Referendum a quorum zero, Cicero: "no e poi no!... E a Milano si spacchi la testa a chi spacca le vetrine!" Come primo punto all'ordine del giorno del Consiglio comunale odierno c'era l'approvazione dei regolamenti attuativi dei nuovi strumenti referendari a quorum... zero. In un passaggio consiliare che per la maggioranza è una significativa accelerazione verso la democrazia partecipativa, per Sel e M5S è tarpato da alcune costrizioni imposte all'impalcatura approvata nella scorsa legislatura, per le opposizioni di centro destra e destra, è Claudio Cicero a farla, mediaticamente, da protagonista dopo l'assaggio "proposto" dalla sua interrogazione sulla Basilica che sintetizziamo col duo slogan: «grandi mostre sì, ma anche grandi costi...». Dopo aver fatto un excursus sull'esercizio negli ultimi anni della democrazia a livello nazionale con tre presidenti del consiglio non eletti ma nominati dall'ex, ma ancora onnipresente, presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Cicero per dire no al referendum a quorum zero e all'antidemocrazia che rappresenterebbe afferma testualmente: «per farvi un esempio di quel che intendo io per democrazia, a chi ha spaccato le vetrine a Milan nel giorno dell'inaugurazione di Expo 2015 andrebbe spaccata la testa...». Si discuterà molto, come dice Dovigo che rimprovera a Cicero la sua voglia di «cercare la copertina», di queste affermazioni, diciamo, calde dell'ex assessore di AN, ora consigliere della sua omonima lista. Dopo le frasi di Cicero, che richiamano per alcuni gli aborriti concetti di rappresaglia nella seconda guerra mondiale o, sul fronte opposto, di "dente per dente, occhio per occhio", ma melodia per la "pancia" di alcuni altri consiglieri vicini a quella di una parte del popolo che al concetto dell'ordine subordina ogni sua considerazione, non poteva mancare l'intervento del presidente del Consiglio comunale Federico Formisano che richiamava Claudio Cicero alla gravità delle sue affermazioni.. E l'ex AN, di cui tutto si può dire meno che non sia diretto nell'espressione delle sue convinzioni, replicava netto «c'è libertà di opinione e me ne assumo la responsabilità» e rincarava la dose: «in futuro verrò in consiglio comunale col volto mascherato come i black block, voglio vedere come reagirete a questa provocazione... democratica!».