Giugno 2013 TOPICS IN AMPLIFICATION Acriva – Il Vero “Invisibile nel Canale” (IIC) Lo stile conta, eccome. I nostri gusti e le nostre preferenze determinano il modo in cui portiamo i capelli, come ci vestiamo e, ovviamente, anche la scelta degli apparecchi acustici. La maggior parte degli utenti infatti, si auspica che le soluzioni audioprotesiche siano piccole e discrete. Per soddisfare questa richiesta, voi Audioprotesisti avete bisogno di una gamma di prodotti sempre più completa. Poter disporre di un’ampia offerta di soluzioni, consente consente di attrarre una clientela sempre più vasta, compresi i giovani e le persone alla loro prima esperienza audioprotesica. I neoutenti, è risaputo, sono quelli i più sensibili agli aspetti estetici ed alla visibilità dell’apparecchio. Oggi, le loro esigenze sono più facili da soddisfare, grazie ad Acriva IIC, che costituisce la soluzione invisibile tanto attesa, adatta a tutti gli utenti le cui Le dimensioni estremamente ridotte permettono di inserire l’apparecchio nella profondità del condotto uditivo. Questo comporta una serie di vantaggi: il dispositivo, una volta indossato, è invisibile e la voce propria dell’utente viene percepita come naturale. In più, l’inserimento del microfono nella profondità del canale uditivo porta con sè altri benefici concreti, non solo in termini puramente estetici. L’importanza dell’estetica Vi è mai capitato un Paziente che vi abbia chiesto un apparecchio grosso e ingombrante? Se sì, si tratta di una rara eccezione, poiché la richiesta, di solito, è proprio il contrario: tutti vogliono apparecchi piccoli e discreti. Così è stato in passato, così è attualmente e così sarà certamente anche in futuro. Figura 1: Le piccolissime dimensioni di Acriva IIC caratteristiche fisiche ed audiometriche permettono l’impiego di apparecchi acustici da inserire nella profondità dell’orecchio. La caratteristica più notevole di Acriva IIC è costituita dalle sue piccolissime dimensioni, mostrate nella Fig. 1. www.bernafon.com modello apparecchio endo Una ricerca condotta da Kochkin (2000), già più di dieci anni fa, ha dimostrato che gli apparecchi acustici più piccoli sono quelli che riscuotono la maggiore soddisfazione dei Pazienti, come è possibile vedere dal confronto illustrato nella Fig. 3. 50 Endo Tradizionale Endo Mezza Conca Endo Conca CIC 55 60 65 soddisfazione [%] Figura 2: Punteggi di soddisfazione con apparecchi endoauricolari 70 persone che esprimono con chiarezza il forte desiderio di indossare apparecchi più piccoli possibili e quelli più attraenti sotto il profilo estetico” (Smith et al, 2013, p. 91). L’esito di questi studi porta dunque ad una stessa conclusione: la domanda di apparecchi acustici invisibili si sta facendo sempre più forte. a b Figura 3: La Paziente indossa apparecchi acustici diversi – a) un modello visibile CIC; b) il nuovo modello invisible IIC. Come dimostra la Fig. 2, l’invisibilità “è tutto”. L’apparecchio invisibile CIC ha ottenuto un grado di soddisfazione del 66%. Tutti i tipi visibili invece, hanno raggiunto punteggi inferiori, con percentuali che vanno dal 56% al 58%. La differenza tra un apparecchio poco visibile ed uno invisibile è netta, almeno in termini di apprezzamento estetico. Nella Fig. 3 è possibile vedere un altro confronto, ovvero la differenza tra un modello visibile ed uno invisibile. Osservando queste immagini con gli occhi dei vostri Pazienti, è facile comprendere la loro preferenza per il dispositivo invisibile. Nel corso degli ultimi dieci - quindici anni la composizione del target di utenti degli apparecchi acustici è notevolmente cambiata. L’età della pensione si è spostata e sempre più pensionati, rispetto al passato, scelgono uno stile di vita maggiormente attivo e dinamico. Inoltre, è aumentato il numero di persone al di sotto dei 65 anni che soffre di ipoacusia (Morla, 2011). In ragione di tutti questi cambiamenti, la richiesta di soluzioni audioprotesiche piccole e discrete è cresciuta ulteriormente. L’immagine tipica di chi indossa gli apparecchi acustici è mutata; oggi tende a rispecchiare quella di persone più giovani e attive, partecipi del mondo che le circonda. Gli utenti di oggi chiedono apparecchi capaci di soddisfare sia lo stile di vita che le loro esigenze audiologiche. Nel riassumere questo scenario, Morla (2011) tra i partecipanti al suo studio ha notato una “forte preferenza per gli apparecchi acustici piccoli, discreti e quasi invisibili” (p. 38). Queste osservazioni risalgono a due anni fa, e confermano, in fatto di stile, la netta e nuova preferenza a cui assistiamo oggi: “La maggior parte degli Audioprotesisti si trova di fronte BERNAFON La percezione naturale della propria voce Specialmente all’inizio, i pazienti, quando provano gli apparecchi acustici, si lamentano spesso dei problemi che riguardano l’autofonia. Il suono della propria voce infatti, viene percepito come innaturale o “vuoto”. Tale sensazione è dovuta all’effetto occlusivo. Questo effetto è provocato dalle vibrazioni sonore che si propagano attraverso il cranio e la porzione cartilaginea del condotto uditivo. L’energia prodotta da tali vibrazioni infatti, resta intrappolata nel canale uditivo, occluso dalla presenza dell’apparecchio acustico. Rispetto a quanto avviene in un orecchio aperto, il condotto uditivo occluso tende ad aumentare potenzialmente di 10-30 dB i livelli sonori nella regione frequenziale che va dai 125 Hz ai 750 Hz (Mueller, 1994; Smith et al., 2013). Figura 4: Misurazione dell’occlusione tramite orecchio reale: non occluso (rosa), ITC (verde) ed IIC (blu) E’ proprio questo aumento di energia a bassa frequenza a provocare una loudness eccessiva nella percezione della propria voce e dei suoni della masticazione. Un metodo tradizionale per ovviare a questo problema è quello di prolungare la lunghezza dell’apparecchio acustico, spingendola fino ad arrivare alla porzione ossea del condotto uditivo (Chung, 2004). Questo è esattamente il punto in cui viene inserito l’apparecchio di tipo IIC, a condizione, ovviamente, che le dimensioni anatomiche del condotto lo consentano. TOPICS IN AMPLIFICATION Una buona tenuta e la giusta aderenza nella porzione ossea riducono le vibrazioni nel canale, diminuendo così l’effetto occlusivo, come mostrato nella Fig. 4. La Fig. 4 mostra le misurazioni eseguite tramite attrezzature con orecchio reale Verifit (REM). Si registrano i livelli di pressione sonora (SPL) all’interno del canale uditivo, in tre diverse condizioni. Per ciascuna condizione, tramite un conduttore osseo posto sul mastoide del paziente, si utilizza un segnale di parlato pari a 30 dB (Stender & Appleby, 2009). 1.Nessun apparecchio acustico (curva rosa); 2.Apparecchio ITC (curva verde); 3.Acriva IIC (curva blu). Sia il modello ITC che quello IIC hanno operato senza guadagno. In confronto all’orecchio non occluso (curva rosa), il modello ITC (curva verde) genera un livello di pressione sonora eccessivo sui 500 Hz. L’inserimento profondo di Acriva IIC invece (curva blu), riduce l’energia a bassa frequenza, offrendo al Paziente un’esperienza di ascolto più naturale. Benefici ed effetti positivi del fitting profondo Oltre ad una netta riduzione dell’effetto occlusivo, Acriva IIC offre altri benefici che appaiono evidenti quando l’apparecchio è adeguatamente applicato ed inserito nel condotto uditivo. La posizione corretta è illustrata nella Fig. 5. Figura 5: Inserimento profondo di un apparecchio IIC nel canale uditivo BERNAFON Per poter ottenere i benefici dell’inserimento profondo è essenziale realizzare impronte dell’orecchio di ottima fattura e qualità. ·· La lunghezza deve estendersi oltre la 2a ansa del condotto uditivo. ·· Non devono esserci intaccature dovute alla presenza di capelli o cerume. ·· La lunghezza e la larghezza devono essere chiaramente definite. Membrana timpanica 2a ansa Conca 1a ansa Trago L’inserimento in profondità produce questi quattro benefici: 1.Preserva l’effetto pinna; 2.richiede meno guadagno; 3.riduce il rischio del feedback; 4.offre protezione dalle intemperie. Preservare l’effetto pinna è importante per la localizzazione dei suoni. Il padiglione auricolare umano infatti, svolge una naturale funzione di direzionalità, potenzia i suoni che arrivano frontalmente e diminuisce l’amplificazione di quelli che provengono da dietro. Grazie all’inserimento profondo dell’IIC, il suono può raggiungere l’apparecchio quasi come se l’orecchio fosse completamente libero. Gli apparecchi IIC permettono agli utenti di preservare la propria consapevolezza spaziale e di individuare agevolmente la direzione da cui provengono i suoni. Si tratta di benefici molto importanti, sia per la comprensione del parlato che per la sicurezza personale, specialmente quando ci si trova in situazioni di traffico e di forte rumorosità (Musicant & Butler, 1984). Il minor bisogno di guadagno è un effetto vantaggioso dovuto all’uscita del suono che, nel caso specifico di un apparecchio IIC, è più vicina alla membrana timpanica, di quanto avviene invece con altri tipi di apparecchi acustici. Questa distanza così ravvicinata, fa si che anche il TOPICS IN AMPLIFICATION Since 1946, we have been passionate about developing quality hearing systems that enable people with hearing difficulties to enjoy authentic listening experiences. With Swiss Engineering, precision technology, and our commitment to individual service, we strive to exceed our customers' expectations. volume sia inferiore, e questo, sua volta, soluzione esteticamente attraente, Our aimresiduo is to provide extra value to ourapartners everyUna day. Bernafon representatives and employees intensifica il suono al timpano (Palmer, 2005). senza compromessi sulle prestazioni in over 70 countries fulfill our vision to help people with impaired hearing communicate again without L’aumento limitations.della pressione sonora (SPL) acustiche in modo del tutto naturale, permette di raggiungere il livello SPL richiesto con minor guadagno. Nei casi in cui il Paziente soddisfa determinati Dal momento che è necessaria minore amplificarequisiti fisiologici ed audiometrici, Acriva IIC è zione, l’apparecchio IIC può costituire un’opzione la soluzione audioprotesica ideale. Il suo appeal valida per una fascia sempre più ampia di Pazienti. estetico esercita una forte attrattiva specialmente sui neo-utenti ed i pazienti più giovani. Del resto, La riduzione del rischio di feedback è il numerosi vantaggi incontrano il favore degli risultato di tre fattori. Il primo, come abbiamo utenti: Acriva IIC è senza dubbio un’alternativa appena spiegato, è dovuto alla minore necessità molto attraente, che non scende a compromessi di guadagno. Gli altri due fattori risolvono i in fatto di prestazioni acustiche. Una certezza ed problemi causati dal rientro del suono, nel uno strumento in più per il vostro successo microfono dell’apparecchio acustico (Branda, professionale. 2012). Il modello IIC, grazie al suo inserimento profondo nel condotto uditivo, supera Riferimenti brillantemente il problema dell’effetto occlusivo Branda, E. (2012). Deep canal fittings: Advantages, senza che sia necessario avere una ventilazione. challenges, and a new approach. The Hearing Eliminare la ventilazione, vuol dire escludere Review, 19(4), 24-27. anche una possibile via di fuga del suono. L’altro Chung, K. (2004). Challenges and recent developments fattore che evita la dispersione del suono è dato in hearing aids: Part II. Feedback and occlusion dall’aderenza e dalla tenuta stabile dell’IIC nella effect reduction strategies, laser shell manufacturing porzione ossea del condotto. processes, and other signal processing technolo- Bernafon AG Morgenstrasse 131 3018 Bern Phone +41 31 998 15 15 Fax +41 31 998 15 90 Svizzera Bernafon AG Morgenstrasse 131 3018 Berna Telefono +41 31 998 15 15 Fax +41 31 998 15 90 Bernafon Australia Pty Ltd. 629 Nudgee Road Nundah QLD 4012 Freecall 1800 809 111 Phone +61 7 3250 0300 Italia Fax +61 7 3250 0372 Bernafon S.r.l. Piazza delle Crociate 16B 00162 Roma Telefono +39 06 44 24 68 52 Fax +39 06 44 24 68 53 gies. Trends in Amplification, 8, 125-164. Kochkin, S. (2000). MarkeTrak V: Consumer satisfaction revisited. The Hearing Journal, 53(1), 38,40,42,4546,50,52,55. Morla, A. (2011). Four transformative patient demands: Convenience, size, simplicity, and flexibility. The Hearing Review, 18(4), 36-42. Mueller, H. G. (1994). 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