S P E C I A L E SALUTE Nelle giornate troppo calde bruciore, disturbo alla vista e sensazione di sabbia negli occhi possono aggravarsi La sindrome dell’occhio secco Terapie a base di colliri e gel tra le pratiche più diffuse per la cura dell’alterazione del film lacrimale U n disturbo poco conosciuto ma piuttosto diffuso è la disfunzione lacrimale, meglio nota come la sindrome dell’occhio secco. Lacrimazione ridotta, disturbi alla vista, sensazione di corpo estraneo, fotofobia e bruciore sono i sintomi più evidenti di questa patologia oculare che in estate, specialmente nelle giornate troppo calde e ventose, può manifestarsi con maggiore rilevanza. “I disturbi più frequenti – spiega la dottoressa Maria Cristina Gentile dello studio oculistico L’Abbate sono la sensazione di ‘sabbia negli occhi’, il desiderio di tenere gli occhi chiusi per avere sollievo, l'insorgenza di disagio oculare per esposizione anche breve ad agenti irritanti quali vento, fumo, aria troppo calda o troppo secca, l'intolleranza per l'uso anche di breve durata delle lenti a contatto; da non trascurare, per quanto apparentemente anomala, la sensazione di avere gli occhi ba- gnati pur senza evidente lacrimazione”. L'occhio secco è tra le condizioni patologiche più frequenti in oftalmologia con un’incidenza nella popolazione adulta del 20 per cento circa. “Si tratta – prosegue lo specialista - di una malattia cronica della superficie oculare a origine multifattoriale, caratterizzata da insufficiente produzione o eccessiva evaporazione delle lacrime che comporta danno della superficie oculare e sintomi di discomfort oculare. Le principali cause sono il deficit della quantità o comunque della qualità della lacrima, l’ipolacrimia, e l' eccessiva evaporazione, la dislacrimia. L’ipolacrimia più frequente è la sindrome di Sjogren, una malattia autoimmune caratterizzata da secchezza delle mucose oltre che secchezza degli occhi. La Sjogren può essere primitiva, cioè presentarsi isolatamente con decorso generalmente lento e benigno, o secondaria se associata ad altre patologie come l’artrite reumatoide o altre malattie del connettivo. Altre cause di ipolacrimia – chiarisce la dottoressa Gentile - possono essere quelle legate all'età, causate quindi dall' invecchiamento della ghiandola lacrimale e progressiva alterazione della qualità della lacrima, le ipolacrimie secondarie al diabete, all'HIV, secondarie ad alterazioni neurologiche della superficie corneale come accade nelle paresi facciali o nell'uso scorretto delle lenti a contatto. È stata osservata una più alta incidenza di quadri di secchezza oculare nelle donne in menopausa, probabilmente a causa di una modificazione delle condizioni ormonali caratteristiche di questo periodo della vita. Importante anche ricordare le forme iatrogene, legate all’assunzione di farmaci per via sistemica. L'assunzione frequente e continuativa di alcune classi di farmaci quali ansiolitici, antidepressivi, antiparkinson, antitumorali può, infat- scopo della terapia è quello di eliminare la causa principale del disturbo. Oggi, in caso di alterazione del film lacrimale, si pratica una terapia sostitutiva e correttiva a base di colliri o gel formati da sostanze che possiedono l'azione diluente, di volume, stabilizzante, correttiva e nutritiva. Il paziente dovrebbe imparare a conoscere quali sono, nella giornata, i momenti in cui la sintomatologia è più fastidiosa e cercare di prevenirla instillando una goccia circa un’ora prima di tale momento. È indispensabile un trattamento continuativo visto che la terapia non potrà essere molto efficace nel breve termine. Sono sempre consigliati i colliri monodose che non hanno all’interno conservanti che possono peggiorare lo stato di salute della suti, interferire con la secrezioperficie oculare. Nella fase ne o la composizione del acuta è previsto anche l'utifilm lacrimale”. Tuttavia a inlizzo di farmaci antinfiamterferire può essere anche matori topici sotto stretto l’uso inappropriato di aria controllo medico per intercondizionata. “In queste rompere il meccanismo di condizioni – aggiunge lo patogenesi dei danni. specialista P u r t r o p p o, aumenta in solo negli modo consiUsa l’FDA ha derevole approvato Congiuntiva: membrana l’utilizzo di l’evaporaziomucosa che riveste la faccia un collirio a ne della fase posteriore delle due palpebre base di cicloacquosa del e da queste si porta sul bulbo sporina che film lacrimale, così per un oculare ricoprendone la parte si è rivelato certo periodo anteriore attorno alla cornea. molto efficasi ha un auce nel trattamento della secrezione per mento di pazienti con occompensare la perdita”. chio secco grave; da noi in Rimedi efficaci a questo parItalia questo farmaco non è ticolare problema possono ancora commerciabile. Se la essere diversi a seconda delterapia farmacologica non è la gravità. “Nelle forme in cui sufficiente e se esistono danla causa è la diminuzione del ni alla cornea si possono film lacrimale o l’aumento usare particolari lenti a condell’evaporazione – precisa tatto che proteggono la sula dottoressa Gentile - il riperficie oculare dall'effetto creare il normale spessore abrasivo delle palpebre, perlacrimale può essere suffimettendo inoltre la riepiteciente e quindi si utilizzano lizzazione, la riparazione, di lacrime artificiali. Nelle forlesioni superficiali della corme cosiddette secondarie, lo nea e della congiuntiva. In casi medio-gravi si può spesso intervenire con l’applicazione di Punctum Plugs. Questi sono piccoli tappi di silicone che permettono la chiusura, provvisoria o definitiva, dei puntini lacrimali per impedire il deflusso delle lacrime. I Punctum Plugs di silicone vengono prodotti in una grande varietà di forme e dimensioni e solitamente restano nel dotto vari mesi a meno che non vengano ri- mossi manualmente. E' importante comunque – conclude lo specialista - che il paziente osservi delle semplici norme quali curare l'igiene del bordo palpebrale e mantenere un'adeguata umidità degli ambienti in cui si soggiorna; durante l'inverno è quindi opportuno che i radiatori siano sempre muniti di contenitori d'acqua e durante l'estate è consigliabile umidificare l'ambiente”. Dizionario la dottoressa Maria Cristina Gentile dello studio oculistico L’Abbate