È NECESSARIA UN’INVERSIONE DI TENDENZA!!! Il dettato della Costituzione italiana impone al governo di fare scelte strategiche, finanziare gli studi, sostenere chi ha deciso di lavorare laddove si sperimenta il futuro della scienza e il futuro dell’uomo. Eppure in tutte le statistiche l’Italia arranca: l’obiettivo posto dai Paesi dell’Unione Europea di raggiungere entro il 2010 il 3% del Pil da destinare alla Ricerca è ancora molto lontano dall’essere realizzato, i laboratori italiani continuano a denunciare l’insufficienza di fondi e apparecchiature a disposizione, la mancanza di contratti internazionali, il persistere di un apparato burocratico ancora troppo complesso e poco funzionale, la mancanza di quella visione a lungo termine che è il presupposto stesso della Ricerca..perché quello che forse manca veramente è la convinzione, radicata e indiscussa, che investire nella Ricerca significa investire nel e per il futuro scientifico e umano, che questo deve essere un obiettivo da perseguire con impegno, nella responsabile consapevolezza che essere un Paese che crede e lotta nel domani significa difendere innanzitutto la possibilità di esserlo giorno per giorno e scelta dopo scelta. Il futuro non è una realtà astratta, è un puzzle che si costruisce tassello dopo tassello, richiede impegno e collaborazione di forze e intenti, perché non basta avere a diposizione i pezzi giusti… serve la capacità di incastrarli, di unire forme e colori per tracciare così un’immagine unica e ben definita. Alla luce di questa piccola premessa sorge spontaneo chiedersi come sia possibile trovare ancora giustificazioni alle risposte non trovate, alle proteste dei ricercatori italiani non del tutto ascoltate, alle continue “fughe dei cervelli” dall’Italia, all’indignazione per ogni importante scoperta realizzata da ricercatori italiani che lavorano all’estero, in laboratori esteri, con apparecchiature estere, con finanziamenti esteri; e se forse è banale precisare che l’importanza di una scoperta scientifica non conosce e non deve conoscere appartenenza geografica in quanto il valore della ricerca è un valore assoluto e i suoi benefici sono patrimonio comune, è altrettanto vero che esiste un altro aspetto per il quale forse non è per nulla banale tentare un’analisi dello stato attuale della ricerca italiana: i milioni di ricercatori che con sacrificio, difficoltà di ogni genere da affrontare, soddisfazioni e riconoscimenti che tardano ad arrivare scelgono comunque, giorno dopo giorno, di restare in Italia, lottare per uno stato diverso delle cose da realizzare e per una condizione migliore da raggiungere… perché credono, ancora e nonostante tutto, che lottare per un domani migliore sia una coraggiosa responsabilità, che essere ricercatori oggi sia un impegno e una scelta… che credere nel Futuro è un Diritto, da difendere e rivendicare. Lottare affinché anche in Italia la ricerca possa disporre degli strumenti necessari al miglioramento della qualità del lavoro dei ricercatori è dovere di ogni singolo cittadino, significa investire nella crescita reale del nostro Paese e nella possibilità di una vita migliore. È necessaria un’inversione di tendenza. È necessario capire che il futuro dipende dalle scelte fatte e dalle decisioni prese, dal coraggio di cambiare e dalla volontà di essere la forza di questo cambiamento. Cambiare è possibile, voler cambiare è una scelta..ed è forse tempo di scegliere di essere un Paese migliore. Ilenia Rosa Nesci Presidente Nazionale INFAP