Corso di studi di Scienza dei materiali Corso di Storia delle scienze sperimentali Luigi Cerruti www.minerva.unito.it Lezione 15 4 marzo 2010 La biochimica, 1900-1918 Nuove funzioni, nuovi oggetti molecolari Enzimi e reattività I messaggeri chimici: gli ormoni In absentia: le vitamine La biochimica del ‘900 ha origine da tre campi di ricerca in buona parte disgiunti. Per primi sono caratterizzati gli enzimi, come agenti del metabolismo cellulare. Un’interazione complessa all'interno della medicina, fra pratica terapeutica e indagine patologica, porta a definire gli ormoni. Epidemiologia e chimica affrontano gravi patologie e scoprono le vitamine. La scoperta delle vitamine Frederick Hopkins Premio Nobel per la medicina o la fisiologia 1929 1861-1947 Il modello di Bohr, 1913 Il primo modello quantistico Calcola il raggio dell’atomo di idrogeno Calcola la costante di Rydberg Le configurazioni elettroniche sono ‘aggiustate’ in base alle proprietà chimiche Il legame chimico è dato da un numero variabile di elettroni Il modello di Lewis, 1916 L’elettrone e il legame chimico • Un modello assiomatico: regole, non calcoli • Un modello statico • Il legame chimico è dovuto ad una coppia di elettroni • L’accoppiamento degli elettroni giustifica la configurazione tetraedrica dei legami dell’atomo di carbonio Le conoscenze sugli atomi e le molecole Gilbert Newton Lewis 1916. Nel suo modello Lewis indica quali sono le configurazioni elettroniche degli atomi e quali siano le condizioni per la formazione dei legami Le conoscenze sugli atomi e le molecole Gilbert Newton Lewis Il contributo maggiore di Lewis è di aver descritto il legame chimico come la condivisione fra due atomi di una coppia di elettroni Le teorie elettroniche in chimica organica • Robert Robinson, un grande chimico organico • 1925, Effetto induttivo e mobilità elettronica – Uno sviluppo completamente indipendente dalla meccanica quantistica La chimica Attraverso la seconda guerra mondiale • La seconda guerra mondiale – – – – – Zyklon B La gomma sintetica negli Stati Uniti (v. lezione 16) Esplosivi convenzionali Esplosivi nucleari La penicillina Zyklon B Un pesticida Dalla fine degli anni 1920 il Zyklon B fu commercializzato come pesticida. Era composto da piccole palline di materiali adsorbenti che venivano impregnate con acido cianidrico, uno stabilizzatore ed una sostanza irritante d'allarme. Le palline rilasciavano l'acido cianidrico in forma di gas quando venivano rimosse dai loro contenitori ermetici. Fu sperimentato per la prima volta su 600 prigionieri di guerra russi e 300 ebrei il 3 settembre 1941, nel campo di Auschwitz. Un documento sul Zyklon B Una regolare fattura commerciale per la fornitura di Zyklon B da utilizzare nelle camere a gas. Sulla fattura è scritto in evidenza: Die Etiketten tragen den Vermerk: * Vorsicht, ohne Warnstoff ! * “Le etichette portano la dicitura: *Attenzione, senza agente odorante” Il prodotto era privo dell’additivo irritante che avrebbe segnalato la presenta dell’acido cianidrico agli operatori di una disinfestazione Fattura della Deutsche Gesellschaft für Schädlingsbekämpfung mbH (Società tedesca antiparassitari s.r.l.) Auschwitz! Dresda! Nel febbraio 1945 i bombardieri americani ed inglesi distrussero completamente Dresda. La nube di fuoco che avvolse la città dopo due giorni di bombardamenti ininterrotti uccise almeno 250.000 persone. Il numero complessivo non poté mai essere accertato perché la città era affollata di profughi Dresda! Dresda! Le intenzioni della RAF • “Dresden, the seventh largest city in Germany and not much smaller than Manchester, is also far the largest unbombed built-up the enemy has got. In the midst of winter with refugees pouring westwards and troops to be rested, roofs are at a premium. The intentions of the attack are to hit the enemy where he will feel it most, behind an already partially collapsed front, to prevent the use of the city in the way of further advance, and incidentally to show the Russians when they arrive what Bomber Command can do.” • RAF January 1945 Hiroshima! Una immagine ottusa e terribile. Questo ordigno fu battezzato Little Boy, il 'ragazzino' e il 6 agosto 1945 fu sganciato su Hiroshima. Al momento dello scoppio vi furono 40.000 morti e 60.000 feriti; nel gennaio 1946 i morti erano saliti a 70.000 e nel 1950 a 140.000. La bomba conteneva Uranio-235 e aveva la potenza di 22 kiloton (22.000 t di tritolo) Nagasaki! Questo ordigno fu la prima bomba atomica al plutonio sperimentata su esseri umani. Battezzata Fat man, il 'grassone' il 9 agosto 1945 fu sganciata su Nagasaki, provocando al momento dello scoppio 40.000 morti e 60.000 feriti. Il calvario dei giapponesi colpiti dall'olocausto atomico fu terribile: nel gennaio 1946 i morti erano saliti a 70.000, e nel 1950 ammontavano a 140.000. La potenza nominale dell'ordigno era di 22 kiloton, 22.000 tonnellate di tritolo, ma il maggior numero di vittime si ebbe per le radiazioni e non per l'onda d'urto. Nagasaki! Una eredità positiva: la penicillina • • • • 1939-1940: a Oxford Ernst Chain, chimico tedesco, risolve il problema dell’isolamento del principio attivo 1940-1941: prove cliniche su sei pazienti 1941: Howard Florey, un medico australiano, segue gli sviluppi industriali negli USA 1943: Florey in Africa per studiare l’uso della penicillina sui campi di battaglia Eventi & Processi La trasformazione del laboratorio: cromatografia su carta "La parti essenziali dell'apparato consistono di una striscia di carta da filtro, il cui bordo superiore è immerso in un pozzetto che contiene il solvente saturato di acqua. La striscia pende in una camera a tenuta stagna in cui è mantenuta una atmosfera satura di acqua e solvente" (Consden, Gordon, e Martin, 1944). A questa descrizione generale seguivano i dettagli della 'camera': "Camera. Per gli esperimenti unidimensionali si sono dimostrati convenienti (convenient) i tubi di drenaggio in ceramica. Il tubo poggia su una base strettamente aderente, martellata da una lamina di piombo". Eventi & Processi Elettroforesi, malattie molecolari e variazione genetica • L'anemia falciforme era dovuta ad una "differenza nella sequenza di amminoacidi in una piccola parte di una delle catene polipeptidiche" (Ingram, 1956). • "Un lavoro come quello di Ingram sulla differenza strutturale fra emoglobine A, S e C, apre un capitolo interamente nuovo nella genetica umana" (Harris, 1958). • "In pratica, e in prima istanza, ci siamo appoggiati sulla tecnica dell'elettroforesi su gel d'amido. Si sa che, se si ottengono le condizioni adatte, essa è in grado di rivelare differenze estremamente sottili nella carica molecolare e nella dimensione molecolare. [...] Durante l'esame di una decina di enzimi scelti arbitrariamente, abbiamo trovato tre esempi estremamente impressionanti (quite striking) di polimorfismo geneticamente determinato" (Harris, 1966). Eventi & Processi La trasformazione del laboratorio: le spettroscopie UV e IR Ultravioletto-visibile • • • Beckman DU. Entro la fine del 1941 sono consegnati 18 spettrofotometri DU, al prezzo di 723 $ ciascuno. Con semplici alterazioni, 'cosmetiche', rimane in produzione fino al 1975, per un totale di oltre 35.000 strumenti venduti Infrarosso Il primo Perkin-Elmer Model 12A è consegnato nel 1944; fino al 1947 ne sarebbero stati prodotti oltre 500 La Perkin-Elmer mette in commercio il PE Model 21 a doppio raggio nel 1950, corredato di un registratore automatico Eventi & Processi La trasformazione del laboratorio: l'NMR • • • • • • Aprile 1948, Russell e Sigurd Varian e W. Hansen fondano la Varian Associates: klystron per scopi civili e militari, e costruzione di apparecchi NMR Il primo spettrometro NMR è venduto nel 1952 alla texana Humble Oil 1958, l' HR-60 è di dimensioni e costo non accessibili; il magnete pesa più di due tonnellate e mezza Progettano uno spettrometro che individui solo i segnali provenienti dai protoni, con le stesse prestazioni dell'HR-60. Il nuovo modello è chiamato A-60 (A per analytical); è presentato a Pittsburgh nel 1961. Nel primo anno di vita sono venduti 120 esemplari dell'A-60, con una produzione complessiva di oltre 1000 strumenti. La trasformazione del laboratorio Le tecniche spettroscopiche Sigurd e Russell Varian L'arte della sintesi L'apprezzamento di Woodward 1956 There is excitement, adventure, and challenge, and there can be great art, in organic synthesis* Nella sintesi organica c'è eccitazione, avventura e sfida, e vi può essere una grande arte Mutamenti nelle gerarchie disciplinari • A partire dagli anni 1870 la determinazione della struttura dei composti organici naturali ha costituito la premessa prestigiosa per la loro successiva sintesi • Fra il 1945 e il 1965 nei laboratori di chimica organica è massicciamente entrata la strumentazione chimico-fisica: • • • • • • • • Cromatografia su carta Elettroforesi Gas-cromatografia Spettroscopia Visibile – UV Spettroscopia IR NMR Spettrometria di massa Strutturistica con i raggi X • Come conseguenza epistemologica e disciplinare la determinazione della struttura ha perso prestigio a favore della sintesi L'arte della sintesi, il modo di ragionare di Woodward • • "Chiaramente era necessaria una certa costrizione (some coaxing); per indurre gli elettroni ad assumere le posizioni desiderate, decidemmo di tirarli (to pull them) da una direzione, e allo stesso tempo di spingerli (push them) dall'altra. Il cloruro di toluensulfonile fu scelto per tirare e la piridina per spingere; questi reagenti eseguirono il nostro comando (cfr. le frecce (arrows) in XIII) e fu prodotto il composto (XIV), che conteneva il desiderato anello V" (Woodward, 1955). La nascita della chimica supramolecolare Charles Pedersen: i composti corona, 1967 La chimica supramolecolare NMR e criptati • 1969, L'analisi strutturale di Lehn si basa interamente sugli spettri NMR dei nuovi criptati. Eventi & Processi Nanoscienze: due punti di vista There's plenty of room at the bottom. Richard Feynman, 1960 There's even more room at the top. Jean-Marie Lehn, 1995 Eventi & Processi L'approccio top-down: Richard Feynman, 1960 "Attualmente la teoria dei processi chimici è basata sulla fisica teorica. In questo senso, la fisica fornisce la fondazione della chimica (the foundation of chemistry)". Tuttavia, aggiunge Feynman, la chimica ha anche l'analisi: "Ma se i fisici lo volessero, potrebbero togliere il terreno sotto i piedi dei chimici anche sul problema dell'analisi chimica. Sarebbe molto facile fare l'analisi di qualsiasi sostanza chimica complicata; tutto ciò che dovreste fare è guardarla (to look at it) e vedere dove sono gli atomi. Il solo guaio è che il microscopio elettronico è di un centinaio di volte troppo debole" (Feynman, 1960). Per PerFeynman Feynmanililcampione campioneda da analizzare (macroscopico) analizzare (macroscopico)non non esiste esiste Eventi & Processi L'approccio top-down : Richard Feynman, 1960 "Più tardi, vorrei porre questa domanda: Possono i fisici fare qualcosa sul terzo problema della chimica – cioè la sintesi? C'è un modo fisico di sintetizzare una sostanza chimica?" (Feynman, 1960). Mettendo Mettendogli gli'atomi' 'atomi'l'uno l'unoaccanto accanto all'altro per costruire la struttura all'altro per costruire la struttura tridimensionale tridimensionaleeeasimmetrica asimmetricadel del cortisone? cortisone? 19 Ripetendo Ripetendol'operazione l'operazione10 1019volte? volte? Eventi & Processi L'approccio bottom-up: Jean-Marie Lehn, 1995 "Se si considera la capacità delle specie supramolecolari di formarsi spontaneamente dai loro componenti, evitando la microfabbricazione, e di eseguire compiti complicati sulla base dell' informazione codificata e di istruzioni, raggiungendo così livelli più elevati di organizzazione e di comportamento, è chiaro che attraverso la chimica supramolecolare c'è ancora più spazio in cima! (there's even more room at the top!) " (Lehn, 1995). Il respiro di Gaia Charles David Keeling (1928-2005) Andamento della concentrazione atmosferica di CO2. Osservatorio di Mauna Loa, Hawaii La definizione di Gaia J.Lovelock, 1979 "Da allora [1968] abbiamo definito Gaia come una entità complessa che coinvolge la biosfera, l'atmosfera, gli oceani e il suolo della Terra; la totalità costituisce un sistema cibernetico o con retroazione che cerca (seeks) un ambiente fisico e chimico ottimale per la vita su questo pianeta". Il metabolismo di Gaia Cicli del fosforo e del calcio Un racconto di oceani e di nuvole • 1987, Nature: "Oceanic phytoplankton, atmospheric sulfur, cloud albedo and climate: a geophysiological feedback". I quattro autori: Charlson era un chimico dell'atmosfera, Lovelock era un chimico fisico; Andreae era un oceanografo, Warren era un metereologo specializzato nello studio dell'albedo delle nuvole Un racconto di oceani e di nuvole La funzione del dimetilsolfuro • Il DMS è un prodotto di rifiuto di molte specie di fitoplancton • Il DMS raggiunge l'atmosfera, e viene ossidato a solfato, formando un aerosol in grado di addensare l'umidità dell'aria sotto forma di nuvole • Le nuvole ricche dell'aerosol generato dal DMS sono particolarmente riflettenti, così da impedire ai raggi solari di raggiungere la superficie dell'oceano • le specie di fitoplancton che producono DMS hanno un'importante funzione di raffreddamento del pianeta Un racconto di oceani e di nuvole DMS, il produttore e il prodotto Un piccolo produttore di DMS. Gephrocapsa sp, una delle molte specie di coccolitoforidi viventi negli oceani Convenzione sulla diversità biologica 1992 • "Per «diversità biologica» si intende la variabilità tra gli organismi viventi di ogni origine, compresi tra gli altri, gli ecosistemi terrestri, marini e gli altri ecosistemi acquatici, ed i complessi ecologici di cui fanno parte; ciò include la diversità nell'abito di ciascuna specie, e tra le specie degli ecosistemi". • "Per «ecosistema» si intende un complesso dinamico formato da comunità vegetali, animali e micro-organismi e dal loro ambiente non vivente, che interagiscono come unità funzionale". I componenti della diversità biologica • "Gli ecosistemi e gli habitat: contenenti un'elevata densità, un vasto numero di specie endemiche o minacciate, o zone desertiche; frequentati da specie migratorie; di importanza sociale, economica, culturale o scientifica; o che sono rappresentativi, unici o associati a processi evolutivi di base o ad altri processi biologici" La nostra relazione con la natura • • noi stessi, nel nostro corpo e nella nostra mente, siamo in relazione intima e profonda con la natura, come tutti noi sappiamo da mille esperienze vissute Se questa relazione è così evidente è perché noi e il 'resto’ della natura costituiamo una comunità, ed ogni membro consapevole di una comunità sente di appartenervi – e di avere degli obblighi nei suoi confronti