Sono 55 gli italiani fra i ricercatori più citati del mondo

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Sono 55 gli italiani fra i ricercatori più citati del
mondo
Soltanto 5 le donne più citate negli ultimi 10 anni
24 giugno, 20:31
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Il 'bollino di garanzia' con il quale l'istituto Thomson Reuters certifica i ricercatori più citati (fonte:
Thomson Reuters)
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Fra i 3.200 ricercatori più citati del mondo, 55 sono italiani e di questi 5 sono donne: lo indica la classifica
internazionale delle 'beautiful mind' stilata dall'istituto Thomson Reuters. I nomi sono stati selezionati ''fra le
migliori e più brillanti menti scientifiche del nostro tempo'', come scrive lo stesso istituto. I ricercatori selezionati
sono stati i più citati nel periodo compreso fra il 2002 e il 2012 e ''stanno influenzando la futura direzione dei loro
settori di ricerca''.
Nella nuova lista, che aggiorna quella pubblicata nel 2001 e di basa sul numero di lavori di ogni ricercatore che
sono risultati i più citati. Per loro l'istituto ha preparato un 'bollino di garanzia': una sorta di coccarda con la scritta
''Highly cited'', che possono pubblicare sulla loro pagina Web.
Gli italiani rappresentano il 2%, ma in alcuni settori occupano un ruolo di tutto rilievo, come nella Medicina, con 15
presenze. Tra queste c'è anche il presidente del Comitato scientifico chiamato dal ministero della Salute a
pronunciarsi sulla vicenda Stamina, Michele Baccarani, dell'università di Bologna. Italiani in buona posizione anche
in Farmacologia (7), Scienze agrarie (5) e Spazio (4). Tra gli enti di ricerca nei quali lavorano ci sono Istituto
Nazionale di Astrofisica (Inaf), Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) e
Agenzia Spaziale Italiana (Asi). Fra le università spiccano quelle di Parma, Bologna, Torino, Padova, Firenze,
Cagliari, Ferrara e Trieste, accanto a quelle dell'Aquila e della Calabria, Politecnico di Milano, Istituto Mario
Negri.
Quello che emerge è un quadro nel quale alcuni dei protagonisti vedono pregi e difetti. Ad esempio, ''tutto
sommato, la rappresentanza italiana ha il 10% di donne, che è abbastanza vicino al numero delle donne che
occupano una posizione apicale'', osserva una delle cinque donne protagoniste della classifica, Patrizia Caraveo,
direttore dell'Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica di Milano dell'Inaf. Quello che emerge, prosegue, è
che ''sono stati premiati lavori che richiedono anni di sforzi e che alla fine sono considerati pietre miliari, come i
cataloghi''.
C'è poi un'anomalia, osserva Caraveo, perchè la classifica non comprende la fisica delle particelle. La Thomson
Reuters ha infatti deciso di escludere le pubblicazioni frutto di collaborazioni vaste, che comprendono più di 500
ricercatori.
L'unico italiano premiato per la fisica è Massimo Inguscio, co-fondatore del laboratorio Lens (European
Laboratory for Non Linear Spectroscopy) dell'università di Firenze e recentemente nominato presidente
dell'Istituto Italiano di Ricerca Metrologica (Inrim). ''Mi sorprende un po' di essere il solo perchè sono numerosi i
colleghi italiani attivi sulla scena internazionale'', osserva. E' invece ''soddisfatto che questi ultimi anni di
esperimenti nella fisica quantistica siano stati densi di successi al Lens, il cui merito va al gruppo dei giovani. Un
successo - conclude - nel quale siamo in compagnia di molti altri centri di ricerca europei''.
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