GRUPPO 202 AB
RELAZIONE SUI PRINCIPI DI ECOSOSTENIBILITA’ E
RISPARMIO ENERGETICO PER LA REALIZZAZIONE
DI UNA NUOVA RESIDENZA UNIVERSITARIA A
MARGHERA - VENEZIA
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PREMESSA
La presente relazione riprende ed integra la relazione architettonica che descrive i principi
e le caratteristiche della proposta progettuale per la ricostruzione della nuova Residenza
Universitaria a Marghera-Venezia.
CONTENIMENTO DEI CONSUMI ENERGETICI – ECOSOSTENIBILITA’ DEL FABBRICATO
Il progetto prevede i seguenti criteri per diminuire i consumi energetici e rendere
ecosostenibile il fabbricato :
1. Recupero acque piovane ;
2. Abbattimento delle dispersioni termiche con l’utilizzo di tecniche di prefabbricazione
in legno e di facciate ventilate;
3. Utilizzo di impianto geotermico per la produzione di acqua calda sanitaria e per il
riscaldamento accoppiato ad una pompa di calore con utilizzo di
pannelli
fotovoltaici per la produzione di energia elettrica (edificio zero emission);
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Recupero acque piovane ;
La crescente aridità del terreno è una delle maggiori preoccupazioni ambientali.
Il livello delle acque sotterranee è sceso notevolmente rispetto ai decenni passati.
Questo è stato determinato dall’estrazione dell’acqua sotterranea ad uso potabile,
dall’abbassamento del livello freatico, dall’industria , dall’agricoltura e dall’efficiente
sistema di drenaggio delle acque piovane attraverso la rete fognaria.
Nelle aree costruite la metà delle precipitazioni è direttamente convogliata in fognatura.
Questa situazione ha reso le gestione sostenibile delle acque un tema importante
nell’ambito dell’edilizia sostenibile.
Misure per il risparmio idrico
Il presente progetto, integrando gli assunti iniziali alla realizzazione di una vasca di
laminazione resa obbligatoria a sensi delle disposizioni emesse dal Commissario Delegato
a seguito degli eventi straordinari del 26 settembre 2007, ha previsto una serie di
interventi puntuali per il risparmio idrico raggruppabili in due modelli principali:
- Interventi per il risparmio idrico nei servizi igienici (rubinetteria a molla, aeratori, scarichi
di acqua a doppio flusso etc.)
-Impianti per il riciclo idrico, ovvero per l’utilizzo di acque reflue trattate
Interventi per il risparmio idrico nei servizi igienici
In linea con gli indirizzi della Legge 36/94 (Legge Galli) e del Decreto Legislativo 152/99, il
progetto prevede sistemi di recupero e filtraggio delle acque meteoriche per una loro
successiva riutilizzazione nei servizi igienici e/o a scopi irrigui e per una qualsiasi loro
utilizzazione per l’uso antincendio.
Per questi scopi infatti le acque devono essere depurate dalla di polveri, oli ed idrocarburi
o altre sostanze nocive derivanti dal dilavamento delle aree destinate allo stoccaggio di
carburanti, a parcheggio e a piazzole pedonali.
È stato quindi realizzato uno specifico sistema di raccolta e stoccaggio delle acque
meteoriche dimensionato prima in rapporto agli indici pluviometrici voluti dalle direttive
del Commissario Straordinario (circa 70 mc.) per poi implementare di altri 100 mc. la
costruzione della vasca di laminazione (prevista al di sotto dell’edificio lato via Fratelli
Bandiera) per il riutilizzo a scopi ambientali.
Sono stati pertanto previsti 3 settori nella vasca interrata dove vengono intercettate le
acque meteoriche di prima pioggia di copertura , degli spazi pedonali e verdi e del
parcheggio. Le acque di copertura vengono recapitate in una vasca e utilizzate per uso
irriguo; le acque degli spazi pedonali e verdi, invece, vengono convogliate in una seconda
vasca e pulite tramite un disoleatore prima di essere utilizzate per la rete antincendio e
per i wc..
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Di seguito uno schema di realizzazione della vasca di laminazione , raccolta e filtraggio
delle acque piovane.
Grazie agli interventi effettuati si stima che in un anno si arrivino a risparmiare circa 1.300
m3/anno di acqua.
2. Abbattimento delle dispersioni termiche con l’utilizzo di tecniche di prefabbricazione
in legno e l’uso di faccia;
Quando si parla di BIOEDILIZIA ci si riferisce alle caratteristiche costruttive dell’edificio, alla
sua composizione, ai materiali con cui viene realizzata. E’ senz’altro un approccio etico, nel
senso che si affronta il tema del rispetto dell’ambiente e della sostenibilità della
costruzione, sia in rapporto alle sostanze in essa contenute, che al processo di produzione
ed alle emissioni immesse in atmosfera.
Inoltre grande importanza viene data alla salubrità dell’edificio verso i propri occupanti,
per cui non devono essere presenti nel fabbricato materie di sintesi petrolchimica ed
emessi vapori nocivi o tossici, il microclima degli ambienti interni deve risultare
confortevole, la costruzione traspirante, senza umidità o presenza di polveri e muffe.
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Sposando questi concetti, BELWOOD® , la ditta di Sedicio (BL) alla quale ci si è rivolti per
un reale dimensionamento dell’edificio progettato, utilizza il sistema di costruzione a
secco e non a umido.
Un vantaggio che evita i tempi di asciugatura e determina la salubrità immediata
dell'immobile.
Solo materiali ecologici per le costruzioni con assenza totale di materiali inquinanti.
Le realizzazioni sono interamente costituite da materiali riciclabili, riutilizzabili e
biodegradabili ed il legno è sicuramente il materiale nobile per eccellenza.
Per queste motivazioni si propone un edificio in elevazione costruito con pannelli lignei
portanti (X-LAM) di spess. cm. 16/18/22 .
I pannelli X-LAM verranno utilizzati sia per quanto riguarda le pareti verticali sia per
quanto riguarda i solai, ( vedi foto 1, 2 e 3 ), ai quali verrà poi accoppiato sia internamente
che esternamente un pannello di Fermacell per rendere la struttura REI 60 così richiesto
dalle norme sulla Prevenzione Incendi.
I pannelli utilizzati per le porzioni verticali dovranno essere ulterioremente coibentati
all’esterno con pannelli di fibra di legno di spessore cm.11 .
La fisica tecnica della casa in legno
Dal punto di vista della fisica tecnica i due parametri importanti che definiscono il
benessere sono la temperatura, che noi vorremmo fosse costante all’interno delle nostre
case in inverno a 20°C ed in estate tra i 22°C e 24°C, e l’umidità.
Protezione contro il caldo e il freddo.
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Se facciamo un paragone tra i consumi degli edifici e quelli delle automobili, notiamo che
nelle auto i consumi sono nettamente migliorati, difatti sono passati dai 20l di
gasolio/100km degli anni ‘70 ai 6l di gasolio/100km di oggi, mentre negli edifici questo
non è avvenuto.
Edifici costruiti prima del 1970 hanno un consumo di 25l/m2a; edifici costruiti con i
parametri della Legge373 consumano 17l/m2a; con la Legge10 siamo passati a 14l/m2a e
per almeno 15 anni non è cambiato niente, fino ad arrivare al DLgs n.311 del 2006 in cui
siamo passati a 10l/m2a, quando la tecnologia del costruire ed i materiali ci permettono
gia da un po’ di fare case che consumano da 5l/m2a a 7l/m2a.
Abbiamo poi le case passive da 1,5l/m2a, oppure edifici zero emission, dove non solo il
consumo per riscaldamento è zero, ma il bilancio totale dei consumi è zero. Ne è un
esempio la sede della Naturalia-Bau- Merano. Si tratta di un edificio con struttura in legno,
dove il bilancio dei consumi per raffrescamento, riscaldamento ed elettricità, grazie ad un
impianto di geotermia, ad un impianto fotovolaico ed ai collettori solari, è in totale zero.
In pratica alla fine dell’anno non consuma e non produce energia.
Su questi parametri assoluti si basa anche il progetto proposto per la nuova sede ESU di
Marghera.
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Per ridurre il fabbisogno per riscaldamento dobbiamo prima di tutto isolare meglio gli
edifici. Dobbiamo rendere l’edificio come un thermos in modo che il calore una volta
riscaldata l’aria nell’edificio, rimanga al suo interno.
Dobbiamo ridurre le perdite per trasmissione dell’involucro edilizio. L’involucro è
composto da quattro parti:
1. La parete opaca
2. Il solaio verso il basso
3. Le finestre
4. Il tetto o l’ultimo solaio
Il grado di isolamento di questi elementi è espresso dalla trasmittanza U; più basso è
questo valore, minore sarà la perdita di calore.
Osserviamo alcuni esempi di pareti:
1. Monostrato con blocchi porizzati da 38 cm ha un U=0.64W/m2K ( spessore totale 42cm).
Il laterizio è fatto per costruire un muro portante ma non è fatto per isolare le case.
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2. Parete in laterizio da 25cm con pannello isolante da 10cm ha un U=0.30W/m2K
(spessore totale 38cm).
3. Parete a due strati con isolante interposto da 10cm ha un U=0.29W/m2K (spessore
totale 49cm).
4. Struttura in legno X-LAM ha un U=0.19W/m2K (spessore totale 25cm).
Confrontando questi dati vediamo che la parete in legno è tre volte più isolante della
parete monostrato con blocchi porizzati ed in più ha il vantaggio di avere la metà dello
spessore delle altre pareti.
Quindi chi costruisce con il legno consuma la metà del volume ed ha allo stesso momento
un doppio isolamento. Inoltre i sistemi strutturali in legno che usiamo oggi permettono
anche di applicare un cappotto e di intonacarlo in maniera tradizionale in una totale
libertà espressiva.
Per quanto riguarda il problema estivo, abbiamo un preoccupante aumento della richiesta
di energia per raffrescamento.
Questo è dovuto: alle costruzioni sempre più scadenti, ad una richiesta di maggior comfort
ed all’aumento delle temperature dovute all’effetto serra.
La tecnologia offre sistemi di raffrescamento che al 90% funzionano con l’energia elettrica.
L’elettricità è l’energia più pulita quando la preleviamo dalla presa, ma è la più sporca
perché in Europa viene prodotta per l’80% con energie non rinnovabili ovvero carbone,
gasolio e gas; con un rendimento bassissimo.
Quando noi preleviamo 1kW dalla presa, a monte sono stati spesi 3kW di provenienza non
rinnovabile.
Se guardiamo alle costruzioni del passato troviamo strutture dove al loro interno in estate
fa un fresco eccezionale grazie allo spessore elevato della muratura in pietra.
Oggi non possiamo più costruire edifici di questo genere, ma possiamo seguire queste
quattro regole di base per prevenire il surriscaldamento estivo:
1. La fonte del surriscaldamento è l’irraggiamento solare; quindi l’importante è schermare
temporaneamente tutte le superfici vetrate quando c’è il sole.
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2. Costruire le superfici opache con una certa inerzia termica; in modo tale da poter tenere
fuori le temperature elevate per almeno una giornata. Parliamo dello sfasamento, ovvero il
ritardo con cui arriva la temperatura all’interno e che dovrebbe essere almeno di 9 ore.
3. Ventilare nella notte perché la temperatura è sempre più bassa rispetto al giorno in
modo da smaltire il calore accumulatosi durante la giornata; il ricambio d’aria può avvenire
in maniera manuale aprendo le finestre o tramite meccanismi di ventilazione controllata.
4. La massa è importantissima; quindi i rivestimenti nelle zone calde è meglio farli con
materiali ad alta densità.
Il DLgs n.311 obbliga di fare una verifica estiva per limitare i fabbisogni energetici per la
climatizzazione.
Per fare ciò i progettisti devono progettare sistemi schermanti per le vetrate, prevedere
una massa superficiale minima di 230kg/m2 oppure, se si costruisce un edificio con un
altro materiale che non raggiunge questo valore, per esempio il legno, devono limitare
l’escursione termica con tecniche innovative, verificare cioè, che abbiano un sufficiente
sfasamento.
Osservando le caratteristiche dei materiali da costruzione notiamo che il calcestruzzo pur
essendo molto pesante non ostacola il passaggio del calore, mentre il mattone pieno
lavora meglio pur pesando meno, con 5 ore di sfasamento. Il laterizio forato è eccezionale
d’estate con 12 ore di sfasamento, ma d’inverno è scadente. Se prendiamo una parete in
legno X-LAM con 11cm di isolante in fibra di legno che pesa 99kg/m2, lo sfasamento è di
16 ore.
Ciò significa che ci offre una migliore prestazione del laterizio porizzato.
Una parete in legno X-LAM con isolante in fibra di legno, corrisponde ad una muratura di
oltre 80cm in laterizio porizzato ed ha un valore U=0.25W/m2K (basso consumo per
riscaldamento), mentre in estate ha uno sfasamento di 16 ore che corrisponde ad una
muratura di oltre 40cm in laterizio porizzato.
Per queste motivazioni si propone un edificio in elevazione costruito con pannelli lignei
portanti (X-LAM) .
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3. Utilizzo di impianto geotermico per la produzione di acqua calda sanitaria e per il
riscaldamento accoppiato ad una pompa di calore con utilizzo di
pannelli
fotovoltaici per la produzione di energia elettrica (edificio zero emission).
PREMESSE:
Nella relazione architettonica abbiamo sviluppato i criteri generali ispiratori delle tecniche
geotermiche adottatte.
Qui vogliamo presentare un vero e proprio preventivo per la realizzazione di un impianto
geotermico accoppiato alla produzione in loco di energia elettrica tramite pannelli fotovoltaici.
Il “preventivo” , sempre nell’ottica di rendere assolutamente reale e realizzabile l’intervento
progettato, è stato studiato assieme alla ditta Enerval di Borgo Valsugana (TN) .
Si presenta anche un raffronto con la fornitura di un impianto di tipo tradizionale e si comparano
i costi , gli ammortamenti previsti e le minor spese di utilizzo nell’arco di 20 anni.
PROPOSTA IMPIANTO GEOTERMICO
• Predimensionamento
Il predimensionamento dell’impianto proposto è stato effettuato sulla base della volumetria
totale in termini di potenza massima per il riscaldamento e in seguito a nostra stima della
potenza massima per la produzione di ACS (considerando n. 81 persone complessive).
I dati considerati (esatta collocazione impianto, dimensioni centrale termica, fabbisogno per
riscaldamento a ACS, etc.) andranno opportunamente verificati e approfonditi in seguito per
pervenire alla formulazione di una progettazione esecutiva dell’impianto;
• Enervals S.r.l. adotta, per la posa in opera delle sonde geotermiche, la procedura
richiesta dallo standard qualitativo svizzero: i materiali utilizzati sono certificati e garantiti per
assicurare performance a lungo termine.
La realizzazione dei lavori di perforazione verrà eseguita con sonde perforatrici di caratteristiche
adeguate alle profondità richieste;
• Enervals S.r.l. garantisce il corretto funzionamento dell’impianto secondo il dimensionamento
effettuato (da verificare con dati più precisi). La pompa di alore ha garanzia di 5 anni da parte
della casa madre. Per le sonde geotermiche garantiamo una durata pari ad almeno 50 anni.
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IPOTESI DI CALCOLO
• potenza massima richiesta per riscaldamento: 53,30 kW
• si prevede che l’edificio sia realizzato con le caratteristiche previste DLgs. 29122006 N.311 CLASSE ENERGETICA A
• impianto di riscaldamento a pavimento;
• funzionamento non contemporaneo per produzione di acqua calda sanitaria,
riscaldamento e o raffrescamento
PROPOSTA IMPIANTO GEOTERMICO
L’offerta comprende le seguenti voci per la realizzazione :
• Fornitura dello schema dell’impianto
• Approntamento del cantiere
Esecuzione delle perforazioni con le seguenti specifiche:
-macchinario impiegato per la realizzazione dei pozzi deve essere commisurato al lavoro da
realizzare e idoneo a garantire una rapida esecuzione per non creare disagi agli utenti;
-La perforazione sarà eseguita con diametro adeguato a distruzione di nucleo con tubi di
rivestimento provvisori a seguire fino a fondo foro o al raggiungimento del sub strato;
-I lavori di terebrazione e insilaggio non dovranno subire interruzioni salvo causa di forza
maggiore o di altre ragioni comunque approvate da Enervals s.r.l. e dal Committente;
-Il Lavoro sarà eseguito da personale specializzato atto ad evitare qualsiasi contestazione e
disagio dell’utente;
• Installazione di sonde verticali per complessivi 800 ml con scambiatore a doppio U,
comprensiva di perforazione a rotopercussione, fornitura delle sonde, cementazione con uso di
bentonite per l’intera colonna, test di pressione per ogni sonda geotermica;
-Le sonde geometriche verticali saranno realizzate con tubazioni in polietilene ad alta densità
adatte per una pressione fino a 16 bar (PN16), richiuse in fondo con una u-bend termosaldata,
accoppiando due circuiti per ciascun pozzo (4 tubi+1 di iniezione), il tutto
di ns. fornitura;
-Prima e durante l’operazione di inserimento le tubazioni costituenti la sonda dovranno essere
riempite d’acqua e mantenute in pressione (3 bar minimo)
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-Le sonde verranno inserite nei pozzi mediante l’utilizzo di un naspo idraulico e una zavorra in
acciaio, di massa adeguata, che guida verso il basso le tubazioni durante l’inserimento;
-Una volta inserite le tubazioni il pozzo sarà riempito di una miscela bentonitica apposita ad alta
conduttività (1,5 W/mK) tipo solidur o similari, utilizzando un apposito tubo (5°tubo) che
permette di iniettare il riempimento dal fondo del pozzo fino al piano di campagna con flusso
ascensionale;
Al termine dell’infilaggio e riempimento si provvederà alla messa in pressione delle sonde per
verificarne la tenuta delle stesse (3 bar) per 4 ore. Al termine si procede ad iniettare acqua nelle
sonde al fine di verificare il circuito del fluido. I tubi delle sonde doppie o semplici vengono
segnati con diversi colori per identificare la direzione del flusso;
-Le tubazioni in testa saranno terminate su u-bend in modo da convertire la sonda in un
condotto bitubo fino alla centrale termica o ad un collettore in polietilene piazzato all’interno di
un pozzetto, dove ciascun tubo sarà intercettato da valvola; il pozzetto arà poi riempito da
materiale coibente;
-Le tubazioni orizzontali saranno poste entro uno scavo ad una profondità di 1,00-1,50 ml (non
devono essere troppo vicine alla superficie);
-Le sonde saranno caricate con acqua di acquedotto, eventualmente addizionata con glicole
propilenico atossico al 10% previa prova di pressione ad aria (a 16 bar);
• Fornitura taniche di antigelo per sonde geotermiche (nei casi in cui sia necessario
e miscelato al 10%con acqua)
• Fornitura e installazione di n. 1 pompa di calore MOD clima top 50 (60 kW di
potenza termica in riscaldamento e ACS e 53,2 kW di potenza in raffrescamento)
, con COP 5 a 0°-35° (riscaldamento), C.O.P. medio pari a 3,5 per
produzione ACS e COP 6 per raffrescamento.
• Accessori: collettore sonde geotermiche, flussometri, termometri, tubazioni di raccordo sonde
geotermiche, tubazioni, isolanti per centrale termica e relativi collegamenti fino alla pompa
calore;
• Fornitura di n. 1 serbatoio di accumulo termico inerziale da lt 1500 per acqua refrigerata e
acqua calda fino a 60 °C, realizzato in acciaio al carbonio, zincato a caldo internamente ed
esternamente, fornito di idonei attacchi, realizzati con manicotti filettati. Il serbatoio è
predisposto per il montaggio di termometro e termostato, coibentato mediante lastra in
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elastomero espanso a cellula chiusa da 20 mm con funzione anticondensa, finitura in PVC
morbido, pressione max di esercizio pari a 6 bar, della capacità come sopra
specificato;
• Fornitura di n. 2 serbatoio di accumulo termico inerziale da lt 1500 per acqua refrigerata e
acqua calda fino a 60 °C, realizzato in acciaio al carbonio, zincato a caldo internamente ed
esternamente, fornito di idonei attacchi, realizzati con manicotti filettati.
Il serbatoio è predisposto per il montaggio di termometro e termostato, coibentato mediante
lastra in elastomero espanso a cellula chiusa da 20 mm con funzione anticondensa, finitura in
PVC morbido, pressione max di esercizio pari a 6 bar, della capacità come sopra specificato;
• Fornitura di n° 1 gruppo di scambio termico compatto per la produzione di ACS, costituito da:
pompa di circolazione lato primario, valvola miscelatrice a tre vie motorizzata regolazione
proporzionale integrale, telaio autoportante in acciaio inox , potenzialità nominale (a 80 °C) 400
kW ciascuno;
• Per quant’altro non specificato ci si dovrà riferire alle normative e pubblicazioni
tecniche del settore (es. pubblicazioni ASHRAE o norme VDI); l’Ufficio Tecnico della società
scrivente si renderà comunque disponibile per ogni chiarimento necessario;
• Collaudo Finale e messa in funzione dell’impianto
Totale costo impianto geotermico: € 91.014,54
COSTO IMPIANTO TRADIZIONALE:
Per stimare il costo di un impianto tradizionale di riscaldamento e raffrescamento si
considera di installare un sistema di potenza pari a quella richiesta alla pompa di calore
per sopperire allo stesso fabbisogno. L’impianto solare termico considerato, invece,
va a coprire il 50% di fabbisogno di ACS (limite minimo previsto dalla legge vigente).
COSTI DI INSTALLAZIONE IMPIANTO TRADIZIONALE A METANO
installazione impianto tradizionale
€22.720,00
installazione impianto solare termico
€12.440,00
installazione raffrescamento tradizionale
€21.150,00
totale
€ 56.310,00
Maggior costo dell’impianto geotermico:
€ 34.704,54
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COSTI DI ESERCIZIO IMPIANTO TRADIZIONALE: METANO
costo gestione RISCALDAMENTO
€ 6.200,00
costo gestione ACS
€ 4.860,00
costo gestione raffrescamento
€ 4.028,57
totale € 15.088,57
costi di esercizio impianto geotermico: costo gestione RISCALDAMENTO
€ 2.400,00
costo gestione ACS
€ 1.246,96
costo gestione raffrescamento
€ 1.880,00
totale
€ 5.526,96
Maggior costo di gestione dell’impianto tradizionale:
€ 9.561,61/anno
AMMORTAMENTO DELL’IMPIANTO GEOTERMICO:
TEMPO DI RIENTRO MAGGIOR INVESTIMENTO: 3,6 ANNI
PROPOSTA IMPIANTO FOTOVOLTAICO
LA PRESENTE PROPOSTA SI RIFERISCE UNICAMENTE ALLA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO
FOTOVOLTAICO PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA DEDICATA ALL’IMPINATO GEOTERMICO, IL
PRESENTE PROGETTO PREVEDE UNA ULTERIORE SUPERFICIE DI PANNELLI FOTOVOLTAICI PER LA
PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA A SERVIZIO DELL’INTERO EDIFICIO COSI’ DA RENDERE LA
NUOVA FABBRICA COMPLETAMENTE AUTOSUFFICIENTE DA PUNTO DI VISTA ENERGETICO ANCHE
IN OSSEQUIO ALLE DIRETTIVE COMUNITARIE CHE OBBLIGHERANNO TUTTE LE NUOVE
COSTRUZIONI AD ESSERLO TRA DIECI ANNI.
I COSTI RELATIVI SONO RIPORTATI NELLA RELAZIONE ARCHITETTONICA.
Per sopperire al fabbisogno di energia elettrica della pompa di calore proponiamo l’installazione
di un impianto fotovoltaico che vada a coprire il 100% del fabbisogno elettrico annuo per
riscaldamento, raffrescamento e produzione di ACS.
In questo modo riusciamo a azzerare i costi di gestione dell’impianto geotermico.
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Questo, insieme alle entrate derivanti dal conto energia, fa si che l’investimento effettuato
rientri in tempi pressoché identici a quelli di un impianto geotermico senza integrazione
fotovoltaica, ma con enormi risparmi di denaro negli anni successivi.
Installazione di impianto fotovoltaico con potenza pari a 21,0 kW (superficie richiesta in
copertura con buona esposizione pari a circa mq. 126 produzione annua energia elettrica pari a
circa 28434 kWh el).
Costo impianto fotovoltaico: € 100.800,00
proventi dal conto energia -ore di funzionamento equivalenti 1354
potenza fotovoltaico INSTALLATA 21 tariffa conto energia € 0,41
introiti da conto energia annui € 11.703,43
AMMORTAMENTO DELL’IMPIANTO GEOTERMICO CON FOTOVOLTAICO:
TEMPO DI RIENTRO: 5,0 ANNI
Come si può notare dal grafico sopra riportato l’impianto tradizionale rappresenta già nel breve
periodo la soluzione economicamente meno vantaggiosa. Infatti, anche se la spesa iniziale è
inferiore alle altre due soluzioni, i costi di gestione fanno si che nel giro di pochi anni la
differenza di investimento venga pienamente e abbondantemente ripagata.
Le linee verticali rappresentano la differenza dei costi (installazione più gestione) dei tre tipi di
installazioni nel corso degli anni.
Per fare un esempio dopo 20 anni la differenza tra impianto tradizionale e geotermico è di
€ 156.527,6 mentre tra tradizionale e geotermico integrato con fotovoltaico è di € 403.532,3.
EMISSIONI
Dal punto di vista ambientale l’impianto proposto consente di annullare le
emissioni di CO2 in atmosfera.
CONCLUSIONI GENERALI
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Nell’intento di aver soddisfatto le richieste del Bando, e sperando essere stati chiari
nell’esposizione di questo progetto e ricordando la possibilità di detrazione fiscale del 55% su
tutte le opere previste, distintamente si saluta.
Marghera 14 dicembre 2009
Gruppo 202 AB
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