D: A che età è indicato portare il piccolo paziente a fare la prima visita dal dentista?
R: In genere è raro che prima dei 6 anni ci sia un’indicazione per intervenire. Unica eccezione sono
le terze classi, cioè quando la mandibola tende a crescere più del normale rispetto al mascellare
superiore. In questi casi un intervento precoce è assolutamente indicato poiché l’efficacia della
terapia è massima se si interviene appena possibile.
A 6 anni in genere inizia la permuta degli incisivi ed erompono i primi molari; questa può essere
una buona occasione per effettuare una prima visita dal dentista.
Una primissima visita può essere effettuata anche più precocemente per il solo fatto di far prendere
confidenza al piccolo paziente con l’ambiente e con il dentista, ma in questi casi la visita deve avere
un aspetto ludico e può essere utile impartire qualche lezione di igiene orale motivando il piccolo
paziente ad avere cura dei suoi dentini.
D: Una semplice visita è sufficiente per stabilire quale tipo di apparecchio occorre?
R: In genere la visita è utile per capire se è il caso di intervenire o se bisogna attendere. Per una
diagnosi più corretta e approfondita è però indicata un’indagine più completa che comprende
radiografie (ortopantomografia e teleradigrafia del cranio), impronte studio e fotografie. Una volta
raccolto questo materiale si può fare uno studio del caso che consente di individuare il tipo di
malocclusione e pertanto di programmare la terapia più adatta.
D: Apparecchio fisso o mobile: la scelta può spettare al paziente?
R: Assolutamente no. L’ortodonzia mobile e quella fissa hanno due ruoli diversi e pertanto non
sono interscambiabili. Talvolta ci sono genitori che richiedono esplicitamente di mettere ai propri
figli un apparecchio fisso per eliminare il “fattore collaborazione”; altre volte è il paziente che a
tutti i costi richiede un apparecchio mobile promettendo di portarlo per molte ore.
Gli apparecchi mobili sono per la maggior parte apparecchi funzionali ed hanno un effetto
“ortopedico”, cioè controllano la crescita scheletrica del paziente. Essi sono quindi efficaci solo in
fase di crescita e l’efficacia è massima al picco di crescita (dai 12 ai 14 anni nel maschio, dai 10 ai
12 nella femmina). Questo spiega perché è inutile iniziare troppo precocemente un trattamento, così
come dà scarsi risultati un trattamento iniziato troppo tardi.
Una categoria a sè di apparecchi mobili è rappresentata dai mantenitori, che vengono applicati al
termine di una terapia e servono per garantire la stabilità del risultato e prevenire la recidiva. Questi
apparecchi funzionano indipendentemente dall’età e vanno portati la notte e in alcuni casi qualche
ora di giorno.
Per apparecchio fisso si intende un dispositivo che viene cementato in bocca e che non può essere
rimosso dal paziente. Gli attacchi metallici incollati ai denti ne controllano lo spostamento
all’interno dell’osso tramite l’applicazione di un arco metallico. Questi apparecchi hanno quindi una
funzione dentale, non più scheletrica, e vengono pertanto applicati più frequentemente quando la
permuta è completa o anche in dentizione mista quando bisogna correggere la posizione di uno o
più denti.
Si utilizzano apparecchi fissi (nel senso di non rimovibili) anche per correggere problemi
scheletrici quando serve un ancoraggio dentale per applicare una forza all’osso. Tipico esempio è il
disgiuntore del palato, uno degli apparecchi più comuni, che è cementato ai denti ma questi
fungono solo da “pilastri”; l’azione si esplica a livello della sutura palatina.
D: Negli ultimi anni ho sentito parlare di apparecchi rimovibili trasparenti per spostare i denti, di
cosa si tratta?
R: Si tratta di un apparecchio formato da una sequenza di mascherine trasparenti rimovibili che
spostano i denti. Questo apparecchio va portato tutto il giorno e rimosso solo per mangiare perché
lo spostamento del dente prevede l’applicazione di una forza continua. Ogni mascherina va portata
per 2-3 settimane e quando è passiva si passa a quella successiva. Questo tipo di apparecchio è
efficace se portato correttamente ed è molto valido dal punto di vista estetico ( per questo è
utilizzato per lo più in pazienti adulti), però è indicato solo per correggere alcuni tipi di
malocclusione.
La dottoressa Sanguini Sara e il Dottor Massimo Paglioli ricevono nello studio di quest’ultimo in
via Don Minzoni, 58 a Sesto San Giovanni tel 02 2402318 e 366 6604838
Titolo da inserire in alto: ORTODONZIA : APPARECCHIO FISSO O MOBILE?
La dottoressa Sara Sanguini e il dottor Massimo Paglioli chiariscono alcuni concetti circa
Gli apparecchi ortodontici fissi e mobili