GEOTERMIA E IMPRESA AGRICOLA
Le imprese agricole che più risentono dei rincari energetici sono quelle che utilizzano il gasolio per
riscaldare le serre in cui vengono coltivati ortaggi, fiori e piante oltre a quelle zootecniche, soprattutto per ciò
che riguarda il riscaldamento delle stalle e gli impianti di mungitura. Lo sfruttamento della geotermia in
agricoltura può offrire l'opportunità agli imprenditori agricoli di ottenere un buon risparmio energetico e
rappresenta un passo importante per garantire un ottimo prodotto mantenendo un livello di prezzi che non
dipenda dai frequenti aumenti dei costi delle fonti fossili tradizionali. metano.
Cos’è un impianto geotermico?
La geotermia è una fonte di energia data dal calore immagazzinato nella crosta terrestre; infatti, scandendo in
profondità nel terreno, la temperatura aumenta per l'energia geotermica che dal nucleo terrestre si propaga
verso la superficie, cui si aggiunge il calore dato dall’energia del sole. Procedendo in profondità, dunque, la
temperatura aumenta in media di 3°C ogni 100 m.
La geotermia è una fonte di energia inesauribile, costantemente disponibile e soprattutto rinnovabile.
Lo sfruttamento di questa fonte di energia può riguardare la produzione di energia elettrica (come avviene
con i famosi Soffioni Boraciferi di Lardarello) oppure può avere un’applicazione “domestica”, attraverso il
riscaldamento o raffrescamento di qualsiasi edificio, in qualsiasi luogo della terra.
Come è fatto un impianto geotermico?
È formato da tre parti:
1. Un sistema di captazione del calore
Solitamente si tratta di tubature in polietilene che funzionano come scambiatori di calore, sfruttando
l’energia termica presente nel sottosuolo o nell’acqua; possono essere interrate verticalmente nel terreno a
grandi profondità (sonde geotermiche verticali), oppure orizzontalmente a 1-2 metri di profondità (sonde o
collettori orizzontali).
2. La pompa di calore geotermica
Viene installata all’interno degli edifici, e costituisce il cuore dell'impianto, consentendo di trasferire calore
dal terreno o dall’acqua all’ambiente interno –in fase di riscaldamento- e di invertire il ciclo nella fase di
raffrescamento.
3. Un sistema di accumulo e distribuzione del calore "a bassa temperatura" (30-50°C) all'interno
dell'ambiente (impianti a pavimento, pannelli radianti, bocchette di ventilazione).
Come funziona un impianto geotermico?
Riscaldamento: il principio di funzionamento consiste nel prelevare energia dal sottosuolo che la pompa di
calore trasforma con alto rendimento per le diverse necessità.
Raffrescamento: il calore in eccesso presente negli ambienti viene prelevato attraverso gli impianti radianti e
successivamente restituito al sottosuolo tramite due pompe di circolazione; la pompa di calore è inattiva e la
spesa energetica è minima.
Raffreddamento: il raffreddamento utilizza lo stesso principio del raffrescamento, ma la pompa di calore è
attiva e produce acqua refrigerata adatta quindi non solo per gli impianti radianti ma anche per gestire
ventilconvettori e deumidificazione ambientale.
La tecnica di prelevare calore con una sonda geotermica è altamente affidabile e fa ormai parte dei modi
convenzionali di riscaldamento, ben conosciuta e sfruttata in tutto il Nord Europa e negli Stati Uniti.
La geotermia è certamente consigliata per tutti gli edifici di nuova costruzione, per i quali è possibile
progettare ex novo l’intero impianto in maniera ottimale. Per gli edifici esistenti occorre valutare la
disponibilità di spazio sufficiente per l'allestimento del cantiere e per la posa delle sonde. E' comunque
consigliato installare l’impianto in fase di ristrutturazione dell’edificio e dell’impianto termico, approfittando
così dei lavori in corso per riqualificare complessivamente l’intero edificio dal punto di vista energetico.
Un altro aspetto fondamentale riguarda la qualità dell’isolamento termico dell’edificio. Un edificio ben
coibentato è un presupposto indispensabile per un corretto dimensionamento dell'impianto geotermico, che
assicuri buoni livelli di comfort e di risparmio energetico.
In linea generale, la risorsa geotermica è disponibile su tutto il territorio italiano. In ogni caso è importante
conoscere le caratteristiche del sottosuolo che si intende utilizzare come fonte di calore. Particolari tipi di
terreno, oppure la presenza o meno di acque sotterranee o di vincoli idrogeologici, determinano la fattibilità
tecnica di un impianto geotermico.
Quanto dura l’impianto?
Le pompe di calore geotermiche hanno una vita utile di almeno 15-20 anni (per le taglie domestiche la durata
è inferiore), mentre le sonde geotermiche possono funzionare senza problemi per molte decine d’anni
(secondo alcune fonti fino a 80-100 anni). I pannelli radianti hanno una vita stimata in circa 20-30 anni.
Quali sono i vantaggi di un impianto geotermico?
• è energia termica gratuita (eccettuato il consumo elettrico della pompa di calore) e indipendente dalle
temperature esterne;
• i costi di esercizio sono inferiori di circa il 60% rispetto a un sistema di riscaldamento con caldaia a
metano;
• un unico sistema permette sia di riscaldare che di raffrescare l’edificio;
• contribuisce alla riduzione delle emissioni di inquinanti e di CO2 in atmosfera;
• la pompa di calore geotermica è una macchina estremamente silenziosa;
• l’assenza di processi di combustione e di canne fumarie riduce al minimo la necessità di interventi di
manutenzione.
Qualsi sono gli incentivi previsti per questo tipo di impianti?
La Finanziaria per il 2008 ha previsto un credito d'imposta pari al 55% dell'investimento da recuperarsi in
tre anni. Tale misura era valida per le sole ristrutturazioni.
Attività di informazione misura 111/B che è stata oggetto di richiesta di finanziamento sulla
misura 111 del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Lombardia;
cofinanziato dell’Unione Europea attraverso il FEASR