Figlie della Chiesa Bollettino della Postulazione ottobre - dicembre 2012 N. Sped. Abb. Post. D.L.353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1. comma 2 DCB Roma Ed. Istituto Suore Figlie della Chiesa - Viale Vaticano, 62 - 00165 Roma 4 Credo, Signore aumenta la nostra fede! Cdeboli amminiamo, e sperduti, senza il pane quotidiano. Tu ci nutri con la luce del Natale, sei per noi la stella del mattino. Credo, Domine! Sommario Vita della Chiesa - Parola del Papa - Una Porta sempre aperta - Le opere di Misericordia: Pregare Dio per i vivi e i morti - Con fede Maria accolse la Parola con gioia la diede alla luce Beata Te che hai creduto 3 4 7 8 9 Vita dell’Istituto Con Maria, la prima dei credenti, Signore, noi ti preghiamo: adauge nobis fidem! Credo, Domine, adauge nobis fidem! dall’Inno dell’Anno della fede - la Fondatrice e le immagini della Chiesa: edificio, casa e tempio di Dio - Una Mistica nel secolo del Concilio Vaticano II - Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani e Suor Maddalena Volpato - Suor Olga - Esperienza fraterna - Visita fraterna in India - La Fede è dono da condividere - Missione a Geraci Siculo - Itinerari Liturgici ad Arghillà RC - Figli e Figlie della Chiesa - In breve 11 13 15 16 17 18 21 22 23 24 26 Bollettino trimestrale della Postulazione anno XXXII n. 4 ottobre - dicembre 2012 C/c postale n. 37701000 - C/c n. 39553003 Sped. Abb. post.D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1.comma 2 DCB Roma Autoriz. del Tribunale di Roma n. 17815 del 5-10-1979 Ed. Istituto Suore Figlie della Chiesa Viale Vaticano, 62 - 00165 Roma In Copertina: Chiesa di Santa Caterina in Betlemme Porta in bronzo Part. Dir. Responsabile: Maria Teresa Sotgiu Redazione: Elsa De Marchi, Maria Giampiccolo La parola del Papa La strada verso Dio Non dovremmo mai stancarci di “ricominciare da Dio”, per ridare all’uomo la totalità delle sue dimensioni, la sua piena dignità. Infatti, una mentalità che è andata diffondendosi nel nostro tempo, rinunciando a ogni riferimento al trascendente, si è dimostrata incapace di comprendere e preservare l’umano. La diffusione di questa mentalità ha generato la crisi che viviamo oggi, che è crisi di significato e di valori, prima che crisi economica e sociale. L’uomo che cerca di esistere soltanto positivisticamente, nel calcolabile e nel misurabile, alla fine rimane soffocato. In questo quadro, la questione di Dio è, in un certo senso, «la questione delle questioni». Essa ci riporta alle domande di fondo dell’uomo, alle aspirazioni di verità, di felicità e di libertà insite nel suo cuore, che cercano una realizzazione. L’uomo che risveglia in sé la domanda su Dio si apre alla speranza, ad una speranza affidabile, per cui vale la pena di affrontare la fatica del cammino nel presente (cfr Spe salvi, 1). Ma come risvegliare la domanda di Dio, perché sia la questione fondamentale? Cari amici, se è vero che all’inizio dell'essere cristiano non c'è una decisione etica o una grande idea, bensì l'incontro con un avvenimento, con una Persona, la domanda su Dio è risvegliata dall’incontro con chi ha il dono della fede, con chi ha un rapporto vitale con il Signore. Dio viene conosciuto attraverso uomini e donne che lo conoscono: la strada verso di Lui passa, in modo concreto, attraverso chi l’ha incontrato. A n n o della F e d e 2012 – 2013 Cari amici, la missione della Chiesa ha bisogno dell’apporto di tutti i suoi membri e di ciascuno, specialmente dei fedeli laici. Negli ambienti di vita in cui il Signore vi ha chiamati, siate testimoni coraggiosi del Dio di Gesù Cristo, vivendo il vostro Battesimo. Per questo vi affido all’intercessione della Beata Vergine Maria, Madre di tutti i popoli. Benedetto XVI 3 Una Porta sempre aperta La fede è un’adesione personale dell’uomo a Dio e un libero assenso a quanto Dio ci ha rivelato in Cristo Gesù. Per questo gli obbiettivi dell’Anno della fede riguardano il vissuto personale di ciascuno di noi così come i contenuti della fede. La Chiesa, maestra di umanità, deve rinnovare la gioia interiore d’incontrare Gesù Cristo, di credere in lui, unico salvatore del mondo, e decidersi di camminare sulla via che lui ci ha indicato per essere suoi testimoni nel mondo. La fede in Dio, che si è fatto uomo per salvarci, asserisce che solo nell’amore si realizza in pienezza la vocazione dell’uomo, chiamato a conoscere e ad amare Dio. La storia della chiesa mostra come l’uomo animato dall’amore di Dio si manifesti in relazioni di amore, di compassione, di attenzione e di servizio dell’altro. La fede, operosa nella carità, umanizza la vita rendendola pienamente tale. Aver fede è accogliere la Parola di Dio nella nostra vita, che ci fa conoscere i suoi progetti di 4 salvezza. Con il battesimo ciascuno di noi è stato reso capace di ascoltare la sua Parola e di essere direttamente coinvolti nella sua proposta di essere suoi discepoli nel mondo. “Ringraziamo Dio continuamente, perché avendo ricevuto da noi la parola divina della predicazione, l’avete accolta non quale parola di uomini, ma, com’è veramente, quale parola di Dio, che opera in voi che credete (1 Ts. 2, 13). La rivelazione di Dio è culminata nell’incarnazione del suo unigenito figlio. Dio si è fatto uno di noi perché noi potessimo incontrarlo e ascoltarlo. Dalla Palestina il Vangelo si è diffuso in tutto il mondo. S. Paolo così ci esorta: “Ricevete la salvezza se mantenete il Vangelo in quella forma in cui ve l’ho annunciato. Altrimenti avreste creduto invano” (1 Cor. 15, 2). Il Vangelo è la regola indeclinabile della nostra condotta. Nel Credo troviamo le verità fondamentali della nostra fede. In questa preghiera noi ci riallacciamo a Gesù Cristo, crocifisso e risorto, salvatore del mondo. Questo è il kerigma dirompente della predicazione degli Apostoli, la verità salvifica da custodire e da trasmettere e nella quale restare saldamente fondati. “Vi ho trasmesso quello che anch’io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno” (1 Cor. 15, 3). Oggi abbiamo bisogno di riscoprire il legame profondo tra le verità che professiamo con le labbra e la vita di tutti i giorni con le sue asprezze, aridità e nuove sfide. Io sono la Porta (Gv 10,7). Icona del Salvatore, Monastero Mater Ecclesiae, in Vaticano Vita della Chiesa È un dovere fondamentale della chiesa trasmettere la fede alle generazioni future, affinché essa sia punto di riferimento nelle trasformazioni culturali in atto e nella realtà sociale profondamente cambiata. La fede cristiana non può essere vissuta in modo passivo, consolatorio e privato, che avrebbe come conseguenza una frattura insanabile tra fede e vita e il rifiuto delle nuove generazioni di voler essere educate nella fede dei loro Padri. La maggior parte dei cristiani comuni non conosce il nucleo centrale della propria fede. C’è il rischio, quindi, d’una religiosità emotiva, superficiale e autogratificatoria, che risponda solo alle situazioni di emergenza in cui l’uomo oggigiorno viene a trovarsi. L’Anno della Fede è l’occasione ideale per rivisitare le verità del cristianesimo, approfondirle e farne oggetto di verifica e di confronto nei momenti forti di riflessione o di preghiera. Possa il cammino che faremo tutti insieme in quest’an- no di grazia farci crescere nella conoscenza, nell’amore, nella personale esperienza e frequentazione di Gesù Cristo. Lasciamoci ispirare e guidare da Maria di Nazareth, donna di fede, proclamata da tutte le generazioni “beata perché ha creduto” (2° parte). P. Antonio Furioli mccj PREGHIERA Signore, abbi pietà di me peccatore e concedimi di vincere le ombre del mio vivere per vedere con gli occhi della fede le possibilità luminose di grazia che ci sono nel mio cammino. Alzandomi con prontezza ascolterò la tua voce apportatrice di luce e di speranza. AMEN. AGENDA DEI 13 MESI DELL’ANNO DELLA FEDE – – – – – – – – – – – – – – Giovedì 11 ottobre 2012: Solenne apertura dell’anno della fede in Piazza S. Pietro. Domenica 21 ottobre 2012: Canonizzazione di 6 martiri e confessori della fede. Venerdì 25 gennaio 2013: Celebrazione ecumenica in S. Paolo fuori le mura. Domenica 24 marzo 2013: Festa delle Palme. Celebrazione per i giovani che si preparano alla giornata mondiale della gioventù a Rio de Janeiro. Domenica 28 aprile 2013: Giornata mondiale dei Cresimati. Domenica 5 maggio 2013: Giornata dedicata alle Confraternite religiose. Sabato 18 maggio: Vigilia di Pentecoste. Giornata dedicata a tutti i movimenti ecclesiali. Domenica 2 giugno 2013: Festa del Corpus Domini: solenne adorazione eucaristica contemporanea nella cattedrale di ogni diocesi e in tutto il mondo. Domenica 16 giugno 2013: Giornata dedicata ai Testimoni del Vangelo. Domenica 7 luglio 2013: Conclusione a S. Pietro del pellegrinaggio di quanti stanno compiendo un cammino vocazionale. Da martedì 23 a domenica 28 luglio 2013: Giornata mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro. Domenica 29 settembre 2013: Giornata mondiale dei catechisti. 20° anniversario del catechismo della Chiesa cattolica. Domenica 13 ottobre 2013: Giornata mariana mondiale. Domenica 24 novembre 2013: Celebrazione conclusiva dell’anno della fede. 5 Le opere di Misericordia Pregare Dio per i vivi e per i morti bbiamo cercato di ripercorrere, in questi A due anni, il significato e il valore delle Opere di Misericordia, che il Catechismo della Chiesa cattolica propone al cristiano come orientamento e invito a esercitare la virtù della carità, segno distintivo per i seguaci di Cristo, e senza della quale – ci ricorda l’apostolo Paolo – “sono un niente di fronte a Dio”. Valide da sempre, anche se cambiano i tempi e le culture, accessibili e praticabili ad ogni persona di buona volontà, sono ancora l’antidoto principe alla malattia di un crescente individualismo che corrode la nostra società, spingendo l’uomo a guardare sempre e solo il proprio interesse, senza considerare le cose dal punto di vista dell’altro che ci vive accanto. È il deserto dell’egoismo, come rilevano anche acuti osservatori del nostro tempo, fino a dire: “il prossimo è morto” (Zoja). Siamo stati esortati da Benedetto XVI a varcare la porta della fede, che è adesione a Gesù Cristo, persona viva e concreta “che mi ha amato e ha dato la vita per me”. Gesù di Nazareth ci ha rivelato il volto di Dio che è Padre, e come Padre ama tutti gli uomini con tenerezza immensa, con particolare predilezione per i piccoli, i poveri e i peccatori. Gesù ce lo ha fatto conoscere con la sua parola e le sue parabole e ce lo ha fatto vedere nella sua esistenza, una vita totalmente donata per amore, fino al sacrificio della croce. Di conseguenza l’esistenza cristiana, la vita di chi accoglie Gesù nella fede, non può essere che una esistenza di amore a raggio universale: amare tutti, amare sempre, amare come Lui ci ha amato. Benedetto XVI prega nelle Grotte vaticane per tutti i defunti 6 Vita della Chiesa Un compito impegnativo e arduo che dura tutta la vita, sostenuto dalla grazia che ci viene dalla Parola e dalla Eucarestia, educandoci ogni giorno di più a vedere Cristo in ogni uomo nostro fratello. In questo spazio di comunione e fraternità “la preghiera fissa lo sguardo sull’amore di Dio, fino a vedere tutta la realtà con i suoi occhi, così che il nostro sguardo diventa sguardo di misericordia per ogni creatura, anche la più disgraziata, anche per quella più segnata dal peccato e ferita nella somiglianza con Dio” (Enzo Bianchi, Priore di Bose). Come ci suggerisce la Chiesa nelle preghiere del Vespro, al calar del giorno: w «al tramonto di questo giorno noi ti preghiamo per tutto il genere umano: fa’ che ogni uomo goda della tua luce intramontabile». E ancora: w «provvedi a tutti i poveri del mondo, perché a nessuno manchi il pane, la casa e il lavoro». w «Solleva, o Padre, le membra doloranti della tua Chiesa per il sacrificio del tuo Figlio sospeso sulla croce». E sempre ogni giorno: w «Accogli nella tua pace i nostri defunti, perché godano pienamente i frutti della Redenzione». Una preghiera corale che raccoglie tutti e tutto, e che il Signore non può disattendere. +Mons Diego Bona «Ti benedico, Padre. Signore del cielo e della terra...» La preghiera di Gesù al Padre era il respiro della esistenza terrena di Gesù. La sua preghiera continua ancora oggi. Nella Liturgia eucaristica Gesù offre al Padre il suo sacrificio redentore. Lo offre in comunione con il suo corpo che è la Chiesa. Ogni nostra preghiera si eleva al Padre “per Cristo nostro Signore”. È questa la preghiera di Cristo che sostiene tutte le nostre preghiere: quelle del cuore e quelle della bocca. La preghiera dei figli sale al Padre attraverso la voce del primogenito. Le braccia alzate nell’invocazione, nella lode, nella supplica sono milioni, ma la voce è unica, quella del Figlio Gesù. Compendio del CCC, p. 156 7 Con fede Maria accolse la Parola Il tempo Liturgico dell’Avvento ci ha fatto rivivere il significato dell’Attesa, ci ha nuovamente educati al vero senso della Vigilia, fatto di ascolto, di silenzio, di lode, di preghiera celebrata e vissuta. Questo itinerario è anno dopo anno indispensabile per ogni cristiano perché prepara al Natale e cosa è mai il Natale se non l’Accoglienza del Mistero di Dio che sempre ci sorprende!? Maria è stata ed è nostra compagna in questo percorso quotidiano … è Modello ed è Maestra esemplare nell’arte dell’Ascolto della Parola. La Vergine difatti viene chiamata dai Padri della Chiesa “la Tutta orecchie”, come a figurarla ad auscultare ovvero a percepire i battiti impercettibili della Parola del Signore ovunque: una giovane donna che lungo le strade di Nazareth giocando e sperando ha ripetuto come alimento quotidiano i versetti della Scrittura e ha imparato a salmodiare dinanzi al pozzo per attingere l’acqua che mai disseta. La bellissima Esortazione Marialis Cultus di Paolo VI si sofferma particolarmente su questo: Maria è la Vergine in ascolto, che accoglie la Parola di Dio con fede; e questa fu per lei premessa e via alla maternità divina, poiché, come intuì sant'Agostino, la beata Maria colui (Gesù) che partorì credendo, credendo concepì. L’Ascolto in Maria è diventato Carne, la Parola si è trasformata nel suo prezioso grembo in Figlio. Il dubbio in Lei è divenuto Gioia – Rallegrati Maria! - È il Mistero dell’Incarnazione! Il prodigio del Natale ancora ritorna carico di una Memoria, diviene Sacramento e attende da ognuno di noi che facciamo Spazio ad accogliere Dio che si è fatto Uomo e diventa Bambino in ogni persona 8 disposta a fare del suo cuore l’autentica greppia dove Gesù desidera nascere, oggi e sempre! Giovanni Paolo II sottolinea: L’atteggiamento di Maria insegna a dischiudersi al mistero di Dio, ponendosi in atteggiamento di ascolto cordiale, così da percepire che egli ha da parlarci. Non un sentire superficiale, ma un ascolto riflessivo davanti a ciò che esce dalla bocca di Dio, sul suo esempio: «A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto» (Lc 1,29). Anche noi giorno dopo giorno veniamo salutati proprio in questo nostro Tempo che diventa l’Oggi in cui il Verbo si fa Carne … Oggi è Natale nella misura in cui c'è qualcuno che apre il cuore e fa spazio. Ci sono persone che rifiutano, chi invece come Maria dice Sì, Eccomi, si apre alla Vita sulla Fede e la Gioia della Vergine di Nazareth. La gioia ricevuta dalla Parola incarnata si può ora dilatare a tutti coloro che nella fede si lasciano cambiare dalla Buona Notizia di Gesù di Nazareth. Come dice san Leone Magno in una sua omelia per il Natale: «Il nostro Salvatore, carissimi, oggi è nato: rallegriamoci! Non c’è spazio per la tristezza nel giorno in cui è nata la vita, una vita che distrugge la paura della morte e dona la gioia delle promesse eterne. Nessuno è escluso da questa felicità: la causa della gioia è comune a tutti [...]. Esulti il santo, perché si avvicina al premio; gioisca il peccatore, perché gli è offerto il perdono; riprenda coraggio il pagano, perché è chiamato alla vita». Clara Caforio Vita della Chiesa con gioia la diede alla luce Madonna dell’attesa, Vicenza Santuario di Monte Berico Beata Te che hai creduto all’Amore fatto Chiesa nel cuore di Gesù tutto dolore - dal gorgo dal suo squarcio per la sua Preghiera teandrica, “il suo clamore valido” “le sue lacrime” le tue stretture. Beata Te che hai creduto all’Amore fatto Fuoco. La Chiesa irruppe - miracolo di fuoco una, santa, ecumenica “un cuor solo” col tuo Cuore, “un’anima sola” con la tua Anima la sua Liturgia fragrante della tua contemplazione il suo lancio, dimensionato dall’apertura delle tue braccia. Beata te che hai creduto all’Amore, L’Arcangelo Ti salutò: -Piena di Amore. Beata Te che hai creduto all’Amore fatto Cuore, sotto il tuo Cuore. Un nonnato Ti accolse balzando di gioia e noi cantiamo e ricantiamo il tuo inaudito cantico. Beata Te che hai creduto “alla larghezza e all’altezza e alla lunghezza e alla profondità” dell’Amore. Noi che in grembo alla Chiesa ci urtiamo come i gemelli dell’Aramea, in Te riposiamo con Te e il Padre ci vede piccoli e quieti sotto il tuo manto, come noi vediamo piccole e quiete le stelle sotto il cielo. Maria Oliva Bonaldo 9 1913 – 2013 La Fondatrice e le immagini della Chiesa: edificio, casa e tempio di Dio Dopo le immagini agricole dell’olivo e della vite, il Concilio Vaticano II (Lumen Gentium, n. 6) ne presenta altre tre, legate alla simbologia architettonica. La Fondatrice le considera attentamente, cogliendovi le diverse sfumature. Il testo conciliare afferma: “Più spesso ancora la Chiesa è detta edificio di Dio. Il Signore stesso si paragonò alla pietra che i costruttori hanno rigettata, ma che è divenuta la pietra angolare. Sopra quel fondamento la Chiesa è costruita dagli Apostoli, e da esso riceve stabilità e coesione. Questo edificio viene chiamato in varie maniere: casa di Dio, nella quale cioè abita la sua famiglia, la dimora di Dio per lo Spirito, la dimora di Dio con gli uomini e soprattutto tempio santo, che i Santi Padri esaltano rappresentato in santuari di pietra”. M. Maria Oliva, evidenziando anzitutto l’importanza della pietra angolare su cui ogni edificio deve essere appoggiato, nota lo strettissimo legame tra il basamento invisibile, che è Gesù, e quello visibile, che Egli stesso si è scelto nella persona del successore di Pietro. Una connessione vitale ed attuale, da accogliere con fede profonda: “La Chiesa è l’edificio di Dio. Gesù è la pietra in cui poggia l’intero complesso, dalle fondamenta, alla costruzione e agli ampliamenti successivi: è l’immagine che dà rilievo alla necessità della fede in Gesù, M. Maria Oliva e alcune Figlie alla posa della prima pietra - Roma 10 Pietra invisibile, e nel Papa, Pietra visibile della Chiesa. Se tale fede si affloscia, si affloscia la Chiesa”. Sull’immagine della casa la Fondatrice, con squisita sensibilità femminile si sofferma con tenerezza, vedendo in essa il luogo privilegiato in cui possono maturare relazioni ricche e profonde, sigillate dall’affetto e dalla consanguineità. Davvero nella Chiesa-Casa la Famiglia di Dio si dilata all’accoglienza dell’amore, si consolida, diventa scuola dove si apprende e si ricerca l’unità di sentimenti ed intenti che la fa sempre più bella e accogliente, a immagine della Trinità. 1913 – 2013 Interno della Chiesa di Santa Maria Mater Ecclesiae casa Generaliza - Roma “La Chiesa è la Casa di Dio. L’immagine è più intima. L’edificio può essere un condominio, la casa è un focolare. Nella Casa di Dio c’è il Padre, la Madre; ci sono i fratelli: Gesù è il primo di molti. La Casa di Dio è un nido: c’è lo Sposo, la Sposa; ci sono i figli; tutti insieme, grandi e piccoli. Nell’edificio c’è il Popolo di Dio, nella Casa c’è la Famiglia di Dio. Quello esprime ampiezza, solidità, coesione. Questa, intimità, amore, unione”. La terza immagine proposta dal Concilio per descrivere la Chiesa è quella del tempio santo. M. Maria Oliva nota che si tratta del luogo in cui siamo chiamati a praticare le virtù teologali, mettendoci in relazione con Dio nell’assoluta gratuità della contemplazione; soltanto da essa sgorga la capacità di predisporsi ad agire secondo il cuore di Dio, di raggiungere tutti con il suo stesso amore: “Anche il tempio è un edificio, anche il tempio è una casa. L’immagine del tempio assomma alle proprietà delle due immagini precedenti la sua specifica della sacralità e dell’intimità mistica. Nel tempio si crede, si spera, si ama: si prepara con la contemplazione l’azione; con l’umiltà la carità che si fa tutta a tutti”. Vale la pena di riflettere, seguendo gli insegnamenti del Concilio e l’invito suadente della Fondatrice, sul tesoro che abbiamo a portata di mano quotidianamente, come Figli e Figlie della Chiesa, per appropriarci in modo sempre più consapevole della ricchezza che la abita; la Chiesa Madre mostrandoci la bellezza della sua realtà più intima, ci sollecita a mostrarla ai fratelli che ancora non la conoscono, perché possano apprezzarla ed amarla. Sr Maria Teresa Sotgiu Facciata della Chiesa di Santa Maria Mater Ecclesiae, casa Generaliza - Roma 11 1913 – 2013 Una MISTICA della Chiesa nel secolo del Concilio Vaticano II « Io sarò in mezzo a voi col ricordo di quella processione che mi ha indotto a vincere il rispetto umano, mi ha spinto alla conversione e mi ha procurato l'ineffabile ispirazione che la Santa Chiesa ha approvato, approvando l'umile opera delle Figlie della Chiesa di cui è stata il seme. » Nell’anno della fede 2013 la solennità del Corpo e Sangue del Signore raccoglierà in adorazione di Gesù Cristo vivo e presente nel pane eucaristico il papa Benedetto XVI e i fedeli di tutto il mondo in una immensa e calda unione di cuori. 12 Le Figlie della Chiesa, fondate da madre Maria Oliva Bonaldo del Corpo Mistico, vivranno quella giornata e adorazione con speciale gioia, riconoscenza e lode al divino “fondatore” – Gesù nel Pane consacrato – nel centenario dell’ispirazione carismatica del loro Istituto. Perché precisamente nella solennità del Corpus Domini 1913, a Castelfranco Veneto (Treviso) durante il solenne passaggio di Gesù Eucaristia nella piazza del Giorgione, Maria Oliva Bonaldo ventenne fu afferrata da una straordinaria “grazia di luce e di forza”, di conversione piena, di luminosa comprensione del mistero della salvezza, “investita” dal “folle” amore di Dio per l’umanità. Sognò così una sua famiglia, un gruppetto di cuori, “una piccola schiera di anime apostoliche, che spalancate le porte del loro intimo cenacolo, avrebbero predicato l'Amore spontaneamente, come il fiore spande spontaneamente il suo profumo”. “La Chiesa non è conosciuta, la Chiesa non è amata perché non è conosciuto, non è amato l’Amore che l’ha generata nel dolore” – confidava. “Le Figlie della Chiesa vorrebbero far sentire la Chiesa, avvicinare i figli alla Madre collaborando con i fedeli laici e i ministri del Signore in unità di cuore”. Le Figlie della Chiesa sorsero nel 1938, a Roma, dopo anni di macerazione evangelica della Fondatrice, che ebbe in dono di raccogliere tra le prime figlie splendidi frutti di santità. Le Serve di Dio Olga Gugelmo (19101943) e Maddalena Volpato (1918-1946), infatti, incarnarono compiutamente il suo carisma, vere contemplative apostole, in Gesù e come Gesù totalmente donate per la salvezza di tutti i fratelli e l’unità della Chiesa. 1913 – 2013 Anche lo sviluppo storico dell’istituto si può dire la risposta creativa di madre Maria Oliva all’ansia evangelizzatrice della Chiesa. Nel decennio della ricostruzione postbellica ( 1945- 1955) sorgono numerose dal Nord al Sud Italia le sue “famigliole”, caratterizzate dalla adorazione eucaristica pubblica e dall’accostamento delle persone nei loro ambienti di vita. Ma presto lanciò più lontano le figlie, in Spagna, a Lourdes, a Fatima… Poi. come una manciata di buoni chicchi sparsi nel mondo, le Figlie della Chiesa raggiunsero e crescono in Bolivia, Colombia, Brasile, India … Le pagine di questo bollettino lo testimoniano puntualmente. Nella linea della sua ispirazione carismatica, la stagione del Concilio Vaticano II fu davvero per madre Maria Oliva una nuova Pentecoste. Gustava immensamente i testi del Concilio. Più volte la sentii dire che, leggendoli, non apprendeva cose nuove, ma trovava espresso ciò che aveva «capito» in piazza del Giorgione a Castelfranco durante quella processione. Per le sue figlie scrisse subito un commento alle Costituzioni conciliari sulla Liturgia e sulla Chiesa. «Che bel mistero la Chiesa! Famiglia di Dio, popolo di Dio, corpo Mistico e pienezza di Cristo – ci spiegava – Vedete, ci voleva un concilio per metterlo in luce. I nostri catechismi parlavano dei due misteri principali della fede: Unità e Trinità di Dio; Incarnazione, Passione, Morte e Risurrezione del nostro Signore Gesù Cristo. E non era messo in luce sufficientemente questo mistero della Chiesa nel quale quasi si fonde la stessa Trinità. Perché la Trinità ci assume tutti in sé nella Chiesa, come dice la stupenda preghiera di san Giovanni: Che tutti siano uno… in NOI… – sentite? – nella Trinità! ». Già nel 1940 scriveva al servo di Dio Igino Giordani: «Il Verbo di Dio, fatto uomo in a Maria, si è fatto mamma nella Chiesa, e la Chiesa siamo noi. Gesù ci comanda una carità da mamma quando precisa che dobbiamo amarci non solo come fratelli, ma come Lui stesso ci ha amati. E ci ha amati da mamma, fino a nutrirci della sua sostanza.» E così dovevano essere le Figlie della Chiesa. Perché la consacrazione religiosa è dono: “il dono di donarsi” a Dio sommamente amato. Tutto – santità e fiamma apostolica – sarebbe venuto dal “semplice sì della mente, del cuore, delle labbra e delle opere”, come in Maria il farsi carne del Verbo. Fino ad abbracciare come vocazione tipica il patire – ogni patire immancabile nelle circostanze di vita – per completare nella nostra carne quello che manca ai patimenti di Cristo a favore del suo corpo, che è la Chiesa. Pina Audasso 13 Quel che il Signore esige da noi cfr. Mic 6,6-8 Intenzioni e proposte di letture bibliche 1° Giorno: Camminare in dialogo Genesi 11, 1-9 Salmo 34 (33),12-19 Atti 2,1-12 Luca 24, 13-35 2° Giorno: Camminare come corpo di Cristo Ezechiele 37,1-14 Salmo 22 (21), 2-9 Ebrei 13,12-16 Luca 22,14-23 3° Giorno: Camminare verso la libertà Esodo 1, 15-22 Salmo 17 (16), 1-6 2 Cor. 3,17-18 Giovanni 4, 4-26 4° Giorno: Camminare come figli della terra Levitico 25,8-19 Salmo 65 (64), 6b-14 Romani 8,18-25 Giovanni 9, 1-11 TESTO BIBLICO «Quale offerta porteremo al Signore, al Dio Altissimo, quando andremo ad adorarlo? Gli offriremo in sacrificio vitelli di un anno? Gradirà il Signore migliaia di montoni e torrenti di olio? Gli daremo in sacrificio i nostri figli, i nostri primogeniti per ricevere il perdono dei nostri peccati? In realtà il Signore ha insegnato agli uomini quel che è bene, quel che esige da noi: praticare la giustizia, ricercare la bontà e vivere con umiltà davanti al nostro Dio». (Michea 6, 6-8) 14 5° Giorno: Camminare come amici di Gesù Cantico dei cantici 1, 5-8 Salmo 139 (138),1-6 3 Giovanni, 2-8 Giovanni, 15,12-17 6° Giorno: Camminare oltre le barriere Rut 4, 13-18 Salmo 113 (112),1-9 Efesini 2, 13-16 Matteo 15, 21-28 7° Giorno: Camminare nella solidarietà Numeri 27, 1-11 Salmo 15 (14),1-5 Atti 2,43-47 Luca 10,25-37 8° Giorno: Camminare insieme nella celebrazione Abacuc 3,17-19 Salmo 100 (99),1-5 Filippesi 4,4-9 Luca 1,46-55 Vita della Chiesa Suor Maddalena Volpato Figlia della Chiesa ma della nostra fede, speranza e carità non si spenga mai. Mettiamoci in comunione con lei e viviamo sempre con il suo aiuto questo grande ideale che la Chiesa continua a proporci. Non è necessario fare cose straordinarie. Nel tessuto della vita quotidiana basta mettersi in comunione con Gesù, con i suoi sentimenti, con le sue aspirazioni universali di salvezza per tutti. PREGHIERA ECUMENICA ha offerto la vita per l’Unità dei cristiani Ogni anno dal 18 al 25 gennaio tutti noi cristiani, cattolici e non cattolici, preghiamo per L’Unità di tutti i credenti in Cristo. Preghiamo secondo l’accorata preghiera di Gesù al Padre: «Padre, ti prego perché tutti siano una cosa sola» (Gv 17,21). Ma per raggiungere la meta dell’Unità occorrono “speciali sacrifici” disse Giovanni XXIII. Tutti devono pregare, ma qualcuno deve anche, come Gesù, sacrificarsi e morire. La Serva di Dio, Maddalena, fu pronta ad offrire il suo “speciale sacrificio”, fu pronta ad offrire la sua sofferenza, la sua vita, per l’Unità di tutti i cristiani. Preghiamola che illumini il nostro cammino e interceda presso il Signore, perché la fiam- Signore nostro Gesù Cristo, proclamiamo con gioia la nostra comune identità nel tuo nome, e ti ringraziamo per averci invitato ad un dialogo d'amore con te. Apri i nostri cuori affinché possiamo condividere più perfettamente la tua preghiera al Padre che tutti siamo una cosa sola, in modo che, mentre camminiamo insieme, possiamo avvicinarci gli uni agli altri. Donaci il coraggio di portare insieme testimonianza alla verità, e di includere nel nostro dialogo anche coloro che fanno perdurare la divisione. Manda il tuo Spirito a renderci capaci di affrontare le situazioni in cui mancano la dignità e la compassione nelle nostre società, nelle nostre nazioni e nel mondo. Dio della vita, guidaci verso la giustizia e la pace. Amen. 15 Suor Olga: un modello di vita per l’Anno della Fede o vissuto diversi anni con la nostra H Fondatrice, ma non conobbi personalmente Olga della Madre di Dio, morta prematuramente nel 1943. Eppure la sua immagine, stampata in copertina sulla sua biografia, fu come un filo d’oro, che in breve mi portò a scegliere la sua stessa via. Come giunse quella biografia al mio paese nel lontano 1954? La portò una giovane Figlia della Chiesa con una postulante : stavano diffondendo la buona stampa. Gli occhi di Olga mi scrutarono, mi raggiunsero nel più profondo dell’anima e mi costrinsero a raccontare quello che mi era accaduto quando, con circa quattrocento ragazze (ci chiamavano le “vedette”) dell’Azione Cattolica entrai nella Chiesa del SS. mo Sacramento a Trento. La giovane suora, suor Carla, già di per se stessa così felice e sorridente, con un gesto di grandissima gioia, alzando gli occhi e le braccia al cielo esclamò: Ti ringrazio o Padre, perché hai ascoltato la preghiera della nostra Madre! E mi spiegò che la Fondatrice, in adorazione di Gesù Eucaristia durante quell’incontro di giovani “vedette”, lo aveva pregato di chiamarne una a diventare Figlia della Chiesa. E fu così che la mia vocazione alla vita religiosa iniziò la sua corsa, che tuttora continua con grande gioia: per quello sguardo intenso di Olga, che entrò nella mia vita con tutte le caratteristiche di una presenza, come in una vera icona, oserei dire. Oggi la sua personalità carismatica mi richiama soprattutto a contemplare il “progetto” di vita che partendo dall’ Ostia santa, in una festa del Corpus Domini a Castelfranco Veneto, sfolgorò in Maria Oliva Bonaldo, nostra fondatrice, come luce per i tempi nuovi. Un progetto senza dubbio radicale nella sequela di Gesù – forse troppo scomodo e fuori misura in tempi di autosufficienza e chiusura nel proprio «io» come i nostri. Olga invece attratta dal Dio Amore e dal suo dono, 16 la Chiesa Amore, lo abbracciò fino in fondo facendosi tutta dono alla sua Madre e alle Sorelle, ai piccoli e agli ultimi, ai poveri di pane e di Dio. Nulla riuscì a trattenere la sua corsa che “seguì sempre le orme di Cristo… infatti, facendo il bene sopportava con pazienza la sofferenza essendo così gradita a Dio come il Figlio che patì per noi, dandoci un esempio” (cfr 1Pietro 20 b). E Dio continua a svelare nella sua serva fedele Olga, come in tutti i suoi Santi, “la gioia dell’amore”. Quella che zampilla dalla vita vera e presuppone l’esodo dal proprio «io». Alcuni giovani e adolescenti calabresi, “Amici della Parola”, in un musical scritto per la Serva di Dio Olga Gugelmo, le danno questa testimonianza: «Venite e vedete, gustate la scoperta di un’ incantevole Amica e scoprite questa creatura così docile, avviata a brillare tra le innumerevoli stelle del firmamento della Santa Chiesa». Olga della Madre di Dio sia per tutti i nostri lettori una risposta e un richiamo dal cielo, un’incoraggiante eco al forte appello del Santo Padre in quest’ Anno della Fede: «Non possiamo accettare che il sale diventi insipido e la luce sia tenuta nascosta … dobbiamo ritrovare il gusto di nutrirci della Parola di Dio …e del Pane della vita… per riscoprire la gioia nel credere e ritrovare l’entusiasmo nel comunicare la fede». Anna Bergamo Vita di famiglia Esperienza di fraternità da Trieste O rmai giunte all’ultimo fine settimana di ottobre, ci troviamo a fare i conti con le prime folate di Bora. Le previsioni sono pessime... La colonnina di mercurio si prevede toccherà zero gradi. Ma questo non permette di cancellare un incontro particolare, ormai fissato da tempo, in questa città di frontiera e perciò aperta alle novità. Un incontro che interessa le giovani in ricerca vocazionale, sul tema: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata!» (Mt 9,22) Si tratta di un momento favorevole per scoprire che “Lassù Qualcuno mi ama”... che anch’io posso toccare quel mantello ed essere salvata... in ultima analisi anch’io posso fare un incontro speciale con un personaggio speciale: il Signore Gesù. Questa la motivazione per la quale una decina di ragazze si sono ritrovate presso la nostra comunità di Trieste, in S. Antonio Nuovo, per un momento di riflessione, di preghiera, di esperienza spirituale e di gioiosa fraternità. Una esperienza che ha coinvolto in prima persona tutta la comunità. Ci ha messe in gioco, ci ha dato nuovo sprint. Abbiamo partecipato alla veglia di preghiera, alla celebrazione delle lodi mattutine, e alla condivisione dei pasti in gioiosa fraternità. Il tutto è stato vissuto e organizzato rispettando la quotidianità degli impegni all’interno della comunità parrocchiale, che ha visto volti nuovi nella liturgia Eucaristica domenicale, e una presenza adorante nella Cappella dell’Adorazione attigua alla Chiesa. Una esperienza promossa dall’equipe vocazionale nostra e che ha coinvolto il Parroco don Gianni, che ci ha dato la possibi- Bora... o soffio dello Spirito? lità di usufruire dei locali dell’Oratorio parrocchiale, don Mattia, un giovane sacerdote della Parrocchia e don Daniele del centro vocazionale di Trieste. Non possiamo tacere la presenza di Marta novizia e la collaborazione nascosta ma indispensabile di Romana, mamma di sr Derna, che si è data senza riserve nel preparare il gustoso cibo che ha allietato la tavola. È stata quindi una vera concertazione in cui ciascuno ha portato il suo contributo nella semplicità ma con tanto impegno e amore. Una esperienza di discernimento spirituale per le giovani, che certamente lascerà un segno, che darà una nuova opportunità di intraprendere o continuare un cammino già iniziato verso una risposta pronta e coraggiosa a Colui che ci ama personalmente e ci chiama ad una determinata missione nella Chiesa, per essere testimoni del Signore nel mondo d’oggi, lasciandoci portare dal soffio dello Spirito, quello stesso Spirito che ha cambiato gli apostoli da timidi ad intrepidi portavoce di Dio, e Paolo da persecutore a strumento di elezione per molti. Mirian Perenzoni 17 Visita fraterna in India L’8 gennaio 1971, la Fondatrice così scriveva a Sr. Silvana Termignone, incaricandola di recarsi in India con il desiderio che il carisma dell’Istituto potesse svilupparsi e crescere: “Chissà che la nostra piccola opera fiorisca nell’India… Io non penso a tappe, vorrei già i frutti del miracolo, perché nulla è impossibile a Dio”. Ecco, nulla è impossibile a Dio. La fede di M. Maria Oliva Bonaldo e la fede di Sr. Silvana, che si recò da sola per un sondaggio verso un continente sconosciuto ha prodotto frutti meravigliosi. Oggi le sorelle stanno compiendo la loro missione, a servizio della Chiesa-Madre, in quattro stati: Karnataka, Kerala, Jharkhand, Madhya Pradesh; in undici comunità dove lavorano prevalentemente nell’ambiente educativo e nella pastorale socialesanitaria senza trascurare la pastorale parrocchiale. Siamo ancora una volta convinte che nulla è impossibile a chi crede e a chi ama il Signore e il carisma della nostra Fondatrice. Nell’arco di un mese (dal 3 ottobre al 3 novembre) la Madre Generale Sorella Maria Teresa, la sua Consigliera, Sorella Gracy e la sua Delegata per l’India, Sr. Sabini, abbiamo visitato tutte le Comunità, con particolare attenzione alle tre ultime fondazioni, tutte in mezzo ai poveri. Le sorelle infatti hanno colto l’essenza di quanto la Fondatrice ha molte volte raccomandato: I Gesù, i Gesù! (così amava chiamare i poveri, da lei visti come il sacramento che Gesù predilige). 18 L’ultima comunità aperta si trova nella diocesi di Belgaum, nello Stato del Karnataka, in una località chiamata Deshnur. La zona missionaria era stata affidata nel secolo scorso ai Gesuiti, in un contesto totalmente induista. In continuità con il loro impegno e con lo sguardo della Chiesa Madre, che ci fa riconoscere anche nelle altre religioni i semi del Verbo (cfr. il documento conciliare Nostra Aetate), abbiamo dedicato la casa a Maria promotrice dell’Unità. Dato che il paese è povero e i bambini non hanno opportunità come gli altri di godere dei benefici propri dell’educazione e manca anche la facilità dell’assistenza medica, due sorelle insegnano nella scuola per i bambini poveri e un'altra si occupa di un piccolo ambulatorio. La gente apprezza molto la presenza delle Suore e la loro accoglienza è stata squisita, con la partecipazione di tutti. Sr. Maria Teresa ha inaugurato la biblioteca della scuola dedicata a Madre Teresa di Calcutta. Un'altra missione molto bella è quella iniziata ad Hazaribagh, nello stato di Jharkand, dove la maggior parte delle popolazioni è tribale. Anche qui le Sorelle sono inserite nell’educazione non-formale, in collaborazione con i Fratelli di san Gabriele. Vita di famiglia cristiani, in maggioranza di origine tribale; essi hanno un forte senso del gruppo, sono molto accoglienti e semplici. Abbiamo avuto l’occasione di partecipare alla celebrazione dell’Eucaristia nella parrocchia tenuta dai P. Cappuccini e la Chiesa era piena. Dopo la S. Messa tutti si fermano per salutarsi a vicenda e il saluto abituale è Jai Yesù, che nella lingua locale hindi significa: Gesù vince! La Comunità, dedicata a Maria Fonte della Vita è composta da tre sorelle, che insegnano ai ragazzi e alle ragazze, che per vari motivi non hanno potuto completare gli studi di base, l’uso del computer e la lingua inglese, facilitando così l'opportunità di trovare un lavoro. Sono incaricate anche della supervisione di un ostello per le ragazze meno fortunate. In questa zona i cristiani sono numerosi e con loro le Sorelle condividono la preghiera e la riflessione sulla Parola di Dio, cercando di testimoniare la bellezza di appartenere al Signore. La terza giovane Comunità si trova ad Aragate, nella periferia della città di Ranchi, sempre nello stato di Jharkand. Anche qui vivono tre Sorelle e la loro missione è caratterizzata dall’educazione; per questo la casa è dedicata a Maria donatrice della Sapienza. È un luogo abbastanza sviluppato e ci sono tanti La comunità di Khalwa è dedicata a Maria Discepola della Sapienza; ha un anno di vita e si trova nella diocesi di Khandwa, nello stato di Madhya Pradesh, a quattro ore di viaggio dalla nostra comunità presente a Dhar. Questa è una zona in via di sviluppo ma c'è ancora molta povertà. La località è stata recentemente dichiarata Taluk (piccola frazione del distretto con potere di autogestione). Quattro Sorelle sono impegnate nell’educazione dei bambini nella “Mahathma Gandhi Memorial School” che la Diocesi di Khandwa sta costruendo per favorire la popolazione, in maggior parte tribale; l’obiettivo è quello di offrire una formazione integrale ai giovani, chiamati a diventare convinti promotori della civiltà della giustizia, della pace e dell’amore. Le sorelle si sentono coinvolte a formare una generazione nuova secondo i valori umani e a far risplendere il volto della Chiesa-Madre anche in questo contesto non cristiano, dove non è ancora arrivato il messaggio del Vangelo. 19 Grande motivo di gioia è stata la visita alle nostre case di formazione che si trovano nel sud dell’India. A Mysore, Maria Dimora dello Spirito, abbiamo sette novizie e un pic- colo ostello per bambini che non potrebbero frequentare la scuola stando in famiglia. Valavayal, la casa di esercizi spirituali dedicata a Maria Fonte della Pace, ospita quattro postulanti desiderose di conoscere più da vici- no la nostra Famiglia religiosa. A Mandya Madre della Luce, abbiamo con noi sette aspiranti, impegnate a comprendere ed accogliere il progetto del Signore su di loro. Sono tutte molto entusiaste e disposte a diffondere il Regno di Dio e l’amore alla ChiesaMadre con generosità e fervore. La maggioranza provengono dal Nord, frutto della nostra presenza missionaria nel Nord dell’India. A Mandya, oltre al lavoro ormai collaudato di sostegno agli handicappati e 20 ai lebbrosi, abbiamo anche una realtà molto toccante e commovente: le nostre Sorelle accolgono con coraggio e dedizione, in una struttura adatta per loro, venti bambini malati di AIDS, orfani; che vanno dell’età di quattro anni fino ai sedici. In questo modo possono avere una vita più serena e aprirsi al futuro con maggior speranza. Hanno voluto esprimerci la loro riconoscenza e gioia offrendoci una serata ricreativa con canti e danze che hanno evidenziato i talenti stupendi di cui sono dotati. Con le Comunità di Dhar Tota pulchra, Savanur Fiducia nostra, Valillapuzha Fons Lucis e Bangalore Aurora valde rutilans abbiamo potuto avere incontri brevi ma significativi, e la gioia si è diffusa nei nostri cuori nella condivisione del nostro vissuto quotidiano, impastato del carisma che ci affascina e guida i nostri passi. Il nostro viaggio dal sud al nord dell’India nell’arco di un mese è finito con un sentito rendimento di grazie a Dio per il suo amore. La passione per la Chiesa e per l’umanità sono sentiti e vissuti in questa Delegazione in comunione con tutta la nostra Famiglia Religiosa sparsa nel mondo. Con tutti i Figli della Chiesa, in questo Anno della Fede vogliamo impegnarci a mostrare a tutti che “Dio esiste ed è amore” Sr. Gracy Vita di famiglia La fede è dono da condividere a Vicenza ai piedi della Madonna di Monte Berico L a Comunità di Mater Amabilis, ha ospitato un gruppo di catechiste, lettori e ministri straordinari della comunione venuti per un incontro formativo guidato da sr Guglielmina e dalla comunità. Provenivano dalle parrocchie di Moniego e Cappelletta di Treviso, che fanno parte di un’unità pastorale. L’appuntamento centrale e fulcro dell’incontro è stato l’Anno della Fede. Una prima espressione e professione del Credo che ci è stato donato è stata la firma sul Simbolo Apostolico come segno di adesione sincera e profonda a quanto professiamo con le parole. Per ripercorrere i volti, le parole e i momenti che hanno caratterizzato il cammino di fede, è stato proposto un momento di silenzio personale e di adorazione. Ognuno era tenuto a riflettere sul proprio passato e a raccontarlo al destinatario che preferiva: il marito, il parroco, la figlia che cresce nel grembo… C’è stato poi il momento della condivisione personale in cui ognuno ha potuto esprimersi rispondendo “liberamente” alle stuzzicanti domande di sr Guglielmina. Sono emerse molte belle riflessioni. È sempre un gran dono poter condividere e ricevere un “pezzo” di vita dagli altri. Il parrocco don Francesco e una parrocchiana partecipante del gruppo. Nelle altre foto alcuni momenti dell’incontro. 21 Missione a Geraci Siculo bbiamo accolto con gioia l’invito del A Parroco, don Francesco Sapuppo, a essere presenti nella sua parrocchia di Santa Maria Maggiore in Geraci Siculo dal 18 al 21 ottobre, borgo medioevale tra i più belli d’Italia, per dare inizio all’Anno della Fede e far conoscere anche il nostro Carisma. L’incontro con la comunità parrocchiale si è svolto nei giorni di giovedì, venerdì e sabato. Nella mattina abbiamo celebrato lodi e santa messa nel Monastero delle Benedettine con la comunità formata da cinque monache e un bel gruppo di circa una ventina di persone. Nel pomeriggio, invece, si è incontrata la comunità per l’adorazione, il vespro e la celebrazione eucaristica. Il giovedì i ragazzi cresimandi hanno approfittato di questo momento per la loro preparazione in vista del conferimento della Confermazione, la domenica successiva. 22 Venerdì sera, dopo una presentazione della nostra Fondatrice e del Carisma, Rosaria ha presentato ai giovani presenti “il cammino di fede di Pietro”: anche Pietro è diventato discepolo del Maestro piano piano, con le sue fatiche e i suoi dubbi, i suoi entusiasmi e i suoi rinnegamenti, proprio come noi; ma è rimasto fedele fino al martirio. Pietro così è simbolo, specialmente in quest’Anno della Fede, di chi vive la fede come il “decidere di stare con il Signore per vivere con Lui” (Porta Fidei, 10). I giovani già ci conoscevano da un loro precedente pellegrinaggio a Roma: nella cappella della Madonnella nel settembre dello scorso anno hanno partecipato al vespro e alla messa. Nel pomeriggio del sabato abbiamo incontrato i bambini e i ragazzi del catechismo. Vita di famiglia Con semplicità li abbiamo salutati e invitati a continuare nell’approfondimento della fede e nell’amore a Gesù. La sera del sabato abbiamo incontrato gli adulti della comunità parrocchiale sempre presentando la Fondatrice e il Carisma e Maria Chiara ha parlato dell’Anno della Fede e del Catechismo della Chiesa Cattolica supportata da un power point. La serata è terminata con un momento di festa e di convivialità fraterna. La domenica ha visto la presenza del Vescovo che ha conferito la Cresima a un gruppo di quindici ragazzi della parrocchia e altri giovani provenienti alcuni da parrocchie limitrofe. Nella Celebrazione Eucaristica don Francesco, introducendo alla celebrazione e salutando il Vescovo, ha avuto parole di ringraziamento anche per noi e per la Madre Generale e la Delegata che ci hanno dato la possibilità di essere presenti. Le giornate sono passate velocemente e ci hanno arricchito: abbiamo donato un po’ del nostro tempo e abbiamo visto e vissuto fraternità, familiarità, amicizia, collaborazione … amore concreto alla Chiesa. Maria Chiara Itinerari di Spiritualità iturgica I l Papa Benedetto XVI molte volte nei suoi Discorsi insiste sull’importanza della formazione come priorità da coltivare particolarmente in questo Anno della Fede, anno ricco di grazia per ogni battezzato che desidera riprendere il Santo Evangelo come norma e sostanza nella propria vita. Come Figlie della Chiesa presenti anche in Terra Calabrese ci siamo attivate per offrire a quanti lo desiderano opportunità varie per ascoltare, riflettere, condividere semSanta Maria Porto di Pace - Arghillà RC plici percorsi a carattere Liturgico. In Tre Tappe affrontiamo contenuti diversi e in questo anno ci farà da guida Maria, Madre di Gesù e Madre nostra. Alle persone provenienti da varie realtà parrocchiali vengono offerti gli strumenti necessari per conoscere e approfondire in maniera specifica Maria nel Lezionario e nel Messale, nonchè riflessioni sulla Vergine nella Pietà popolare; tutto è arricchito da riflessioni condivise e serate di fraternità in cui ciascuno dei partecipanti può esprimersi e raccontare ... sul suo rapporto personalissimo con Santa Maria. La II tappa si svolge dal 23-25 Novembre e la III tappa dal 15-17 febbraio. rendiamo lode a Dio Padre per quanto diamo e riceviamo. Katia De Simone 23 a Figli e Figlie della Chiesa a Barcellona 40 anni dopo ... M emoria viva del Carisma di Madre Maria Oliva Bonaldo in Barcellona è questa l’esperienza vissuta il giorno di Tutti i Santi nella celebrazione dei 40 anni dall’arrivo in città della prima comunità Figlie della Chiesa. La passione per la Chiesa e gli entusiasmi di quegli anni non si sono spenti, perché da 15 anni, tempo in cui siamo venute via, un gruppo di laici Figli della Chiesa e di Consacrate di “Ecclesia Mater” fanno crescere il Carisma della Fondatrice con una vivacità sorprendente. La Chiesa-Madre li stima e gode i frutti che sgorgano “dal Corpo Eucaristico al Corpo Mistico”. Siamo ritornate in sei accanto a loro, riaccendendo nei numerosi fedeli, la memoria viva di una passione condivisa. La chiesa di Santa Maria del Mar, illuminata a festa nel suo gotico puro, ci ha accolto per l’Eucaristia che è stata un vero GRAZIE con Gesù al Padre, semplice e solenne. Accoglienti, ospitali, fraterne e gioiose, Encarna Menárguez e le altre Sorelle di Ecclesia Mater, che dal 1988 incarnano il Carisma nella consacrazione laicale, vivendolo con tanta passione da espanderlo “come il fiore spande il suo profumo”. Roser Borras e Maria Teresa Vives, della Fraternità dei Figli della Chiesa, hanno spalancato le porte delle loro case e del loro cuore, facendoci gustare la loro amicizia e alcune bellezze dell’arte e della fede: il Tibidabo, dove i giovani si danno il turno per l’adorazione eucaristica giorno e notte, la Sagrada Familia, Basilica di Gaudì che fa sognare la Gerusalemme celeste; la Vergine di Montserrat, la grotta di Manresa dove S. Ignazio di Loyola ha scritto gli “Esercizi Spirituali”; le Fontane di Montjuic... 24 Non ultima, la stupenda Cattedrale dove è venerato il Cristo di Lepanto (1571) e ancora la Chiesetta romanica di Marcus, Centro eucaristico animato dalla Fraternità, cuore pulsante della parrocchia e della città. Una felice sintonia con quanto si legge nel messaggio finale del recente Sinodo: «La bellezza della fede deve risplendere […] sta a noi rendere oggi concretamente accessibili esperienze di Chiesa, moltiplicare i pozzi a cui invitare gli uomini e le donne assetati e lì far loro incontrare Gesù, offrire oasi nei deserti della vita». Vi fa eco la parola della Fondatrice: «Il mondo è un corpo assetato di Carità, affamato di Verità. Noi dovremmo dissetarlo con l’acqua viva che sale alla Vita Eterna e sfamarlo col Pane della Vita Eterna». Tra le testimonianze condivise, quella di Isabel Albaracin che ha vissuto un’esperienza missionaria con le Figlie della Chiesa in Bolivia, nel servizio ai poveri e al suo rientro ha portato il fuoco nella Fraternità, sollecitando la solidarietà di tutti. Così sono stati sovvenzionati finora: 56 pozzi, 13 casette e due mulini per il frumento e il granoturco. Davvero, la fede qui è diventata fuoco di carità. Per tutto questo magnifichiamo il Signore e a Lui rendiamo grazie! Gabriella Signori Vita di famiglia Un gran giorno per la Famiglia dei Figli e Figlie della Chiesa! S ei Sorelle venute dall’Italia e da Madrid: Sr. Gabriella, Sr. Grazia, Sr. Esperanza, Sr. Milena, Sr. Mª Santos e Sr. Lilia, sono state con noi, portatrici di vicinanza e ricordi. Unite a loro, abbiamo constatato che tutto ciò che ci hanno trasmesso è vivo ancora oggi! Il Carisma e la spiritualità che ci hanno comunicato circola tra noi al di là della distanza. I ricordi si trasformano in vita e la vita in realtà di comunione e di servizio alla Chiesa, che ci hanno tanto insegnato ad amare. Come dimenticare Sr. Gabriella Signori, Superiora della prima Comunità? Ella seppe piantare, e bene, un buon seme, insieme a tutte le Figlie della Chiesa che hanno lasciato la loro traccia di amore alla Chiesa in noi. Nella nostra splendida Basilica di Santa Maria del Mar, sede attuale della nostra Associazione, si è celebrata la S. Messa, presieduta dal Rettore Mons. Ignasi Mora, e concelebrata dal nostro stimato amico il Prof. Salvador Pié-Ninot, da Padre Pascual Barrio, missionario in Bolivia e dal canonico Josep Vives, fratello di M. Teresa Vives. Erano presenti anche l’amatissimo Mons. Francisco Muñoz e Mons. Josep Llauradó, che ci hanno tanto aiutato in quegli anni di avvio pastorale. Alla solenne concelebrazione erano presenti anche numerosi amici, fedeli della Parrocchia di S. Cugat del Rec e dell’attuale S. Maria del Mar; la Basilica era traboccante di gioia, e ‘la moltitudine aveva un cuore solo e un’anima sola’. Un pranzo fraterno ha poi riunito un centinaio di persone che condividono la nostra spiritualità intorno alla stessa mensa ‘come ramoscelli d’ulivo’. Qui ci ha raggiunti anche Mons. Xavier Pagés, attuale parroco della “Milagrosa” a cui siamo legati perché è la parrocchia da cui sono partite le Figlie della Chiesa quando hanno lasciato Barcellona. M. Teresa Vives con l’aiuto di Roser Borras ha coordinato il servizio per rendere gradevole e festosa la nostra fraternità, visibile nella gioia di tutti. A sorpresa, un “power-point”, preparato con amore da M. Teresa con foto e musica, ci ha fatto ripercorrere la storia del Carisma, come ha preso forma nella nostra Madre Maria Oliva Bonaldo e come s’incarna oggi in tutti noi, suoi Figli e Figlie. Grazie, Signore! Sei stato grande con noi!!! Sono passati 40 anni … i corpi vanno invecchiando, ma lo Spirito tutto ringiovanisce! Encarna Menárguez Grazie, grazie alle Suore per essere qui con noi oggi! R ingraziamo Dio per il dono di questo Carisma; dalla nostra Cappella dell’adorazione di Marcus, desideriamo che la Parola e l’Eucaristia arrivi a tutta la gente del quartiere. Come dice M. Oliva: poter gridare a tutti coloro che incontro che Dio esiste ed è Amore’. Questo Carisma ci ha aperto gli orizzonti ed è cresciuto in noi, insegnandoci a camminare con la Chiesa. Tutta la Parrocchia sia ‘uno’ perché si compia il desiderio di Gesù: «Padre, che siano uno come tu e io siamo uno, perché il mondo creda». Maria Teresa Vives 25 In breve da Tarso Ecclesia in medio Oriente sti plendidi gioielli, che si fanno piccoli, in adorazione davanti al “fiume d’acqua viva, l’impido come cristallo che scaturiva dal Trono di Dio e dall’Agnello”» (n.97). La Comunità di Tarso da Roma l primo novembre 2012 nel consueto incontro per l’anniversario della IDedicazione della Chiesa “Maria Regina di presenza di Benedetto XVI in terra ci sollecita e ci rafforza a viveLre ad’Oriente questo anno della Fede con coraggio e testimonianza, fondata sulla comunione. Siamo consapevoli che «Non si potrà manifestare questa comunione se non si ravviva anzitutto in se stessa e in seno a ciascuna delle sue chiese, ...tra tutti i suoi membri» (n. 2). La piccola comunità di Mater Gentium, di Tarso, fa sua ogni esortazione e ogni esempio suggerito dal Santo Padre. Convinte che l’esortazione Apostolica sia Luce-forza del nostro “esserci”, “come segni profetici di comunione..., lasciarci sedurre ogni giorno dalla Parola e custodirla nel cuore come un fuoco divorante”. L’essere, in pieno senso evangelico, come altrove e più che altrove, si impone, ed è spesso la sola grande ed insostituibile struttura che la chiesa di Turchia possiede. Evangelizzare con la vita: ecco l’impegno; è certo un impegno non da poco. Allora la piccola comunità di Tarso è parte di questa chiesa del Medio Oriente. «Chiese orientali e la chiesa di Rito Latino sono que- 26 tutti i Santi” di Santa Maria del Silenzio, si è tenuto l’incontro previo di approfondimento sulle vita contemplativa. In concomitanza con il centenario della “folgorazione” di Madre Maria Oliva Bonaldo, nostra Fondatrice, abbiamo titolato così l’incontro: «La vita contemplativa in Maria Oliva Bonaldo; un’esperienza a più voci». Tanti gli amici e i convenuti a questo appuntamento dove è stato proiettato anche il video sull’argomento del centenario. Ringraziamo il Signore per il dono del Carisma dato a noi e alla Chiesa tutta e desideriamo adoperarci perché sia conosciuto e vissuto. Splende ancora... Buon Natale! C’è un albero addobbato in casa mia, scintillante di luci e di colori Ma c’è tanto, tanto buio fuori: sofferenze, dolori… dolori a non finire. Ma nella notte fredda splende ancora, dopo due millenni, o mio Signore, una cometa sulla tua capanna: una cometa che alla Pace invita, una cometa che verso te ci guida. (Santo Parisi) L’augurio di Buon Natale viene concretizzato dalla preghiera di tutta la famiglia delle Figlie della Chiesa, perché in ciascuno di voi e nelle vostre famiglie possa penetrare la forza salvifica e liberatrice di Cristo, in quest’Anno della Fede, con il dono della pace e della gioia. Ricordando i nostri cari defunti, nel mese di novembre abbiamo fatto celebrare la Santa Messa in suffragio per tutti i devoti e benefattori che quest’anno hanno raggiunto la Casa del Padre. Viviamo la comunione dei Santi con riconosenza e gioia, con intensa preghiera. 27 Sì, credo che il mondo e la mia vita non provengono dal caso, ma dalla Ragione eterna e dall’Amore eterno, sono creati dal Dio onnipotente. Sì, credo che in Gesù Cristo, nella sua incarnazione nella sua croce e risurrezione sì è manifestato il Volto di Dio. Sì, credo che lo Spirito Santo ci dona la Parola di verità e illumina il nostro cuore; credo che nella comunione della Chiesa diventiamo tutti un solo Corpo col Signore e così andiamo incontro alla risurrezione e alla vita eterna. Benedetto XVI Clicca e naviga in: www.figliedellachiesa.org se vuoi scriverci: [email protected] Tipografia RiverPress Group - Roma