COMUNE di BREBBIA Assessorato Ecologia, Ambiente e Turismo Disciplinare di Coltivazione del Fagiolo di Brebbia (Fasòeu dè Brebièe) (23 Ottobre 2009) Il Fagiolo è un legume coltivato fin dal 1° secolo d.c. nel territorio del Comune di Brebbia. Il fagiolo dell'occhio, così detto per la macchietta scura all’attaccatura germinativa che lo contraddistingue, è considerato un ecotipo autoctono, quindi non importato dalle Americhe, e già noto e presente nella alimentazione sia del popolo Greco che Romano. La verde campagna di Brebbia è sempre stata terra feconda e generosa per i suoi abitanti. Le sue dolci colline e l’ampia pianura ben si prestavano ai lavori agresti : era dal lavoro della terra e dai suoi frutti che essi traevano di che vivere e sostenersi. Delle varie coltivazioni che si effettuavano, primeggiava su tutte, sia per qualità che per quantità, quella del “fagiolo”, umile e prezioso legume che costituiva non solo un ottimo alimento, ma anche merce e moneta di scambio. Ecco perchè seguendo una tradizione che voleva per gli abitanti di ogni paese un particolare appellativo, fu facile chiamare i brebbiesi “Fagioli”, in riferimento alla coltivazione di questo legume che un tempo era chiamato “la carne dei poveri”. La finalità del presente provvedimento è di valorizzare le tradizioni agroalimentari del Fagiolo di Brebbia, di promuoverne la conoscenza ed il consumo come “cibo buono, pulito e giusto”, e di disciplinarne la coltivazione presso produttori locali che intendano usare le consuetudini produttive di sostenibilità ecologica evocate nella presente relazione. Art. 1 (Identificazione) In base ad una ricerca effettuata sulle famiglie del Comune di Brebbia ed approfondimenti di carattere storico-popolare sull’agricoltura locale, la denominazione di “Fagiolo di Brebbia” è riservata alla tipologia del Fagiolo dell’occhio, ottenuto in conformità di queste specifiche e soltanto nel territorio comunale di Brebbia e dei comuni limitrofi, in un raggio massimo di 5 km. Con la denominazione “Fagiolo di Brebbia” o, la sua variante dialettale “Fasòeu dè Brebièe”, si intende un prodotto tipico locale ottenuto secondo le regole a seguire del presente disciplinare. Art. 2 (Produzione) Aecondo le tradizioni tramandate dalle vecchie generazioni e sulla scorta delle esperienze maturate nella coltivazione degli impianti “pilota” realizzati nel territorio del Comune di Brebbia, le cui tecniche di coltivazioni conservano intatte le tecniche produttive originali, si è proceduto a definire le seguenti raccomandazioni che devono essere rispettate per la coltivazione del Fagiolo di Brebbia: a) Zone di coltivazione : terreni pianeggianti, o alle prime pendici delle colline del paese, fertili e di medio impasto; b) Preparazione del letto di semina : Il terreno per la semina dei fagioli va preparato con un’aratura meccanica alla profondità di circa 30-40 cm, una concimazione presemina a base di letame e una fresatura (meccanica) per interrare i concimi e sminuzzare lo strato di terreno interessato dall’apparato radicale della specie. c) Epoca di semina : Il fagiolo occhio nero va seminato dalla seconda decade di maggio fino alla fine dello stesso mese. Questo ecotipo di fagiolo è sensibile ai forti calori estivi (che possono incidere negativamente sull’allegagione e formazione dei baccelli), alle piogge prolungate, al vento e alle basse temperature. d) Il seme, in mancanza di prodotto selezionato e certificato dal Comitato di tutela, deve essere raccolto nella campagna precedente dalle piante più produttive e con baccelli uniformi che non hanno manifestato sull’intera pianta sintomi di malattie contagiose (virosi ecc) durate il ciclo vegetativo; deve, inoltre, essere selezionato , con controlli visivi: i semi devono essere perfetti e non presentare danni da parassiti. e) La scelta della distanza di semina del fagiolo dell’occhio nero, in riferimento alle caratteristiche della specie (molto vigorosa), va effettuata in modo da far vegetare e produrre la pianta nelle migliore condizioni d’esposizione ai raggi del sole e far circolare l’aria all’interno della massa fogliare. Le distanze di semina, in riferimento ai suddetti obiettivi, più indicate per il fagiolo dell’occhio nero sono: cm 20 -30 sulla fila e cm 100-150 tra le file. In particolare si consiglia di deporre gruppi di 5 semi alla distanza prescelta sulla singola fila e ricoprirli con uno strato di circa 2-3 cm di terreno. Disciplinare del “Fagiolo di Brebbia” Pagina 2 f) Sarchiatura : la prima sarchiatura va eseguita dopo qualche settimana dalla semina quando le piantine hanno raggiunto un’altezza di circa 20 cm, la seconda e la terza quando le erbe infestanti o il terreno (compattato dalle irrigazioni o dalle piogge) ostacolano l’attività vegetativa e produttiva della specie in oggetto. Le operazioni di sarchiatura possono essere eseguite manualmente sulle file e con motozappa tra le file. g) Strutture di sostegno : la pianta di fagiolo dell’occhio è un rampicante molto vigoroso che per poter vegetare e fruttificare nelle migliori condizioni deve essere affidata fin dalla nascita ad una struttura di sostegno (piante di mais, canne, frasche, rete di plastica con pali tutori ecc.) per alzare gli apici vegetativi dal terreno. Alla luce delle attuali conoscenze la struttura di sostegno più economica e di più semplice montaggio è la rete di plastica con pali tutori (di legno, di resina , di ferro trattato ecc.), anche se la coltura più tradizionale vede la convivenza simbiotica del fagiolo con le piante di mais, che fungono da tutori. h) Irrigazione : Il Fagiolo di Brebbia è molto esigente di acqua e ai primi sintomi di carenza idrica bisogna irrigare per non compromettere la produzione. I turni d’irrigazione, in riferimento a quanto detto, si devono ripetere con una cadenza media di 15 giorni nel primo periodo ed alla comparsa di sintomi di stress idrico nell’ultimo periodo. i) Nel corso della vita produttiva della piantagione è consentito l’uso esclusivo di concimi naturali, in particolar modo di letame. j) La raccolta avviene a mano. Art. 3 (Caratteristiche del prodotto finito) Eseguita la raccolta a mano, i baccelli, essiccati al sole, vengono sgranati: il Fagiolo di Brebbia è dunque pronto per essere consumato o conservato per l’inverno. Il confezionamento avviene con l’ausilio di un sacchetto (di plastica o, preferibilmente, di stoffa) sul quale viene applicato il logo identificativo del prodotto. Art. 4 (Autocontrollo e certificazione) La produzione del Fagiolo di Brebbia avviene sotto il controllo del Comitato della Denominazione Comunale istituito dal Comune di Brebbia. Il sottoscrittore della presente relazione si impegna a seguirlo nella sua interezza e a sottoporre la propria attività al controllo del Comitato della Denominazione Comunale di Origine istituito dal Comune di Brebbia. Disciplinare del “Fagiolo di Brebbia” Pagina 3