Indice schedatura con riferimento alla Misura 323/A Azione 2 : “Recupero, riqualificazione e valorizzazione del patrimonio storico-architettonico” Asolo AS01 AS02 AS03 AS04 AS05 AS06 Case rurali “Zanon” Il Castello di Asolo La Rocca medioevale di Asolo Antica Osteria al Bersagliere Chiesa di San Martino Villa Razzolini Loredan Maser MA11 MA12 MA13 MA14 MA15 Asilo Giacomelli Chiesa di San Tommaso Mulino a Coste Complesso di Villa Ca’ Nani e Oratorio di S. Giovanni Complesso di Villa Barbaro pag. 14 pag. 38 Cornuda CO20 Villa Bettis Marin CO21 Villa Bolzonello CO22 Complesso del Santuario mariano “Madonna di Rocca” CO23 Canapificio Veneto “Antonini, Ceresa e Zorzetto” pag. 58 Crocetta del Montello CR27 Complesso e parco di Villa Pontello CR28 Casa rurale “Camilli” CR29 Casa rurale “Da Tres” sulla Panoramica del Montello pag. 74 Montebelluna MO33 Cimitero ottocentesco di Santa Maria in Colle MO34 Complesso di Villa Correr Pisani MO35 Maglio Celato MO36 Mulino Caberlotto pag. 86 Volpago del Montello VO39 Torre campanaria della Chiesa di Volpago VO40 Complesso di Cà Bressa VO41 Casa rurale “Dal Zotto” VO42 Casa rurale “Massara” VO43 Barchessa Loredan pag. 102 Giavera del Montello GI46 Complesso di Villa Letizia Wassermann GI47 Complesso agricolo Paolini pag. 122 Nervesa della Battaglia NE50 Abbazia di Sant’Eustachio NE51 Tenuta Santi Angeli pag. 130 Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 13 AS01 CASE RURALI “ZANON” Veduta del portale d’ingresso 14 DATI IDENTIFICATIVI Particolare del portale lapideo Nome del sito Case rurali “Zanon” Tipologia e numero identificativo A-Residenze e architetture rurali Parole chiave Casa rurale, portale, muro in sasso Localizzazione (Comune): Via Cimarosa, località Villa D' Asolo Asolo Coordinate GIS: 17 25 065; 50 72 771 Proprietà Privata, pluriproprietari Accesso al pubblico Limitato e solo dalla strada pubblica AS01 Particolare costruttivo della cornice e della muratura Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 15 DESCRIZIONE Descrizione del bene Caratteristiche del bene Le case rurali “Zanon”, si compongono di un complesso di edifici che rappresentano una significativa espressione della ruralità dell’ area studio sia dal punto di vista della morfologia dell’impianto edificatorio che sotto l’aspetto costruttivo per i caratteristici materiali utilizzati. La toponomastica individuata nella Carta Tecnica Regionale identifica questo nucleo con il nome di Case Zanon, dove si è individua la Casa padronale del Conte Giustiniani come casa attorno alla quale si è sviluppato l'agglomerato rurale in oggetto. La Casa Padronale è di difficile accesso e di scarsa visibilità, mentre il nucleo agricolo residenziale si presenta sviluppato lungo la viabilità e di maggior fruibilità. Presumibilmente la parte più importante del complesso edilizio è databile tra la fine del XVIII secolo e gli inizi del XIX secolo, ed è composta da edifici - con diverse funzioni agricole- a più livelli, parzialmente racchiusi da un muro di cinta. Gli edifici presentano in più punti caratteristici elementi architettonici quali “portali in pietra”, cornicioni, modanature lapidee a testimonianza di un complesso rurale arricchito da importanti elementi architettonici tipici della tipologia del palazzo cittadino. Il sistema costruttivo, tipico delle costruzioni rurali dell’ epoca, è realizzato in alcune parti degli edifici anche con corsi di “sassi di fiume” alternati a mattoni di laterizio. Negli edifici del complesso rurale molti sono gli infissi lignei originari, tutti posti a “filo esterno” del muro portante, con forometrie rivolte principalmente a sud. Tipici delle forme della “ruralità” anche gli sporti dei tetti (“linde”) , realizzate direttamente con i coppi, e privi quindi di gronde. La Casa Padronale e il nucleo di Case Rurali Zanon sono sottoposte dal Piano Regolatore di Asolo ad uno specifico grado di tutela "Edifici individuati da sottoporre a normativa specifica e relativo grado di vincolo art. 17" ( Tav 13.3.7 PRG Zone significative - Villa) ed inoltre gli immobili sono sottoposti alla Legge Regionale 24/1985 in materia di "Tutela ed Edificabilità in Zone agricole". Bibliografia Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Treviso - Appendice "10" Complessi ed Edifici di Pregio Architettonico - Scheda 317 Casa Padronale Conte Giustiniani Frequentazione turistica Bassa: in quanto attualmente le case rurali “ Zanon” non sono oggetto di visitazione turistica, pur essendo se restaurate, un esempio di identità della ruralità. . STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA X STRADA DELL’ARCHITETTURA BICINVACANZA ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI” 16 STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE DI INTERVENTI PROGETTUALI Stato di conservazione Gli edifici costituenti il complesso immobiliare si presentano attualmente diversi gradi di degrado. La maggior parte di essi non sono abitabili e necessitano di una attenta azione di restauro, anche strutturale oltre che impiantistico. Quindi murature portanti, solai e tetti andranno restaurati e/o ristrutturati senza alterare le caratteristiche tipologiche e formali dei luoghi. Lo stesso dicasi per scuri e serramenti che andrebbero completamente restaurati aggiornandoli anche alle attuali normative energetiche. L’intonaco è da rifare nella sua totalità, in forme e granulometrie tradizionali, come pure sono da restaurare il muro perimetrale e risistemare le superfici degli spazi esterni ( delimitando le aree di ritrovo private e le aree a parcheggio privato ) in funzione di una maggiore razionalizzazione degli spazi per una possibile accessibilità/visibilità anche pubblica. Proposte di intervento La proprietà del complesso degli edifici rurali “Zanon” è suddivisa tra più proprietari e pertanto sarebbe auspicabile un progetto unitario di recupero e valorizzazione del bene, nel suo complesso, da attuarsi in più stralci funzionali e con tempi differenziati a seconda delle esigenze della proprietà. Un progetto da coordinare/concordare con il Comune di Asolo, la Soprintendenza cercando di definire delle modalità d’ intervento condivise con l’utenza al fine di preservare le testimonianze storiche originarie presenti negli edifici. I principali obiettivi del progetto di recupero sono il restauro conservativo degli elementi architettonici tipici e caratterizzanti la ruralità con un intervento che preveda nel contempo il “riuso” degli edifici e dei volumi agricoli a funzioni residenziali. Altro aspetto caratterizzante un possibile intervento è un’azione unitaria per la riqualificazione degli spazi esterni della “corte” del complesso rurale, del muro di cinta con il fine di preservare l’ impostazione originale dell’ impianto edilizio. Interessante, al fine della fruizione pubblica del luogo, è la contestuale realizzazione di un’ eventuale area di sosta pubblica, con adeguata segnaletica turistica indicante le caratteristiche e la storia del luogo. Cantierabilità X Nessun progetto Progetto di fattibilità Progetto definitivo Azione attivabile e costo stimato Azione 2 (anche da parte di più proprietari) e contestualmente Azione 3 (anche da parte di più proprietari): Totale stimato : € 130.000,00 / proprietario per Azioni n.2 e n.3 Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 17 AS02 CASTELLO DI ASOLO Veduta del Castello di Asolo 18 DATI IDENTIFICATIVI Area di accesso: all’ altezza del tombino si trova la ca­ vità ipogea oggetto dello smottamento Nome del sito Castello di Asolo Tipologia e numero identificativo Edifici pubblici Parole chiave Castello, mura Localizzazione (Comune): Via Regina Cornaro, Asolo Coordinate GIS: 17 26 352; 50 76 173 Proprietà Pubblica: Comune di Asolo Accesso al pubblico Tutto il periodo dell’ anno, con esclusione del lunedì mattina AS02 Veduta dalla cavità oggetto dello smottamento Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 19 DESCRIZIONE Descrizione del bene Caratteristiche del bene Il Castello di Asolo nelle sue strutture principali è di epoca medioevale e fu il vero cardine e faro della cittadina in quell'epoca che germogliò il rinascimento. La cinta muraria vera e propria, quella che congiunge il Castello e la Rocca abbracciando la cittadina, non esisteva ancora tuttavia già i longobardi provvidero ad accerchiare il Castello ed il paese con opere fortificatorie costituite da fossati, palizzate e muri a secco. Il castello partecipò da protagonista alle vicende delle ricche famiglie feudali venete, fu dimora di Ezzelino III da Romano, che vi costruì nell'area interna, un palazzetto alla metà del '200. Dopo aspre contese di signorotti locali (Di Rovero, Da Monfumo, Da Onigo ect) fu per un decennio dominio degli Scaligeri (1329-1337), cui seguirono i Veneziani. La prima dominazione veneziana fu interrotta dall'invasione degli Ungari che devastarono il territorio. I carraresi successivamente lo occuparono e fortificarono il Castello, lasciandovi anche l proprie insegne sulla Torre del Carro, che non esiste più. I Carraresi completarono anche tutta la cinta delle mura. Dopo la definitiva vittoria dei Veneziani (1389) il Castello fu costantemente sede del Podestà e del suo Consiglio. Quindi la dominazione Veneziana dal 1389 ininterrottamente fino alla caduta del 1797, periodo che segna il massimo splendore del castello e della cittadina stessa. Dal 1489 il nome del castello viene associato a quello della Regina Cornaro. La sontuosa residenza era, in realtà, un dorato esilio-prigione. Alla morte della regina il castello diventa sede pretoria veneziana, ma nel corso dei secoli perdette di importanza e divenne anche deposito e la torre perfino utilizzata per issarvi le pale di un mulino a vento. Tragici gli avvenimenti seguiti immediatamente dopo la caduta della Serenissima. Il palazzetto che fu di Ezzelino e della Cornaro, danneggiato dal tempo e dall'incuria, fu definitivamente demolito verso il 1820, la grande aula interna venne trasformata in teatro.Del Castello di Asolo restano: la Torre dell'orologio, un'ala oggi sede del teatro Duse, i resti della Torre Reata e delle Mura. Bibliografia ASOLO ED IL SUO TERRITORIO DAL GRAPPA AL MONTELLO – Edizione originale Asolo, 1892 – Ristampa anastatica a cura di Atesa Editrice – Bologna novembre 1978. Atlante Storico delle Città italiane - Asolo a cura di Guido Rosada, Grafis Edizioni, 1993; Quaderni di archeologia del Veneto dal 1990. Frequentazione turistica Media: il panorama che si ammira dal castello è molto suggestivo. Il recente restauro ha reso il manufatto ancora più godibile valorizzando il sua aspetto e la sua funzione. X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA X STRADA DELL’ARCHITETTURA X BICINVACANZA X ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI” 20 STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE DI INTERVENTI PROGETTUALI Stato di conservazione Il Tratto murario est del castello pretorio, costituito dalla porzione di cinta muraria che collega il portale di accesso con la Torre Reata, la Torre Reata e il Belvedere della Specola sono stati oggetto di recenti interventi di restauro. Tuttavia è emersa, a causa degli eventi atmosferici avversi dello scorso 2010, la necessità di procedere urgentemente al consolidamento della cavità ipogea retrostante il tratto murario est del Castello Pretorio. Proposte di intervento Gli obiettivi che il progetto si propone sono di diversa natura, non solo di conservazione e restauro, ma anche di riqualificazione turistico e culturale con effetti sulla promozione dell’economia dell’area. In particolare l’intervento prioritario riguarda: Il consolidamento della cavità ipogea retrostante il tratto murario est del Castello Pretorio. Nel mese di ottobre 2010 si è verificato uno cedimento provocato dal collasso di una parte della volta di una cavità ipogea ospitante un pozzo. Gli interventi di consolidamento sono rivolti all'adozione di soluzioni progettuali in grado di consentire la riapertura della via di accesso al giardino, area interrotta al transito veicolare dall’epoca del dissesto, nonché la messa in piena sicurezza della cavità. Gli interventi di consolidamento comporteranno degli scavi nell'area della massa franata, realizzazione di casserature in legno e/o metallo, getto in calcestruzzo, reinterro con materiale secco, iniezioni consolidanti con tiranti in acciaio inseriti nella muratura. Cantierabilità X Nessun progetto ad esclusione per il consolidamento della cavità ipogea per il quale è stato commissionato un progetto preliminare già approvato dalla competente soprintendenza Progetto di fattibilità Progetto definitivo Azione attivabile e costo stimato Azione 2: Totale stimato complessivo: € 100.000,00 Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 21 AS03 LA ROCCA MEDIOEVALE DI ASOLO La Rocca di Asolo Autore: Frontiere / Sabrina Fantini 22 DATI IDENTIFICATIVI Vistadellemuramedioevali Nome del sito La Rocca medioevale di Asolo Tipologia e numero identificativo Beni di pregio architettonico Parole chiave Castello, mura Localizzazione (Comune): Via Rocca, in località Monte Ricco, Asolo Coordinate GIS: 17 26 662; 50 76 426 Proprietà Pubblica: Comune di Asolo Accesso al pubblico Dal mese di aprile al mese di giugno e dal mese di settembre al mese di ottobre in orari predeterminati AS03 Vistadeiparapettiesitenti Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 23 DESCRIZIONE Descrizione del bene Caratteristiche del bene La Rocca è il monumento-simbolo di Asolo più dipinto e fotografato, ispiratore di leggende, certamente nel cuore degli asolani. Sulla cima appuntita del monte Ricco, a 313 metri di quota, si domina un vastissimo tratto della grande pianura tra i bacini del Piave e del Brenta e, a nord, la Val Cavasia verso il monte Grappa. Molti secoli prima della costruzione della Rocca medievale, il Monte Ricco era sede di un sacello altomedievale, databile tra VI-IX secolo d.C. Il pavimento a mosaico superstite databile alla seconda metà del VII d.C. presenta una decorazione con elementi vegetali stilizzati e due riquadri raffiguranti un pesce e un motivo crociato tra fiori di giglio. Legata alla chiesetta era forse una sorta di cisternetta per la raccolta delle acque piovane. Per l'imponente ellisse, alta 15 metri, spessa 3 metri e mezzo, lunga quasi 60 metri e larga 27 sono succeduti tempi di silenzi, di erbacce, di alberi infestanti, ma sempre nel cuore e negli occhi della popolazione cittadina. E' del 1994 il restauro che restituisce ai visitatori l'immenso fascino di questo luogo assolato e ventoso, isolato ma al tempo stesso dominatore opprimente della cittadina, che dalla sommità del cammino di ronda offre panorami da lasciare stupefatti. Girando intorno il panorama è grandioso, spaziando per 360°: oltre alla parte montagnosa di nord ovest, colline e prealpi, nelle giornate limpide, si possono vedere agevolmente i Colli Euganei e i Berici e il lontano brillio della Laguna di Venezia. Da qui nessuna definizione di Asolo pare più perfetta se non la Città dai cento orizzonti. Bibliografia Atlante Storico delle Città italiane - Asolo a cura di Guido Rosada, Grafis Edizioni, 1993; Siti fortificati medievali nel Pedemonte tra Brenta e Piave a cura di Fernando Fiorino, Cicero, 2003. Quaderni di archeologia del Veneto dal 1990. Frequentazione turistica Potenziale futuro: alto, se verranno effettuati i lavori di sistemazione dell'area di accesso, della scala e del camminamento con la messa in sicurezza di alcuni elementi, oltre alla rivisitazione illuminotecnica del manufatto sia interno che esterno che potrebbe consentire anche la visita notturna dello stesso. X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA X STRADA DELL’ARCHITETTURA X BICINVACANZA X ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI” 24 STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE DI INTERVENTI PROGETTUALI Stato di conservazione La Rocca è stata oggetto di interventi di restauro terminati nel 1994. Tuttavia, l'usura del tempo e delle intemperie ha creato evidenti problemi strutturali. E' emersa quindi la necessità prima di tutto di mettere in sicurezza la scala di accesso al camminamento ed il camminamento stesso. Il manufatto necessita inoltre della pulizia della vegetazione infestante, particolarmente vigorosa, responsabile della disgregazione di parte della cinta muraria. Infine da ripensare l'illuminazione della Rocca attraverso un progetto illuminotecnico, pensato secondo le più aggiornate tecnologie dell’illuminazione e del risparmio energetico. Una nuova luce che ne faccia risaltare non solo la funzione di splendida meta turistica ma che permetta la visita notturna, in sicurezza, del monumento. Partire dalla memoria del luogo per costruire itinerari contemporanei, ideando all'interno della Rocca un percorso di luce e arte. Proposte di intervento Gli obiettivi che il progetto si propone sono di diversa natura, non solo di conservazione e restauro, ma anche di riqualificazione turistico e culturale con effetti sulla promozione dell’economia dell’area e prevede: a) il risanamento ed il consolidamento della scala posta nell'angolo nord-ovest all'interno della Rocca ed ad alcuni spazi contermini alla stessa. In specifico l'intervento nel suo complesso prevede il rafforzamento e la manutenzione straordinaria della scala di accesso, l'abbattimento delle barriere architettoniche e la messa in sicurezza della struttura che collega il fondo al cammino di ronda. b) il recupero e la messa in sicurezza del camminamento di ronda. Il camminamento necessita di un corposo intervento di manutenzione straordinaria e di messa in sicurezza in particolare dei parapetti e della pavimentazione conservando tutti i componenti in laterizio, lasciando in vista i varchi, le merlature e le feritoie c) la pulizia generale della cinta muraria, concernente nell’estirpazione di piante erbacee radicate nelle murature che ne minacciano la stabilità; d) la nuova progettazione della illuminazione della Rocca tale da valorizzare e sottolineare gli elementi architettonici più pregiati e caratteristici del monumento. Il progetto illuminotecnico dovrà conseguire i seguenti obiettivi: riduzione consumo di energia elettrica, riduzione degli interventi di manutenzione, controllo dell’inquinamento luminoso, valorizzazione e fruibilità notturna del manufatto Cantierabilità X Nessun progetto Progetto di fattibilità Progetto definitivo Azione attivabile e costo stimato Azione 2: Totale stimato complessivo: € 130.000,00 Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 25 AS04 ANTICA OSTERIA AL BERSAGLIERE Antica Osteria al Bersagliere: scorcio dell’ edificio e del pergolato 26 DATI IDENTIFICATIVI Nome del sito Antica Osteria “Al Bersagliere” Tipologia e numero identificativo Residenze e architetture rurali Parole chiave Edificio rurale, muro in sassi, “pergola” Vista dell’ingresso dell’ edificio Localizzazione (Comune): Via S.Martino, 27 Asolo Coordinate GIS: 17 27 367; 50 76 434 Proprietà Privata: Stona Marisa Accesso al pubblico Aperto tutto l’ anno, In quanto locale pubblico AS04 Particolare degli scuri del piano terra Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 27 DESCRIZIONE Descrizione del bene Caratteristiche del bene L’edificio rurale in oggetto, databile presumibilmente alla seconda metà del XIX secolo, è costituito da un volume a due piani - con planimetria regolareed è situato in una zona paesaggisticamente strategica del Colle San Martino. Si trova, infatti in sinistra della strada comunale panoramica, denominata via S. Martino, al numero 27. Strada con traffico veicolare a scorrimento lento ed usata per lo più da biciclette e pedoni. A poche a decine di metri dall’ edificio, c’è un parcheggio pubblico da dove, oltre a sostare comodamente per accedere all’ “Antica Osteria al Bersagliere”, può essere il punto di partenza per intraprendere il vicino sentiero paesaggistico denominato “Giro della Rocca”. L’osteria, gestita da tre generazioni dalla stessa famiglia di gestori, si caratterizza esternamente per una “pergola”, composta da piante di vite di fragolino e da un basamento-terrazzamento ad andamento curvilineo realizzato con muri a secco, dove prevale l’ utilizzo di materiali tipici quali i ciottoli ed sassi. Proprio per le sue inalterate caratteristiche rurali-paesaggistiche il luogo è un punto privilegiato di “osservazione sul paesaggio collinare”, ed è stato riprodotto anche da alcuni pittori del Novecento. Bibliografia Schedato, quale “Luogo di Valore”, dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche - Treviso; Recensito, più volte in mensili turistici quali Gente Viaggi, Grand Gourme. Frequentazione turistica media, se legata al turismo enogastronomico, mentre potenzialmente con frequentazione alta se riferita alla scoperta del paesaggio collinare e del vicino sentiero-camminamento denominato “Giro della Rocca” X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA X STRADA DELL’ARCHITETTURA X BICINVACANZA X ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI” 28 STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE DI INTERVENTI PROGETTUALI Stato di conservazione L’ edificio rurale dell’ Antica Osteria al Bersagliere, è stata oggetto di recentemente di interventi di restauro al tetto e versa, complessivamente, in un buono stato di conservazione. Dal punto di vista paesaggistico la pergola realizzata con piante a vite di fragolino, e l’ intero basamento in sassi necessitano, a nostro avviso, di una manutenzione straordinaria al fine di togliere erbe infestanti che potrebbero compromettere la stabilità del muro. Proposte di intervento La proprietà, molto sensibile al mantenimento delle caratteristiche paesaggistiche originarie del luogo prevede in un prossimo futuro interventi di manutenzione straordinaria sia all’edificio che al suo intorno. Nello specifico l’intervento più urgente all’ edificio rurale riguarda la sostituzione degli oscuri in legno del piano terra e la contestuale ripassatura dei serramenti in legno. Secondariamente sono programmabili i lavori sugli esterni: manutenzione della pergola e del muro di contenimento in sassi. Infine si ritiene utile la realizzazione di una segnaletica e di una eventuale “App” per evidenziare il luogo come punto di partenza per itinerari pedonali dei luoghi del “Giro della Rocca” al fine di aumentare, con questa operazione qualificata, il “turismo del paesaggio” nel Comune di Asolo. Cantierabilità X Nessun progetto Progetto di fattibilità Progetto definitivo Azione attivabile e costo stimato Azione 2: Totale stimato complessivamente in € 30.000,00 Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 29 AS05 CHIESA DI SAN MARTINO Vista della facciata laterale e del campanile 30 DATI IDENTIFICATIVI Nome del sito Chiesa di San Martino Tipologia e numero identificativo Chiesa Parole chiave Chiesa, campanile, terrazzamento muro in pietra o sassi AS05 Localizzazione Via San Martino, Asolo (Comune): Particolaredegliaffreschiquattrocenteschi Coordinate GIS: 17 27 324; 50 76 387 Proprietà Parrocchia di Asolo Accesso al pubblico Da via San Martino, pre-vio contatto con il Gruppo spontaneo San Martino di Asolo Particolaredell’ingressoedelmurodiconte‐ nimentodelterrazzamento Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 31 DESCRIZIONE Descrizione del bene Caratteristiche del bene L’ antica Chiesa di San Martino, sorge nell’ ononimo colle che è inserito nel Sito di Importanza Comunitaria IT 3240002. Il colle è situato nella fascia collinare che segna la transizione tra l'alta pianura veneta e i massicci prealpini. Dal terrazzamento della Chiesa di San Martino, delimitato da un muro in pietra curvilineo e da piante di olivi, si può ammirare un paesaggio collinare di indiscussa bellezza identificante la componente rurale di questa parte orientale del territorio di Asolo. La tradizione locale ritiene la costruzione della chiesa antichissima e per la sua origine, recentemente è stata proposta l’ epoca longobarda. Nessun dato tuttavia suffraga queste ipotesi. La prima menzione della chiesa sembra risalire al 1255 quando una cronaca la cita come sede di un episodio criminoso…Nel 1492 Caterina Cornaro la restaurò e l’ adornò di una pala del Santo titolare, dipinta da Andrea da Murano. “La pala di S. Martin, eliminata forse per il suo deterioramento, fu sostituita con l’ attuale che è del secolo scorso, ma di questo fatto, per quanto ci consta, non abbiamo alcuna notizia” (cfr. Storia di Asolo-vol 17- pag.63) Sulla parete esterna è presente un interessante affresco quattrocentesco di Vergine con Bambino. Nel 1821 i colmellisti a proprie spese restaurarono decentemente la chiesa, come si vede oggi. Gli abitanti della contrada curano con attenzione e devozione il modesto ma suggestivo ricordo della loro tradizione religiosa e come tale è un luogo di forte identità della vita collettiva. Bibliografia Luigi Comacchio, “Storia di Asolo” Piano Regolatore Generale del Comune di Asolo: allegati (art.17 edifici da sottoporre a normativa specifica) Frequentazione turistica Media, i relazione ad essere connessa …” con la strada comunale di S. Martino, che come all’ epoca romana, è fra tutte le strade di Asolo, la più piana e solatia , nonché la più frequentata dagli asolani per la quotidiana passeggiata…” X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA X STRADA DELL’ARCHITETTURA X BICINVACANZA X ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI” 32 STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE DI INTERVENTI PROGETTUALI Stato di conservazione La Chiesa di San Martino , paesaggisticamente è parte integrante del colle di San Martino, nel sistema dei colli asolani. E’ un luogo paesaggisticamente sufficientemente conservato sia nei suoi tratti naturalistici originari, che nel processo di antropizzazione tutelato anche dall’ Amministrazione Comunale di Asolo con specifici strumenti di pianificazione locale. Proposte di intervento Nel sopralluogo effettuato presso la Chiesa di San Martino, si rendono necessarie una serie di opere di restauro conservativo e di recupero delle caratteristiche originarie dell’ edificio e degli spazi adiacenti. Nello specifico la chiesa necessita di un restauro degli intonaci esterni, previa eliminazione dell’ umidità di risalita che è presente in alcune delle pareti dell’ edificio. Colle San Martino, molteplici sono le azioni progettuali per la valorizzazione paesaggistica dei luoghi che prevedono opere per il recupero/ripristino del paesaggio collinare e la realizzazione di osservatori paesaggistici e/o naturalistici. Il recupero dei sentieri pedonali, il restauro/ristrutturazione dei muri a secco o in sasso, la realizzazione di aree di sosta, di nuovi “punti di osservazione” sul paesaggio circostante, la realizzazione di segnaletica turistica per itinerari ciclabili, sentieri pedonali, sono alcune delle azioni progettuali proposte ed attivabili sia da soggetti pubblici che privati. Il sentiero pedonale il “Giro della Rocca” è un esempio già realizzato che mette in luce le possibilità di valorizzazione di questo luogo non solo ai fini turistico-ricreativi, ma anche con finalità didattico-culturali. Cantierabilità X Nessun progetto “di sistema” è al momento presente nel colle San Martino Progetto di fattibilità Progetto definitivo Azione attivabile e costo stimato Azione 2: Gli interventi dovrebbero essere coordinati tra operatori privati ed eventualmente proprietà pubblica, con interventi inferiori a € 100.000,00, per ogni singola pratica. Si prevedendo opere di manutenzione straordinaria/ordinaria, nuove aree di sosta, osservatori naturalistici e paesaggistici, piani di manutenzione per il ripristino paesaggistico dei luoghi, segnaletica turistica. Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 33 AS06 VILLA RAZZOLINI LOREDAN Veduta dal parco del corpo padronale della villa 34 DATI IDENTIFICATIVI Particolare architettonico di una delle barchesse Nome del sito Villa Razzolini Loredan Tipologia e numero identificativo Villa Parole chiave Villa, giardino, barchessa, chiesetta Localizzazione (Comune): Via Schiavonesca Marosticana,15 Asolo Coordinate GIS: 17 26 529; 50 74 905 Proprietà Privata: “Villa Manuela srl” Accesso al pubblico Tutti i giorni dell’ anno dalle ore 9,00 AS06 Particolare del portico: ,colonne, capitello e pa­ vimentazione in cotto Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 35 DESCRIZIONE Descrizione del bene Caratteristiche del bene Bibliografia Ville Venete: la Provincia di Treviso, Istituto regionale per le ville venete, Provincia di Treviso, Marsilio,2001 (schedatura TV 026 Villa Razzolini, Loredan, Trentinaglia) Paola Asara Mirizzi “Villa Razzolini Loredan”, Editrice Artistica Bassano, 2007 Giuseppe Mazzotti ,Ville Venete, Carlo Bestetti Edizioni dì arte,1966 Frequentazione turistica alta: il complesso immobiliare è sede di manifestazioni culturali quali convegni ed esposizioni oltre che a periodici concerti del gruppo Malipiero. Il restauro ha valorizzato il luogo e la sua funzione permette una fruibilità pubblica Il complesso è un’ antica proprietà della nobile famiglia Razzolini di Asolo, distintasi nel campo civile, religioso e militare. Essa possedeva il fondo relativo alla villa sin dalla seconda metà del Seicento, dove esisteva una casa dominicale con rustici ed oratorio annessi, rappresentati nel ctasto veneto del 1716: la residenza nobiliare, d’ impianto sicuramente seicentesco, aveva una struttura semplice,squadrata, con un orientamento nord-sud. Fu Onorio Razzolini nel 1747 ad attuare l’ ampliamento e l’ abbellimento della casa avita, riconducendola a forme simili a quelle attuali presumibilmente con l’ apporto, per la parte interna, dell’ architetto veneziano Giorgio Massari. L’ intervento realizzò il grande salone passante su due piani e, nell’ occasione, vennero eliminate le scale interne che, come tradizione, dovevano collocarsi in uno dei lati lunghi della sala del piano terra. Morto nel 1769 Onorio Razzolini, la proprietà del complesso immobiliare viene ereditata dalla figlia Elisabetta che nel 1782 si unisce in matrimonio con un Loredan. I Loredan mantengono la proprietà per più di 125 anni e cioè fino al 1907 quando la famiglia si estinse. Durante la Prima Guerra Mondiale, va ricordato che per la sua ubicazione, Villa RazzoliniLoredan fu scelta quale sede di un ospedale da campo come risulta dalla busta 440/1916 - Carteggio dell’ Amministrazione di Asolo. Il complesso immobiliare si compone del corpo padronale, a cui si affiancano due corpi laterali simmetrici, due barchesse uguali, con portico architravato su colonnine in pietra -disposte ad “L” sul lato orientale della villa-, la chiesettaoratorio dedicata a S. Colomba (con una pala del ‘400 di scuola Bassanese) ed un vasto parco piantumato. La cancellata attualmente esistente, disassata rispetto la villa, non è quella originaria, riprodotta nelle mappe antiche. Attualmente il complesso ospita nei suoi spazi attività di ristorazione, convegnistica, espositiva e concerti. X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA X STRADA DELL’ARCHITETTURA X BICINVACANZA X ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI” 36 STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE DI INTERVENTI PROGETTUALI Stato di conservazione Il complesso immobiliare di Villa Razzolini Loredan è in genere in un buono stato di conservazione grazie alle continue manutenzioni apportate soprattutto al corpo padronale e alle due ali simmetriche. Anche il parco e gli altri edifici delle due barchesse e dell’ Oratorio, pur non presentano problemi strutturali, avrebbe bisogno, in un prossimo futuro di un intervento di restauro conservativo degli intonaci , del portico e delle pavimentazioni esterne. Proposte di intervento Gli obiettivi che il progetto si propone sono di diversa natura, non solo di conservazione e restauro, ma anche di valorizzazione degli elementi costruttivi caratterizzanti questa architettura con effetti sulla promozione dell’economia dell’area. In particolare l’intervento prioritario riguarda il rifacimento delle superfici di facciata della “barchessa est” ed il restauro dei serramenti. Nella “barchessa nord” la proposta progettuale prevede il restauro dello splendido portico, con colonne e trabeazione in pietra e il restauro conservativo della pavimentazione in cotto. Importante è il restauro conservativo dell’ Oratorio con una eventuale sistemazione/restauro degli spazi esterni del parco della Villa e/o dei suoi elementi principali quali testimonianze del luogo. ( Ad esempio il cancello e il muro di recinzione, le pavimentazioni …) Cantierabilità Nessun progetto X Progetto di fattibilità: la proprietà è intenzionata a completare il restauro dell’immobile, nelle parti sopradescritte, proseguendo le indicazioni, a suo tempo già indicate, dalla Soprintendenza di Venezia Progetto definitivo Azione attivabile e costo stimato Azione 2: Nelle “barchesse” est e nord, per un importo lavori di complessivi € 130.000,00. Eventuale Azione 3 nell’ Oratorio e/o nella sistemazione delle aree/manufatti del parco, per un importo lavori di complessivi € 100.000,00. Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 37 MA11 ASILO GIACOMELLI Veduta dell’Asilo 38 DATI IDENTIFICATIVI Nome del sito Asilo Clotilde e Giuseppe Giacomelli Tipologia e numero identificativo Edifici Pubblici Parole chiave Asilo, Giacomelli Localizzazione (Comune): Via Caldretta, Coordinate GIS: 17 31 293; 50 77 035 Proprietà Istituto Pubblico di Assistenza e Beneficenza (IPAB) organismo di diritto pubblico Accesso al pubblico Visibile solo dalla strada MA11 Maser Panoramica edificio lato sud Particolare decorazioni murali Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 39 DESCRIZIONE Descrizione del paesaggio Caratteristiche del bene Realizzato dal cavaliere uff. avv. Carlo Giacomelli a beneficio delle nuove generazioni e dedicato alla memoria dei genitori, venne inaugurato il 10 maggio 1925. Il fabbricato si compone di un corpo centrale a due piani e di due laterali ad un piano e facciata decorata con stucchi ed affreschi. Rappresenta un tipico esempio di architettura istituzionale del primo novecento In merito alle relazioni con altre componenti storiche, culturali, paesaggistiche, architettoniche del territorio, l'asilo si trova nel centro di Maser a breve distanza dal sito monumentale di Villa Barbaro-Volpi ai piedi dei Colli Asolani e a pochi metri dalla chiesa Parrocchiale di S.Paolo. La facciata principale è orientata verso la strada provinciale n.1 che collega il centro di Maser con il passo del Mostaccin, facente parte dei Colli Asolani Bibliografia Ambiente e storia di Cornuda – Segusino Stampa – Luigi Boscarini e Silvano Rodato 1990 Atlante Storico delle Città italiane - Asolo a cura di Guido Rosada, Grafis Edizioni, 1993; Frequentazione turistica L’edificio non presenta al momento una visitazione turistica, ma la segnalazione di un esempio di architettura d’epoca potrebbe aggiungersi al patrimonio edilizio da segnalare nel Comune di Maser. X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA X STRADA DELL’ARCHITETTURA X BICINVACANZA X ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI” 40 STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE DI INTERVENTI PROGETTUALI Stato di conservazione L’edificio si presenta in discrete condizioni, ma necessita di interventi di manutenzione straordinaria e rifacimento degli impianti tecnologici. Attualmente è utilizzato come scuola materna Proposte di intervento Interventi di manutenzione straordinaria delle facciate, della copertura e della sistemazione delle aree esterne Cantierabilità X Nessun progetto Progetto di fattibilità Progetto definitivo Azione attivabile e costo stimato Azione 2: Totale stimato complessivo: € 150.000,00 Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 41 MA12 CHIESA DI SAN TOMMASO Veduta della Chiesa di San Tommaso 42 DATI IDENTIFICATIVI Particolare del muro di contenimento a sud Nome del sito Chiesa parrocchiale San Tommaso Tipologia e numero identificativo Chiesa Parole chiave Chiesa, San Tommaso, Coste Localizzazione (Comune): Piazza Pieve, Coordinate GIS: 17 29 859; 50 76 399 Proprietà Parrocchia di San Tommaso di Coste Accesso al pubblico Aperta al pubblico secondo gli orari indicati MA12 Coste di Maser Particolare della scalinata Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 43 DESCRIZIONE Descrizione del paesaggio Caratteristiche del bene E' probabile che l'edificio originario risalga alla fine dell'VIII secolo come dedotto da un documento dell'840 mentre altre ipotesi ne datano la fondazione alla fine del X secolo. La Pieve antica fu parzialmente modificata ed ampliata alla fine del 600 con l'inversione della facciata con l'abside della pieve originaria che, secondo la tradizione paleocristiana aveva la facciata ad oriente e l'abside ad occidente. Fu ulteriormente ampliata nel 1882 con le due navate laterali. A sud è localizzata la torre campanaria che conserva un'antica meridiana recentemente restaurata. Relazioni con altre componenti architettoniche del territorio storiche, culturali, paesaggistiche, La piazza antistante la Pieve presenta elementi caratteristici e storici quali un antico lavatoio oggi semi nascosto da manufatti della rete acquedotto e il monumento ai caduti della grande guerra. Bibliografia Roberto Binotto - Coste e la sua Pieve antica, storia e cronistoria - Poligrafia montebellunese 1986 Frequentazione turistica L’edificio non presenta al momento una visitazione turistica, ma la segnalazione di un esempio di architettura d’epoca potrebbe aggiungersi al patrimonio edilizio da segnalare nel Comune di Maser. X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA X STRADA DELL’ARCHITETTURA BICINVACANZA X ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI” 44 STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE DI INTERVENTI PROGETTUALI Stato di conservazione La Chiesa si trova in buono stato di conservazione ad eccezione della facciata e delle aree esterne che necessitano di interventi di manutenzione straordinaria e restauro conservativo Proposte di intervento Pulizia e restauro della facciata e sistemazione dell’area esterna antistante l’ingresso della Chiesa Cantierabilità X Nessun progetto Progetto di fattibilità Progetto definitivo Azione attivabile e costo stimato Azione 2: Manutenzione straordinaria (rifacimento area esterna): € 50.000,00 Restauro conservativo (pulizia della facciata): € 50.000,00. Totale complessivo: € 100.000,00 Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 45 MA13 MULINO DI COSTE Veduta del Mulino 46 DATI IDENTIFICATIVI Nome del sito Mulino di Coste Tipologia e numero identificativo Edificio di trasformazione agricola MA13 Panoramicad’insieme Parole chiave Mulino, Coste Localizzazione (Comune): Via Bassanese, 170 Coordinate GIS: 17 30 164; 50 76 548 Proprietà Privato Accesso al pubblico Visibile solo esternamente Coste di Maser Particolaredellaruotaadacqua Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 47 DESCRIZIONE Descrizione del paesaggio Caratteristiche del bene L’edificio un tempo adibito a mulino è stato recentemente restaurato e attualmente adibito a residenza privata. Si tratta di un antico edificio rurale a pianta rettangolare con porticato sul lato sud. E’ caratterizzato dall’antica ruota in legno che potrebbe essere recuperata. Il mulino sorge sull'alveo dell'ex canale "Brentella" oggi completamente tombinato. E' situato nel centro storico di Coste, lungo la strada provinciale n.84 "di Villa Barbaro" ai piedi de Colli Asolani e nelle immediate vicinanze di Piazza della Pieve. Bibliografia Roberto Binotto - Coste e la sua Pieve antica, storia e cronistoria - Poligrafia montebellunese 1986 Frequentazione turistica L’ex mulino è adibito a residenza privata e non si hanno notizie di visite turistiche in quanto non è aperto al pubblico X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA X STRADA DELL’ARCHITETTURA BICINVACANZA X ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI” 48 STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE DI INTERVENTI PROGETTUALI Stato di conservazione Lo stato di conservazione si presenta buono grazie ad una recente opera di restauro, tuttavia la ruota con pale non è funzionante. Proposte di intervento Restauro conservativo ai fini di mantenere la ruota integra e ripristinare la sua funzionalità Cantierabilità X Nessun progetto Progetto di fattibilità Progetto definitivo Azione attivabile e costo stimato Azione 2: Manutenzione straordinaria della ruota: € 50.000,00 Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 49 MA14 COMPLESSO VILLA CA’ NANI E ORATORIO S.GIOVANNI Veduta di Villa Cà Nani 50 DATI IDENTIFICATIVI Nome del sito Villa Cà Nani e Oratorio San Giovanni Tipologia e numero identificativo Villa – Edificio Pubblico Parole chiave Villa, Cà Nani, Oratorio, San Giovanni, Municipio Localizzazione (Comune): Piazza Municipio Coordinate GIS: 17 30 975; 50 76 952 Proprietà Comune di Maser Accesso al pubblico Visibile esternamente e visitabile agli orari consentiti OratorioSanGiovanni MA14 Maser Particolaredelcampaniledell’Oratorio Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 51 DESCRIZIONE Descrizione del paesaggio Caratteristiche del bene L’attuale sede municipale è Villa Cà Nani in origine apparteneva alla famiglia dei Nobili “dei Nani”, in seguito al Conte Trieste e al Conte Fanzago. La storia della famiglia patrizia dei nani risale in loco nel 1646 per una sepoltura nella quale si nomina l’oratorio degli Eccellentissimi Nani. Documenti indicano la proprietà terriera dei nani nel 1673 in occasione di una permuta con il Vescovo di Treviso, quindi il corpo della Villa è databile quantomeno al XVII secolo, precisamente tra il 1717 e il 1740 dal catasto asolano. Nel 1776 la Villa passa al Conte Trieste, mentre solo dal 1850 passa al Conte Fanzago che fece sopraelevare di un piano la Villa e costruire le adiacenze, verificabile dal catasto napoleonico e austro-italiano di metà ‘800. La Villa venne acquistata dal Comune di Maser nel 1927, la sede nel 1948 subì gravi danni per un incendio. Nel 1978 la Villa venne interessata da un’opera di restauro che comportò lo spostamento della scuola dall’ala est. La relazione con le altre componenti storiche è molto stretta in quanto lo stile architettonico è in linea con i principali monumenti e Ville del territorio e si integra perfettamente in un percorso di visite dell’architettura dell’epoca, inoltre è ubicata lungo la via principale di Maser e la destinazione pubblica facilita la visita del complesso. Bibliografia Basso – Cenni storici delle sedi municipali di Maser – Tipolitografia Faggionato 1987 Frequentazione turistica Attualmente non avviene una frequentazione turistica in quanto la Villa è adibita a uffici comunali e l’oratorio è chiuso X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA X STRADA DELL’ARCHITETTURA X BICINVACANZA X ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI” 52 STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE DI INTERVENTI PROGETTUALI Stato di conservazione La Villa sede del Municipio è in buono stato di conservazione grazie a interventi recenti, mentre l'oratorio presenta infiltrazioni d'acqua dalla copertura e umidità di risalita nei muri e nella pavimentazione. Proposte di intervento Restauro conservativo dell'oratorio con rifacimento dell'ingresso alla Villa Ca' Nani per la presenza di elementi non consoni all'edificio storico, quali il marciapiede rialzato e muretto di cinta in cemento che tolgono valore alla pregiata scala sul fronte principale della Villa. Cantierabilità X Nessun progetto Progetto di fattibilità Progetto definitivo Azione attivabile e costo stimato Azione 2: Manutenzione straordinaria dell’Oratorio San Giovanni: € 150.000,00 Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 53 MA15 COMPLESSO DI VILLA BARBARO Veduta di Villa Barbaro 54 DATI IDENTIFICATIVI Edificioex‐stalle Nome del sito Complesso di Villa Barbaro Tipologia e numero identificativo Villa Parole chiave Villa, Barbaro, Maser Localizzazione (Comune): Via Bassanese Coordinate GIS: 17 31 268; 50 77 517 Proprietà Privata Accesso al pubblico Visibile esternamente e visitabile agli orari consentiti MA15 Maser Museodellecarrozze Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 55 DESCRIZIONE Descrizione del paesaggio Caratteristiche del bene Villa Barbaro, Basadonna, Manin, Giacomelli, Volpi sorge in posizione dominante a mezza costa di un colle lungo la strada che collega Maser ad Asolo. Il complesso fu progettato da Andrea Palladio e costruito tra il 1549 e il 1558. I committenti furono i fratelli Marcantonio e Daniele Barbaro, in particolare Daniele fu in rapporti di amicizia e di passione architettonica con Palladio. La Villa si inserisce in un declivio del colle retrostante tale da creare un’anomala sezione longitudinale a gradino. Il retro della Villa è caratterizzato dal un “ninfeo “ semicircolare di ispirazione romana che probabilmente ha determinato l’impostazione in profondità del corpo principale. La pianta della Villa non si presenta con la classica unità geometrica con la sala centrale “decentrata” rispetto al resto del complesso e l’affaccio dei bracci della crociera direttamente sui prospetti esterni evidenziando la posizione arretrata delle barchesse. Inconsuete sono le “colombare” ai lati nobilitate da grandi meridiane. Le barchesse risultano parte integrante della Villa, un’anomalia, e non completamento del corpo dominicale, con i portici innalzati quasi quanto il blocco padronale e sotto le barchesse si trova il vero ingresso della Villa con scalinate simmetriche verso il piano nobile. La Villa è affrescata dal Veronese tra il 1560 e il 1566 con un ciclo di pitture che caratterizzano tutte le stanze della Villa. Il complesso della Villa comprende anche una serie di piccoli edifici posti sul lato est della Villa adibiti ad abitazioni e magazzino di pertinenza, che presentano un’architettura rurale con alcune finiture di pregio. Si segnala altresì il “tempietto Barbaro” progettato da Palladio nel 1580 edificato fuori dal recinto della Villa recentemente restaurato. Il complesso include un grande fabbricato di pregio che un tempo era adibito ad alloggiare gli animali dell’azienda agricola collegata alla Villa e oggi a in parte a magazzino agricolo e in parte e non utilizzato. A nord della Villa insiste un altro fabbricato tipicamente rurale che ospita il “museo delle carrozze” diviso dalla Villa da un bosco costituito da esemplari di alberi centenari e di notevole bellezza e pregio. Bibliografia AA.VV. – Ville Venete – Istituto Regionale Ville Venete 1995 Frequentazione turistica Alta frequentazione turistica internazionale di tutto il complesso X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA X STRADA DELL’ARCHITETTURA X BICINVACANZA X ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI” 56 STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE DI INTERVENTI PROGETTUALI Stato di conservazione Il corpo principale della Villa è in discrete condizioni anche se si notano risalite doi umidità sotto i porticati delle barchesse. Non si può dire lo stesso per il ninfeo che presenta fessurazioni evidenti dovute alla pressione della collina soprastante oltre allo stato delle statue che necessitano di un restauro conservativo. Il “tempietto Barbaro” è stato recentemente restaurato, pertanto si presenta in buono stato di conservazione, mentre l’edificio denominato ex-stalle presenta evidenti segni di deperimento in tutte le sue componenti (copertura, murature, locali interni). Gli altri edifici del complesso della Villa sono in discreto stato di conservazione anche se necessitano in alcuni casi interventi di manutenzione straordinaria. Proposte di intervento Restauro conservativo e manutenzione straordinaria dell’edificio denominato ex-stalla con rifacimento della copertura, delle murature esterne ed interne e dei serramenti. Altri interventi possono interessare alcune porzioni della Villa, in particolare delle barchesse, gli edifici annessi sul lato est e alcuni interventi di manutenzione straordinaria all’edificio che ospita il museo dell carrozze. Cantierabilità X Nessun progetto Progetto di fattibilità Progetto definitivo Azione attivabile e costo stimato Azione 2: Manutenzione straordinaria dell’edificio denominato ex-stalle: € 150.000,00 Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 57 CO20 VILLA BETTIS MARIN Veduta della Villa Bettis-Marin 58 DATI IDENTIFICATIVI Scorcio della facciata vista dalla SP84 Nome del sito Villa Bettis Marin Tipologia e numero identificativo Villa Parole chiave Villa, Bettis-Marin Localizzazione (Comune): Via XXX Aprile 1945 Coordinate GIS: 17 33 118; 50 79 273 Proprietà Privata Accesso al pubblico Visibile solo dalla strada CO20 Cornuda Particolare della mura di cinta in sassi Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 59 DESCRIZIONE Descrizione del paesaggio Caratteristiche del bene Costruita tra il XVI e il XVII secolo da una famiglia di estrazione asolana, i Bettis, che diedero due arcipreti alla parrocchia di Cornuda. Villa a due piani su un rialzo di terreno gradonato con ampia e importante gradinata d’ingresso contornata da pilastri bugnati con statue che collega la Villa alla strada principale (SP87) un tempo percorsa solo da carrozze. L’ingresso è caratterizzato da un arco sovrastato da una trifora con poggiolo in pietra. Sopra questa vi è una seconda trifora sormontata da un timpano sul quale campeggia il simbolo della famiglia Bettis. Di particolare bellezza è il grande focolare verso la chiesa di S.Rocco mentre dal lato opposto si erge una interessante “piccionaia” con relative adiacenze che attualmente oggi presenta il tetto crollato e in cattivo stato di conservazione. La Villa negli anni sessanta fu sede della mostra dei vini locali mentre oggi la parte est per circa 2/3 è abitata e la parte ovest risulta non abitata. Nel 1983 è stato aggiunto un corpo sul lato nord-ovest adibito a magazzino. La proprietà è della famiglia Marin suddivisa tra i discendenti. Bibliografia Luigi Boscarini e Silvano Rodato - Ambiente e storia di Cornuda – Segusino Stampa 1990 Guido Rosada - Atlante Storico delle Città italiane:Asolo - Grafis Edizioni 1993 Frequentazione turistica Bassa: la Villa è privata e non accessibile al suo interno mentre è visibile dalla strada, ma date le non buone condizioni di conservazione il sito non è meta di flussi turistici. X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA STRADA DELL’ARCHITETTURA X BICINVACANZA X ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI” 60 STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE DI INTERVENTI PROGETTUALI Stato di conservazione Lo stato di conservazione non è buono, le parti esterne necessitano di interventi di manutenzione straordinaria come la facciata, i serramenti, le parti in pietra e le pertinenze esterne Proposte di intervento Interventi di manutenzione straordinaria e sistemazione delle aree estrerne Cantierabilità X Nessun progetto X Progetto di fattibilità X Progetto definitivo Azione attivabile e costo stimato Azione 2: Totale stimato complessivo: € 150.000,00 Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 61 CO21 VILLA BOLZONELLO Veduta della Villa Bolzonello 62 DATI IDENTIFICATIVI Scorcio della porzione ovest adibita ad agriturismo Nome del sito Villa Bolzonello Tipologia e numero identificativo Villa Parole chiave Villa, Bolzonello Localizzazione (Comune): Via Franzoia Coordinate GIS: 17 33 649; 50 80 171 Proprietà Privata Accesso al pubblico Visibile dalla strada e visitabile per la presenza dell’attività agrituristica CO21 Cornuda Vista panoramica del complesso della Villa Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 63 DESCRIZIONE Descrizione del paesaggio Caratteristiche del sito Bibliografia Luigi Boscarini e Silvano Rodato - Ambiente e storia di Cornuda – Segusino Stampa 1990 Frequentazione turistica La Villa ha una buona visibilità ed è visitabile in quanto struttura agrituristica. Villa di campagna signorile ancora oggi adibita ad abitazione (corpo principale composto da n.2 unità abitative). - ala ovest (in origine adiacenza agricola): adibita dall’anno 2005 a struttura ricettiva di tipo agrituristico (18 camere per n.30 posti letto). - ala est: adibita a civile abitazione. Il corpo principale della villa è presente fin dal 1600 ed è stata la residenza dei Conti Cornuda, ma si pensa sia stata costruita sulle rovine di un antico castello ma senza ritrovare traccia di questo. L’edificio è molto grande e permetteva alle carrozze di accedere direttamente in palazzo per permettere ai proprietari di scendere al riparo dalla pioggia. L’ala ovest un tempo adibita a rustico è stata oggetto di restauro conservativo recente (2005) per ospitare un agriturismo gestito sempre dalla famiglia Bolzonello. In passato la Villa ha subito danni in conseguenza della 1° guerra mondiale in seguito allo scoppio di una limitrofa polveriera che ha richiesto successivamente il rifacimento del tetto e di parte della facciata principale. L’agriturismo unito al pregio del complesso edilizio è frequentato da una clientela turistica anche per il significativo panorama che si può godere dal sito. X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA STRADA DELL’ARCHITETTURA X BICINVACANZA X ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI” 64 STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE DI INTERVENTI PROGETTUALI Stato di conservazione L’edificio si presenta in discreto stato manutentivo. Proposte di intervento Da un’analisi visiva potrebbe necessitare di interventi di rifacimento della facciata e del tetto della porzione principale adibita ad abitazione e una sistemazione di alcune zone esterne del giardino Cantierabilità X Nessun progetto Progetto di fattibilità Progetto definitivo Azione attivabile e costo stimato Azione 2: Totale stimato complessivo: € 150.000,00 Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 65 CO22 COMPLESSO SANTUARIO MADONNA DI ROCCA Veduta del Santuario 66 DATI IDENTIFICATIVI Nome del sito Santuario Madonna di Rocca Tipologia e numero identificativo Chiesa Parole chiave Santuario, Madonna Rocca Localizzazione (Comune): Strada Madonna di Rocca CO22 Cornuda Uno dei 15 capitelli votivi lungo la strada di accesso Coordinate GIS: 17 32 099; 50 80 282 Proprietà Parrocchia di S.Martino Vescovo Accesso al pubblico Aperto al pubblico negli orari stabiliti Monumento alla Madonna antistante il Santuario Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 67 DESCRIZIONE Descrizione del paesaggio Caratteristiche del bene Bibliografia Ambiente e storia di Cornuda – Segusino Stampa – Luigi Boscarini e Silvano Rodato 1990 Il Santuario della Rocca –Corso Giuseppe - 1980 Frequentazione turistica Il Santuario è meta di numerosi pellegrinaggi. La Rocca di Cornuda, che domina tutto il territorio dall’alto dei suoi 340 metri s.l.m., è un Santuario storico dedicato a Maria Annunziata, famosa meta di numerosi pellegrinaggi e manifestazioni popolari e religiose. Costruita probabilmente tra il 900 e il 950, come punto di difesa per gli abitanti della zona contro le discese delle popolazioni nordiche verso l’Italia, nel 1211 la Rocca divenne Feudo del Vescovo di Treviso e come esso divenne simbolo religioso per i credenti. Le testimonianze cristiane in Rocca risalgono al 290-310 d.c. con il ritrovamento di una significativa testimonianza: la “lampada ènea” conservata nella chiesa di S. Martino di Cornuda. Nel 1230 la Rocca fu occupata dal Tiranno Ezzelino che fu punito con la scomunica del Papa, solo nel 1264 la popolazione locale, stanca dei continui soprusi, si ribellò cacciandolo e restituendo la Rocca al Vescovo il quale la cedette a sua volta al Comune di Treviso che la destinò a presidio militare. Nel 1317 gli scaligeri la occuparono danneggiandola fortemente, per essere poi demolita definitivamente sotto la dominazione veneziana, mentre la Chiesa venne costruita, secondo la leggenda, sul luogo ove apparve la Madonna ad un fedele. L’8 e il 9 Maggio del 1848 avvenne ai piedi del colle la “Battaglia di Cornuda” tra un drappello di soldati italiani e l’esercito austriaco che ottenne una facile e sanguinosa vittoria con il trafugamento dei tesori del Santuario. Nel 1890 fu demolito il vecchio campanile per costruirne uno nuovo con l’inserimento di nuove campane nel 1910, mentre nel 1914, furono costruiti i grandi muraglioni di sostegno che, assieme ai cancelli di ferro, formarono un ampio piazzale interno prospiciente la chiesa. Negli scontri della prima guerra mondiale il Complesso fu fortemente danneggiato dagli attacchi nemici. In seguito ai lavori di restauro nel 1922 il Santuario venne riaperto al culto e al pubblico. Nel 1931 venne costruita l’attuale fontana a forma di monumento di roccia naturale con sovrastante una statua in marmo della Madonna. Con la seconda guerra mondiale la Chiesa subì altri gravi danni riparati negli anni successivi con l’allungamento della Chiesa e, nel 1949/50 furono eretti, lungo tutto il Romitaggio, i 15 capitelli in graniglia battuta, raffiguranti i “Misteri del Rosario”, comprensivi dei dipinti in ceramica. X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA STRADA DELL’ARCHITETTURA X BICINVACANZA X ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI” 68 STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE DI INTERVENTI PROGETTUALI Stato di conservazione Il monumento è stato interessato ad un intervento di manutenzione nell’anno 1998 in occasione del centenario dalla sua costruzione, tuttavia si rendono necessari ulteriori interventi manutentivi individuati nel 2011 inseriti in un progetto definitivo. Proposte di intervento Gli interventi di seguito descritti sono inseriti in un progetto definitivo che si articola in quattro livelli di intervento: Manutenzione straordinaria dei Capitelli presenti lungo il romitaggio; Manutenzione straordinaria con consolidamenti puntuali delle Mura Esterne; Restauro pittorico interno dell’abside della chiesa. Restauro della torre campanaria 1- Capitelli: manutenzione straordinaria I 15 capitelli disposti lungo la strada che da Via San Vittore sale fino al Santuario vennero costruiti tra il 1945 e il 1950 si presentano in condizioni strutturali soddisfacenti, tuttavia si rilevano problematiche come distacchi localizzati dell’intonaco, microfessurazioni, piccole lesioni dovute a cedimenti del terreno a livello di basamento, macchie d’umidità, degrado delle tinteggiature, che prevedono interventi di manutenzione straordinaria e restauro conservativo come demolizione e risarcimento delle parti cementizie incongrue, sigillatura delle microlesioni, lavaggio e pulitura degli intonaci e dei bugnati, verifica stato di conservazione delle coperture. 2- Mura esterne: manutenzione straordinaria Le mura presentano dei tratti con delle lesioni, dovute in parte a cedimenti verticali, in parte a principi di ribaltamento del muretto per mancanza di continuità del materiale di cui si compone. Gli interventi previsti sono: consolidamenti localizzati rendendo il più possibile solidale il parapetto in continuità orizzontale, rifacimento del muretto e pulizia della copertina. 3 - Interno Chiesa: Restauro delle pitture dell’abside con un intervento di restauro quale la pulizia delle superfici per riportare alla luce le decorazioni originali che dovrebbero in tal senso valorizzare la zona del coro e dell’altare maggiore, coevo alla costruzione originale. 4. Restauro della Torre campanaria In seguito al distacco di materiali dalla torre è in corso di predisposizione un apposito programma manutentivo. Cantierabilità Nessun progetto Progetto di fattibilità X Progetto definitivo Azione attivabile e costo stimato Azione 2 - 3 : Totale complessivo: € 280.000,00 Restauro conservativo capitelli: € 50.000,00 Consolidamento Mura esterne: € 100.000,00 Restauro del Santuario: € 30.000,00 Restauro Torre campanaria € 100.000,00 Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 69 CO23 CANAPIFICIO VENETO ANTONINI CERESA & ZORZETTO Veduta del Canapificio 70 DATI IDENTIFICATIVI Litografia raffigurante il Canapificio ante 1885 Nome del sito Canapificio Veneto Antonini-Ceresa & Zorzetto Tipologia e numero identificativo Archeologia Industriale Parole chiave Canapificio Localizzazione (Comune): Via Canapificio Cornuda Coordinate GIS: 17 35 500; 50 79 777 Proprietà Antonini-Ceresa & Zorzetto Accesso al pubblico Visibile solo dalla strada o da attraversamenti interni aperti al pubblico CO23 Veduta dal Canale Brentella con porzione ristrutturata Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 71 DESCRIZIONE Descrizione del paesaggio Caratteristiche del bene Bibliografia D.Zadra - Il Canapificio Veneto a Crocetta del Montello – Silvana Editoriale 1990 AA.VV - Il Piave – Cierre Edizioni 2000 Frequentazione turistica Non è stata riscontrata alcuna frequentazione turistica data la scarsa visitabilità dell’opificio L’opificio è ubicato tra il canale Brentella ad est e il torrente Nasson ad ovest e sud e si presenta come una serie di elementi uguali testimoni della destinazione industriale di fine ‘800 della struttura, che negli anni è stata oggetto di successive modifiche facendo perdere il disegno unitario di complesso manifatturiero. Il primo insediamento fu caratterizzato dalla funzione di molino-segheria grazie alla presenza del corso d’acqua a fianco, in seguito venne utilizzata l’acqua del Brentella per costruire il Canapificio (anno 1882) e iniziare l’attività da parte della famiglia Antonini che possedeva già una corderia in quel di Venezia. Nel 1901 venne ampliato il Canapificio passando da 700 operai e 1500 grazie all’aumento della forza motrice derivante da una nuova centrale idroelettrica. Tale incremento di manodopera provocò lo sviluppo urbanistico delle zone circostanti per dare alloggio alle maestranze provenienti dai paesi circostanti. Nel 1920 la proprietà cambiò diventando Linificio e Canapificio Nazionale con sede a Milano, ma dopo il secondo conflitto bellico la produzione andò calando sino alla definitiva chiusura avvenuta nel 1967. Gli edifici presentano una struttura portante puntiforme caratterizzata da colonne in ghisa per l’appoggio di travi in ferro e copertura in shed. Gli edifici che si snodano internamente hanno dimensioni differenti a seconda delle funzioni che avevano nel ciclo della produzione e dei macchinari che dovevano alloggiare. Oggi gli edifici sono utilizzati per varie attività produttive senza alcuna relazione con quella originaria, ma tutto il complesso architettonico è nettamente staccato dal tessuto costruttivo circostante. X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA STRADA DELL’ARCHITETTURA X BICINVACANZA X ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI” 72 STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE DI INTERVENTI PROGETTUALI Stato di conservazione Lo stato di conservazione complessivo è buono in quanto a più riprese sono stati eseguiti interventi per utilizzare porzioni del Canapificio senza alterare le dimensioni e la spazialità originaria, tuttavia in alcuni edifici è evidente la necessità di interventi di manutenzione straordinaria. Proposte di intervento Gli interventi sono diversi a seconda degli edifici del complesso interessati, ma comunque si tratta di interventi di manutenzione straordinaria volti a riportare porzioni dell’opificio alla struttura originaria con funzionalità diverse. Cantierabilità X Nessun progetto Progetto di fattibilità Progetto definitivo Azione attivabile e costo stimato Azione 2: Costo ipotizzato € 100.000,00 Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 73 CR27 COMPLESSO E PARCO DI VILLA PONTELLO Villa Pontello: veduta complessiva dell’edificio 74 DATI IDENTIFICATIVI Ilparcoasuddellavilla Nome del sito Complesso e Parco di Villa Pontello Tipologia e numero identificativo Villa Parole chiave Villa veneta, spazio museale, area verde Localizzazione (Comune): Via Pontello, 27 Crocetta del Montello Coordinate GIS: 17 35 991; 50 79 977 Proprietà Comunale Accesso al pubblico Libero, regolato in base all’apertura del “Museo del ‘900” situato nei locali della villa CR27 Lafontanaall’internodelParco Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 75 DESCRIZIONE Descrizione del bene Caratteristiche del bene Il complesso di Villa Pontello comprende l’edificio di origine ottocentesca, che si sviluppa su tre livelli, e l’area verde adiacente adibita a parco che si estende per circa 14.000 metri quadrati. La villa, a partire dagli anni ’20 del secolo scorso, fu per lungo tempo sede di un orfanotrofio femminile, frequentato da ragazze educate prima dalle suore canossiane e in seguito da suore di altri ordini religiosi. Cessata questa funzione il complesso divenne di proprietà comunale e i locali adibiti a sede dell’attuale “Museo del Novecento e della Grande Guerra”. Lo spazio museale, gestito dal “Gruppo Bisnent” di Crocetta del Montello, si compone di diverse sezioni, che hanno lo scopo di illustrare la vita dei soldati e delle popolazioni locali durante il primo conflitto mondiale, anche attraverso delle suggestive ricostruzioni di situazioni reali, con “mannequin” dotati di uniformi ed equipaggiamenti militari. La mostra comprende una prima sezione dedicata prettamente alla Grande Guerra, una seconda di aspetto etnografico riguardante il ‘900 veneto e tutti gli aspetti sociali della realtà di Crocetta e del comprensorio del Montello e un terza parte in cui è stata ricostruita un’antica osteria veneta. Gli spazi esterni della villa corrispondono all’ampia area del parco, all’interno del quale, nella zona boscata, si trovano la fontana e un piccolo edificio di pertinenza. Bibliografia Schedato, quale “Luogo di Valore”, dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche – Treviso; AA.VV., Il Veneto paese per paese, Bonechi, Firenze, 1998. Frequentazione turistica Bassa, legata essenzialmente alle aperture periodiche del Museo del Novecento e della Grande Guerra. Una sua riqualificazione, comprendente anche le aree esterne, ne incrementerebbe notevolmente l’attrattività. X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA STRADA DELL’ARCHITETTURA X BICINVACANZA ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI” 76 STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE DI INTERVENTI PROGETTUALI Stato di conservazione La villa si trova in cattivo stato di conservazione, come si evince dall’osservazione della facciata principale, in cui si notano dei problemi relativi agli intonaci e soprattutto agli infissi che sono in buona parte compromessi. Grazie alla presenza del Museo del Novecento e della Grande Guerra gli spazi interni sono stati preservati dall’incuria, anche se necessiterebbero di un restauro quanto mai auspicabile. La zona verde appare piuttosto degradata e priva di una gestione razionale degli spazi, con la fontana e il fabbricato adiacente in palese stato di abbandono. Proposte di intervento Per quanto riguarda la villa si propone innanzitutto di procedere con il restauro della facciata, comprendente la sistemazione degli intonaci nei punti che presentano tale criticità, la ritinteggiatura e la sostituzione degli infissi, che attualmente si trovano in uno stato di totale precarietà. L’auspicabile riqualificazione del complesso di Villa Pontello dovrebbe quindi, in seconda battuta, comprendere anche il recupero del parco e del fabbricato di pertinenza, posto in corrispondenza dell’ingresso del Museo del Novecento e della Grande Guerra, nel lato orientale della proprietà. La valorizzazione dell’area verde dovrà necessariamente includere il ripristino della fontana, con la sistemazione delle sue strutture, e il restauro dell’edificio citato in precedenza, che potrebbe diventare la sede delle locali associazioni. Cantierabilità X Nessun progetto Progetto di fattibilità Progetto definitivo Azione attivabile e costo stimato Azione 2: La spesa stimata per la riqualificazione del parco e di Villa Pontello è di € 130.000, considerando il Comune di Crocetta del Montello quale beneficiario dell’intervento. Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 77 CR28 CASA RURALE “CAMILLI” Casa rurale “Camilli”: veduta dell’edificio situato nelle Grave di Ciano 78 DATI IDENTIFICATIVI Panorama verso sud (Grave di Ciano e Montello) Nome del sito Casa rurale “Camilli” Tipologia e numero identificativo Residenze e architetture rurali Parole chiave Casa rurale, paesaggio fluviale Localizzazione (Comune): Grave di Ciano Crocetta del Montello Coordinate GIS: 17 37 424; 50 80 804 Proprietà Presumibilmente privata, ad uso dell’A.F.V. “Alto Piave” Accesso al pubblico Non accessibile. L’ingresso è a discrezione all’A.F.V. “Alto Piave” CR28 L’ingresso al sito Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 79 DESCRIZIONE Descrizione del bene Caratteristiche del bene La casa rurale “Camilli” si trova all’estremità settentrionale dell’estesa area delle Grave di Ciano, dove il corso del Piave si divide in due grandi diramazioni, all’interno delle quali si estende un ambito geografico umido di grande valore paesaggistico e naturalistico, caratterizzato da ampie zone boschive e prative attraversate da rogge e dalla presenza di stagni e piccoli specchi d’acqua. L’edificio è situato all’interno di una proprietà gestita dall’A.F.V. (Azienda Faunistico Venatoria) “Alto Piave”. L’edificio, che si sviluppa su due piani, è affiancato verso ponente da un ricovero attrezzi e frontalmente da un modesto manufatto, presumibilmente in parte adibito a forno da pane. In relazione alla Rete Natura 2000, il sito in cui sorge la casa rurale è compreso nelle aree ZPS “Grave del Piave” (IT3240023) e SIC “Grave del Piave-Fiume Soligo-Fosso di Negrisia” (IT3240030). Bibliografia S. Narduzzo, Il paese scomparso ovvero Condugol di Ciano, Grafiche Antiga, Cornuda (TV), 1993; “Le Grave di Ciano”, Progetto per un recupero ambientale, Comune di Crocetta del Montello, 2008. Frequentazione turistica Nulla, in quanto la frequentazione del sito è legata essenzialmente all’attività dell’Azienda Faunistico Venatoria “Alto Piave”. STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA STRADA DELL’ARCHITETTURA X BICINVACANZA ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI” 80 STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE DI INTERVENTI PROGETTUALI Stato di conservazione Dal sopralluogo effettuato la casa rurale, utilizzata dalla locale Azienda Faunistico Venatoria, allo stato attuale si trova in discrete condizioni, mentre il piccolo edificio attiguo è piuttosto degradato. Il ricovero attrezzi invece, di costruzione più recente, è interessato da lavori di manutenzione riguardanti la copertura. Proposte di intervento Una volta definita con precisione la proprietà e l’ente di gestione dell’area, si propone una riqualificazione complessiva del sito, che possa comprendere interventi sia sulla casa rurale che sul manufatto adiacente, senza dimenticare la sistemazione delle dirette pertinenze. Le opere previste dovranno infatti essere finalizzate a permettere la fruibilità turistica della casa rurale e della zona circostante, per valorizzare questa sezione del più ampio contesto fluviale delle Grave di Ciano, contraddistinto dal grande valore ambientale e paesaggistico. Cantierabilità X Nessun progetto Progetto di fattibilità Progetto definitivo Azione attivabile e costo stimato Azione 2: La spesa ammissibile è di € 130.000 considerando un ente pubblico o un’associazione come possibili beneficiari dell’intervento. Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 81 CR29 82 CASA “TRES” DATI IDENTIFICATIVI Vista del lato nord Nome del sito Casa “Tres” Tipologia e numero identificativo Residenze e architetture rurali Parole chiave Edificio rurale, muro in sassi, fienile Localizzazione (Comune): Via G. D’Annunzio,18 Crocetta del Montello Coordinate GIS: 17 40 997; 50 80 024 Proprietà Privata Accesso al pubblico Visibile dalla SP 77 CR 29 Particolare del fienile semicrollato Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 83 DESCRIZIONE Descrizione del bene Caratteristiche del bene L’edificio rurale in oggetto, databile presumibilmente alla prima metà del XX secolo, si compone di tipologia in linea, con una parte residenziale affiancata ad uno spazio uso fienile. Il volume residenziale originario è composto da tre livelli - con planimetria regolare e scala centrale - oltre alle due campate di ampio volume, ad uso fienile. Nel lotto sono presenti alcune pertinenze funzionali alla conduzione del fondo, risalenti agli anni ‘50. Proprio per le sue caratteristiche tipologico-formali l’ immobile è schedato, dal Piano d’ Area con la “Scheda B: edificio XIV-1”, con un vincolo conservativo definito dal 4° grado di protezione. L’immobile è ubicato in una zona rurale integra, che si caratterizzata dal particolare andamento delle curve di livello della collina oltre che dalla presenza di un bosco. Proprio dal bosco, presumibilmente una vecchia strada poderale conduceva direttamente al primo piano della casa rurale e da qui, scendeva gradualmente -contenuta da un muro a secco- verso il podere, definendo così un’originale integrazione tra tipologia e altimetrie del luogo che, se possibile, andrebbe ricostituita. Proprio per le sue inalterate caratteristiche rurali-paesaggistiche il luogo è un punto privilegiato di “osservazione sul paesaggio rurale”, ed è auspicabile che la nuova proprietà preveda, pur con nuove e compatibili destinazioni d’ uso, ad un recupero conservativo dell’ immobile da attuarsi attraverso un contestuale progetto di inserimento paesaggistico. Bibliografia Comune di Crocetta del Montello, Piano d’ Area, Scheda B Edificio XIV -1 ; Frequentazione turistica Attualmente bassa, mentre potenzialmente con frequentazione media se recuperato con funzioni azienda agricola con punto vendita e laboratorio di trasformazione dei prodotti agricoli. X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA STRADA DELL’ARCHITETTURA X BICINVACANZA ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI” 84 STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE DI INTERVENTI PROGETTUALI Stato di conservazione L’ edificio è in pessimo stato di conservazione e parte del fienile è crollato non molto tempo fa. Dal punto di vista paesaggistico l’ area collinare di pertinenza dell’ immobile, necessita di opportuna sistemazione , anche delle strade poderali, con opere di riconfinazione e di sistemazione di un’area boschiva. Proposte di intervento L’immobile rurale “Casa Tres”, è stata oggetto di recente compravendita, finalizzata ad un auspicabile intervento di restauro. La nuova proprietà, molto sensibile al mantenimento delle caratteristiche paesaggistiche originarie del luogo, prevede in un prossimo futuro un importante intervento di ripristino tipologico, ubicandovi una nuova azienda agricola, con funzioni di vendita, trasformazione dei prodotti agricoli, area residenziale, il tutto da inserire compatibilmente con le caratteristiche tipologiche dell’ edificio e nel pieno rispetto dei luoghi. Interessante sarebbe anche la riproposizione della originaria “strada poderale” che conduceva direttamente dal bosco al primo piano della casa rurale e da qui, scendeva gradualmente -contenuta da un tipico muro a secco in sassi del Piave - verso il podere, ridefinendo così questa caratteristica “integrazione” tra edificio rurale e i terreni circostanti. Cantierabilità X Nessun progetto Progetto di fattibilità Progetto definitivo Azione attivabile e costo stimato Azione 2: Totale stimato, per uno stralcio funzionale delle parti esterne del tetto,intonaci € 130.000,00; Azione 3: Totale stimato,per uno stralcio funzionale della sistemazione delle aree esterne, riconfinazione, muri a secco, strada poderale € 130.000,00; Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 85 MO33 CIMITERO OTTOCENTESCO DI SANTA MARIA IN COLLE Scalinata e portale d’ingresso 86 DATI IDENTIFICATIVI Monumenti funerari Sacello interno Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani Nome del sito Cimitero ottocentesco di Santa Maria in Colle Tipologia e numero identificativo Parole chiave Beni di pregio architettonico MO33 Cimitero, sacello, memoria Localizzazione (Comune): Via Mercato Vecchio in località Santa Maria in Colle Coordinate GIS: 17 36 529; 50 74 349 Proprietà Pubblica: Comune di Montebelluna Accesso al pubblico libero 87 DESCRIZIONE Descrizione del bene Caratteristiche del bene L’analisi delle fonti d’archivio e delle mappe storiche indica che il sito a nord della Pieve di S. Maria in Colle fu individuato quale Cimitero nel 1812. In pochi decenni il cimitero si rivelerà insufficiente, di fronte al forte sviluppo demografico e si renderà necessario nel 1856 un primo ampliamento ad opera dell’ing. Giuseppe Legrenzi. Dalle mappe storiche pervenuteci (…) si evidenzia un primo ampliamento eseguito in direzione nord, in continuità con l’impianto originario (…). Il progetto fu completato con un’ampia scalinata composta di gradini in pietra per l’accesso dal piano stradale. L’entrata del camposanto fu sostituita da un sobrio portale d’ingresso in pietra arenaria; fu infine costruito nel mezzo un piccolo fabbricato adibito a cella mortuaria. Nel 1895 fu necessario un successivo ampliamento, a firma dell’ Ing. G.B Dall’ Armi, poi ancora un altro portano il camposanto alla configurazione attuale. Dal 1931 le sepolture vengono ospitate in una nuova struttura e il Camposanto di Santa Maria in Colle cessò definitivamente di funzionare. Il sito, localizzato fra l’area medievale di Mercato Vecchio e la zona ottocentesca di Pieve, è un’ex area cimiteriale leggermente inclinata ed orientata in direzione nord-sud, cinta da un muro in sassi, con un portale del XIX secolo ed un piccolo sacello nella parte centrale dell’area. Il fronte principale è quello sud, su Via Mercato Vecchio, e si attesta davanti al lato nord della Chiesa di Santa Maria in Colle. Un terrapieno evidenzia la differenza di quota tra il piano stradale e l’ingresso e si accede al camposanto tramite una scenografica scalinata in pietra che conduce al portale neoclassico, con quattro colonne e trabeazione, tipicamente ottocentesco. Alti cipressi ornano ancora oggi tutto il prospetto; l’accesso all’interno avviene tramite una cancellata. L’area sacra conserva la sua suddivisione in campi, sette nella porzione più antica, otto nella parte posteriore più recente. Il sacello, piccola costruzione con un frontone arcuato, un portale leggermente strombato e le facciate decorate da tracce di antiche lapidi sepolcrali, separa le due grandi partizioni. Tutto il muro di cinta al suo interno conserva antiche lapidi e lastre funerarie, alcune delle quali riportano iscrizioni leggibili ancora oggi. Bibliografia Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto; Dichiarazione di Interesse culturale dell’Immobile denominato Ex Cimitero di Santa Maria in Colle Frequentazione turistica Bassa, pur essendo il luogo inserito nel caratteristico sito medioevale di Mercato Vecchio STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA STRADA DELL’ARCHITETTURA X BICINVACANZA ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI” 88 STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE DI INTERVENTI PROGETTUALI Stato di conservazione Mediocre: l’immobile necessita complessivamente di un intervento coordinato di restauro conservativo a valenza edilizia,oltre che urbana, per definire una nuova funzione pubblica. Nell’ intervento di restauro andrà conservata/recuperata la “memoria del luogo”, la sua suddivisione in campi: sette nella porzione più antica, otto nella parte più recente… Anche il piccolo sacello, che suddivide le due parti, necessita di restauro, soprattutto nelle facciate, decorate da tracce di antiche lapidi sepolcrali. Il muro di cinta, attualmente in cattivo stato di conservazione, necessita di un importante intervento di restauro/ pulizia dalla vegetazione infestante, con contestuale pulizia delle superfici lapidee di lapidi e lastre funerarie. Il “sistema” della scalinata, con rampe, muri e percorsi esterni, l’importante portale neoclassico d’ingresso all’ex cimitero, come pure la cancellata, richiedono interventi manutentivi e di restauro conservativo soprattutto nelle superfici lapidee. Proposte di intervento Gli obiettivi progettuali condivisi dall’ Amministrazione Comunale di Montebelluna sono di diversa natura, non solo di conservazione e restauro del bene/sito, ma contestualmente anche di riqualificazione turisticoculturale, (area per manifestazioni all’aperto, giardino della memoria) per una valorizzazione congiunta dell’ importante area medievale di Mercato Vecchio posta all’ interno di un “sistema urbano di visitazione dei luoghi identitari ” della Città di Montebelluna. Già nel 2005 era stato redatto dall’ Arch. Sandro Pandolfo, un progetto preliminare per la riqualificazione ed il riuso del luogo, che evidenziava la componente storica del sito, le sue matrici progettuali (con riferimento al giardino all’italiana …) e le “relazioni” storico-paesaggistiche con il contesto: colle, Chiesa di Santa Maria e la sottostante area urbana. Ora, anche alla luce del provvedimento della Soprintendenza di Venezia dell’ 11 Luglio 2012, con il quale è stata accertata la sussistenza dell’ interesse culturale dell’ immobile in oggetto, sottoponendolo a vincolo come previsto dal D.Lgs 42/2004, si evidenzia l’urgenza di intervenire, attraverso un nuovo progetto di restauro conservativo che abbia quali priorità il restauro del muro perimetrale, incluse lapidi e monumenti funebri, il restauro del sacello con la contestuale sistemazione/ridefinizione delle superfici esterne del camposanto, comprendenti anche il portale d’ingresso, la scalinata e i percorsi di “relazione” alla Chiesa e alla “Casa del campanaro”. Cantierabilità X Nessun progetto Progetto di fattibilità Progetto definitivo Azione attivabile e costo stimato Azione 2, Azione 3: Attraverso un restauro conservativo dell’ immobile con un intervento, anche per singoli stralci funzionali, (muro perimetrale e sacello, portale d’ingresso/scalinata e aree interne/esterne di relazione, piantumazioni / verde e impianto d’ illuminazione etc ) comunque stimabile superiore ad € 130.000,00 per Azione. Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 89 MO34 COMPLESSO DI VILLA CORRER PISANI Veduta del fronte principale 90 DATI IDENTIFICATIVI Panoramica della pineta Nome del sito Complesso di Villa Correr Pisani Tipologia e numero identificativo Villa Parole chiave villa, parco,fontana, chiesa Via Anassillide, località Biadene, Montebelluna Localizzazione (Comune): MO34 Coordinate GIS: 17 37 391; 50 75 230 Proprietà Comune di Montebelluna e Parrocchia di Santa Lucia in Biadene Accesso al pubblico Regolamentato in occasione delle manifestazioni; libero al pubblico alla pineta. Da concordare per la ex-chiesa ParrocchiaLe. Particolare de “L’Assunta” di Giovan Battista Tiepolo Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 91 DESCRIZIONE Descrizione del bene/sito Caratteristiche del bene/sito A partire dal sesto decennio del '600 Anzolo Correr, grande diplomatico e procuratore di S. Marco, intraprende un' intensissima attività fondiaria a Biadene che culmina con la costruzione di un Palazzo Dominicale il cui assetto ci viene fedelmente restituito dalla mappa dello Spinelli del 1681. La dimora, centro di attività economiche ben testimoniate dalle destinazioni d'uso delle sue cellule, assume, sin dall'inizio, una forte caratterizzazione aristocratica, ben evidente nello splendore degli interni affrescati e nel suo apparire celebrativo e teatrale, quasi una quinta scenica ai piedi del Montello. Tale vocazione verrà riaffermata in occasione delle nozze di Isabella Correr e Almorò Pisani, celebrate nella Parrocchiale di San Vittore e Santa Lucia adornata, per l'occasione, dal saggio (L'Assunta) del giovane Giambattista Tiepolo. Dopo essere transitato, nel corso del Settecento, per i Grimani e gli Erizzo, il complesso subisce, nel secolo successivo e almeno fino alla metà del Novecento, una serie di consistenti trasformazioni che stravolgono, in parte, l'assetto originario. La chiesetta, recentemente restaurata, è ora una sala teatrale intitolata allo storico biadenese "Roberto Binotto" ed è sede di eventi culturali ed artistici. Capace di 188 posti a sedere comprende una sala regia, impianto luci e sonoro, palcoscenico di m 9 di profondità, m 8 di boccascena e m 6 di altezza, platea con gradinata rialzata e un comodo parcheggio nel parco della Villa. Bibliografia Dal sito istituzionale del Comune di Montebelluna; Ville Venete: la Provincia di Treviso, Istituto regionale per le ville venete, Provincia di Treviso, Marsilio, 2001 Frequentazione turistica Discreta, per quanto riguarda la Villa e la Chiesetta, buona per la pineta. Potenzialmente il luogo, con funzione di Centro Culturale e di spazio polifunzionale, potrebbe avere proprio per le sue caratteristiche storicoarchitettoniche-ambientali (la pineta) un’ alta frequentazione turistica su scala intercomunale. X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA STRADA DELL’ARCHITETTURA X BICINVACANZA ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI” 92 STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE DI INTERVENTI PROGETTUALI Stato di conservazione Mediocre per quanto riguarda la Villa, come pure per la ex Chiesa Parrocchiale. Per quanto concerne le aree esterne alla Villa con destinazione a parco e l’area della fontana, lo stato di conservazionemanutenzione è scarso. La pineta, grande area paesaggistica a verde del complesso di Villa Correr Pisani, è in buono stato di conservazione/ manutenzione. Proposte di intervento Gli obiettivi che un auspicabile progetto si propone sono di diversa natura, non solo di conservazione e restauro del complesso di Villa Correr Pisani, ma anche di incentivazione del ruolo turistico-culturale, dell’ attuale destinazione a Centro Culturale, con effetti sulla promozione turistica di tutta l’area limitrofa. Infatti questa villa veneta si colloca in una posizione particolarmente felice come “porta d’ accesso” al Montello e potrebbe trovare anche con la sistemazione della pineta retrostante un ulteriore spazio polifunzionale, con scala d’uso/fruizione intercomunale. Il corpo padronale e gli annessi volumi di Villa Correr Pisani, di indubbio valore storico-architettonico, necessitano nel breve perlomeno di un restauro conservativo delle facciate, dei serramenti/oscuri con contestuale ripassatura/ restauro del manto di copertura.Anche la ex chiesa Parrocchiale necessita di un auspicabile intervento di restauro conservativo da attuarsi, in questo caso, dal soggetto privato: la Parrocchia di Santa Lucia di Badene. Villa Correr Pisani e l’ex Chiesa Parrocchiale dovrebbero trovare, all’ interno di un unitario progetto, un nuovo collegamento pedonale, con l’obiettivo di una loro reciproca valorizzazione.Infine la pineta, quale elemento del paesaggio, necessita di un ripristino-recupero che la progettazione preliminare-definitiva dell’ Azione 3 della Misura 323/A può quantificare nei costi visto l’ esistenza di un progetto di fattibilità. Lo stesso per la quantificazione degli interventi sul patrimonio architettonico, di cui all’ Azione 2, alla Villa e alla ex-chiesa Parrocchiale, si demanda alla relativa progettazione per una stima attendibile dei costi, da prevedere eventualmente anche per singoli stralci funzionali. Cantierabilità X Nessun progetto: sia per Villa Pisani che per l’ ex chiesa Parrocchiale; X Progetto di fattibilità: per il recupero ambientale della pineta; Progetto definitivo Azione attivabile e costo stimato Azione 2: Per il restauro architettonico del complesso di edifici Villa Pisani Correr (superiore ad € 130.000,00) e per l’ex chiesa Parrocchiale (superiore ad € 130.000,00); Azione 3 : per il ripristino-recupero della pineta e di alcuni elementi del parco di Villa Pisani Correr che possono rappresentare memoria della vita collettiva (es. fontana). Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 93 MO35 MAGLIO CELATO Prospetto del maglio sullo Stradone del Bosco 94 DATI IDENTIFICATIVI Nome del sito Maglio Celato Tipologia e numero identificativo Archeologia industriale Parole chiave maglio, acqua, Canale Brentella, memoria Localizzazione (Comune): Via Stradone del Bosco; Località Pederiva , Montebelluna Coordinate GIS: 17 36 384; 50 76 362 Proprietà Privata Accesso al pubblico Da concordare con la Proprietà MO35 Particolari dell’interno con dimostrazione per i ragazzi Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 95 DESCRIZIONE Descrizione del bene Caratteristiche del bene Grazie al Canale Brentella, approvato dal Senato Veneto e costruito nel 1436, destinato a soddisfare i bisogni di irrigazione, di alimentazione di uomini e animali, di offerta di energia di una vasta area dell’alta pianura trevigiana sorsero numerosi mulini e opifici pre-industriali (magli, battiferro, mole, seghe da legname). Dal 1880 circa sono stati i Celato a lavorare nel maglio situato sul canale Brentella a Pederiva. Originariamente il battiferro era mosso da quattro ruote ad acqua, la mola da due. Nel 1939 il rifornimento di energia fu convertito da idrico ad elettrico. La costruzione di attrezzi quali vanghe, badili, accette, coltelli continuò fino agli anni ’70, periodo in cui tali arnesi furono prodotti industrialmente e l’attività artigianale del maglio cessò. Il Maglio Celato fu il primo esempio di sfruttamento “industriale” del Canale del Bosco. L’impianto originario è del XVII secolo, costruito da una famiglia di battiferro arrivata dal bellunese. Bibliografia “Bimbinbici 2010” – descrizione del percorso – Montebelluna Nuova; Archivio Storico del Consorzio Piave; “Il Canale Brentella”, Tesi di Laurea in Cd-Rom, O. Pierdonà; Frequentazione turistica Attualmente bassa; aumentabile se l’immobile venisse recuperato quale sede museale, con un restauro dell’antico processo produttivo protoindustriale, diventando elemento di identità e di testimonianza della produzione degli arnesi rurali per l’intero territorio montebellunese. X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA STRADA DELL’ARCHITETTURA BICINVACANZA ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI” 96 STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE DI INTERVENTI PROGETTUALI Stato di conservazione Nel suo complesso l’ edificio del maglio si trova attualmente in un pessimo stato di conservazione sia dell’ edificio esterno che dell’antica struttura di produzione del maglio. Si evidenziano anche problemi statico-strutturali in alcune parti dell’ immobile che necessitano di un urgente intervento. Proposte di intervento Gli obiettivi che un auspicabile progetto potrebbe proporre alla Proprietà sono di diversa natura: non solo di conservazione e restauro del maglio , ma anche di riqualificazione turistico-culturale , con una attenzione generale alle “Vie d’ Acqua” ed in primis alla valorizzazione dell’ itinerario lungo il Canale Brentella. In tal senso l’ Amministrazione Comunale di Montebelluna, intende valorizzare le “prime industrie” del montebellunese, sorte proprio lungo il Canale Brentella, attraverso dei percorsi rurali lungo le sponde del canale dalle origini quattrocentesche. L’ edificio andrebbe restaurato nelle sue principali componenti esterne: tetto, intonaci e serramenti conservando sempre le caratteristiche di architettura proto-industriale ed il suo “genius loci”. Anche internamente quindi il maglio necessita di un attento restauro/recupero conservativo di tutte le “macchine/componenti del maglio”. Il fine è di rendere funzionante, con scopi didattici, e visibile la struttura proto-industriale, a potenziali turisti e scolaresche, oltre che far conoscere le modalità produttive e le principali tipologie di arnesi rurali.(rimasti in produzione nel maglio sino al 1970). L’ edificio, di proprietà privata, potrebbe diventare potenzialmente un “museo etnografico”, prevedendo anche un’ adeguata informazione turistica plurilingue e dei servizi / gadget al turista atti a remunerare nel tempo l’ operazione di restauro/visibilità pubblica sottesa da questa ipotesi di intervento. Cantierabilità X Nessun progetto Progetto di fattibilità Progetto definitivo Azioni attivabili e costo stimato Azione 2: Totale stimato dei lavori di restauro/ristrutturazione del maglio superiore ad € 130.000,00 Azione 3: Totale stimato dei lavori per un possibile ripristino delle aree esterne in prossimità del Canale Brentella pari ad € 50.000,00 Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 97 MO36 MULINO CABERLOTTO Veduta dell’ingresso e del ponte sul Canale di Caerano 98 DATI IDENTIFICATIVI Nome del sito Mulino Caberlotto Tipologia e numero identificativo archeologia industriale e di trasformazione agricola MO36 Parole chiave Mulino, Brentella archeologia, memoria Localizzazione (Comune): Via Caberlotto Guarda, Montebelluna Coordinate GIS: Proprietà Privata Accesso al pubblico Da concordare con la Proprietà; visibile dall’ esterno Vedute esterne del ponte e del mulino Caberlotto Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 99 DESCRIZIONE Descrizione del bene Caratteristiche del bene Il Mulino Caberlotto e la “zona dei Prati”, nei confini dei Comuni di Montebelluna e Trevignano è una zona integra di un “paesaggio agrario originario e caratterizzata dall’acqua”. Proprio ai confini dei due comuni il “Canale Caerano” con elegante maestria di chiuse e paratie si divide in tre corsi d’acqua (chiamati “Partidor”) denominati “Istrana”, “Padernello” e “Spin”. Dalla parte terminale di questo canale, la cui origine risale al 1400, ai fabbricati posti a nord e denominati Mulino Caberlotto - la cui costruzione è databile attorno al 1550 secondo documenti dell’archivio storico del Consorzio di Bonifica Bretella- distano circa 300 ml. L'opificio del “Mulino Caberlotto” originariamente era un mulino con “tre ruote a coppedello”. Dopo la sistemazione e rettifica del corso del Canale di Caerano, avvenuta nel 1894, la ruote esterne del Mulino Caberlotto furono ricostruite a pala. Una ruota è ancora presente ed in buono stato. Da notare anche l'impianto automatico di pulitura del canale e una siepe, ricostituita dal Consorzio di Bonifica Bretella, utilizzando le essenze tipiche della zona. Il mulino si presenta edificato su tre livelli con un caratteristico ponte d’ ingresso sul Canale Careano che caratterizza paesaggisticamente il sito. E’ inserito in un percorso di visitazione degli edifici proto-industriali lungo le “Vie d’ acqua” del territorio montebellunese. Bibliografia “Bimbinbici 2010” – descrizione del percorso – Montebelluna Nuova; Archivio Storico Consorzio Piave; “Il Canale Brentella”, Tesi di Laurea in Cd-Rom, O. Pierdonà; Mulino Caberlotto , LEGAMBIENTE 737, dicembre 08, 2006; Frequentazione turistica media; X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI (3km) X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA (3km) STRADA DELL’ARCHITETTURA X BICINVACANZA (3km) ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI” 100 STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE DI INTERVENTI PROGETTUALI Stato di conservazione Il complesso dei fabbricati che compongono il Mulino Caberlotto si trovano in ottimo stato di conservazione, con i “giochi d’acqua” , il mulino ed i “salti”, e con il “Canale di Caerano”,con lue sue sponde verdi ricche di siepi di vario genere, creano un habitat meraviglioso ed incantevole. Proposte di intervento Molto buono nel suo complesso, il restauro ed il recupero paesaggistico del luogo realizzato dalla Proprietà in anni recenti. Gli obiettivi per un ulteriore progetto da proporre alla Proprietà sono di diversa natura: non solo di conservazione e restauro del mulino, proseguendo ovviamente nelle “azioni di restauro conservativo” in continuità a quanto già intrapreso dalla Proprietà, ma anche di riqualificazione turistico-culturale-ambientale, inserendolo in una “rete di visitazione intercomunale dei manufatti proto industriali” lungo la “Via d’acqua del Canale Brentella”. L’ obiettivo primario è quello di aumentare la visibilità del luogo con positive ricadute sull’economia turistica dei Comuni di Montebelluna e Trevignano, con un percorso che, in parte già esistente, colleghi l’ area naturalistica dei “Prati” con il centro urbano di Montebelluna. E’ inconfutabile per chi fa un’indagine sul campo, che l’area dei “Prati”, il “Canale Caerano”, il Mulino Caberlotto, le siepi, i giochi d’acqua, la presenza degli animali selvatici, le aree di sosta per l’osservazione, la riserva di Lepri, gli uccelli migratori e acquatici, rendono questo “paesaggio rurale” da salvaguardare e tutelare, come tra l’altro previsto anche dal PRG di Montebelluna e Trevignano. Le Azioni 2 e 3 della Misura 323/A potranno pertanto essere utili, attraverso una mirata progettazione preliminaredefinitiva a definire i costi, per un auspicabile intervento integrato sia nel complesso degli edifici del Mulino Caberlotto che nel paesaggio rurale e delle acque, oltre che nei manufatti che rappresentano la memoria/testimonianza della vita collettiva e del lavoro in ambito rurale quali macine, ruote, meridiana … Cantierabilità X Nessun progetto Progetto di fattibilità Progetto definitivo Azioni attivabili e costo stimato Azione 2 : Restauro del complesso di edifici del Mulino Caberlotto; Azione 3: Nel paesaggio rurale per il ripristino di alcuni elementi del Canale di Caerano, dell’area naturalistica dei “Prati” (con eventuali definizioni di nuove aree di sosta e di osservazione) e nel recupero dei manufatti che rappresentano memoria della vita collettiva e del lavoro. Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 101 VO39 TORRE CAMPANARIA DELLA CHIESA DI VOLPAGO Torre campanaria della Chiesa di Volpago: veduta dell’ edificio sacro 102 DATI IDENTIFICATIVI L’area transennata per caduta calcinacci Nome del sito Torre campanaria della chiesa di Volpago Tipologia e numero identificativo Chiesa Parole chiave Edificio sacro Localizzazione (Comune): Via Venozzi Volpago del Montello Coordinate GIS: 17 42 468; 50 73 988 Proprietà Proprietà della parrocchia Accesso al pubblico Libero per quanto riguarda la chiesa parrocchiale sottostante VO39 Veduta generale della chiesa e della torre (lato nord) Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 103 DESCRIZIONE Descrizione del bene Caratteristiche del bene Situata all’interno del centro abitato, la Pieve di Volpago fa la sua comparsa documentale nel 996. In una Bolla di Papa Eugenio III del 1152 si conferma al Vescovo Bonifacio tutto il territorio diocesano come villa antichissima ed importante nella guerra tra Guelfi e Ghibellini. Da una delle prime visite pastorali si riporta come “….la torre, di forma gotica e merlata risulta ultimata nel 1273, presso il castello, per la difesa della villa e, dall’epoca medievale, fu sempre conservata ad uso campanile…”. Anche nelle visite pastorali successive si scrive che furono eseguiti dei restauri, ma che fu “…conservata perfettamente la forma della sacra torre medievale…”. Dalla visita pastorale di Mons. Longhin del 1909, a proposito dell’edificio sacro si dice ciò: ”…Campanile antichissimo, torre medievale, le sue condizioni statiche sono buone, le tre campate della Chiesa furono benedette dal Vescovo di Ceneda nel 1758…”. Nel 1747 la parrocchiale di Volpago era a tre navate con un altare della Patrona in legno intarsiato. L’attuale chiesa, costruita sulle fondamenta della precedente (1827), fu consacrata nel 1853. Bibliografia AA.VV., Il Veneto paese per paese, Bonechi, Firenze, 1998. Frequentazione turistica Media, legata alle funzioni religiose relative alla chiesa parrocchiale attigua. X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA STRADA DELL’ARCHITETTURA X BICINVACANZA ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI” 104 STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE DI INTERVENTI PROGETTUALI Stato di conservazione L’elemento architettonico si presenta in condizioni piuttosto precarie, dal momento che vi sono dei problemi riguardanti la muratura, che risulta in alcuni punti decisamente degradata, con distacchi di porzioni di materiale costruttivo testimoniati dalla frequente presenza di scaglie e pezzi di laterizio alla base della chiesa parrocchiale in prossimità della torre. Sono stati inoltre accertati dei problemi strutturali del campanile stesso, sul quale si notano alcune crepe e fessurazioni della muratura soprattutto nel lato sud della torre. Proposte di intervento La torre campanaria necessita di operazioni di restauro necessarie da un lato a consolidare la struttura nel suo complesso e dall’altro a eliminare le problematiche inerenti la muratura che presenta i problemi elencati in precedenza. La torre campanaria dovrà quindi essere sottoposta ad un intervento di risanamento che preveda la pulizia delle parti in muratura compromesse e l’eventuale sostituzione del materiale deteriorato con laterizi della stessa fattura. Allo stesso tempo sarà necessario il consolidamento della struttura, con il posizionamento di rinforzi in materiale apposito. Cantierabilità Nessun progetto Progetto di fattibilità X Progetto definitivo. Esiste un progetto di restauro e risanamento conservativo che prevede un intervento relativo alla parte in muratura faccia a vista sovrastante il tetto della chiesa parrocchiale. Azione attivabile e costo stimato Azione 2: Gli interventi di restauro descritti in precedenza avranno un costo totale stimato complessivamente di € 130.000. Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 105 VO40 COMPLESSO DI CA’BRESSA Complesso storico di Cà Bressa: veduta della facciata principale dell’edificio 106 DATI IDENTIFICATIVI Vedutadelretrodell’edificio(latoest) Nome del sito Complesso di Cà Bressa Tipologia e numero identificativo Residenze e architetture rurali Parole chiave Edificio storico, Villa Veneta Localizzazione (Comune): Via San Carlo Volpago del Montello Coordinate GIS: 17 42 799; 50 74 713 Proprietà Proprietà comunale Accesso al pubblico Inaccessibile, l’edificio si trova in stato di avanzato degrado VO40 L’ingressodelcomplessodiCàBressa(latoovest) Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 107 DESCRIZIONE Descrizione del bene Caratteristiche del bene Spesso erroneamente definito localmente come “convento dei nonantolani”, il complesso architettonico di Cà Bressa fu costruito alla fine del XV secolo dai trevigiani Bettignuoli, chiamati Bressa o da Bressa per la loro provenienza bresciana. Le facciate dell’edificio, ora fortemente degradate, hanno tratti tipicamente quattrocenteschi, tipici del periodo antecedente le ville venete, con finestre arcate, bifora centrale e falde del tetto notevoli e decisamente inclinate. All’interno del fabbricato rimangono poche tracce degli antichi soffitti a travature o a cassettoni decorati, dei pavimenti in cotto e alla veneziana e delle pareti affrescate, queste ultime in realtà ancora distinguibili. Il complesso, che in origine comprendeva anche una barchessa, una torre colombaia e una cappella, passò di proprietà ai Manin di Passariano nel 1782 e quindi al demanio austriaco che decise di adibire la villa a caserma. Dai primi anni ’70 è invece di proprietà comunale. A sud dell’edificio, lungo via S. Carlo, si notano le strutture del vicino oratorio, ora adibito a casa privata. Bibliografia Schedato, quale “Luogo di Valore”, dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche - Treviso; AA.VV., Dimore storiche del Comune di Volpago del Montello, Comune di Volpago (TV), 2008; AA.VV., Il Veneto paese per paese, Bonechi, Firenze, 1998. Frequentazione turistica Nulla, in quanto il complesso è del tutto inaccessibile. X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA STRADA DELL’ARCHITETTURA X BICINVACANZA ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI” 108 STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE DI INTERVENTI PROGETTUALI Stato di conservazione Il complesso di Cà Bressa è in stato di completo abbandono e risulta fortemente compromesso in tutte le sue componenti strutturali, compresa la copertura e le facciate, che presentano infissi mancanti o del tutto compromessi. Le adiacenze sono inoltre caratterizzate dalla presenza di una notevole concentrazione arbustiva infestante. Proposte di intervento La villa necessiterebbe perlomeno di un intervento riguardante la copertura, che allo stato attuale si trova in condizioni fatiscenti. Il tetto infatti appare quasi completamente crollato, con il conseguente degrado degli spazi interni sottostanti. Le facciate necessitano della rimozione della vegetazione che ha invaso buona parte dell’edificio, sia nel fronte orientale (il retro) che in quello occidentale. Di primaria importanza è sicuramente il recupero dell’ingresso in via S. Carlo e degli spazi adiacenti, attualmente occupati da una fitta e impenetrabile concentrazione arbustiva infestante, quantomeno per rendere il complesso accessibile. In ultima istanza, dopo la messa in sicurezza dell’edificio e il risanamento dell’area, si propone il restauro dei locali interni che peraltro presentano, come già accennato, delle pareti affrescate. Cantierabilità Nessun progetto Progetto di fattibilità X Progetto definitivo. Esiste un progetto di restauro e risanamento conservativo che prevede una spesa totale di € 1.700.000. Azione attivabile e costo stimato Azione 2: In questa fase si propone di focalizzare l’attenzione sugli interventi finalizzati alla messa in sicurezza dell’edificio e alla riqualificazione delle pertinenze, stimati complessivamente in € 130.000. Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 109 VO41 CASA RURALE "DAL ZOTTO" Veduta del fronte principale 110 DATI IDENTIFICATIVI Nome del sito/ manufatto Casa rurale "Dal Zotto" Tipologia e numero identificativo Residenze e architetture rurali Parole chiave Casa rurale Localizzazione (Comune): Località Venegazzù, Via Armando Diaz Coordinate GIS: 17 40 499; 50 74 427 Proprietà Privato Accesso al pubblico Ottima visibilità ed accessibile in quanto si tratta di un edificio localizzato lungo una via di campagna di libero accesso (ghiaia/terra battuta). L'immobile ha un piccolo lotto di appartenenza ed è addossato alla viabilità di passaggio. VO41 Particolaredelcapitello,dellatraveedelladecorazione Vistacomplessivadasud Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 111 DESCRIZIONE Descrizione del bene Caratteristiche del bene L'immobile è un edificio del XV secolo, la sua destinazione originaria era quella di residenze per gli agricoltori e i contadini che conducevano le terre vicine. L'importanza dell'architettura è sancita dal vincolo specifico che la tutela, ai sensi della Ex Legge 364/1909, vi è un apposito decreto del 31/03/1925 in quanto si tratta di "cose immobili e mobili che abbiano un interesse storico, archeologico, paleontologico o artistico". L'edificio si mostra con un valore intrinseco che lo fa emergere nei confronti delle altre strutture simili; Casa Dal Zotto si presenta semplice ma con un'evidente eleganza, le caratteristiche che la rendono notevole sono: gli elementi costruttivi e decorativi, l'epoca di costruzione e la sua struttura compositiva. Di particolare importanza è il ruolo che ricopre la parte destinata a portico e loggia; il portico presenta due colonne di pietra con basamento e capitello, le linee semplici e pulite connotato la struttura come i estrema eleganza.Le colonne dal porticato sorreggono una trave in legno che sorregge la loggia e i mensoloni di legno della travatura del soffitto. Le colonne della loggia poggiano su un poggiolo in muratura e sorreggono al loro apice una trave in legno; la colonne terminano con due eleganti e semplici capitelli. La raffinatezza e il particolare pregio che caratterizza Casa Del Zotto si vedono anche sulle tracce di affreschi "a tappezzeria", di figure e di immagini sacre. A destra della porzione di immobile composto dalla loggia e dal porticato si sviluppa un'atra parte dell'edificio, di epoca successiva, ma che si inserisce in modo armonioso con la costruzione del XV secolo. La linea di gronda e il colmo sono continui e fungono da unificatori per la composizione. La linea di gronda dell'ampliamento è decorata in modo semplice ma raffinato, mediante l'utilizzo di mattoni con inclinazioni diverse e ripetute. Bibliografia " Dimore storiche del Comune di Volpago del Montello" (Progetto Luigi Pastro - Comune di Volpago del M., 2008) Frequentazione turistica Accessibilità buona, visibilità ottima. La vicinanza del bene allo Stradon del Bosco crea un'opportunità di valorizzazione sia del bene e della sua fruibilità, che del paesaggio che l'itinerario del Montello offre. Connessione con altri itinerari turistici esistenti: X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA STRADA DELL’ARCHITETTURA X BICINVACANZA ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI” 112 STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE DI INTERVENTI PROGETTUALI Stato di conservazione L’edificio si presenta in buono stato manutentivo. Proposte di intervento Le proposte di intervento sono indirizzate principalmente ad una manutenzione ordinaria, eventualmente anche attraverso interventi coordinati su molteplici fronti. Cantierabilità Si possono proporre interventi di questo tipo: dipintura, mantenimento e conservazione degli affreschi; sistemazione spazi esterni del lotto, organizzazione e realizzazione degli spazi in modo funzionale all'importanza dell'immobile (accessi, recinzione, cancello); Manutenzione ordinaria, come ad esempio la sistemazione delle parti di muratura rovinate o se necessario la sistemazione del tetto (travature). X Nessun progetto Progetto di fattibilità Progetto definitivo Azione attivabile e costo stimato Azione 2: Manutenzione straordinaria (riparazioni eventuali carenze della muratura, consolidamento e verifica delle strutture portanti, sistemazione aree esterne, ecc...): € 30.000 Restauro conservativo (restauro dipinto, dipinture esterne, ecc…): € 50.000 Totale complessivo: € 80.000 Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 113 VO42 CASA RURALE "MASSARA" 114 Veduta dallo Stradon del Bosco DATI IDENTIFICATIVI Nome del sito/ manufatto Casa rurale "Massara" Tipologia e numero identificativo Residenze e architetture rurali Parole chiave Casa rurale Localizzazione (Comune): Località Venegazzù, Via Frà Giocondo 18 Coordinate GIS: 17 40 725; 50 74 920 Proprietà Pluriproprietari Accesso al pubblico Buona visibilità. L'Accessibilità è mediocre, l'immobili è arretrato rispetto alla strada principale e e per accedervi è necessario entrare quasi in una proprietà privata. Dallo spazio pubblico si vede solamente il lato posteriore dell'immobile. VO42 Particolaredeldecorosottogronda Prospettoovest,colmoefinestregotiche Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 115 DESCRIZIONE Descrizione del bene Caratteristiche del bene L'immobile si presenta nella sua forma massiccia e con dei riferimenti gotici ben visibili, l'epoca di costruzione si stima tra il 1400 e il 1500. La facciata principale è rivolta a sud ed in questa non sono visibili riferimenti gotici, presenti solo sul fianco rivolto ad ovest; sul lato sono visibili ancora due aperture snelle a forma ogivale, le quali sono riuscite a sfuggire ai forti rimaneggiamenti apportati nel corso dei secoli. Si presume che vi fossero altre aperture con le stesse caratteristiche, ad esempio sul lato ad est, che però ad oggi risultano non visibili. Le soglie sui davanzali richiamo l'importanza aristocratica dell'immobile, ove una lastra di bianco-asiago è stata lavorata a mensolone, e viene sostenuta da due modiglioni. Da rilevare che la parte est dell'immobile si connota come un ampliamento compiuto in epoca successiva; l'aggiunta risulta essere coerente con l'aspetto dell'immobile anche se si nota la differenza stilistica. Sulla facciata a sud sono ancora visibili resti di affreschi "a tappezzeria". Va segnalato lo stile importante del cornicione di gronda, specie nella facciata a nord, in cui si nota una mirabile stile nella manifattura e nella successione dei mattoni. Il cornicione sembra prendere forma quasi come se fosse un ricamo, semplice nela sua natura, quanto elegante nel complesso. L'aspetto meno di pregio dell'edificio è sicuramente legato a degli interventi avvenuti in epoca recente; rifacimenti di parti con materiali non in linea con il valore dell'edificio, rivestimenti o finiture utilizzate, danneggiano l'insieme della composizione. Questo problema è sicuramente dovuto alla suddivisione di un unico immobile, progettato con una sua unitarietà complessiva originaria, in diversi proprietari; si notano gli interventi senza logica e che si sono occupati del bene per parti, mettendone cos' a rischio il suo valore e la sua unitarietà. Bibliografia " Dimore storiche del Comune di Volpago del Montello" (Progetto Luigi Pastro - Comune di Volpago del M., 2008) Frequentazione turistica Accessibilità buona, visibilità sufficiente. Connessione con altri itinerari turistici esistenti: X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA STRADA DELL’ARCHITETTURA X BICINVACANZA ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI” 116 STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE DI INTERVENTI PROGETTUALI Stato di conservazione L’edificio si presenta in buono stato manutentivo. Proposte di intervento Le proposte di intervento sono indirizzate principalmente ad una manutenzione ordinaria, eventualmente anche attraverso interventi coordinati su molteplici fronti. Gli interventi auspicabili possono essere: dipintura, mantenimento e conservazione dell'aspetto esteriore (intonaci e affreschi), sistemazione spazi esterni al lotto e interventi finalizzati all'accessibilità/visibilità, manutenzione generale e interventi per il ripristino dello stato originario dell'immobile (rimozione finestre tamponate, sistemazione murature). Ulteriori opere possibili possono essere indirizzate al ripristino e alla messa in sicurezza del tetto nella sua parte verso est, ove la trave superiore appare essere ceduta. La ricognizione sul campo ha mostrato uno differenza tra lo stato di conservazione delle falde, rilevando la necessità di un intervento statico manutentivo a carattere straordinario. SI ritiene utile prevedere un progetto che non stravolga l'unitarietà della composizione originaria, e che vada al di là delle superfetazioni, degli annessi e degli interventi non in linea con il valore e le caratteristiche storicoartistiche del bene. Interventi sugli elementi architettonici, come la gronda e le finestre, pongono a forte rischio il valore storico del bene, modificandolo a tal punto da farlo apparire come un insieme di parti ed aggiunte incongrue. Cantierabilità X Nessun progetto Progetto di fattibilità Progetto definitivo Azione attivabile e costo stimato Azione 2: Manutenzione straordinaria (sistemazione falde e strutture del tetto cedute, ecc...): € 30.000 Restauro conservativo (ripristino parti di muratura danneggiate, dipintura delle pareti e conservazione degli affreschi, ecc...): € 50.000 Totale complessivo: € 80.000 Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 117 VO43 BARCHESSA LOREDAN Barchessa Loredan: veduta d’insieme dell’edificio 118 DATI IDENTIFICATIVI Vista dell’ingresso della proprietà Loredan Nome del sito Barchessa Loredan Tipologia e numero identificativo Villa Parole chiave Villa veneta Localizzazione (Comune): Via Frà Giocondo, 57 Volpago del Montello Coordinate GIS: 17 43 373; 50 75 159 Proprietà Privata: Famiglia Loredan Accesso al pubblico Libero accesso, negli orari di apertura dell’azienda agricola situata al pianterreno VO43 Il viale alberato che attraversa i vigneti Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 119 DESCRIZIONE Descrizione del bene Caratteristiche del bene Bibliografia Schedato, quale “Luogo di Valore” dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche - Treviso; AA.VV., Dimore storiche del Comune di Volpago del Montello, Comune di Volpago (TV), 2008; AA.VV., Ville venete: la Provincia di Treviso, Marsilio, Venezia, 2001. Frequentazione turistica Media, legata alla vendita del vino dell’Azienda Agricola Loredan. L’imponente edificio della barchessa Loredan (vincolato secondo la L.1089/1939), visibile anche dalla strada Schiavonesca Nuova, si trova all’interno della vasta proprietà della famiglia veneziana, completamente coltivata a vigneto. La barchessa è l’elemento superstite di un vasto complesso architettonico realizzato all’inizio del XVI secolo dalla famiglia Bressa e sorge ai piedi del Montello lungo lo “Stradone del Bosco”. A questo proposito il Saccardo (1874) riporta un celebre aneddoto secondo il quale una notte venne deviato il corso del canale Brentella (che costeggia appunto lo Stradone del Bosco) affinchè il complesso non venisse distrutto poiché a nord della via d’acqua, secondo il decreto della Repubblica di Venezia del 1592, tutte le costruzioni dovevano essere demanializzate e abbattute in quanto interne al Bosco. Nel 1700 la villa è proprietà della famiglia Marcello e sembra che in questo periodo sia avvenuta la ristrutturazione del complesso, forse affidata a Giorgio Massari. Nel XIX secolo la proprietà passa agli Scondella, responsabili della demolizione della villa, che già si trovava in cattive condizioni, che avvenne nel 1840. Dopo la seconda guerra mondiale l’area venne acquisita dai Loredan, che restaurarono la barchessa e ripristinarono le aree adiacenti. L’edificio a pianta rettangolare è scandito dalle nove arcate che si sviluppano nel lato sud, al di sopra delle quali si trova il piano sottotetto con l’antica funzione di granaio. L’aspetto imponente della barchessa è esaltato dagli archi a tutto sesto, impostati su pilastri e intervallati da un alto ordine di lesene, che si concludono con dei capitelli dorici al di sopra dei quali si distende una cornice modanata che funge da marcapiano. Il granaio è a sua volta scandito da una successione di finestre rettangolari, presenti su tutte le facciate dell’edificio. X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA STRADA DELL’ARCHITETTURA X BICINVACANZA ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI” 120 STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE DI INTERVENTI PROGETTUALI Stato di conservazione La barchessa si trova complessivamente in buono stato di conservazione, comprese le pertinenze che risultano in piccola parte occupate dall’area prativa antistante l’edificio e per lo spazio maggiore (circa 50 ettari) coltivate a vigneto fino alla sottostante strada Schiavonesca Nuova, situata ai piedi del colle su cui sorge la barchessa. La facciata che guarda a sud appare abbastanza ben conservata, tuttavia l’intonaco si presenta sgretolato in alcuni punti. La facciata rivolta verso nord, lungo lo “Stradone del Bosco”, appare più trascurata rispetto al fronte meridionale, dal momento che si nota la diffusa presenza di muffe. Allo stesso tempo gli infissi del granaio dall’esterno appaiono in stato di parziale degrado. Proposte di intervento Gli interventi previsti potrebbero in primo luogo riguardare la sistemazione complessiva degli intonaci e della facciata settentrionale rivolta verso lo “Stradone del Bosco”. In seconda istanza, volendo intraprendere un’azione più profonda di riqualificazione dell’edificio, è ipotizzabile il recupero del sottotetto, con il restauro dei locali dell’antico granaio e la sostituzione degli infissi che allo stato attuale appaiono in buona parte compromessi. In tal modo sarebbe possibile recuperare nuovi spazi da adibire ipoteticamente ad attività legate alla vendita e alla promozione dei prodotti dell’Azienda Agricola o ad iniziative di tipo culturale. Cantierabilità X Nessun progetto Progetto di fattibilità Progetto definitivo Azione attivabile e costo stimato Azione 2: Totale stimato complessivamente in € 100.000, considerando come beneficiario dell’intervento l’Azienda Agricola. Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 121 GI46 VILLA LETIZIA WASSERMANN Villa Letizia Wassermann: veduta dell’edificio principale 122 DATI IDENTIFICATIVI L’edificio “Casa del custode” Nome del sito Villa Letizia Wassermann Tipologia e numero identificativo Villa Parole chiave Villa Veneta Localizzazione (Comune): Via della Vittoria, 180 Giavera del Montello Coordinate GIS: 17 46 401; 50 76 901 Proprietà Comunale Accesso al pubblico Su richiesta, previo contatto con l’ufficio cultura del Comune di Giavera GI46 L’oratorio all’interno del complesso Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 123 DESCRIZIONE Descrizione del bene Caratteristiche del bene Il compendio immobiliare di Villa Letizia Wassermann è costituito dal corpo principale della villa, dagli edifici attigui e dall’area di proprietà di pertinenza ed è posto nel nucleo storico del paese. L’originale costruzione del nobile palazzo a tre piani si colloca nel 1750, a cura della famiglia Meneghetti, che acquistò dai frati certosini l’oratorio dedicato alla Madonna della Salute. Nella prima metà del XIX secolo fu costruito il lungo corpo a due piani, quale pertinenza agricola situata a est del palazzo. Il complesso si sviluppa in un’area verde boscata, delimitata a nord dalla strada e a sud dal canale artificiale della Vittoria. La villa è affiancata ad oriente da un edificio a due piani e un annesso rustico adiacente, con i quali viene a formare un lungo fabbricato disposto in linea. A sud, separata dal corpo principale della villa, si trova un'altra abitazione (la Casa del custode) e infine, in prossimità del cancello di ingresso, l’oratorio privato. Bibliografia Schedato, quale “Luogo di Valore”, dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche - Treviso; Catalogo IRVV, Istituto Regionale Ville Venete: catalogo.irvv.net; AA.VV., Il Veneto paese per paese, Bonechi, Firenze, 1998. Frequentazione turistica Media, se legata alla visita della villa e del parco e agli eventi culturali che vi hanno luogo periodicamente. Potenzialmente alta se connessa alla realizzazione del nuovo punto di accoglienza turistica presso la Casa del custode. X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA STRADA DELL’ARCHITETTURA X BICINVACANZA ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI” 124 STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE DI INTERVENTI PROGETTUALI Stato di conservazione Un intervento di risanamento e deumidificazione venne compiuto nel corpo principale nel 1977. Successivamente, negli anni 2010 e 2011 sono stati effettuati altri interventi di manutenzione straordinaria e di restauro conservativo, comportanti anche il rifacimento degli intonaci al piano terra. Proposte di intervento Da una attenta analisi sul complesso di Villa Wassermann, in accordo con l’amministrazione comunale, si ipotizzano degli interventi riguardanti sia l’edificio principale che l’attigua Casa del custode, come descritto di seguito. Si propone innanzitutto la manutenzione straordinaria e la ristrutturazione del tetto dell’intero fabbricato, con eventuale consolidamento delle parti strutturali. Risulta inoltre necessario l’adeguamento dell’edificio, ai fini della fruibilità e accessibilità, alla normativa relativa alla eliminazione delle barriere architettoniche mediante la realizzazione interna di un blocco ascensore-montacarichi di collegamento ai diversi livelli della villa. Parallelamente si ipotizza il restauro conservativo, con l’eventuale attribuzione di nuove funzioni, quale punto di informazione turistico-ricettivo e promozionale per il comprensorio, dell’edificio Casa del custode, mediante una nuova distribuzione interna degli spazi, la realizzazione degli impianti elettrico e termico, nonché il restauro delle strutture. Cantierabilità X Nessun progetto Progetto di fattibilità Progetto definitivo Azione attivabile e costo stimato Azione 2: Manutenzione straordinaria della villa (ristrutturazione tetto, eliminazione barriere architettoniche, inserimento blocco ascensore-montacarichi), per una spesa di € 100.000. Restauro conservativo della Casa del custode (nuova distribuzione interna e rifacimento impianti), con una spesa di € 50.000.Totale complessivo degli interventi: € 150.000. Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 125 GI47 COMPLESSO AGRICOLO PAOLINI 126 Veduta DATI IDENTIFICATIVI VedutadelComplesso,corte Particolaredell'annessoconilforno Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani Nome del sito/ manufatto Azienda Agricola Paolini Tipologia e numero identificativo Residenze e Architetture rurali Parole chiave Complesso agricolo, Rurale Localizzazione (Comune): Località Cusignana, Via Toniolo incrocio via Cerramini Coordinate GIS: 17 48 816; 50 74 077 Proprietà Privato, Grigolin Accesso al pubblico Ottima visibilità ed accessibile in quanto si tratta di un edificio localizzato lungo una via di campagna asfaltata. L'immobile è situato a ridosso della viabilità di passaggio. GI47 127 DESCRIZIONE Descrizione del bene Caratteristiche del bene Si tratta di un complesso rurale costituito da una costruzione a carattere agricolo databile verso la fine del '800. L'edificio schedato fa parte di un complesso residenziale/produttivo a carattere agricolo, l'importanza che riveste il bene si estende per molteplici aspetti e per contenuti anche agli altri elementi della composizione. Il complesso si compone di un edificio adibito alla residenza e di ulteriori 3 edifici utilizzati come fienili, stalle, depositi degli attrezzi e dei macchinari e ulteriori funzioni per le attività produttive del fondo. Inizialmente la proprietà era di una nobildonna austriaca che poi vendette i possedimenti e gli immobili alla famiglia Bordin di Treviso. Fino alla Seconda Guerra mondiale in questa Azienda vi era occupazione per 200 lavoratori e bracciati agricoli (con le relative famiglie), le stesse famiglie saranno quelle che poi costituirono il Borgo Paolini a Cusignana Bassa. Negli anni 60/70 i terreni furono acquistati dalla famiglia Santer che vi instaurò un'attività di frutticoltura (pere, mele), ad oggi la proprietà è del "Gruppo Grigolin" che manifesta l'intenzione di continuare l'attività agricola ed implementarla con usi residenziali e l'accesso/fruizione pubblica. Sui 4 lati della corte agricola si dispone, oltre che le stalle, i granai e i depositi, un'ala costituita da monolocali ad uso abitativo per ex-mezzadri. L'attuale attività agricola che si svolge all'interno del complesso rurale è inserita in una distesa di frutteti dentro un luogo ed uno spazio di una campagna ancor inviolata. Annesso all'abitazione vi è una caratteristica costruzione per la cottura del pane utile alle famiglie dei lavoratori; l'annesso, aperto su di un lato, presenta una panca per lato e sulla parete di fronte vi è il forno per la cottura. Il fabbricato presenta un tetto a due falde con un comignolo; la struttura portante è composta da due pareti in mattoni che sostengono due travi in legno che fungono da base per il tetto. Bibliografia Schede "Luoghi di Valore 2010" Fondazione Benetton Frequentazione turistica Accessibilità ottima, visibilità ottima. Una migliore conservazione e sistemazione del bene (ed eventualmente anche dell'area circostante) consentirebbero di aumentarne la fruizione e la visibilità. Connessione con altri itinerari turistici esistenti: X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI (4 km) X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA (2 km) STRADA DELL’ARCHITETTURA X BICINVACANZA (4 km) ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI” 128 STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE DI INTERVENTI PROGETTUALI Stato di conservazione L’edificio si presenta in buono stato manutentivo. Proposte di intervento Le proposte di intervento sono indirizzate principalmente ad una manutenzione ordinaria, eventualmente anche attraverso interventi coordinati su molteplici fronti. Si possono proporre interventi di questo tipo: dipintura, mantenimento e conservazione degli affreschi, sistemazione spazi esterni del lotto, organizzazione e realizzazione degli spazi in modo funzionale all'importanza dell'immobile (accessi, recinzione, cancello) e manutenzione ordinaria, come ad esempio la sistemazione delle parti di muratura rovinate o se necessario la sistemazione del tetto (travature). Cantierabilità X Nessun progetto Progetto di fattibilità Progetto definitivo Azione attivabile e costo stimato Azione 2: Manutenzione straordinaria (riparazioni eventuali carenze della muratura, consolidamento e verifica delle strutture portanti, sistemazione aree esterne, ecc...): € 30.000 Restauro conservativo (restauro dipinto, dipinture esterne, ecc…): € 50.000 Totale complessivo: € 80.000 Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 129 NE50 ABBAZIA DI SANT'EUSTACHIO Veduta complessiva dei resti 130 DATI IDENTIFICATIVI Passaggiosullatodell'Abbazia Particolarecostruttivodellacorniceedellamuratura Nome del sito Abbazia di Sant'Eustachio Tipologia e numero identificativo Beni di Pregio architettonico Parole chiave Abbazia, Edificio religioso NE50 Localizzazione Via Armando Diaz incrocio via Brigata (Comune): Piemonte Coordinate GIS: 17 48 136; 50 79 470 Proprietà Comunale Accesso al pubblico Accessibile Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 131 DESCRIZIONE Descrizione del bene Caratteristiche del bene Bibliografia Il Veneto Paese per Paese, Bonechi Firenze 1998 Frequentazione turistica Media, l'immobile è già inserito nei percorsi turistici e fa parte dei beni meta dei visitatori sia giornalieri che per periodi più lunghi. Il bene è già dotato di cartellonistica e di sistemi che ne rendono possibile l'accessibilità, la visibilità e la fruizione. L'immobile denominato Abbazia di Sant'Eustachio è un ex monastero benedettino, che terminò le sue funzioni intorno al 1500 (Papa Leone X 1521), e che oggi si presenta in rovina. La sua posizione è particolare, è situata alle pendici del Montello, e si trova in una posizione strategica poichè è si in una posizione elevata, che offre quindi una buona visibilità della pianura a sud, ma è anche circondato da boschi, che ne precludono quasi interamente la visibilità. Proprio per le sue caratteristiche venne già scelto in epoca romana come luogo in cui localizzarvi una torretta di avvistamento vero la via Claudia Augusta Altinate Dopo il 1500 l'Abbazia attraversò diverse vicende, venne utilizzata sia come importante polo culturale, che come importante azienda agricola, per poi subire forti danneggiamenti durante la Prima Guerra Mondiale. Ad oggi sono presenti resti di muratura, più i meno estesi, che ci permettono di comprendere parte della struttura originaria dell'Abbazia, gli immobili del monastero e i suoi annessi. Le permanenze permetto di leggere la presenza di un edificio direttamente legato al culto (chiesa), al quale erano affiancati altri luoghi ad uso del monastero. La chiesa si presenta con un impianto a tre navate, divise da pilastri che sorreggono la volta con archi a tutto sesto; a termine delle navate, oltrepassato il transetto, vi è lo spazio destinato all'altare e l'abside. Sono ancora presenti le decorazioni, le statue e i fregi che ornavano tutto l'impianto; ad oggi sono visibili solo parzialmente ma ci permettono comunque di capire la cura ed il livello architettonico dell'architetture. L'architettura si presentava come un tipico complesso in stile romanico, con altezza non elevata, costruito in pietra e mattoni, che assumeva un aspetto massiccio ma non troppo imponente, e che grazie ai suoi fregi, ai decori e alle statue mostrava anche un certo grado nelle finiture. X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA STRADA DELL’ARCHITETTURA X BICINVACANZA ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI” 132 STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE DI INTERVENTI PROGETTUALI Stato di conservazione Se si considera l'immobile nel suo stato originario e per la sua attività ecclesiastica il suo stato ad oggi risulta essere totalmente rivoluzionato; gli eventi nei secoli, le vicende politiche e religiose, e i danneggiamenti bellici hanno stravolto l'immobile, riportandolo a noi solamente come insieme di rovine più o meno estese. In relazione a questo bene però la considerazione da compiere non è in funzione del suo stato originario, ma il suo stato di conservazione deve essere valutato in funzione del bene cos' come ad oggi ci è giunto. L'Abbazia di Sant'Eustachio deve essere considerata come una sorta di bene archeologico, il cui valore si ritrova proprio nella conservazione delle sue rovine e dei suoi resti. Lo stato di conservazione dei reperti è molto buono. Proposte di intervento Le proposte di intervento sono indirizzate in due campi: quello della fruibilità e dell'accessibilità, e quello della messa in sicurezza e conservazione dei resti. Fruibilità e accessibilità: interventi di medie e piccole dimensioni che si inseriscano all'interno delle opere già realizzate (accessi, percorsi e punti di sosta) e che ne aumentino l'utilizzo, il livello qualitativo e la manutenzione. Conservazione e sicurezza: interventi puntuali, o eventualmente generalizzati, che possano mettere in sicurezza il ruderi sia dal punto di vista statico che dal punto di vista dell'accessibilità; inoltre nel caso lo si ritenga utile è possibile progettare interventi di restauro degli elementi e dell'immobile. Cantierabilità X Nessun progetto Progetto di fattibilità Progetto definitivo Azione attivabile e costo stimato Azione 2: Totale stimato : € 60.000,00 / fruibilità e accessibilità Totale stimato : € 80.000,00 / Conservazione e sicurezza Si possono ipotizzare due tipologie di intervento, da attuare contemporaneamente o a stralci, dimensionado gli interventi a secondo delle priorità, delle necessità e delle disponibilità. Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 133 NE51 TENUTA SANTI ANGELI Veduta d'insieme della Tenuta, del rilievo e del paesaggio rurale 134 DATI IDENTIFICATIVI Particolaredellapertinenza Vistadelpercorsodiaccesso Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani Nome del sito/ manufatto Tenuta Santi Angeli Tipologia e numero identificativo Residenze e architetture rurali Parole chiave Paesaggio, rurale, Montello Localizzazione (Comune): Località Santi Angeli, via Eligidio Porcu, Nervesa della Battaglia Coordinate GIS: 17 43 980; 50 811 51 Proprietà Consorzio del Bosco del Montello Accesso al pubblico Libero per la pertinenza esterna all’edificio, privato per quella interna che attualmente è divisa in due parti: una abbandonata ed una concessa in locazione NE51 135 DESCRIZIONE Descrizione del bene Caratteristiche del bene La tenuta, posta sulla sommità di una collinetta, si compone di due edifici: un rudere ed un magazzino, quest’ultimo si divide in due parti separate da un portico dove è possibile ammirare il panorama del luogo da una posizione privilegiata. L’edificio è situato sul versante Nord del Montello, in un’area prevalentemente rurale, dove diverse aziende agricole si dedicano al lavoro dei campi e sono in grado di offrire prodotti tipici legati alla tradizione. Da questo luogo è possibile avere un’ampia vista panoramica del Piave e delle prealpi trevigiane. I due edifici che compongono la Tenuta sono sviluppati su 3 piani, si estendono in lunghezza, e fondamentalmente si differenziano per il loro uso: un edificio ha l'impianto e la composizione di tipo residenziale (molte finestre di piccole dimensioni) mentre l'altro edificio ha lo stile di edificio adibito al ricovero delle attrezzature e al deposito di materie e materiali legate all'attività agricola. Bibliografia AA.VV., Il Veneto paese per paese, Bonechi, Firenze, 1998. Frequentazione turistica Essendo il luogo di partenza dell’Itinerario dei Bisnent, il luogo presenta un area attrezzata con panchine, tavoli e cestini. Connessione con altri itinerari turistici esistenti: STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA STRADA DELL’ARCHITETTURA BICINVACANZA ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI” 136 STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE DI INTERVENTI PROGETTUALI Stato di conservazione L’area attrezzata e la cartellonistica turistica presente, relativa all’Itinerario dei Bisnent, è in evidente stato di degrado. Il magazzino, si presenta in buone condizioni, mentre il secondo edificio di cui si compone la tenuta, richiede un importante intervento di ristrutturazione. Proposte di intervento Risulta necessario ripristinare l’area attrezzata e ripristinare la cartellonistica esistente integrandola con nuova cartellonistica in grado di sfruttare al meglio le possibili strategie turistiche attuabili per la zona. Il rudere abbandonato, se ristrutturato potrebbe avere un’importante ruolo per il turismo locale. Cantierabilità X Nessun progetto Progetto di fattibilità Progetto definitivo Azione attivabile e costo stimato Azione 2: Restauro e ripristino aree e parti degradate (fabbricati e annessi): € 40.000 Sistemazione aree di sosta/pertinenza: € 30.000 Sistemazione e manutenzione ordinaria per porzioni dei fabbricati o per particolari costruttivi da ripristinare (aspetto esteriore): € 30.000 Totale complessivo: € 100.000 Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani 137