trova ad
Aragate, nella periferia della città di Ranchi,
sempre nello stato di Jharkand. Anche qui
vivono tre Sorelle e la loro missione è caratterizzata dall’educazione; per questo la casa è
dedicata a Maria donatrice della Sapienza. È un
luogo abbastanza sviluppato e ci sono tanti
La comunità di Khalwa è dedicata a Maria
Discepola della Sapienza; ha un anno di vita
e si trova nella diocesi di Khandwa, nello stato
di Madhya Pradesh, a quattro ore di viaggio
dalla nostra comunità presente a Dhar. Questa
è una zona in via di sviluppo ma c'è ancora
molta povertà. La località è stata recentemente dichiarata Taluk (piccola frazione del
distretto con potere di autogestione). Quattro
Sorelle sono impegnate nell’educazione dei
bambini nella “Mahathma Gandhi Memorial
School” che la Diocesi di Khandwa sta
costruendo per favorire la popolazione, in
maggior parte tribale; l’obiettivo è quello di
offrire una formazione integrale ai giovani,
chiamati a diventare convinti promotori della
civiltà della giustizia, della pace e dell’amore.
Le sorelle si sentono coinvolte a formare una
generazione nuova secondo i valori umani e a
far risplendere il volto della Chiesa-Madre
anche in questo contesto non cristiano, dove
non è ancora arrivato il messaggio del
Vangelo.
19
Grande motivo di gioia è stata la visita alle
nostre case di formazione che si trovano nel
sud dell’India. A Mysore, Maria Dimora
dello Spirito, abbiamo sette novizie e un pic-
colo ostello per bambini che non potrebbero
frequentare la scuola stando in famiglia.
Valavayal, la casa di esercizi spirituali dedicata
a Maria Fonte della Pace, ospita quattro
postulanti desiderose di conoscere più da vici-
no la nostra Famiglia religiosa.
A Mandya Madre della Luce, abbiamo
con noi sette aspiranti, impegnate a
comprendere ed accogliere il progetto
del Signore su di loro. Sono tutte molto
entusiaste e disposte a diffondere il
Regno di Dio e l’amore alla ChiesaMadre con generosità e fervore. La
maggioranza provengono dal Nord,
frutto della nostra presenza missionaria nel Nord dell’India.
A Mandya, oltre al lavoro ormai collaudato di sostegno agli handicappati e
20
ai lebbrosi, abbiamo anche una realtà molto
toccante e commovente: le nostre Sorelle
accolgono con coraggio e dedizione, in una
struttura adatta per loro, venti bambini malati
di AIDS, orfani; che vanno dell’età di quattro
anni fino ai sedici. In questo modo possono
avere una vita più serena e aprirsi al futuro
con maggior speranza. Hanno voluto esprimerci la loro riconoscenza e gioia offrendoci
una serata ricreativa con canti e danze che
hanno evidenziato i talenti stupendi di cui
sono dotati.
Con le Comunità di Dhar Tota pulchra,
Savanur Fiducia nostra, Valillapuzha Fons
Lucis e Bangalore Aurora valde rutilans
abbiamo potuto avere incontri brevi ma significativi, e la gioia si è diffusa nei nostri cuori
nella condivisione del nostro vissuto quotidiano, impastato del carisma che ci affascina e
guida i nostri passi.
Il nostro viaggio dal sud al nord dell’India
nell’arco di un mese è finito con un sentito
rendimento di grazie a Dio per il suo amore.
La passione per la Chiesa e per l’umanità sono
sentiti e vissuti in questa Delegazione in
comunione con tutta la nostra Famiglia
Religiosa sparsa nel mondo. Con tutti i Figli
della Chiesa, in questo Anno della Fede
vogliamo impegnarci a mostrare a tutti che
“Dio esiste ed è amore”
Sr. Gracy
Vita di famiglia
La fede è dono da condividere
a Vicenza
ai piedi della Madonna
di Monte Berico
L
a Comunità di Mater Amabilis, ha ospitato un
gruppo di catechiste, lettori e ministri straordinari della comunione venuti per un incontro
formativo guidato da sr Guglielmina e dalla
comunità. Provenivano dalle parrocchie di
Moniego e Cappelletta di Treviso, che fanno
parte di un’unità pastorale.
L’appuntamento centrale e fulcro dell’incontro è stato l’Anno della Fede. Una prima
espressione e professione del Credo che ci è
stato donato è stata la firma sul Simbolo
Apostolico come segno di adesione sincera e
profonda a quanto professiamo con le parole.
Per ripercorrere i volti, le parole e i momenti
che hanno caratterizzato il cammino di fede, è
stato proposto un momento di silenzio personale e di adorazione. Ognuno era tenuto a
riflettere sul proprio passato e a raccontarlo al
destinatario che preferiva: il marito, il parroco,
la figlia che cresce nel grembo…
C’è stato poi il momento della condivisione
personale in cui ognuno ha potuto esprimersi
rispondendo “liberamente” alle stuzzicanti
domande di sr Guglielmina.
Sono emerse molte belle riflessioni. È sempre
un gran dono poter condividere e ricevere un
“pezzo” di vita dagli altri.
Il parrocco don Francesco e una parrocchiana partecipante del gruppo. Nelle altre
foto alcuni momenti dell’incontro.
21
Missione a Geraci Siculo
bbiamo accolto con gioia l’invito del
A
Parroco, don Francesco Sapuppo, a essere presenti nella sua parrocchia di Santa
Maria Maggiore in Geraci Siculo dal 18 al 21
ottobre, borgo medioevale tra i più belli
d’Italia, per dare inizio all’Anno della Fede e
far conoscere anche il nostro Carisma.
L’incontro con la comunità parrocchiale
si è svolto nei giorni di giovedì, venerdì e
sabato. Nella mattina abbiamo celebrato
lodi e santa messa nel Monastero delle
Benedettine con la comunità formata da
cinque monache e un bel gruppo di circa
una ventina di persone. Nel pomeriggio,
invece, si è incontrata la comunità per l’adorazione, il vespro e la celebrazione eucaristica. Il giovedì i ragazzi cresimandi hanno
approfittato di questo momento per la loro
preparazione in vista del conferimento della
Confermazione, la domenica successiva.
22
Venerdì sera, dopo una presentazione
della nostra Fondatrice e del Carisma,
Rosaria ha presentato ai giovani presenti “il
cammino di fede di Pietro”: anche Pietro
è diventato discepolo del Maestro piano
piano, con le sue fatiche e i suoi dubbi, i
suoi entusiasmi e i suoi rinnegamenti, proprio come noi; ma è rimasto fedele fino al
martirio. Pietro così è simbolo, specialmente in quest’Anno della Fede, di chi vive la
fede come il “decidere di stare con il
Signore per vivere con Lui” (Porta Fidei, 10).
I giovani già ci conoscevano da un loro precedente pellegrinaggio a Roma: nella cappella della Madonnella nel settembre dello
scorso anno hanno partecipato al vespro e
alla messa.
Nel pomeriggio del sabato abbiamo incontrato i bambini e i ragazzi del catechismo.
Vita di famiglia
Con semplicità li abbiamo salutati e invitati a continuare nell’approfondimento della
fede e nell’amore a Gesù. La sera del sabato
abbiamo incontrato gli adulti della comunità
parrocchiale sempre presentando la
Fondatrice e il Carisma e Maria Chiara ha parlato dell’Anno della Fede e del Catechismo
della Chiesa Cattolica supportata da un power
point. La serata è terminata con un momento
di festa e di convivialità fraterna.
La domenica ha visto la presenza del
Vescovo che ha conferito la Cresima a un
gruppo di quindici ragazzi della parrocchia e
altri giovani provenienti alcuni da parrocchie
limitrofe. Nella Celebrazione Eucaristica don
Francesco, introducendo alla celebrazione e
salutando il Vescovo, ha avuto parole di ringraziamento anche per noi e per la Madre
Generale e la Delegata che ci hanno dato la
possibilità di essere presenti.
Le giornate sono passate velocemente e ci
hanno arricchito: abbiamo donato un po’ del
nostro tempo e abbiamo visto e vissuto fraternità, familiarità, amicizia, collaborazione …
amore concreto alla Chiesa.
Maria Chiara
Itinerari di Spiritualità iturgica
I
l Papa Benedetto XVI molte volte nei
suoi Discorsi insiste sull’importanza
della formazione come priorità da coltivare particolarmente in questo Anno
della Fede, anno ricco di grazia per ogni
battezzato che desidera riprendere il
Santo Evangelo come norma e sostanza
nella propria vita. Come Figlie della
Chiesa presenti anche in Terra
Calabrese ci siamo attivate per offrire a
quanti lo desiderano opportunità varie
per ascoltare, riflettere, condividere semSanta Maria Porto di Pace - Arghillà RC
plici percorsi a carattere Liturgico. In Tre
Tappe affrontiamo
contenuti diversi e in questo anno ci farà da guida Maria, Madre di Gesù e Madre nostra.
Alle persone provenienti da varie realtà parrocchiali vengono offerti gli strumenti necessari
per conoscere e approfondire in maniera specifica Maria nel Lezionario e nel Messale, nonchè
riflessioni sulla Vergine nella Pietà popolare; tutto è arricchito da riflessioni condivise e serate di
fraternità in cui ciascuno dei partecipanti può esprimersi e raccontare ... sul suo rapporto personalissimo con Santa Maria. La II tappa si svolge dal 23-25 Novembre e la III tappa dal 15-17
febbraio. rendiamo lode a Dio Padre per quanto diamo e riceviamo.
Katia De Simone
23
a
Figli e Figlie della Chiesa
a Barcellona 40 anni dopo ...
M
emoria viva del Carisma di Madre
Maria Oliva Bonaldo in Barcellona è
questa l’esperienza vissuta il giorno di Tutti
i Santi nella celebrazione dei 40 anni dall’arrivo in città della prima comunità Figlie
della Chiesa. La passione per la Chiesa e gli
entusiasmi di quegli anni non si sono spenti, perché da 15 anni, tempo in cui siamo
venute via, un gruppo di laici Figli della
Chiesa e di Consacrate di “Ecclesia
Mater” fanno crescere il Carisma della
Fondatrice con una vivacità sorprendente.
La Chiesa-Madre li stima e gode i frutti che
sgorgano “dal Corpo Eucaristico al Corpo
Mistico”. Siamo ritornate in sei accanto a
loro, riaccendendo nei numerosi fedeli, la
memoria viva di una passione condivisa.
La chiesa di Santa Maria del Mar, illuminata a festa nel suo gotico puro, ci ha accolto
per l’Eucaristia che è stata un vero GRAZIE con Gesù al Padre, semplice e solenne.
Accoglienti, ospitali, fraterne e gioiose,
Encarna Menárguez e le altre Sorelle di
Ecclesia Mater, che dal 1988 incarnano il
Carisma nella consacrazione laicale,
vivendolo con tanta passione da espanderlo “come il fiore spande il suo profumo”. Roser Borras e Maria Teresa Vives,
della Fraternità dei Figli della Chiesa,
hanno spalancato le porte delle loro case
e del loro cuore, facendoci gustare la loro
amicizia e alcune bellezze dell’arte e della
fede: il Tibidabo, dove i giovani si danno
il turno per l’adorazione eucaristica giorno e notte, la Sagrada Familia, Basilica di
Gaudì che fa sognare la Gerusalemme
celeste; la Vergine di Montserrat, la grotta
di Manresa dove S. Ignazio di Loyola ha
scritto gli “Esercizi Spirituali”; le Fontane
di Montjuic...
24
Non ultima, la stupenda Cattedrale dove è
venerato il Cristo di Lepanto (1571) e ancora la
Chiesetta romanica di Marcus, Centro eucaristico
animato dalla Fraternità, cuore pulsante della parrocchia e della città.
Una felice sintonia con quanto si legge nel messaggio finale del recente Sinodo: «La bellezza della
fede deve risplendere […] sta a noi rendere oggi
concretamente accessibili esperienze di Chiesa,
moltiplicare i pozzi a cui invitare gli uomini e le
donne assetati e lì far loro incontrare Gesù, offrire
oasi nei deserti della vita».
Vi fa eco la parola della Fondatrice: «Il mondo
è un corpo assetato di Carità, affamato di Verità.
Noi dovremmo dissetarlo con l’acqua viva che sale
alla Vita Eterna e sfamarlo col Pane della Vita
Eterna».
Tra le testimonianze condivise, quella di Isabel
Albaracin che ha vissuto un’esperienza missionaria
con le Figlie della Chiesa in Bolivia, nel servizio ai
poveri e al suo rientro ha portato il fuoco nella
Fraternità, sollecitando la solidarietà di tutti. Così
sono stati sovvenzionati finora: 56 pozzi, 13 casette e due mulini per il frumento e il granoturco.
Davvero, la fede qui è diventata fuoco di carità. Per
tutto questo magnifichiamo il Signore e a Lui rendiamo grazie!
Gabriella Signori
Vita di famiglia
Un gran giorno per la Famiglia dei Figli e
Figlie della Chiesa!
S
ei Sorelle venute dall’Italia e da Madrid: Sr.
Gabriella, Sr. Grazia, Sr. Esperanza, Sr.
Milena, Sr. Mª Santos e Sr. Lilia, sono state con
noi, portatrici di vicinanza e ricordi. Unite a loro,
abbiamo constatato che tutto ciò che ci hanno
trasmesso è vivo ancora oggi! Il Carisma e la spiritualità che ci hanno comunicato circola tra noi
al di là della distanza. I ricordi si trasformano in
vita e la vita in realtà di comunione e di servizio
alla Chiesa, che ci hanno tanto insegnato ad
amare.
Come dimenticare Sr. Gabriella Signori,
Superiora della prima Comunità? Ella seppe
piantare, e bene, un buon seme, insieme a tutte
le Figlie della Chiesa che hanno lasciato la loro
traccia di amore alla Chiesa in noi.
Nella nostra splendida Basilica di Santa Maria
del Mar, sede attuale della nostra Associazione, si
è celebrata la S. Messa, presieduta dal Rettore
Mons. Ignasi Mora, e concelebrata dal nostro stimato amico il Prof. Salvador Pié-Ninot, da Padre
Pascual Barrio, missionario in Bolivia e dal canonico Josep Vives, fratello di M. Teresa Vives.
Erano presenti anche l’amatissimo Mons.
Francisco Muñoz e Mons. Josep Llauradó, che ci
hanno tanto aiutato in quegli anni di avvio pastorale.
Alla solenne concelebrazione erano presenti
anche numerosi amici, fedeli della Parrocchia di
S. Cugat del Rec e dell’attuale S. Maria del Mar;
la Basilica era traboccante di gioia, e ‘la moltitudine aveva un cuore solo e un’anima sola’.
Un pranzo fraterno ha poi riunito un centinaio di persone che condividono la nostra spiritualità intorno alla stessa mensa ‘come ramoscelli d’ulivo’. Qui ci ha raggiunti anche Mons.
Xavier Pagés, attuale parroco della “Milagrosa” a
cui siamo legati perché è la parrocchia da cui
sono partite le Figlie della Chiesa quando hanno
lasciato Barcellona.
M. Teresa Vives con l’aiuto di Roser Borras
ha coordinato il servizio per rendere gradevole e
festosa la nostra fraternità, visibile nella gioia di
tutti. A sorpresa, un “power-point”, preparato
con amore da M. Teresa con foto e musica, ci ha
fatto ripercorrere la storia del Carisma, come ha
preso forma nella nostra Madre Maria Oliva
Bonaldo e come s’incarna oggi in tutti noi, suoi
Figli e Figlie.
Grazie, Signore! Sei stato grande con noi!!!
Sono passati 40 anni … i corpi vanno invecchiando, ma lo Spirito tutto ringiovanisce!
Encarna Menárguez
Grazie, grazie alle Suore
per essere qui con noi oggi!
R
ingraziamo Dio per il dono di questo
Carisma; dalla nostra Cappella dell’adorazione di Marcus, desideriamo che la Parola e
l’Eucaristia arrivi a tutta la gente del quartiere.
Come dice M. Oliva: poter gridare a tutti coloro
che incontro che Dio esiste ed è Amore’.
Questo Carisma ci ha aperto gli orizzonti ed
è cresciuto in noi, insegnandoci a camminare
con la Chiesa. Tutta la Parrocchia sia ‘uno’ perché si compia il desiderio di Gesù: «Padre, che
siano uno come tu e io siamo uno, perché il mondo creda».
Maria Teresa Vives
25
In breve
da Tarso
Ecclesia
in medio Oriente
sti plendidi gioielli, che si fanno piccoli, in
adorazione davanti al “fiume d’acqua viva,
l’impido come cristallo che scaturiva dal
Trono di Dio e dall’Agnello”» (n.97).
La Comunità di Tarso
da Roma
l primo novembre 2012 nel consueto
incontro per l’anniversario della
IDedicazione
della Chiesa “Maria Regina di
presenza di Benedetto XVI in terra
ci sollecita e ci rafforza a viveLre ad’Oriente
questo anno della Fede con coraggio e
testimonianza, fondata sulla comunione.
Siamo consapevoli che «Non si potrà manifestare questa comunione se non si ravviva
anzitutto in se stessa e in seno a ciascuna
delle sue chiese, ...tra tutti i suoi membri» (n.
2).
La piccola comunità di Mater Gentium, di
Tarso, fa sua ogni esortazione e ogni esempio suggerito dal Santo Padre. Convinte che
l’esortazione Apostolica sia Luce-forza del
nostro “esserci”, “come segni profetici di
comunione..., lasciarci sedurre ogni giorno
dalla Parola e custodirla nel cuore come un
fuoco divorante”.
L’essere, in pieno senso evangelico, come
altrove e più che altrove, si impone, ed è
spesso la sola grande ed insostituibile struttura che la chiesa di Turchia possiede.
Evangelizzare con la vita: ecco l’impegno; è
certo un impegno non da poco.
Allora la piccola comunità di Tarso è parte
di questa chiesa del Medio Oriente. «Chiese
orientali e la chiesa di Rito Latino sono que-
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tutti i Santi” di Santa Maria del Silenzio, si è
tenuto l’incontro previo di approfondimento sulle vita contemplativa. In concomitanza
con il centenario della “folgorazione” di
Madre Maria Oliva Bonaldo, nostra
Fondatrice, abbiamo titolato così l’incontro:
«La vita contemplativa in Maria Oliva
Bonaldo; un’esperienza a più voci».
Tanti gli amici e i convenuti a questo appuntamento dove è stato proiettato anche il
video sull’argomento del centenario.
Ringraziamo il Signore per il dono del
Carisma dato a noi e alla Chiesa tutta e desideriamo adoperarci perché sia conosciuto e
vissuto.
Splende ancora...
Buon Natale!
C’è un albero
addobbato in casa mia,
scintillante
di luci e di colori
Ma c’è tanto,
tanto buio fuori:
sofferenze, dolori…
dolori a non finire.
Ma nella notte fredda
splende ancora,
dopo due millenni,
o mio Signore,
una cometa
sulla tua capanna:
una cometa
che alla Pace invita,
una cometa
che verso te ci guida.
(Santo Parisi)
L’augurio di Buon Natale viene concretizzato
dalla preghiera di tutta la famiglia delle Figlie
della Chiesa, perché in ciascuno di voi e nelle
vostre famiglie possa penetrare la forza salvifica e liberatrice di Cristo, in quest’Anno della
Fede, con il dono della pace e della gioia.
Ricordando i nostri cari defunti,
nel mese di novembre abbiamo fatto celebrare la
Santa Messa in suffragio per tutti i devoti e benefattori che quest’anno hanno raggiunto la Casa del Padre.
Viviamo la comunione dei Santi con riconosenza e
gioia, con intensa preghiera.
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Sì, credo che il mondo e la mia vita
non provengono dal caso,
ma dalla Ragione eterna e dall’Amore eterno,
sono creati dal Dio onnipotente.
Sì, credo che in Gesù Cristo,
nella sua incarnazione
nella sua croce e risurrezione
sì è manifestato il Volto di Dio.
Sì, credo che lo Spirito Santo
ci dona la Parola di verità
e illumina il nostro cuore;
credo che nella comunione della Chiesa
diventiamo tutti un solo Corpo col Signore
e così andiamo incontro alla risurrezione
e alla vita eterna.
Benedetto XVI
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