“Dry eye” è il termine inglese utilizzato per indicare la Sindrome da occhio secco, ipolacrimia o cheratocongiuntivite secca. È una malattia cronica della superficie oculare a origine multifattoriale caratterizzata da un’alterazione qualitativa/quantitativa del film lacrimale e da alterazioni tessutali, associata a segni clinici e/o sintomi. L’apparato lacrimale è costituito da organi deputati alla secrezione delle lacrime (ghiandola lacrimale principale e ghiandole lacrimali accessorie) e organi deputati alla escrezione delle lacrime (canalini lacrimali, sacco lacrimale e condotto nasolacrimale). Il film lacrimale è una pellicola che ricopre la superficie corneocongiuntivale e costituisce l'interfaccia tra l’occhio e l’ambiente esterno. Dall’esterno verso l’interno è costituito da tre strati: lipidico, acquoso e mucoso, ognuno dei quali risulta essere fondamentale affinché il film stesso possa svolgere la propria funzione. Esistono due tipi di produzione di lacrime: Basale, che è continua e costante. Riflessa, che è indotta da stimoli ambientali ed interni (ad es.: un corpo estraneo all’interno del sacco congiuntivale oppure una condizione psicologica che determina il pianto). Nutre la cornea, che essendo priva di vasi sanguigni (avascolare) riceve sostanze nutritive ed ossigeno proprio attraverso il fluido lacrimale. Protegge l’occhio, asportando tutte le sostanze di rifiuto e non permettendo l'attecchimento di germi. Lubrifica l'occhio, creando sulla cornea una superficie liscia su cui possono scorrere agevolmente le palpebre. In base alle cause è possibile distinguere due forme principali di occhio secco: occhio secco da iposecrezione; occhio secco da eccesso di evaporazione. Forme da iposecrezione: correlate a patologie autoimmuni (la sindrome di Sjögren, ma anche l’artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico, la poliartrite nodosa, la granulomatosi di Wegener, la sclerosi sistemica, la sclerodermia ed altre malattie del tessuto connettivo) forme non Sjögren (correlate all’invecchiamento sindromi determinate da compromissione neurologica (sindrome di Riley-Day), da distruzione del tessuto lacrimale a causa di neoplasie o processi infiammatori, da assenza della ghiandola lacrimale, da ostruzione dei dotti lacrimali ) Forme da eccesso di evaporazione: Intrinseche: Insufficiente produzione dello strato lipidico per disfunzione delle ghiandole di Meibomio, Difetti nella redistribuzione del film lacrimale sulla superficie oculare per anomalie palpebrali ed orbitarie, Inefficiente ammiccamento, Estrinseche: Deficit di vitamina A, Utilizzo di farmaci topici con conservanti, Utilizzo di lenti a contatto, Patologie oculari (allergia, blefarite, congiuntivite). Uso PC Secchezza ambientale Farmaci sistemici (antistaminici/contraccettivi) Aria condizionata Cibo / bere (alcool) Fumo e smog I pazienti affetti da occhio secco possono presentare una grande varietà di sintomi: Bruciore, Sensazione di corpo estraneo, Difficoltà di apertura delle palpebre (al risveglio), Visione offuscata, Fotofobia (fastidio per la luce), Dolore (nei casi più gravi). Tali sintomi sono spesso accompagnati da segni clinici quali: Arrossamento, Ipersecrezione mucosa, Sofferenza dell’epitelio corneo-congiuntivale, aggravati dall’esposizione a tutte le condizioni associate a un’aumentata evaporazione lacrimale (vento, fumi, aria secca, temperature elevate) o a lettura prolungata, uso di videoterminali, o qualsiasi altra circostanza in cui la frequenza dell’ammiccamento è ridotta. In presenza di un paziente con occhio secco, oltre ai normali test di routine per una visita oculistica ci sono attualmente parecchi metodi per valutare la produzione di lacrime, questi sono: Test di Schirmer I e II (per la valutazione della produzione lacrimale), Colorazione con fluoresceina, rosa bengala e verde di Lisammina (che mettono in evidenza le cellule sofferenti), il tempo di rottura del film lacrimale (BUT, per valutare la qualità delle lacrime), Test di lacrime. felcizzazione delle La maggior parte delle forme di occhio secco tende a diventare cronica e ricorrente. Terapia La terapia sintomatica prevede la somministrazione di colliri o gel a base di sostanze sostitutive delle lacrime. È assolutamente sconsigliata l’autoprescrizione di colliri a base di lacrime artificiali, mentre si raccomanda di sottoporsi ad una visita da parte dell'oculista per un preciso inquadramento diagnostico e per la prescrizione della terapia più opportuna. La terapia chirurgica più semplice e più usata nel trattamento delle sindromi da occhio secco consiste nella chiusura, provvisoria o definitiva, dei puntini lacrimali inferiore e/o superiore, per mezzo di piccoli tappi di silicone. In caso di soggetti che hanno la tendenza ad avere la sindrome da occhio secco, sarà importante prevenire le situazioni che accentuano il problema: ambiente di vita o di lavoro troppo secco, scarso ricambio di aria fresca, eccessiva applicazione a videoterminali, scarso apporto di liquidi con la dieta, squilibri ormonali o assunzioni di farmaci a base di estroprogestinici senza adeguato controllo, proteggere gli occhi dall’esposizione ai raggi solari o da agenti esterni, curare i sintomi fin dall’inizio… Pertanto se siete esposti a fattori predisponenti, siete affetti da patologie autoimmuni, e presentate uno o più sintomi suddetti il nostro consiglio è quello di sottoporvi a una visita specialistica oculistica!!! L’U.O. di Oculistica del P.O. di Atri, in collaborazione con la Onlus per la vista Teramo- Atri, ha predisposto un Ambulatorio per lo studio del Film Lacrimale e delle patologie del segmento anteriore. E’ possibile prenotare una visita oculista chiamando dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle 12.00 al numero 085/8707303.