Il Patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani - web - 013-137

Indice schedatura con riferimento alla Misura 323/A Azione 2 : “Recupero,
riqualificazione e valorizzazione del patrimonio storico-architettonico”
Asolo
AS01
AS02
AS03
AS04
AS05
AS06
Case rurali “Zanon”
Il Castello di Asolo
La Rocca medioevale di Asolo
Antica Osteria al Bersagliere
Chiesa di San Martino
Villa Razzolini Loredan
Maser
MA11
MA12
MA13
MA14
MA15
Asilo Giacomelli
Chiesa di San Tommaso
Mulino a Coste
Complesso di Villa Ca’ Nani e Oratorio di S. Giovanni
Complesso di Villa Barbaro
pag. 14
pag. 38
Cornuda
CO20 Villa Bettis Marin
CO21 Villa Bolzonello
CO22 Complesso del Santuario mariano “Madonna di Rocca”
CO23 Canapificio Veneto “Antonini, Ceresa e Zorzetto”
pag. 58
Crocetta del Montello
CR27 Complesso e parco di Villa Pontello
CR28 Casa rurale “Camilli”
CR29 Casa rurale “Da Tres” sulla Panoramica del Montello
pag. 74
Montebelluna
MO33 Cimitero ottocentesco di Santa Maria in Colle
MO34 Complesso di Villa Correr Pisani
MO35 Maglio Celato
MO36 Mulino Caberlotto
pag. 86
Volpago del Montello
VO39 Torre campanaria della Chiesa di Volpago
VO40 Complesso di Cà Bressa
VO41 Casa rurale “Dal Zotto”
VO42 Casa rurale “Massara”
VO43 Barchessa Loredan
pag. 102
Giavera del Montello
GI46 Complesso di Villa Letizia Wassermann
GI47 Complesso agricolo Paolini
pag. 122
Nervesa della Battaglia
NE50 Abbazia di Sant’Eustachio
NE51 Tenuta Santi Angeli
pag. 130
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
13
AS01
CASE RURALI “ZANON”
Veduta del portale d’ingresso
14
DATI IDENTIFICATIVI
Particolare del portale lapideo Nome del sito
Case rurali “Zanon”
Tipologia e
numero
identificativo
A-Residenze e
architetture rurali
Parole chiave
Casa rurale, portale,
muro in sasso
Localizzazione
(Comune):
Via Cimarosa,
località Villa D' Asolo
Asolo
Coordinate GIS:
17 25 065; 50 72 771
Proprietà
Privata,
pluriproprietari
Accesso al
pubblico
Limitato e solo dalla
strada pubblica
AS01
Particolare costruttivo della cornice e della muratura Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
15
DESCRIZIONE
Descrizione
del bene
Caratteristiche del bene
Le case rurali “Zanon”, si compongono di un complesso di edifici che
rappresentano una significativa espressione della ruralità dell’ area studio
sia dal punto di vista della morfologia dell’impianto edificatorio che sotto
l’aspetto costruttivo per i caratteristici materiali utilizzati.
La toponomastica individuata nella Carta Tecnica Regionale identifica
questo nucleo con il nome di Case Zanon, dove si è individua la Casa
padronale del Conte Giustiniani come casa attorno alla quale si è sviluppato
l'agglomerato rurale in oggetto.
La Casa Padronale è di difficile accesso e di scarsa visibilità, mentre il
nucleo agricolo residenziale si presenta sviluppato lungo la viabilità e di
maggior fruibilità. Presumibilmente la parte più importante del complesso
edilizio è databile tra la fine del XVIII secolo e gli inizi del XIX secolo, ed è
composta da edifici - con diverse funzioni agricole- a più livelli, parzialmente
racchiusi da un muro di cinta. Gli edifici presentano in più punti caratteristici
elementi architettonici quali “portali in pietra”, cornicioni, modanature lapidee
a testimonianza di un complesso rurale arricchito da importanti elementi
architettonici tipici della tipologia del palazzo cittadino.
Il sistema costruttivo, tipico delle costruzioni rurali dell’ epoca, è realizzato in
alcune parti degli edifici anche con corsi di “sassi di fiume” alternati a mattoni
di laterizio. Negli edifici del complesso rurale molti sono gli infissi lignei
originari, tutti posti a “filo esterno” del muro portante, con forometrie rivolte
principalmente a sud. Tipici delle forme della “ruralità” anche gli sporti dei
tetti (“linde”) , realizzate direttamente con i coppi, e privi quindi di gronde.
La Casa Padronale e il nucleo di Case Rurali Zanon sono sottoposte dal
Piano Regolatore di Asolo ad uno specifico grado di tutela "Edifici individuati
da sottoporre a normativa specifica e relativo grado di vincolo art. 17" ( Tav
13.3.7 PRG Zone significative - Villa) ed inoltre gli immobili sono sottoposti
alla Legge Regionale 24/1985 in materia di "Tutela ed Edificabilità in Zone
agricole".
Bibliografia
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Treviso - Appendice "10"
Complessi ed Edifici di Pregio Architettonico - Scheda 317 Casa Padronale
Conte Giustiniani
Frequentazione
turistica
Bassa: in quanto attualmente le case rurali “ Zanon” non sono oggetto di
visitazione turistica, pur essendo se restaurate, un esempio di identità della
ruralità. .
 STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI
 PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA
X STRADA DELL’ARCHITETTURA
 BICINVACANZA
 ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI”
16
STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE
DI INTERVENTI PROGETTUALI
Stato di
conservazione
Gli edifici costituenti il complesso immobiliare si presentano attualmente
diversi gradi di degrado. La maggior parte di essi non sono abitabili e
necessitano di una attenta azione di restauro, anche strutturale oltre che
impiantistico. Quindi murature portanti, solai e tetti andranno restaurati e/o
ristrutturati senza alterare le caratteristiche tipologiche e formali dei luoghi.
Lo stesso dicasi per scuri e serramenti che andrebbero completamente
restaurati aggiornandoli anche alle attuali normative energetiche. L’intonaco
è da rifare nella sua totalità, in forme e granulometrie tradizionali, come pure
sono da restaurare il muro perimetrale e risistemare le superfici degli spazi
esterni ( delimitando le aree di ritrovo private e le aree a parcheggio privato )
in funzione di una maggiore razionalizzazione degli spazi per una possibile
accessibilità/visibilità anche pubblica.
Proposte di
intervento
La proprietà del complesso degli edifici rurali “Zanon” è suddivisa tra più
proprietari e pertanto sarebbe auspicabile un progetto unitario di recupero e
valorizzazione del bene, nel suo complesso, da attuarsi in più stralci
funzionali e con tempi differenziati a seconda delle esigenze della proprietà.
Un progetto da coordinare/concordare con il Comune di Asolo, la
Soprintendenza cercando di definire delle modalità d’ intervento condivise
con l’utenza al fine di preservare le testimonianze storiche originarie presenti
negli edifici. I principali obiettivi del progetto di recupero sono il restauro
conservativo degli elementi architettonici tipici e caratterizzanti la ruralità con
un intervento che preveda nel contempo il “riuso” degli edifici e dei volumi
agricoli a funzioni residenziali.
Altro aspetto caratterizzante un possibile intervento è un’azione unitaria per
la riqualificazione degli spazi esterni della “corte” del complesso rurale, del
muro di cinta con il fine di preservare l’ impostazione originale dell’ impianto
edilizio. Interessante, al fine della fruizione pubblica del luogo, è la
contestuale realizzazione di un’ eventuale area di sosta pubblica, con
adeguata segnaletica turistica indicante le caratteristiche e la storia del
luogo.
Cantierabilità
X Nessun progetto
 Progetto di fattibilità
 Progetto definitivo
Azione attivabile
e costo stimato
Azione 2 (anche da parte di più proprietari) e contestualmente Azione 3
(anche da parte di più proprietari):
Totale stimato : € 130.000,00 / proprietario per Azioni n.2 e n.3
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
17
AS02
CASTELLO DI ASOLO
Veduta del Castello di Asolo
18
DATI IDENTIFICATIVI
Area di accesso: all’ altezza del tombino si trova la ca­ vità ipogea oggetto dello smottamento Nome del sito
Castello di Asolo
Tipologia e
numero
identificativo
Edifici pubblici
Parole chiave
Castello, mura
Localizzazione
(Comune):
Via Regina Cornaro,
Asolo
Coordinate GIS:
17 26 352; 50 76 173
Proprietà
Pubblica: Comune di
Asolo
Accesso al
pubblico
Tutto il periodo dell’
anno, con esclusione
del lunedì mattina
AS02
Veduta dalla cavità oggetto dello smottamento
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
19
DESCRIZIONE
Descrizione
del bene
Caratteristiche del bene
Il Castello di Asolo nelle sue strutture principali è di epoca medioevale e fu il
vero cardine e faro della cittadina in quell'epoca che germogliò il
rinascimento. La cinta muraria vera e propria, quella che congiunge il
Castello e la Rocca abbracciando la cittadina, non esisteva ancora tuttavia
già i longobardi provvidero ad accerchiare il Castello ed il paese con opere
fortificatorie costituite da fossati, palizzate e muri a secco. Il castello
partecipò da protagonista alle vicende delle ricche famiglie feudali venete, fu
dimora di Ezzelino III da Romano, che vi costruì nell'area interna, un
palazzetto alla metà del '200. Dopo aspre contese di signorotti locali (Di
Rovero, Da Monfumo, Da Onigo ect) fu per un decennio dominio degli
Scaligeri (1329-1337), cui seguirono i Veneziani. La prima dominazione
veneziana fu interrotta dall'invasione degli Ungari che devastarono il
territorio. I carraresi successivamente lo occuparono e fortificarono il
Castello, lasciandovi anche l proprie insegne sulla Torre del Carro, che non
esiste più. I Carraresi completarono anche tutta la cinta delle mura. Dopo la
definitiva vittoria dei Veneziani (1389) il Castello fu costantemente sede del
Podestà e del suo Consiglio. Quindi la dominazione Veneziana dal 1389
ininterrottamente fino alla caduta del 1797, periodo che segna il massimo
splendore del castello e della cittadina stessa. Dal 1489 il nome del castello
viene associato a quello della Regina Cornaro. La sontuosa residenza era,
in realtà, un dorato esilio-prigione. Alla morte della regina il castello diventa
sede pretoria veneziana, ma nel corso dei secoli perdette di importanza e
divenne anche deposito e la torre perfino utilizzata per issarvi le pale di un
mulino a vento. Tragici gli avvenimenti seguiti immediatamente dopo la
caduta della Serenissima. Il palazzetto che fu di Ezzelino e della Cornaro,
danneggiato dal tempo e dall'incuria, fu definitivamente demolito verso il
1820, la grande aula interna venne trasformata in teatro.Del Castello di
Asolo restano: la Torre dell'orologio, un'ala oggi sede del teatro Duse, i resti
della Torre Reata e delle Mura.
Bibliografia
ASOLO ED IL SUO TERRITORIO DAL GRAPPA AL MONTELLO –
Edizione originale Asolo, 1892 – Ristampa anastatica a cura di Atesa
Editrice – Bologna novembre 1978.
Atlante Storico delle Città italiane - Asolo a cura di Guido Rosada, Grafis
Edizioni, 1993; Quaderni di archeologia del Veneto dal 1990.
Frequentazione
turistica
Media: il panorama che si ammira dal castello è molto suggestivo. Il recente
restauro ha reso il manufatto ancora più godibile valorizzando il sua aspetto
e la sua funzione.
X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI
X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA
X STRADA DELL’ARCHITETTURA
X BICINVACANZA
X ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI”
20
STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE
DI INTERVENTI PROGETTUALI
Stato di
conservazione
Il Tratto murario est del castello pretorio, costituito dalla porzione di cinta
muraria che collega il portale di accesso con la Torre Reata, la Torre Reata
e il Belvedere della Specola sono stati oggetto di recenti interventi di
restauro. Tuttavia è emersa, a causa degli eventi atmosferici avversi dello
scorso 2010, la necessità di procedere urgentemente al consolidamento
della cavità ipogea retrostante il tratto murario est del Castello Pretorio.
Proposte di
intervento
Gli obiettivi che il progetto si propone sono di diversa natura, non solo di
conservazione e restauro, ma anche di riqualificazione turistico e culturale
con effetti sulla promozione dell’economia dell’area. In particolare
l’intervento prioritario riguarda:
Il consolidamento della cavità ipogea retrostante il tratto murario est del
Castello Pretorio. Nel mese di ottobre 2010 si è verificato uno cedimento
provocato dal collasso di una parte della volta di una cavità ipogea ospitante
un pozzo.
Gli interventi di consolidamento sono rivolti all'adozione di soluzioni
progettuali in grado di consentire la riapertura della via di accesso al
giardino, area interrotta al transito veicolare dall’epoca del dissesto, nonché
la messa in piena sicurezza della cavità.
Gli interventi di consolidamento comporteranno degli scavi nell'area della
massa franata, realizzazione di casserature in legno e/o metallo, getto in
calcestruzzo, reinterro con materiale secco, iniezioni consolidanti con tiranti
in acciaio inseriti nella muratura.
Cantierabilità
X Nessun progetto ad esclusione per il consolidamento della cavità ipogea
per il quale è stato commissionato un progetto preliminare già approvato
dalla competente soprintendenza
 Progetto di fattibilità
 Progetto definitivo
Azione attivabile
e costo stimato
Azione 2:
Totale stimato complessivo: € 100.000,00
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
21
AS03
LA ROCCA MEDIOEVALE
DI ASOLO
La Rocca di Asolo
Autore: Frontiere / Sabrina Fantini
22
DATI IDENTIFICATIVI
Vistadellemuramedioevali
Nome del sito
La Rocca medioevale
di Asolo
Tipologia e
numero
identificativo
Beni di pregio
architettonico
Parole chiave
Castello, mura
Localizzazione
(Comune):
Via Rocca, in località
Monte Ricco, Asolo
Coordinate GIS:
17 26 662; 50 76 426
Proprietà
Pubblica: Comune di
Asolo
Accesso al
pubblico
Dal mese di aprile al
mese di giugno e dal
mese di settembre al
mese di ottobre in
orari predeterminati
AS03
Vistadeiparapettiesitenti
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
23
DESCRIZIONE
Descrizione
del bene
Caratteristiche del bene
La Rocca è il monumento-simbolo di Asolo più dipinto e fotografato,
ispiratore di leggende, certamente nel cuore degli asolani. Sulla cima
appuntita del monte Ricco, a 313 metri di quota, si domina un vastissimo
tratto della grande pianura tra i bacini del Piave e del Brenta e, a nord, la Val
Cavasia verso il monte Grappa.
Molti secoli prima della costruzione della Rocca medievale, il Monte Ricco
era sede di un sacello altomedievale, databile tra VI-IX secolo d.C. Il
pavimento a mosaico superstite databile alla seconda metà del VII d.C.
presenta una decorazione con elementi vegetali stilizzati e due riquadri
raffiguranti un pesce e un motivo crociato tra fiori di giglio.
Legata alla chiesetta era forse una sorta di cisternetta per la raccolta delle
acque piovane.
Per l'imponente ellisse, alta 15 metri, spessa 3 metri e mezzo, lunga quasi
60 metri e larga 27 sono succeduti tempi di silenzi, di erbacce, di alberi
infestanti, ma sempre nel cuore e negli occhi della popolazione cittadina.
E' del 1994 il restauro che restituisce ai visitatori l'immenso fascino di questo
luogo assolato e ventoso, isolato ma al tempo stesso dominatore
opprimente della cittadina, che dalla sommità del cammino di ronda offre
panorami da lasciare stupefatti.
Girando intorno il panorama è grandioso, spaziando per 360°: oltre alla
parte montagnosa di nord ovest, colline e prealpi, nelle giornate limpide, si
possono vedere agevolmente i Colli Euganei e i Berici e il lontano brillio
della Laguna di Venezia.
Da qui nessuna definizione di Asolo pare più perfetta se non la Città dai
cento orizzonti.
Bibliografia
Atlante Storico delle Città italiane - Asolo a cura di Guido Rosada, Grafis
Edizioni, 1993;
Siti fortificati medievali nel Pedemonte tra Brenta e Piave a cura di Fernando
Fiorino, Cicero, 2003.
Quaderni di archeologia del Veneto dal 1990.
Frequentazione
turistica
Potenziale futuro: alto, se verranno effettuati i lavori di sistemazione
dell'area di accesso, della scala e del camminamento con la messa in
sicurezza di alcuni elementi, oltre alla rivisitazione illuminotecnica del
manufatto sia interno che esterno che potrebbe consentire anche la visita
notturna dello stesso.
X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI
X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA
X STRADA DELL’ARCHITETTURA
X BICINVACANZA
X ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI”
24
STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE
DI INTERVENTI PROGETTUALI
Stato di
conservazione
La Rocca è stata oggetto di interventi di restauro terminati nel 1994.
Tuttavia, l'usura del tempo e delle intemperie ha creato evidenti problemi
strutturali. E' emersa quindi la necessità prima di tutto di mettere in
sicurezza la scala di accesso al camminamento ed il camminamento stesso.
Il manufatto necessita inoltre della pulizia della vegetazione infestante,
particolarmente vigorosa, responsabile della disgregazione di parte della
cinta muraria. Infine da ripensare l'illuminazione della Rocca attraverso un
progetto illuminotecnico, pensato secondo le più aggiornate tecnologie
dell’illuminazione e del risparmio energetico. Una nuova luce che ne faccia
risaltare non solo la funzione di splendida meta turistica ma che permetta la
visita notturna, in sicurezza, del monumento. Partire dalla memoria del luogo
per costruire itinerari contemporanei, ideando all'interno della Rocca un
percorso di luce e arte.
Proposte di
intervento
Gli obiettivi che il progetto si propone sono di diversa natura, non solo di
conservazione e restauro, ma anche di riqualificazione turistico e culturale
con effetti sulla promozione dell’economia dell’area e prevede: a) il
risanamento ed il consolidamento della scala posta nell'angolo nord-ovest
all'interno della Rocca ed ad alcuni spazi contermini alla stessa. In specifico
l'intervento nel suo complesso prevede il rafforzamento e la manutenzione
straordinaria della scala di accesso, l'abbattimento delle barriere
architettoniche e la messa in sicurezza della struttura che collega il fondo al
cammino di ronda. b) il recupero e la messa in sicurezza del camminamento
di ronda. Il camminamento necessita di un corposo intervento di
manutenzione straordinaria e di messa in sicurezza in particolare dei
parapetti e della pavimentazione conservando tutti i componenti in laterizio,
lasciando in vista i varchi, le merlature e le feritoie c) la pulizia generale della
cinta muraria, concernente nell’estirpazione di piante erbacee radicate nelle
murature che ne minacciano la stabilità; d) la nuova progettazione della
illuminazione della Rocca tale da valorizzare e sottolineare gli elementi
architettonici più pregiati e caratteristici del monumento. Il progetto
illuminotecnico dovrà conseguire i seguenti obiettivi: riduzione consumo di
energia elettrica, riduzione degli interventi di manutenzione, controllo
dell’inquinamento luminoso, valorizzazione e fruibilità notturna del manufatto
Cantierabilità
X Nessun progetto
 Progetto di fattibilità
 Progetto definitivo
Azione attivabile
e costo stimato
Azione 2:
Totale stimato complessivo: € 130.000,00
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
25
AS04
ANTICA OSTERIA AL
BERSAGLIERE
Antica Osteria al Bersagliere: scorcio dell’ edificio e del pergolato
26
DATI IDENTIFICATIVI
Nome del sito
Antica Osteria “Al
Bersagliere”
Tipologia e
numero
identificativo
Residenze e
architetture rurali
Parole chiave
Edificio rurale, muro
in sassi, “pergola”
Vista dell’ingresso dell’ edificio Localizzazione
(Comune):
Via S.Martino, 27
Asolo
Coordinate GIS:
17 27 367; 50 76 434
Proprietà
Privata: Stona Marisa
Accesso al
pubblico
Aperto tutto l’ anno,
In quanto locale
pubblico
AS04
Particolare degli scuri del piano terra Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
27
DESCRIZIONE
Descrizione
del bene
Caratteristiche del bene
L’edificio rurale in oggetto, databile presumibilmente alla seconda metà del
XIX secolo, è costituito da un volume a due piani - con planimetria regolareed è situato in una zona paesaggisticamente strategica del Colle San
Martino. Si trova, infatti in sinistra della strada comunale panoramica,
denominata via S. Martino, al numero 27. Strada con traffico veicolare a
scorrimento lento ed usata per lo più da biciclette e pedoni.
A poche a decine di metri dall’ edificio, c’è un parcheggio pubblico da dove,
oltre a sostare comodamente per accedere all’ “Antica Osteria al
Bersagliere”, può essere il punto di partenza per intraprendere il vicino
sentiero paesaggistico denominato “Giro della Rocca”.
L’osteria, gestita da tre generazioni dalla stessa famiglia di gestori, si
caratterizza esternamente per una “pergola”, composta da piante di vite di
fragolino e da un basamento-terrazzamento ad andamento curvilineo
realizzato con muri a secco, dove prevale l’ utilizzo di materiali tipici quali i
ciottoli ed sassi.
Proprio per le sue inalterate caratteristiche rurali-paesaggistiche il luogo è un
punto privilegiato di “osservazione sul paesaggio collinare”, ed è stato
riprodotto anche da alcuni pittori del Novecento.
Bibliografia
Schedato, quale “Luogo di Valore”, dalla Fondazione Benetton Studi
Ricerche - Treviso;
Recensito, più volte in mensili turistici quali Gente Viaggi, Grand Gourme.
Frequentazione
turistica
media, se legata al turismo enogastronomico, mentre potenzialmente con
frequentazione alta se riferita alla scoperta del paesaggio collinare e del
vicino sentiero-camminamento denominato “Giro della Rocca”
X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI
X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA
X STRADA DELL’ARCHITETTURA
X BICINVACANZA
X ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI”
28
STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE
DI INTERVENTI PROGETTUALI
Stato di
conservazione
L’ edificio rurale dell’ Antica Osteria al Bersagliere, è stata oggetto di
recentemente di interventi di restauro al tetto e versa, complessivamente, in
un buono stato di conservazione. Dal punto di vista paesaggistico la pergola
realizzata con piante a vite di fragolino, e l’ intero basamento in sassi
necessitano, a nostro avviso, di una manutenzione straordinaria al fine di
togliere erbe infestanti che potrebbero compromettere la stabilità del muro.
Proposte di
intervento
La proprietà, molto sensibile al mantenimento delle caratteristiche
paesaggistiche originarie del luogo prevede in un prossimo futuro interventi
di manutenzione straordinaria sia all’edificio che al suo intorno.
Nello specifico l’intervento più urgente all’ edificio rurale riguarda la
sostituzione degli oscuri in legno del piano terra e la contestuale ripassatura
dei serramenti in legno.
Secondariamente sono programmabili i lavori sugli esterni: manutenzione
della pergola e del muro di contenimento in sassi. Infine si ritiene utile la
realizzazione di una segnaletica e di una eventuale “App” per evidenziare il
luogo come punto di partenza per itinerari pedonali dei luoghi del “Giro della
Rocca” al fine di aumentare, con questa operazione qualificata, il “turismo
del paesaggio” nel Comune di Asolo.
Cantierabilità
X Nessun progetto
 Progetto di fattibilità
 Progetto definitivo
Azione attivabile
e costo stimato
Azione 2:
Totale stimato complessivamente in € 30.000,00
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
29
AS05
CHIESA DI SAN MARTINO
Vista della facciata laterale e del campanile
30
DATI IDENTIFICATIVI
Nome del sito
Chiesa di San
Martino
Tipologia e
numero
identificativo
Chiesa
Parole chiave
Chiesa, campanile,
terrazzamento
muro in pietra o
sassi
AS05
Localizzazione Via San Martino,
Asolo
(Comune):
Particolaredegliaffreschiquattrocenteschi
Coordinate
GIS:
17 27 324; 50 76 387
Proprietà
Parrocchia di Asolo
Accesso al
pubblico
Da via San Martino,
pre-vio contatto con
il Gruppo spontaneo
San Martino di
Asolo
Particolaredell’ingressoedelmurodiconte‐
nimentodelterrazzamento
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
31
DESCRIZIONE
Descrizione
del bene
Caratteristiche del bene
L’ antica Chiesa di San Martino, sorge nell’ ononimo colle che è inserito nel
Sito di Importanza Comunitaria IT 3240002. Il colle è situato nella fascia
collinare che segna la transizione tra l'alta pianura veneta e i massicci
prealpini. Dal terrazzamento della Chiesa di San Martino, delimitato da un
muro in pietra curvilineo e da piante di olivi, si può ammirare un paesaggio
collinare di indiscussa bellezza identificante la componente rurale di questa
parte orientale del territorio di Asolo.
La tradizione locale ritiene la costruzione della chiesa antichissima e per la
sua origine, recentemente è stata proposta l’ epoca longobarda. Nessun
dato tuttavia suffraga queste ipotesi. La prima menzione della chiesa
sembra risalire al 1255 quando una cronaca la cita come sede di un
episodio criminoso…Nel 1492 Caterina Cornaro la restaurò e l’ adornò di
una pala del Santo titolare, dipinta da Andrea da Murano. “La pala di S.
Martin, eliminata forse per il suo deterioramento, fu sostituita con l’ attuale
che è del secolo scorso, ma di questo fatto, per quanto ci consta, non
abbiamo alcuna notizia” (cfr. Storia di Asolo-vol 17- pag.63) Sulla parete
esterna è presente un interessante affresco quattrocentesco di Vergine con
Bambino. Nel 1821 i colmellisti a proprie spese restaurarono decentemente
la chiesa, come si vede oggi. Gli abitanti della contrada curano con
attenzione e devozione il modesto ma suggestivo ricordo della loro
tradizione religiosa e come tale è un luogo di forte identità della vita
collettiva.
Bibliografia
Luigi Comacchio, “Storia di Asolo”
Piano Regolatore Generale del Comune di Asolo: allegati (art.17 edifici da
sottoporre a normativa specifica)
Frequentazione
turistica
Media, i relazione ad essere connessa …” con la strada comunale di S.
Martino, che come all’ epoca romana, è fra tutte le strade di Asolo, la più
piana e solatia , nonché la più frequentata dagli asolani per la quotidiana
passeggiata…”
X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI
X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA
X STRADA DELL’ARCHITETTURA
X BICINVACANZA
X ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI”
32
STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE
DI INTERVENTI PROGETTUALI
Stato di
conservazione
La Chiesa di San Martino , paesaggisticamente è parte integrante del colle
di San Martino, nel sistema dei colli asolani. E’ un luogo paesaggisticamente
sufficientemente conservato sia nei suoi tratti naturalistici originari, che nel
processo di antropizzazione tutelato anche dall’ Amministrazione Comunale
di Asolo con specifici strumenti di pianificazione locale.
Proposte di
intervento
Nel sopralluogo effettuato presso la Chiesa di San Martino, si rendono
necessarie una serie di opere di restauro conservativo e di recupero delle
caratteristiche originarie dell’ edificio e degli spazi adiacenti.
Nello specifico la chiesa necessita di un restauro degli intonaci esterni,
previa eliminazione dell’ umidità di risalita che è presente in alcune delle
pareti dell’ edificio.
Colle San Martino, molteplici sono le azioni progettuali per la valorizzazione
paesaggistica dei luoghi che prevedono opere per il recupero/ripristino del
paesaggio collinare e la realizzazione di osservatori paesaggistici e/o
naturalistici.
Il recupero dei sentieri pedonali, il restauro/ristrutturazione dei muri a secco
o in sasso, la realizzazione di aree di sosta, di nuovi “punti di osservazione”
sul paesaggio circostante, la realizzazione di segnaletica turistica per
itinerari ciclabili, sentieri pedonali, sono alcune delle azioni progettuali
proposte ed attivabili sia da soggetti pubblici che privati.
Il sentiero pedonale il “Giro della Rocca” è un esempio già realizzato che
mette in luce le possibilità di valorizzazione di questo luogo non solo ai fini
turistico-ricreativi, ma anche con finalità didattico-culturali.
Cantierabilità
X Nessun progetto “di sistema” è al momento presente nel colle San
Martino
 Progetto di fattibilità
 Progetto definitivo
Azione attivabile
e costo stimato
Azione 2:
Gli interventi dovrebbero essere coordinati tra operatori privati ed
eventualmente proprietà pubblica, con interventi inferiori a € 100.000,00, per
ogni singola pratica. Si prevedendo opere di manutenzione
straordinaria/ordinaria, nuove aree di sosta, osservatori naturalistici e
paesaggistici, piani di manutenzione per il ripristino paesaggistico dei luoghi,
segnaletica turistica.
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
33
AS06
VILLA RAZZOLINI LOREDAN
Veduta dal parco del corpo padronale della villa
34
DATI IDENTIFICATIVI
Particolare architettonico di una delle barchesse Nome del sito
Villa Razzolini Loredan
Tipologia e
numero
identificativo
Villa
Parole chiave
Villa, giardino,
barchessa, chiesetta
Localizzazione
(Comune):
Via Schiavonesca
Marosticana,15
Asolo
Coordinate GIS:
17 26 529; 50 74 905
Proprietà
Privata: “Villa
Manuela srl”
Accesso al
pubblico
Tutti i giorni dell’
anno dalle ore 9,00
AS06
Particolare del portico: ,colonne, capitello e pa­ vimentazione in cotto Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
35
DESCRIZIONE
Descrizione
del bene
Caratteristiche del bene
Bibliografia
Ville Venete: la Provincia di Treviso, Istituto regionale per le ville venete,
Provincia di Treviso, Marsilio,2001 (schedatura TV 026 Villa Razzolini,
Loredan, Trentinaglia)
Paola Asara Mirizzi “Villa Razzolini Loredan”, Editrice Artistica Bassano,
2007
Giuseppe Mazzotti ,Ville Venete, Carlo Bestetti Edizioni dì arte,1966
Frequentazione
turistica
alta: il complesso immobiliare è sede di manifestazioni culturali quali
convegni ed esposizioni oltre che a periodici concerti del gruppo Malipiero. Il
restauro ha valorizzato il luogo e la sua funzione permette una fruibilità
pubblica
Il complesso è un’ antica proprietà della nobile famiglia Razzolini di Asolo,
distintasi nel campo civile, religioso e militare. Essa possedeva il fondo
relativo alla villa sin dalla seconda metà del Seicento, dove esisteva una
casa dominicale con rustici ed oratorio annessi, rappresentati nel ctasto
veneto del 1716: la residenza nobiliare, d’ impianto sicuramente
seicentesco, aveva una struttura semplice,squadrata, con un orientamento
nord-sud. Fu Onorio Razzolini nel 1747 ad attuare l’ ampliamento e l’
abbellimento della casa avita, riconducendola a forme simili a quelle attuali
presumibilmente con l’ apporto, per la parte interna, dell’ architetto
veneziano Giorgio Massari. L’ intervento realizzò il grande salone passante
su due piani e, nell’ occasione, vennero eliminate le scale interne che, come
tradizione, dovevano collocarsi in uno dei lati lunghi della sala del piano
terra. Morto nel 1769 Onorio Razzolini, la proprietà del complesso
immobiliare viene ereditata dalla figlia Elisabetta che nel 1782 si unisce in
matrimonio con un Loredan. I Loredan mantengono la proprietà per più di
125 anni e cioè fino al 1907 quando la famiglia si estinse. Durante la Prima
Guerra Mondiale, va ricordato che per la sua ubicazione, Villa RazzoliniLoredan fu scelta quale sede di un ospedale da campo come risulta dalla
busta 440/1916 - Carteggio dell’ Amministrazione di Asolo. Il complesso
immobiliare si compone del corpo padronale, a cui si affiancano due corpi
laterali simmetrici, due barchesse uguali, con portico architravato su
colonnine in pietra -disposte ad “L” sul lato orientale della villa-, la chiesettaoratorio dedicata a S. Colomba (con una pala del ‘400 di scuola Bassanese)
ed un vasto parco piantumato. La cancellata attualmente esistente,
disassata rispetto la villa, non è quella originaria, riprodotta nelle mappe
antiche. Attualmente il complesso ospita nei suoi spazi attività di
ristorazione, convegnistica, espositiva e concerti.
X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI
X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA
X STRADA DELL’ARCHITETTURA
X BICINVACANZA
X ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI”
36
STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE
DI INTERVENTI PROGETTUALI
Stato di
conservazione
Il complesso immobiliare di Villa Razzolini Loredan è in genere in un buono
stato di conservazione grazie alle continue manutenzioni apportate
soprattutto al corpo padronale e alle due ali simmetriche. Anche il parco e gli
altri edifici delle due barchesse e dell’ Oratorio, pur non presentano problemi
strutturali, avrebbe bisogno, in un prossimo futuro di un intervento di
restauro conservativo degli intonaci , del portico e delle pavimentazioni
esterne.
Proposte di
intervento
Gli obiettivi che il progetto si propone sono di diversa natura, non solo di
conservazione e restauro, ma anche di valorizzazione degli elementi
costruttivi caratterizzanti questa architettura con effetti sulla promozione
dell’economia dell’area.
In particolare l’intervento prioritario riguarda il rifacimento delle superfici di
facciata della “barchessa est” ed il restauro dei serramenti. Nella “barchessa
nord” la proposta progettuale prevede il restauro dello splendido portico, con
colonne e trabeazione in pietra e il restauro conservativo della
pavimentazione in cotto.
Importante è il restauro conservativo dell’ Oratorio con una eventuale
sistemazione/restauro degli spazi esterni del parco della Villa e/o dei suoi
elementi principali quali testimonianze del luogo. ( Ad esempio il cancello e il
muro di recinzione, le pavimentazioni …)
Cantierabilità
 Nessun progetto
X Progetto di fattibilità: la proprietà è intenzionata a completare il restauro
dell’immobile, nelle parti sopradescritte, proseguendo le indicazioni, a suo
tempo già indicate, dalla Soprintendenza di Venezia
 Progetto definitivo
Azione attivabile
e costo stimato
Azione 2:
Nelle “barchesse” est e nord, per un importo lavori di complessivi €
130.000,00. Eventuale Azione 3 nell’ Oratorio e/o nella sistemazione delle
aree/manufatti del parco, per un importo lavori di complessivi € 100.000,00.
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
37
MA11
ASILO GIACOMELLI
Veduta dell’Asilo
38
DATI IDENTIFICATIVI
Nome del sito
Asilo Clotilde e
Giuseppe Giacomelli
Tipologia e
numero
identificativo
Edifici Pubblici
Parole chiave
Asilo, Giacomelli
Localizzazione
(Comune):
Via Caldretta,
Coordinate GIS:
17 31 293; 50 77 035
Proprietà
Istituto Pubblico di
Assistenza e
Beneficenza (IPAB) organismo di diritto
pubblico
Accesso al
pubblico
Visibile solo dalla
strada
MA11
Maser
Panoramica edificio lato sud Particolare decorazioni murali Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
39
DESCRIZIONE
Descrizione
del paesaggio
Caratteristiche del bene
Realizzato dal cavaliere uff. avv. Carlo Giacomelli a beneficio delle nuove
generazioni e dedicato alla memoria dei genitori, venne inaugurato il 10
maggio 1925.
Il fabbricato si compone di un corpo centrale a due piani e di due laterali ad
un piano e facciata decorata con stucchi ed affreschi. Rappresenta un tipico
esempio di architettura istituzionale del primo novecento
In merito alle relazioni con altre componenti storiche, culturali,
paesaggistiche, architettoniche del territorio, l'asilo si trova nel centro di
Maser a breve distanza dal sito monumentale di Villa Barbaro-Volpi ai piedi
dei Colli Asolani e a pochi metri dalla chiesa Parrocchiale di S.Paolo.
La facciata principale è orientata verso la strada provinciale n.1 che collega
il centro di Maser con il passo del Mostaccin, facente parte dei Colli Asolani
Bibliografia
Ambiente e storia di Cornuda – Segusino Stampa – Luigi Boscarini e Silvano
Rodato 1990
Atlante Storico delle Città italiane - Asolo a cura di Guido Rosada, Grafis
Edizioni, 1993;
Frequentazione
turistica
L’edificio non presenta al momento una visitazione turistica, ma la
segnalazione di un esempio di architettura d’epoca potrebbe aggiungersi al
patrimonio edilizio da segnalare nel Comune di Maser.
X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI
X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA
X STRADA DELL’ARCHITETTURA
X BICINVACANZA
X ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI”
40
STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE
DI INTERVENTI PROGETTUALI
Stato di
conservazione
L’edificio si presenta in discrete condizioni, ma necessita di interventi di
manutenzione straordinaria e rifacimento degli impianti tecnologici.
Attualmente è utilizzato come scuola materna
Proposte di
intervento
Interventi di manutenzione straordinaria delle facciate, della copertura e
della sistemazione delle aree esterne
Cantierabilità
X Nessun progetto
 Progetto di fattibilità
 Progetto definitivo
Azione attivabile
e costo stimato
Azione 2:
Totale stimato complessivo: € 150.000,00
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
41
MA12
CHIESA DI
SAN TOMMASO
Veduta della Chiesa di San Tommaso
42
DATI IDENTIFICATIVI
Particolare del muro di contenimento a sud Nome del sito
Chiesa parrocchiale
San Tommaso
Tipologia e
numero
identificativo
Chiesa
Parole chiave
Chiesa, San
Tommaso, Coste
Localizzazione
(Comune):
Piazza Pieve,
Coordinate GIS:
17 29 859; 50 76 399
Proprietà
Parrocchia di San
Tommaso di Coste
Accesso al
pubblico
Aperta al pubblico
secondo gli orari
indicati
MA12
Coste di Maser
Particolare della scalinata
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
43
DESCRIZIONE
Descrizione
del paesaggio
Caratteristiche del bene
E' probabile che l'edificio originario risalga alla fine dell'VIII secolo come
dedotto da un documento dell'840 mentre altre ipotesi ne datano la
fondazione alla fine del X secolo. La Pieve antica fu parzialmente modificata
ed ampliata alla fine del 600 con l'inversione della facciata con l'abside della
pieve originaria che, secondo la tradizione paleocristiana aveva la facciata
ad oriente e l'abside ad occidente. Fu ulteriormente ampliata nel 1882 con
le due navate laterali.
A sud è localizzata la torre campanaria che conserva un'antica meridiana
recentemente restaurata.
Relazioni con altre componenti
architettoniche del territorio
storiche,
culturali,
paesaggistiche,
La piazza antistante la Pieve presenta elementi caratteristici e storici quali
un antico lavatoio oggi semi nascosto da manufatti della rete acquedotto e il
monumento ai caduti della grande guerra.
Bibliografia
Roberto Binotto - Coste e la sua Pieve antica, storia e cronistoria - Poligrafia
montebellunese 1986
Frequentazione
turistica
L’edificio non presenta al momento una visitazione turistica, ma la
segnalazione di un esempio di architettura d’epoca potrebbe aggiungersi al
patrimonio edilizio da segnalare nel Comune di Maser.
X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI
X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA
X STRADA DELL’ARCHITETTURA
 BICINVACANZA
X ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI”
44
STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE
DI INTERVENTI PROGETTUALI
Stato di
conservazione
La Chiesa si trova in buono stato di conservazione ad eccezione della
facciata e delle aree esterne che necessitano di interventi di manutenzione
straordinaria e restauro conservativo
Proposte di
intervento
Pulizia e restauro della facciata e sistemazione dell’area esterna antistante
l’ingresso della Chiesa
Cantierabilità
X Nessun progetto
 Progetto di fattibilità
 Progetto definitivo
Azione attivabile
e costo stimato
Azione 2:
Manutenzione straordinaria (rifacimento area esterna): € 50.000,00
Restauro conservativo (pulizia della facciata): € 50.000,00.
Totale complessivo: € 100.000,00
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
45
MA13
MULINO DI COSTE
Veduta del Mulino
46
DATI IDENTIFICATIVI
Nome del sito
Mulino di Coste
Tipologia e
numero
identificativo
Edificio di
trasformazione
agricola
MA13
Panoramicad’insieme
Parole chiave
Mulino, Coste
Localizzazione
(Comune):
Via Bassanese, 170
Coordinate GIS:
17 30 164; 50 76 548
Proprietà
Privato
Accesso al
pubblico
Visibile solo
esternamente
Coste di Maser
Particolaredellaruotaadacqua
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
47
DESCRIZIONE
Descrizione
del paesaggio
Caratteristiche del bene
L’edificio un tempo adibito a mulino è stato recentemente restaurato e
attualmente adibito a residenza privata. Si tratta di un antico edificio rurale a
pianta rettangolare con porticato sul lato sud. E’ caratterizzato dall’antica
ruota in legno che potrebbe essere recuperata.
Il mulino sorge sull'alveo dell'ex canale "Brentella" oggi completamente
tombinato.
E' situato nel centro storico di Coste, lungo la strada provinciale n.84 "di Villa
Barbaro" ai piedi de Colli Asolani e nelle immediate vicinanze di Piazza della
Pieve.
Bibliografia
Roberto Binotto - Coste e la sua Pieve antica, storia e cronistoria - Poligrafia
montebellunese 1986
Frequentazione
turistica
L’ex mulino è adibito a residenza privata e non si hanno notizie di visite
turistiche in quanto non è aperto al pubblico
X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI
X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA
X STRADA DELL’ARCHITETTURA
 BICINVACANZA
X ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI”
48
STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE
DI INTERVENTI PROGETTUALI
Stato di
conservazione
Lo stato di conservazione si presenta buono grazie ad una recente opera di
restauro, tuttavia la ruota con pale non è funzionante.
Proposte di
intervento
Restauro conservativo ai fini di mantenere la ruota integra e ripristinare la
sua funzionalità
Cantierabilità
X Nessun progetto
 Progetto di fattibilità
 Progetto definitivo
Azione attivabile
e costo stimato
Azione 2:
Manutenzione straordinaria della ruota: € 50.000,00
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
49
MA14
COMPLESSO VILLA CA’
NANI E ORATORIO
S.GIOVANNI
Veduta di Villa Cà Nani
50
DATI IDENTIFICATIVI
Nome del sito
Villa Cà Nani e
Oratorio San
Giovanni
Tipologia e
numero
identificativo
Villa – Edificio
Pubblico
Parole chiave
Villa, Cà Nani,
Oratorio, San
Giovanni, Municipio
Localizzazione
(Comune):
Piazza Municipio
Coordinate GIS:
17 30 975; 50 76 952
Proprietà
Comune di Maser
Accesso al
pubblico
Visibile esternamente
e visitabile agli orari
consentiti
OratorioSanGiovanni
MA14
Maser
Particolaredelcampaniledell’Oratorio
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
51
DESCRIZIONE
Descrizione
del paesaggio
Caratteristiche del bene
L’attuale sede municipale è Villa Cà Nani in origine apparteneva alla famiglia
dei Nobili “dei Nani”, in seguito al Conte Trieste e al Conte Fanzago.
La storia della famiglia patrizia dei nani risale in loco nel 1646 per una
sepoltura nella quale si nomina l’oratorio degli Eccellentissimi Nani.
Documenti indicano la proprietà terriera dei nani nel 1673 in occasione di
una permuta con il Vescovo di Treviso, quindi il corpo della Villa è databile
quantomeno al XVII secolo, precisamente tra il 1717 e il 1740 dal catasto
asolano.
Nel 1776 la Villa passa al Conte Trieste, mentre solo dal 1850 passa al
Conte Fanzago che fece sopraelevare di un piano la Villa e costruire le
adiacenze, verificabile dal catasto napoleonico e austro-italiano di metà
‘800.
La Villa venne acquistata dal Comune di Maser nel 1927, la sede nel 1948
subì gravi danni per un incendio. Nel 1978 la Villa venne interessata da
un’opera di restauro che comportò lo spostamento della scuola dall’ala est.
La relazione con le altre componenti storiche è molto stretta in quanto lo stile
architettonico è in linea con i principali monumenti e Ville del territorio e si
integra perfettamente in un percorso di visite dell’architettura dell’epoca,
inoltre è ubicata lungo la via principale di Maser e la destinazione pubblica
facilita la visita del complesso.
Bibliografia
Basso – Cenni storici delle sedi municipali di Maser – Tipolitografia
Faggionato 1987
Frequentazione
turistica
Attualmente non avviene una frequentazione turistica in quanto la Villa è
adibita a uffici comunali e l’oratorio è chiuso
X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI
X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA
X STRADA DELL’ARCHITETTURA
X BICINVACANZA
X ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI”
52
STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE
DI INTERVENTI PROGETTUALI
Stato di
conservazione
La Villa sede del Municipio è in buono stato di conservazione grazie a
interventi recenti, mentre l'oratorio presenta infiltrazioni d'acqua dalla
copertura e umidità di risalita nei muri e nella pavimentazione.
Proposte di
intervento
Restauro conservativo dell'oratorio con rifacimento dell'ingresso alla Villa
Ca' Nani per la presenza di elementi non consoni all'edificio storico, quali il
marciapiede rialzato e muretto di cinta in cemento che tolgono valore alla
pregiata scala sul fronte principale della Villa.
Cantierabilità
X Nessun progetto
 Progetto di fattibilità
 Progetto definitivo
Azione attivabile
e costo stimato
Azione 2:
Manutenzione straordinaria dell’Oratorio San Giovanni: € 150.000,00
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
53
MA15
COMPLESSO DI VILLA
BARBARO
Veduta di Villa Barbaro
54
DATI IDENTIFICATIVI
Edificioex‐stalle
Nome del sito
Complesso di Villa
Barbaro
Tipologia e
numero
identificativo
Villa
Parole chiave
Villa, Barbaro, Maser
Localizzazione
(Comune):
Via Bassanese
Coordinate GIS:
17 31 268; 50 77 517
Proprietà
Privata
Accesso al
pubblico
Visibile esternamente
e visitabile agli orari
consentiti
MA15
Maser
Museodellecarrozze
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
55
DESCRIZIONE
Descrizione
del paesaggio
Caratteristiche del bene
Villa Barbaro, Basadonna, Manin, Giacomelli, Volpi sorge in posizione
dominante a mezza costa di un colle lungo la strada che collega Maser ad
Asolo. Il complesso fu progettato da Andrea Palladio e costruito tra il 1549 e
il 1558. I committenti furono i fratelli Marcantonio e Daniele Barbaro, in
particolare Daniele fu in rapporti di amicizia e di passione architettonica con
Palladio. La Villa si inserisce in un declivio del colle retrostante tale da
creare un’anomala sezione longitudinale a gradino. Il retro della Villa è
caratterizzato dal un “ninfeo “ semicircolare di ispirazione romana che
probabilmente ha determinato l’impostazione in profondità del corpo
principale. La pianta della Villa non si presenta con la classica unità
geometrica con la sala centrale “decentrata” rispetto al resto del complesso
e l’affaccio dei bracci della crociera direttamente sui prospetti esterni
evidenziando la posizione arretrata delle barchesse. Inconsuete sono le
“colombare” ai lati nobilitate da grandi meridiane. Le barchesse risultano
parte integrante della Villa, un’anomalia, e non completamento del corpo
dominicale, con i portici innalzati quasi quanto il blocco padronale e sotto le
barchesse si trova il vero ingresso della Villa con scalinate simmetriche
verso il piano nobile. La Villa è affrescata dal Veronese tra il 1560 e il 1566
con un ciclo di pitture che caratterizzano tutte le stanze della Villa.
Il complesso della Villa comprende anche una serie di piccoli edifici posti sul
lato est della Villa adibiti ad abitazioni e magazzino di pertinenza, che
presentano un’architettura rurale con alcune finiture di pregio. Si segnala
altresì il “tempietto Barbaro” progettato da Palladio nel 1580 edificato fuori
dal recinto della Villa recentemente restaurato.
Il complesso include un grande fabbricato di pregio che un tempo era adibito
ad alloggiare gli animali dell’azienda agricola collegata alla Villa e oggi a in
parte a magazzino agricolo e in parte e non utilizzato. A nord della Villa
insiste un altro fabbricato tipicamente rurale che ospita il “museo delle
carrozze” diviso dalla Villa da un bosco costituito da esemplari di alberi
centenari e di notevole bellezza e pregio.
Bibliografia
AA.VV. – Ville Venete – Istituto Regionale Ville Venete 1995
Frequentazione
turistica
Alta frequentazione turistica internazionale di tutto il complesso
X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI
X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA
X STRADA DELL’ARCHITETTURA
X BICINVACANZA
X ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI”
56
STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE
DI INTERVENTI PROGETTUALI
Stato di
conservazione
Il corpo principale della Villa è in discrete condizioni anche se si notano
risalite doi umidità sotto i porticati delle barchesse. Non si può dire lo stesso
per il ninfeo che presenta fessurazioni evidenti dovute alla pressione della
collina soprastante oltre allo stato delle statue che necessitano di un
restauro conservativo. Il “tempietto Barbaro” è stato recentemente
restaurato, pertanto si presenta in buono stato di conservazione, mentre
l’edificio denominato ex-stalle presenta evidenti segni di deperimento in tutte
le sue componenti (copertura, murature, locali interni). Gli altri edifici del
complesso della Villa sono in discreto stato di conservazione anche se
necessitano in alcuni casi interventi di manutenzione straordinaria.
Proposte di
intervento
Restauro conservativo e manutenzione straordinaria dell’edificio denominato
ex-stalla con rifacimento della copertura, delle murature esterne ed interne e
dei serramenti. Altri interventi possono interessare alcune porzioni della
Villa, in particolare delle barchesse, gli edifici annessi sul lato est e alcuni
interventi di manutenzione straordinaria all’edificio che ospita il museo dell
carrozze.
Cantierabilità
X Nessun progetto
 Progetto di fattibilità
 Progetto definitivo
Azione attivabile
e costo stimato
Azione 2:
Manutenzione straordinaria dell’edificio denominato ex-stalle: € 150.000,00
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
57
CO20
VILLA BETTIS MARIN
Veduta della Villa Bettis-Marin
58
DATI IDENTIFICATIVI
Scorcio della facciata vista dalla SP84 Nome del sito
Villa Bettis Marin
Tipologia e
numero
identificativo
Villa
Parole chiave
Villa, Bettis-Marin
Localizzazione
(Comune):
Via XXX Aprile 1945
Coordinate GIS:
17 33 118; 50 79 273
Proprietà
Privata
Accesso al
pubblico
Visibile solo dalla
strada
CO20
Cornuda
Particolare della mura di cinta in sassi
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
59
DESCRIZIONE
Descrizione
del paesaggio
Caratteristiche del bene
Costruita tra il XVI e il XVII secolo da una famiglia di estrazione asolana, i
Bettis, che diedero due arcipreti alla parrocchia di Cornuda. Villa a due piani
su un rialzo di terreno gradonato con ampia e importante gradinata
d’ingresso contornata da pilastri bugnati con statue che collega la Villa alla
strada principale (SP87) un tempo percorsa solo da carrozze. L’ingresso è
caratterizzato da un arco sovrastato da una trifora con poggiolo in pietra.
Sopra questa vi è una seconda trifora sormontata da un timpano sul quale
campeggia il simbolo della famiglia Bettis.
Di particolare bellezza è il grande focolare verso la chiesa di S.Rocco
mentre dal lato opposto si erge una interessante “piccionaia” con relative
adiacenze che attualmente oggi presenta il tetto crollato e in cattivo stato di
conservazione.
La Villa negli anni sessanta fu sede della mostra dei vini locali mentre oggi la
parte est per circa 2/3 è abitata e la parte ovest risulta non abitata.
Nel 1983 è stato aggiunto un corpo sul lato nord-ovest adibito a magazzino.
La proprietà è della famiglia Marin suddivisa tra i discendenti.
Bibliografia
Luigi Boscarini e Silvano Rodato - Ambiente e storia di Cornuda – Segusino
Stampa 1990
Guido Rosada - Atlante Storico delle Città italiane:Asolo - Grafis Edizioni
1993
Frequentazione
turistica
Bassa: la Villa è privata e non accessibile al suo interno mentre è visibile
dalla strada, ma date le non buone condizioni di conservazione il sito non è
meta di flussi turistici.
X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI
X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA
 STRADA DELL’ARCHITETTURA
X BICINVACANZA
X ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI”
60
STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE
DI INTERVENTI PROGETTUALI
Stato di
conservazione
Lo stato di conservazione non è buono, le parti esterne necessitano di
interventi di manutenzione straordinaria come la facciata, i serramenti, le
parti in pietra e le pertinenze esterne
Proposte di
intervento
Interventi di manutenzione straordinaria e sistemazione delle aree estrerne
Cantierabilità
X Nessun progetto
X Progetto di fattibilità
X Progetto definitivo
Azione attivabile
e costo stimato
Azione 2:
Totale stimato complessivo: € 150.000,00
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
61
CO21
VILLA BOLZONELLO
Veduta della Villa Bolzonello
62
DATI IDENTIFICATIVI
Scorcio della porzione ovest adibita ad agriturismo Nome del sito
Villa Bolzonello
Tipologia e
numero
identificativo
Villa
Parole chiave
Villa, Bolzonello
Localizzazione
(Comune):
Via Franzoia
Coordinate GIS:
17 33 649; 50 80 171
Proprietà
Privata
Accesso al
pubblico
Visibile dalla strada e
visitabile per la
presenza dell’attività
agrituristica
CO21
Cornuda
Vista panoramica del complesso della Villa
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
63
DESCRIZIONE
Descrizione
del paesaggio
Caratteristiche del sito
Bibliografia
Luigi Boscarini e Silvano Rodato - Ambiente e storia di Cornuda – Segusino
Stampa 1990
Frequentazione
turistica
La Villa ha una buona visibilità ed è visitabile in quanto struttura agrituristica.
Villa di campagna signorile ancora oggi adibita ad abitazione (corpo
principale composto da n.2 unità abitative).
- ala ovest (in origine adiacenza agricola): adibita dall’anno 2005 a struttura
ricettiva di tipo agrituristico (18 camere per n.30 posti letto).
- ala est: adibita a civile abitazione.
Il corpo principale della villa è presente fin dal 1600 ed è stata la residenza
dei Conti Cornuda, ma si pensa sia stata costruita sulle rovine di un antico
castello ma senza ritrovare traccia di questo.
L’edificio è molto grande e permetteva alle carrozze di accedere
direttamente in palazzo per permettere ai proprietari di scendere al riparo
dalla pioggia.
L’ala ovest un tempo adibita a rustico è stata oggetto di restauro
conservativo recente (2005) per ospitare un agriturismo gestito sempre dalla
famiglia Bolzonello.
In passato la Villa ha subito danni in conseguenza della 1° guerra mondiale
in seguito allo scoppio di una limitrofa polveriera che ha richiesto
successivamente il rifacimento del tetto e di parte della facciata principale.
L’agriturismo unito al pregio del complesso edilizio è frequentato da una
clientela turistica anche per il significativo panorama che si può godere dal
sito.
X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI
X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA
 STRADA DELL’ARCHITETTURA
X BICINVACANZA
X ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI”
64
STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE
DI INTERVENTI PROGETTUALI
Stato di
conservazione
L’edificio si presenta in discreto stato manutentivo.
Proposte di
intervento
Da un’analisi visiva potrebbe necessitare di interventi di rifacimento della
facciata e del tetto della porzione principale adibita ad abitazione e una
sistemazione di alcune zone esterne del giardino
Cantierabilità
X Nessun progetto
 Progetto di fattibilità
 Progetto definitivo
Azione attivabile
e costo stimato
Azione 2:
Totale stimato complessivo: € 150.000,00
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
65
CO22
COMPLESSO
SANTUARIO MADONNA
DI ROCCA
Veduta del Santuario
66
DATI IDENTIFICATIVI
Nome del sito
Santuario Madonna
di Rocca
Tipologia e
numero
identificativo
Chiesa
Parole chiave
Santuario, Madonna
Rocca
Localizzazione
(Comune):
Strada Madonna di
Rocca
CO22
Cornuda
Uno dei 15 capitelli votivi lungo la strada di accesso Coordinate GIS:
17 32 099; 50 80 282
Proprietà
Parrocchia di
S.Martino Vescovo
Accesso al
pubblico
Aperto al pubblico
negli orari stabiliti
Monumento alla Madonna antistante il Santuario
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
67
DESCRIZIONE
Descrizione
del paesaggio
Caratteristiche del bene
Bibliografia
Ambiente e storia di Cornuda – Segusino Stampa – Luigi Boscarini e Silvano
Rodato 1990
Il Santuario della Rocca –Corso Giuseppe - 1980
Frequentazione
turistica
Il Santuario è meta di numerosi pellegrinaggi.
La Rocca di Cornuda, che domina tutto il territorio dall’alto dei suoi 340 metri
s.l.m., è un Santuario storico dedicato a Maria Annunziata, famosa meta di
numerosi pellegrinaggi e manifestazioni popolari e religiose.
Costruita probabilmente tra il 900 e il 950, come punto di difesa per gli
abitanti della zona contro le discese delle popolazioni nordiche verso l’Italia,
nel 1211 la Rocca divenne Feudo del Vescovo di Treviso e come esso
divenne simbolo religioso per i credenti. Le testimonianze cristiane in Rocca
risalgono al 290-310 d.c. con il ritrovamento di una significativa
testimonianza: la “lampada ènea” conservata nella chiesa di S. Martino di
Cornuda.
Nel 1230 la Rocca fu occupata dal Tiranno Ezzelino che fu punito con la
scomunica del Papa, solo nel 1264 la popolazione locale, stanca dei continui
soprusi, si ribellò cacciandolo e restituendo la Rocca al Vescovo il quale la
cedette a sua volta al Comune di Treviso che la destinò a presidio militare.
Nel 1317 gli scaligeri la occuparono danneggiandola fortemente, per essere
poi demolita definitivamente sotto la dominazione veneziana, mentre la
Chiesa venne costruita, secondo la leggenda, sul luogo ove apparve la
Madonna ad un fedele.
L’8 e il 9 Maggio del 1848 avvenne ai piedi del colle la “Battaglia di Cornuda”
tra un drappello di soldati italiani e l’esercito austriaco che ottenne una facile
e sanguinosa vittoria con il trafugamento dei tesori del Santuario.
Nel 1890 fu demolito il vecchio campanile per costruirne uno nuovo con
l’inserimento di nuove campane nel 1910, mentre nel 1914, furono costruiti i
grandi muraglioni di sostegno che, assieme ai cancelli di ferro, formarono un
ampio piazzale interno prospiciente la chiesa.
Negli scontri della prima guerra mondiale il Complesso fu fortemente
danneggiato dagli attacchi nemici. In seguito ai lavori di restauro nel 1922 il
Santuario venne riaperto al culto e al pubblico.
Nel 1931 venne costruita l’attuale fontana a forma di monumento di roccia
naturale con sovrastante una statua in marmo della Madonna.
Con la seconda guerra mondiale la Chiesa subì altri gravi danni riparati negli
anni successivi con l’allungamento della Chiesa e, nel 1949/50 furono eretti,
lungo tutto il Romitaggio, i 15 capitelli in graniglia battuta, raffiguranti i
“Misteri del Rosario”, comprensivi dei dipinti in ceramica.
X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI
X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA
 STRADA DELL’ARCHITETTURA
X BICINVACANZA
X ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI”
68
STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE
DI INTERVENTI PROGETTUALI
Stato di
conservazione
Il monumento è stato interessato ad un intervento di manutenzione nell’anno
1998 in occasione del centenario dalla sua costruzione, tuttavia si rendono
necessari ulteriori interventi manutentivi individuati nel 2011 inseriti in un
progetto definitivo.
Proposte di
intervento
Gli interventi di seguito descritti sono inseriti in un progetto definitivo che si
articola in quattro livelli di intervento:
Manutenzione straordinaria dei Capitelli presenti lungo il romitaggio;
Manutenzione straordinaria con consolidamenti puntuali delle Mura Esterne;
Restauro pittorico interno dell’abside della chiesa.
Restauro della torre campanaria
1- Capitelli: manutenzione straordinaria
I 15 capitelli disposti lungo la strada che da Via San Vittore sale fino al
Santuario vennero costruiti tra il 1945 e il 1950 si presentano in condizioni
strutturali soddisfacenti, tuttavia si rilevano problematiche come distacchi
localizzati dell’intonaco, microfessurazioni, piccole lesioni dovute a cedimenti
del terreno a livello di basamento, macchie d’umidità, degrado delle
tinteggiature, che prevedono interventi di manutenzione straordinaria e
restauro conservativo come demolizione e risarcimento delle parti
cementizie incongrue, sigillatura delle microlesioni, lavaggio e pulitura degli
intonaci e dei bugnati, verifica stato di conservazione delle coperture.
2- Mura esterne: manutenzione straordinaria
Le mura presentano dei tratti con delle lesioni, dovute in parte a cedimenti
verticali, in parte a principi di ribaltamento del muretto per mancanza di
continuità del materiale di cui si compone. Gli interventi previsti sono:
consolidamenti localizzati rendendo il più possibile solidale il parapetto in
continuità orizzontale, rifacimento del muretto e pulizia della copertina.
3 - Interno Chiesa: Restauro delle pitture dell’abside con un intervento di
restauro quale la pulizia delle superfici per riportare alla luce le decorazioni
originali che dovrebbero in tal senso valorizzare la zona del coro e dell’altare
maggiore, coevo alla costruzione originale.
4. Restauro della Torre campanaria
In seguito al distacco di materiali dalla torre è in corso di predisposizione un
apposito programma manutentivo.
Cantierabilità
 Nessun progetto
 Progetto di fattibilità
X Progetto definitivo
Azione attivabile
e costo stimato
Azione 2 - 3 :
Totale complessivo: € 280.000,00
Restauro conservativo capitelli: € 50.000,00
Consolidamento Mura esterne: € 100.000,00
Restauro del Santuario: € 30.000,00
Restauro Torre campanaria € 100.000,00
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
69
CO23
CANAPIFICIO VENETO
ANTONINI CERESA &
ZORZETTO
Veduta del Canapificio
70
DATI IDENTIFICATIVI
Litografia raffigurante il Canapificio ante 1885 Nome del sito
Canapificio Veneto
Antonini-Ceresa &
Zorzetto
Tipologia e
numero
identificativo
Archeologia
Industriale
Parole chiave
Canapificio
Localizzazione
(Comune):
Via Canapificio
Cornuda
Coordinate GIS:
17 35 500; 50 79 777
Proprietà
Antonini-Ceresa &
Zorzetto
Accesso al
pubblico
Visibile solo dalla
strada o da
attraversamenti
interni aperti al
pubblico
CO23
Veduta dal Canale Brentella con porzione ristrutturata Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
71
DESCRIZIONE
Descrizione
del paesaggio
Caratteristiche del bene
Bibliografia
D.Zadra - Il Canapificio Veneto a Crocetta del Montello – Silvana Editoriale
1990
AA.VV - Il Piave – Cierre Edizioni 2000
Frequentazione
turistica
Non è stata riscontrata alcuna frequentazione turistica data la scarsa
visitabilità dell’opificio
L’opificio è ubicato tra il canale Brentella ad est e il torrente Nasson ad ovest
e sud e si presenta come una serie di elementi uguali testimoni della
destinazione industriale di fine ‘800 della struttura, che negli anni è stata
oggetto di successive modifiche facendo perdere il disegno unitario di
complesso manifatturiero. Il primo insediamento fu caratterizzato dalla
funzione di molino-segheria grazie alla presenza del corso d’acqua a fianco,
in seguito venne utilizzata l’acqua del Brentella per costruire il Canapificio
(anno 1882) e iniziare l’attività da parte della famiglia Antonini che
possedeva già una corderia in quel di Venezia. Nel 1901 venne ampliato il
Canapificio passando da 700 operai e 1500 grazie all’aumento della forza
motrice derivante da una nuova centrale idroelettrica. Tale incremento di
manodopera provocò lo sviluppo urbanistico delle zone circostanti per dare
alloggio alle maestranze provenienti dai paesi circostanti.
Nel 1920 la proprietà cambiò diventando Linificio e Canapificio Nazionale
con sede a Milano, ma dopo il secondo conflitto bellico la produzione andò
calando sino alla definitiva chiusura avvenuta nel 1967.
Gli edifici presentano una struttura portante puntiforme caratterizzata da
colonne in ghisa per l’appoggio di travi in ferro e copertura in shed. Gli edifici
che si snodano internamente hanno dimensioni differenti a seconda delle
funzioni che avevano nel ciclo della produzione e dei macchinari che
dovevano alloggiare.
Oggi gli edifici sono utilizzati per varie attività produttive senza alcuna
relazione con quella originaria, ma tutto il complesso architettonico è
nettamente staccato dal tessuto costruttivo circostante.
X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI
X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA
 STRADA DELL’ARCHITETTURA
X BICINVACANZA
X ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI”
72
STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE
DI INTERVENTI PROGETTUALI
Stato di
conservazione
Lo stato di conservazione complessivo è buono in quanto a più riprese sono
stati eseguiti interventi per utilizzare porzioni del Canapificio senza alterare
le dimensioni e la spazialità originaria, tuttavia in alcuni edifici è evidente la
necessità di interventi di manutenzione straordinaria.
Proposte di
intervento
Gli interventi sono diversi a seconda degli edifici del complesso interessati,
ma comunque si tratta di interventi di manutenzione straordinaria volti a
riportare porzioni dell’opificio alla struttura originaria con funzionalità diverse.
Cantierabilità
X Nessun progetto
 Progetto di fattibilità
 Progetto definitivo
Azione attivabile
e costo stimato
Azione 2:
Costo ipotizzato € 100.000,00
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
73
CR27
COMPLESSO E PARCO DI
VILLA PONTELLO
Villa Pontello:
veduta complessiva dell’edificio
74
DATI IDENTIFICATIVI
Ilparcoasuddellavilla
Nome del sito
Complesso e Parco
di Villa Pontello
Tipologia e
numero
identificativo
Villa
Parole chiave
Villa veneta, spazio
museale, area verde
Localizzazione
(Comune):
Via Pontello, 27
Crocetta del Montello
Coordinate GIS:
17 35 991; 50 79 977
Proprietà
Comunale
Accesso al
pubblico
Libero, regolato in
base all’apertura del
“Museo del ‘900”
situato nei locali della
villa
CR27
Lafontanaall’internodelParco
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
75
DESCRIZIONE
Descrizione
del bene
Caratteristiche del bene
Il complesso di Villa Pontello comprende l’edificio di origine ottocentesca,
che si sviluppa su tre livelli, e l’area verde adiacente adibita a parco che si
estende per circa 14.000 metri quadrati.
La villa, a partire dagli anni ’20 del secolo scorso, fu per lungo tempo sede di
un orfanotrofio femminile, frequentato da ragazze educate prima dalle suore
canossiane e in seguito da suore di altri ordini religiosi. Cessata questa
funzione il complesso divenne di proprietà comunale e i locali adibiti a sede
dell’attuale “Museo del Novecento e della Grande Guerra”.
Lo spazio museale, gestito dal “Gruppo Bisnent” di Crocetta del Montello, si
compone di diverse sezioni, che hanno lo scopo di illustrare la vita dei
soldati e delle popolazioni locali durante il primo conflitto mondiale, anche
attraverso delle suggestive ricostruzioni di situazioni reali, con “mannequin”
dotati di uniformi ed equipaggiamenti militari. La mostra comprende una
prima sezione dedicata prettamente alla Grande Guerra, una seconda di
aspetto etnografico riguardante il ‘900 veneto e tutti gli aspetti sociali della
realtà di Crocetta e del comprensorio del Montello e un terza parte in cui è
stata ricostruita un’antica osteria veneta.
Gli spazi esterni della villa corrispondono all’ampia area del parco, all’interno
del quale, nella zona boscata, si trovano la fontana e un piccolo edificio di
pertinenza.
Bibliografia
Schedato, quale “Luogo di Valore”, dalla Fondazione Benetton Studi
Ricerche – Treviso;
AA.VV., Il Veneto paese per paese, Bonechi, Firenze, 1998.
Frequentazione
turistica
Bassa, legata essenzialmente alle aperture periodiche del Museo del
Novecento e della Grande Guerra. Una sua riqualificazione, comprendente
anche le aree esterne, ne incrementerebbe notevolmente l’attrattività.
X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI
X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA
 STRADA DELL’ARCHITETTURA
X BICINVACANZA
 ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI”
76
STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE
DI INTERVENTI PROGETTUALI
Stato di
conservazione
La villa si trova in cattivo stato di conservazione, come si evince
dall’osservazione della facciata principale, in cui si notano dei problemi
relativi agli intonaci e soprattutto agli infissi che sono in buona parte
compromessi. Grazie alla presenza del Museo del Novecento e della
Grande Guerra gli spazi interni sono stati preservati dall’incuria, anche se
necessiterebbero di un restauro quanto mai auspicabile.
La zona verde appare piuttosto degradata e priva di una gestione razionale
degli spazi, con la fontana e il fabbricato adiacente in palese stato di
abbandono.
Proposte di
intervento
Per quanto riguarda la villa si propone innanzitutto di procedere con il
restauro della facciata, comprendente la sistemazione degli intonaci nei
punti che presentano tale criticità, la ritinteggiatura e la sostituzione degli
infissi, che attualmente si trovano in uno stato di totale precarietà.
L’auspicabile riqualificazione del complesso di Villa Pontello dovrebbe
quindi, in seconda battuta, comprendere anche il recupero del parco e del
fabbricato di pertinenza, posto in corrispondenza dell’ingresso del Museo del
Novecento e della Grande Guerra, nel lato orientale della proprietà. La
valorizzazione dell’area verde dovrà necessariamente includere il ripristino
della fontana, con la sistemazione delle sue strutture, e il restauro
dell’edificio citato in precedenza, che potrebbe diventare la sede delle locali
associazioni.
Cantierabilità
X Nessun progetto
 Progetto di fattibilità
 Progetto definitivo
Azione attivabile
e costo stimato
Azione 2:
La spesa stimata per la riqualificazione del parco e di Villa Pontello è di €
130.000, considerando il Comune di Crocetta del Montello quale beneficiario
dell’intervento.
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
77
CR28
CASA RURALE “CAMILLI”
Casa rurale “Camilli”:
veduta dell’edificio situato nelle Grave di Ciano
78
DATI IDENTIFICATIVI
Panorama verso sud (Grave di Ciano e Montello) Nome del sito
Casa rurale “Camilli”
Tipologia e
numero
identificativo
Residenze e
architetture rurali
Parole chiave
Casa rurale,
paesaggio fluviale
Localizzazione
(Comune):
Grave di Ciano
Crocetta del Montello
Coordinate GIS:
17 37 424; 50 80 804
Proprietà
Presumibilmente
privata, ad uso
dell’A.F.V. “Alto
Piave”
Accesso al
pubblico
Non accessibile.
L’ingresso è a
discrezione all’A.F.V.
“Alto Piave”
CR28
L’ingresso al sito Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
79
DESCRIZIONE
Descrizione
del bene
Caratteristiche del bene
La casa rurale “Camilli” si trova all’estremità settentrionale dell’estesa area
delle Grave di Ciano, dove il corso del Piave si divide in due grandi
diramazioni, all’interno delle quali si estende un ambito geografico umido di
grande valore paesaggistico e naturalistico, caratterizzato da ampie zone
boschive e prative attraversate da rogge e dalla presenza di stagni e piccoli
specchi d’acqua. L’edificio è situato all’interno di una proprietà gestita
dall’A.F.V. (Azienda Faunistico Venatoria) “Alto Piave”.
L’edificio, che si sviluppa su due piani, è affiancato verso ponente da un
ricovero attrezzi e frontalmente da un modesto manufatto, presumibilmente
in parte adibito a forno da pane.
In relazione alla Rete Natura 2000, il sito in cui sorge la casa rurale è
compreso nelle aree ZPS “Grave del Piave” (IT3240023) e SIC “Grave del
Piave-Fiume Soligo-Fosso di Negrisia” (IT3240030).
Bibliografia
S. Narduzzo, Il paese scomparso ovvero Condugol di Ciano, Grafiche
Antiga, Cornuda (TV), 1993;
“Le Grave di Ciano”, Progetto per un recupero ambientale, Comune di
Crocetta del Montello, 2008.
Frequentazione
turistica
Nulla, in quanto la frequentazione del sito è legata essenzialmente all’attività
dell’Azienda Faunistico Venatoria “Alto Piave”.
 STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI
X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA
 STRADA DELL’ARCHITETTURA
X BICINVACANZA
 ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI”
80
STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE
DI INTERVENTI PROGETTUALI
Stato di
conservazione
Dal sopralluogo effettuato la casa rurale, utilizzata dalla locale Azienda
Faunistico Venatoria, allo stato attuale si trova in discrete condizioni, mentre
il piccolo edificio attiguo è piuttosto degradato.
Il ricovero attrezzi invece, di costruzione più recente, è interessato da lavori
di manutenzione riguardanti la copertura.
Proposte di
intervento
Una volta definita con precisione la proprietà e l’ente di gestione dell’area, si
propone una riqualificazione complessiva del sito, che possa comprendere
interventi sia sulla casa rurale che sul manufatto adiacente, senza
dimenticare la sistemazione delle dirette pertinenze.
Le opere previste dovranno infatti essere finalizzate a permettere la fruibilità
turistica della casa rurale e della zona circostante, per valorizzare questa
sezione del più ampio contesto fluviale delle Grave di Ciano, contraddistinto
dal grande valore ambientale e paesaggistico.
Cantierabilità
X Nessun progetto
 Progetto di fattibilità
 Progetto definitivo
Azione attivabile
e costo stimato
Azione 2:
La spesa ammissibile è di € 130.000 considerando un ente pubblico o
un’associazione come possibili beneficiari dell’intervento.
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
81
CR29
82
CASA “TRES”
DATI IDENTIFICATIVI
Vista del lato nord Nome del sito
Casa “Tres”
Tipologia e
numero
identificativo
Residenze e
architetture rurali
Parole chiave
Edificio rurale, muro
in sassi, fienile
Localizzazione
(Comune):
Via G. D’Annunzio,18
Crocetta del Montello
Coordinate GIS:
17 40 997; 50 80 024
Proprietà
Privata
Accesso al
pubblico
Visibile dalla SP 77
CR 29
Particolare del fienile semicrollato Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
83
DESCRIZIONE
Descrizione
del bene
Caratteristiche del bene
L’edificio rurale in oggetto, databile presumibilmente alla prima metà del XX
secolo, si compone di tipologia in linea, con una parte residenziale affiancata
ad uno spazio uso fienile. Il volume residenziale originario è composto da tre
livelli - con planimetria regolare e scala centrale - oltre alle due campate di
ampio volume, ad uso fienile. Nel lotto sono presenti alcune pertinenze
funzionali alla conduzione del fondo, risalenti agli anni ‘50. Proprio per le sue
caratteristiche tipologico-formali l’ immobile è schedato, dal Piano d’ Area
con la “Scheda B: edificio XIV-1”, con un vincolo conservativo definito dal 4°
grado di protezione.
L’immobile è ubicato in una zona rurale integra, che si caratterizzata dal
particolare andamento delle curve di livello della collina oltre che dalla
presenza di un bosco.
Proprio dal bosco, presumibilmente una vecchia strada poderale conduceva
direttamente al primo piano della casa rurale e da qui, scendeva
gradualmente -contenuta da un muro a secco- verso il podere, definendo
così un’originale integrazione tra tipologia e altimetrie del luogo che, se
possibile, andrebbe ricostituita.
Proprio per le sue inalterate caratteristiche rurali-paesaggistiche il luogo è un
punto privilegiato di “osservazione sul paesaggio rurale”, ed è auspicabile
che la nuova proprietà preveda, pur con nuove e compatibili destinazioni d’
uso, ad un recupero conservativo dell’ immobile da attuarsi attraverso un
contestuale progetto di inserimento paesaggistico.
Bibliografia
Comune di Crocetta del Montello, Piano d’ Area, Scheda B Edificio XIV -1 ;
Frequentazione
turistica
Attualmente bassa, mentre potenzialmente con frequentazione media se
recuperato con funzioni azienda agricola con punto vendita e laboratorio di
trasformazione dei prodotti agricoli.
X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI
 PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA
 STRADA DELL’ARCHITETTURA
X BICINVACANZA
 ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI”
84
STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE
DI INTERVENTI PROGETTUALI
Stato di
conservazione
L’ edificio è in pessimo stato di conservazione e parte del fienile è crollato
non molto tempo fa. Dal punto di vista paesaggistico l’ area collinare di
pertinenza dell’ immobile, necessita di opportuna sistemazione , anche delle
strade poderali, con opere di riconfinazione e di sistemazione di un’area
boschiva.
Proposte di
intervento
L’immobile rurale “Casa Tres”, è stata oggetto di recente compravendita,
finalizzata ad un auspicabile intervento di restauro.
La nuova proprietà, molto sensibile al mantenimento delle caratteristiche
paesaggistiche originarie del luogo, prevede in un prossimo futuro un
importante intervento di ripristino tipologico, ubicandovi una nuova azienda
agricola, con funzioni di vendita, trasformazione dei prodotti agricoli, area
residenziale, il tutto da inserire compatibilmente con le caratteristiche
tipologiche dell’ edificio e nel pieno rispetto dei luoghi.
Interessante sarebbe anche la riproposizione della originaria “strada
poderale” che conduceva direttamente dal bosco al primo piano della casa
rurale e da qui, scendeva gradualmente -contenuta da un tipico muro a
secco in sassi del Piave - verso il podere, ridefinendo così questa
caratteristica “integrazione” tra edificio rurale e i terreni circostanti.
Cantierabilità
X Nessun progetto
 Progetto di fattibilità
 Progetto definitivo
Azione attivabile
e costo stimato
Azione 2:
Totale stimato, per uno stralcio funzionale delle parti esterne del
tetto,intonaci € 130.000,00;
Azione 3:
Totale stimato,per uno stralcio funzionale della sistemazione delle aree
esterne, riconfinazione, muri a secco, strada poderale € 130.000,00;
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
85
MO33
CIMITERO OTTOCENTESCO
DI SANTA MARIA IN COLLE
Scalinata e portale d’ingresso
86
DATI IDENTIFICATIVI
Monumenti funerari Sacello interno Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
Nome del sito
Cimitero ottocentesco
di Santa Maria in Colle
Tipologia
e numero
identificativo
Parole chiave
Beni di pregio
architettonico
MO33
Cimitero, sacello,
memoria
Localizzazione
(Comune):
Via Mercato Vecchio
in località Santa
Maria in Colle
Coordinate GIS:
17 36 529; 50 74 349
Proprietà
Pubblica: Comune di
Montebelluna
Accesso al
pubblico
libero
87
DESCRIZIONE
Descrizione
del bene
Caratteristiche del bene
L’analisi delle fonti d’archivio e delle mappe storiche indica che il sito a nord
della Pieve di S. Maria in Colle fu individuato quale Cimitero nel 1812. In
pochi decenni il cimitero si rivelerà insufficiente, di fronte al forte sviluppo
demografico e si renderà necessario nel 1856 un primo ampliamento ad
opera dell’ing. Giuseppe Legrenzi. Dalle mappe storiche pervenuteci (…) si
evidenzia un primo ampliamento eseguito in direzione nord, in continuità con
l’impianto originario (…). Il progetto fu completato con un’ampia scalinata
composta di gradini in pietra per l’accesso dal piano stradale. L’entrata del
camposanto fu sostituita da un sobrio portale d’ingresso in pietra arenaria; fu
infine costruito nel mezzo un piccolo fabbricato adibito a cella mortuaria. Nel
1895 fu necessario un successivo ampliamento, a firma dell’ Ing. G.B Dall’
Armi, poi ancora un altro portano il camposanto alla configurazione attuale.
Dal 1931 le sepolture vengono ospitate in una nuova struttura e il
Camposanto di Santa Maria in Colle cessò definitivamente di funzionare.
Il sito, localizzato fra l’area medievale di Mercato Vecchio e la zona
ottocentesca di Pieve, è un’ex area cimiteriale leggermente inclinata ed
orientata in direzione nord-sud, cinta da un muro in sassi, con un portale del
XIX secolo ed un piccolo sacello nella parte centrale dell’area. Il fronte
principale è quello sud, su Via Mercato Vecchio, e si attesta davanti al lato
nord della Chiesa di Santa Maria in Colle. Un terrapieno evidenzia la
differenza di quota tra il piano stradale e l’ingresso e si accede al
camposanto tramite una scenografica scalinata in pietra che conduce al
portale neoclassico, con quattro colonne e trabeazione, tipicamente
ottocentesco. Alti cipressi ornano ancora oggi tutto il prospetto; l’accesso
all’interno avviene tramite una cancellata. L’area sacra conserva la sua
suddivisione in campi, sette nella porzione più antica, otto nella parte
posteriore più recente. Il sacello, piccola costruzione con un frontone
arcuato, un portale leggermente strombato e le facciate decorate da tracce
di antiche lapidi sepolcrali, separa le due grandi partizioni. Tutto il muro di
cinta al suo interno conserva antiche lapidi e lastre funerarie, alcune delle
quali riportano iscrizioni leggibili ancora oggi.
Bibliografia
Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici del Veneto; Dichiarazione di Interesse culturale
dell’Immobile denominato Ex Cimitero di Santa Maria in Colle
Frequentazione
turistica
Bassa, pur essendo il luogo inserito nel caratteristico sito medioevale di
Mercato Vecchio
 STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI
X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA
 STRADA DELL’ARCHITETTURA
X BICINVACANZA
 ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI”
88
STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE
DI INTERVENTI PROGETTUALI
Stato di
conservazione
Mediocre: l’immobile necessita complessivamente di un intervento
coordinato di restauro conservativo a valenza edilizia,oltre che urbana, per
definire una nuova funzione pubblica. Nell’ intervento di restauro andrà
conservata/recuperata la “memoria del luogo”, la sua suddivisione in campi:
sette nella porzione più antica, otto nella parte più recente… Anche il piccolo
sacello, che suddivide le due parti, necessita di restauro, soprattutto nelle
facciate, decorate da tracce di antiche lapidi sepolcrali. Il muro di cinta,
attualmente in cattivo stato di conservazione, necessita di un importante
intervento di restauro/ pulizia dalla vegetazione infestante, con contestuale
pulizia delle superfici lapidee di lapidi e lastre funerarie. Il “sistema” della
scalinata, con rampe, muri e percorsi esterni, l’importante portale
neoclassico d’ingresso all’ex cimitero, come pure la cancellata, richiedono
interventi manutentivi e di restauro conservativo soprattutto nelle superfici
lapidee.
Proposte di
intervento
Gli obiettivi progettuali condivisi dall’ Amministrazione Comunale di
Montebelluna sono di diversa natura, non solo di conservazione e restauro
del bene/sito, ma contestualmente anche di riqualificazione turisticoculturale, (area per manifestazioni all’aperto, giardino della memoria) per
una valorizzazione congiunta dell’ importante area medievale di Mercato
Vecchio posta all’ interno di un “sistema urbano di visitazione dei luoghi
identitari ” della Città di Montebelluna. Già nel 2005 era stato redatto dall’
Arch. Sandro Pandolfo, un progetto preliminare per la riqualificazione ed il
riuso del luogo, che evidenziava la componente storica del sito, le sue
matrici progettuali (con riferimento al giardino all’italiana …) e le “relazioni”
storico-paesaggistiche con il contesto: colle, Chiesa di Santa Maria e la
sottostante area urbana. Ora, anche alla luce del provvedimento della
Soprintendenza di Venezia dell’ 11 Luglio 2012, con il quale è stata
accertata la sussistenza dell’ interesse culturale dell’ immobile in oggetto,
sottoponendolo a vincolo come previsto dal D.Lgs 42/2004, si evidenzia
l’urgenza di intervenire, attraverso un nuovo progetto di restauro
conservativo che abbia quali priorità il restauro del muro perimetrale, incluse
lapidi e monumenti funebri, il restauro del sacello con la contestuale
sistemazione/ridefinizione delle superfici esterne del camposanto,
comprendenti anche il portale d’ingresso, la scalinata e i percorsi di
“relazione” alla Chiesa e alla “Casa del campanaro”.
Cantierabilità
X Nessun progetto
 Progetto di fattibilità
 Progetto definitivo
Azione attivabile
e costo stimato
Azione 2, Azione 3:
Attraverso un restauro conservativo dell’ immobile con un intervento, anche
per singoli stralci funzionali, (muro perimetrale e sacello, portale
d’ingresso/scalinata e aree interne/esterne di relazione, piantumazioni /
verde e impianto d’ illuminazione etc ) comunque stimabile superiore ad €
130.000,00 per Azione.
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
89
MO34
COMPLESSO DI VILLA
CORRER PISANI
Veduta del fronte principale
90
DATI IDENTIFICATIVI
Panoramica della pineta
Nome del sito
Complesso di Villa
Correr Pisani
Tipologia e
numero
identificativo
Villa
Parole chiave
villa, parco,fontana,
chiesa
Via Anassillide,
località Biadene,
Montebelluna
Localizzazione
(Comune):
MO34
Coordinate GIS:
17 37 391; 50 75 230
Proprietà
Comune di
Montebelluna e
Parrocchia di Santa
Lucia in Biadene
Accesso al
pubblico
Regolamentato in
occasione delle manifestazioni; libero al
pubblico alla pineta.
Da concordare per la
ex-chiesa ParrocchiaLe.
Particolare de “L’Assunta” di Giovan Battista Tiepolo Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
91
DESCRIZIONE
Descrizione
del bene/sito
Caratteristiche del bene/sito
A partire dal sesto decennio del '600 Anzolo Correr, grande diplomatico e
procuratore di S. Marco, intraprende un' intensissima attività fondiaria a
Biadene che culmina con la costruzione di un Palazzo Dominicale il cui
assetto ci viene fedelmente restituito dalla mappa dello Spinelli del 1681.
La dimora, centro di attività economiche ben testimoniate dalle destinazioni
d'uso delle sue cellule, assume, sin dall'inizio, una forte caratterizzazione
aristocratica, ben evidente nello splendore degli interni affrescati e nel suo
apparire celebrativo e teatrale, quasi una quinta scenica ai piedi del
Montello. Tale vocazione verrà riaffermata in occasione delle nozze di
Isabella Correr e Almorò Pisani, celebrate nella Parrocchiale di San Vittore e
Santa Lucia adornata, per l'occasione, dal saggio (L'Assunta) del giovane
Giambattista Tiepolo.
Dopo essere transitato, nel corso del Settecento, per i Grimani e gli Erizzo, il
complesso subisce, nel secolo successivo e almeno fino alla metà del
Novecento, una serie di consistenti trasformazioni che stravolgono, in parte,
l'assetto originario.
La chiesetta, recentemente restaurata, è ora una sala teatrale intitolata allo
storico biadenese "Roberto Binotto" ed è sede di eventi culturali ed artistici.
Capace di 188 posti a sedere comprende una sala regia, impianto luci e
sonoro, palcoscenico di m 9 di profondità, m 8 di boccascena e m 6 di
altezza, platea con gradinata rialzata e un comodo parcheggio nel parco
della Villa.
Bibliografia
Dal sito istituzionale del Comune di Montebelluna;
Ville Venete: la Provincia di Treviso, Istituto regionale per le ville venete,
Provincia di Treviso, Marsilio, 2001
Frequentazione
turistica
Discreta, per quanto riguarda la Villa e la Chiesetta, buona per la pineta.
Potenzialmente il luogo, con funzione di Centro Culturale e di spazio
polifunzionale, potrebbe avere proprio per le sue caratteristiche storicoarchitettoniche-ambientali (la pineta) un’ alta frequentazione turistica su
scala intercomunale.
X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI
X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA
 STRADA DELL’ARCHITETTURA
X BICINVACANZA
 ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI”
92
STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE
DI INTERVENTI PROGETTUALI
Stato di
conservazione
Mediocre per quanto riguarda la Villa, come pure per la ex Chiesa
Parrocchiale. Per quanto concerne le aree esterne alla Villa con
destinazione a parco e l’area della fontana, lo stato di conservazionemanutenzione è scarso.
La pineta, grande area paesaggistica a verde del complesso di Villa Correr
Pisani, è in buono stato di conservazione/ manutenzione.
Proposte di
intervento
Gli obiettivi che un auspicabile progetto si propone sono di diversa natura,
non solo di conservazione e restauro del complesso di Villa Correr Pisani,
ma anche di incentivazione del ruolo turistico-culturale, dell’ attuale
destinazione a Centro Culturale, con effetti sulla promozione turistica di tutta
l’area limitrofa. Infatti questa villa veneta si colloca in una posizione
particolarmente felice come “porta d’ accesso” al Montello e potrebbe
trovare anche con la sistemazione della pineta retrostante un ulteriore
spazio polifunzionale, con scala d’uso/fruizione intercomunale. Il corpo
padronale e gli annessi volumi di Villa Correr Pisani, di indubbio valore
storico-architettonico, necessitano nel breve perlomeno di un restauro
conservativo delle facciate, dei serramenti/oscuri con contestuale
ripassatura/ restauro del manto di copertura.Anche la ex chiesa Parrocchiale
necessita di un auspicabile intervento di restauro conservativo da attuarsi, in
questo caso, dal soggetto privato: la Parrocchia di Santa Lucia di Badene.
Villa Correr Pisani e l’ex Chiesa Parrocchiale dovrebbero trovare, all’ interno
di un unitario progetto, un nuovo collegamento pedonale, con l’obiettivo di
una loro reciproca valorizzazione.Infine la pineta, quale elemento del
paesaggio, necessita di un ripristino-recupero che la progettazione
preliminare-definitiva dell’ Azione 3 della Misura 323/A può quantificare nei
costi visto l’ esistenza di un progetto di fattibilità. Lo stesso per la
quantificazione degli interventi sul patrimonio architettonico, di cui all’ Azione
2, alla Villa e alla ex-chiesa Parrocchiale, si demanda alla relativa
progettazione per una stima attendibile dei costi, da prevedere
eventualmente anche per singoli stralci funzionali.
Cantierabilità
X Nessun progetto: sia per Villa Pisani che per l’ ex chiesa Parrocchiale;
X Progetto di fattibilità: per il recupero ambientale della pineta;
 Progetto definitivo
Azione attivabile
e costo stimato
Azione 2:
Per il restauro architettonico del complesso di edifici Villa Pisani Correr
(superiore ad € 130.000,00) e per l’ex chiesa Parrocchiale (superiore ad €
130.000,00);
Azione 3 : per il ripristino-recupero della pineta e di alcuni elementi del parco
di Villa Pisani Correr che possono rappresentare memoria della vita
collettiva (es. fontana).
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
93
MO35
MAGLIO CELATO
Prospetto del maglio sullo Stradone del Bosco
94
DATI IDENTIFICATIVI
Nome del sito
Maglio Celato
Tipologia e
numero
identificativo
Archeologia industriale
Parole chiave
maglio, acqua, Canale Brentella, memoria
Localizzazione
(Comune):
Via Stradone del Bosco; Località Pederiva , Montebelluna
Coordinate GIS:
17 36 384; 50 76 362
Proprietà
Privata
Accesso al
pubblico
Da concordare con la
Proprietà
MO35
Particolari dell’interno con dimostrazione per i ragazzi Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
95
DESCRIZIONE
Descrizione
del bene
Caratteristiche del bene
Grazie al Canale Brentella, approvato dal Senato Veneto e costruito nel
1436, destinato a soddisfare i bisogni di irrigazione, di alimentazione di
uomini e animali, di offerta di energia di una vasta area dell’alta pianura
trevigiana sorsero numerosi mulini e opifici pre-industriali (magli, battiferro,
mole, seghe da legname). Dal 1880 circa sono stati i Celato a lavorare nel
maglio situato sul canale Brentella a Pederiva. Originariamente il battiferro
era mosso da quattro ruote ad acqua, la mola da due. Nel 1939 il
rifornimento di energia fu convertito da idrico ad elettrico. La costruzione di
attrezzi quali vanghe, badili, accette, coltelli continuò fino agli anni ’70,
periodo in cui tali arnesi furono prodotti industrialmente e l’attività artigianale
del maglio cessò.
Il Maglio Celato fu il primo esempio di sfruttamento “industriale” del Canale
del Bosco. L’impianto originario è del XVII secolo, costruito da una famiglia
di battiferro arrivata dal bellunese.
Bibliografia
“Bimbinbici 2010” – descrizione del percorso – Montebelluna Nuova;
Archivio Storico del Consorzio Piave;
“Il Canale Brentella”, Tesi di Laurea in Cd-Rom, O. Pierdonà;
Frequentazione
turistica
Attualmente bassa; aumentabile se l’immobile venisse recuperato quale
sede museale, con un restauro dell’antico processo produttivo protoindustriale, diventando elemento di identità e di testimonianza della
produzione degli arnesi rurali per l’intero territorio montebellunese.
X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI
X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA
 STRADA DELL’ARCHITETTURA
 BICINVACANZA
 ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI”
96
STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE
DI INTERVENTI PROGETTUALI
Stato di
conservazione
Nel suo complesso l’ edificio del maglio si trova attualmente in un pessimo
stato di conservazione sia dell’ edificio esterno che dell’antica struttura di
produzione del maglio. Si evidenziano anche problemi statico-strutturali in
alcune parti dell’ immobile che necessitano di un urgente intervento.
Proposte di
intervento
Gli obiettivi che un auspicabile progetto potrebbe proporre alla Proprietà
sono di diversa natura: non solo di conservazione e restauro del maglio , ma
anche di riqualificazione turistico-culturale , con una attenzione generale alle
“Vie d’ Acqua” ed in primis alla valorizzazione dell’ itinerario lungo il Canale
Brentella.
In tal senso l’ Amministrazione Comunale di Montebelluna, intende
valorizzare le “prime industrie” del montebellunese, sorte proprio lungo il
Canale Brentella, attraverso dei percorsi rurali lungo le sponde del canale
dalle origini quattrocentesche.
L’ edificio andrebbe restaurato nelle sue principali componenti esterne: tetto,
intonaci e serramenti conservando sempre le caratteristiche di architettura
proto-industriale ed il suo “genius loci”.
Anche internamente quindi il maglio necessita di un attento
restauro/recupero conservativo di tutte le “macchine/componenti del maglio”.
Il fine è di rendere funzionante, con scopi didattici, e visibile la struttura
proto-industriale, a potenziali turisti e scolaresche, oltre che far conoscere le
modalità produttive e le principali tipologie di arnesi rurali.(rimasti in
produzione nel maglio sino al 1970).
L’ edificio, di proprietà privata, potrebbe diventare potenzialmente un “museo
etnografico”, prevedendo anche un’ adeguata informazione turistica
plurilingue e dei servizi / gadget al turista atti a remunerare nel tempo l’
operazione di restauro/visibilità pubblica sottesa da questa ipotesi di
intervento.
Cantierabilità
X Nessun progetto
 Progetto di fattibilità
 Progetto definitivo
Azioni attivabili e
costo stimato
Azione 2:
Totale stimato dei lavori di restauro/ristrutturazione del maglio superiore ad
€ 130.000,00
Azione 3:
Totale stimato dei lavori per un possibile ripristino delle aree esterne in
prossimità del Canale Brentella pari ad € 50.000,00
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
97
MO36
MULINO CABERLOTTO
Veduta dell’ingresso e del ponte sul Canale di Caerano
98
DATI IDENTIFICATIVI
Nome del sito
Mulino Caberlotto
Tipologia e
numero
identificativo
archeologia industriale e di trasformazione
agricola
MO36
Parole chiave
Mulino, Brentella
archeologia, memoria
Localizzazione
(Comune):
Via Caberlotto Guarda, Montebelluna
Coordinate GIS:
Proprietà
Privata
Accesso al
pubblico
Da concordare con la
Proprietà; visibile dall’
esterno
Vedute esterne del ponte e del mulino Caberlotto Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
99
DESCRIZIONE
Descrizione
del bene
Caratteristiche del bene
Il Mulino Caberlotto e la “zona dei Prati”, nei confini dei Comuni di
Montebelluna e Trevignano è una zona integra di un “paesaggio agrario
originario e caratterizzata dall’acqua”.
Proprio ai confini dei due comuni il “Canale Caerano” con elegante maestria
di chiuse e paratie si divide in tre corsi d’acqua (chiamati “Partidor”)
denominati “Istrana”, “Padernello” e “Spin”. Dalla parte terminale di questo
canale, la cui origine risale al 1400, ai fabbricati posti a nord e denominati
Mulino Caberlotto - la cui costruzione è databile attorno al 1550 secondo
documenti dell’archivio storico del Consorzio di Bonifica Bretella- distano
circa 300 ml.
L'opificio del “Mulino Caberlotto” originariamente era un mulino con “tre
ruote a coppedello”. Dopo la sistemazione e rettifica del corso del Canale di
Caerano, avvenuta nel 1894, la ruote esterne del Mulino Caberlotto furono
ricostruite a pala. Una ruota è ancora presente ed in buono stato.
Da notare anche l'impianto automatico di pulitura del canale e una siepe,
ricostituita dal Consorzio di Bonifica Bretella, utilizzando le essenze tipiche
della zona. Il mulino si presenta edificato su tre livelli con un caratteristico
ponte d’ ingresso sul Canale Careano che caratterizza paesaggisticamente
il sito. E’ inserito in un percorso di visitazione degli edifici proto-industriali
lungo le “Vie d’ acqua” del territorio montebellunese.
Bibliografia
“Bimbinbici 2010” – descrizione del percorso – Montebelluna Nuova;
Archivio Storico Consorzio Piave;
“Il Canale Brentella”, Tesi di Laurea in Cd-Rom, O. Pierdonà;
Mulino Caberlotto , LEGAMBIENTE 737, dicembre 08, 2006;
Frequentazione
turistica
media;
X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI (3km)
X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA (3km)
 STRADA DELL’ARCHITETTURA
X BICINVACANZA (3km)
 ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI”
100
STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE
DI INTERVENTI PROGETTUALI
Stato di
conservazione
Il complesso dei fabbricati che compongono il Mulino Caberlotto si trovano
in ottimo stato di conservazione, con i “giochi d’acqua” , il mulino ed i “salti”,
e con il “Canale di Caerano”,con lue sue sponde verdi ricche di siepi di vario
genere, creano un habitat meraviglioso ed incantevole.
Proposte di
intervento
Molto buono nel suo complesso, il restauro ed il recupero paesaggistico del
luogo realizzato dalla Proprietà in anni recenti. Gli obiettivi per un ulteriore
progetto da proporre alla Proprietà sono di diversa natura: non solo di
conservazione e restauro del mulino, proseguendo ovviamente nelle “azioni
di restauro conservativo” in continuità a quanto già intrapreso dalla
Proprietà, ma anche di riqualificazione turistico-culturale-ambientale,
inserendolo in una “rete di visitazione intercomunale dei manufatti proto
industriali” lungo la “Via d’acqua del Canale Brentella”.
L’ obiettivo primario è quello di aumentare la visibilità del luogo con positive
ricadute sull’economia turistica dei Comuni di Montebelluna e Trevignano,
con un percorso che, in parte già esistente, colleghi l’ area naturalistica dei
“Prati” con il centro urbano di Montebelluna.
E’ inconfutabile per chi fa un’indagine sul campo, che l’area dei “Prati”, il
“Canale Caerano”, il Mulino Caberlotto, le siepi, i giochi d’acqua, la presenza
degli animali selvatici, le aree di sosta per l’osservazione, la riserva di Lepri,
gli uccelli migratori e acquatici, rendono questo “paesaggio rurale” da
salvaguardare e tutelare, come tra l’altro previsto anche dal PRG di
Montebelluna e Trevignano. Le Azioni 2 e 3 della Misura 323/A potranno
pertanto essere utili, attraverso una mirata progettazione preliminaredefinitiva a definire i costi, per un auspicabile intervento integrato sia nel
complesso degli edifici del Mulino Caberlotto che nel paesaggio rurale e
delle acque, oltre che nei manufatti che rappresentano la
memoria/testimonianza della vita collettiva e del lavoro in ambito rurale quali
macine, ruote, meridiana …
Cantierabilità
X Nessun progetto
 Progetto di fattibilità
 Progetto definitivo
Azioni attivabili e
costo stimato
Azione 2 :
Restauro del complesso di edifici del Mulino Caberlotto;
Azione 3:
Nel paesaggio rurale per il ripristino di alcuni elementi del Canale di
Caerano, dell’area naturalistica dei “Prati” (con eventuali definizioni di nuove
aree di sosta e di osservazione) e nel recupero dei manufatti che
rappresentano memoria della vita collettiva e del lavoro.
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
101
VO39
TORRE CAMPANARIA DELLA
CHIESA DI VOLPAGO
Torre campanaria della Chiesa di Volpago:
veduta dell’ edificio sacro
102
DATI IDENTIFICATIVI
L’area transennata per caduta calcinacci Nome del sito
Torre campanaria
della chiesa di
Volpago
Tipologia e
numero
identificativo
Chiesa
Parole chiave
Edificio sacro
Localizzazione
(Comune):
Via Venozzi
Volpago del Montello
Coordinate GIS:
17 42 468; 50 73 988
Proprietà
Proprietà della
parrocchia
Accesso al
pubblico
Libero per quanto
riguarda la chiesa
parrocchiale
sottostante
VO39
Veduta generale della chiesa e della torre (lato nord) Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
103
DESCRIZIONE
Descrizione
del bene
Caratteristiche del bene
Situata all’interno del centro abitato, la Pieve di Volpago fa la sua comparsa
documentale nel 996. In una Bolla di Papa Eugenio III del 1152 si conferma
al Vescovo Bonifacio tutto il territorio diocesano come villa antichissima ed
importante nella guerra tra Guelfi e Ghibellini.
Da una delle prime visite pastorali si riporta come “….la torre, di forma gotica
e merlata risulta ultimata nel 1273, presso il castello, per la difesa della villa
e, dall’epoca medievale, fu sempre conservata ad uso campanile…”.
Anche nelle visite pastorali successive si scrive che furono eseguiti dei
restauri, ma che fu “…conservata perfettamente la forma della sacra torre
medievale…”.
Dalla visita pastorale di Mons. Longhin del 1909, a proposito dell’edificio
sacro si dice ciò: ”…Campanile antichissimo, torre medievale, le sue
condizioni statiche sono buone, le tre campate della Chiesa furono
benedette dal Vescovo di Ceneda nel 1758…”.
Nel 1747 la parrocchiale di Volpago era a tre navate con un altare della
Patrona in legno intarsiato. L’attuale chiesa, costruita sulle fondamenta della
precedente (1827), fu consacrata nel 1853.
Bibliografia
AA.VV., Il Veneto paese per paese, Bonechi, Firenze, 1998.
Frequentazione
turistica
Media, legata alle funzioni religiose relative alla chiesa parrocchiale attigua.
X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI
X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA
 STRADA DELL’ARCHITETTURA
X BICINVACANZA
 ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI”
104
STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE
DI INTERVENTI PROGETTUALI
Stato di
conservazione
L’elemento architettonico si presenta in condizioni piuttosto precarie, dal
momento che vi sono dei problemi riguardanti la muratura, che risulta in
alcuni punti decisamente degradata, con distacchi di porzioni di materiale
costruttivo testimoniati dalla frequente presenza di scaglie e pezzi di laterizio
alla base della chiesa parrocchiale in prossimità della torre.
Sono stati inoltre accertati dei problemi strutturali del campanile stesso, sul
quale si notano alcune crepe e fessurazioni della muratura soprattutto nel
lato sud della torre.
Proposte di
intervento
La torre campanaria necessita di operazioni di restauro necessarie da un
lato a consolidare la struttura nel suo complesso e dall’altro a eliminare le
problematiche inerenti la muratura che presenta i problemi elencati in
precedenza.
La torre campanaria dovrà quindi essere sottoposta ad un intervento di
risanamento che preveda la pulizia delle parti in muratura compromesse e
l’eventuale sostituzione del materiale deteriorato con laterizi della stessa
fattura. Allo stesso tempo sarà necessario il consolidamento della struttura,
con il posizionamento di rinforzi in materiale apposito.
Cantierabilità
 Nessun progetto
 Progetto di fattibilità
X Progetto definitivo. Esiste un progetto di restauro e risanamento
conservativo che prevede un intervento relativo alla parte in muratura faccia
a vista sovrastante il tetto della chiesa parrocchiale.
Azione attivabile
e costo stimato
Azione 2:
Gli interventi di restauro descritti in precedenza avranno un costo totale
stimato complessivamente di € 130.000.
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
105
VO40
COMPLESSO DI
CA’BRESSA
Complesso storico di Cà Bressa:
veduta della facciata principale dell’edificio
106
DATI IDENTIFICATIVI
Vedutadelretrodell’edificio(latoest)
Nome del sito
Complesso di Cà
Bressa
Tipologia e
numero
identificativo
Residenze e
architetture rurali
Parole chiave
Edificio storico, Villa
Veneta
Localizzazione
(Comune):
Via San Carlo
Volpago del Montello
Coordinate GIS:
17 42 799; 50 74 713
Proprietà
Proprietà comunale
Accesso al
pubblico
Inaccessibile,
l’edificio si trova in
stato di avanzato
degrado
VO40
L’ingressodelcomplessodiCàBressa(latoovest)
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
107
DESCRIZIONE
Descrizione
del bene
Caratteristiche del bene
Spesso erroneamente definito localmente come “convento dei nonantolani”,
il complesso architettonico di Cà Bressa fu costruito alla fine del XV secolo
dai trevigiani Bettignuoli, chiamati Bressa o da Bressa per la loro
provenienza bresciana.
Le facciate dell’edificio, ora fortemente degradate, hanno tratti tipicamente
quattrocenteschi, tipici del periodo antecedente le ville venete, con finestre
arcate, bifora centrale e falde del tetto notevoli e decisamente inclinate.
All’interno del fabbricato rimangono poche tracce degli antichi soffitti a
travature o a cassettoni decorati, dei pavimenti in cotto e alla veneziana e
delle pareti affrescate, queste ultime in realtà ancora distinguibili.
Il complesso, che in origine comprendeva anche una barchessa, una torre
colombaia e una cappella, passò di proprietà ai Manin di Passariano nel
1782 e quindi al demanio austriaco che decise di adibire la villa a caserma.
Dai primi anni ’70 è invece di proprietà comunale. A sud dell’edificio, lungo
via S. Carlo, si notano le strutture del vicino oratorio, ora adibito a casa
privata.
Bibliografia
Schedato, quale “Luogo di Valore”, dalla Fondazione Benetton Studi
Ricerche - Treviso;
AA.VV., Dimore storiche del Comune di Volpago del Montello, Comune di
Volpago (TV), 2008;
AA.VV., Il Veneto paese per paese, Bonechi, Firenze, 1998.
Frequentazione
turistica
Nulla, in quanto il complesso è del tutto inaccessibile.
X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI
X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA
 STRADA DELL’ARCHITETTURA
X BICINVACANZA
 ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI”
108
STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE
DI INTERVENTI PROGETTUALI
Stato di
conservazione
Il complesso di Cà Bressa è in stato di completo abbandono e risulta
fortemente compromesso in tutte le sue componenti strutturali, compresa la
copertura e le facciate, che presentano infissi mancanti o del tutto
compromessi. Le adiacenze sono inoltre caratterizzate dalla presenza di una
notevole concentrazione arbustiva infestante.
Proposte di
intervento
La villa necessiterebbe perlomeno di un intervento riguardante la copertura,
che allo stato attuale si trova in condizioni fatiscenti. Il tetto infatti appare
quasi completamente crollato, con il conseguente degrado degli spazi interni
sottostanti.
Le facciate necessitano della rimozione della vegetazione che ha invaso
buona parte dell’edificio, sia nel fronte orientale (il retro) che in quello
occidentale.
Di primaria importanza è sicuramente il recupero dell’ingresso in via S. Carlo
e degli spazi adiacenti, attualmente occupati da una fitta e impenetrabile
concentrazione arbustiva infestante, quantomeno per rendere il complesso
accessibile.
In ultima istanza, dopo la messa in sicurezza dell’edificio e il risanamento
dell’area, si propone il restauro dei locali interni che peraltro presentano,
come già accennato, delle pareti affrescate.
Cantierabilità
 Nessun progetto
 Progetto di fattibilità
X Progetto definitivo. Esiste un progetto di restauro e risanamento
conservativo che prevede una spesa totale di € 1.700.000.
Azione attivabile
e costo stimato
Azione 2:
In questa fase si propone di focalizzare l’attenzione sugli interventi finalizzati
alla messa in sicurezza dell’edificio e alla riqualificazione delle pertinenze,
stimati complessivamente in € 130.000.
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
109
VO41
CASA RURALE "DAL ZOTTO"
Veduta del fronte principale
110
DATI IDENTIFICATIVI
Nome del sito/
manufatto
Casa rurale "Dal
Zotto"
Tipologia e
numero
identificativo
Residenze e
architetture rurali
Parole chiave
Casa rurale
Localizzazione
(Comune):
Località Venegazzù,
Via Armando Diaz
Coordinate GIS:
17 40 499; 50 74 427
Proprietà
Privato
Accesso al
pubblico
Ottima visibilità ed
accessibile in quanto
si tratta di un edificio
localizzato lungo una
via di campagna di
libero accesso
(ghiaia/terra battuta).
L'immobile ha un
piccolo lotto di
appartenenza ed è
addossato alla
viabilità di passaggio.
VO41
Particolaredelcapitello,dellatraveedelladecorazione
Vistacomplessivadasud
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
111
DESCRIZIONE
Descrizione del
bene
Caratteristiche del bene
L'immobile è un edificio del XV secolo, la sua destinazione originaria era
quella di residenze per gli agricoltori e i contadini che conducevano le
terre vicine.
L'importanza dell'architettura è sancita dal vincolo specifico che la tutela,
ai sensi della Ex Legge 364/1909, vi è un apposito decreto del
31/03/1925 in quanto si tratta di "cose immobili e mobili che abbiano un
interesse storico, archeologico, paleontologico o artistico". L'edificio si
mostra con un valore intrinseco che lo fa emergere nei confronti delle
altre strutture simili; Casa Dal Zotto si presenta semplice ma con
un'evidente eleganza, le caratteristiche che la rendono notevole sono: gli
elementi costruttivi e decorativi, l'epoca di costruzione e la sua struttura
compositiva.
Di particolare importanza è il ruolo che ricopre la parte destinata a portico
e loggia; il portico presenta due colonne di pietra con basamento e
capitello, le linee semplici e pulite connotato la struttura come i estrema
eleganza.Le colonne dal porticato sorreggono una trave in legno che
sorregge la loggia e i mensoloni di legno della travatura del soffitto.
Le colonne della loggia poggiano su un poggiolo in muratura e
sorreggono al loro apice una trave in legno; la colonne terminano con due
eleganti e semplici capitelli.
La raffinatezza e il particolare pregio che caratterizza Casa Del Zotto si
vedono anche sulle tracce di affreschi "a tappezzeria", di figure e di
immagini sacre.
A destra della porzione di immobile composto dalla loggia e dal porticato
si sviluppa un'atra parte dell'edificio, di epoca successiva, ma che si
inserisce in modo armonioso con la costruzione del XV secolo.
La linea di gronda e il colmo sono continui e fungono da unificatori per la
composizione.
La linea di gronda dell'ampliamento è decorata in modo semplice ma
raffinato, mediante l'utilizzo di mattoni con inclinazioni diverse e ripetute.
Bibliografia
" Dimore storiche del Comune di Volpago del Montello" (Progetto Luigi
Pastro - Comune di Volpago del M., 2008)
Frequentazione
turistica
Accessibilità buona, visibilità ottima.
La vicinanza del bene allo Stradon del Bosco crea un'opportunità di
valorizzazione sia del bene e della sua fruibilità, che del paesaggio che
l'itinerario del Montello offre.
Connessione con altri itinerari turistici esistenti:
X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI
X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA
 STRADA DELL’ARCHITETTURA
X BICINVACANZA
 ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI”
112
STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE
DI INTERVENTI PROGETTUALI
Stato di
conservazione
L’edificio si presenta in buono stato manutentivo.
Proposte di
intervento
Le proposte di intervento sono indirizzate principalmente ad una
manutenzione ordinaria, eventualmente anche attraverso interventi
coordinati su molteplici fronti.
Cantierabilità

Si possono proporre interventi di questo tipo:

dipintura, mantenimento e conservazione degli affreschi;

sistemazione spazi esterni del lotto, organizzazione e realizzazione
degli spazi in modo funzionale all'importanza dell'immobile (accessi,
recinzione, cancello);

Manutenzione ordinaria, come ad esempio la sistemazione delle parti
di muratura rovinate o se necessario la sistemazione del tetto
(travature).
X Nessun progetto
 Progetto di fattibilità
 Progetto definitivo
Azione attivabile
e costo stimato
Azione 2:
Manutenzione straordinaria (riparazioni eventuali carenze della muratura,
consolidamento e verifica delle strutture portanti, sistemazione aree esterne,
ecc...): € 30.000
Restauro conservativo (restauro dipinto, dipinture esterne, ecc…): € 50.000
Totale complessivo: € 80.000
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
113
VO42
CASA RURALE "MASSARA"
114
Veduta dallo Stradon del Bosco
DATI IDENTIFICATIVI
Nome del sito/
manufatto
Casa rurale "Massara"
Tipologia e
numero
identificativo
Residenze e
architetture rurali
Parole chiave
Casa rurale
Localizzazione
(Comune):
Località Venegazzù,
Via Frà Giocondo 18
Coordinate GIS:
17 40 725; 50 74 920
Proprietà
Pluriproprietari
Accesso al
pubblico
Buona visibilità.
L'Accessibilità è
mediocre, l'immobili è
arretrato rispetto alla
strada principale e e
per accedervi è
necessario entrare
quasi in una proprietà
privata.
Dallo spazio pubblico
si vede solamente il
lato posteriore
dell'immobile.
VO42
Particolaredeldecorosottogronda
Prospettoovest,colmoefinestregotiche
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
115
DESCRIZIONE
Descrizione del
bene
Caratteristiche del bene
L'immobile si presenta nella sua forma massiccia e con dei riferimenti
gotici ben visibili, l'epoca di costruzione si stima tra il 1400 e il 1500.
La facciata principale è rivolta a sud ed in questa non sono visibili
riferimenti gotici, presenti solo sul fianco rivolto ad ovest; sul lato sono
visibili ancora due aperture snelle a forma ogivale, le quali sono riuscite a
sfuggire ai forti rimaneggiamenti apportati nel corso dei secoli.
Si presume che vi fossero altre aperture con le stesse caratteristiche, ad
esempio sul lato ad est, che però ad oggi risultano non visibili.
Le soglie sui davanzali richiamo l'importanza aristocratica dell'immobile,
ove una lastra di bianco-asiago è stata lavorata a mensolone, e viene
sostenuta da due modiglioni.
Da rilevare che la parte est dell'immobile si connota come un
ampliamento compiuto in epoca successiva; l'aggiunta risulta essere
coerente con l'aspetto dell'immobile anche se si nota la differenza
stilistica.
Sulla facciata a sud sono ancora visibili resti di affreschi "a tappezzeria".
Va segnalato lo stile importante del cornicione di gronda, specie nella
facciata a nord, in cui si nota una mirabile stile nella manifattura e nella
successione dei mattoni.
Il cornicione sembra prendere forma quasi come se fosse un ricamo,
semplice nela sua natura, quanto elegante nel complesso.
L'aspetto meno di pregio dell'edificio è sicuramente legato a degli
interventi avvenuti in epoca recente; rifacimenti di parti con materiali non
in linea con il valore dell'edificio, rivestimenti o finiture utilizzate,
danneggiano l'insieme della composizione.
Questo problema è sicuramente dovuto alla suddivisione di un unico
immobile, progettato con una sua unitarietà complessiva originaria, in
diversi proprietari; si notano gli interventi senza logica e che si sono
occupati del bene per parti, mettendone cos' a rischio il suo valore e la
sua unitarietà.
Bibliografia
" Dimore storiche del Comune di Volpago del Montello" (Progetto Luigi
Pastro - Comune di Volpago del M., 2008)
Frequentazione
turistica
Accessibilità buona, visibilità sufficiente.
Connessione con altri itinerari turistici esistenti:
X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI
X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA
 STRADA DELL’ARCHITETTURA
X BICINVACANZA
 ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI”
116
STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE
DI INTERVENTI PROGETTUALI
Stato di
conservazione
L’edificio si presenta in buono stato manutentivo.
Proposte di
intervento
Le proposte di intervento sono indirizzate principalmente ad una
manutenzione ordinaria, eventualmente anche attraverso interventi
coordinati su molteplici fronti.
Gli interventi auspicabili possono essere: dipintura, mantenimento e
conservazione dell'aspetto esteriore (intonaci e affreschi), sistemazione
spazi esterni al lotto e interventi finalizzati all'accessibilità/visibilità,
manutenzione generale e interventi per il ripristino dello stato originario
dell'immobile (rimozione finestre tamponate, sistemazione murature).
Ulteriori opere possibili possono essere indirizzate al ripristino e alla messa
in sicurezza del tetto nella sua parte verso est, ove la trave superiore appare
essere ceduta. La ricognizione sul campo ha mostrato uno differenza tra lo
stato di conservazione delle falde, rilevando la necessità di un intervento
statico manutentivo a carattere straordinario.
SI ritiene utile prevedere un progetto che non stravolga l'unitarietà della
composizione originaria, e che vada al di là delle superfetazioni, degli
annessi e degli interventi non in linea con il valore e le caratteristiche storicoartistiche del bene.
Interventi sugli elementi architettonici, come la gronda e le finestre, pongono
a forte rischio il valore storico del bene, modificandolo a tal punto da farlo
apparire come un insieme di parti ed aggiunte incongrue.
Cantierabilità
X Nessun progetto
 Progetto di fattibilità
 Progetto definitivo
Azione attivabile
e costo stimato
Azione 2:
Manutenzione straordinaria (sistemazione falde e strutture del tetto cedute,
ecc...): € 30.000
Restauro conservativo (ripristino parti di muratura danneggiate, dipintura
delle pareti e conservazione degli affreschi, ecc...): € 50.000
Totale complessivo: € 80.000
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
117
VO43
BARCHESSA LOREDAN
Barchessa Loredan:
veduta d’insieme dell’edificio
118
DATI IDENTIFICATIVI
Vista dell’ingresso della proprietà Loredan Nome del sito
Barchessa Loredan
Tipologia e
numero
identificativo
Villa
Parole chiave
Villa veneta
Localizzazione
(Comune):
Via Frà Giocondo, 57
Volpago del Montello
Coordinate GIS:
17 43 373; 50 75 159
Proprietà
Privata: Famiglia
Loredan
Accesso al
pubblico
Libero accesso, negli
orari di apertura
dell’azienda agricola
situata al pianterreno
VO43
Il viale alberato che attraversa i vigneti Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
119
DESCRIZIONE
Descrizione
del bene
Caratteristiche del bene
Bibliografia
Schedato, quale “Luogo di Valore” dalla Fondazione Benetton Studi
Ricerche - Treviso;
AA.VV., Dimore storiche del Comune di Volpago del Montello, Comune di
Volpago (TV), 2008;
AA.VV., Ville venete: la Provincia di Treviso, Marsilio, Venezia, 2001.
Frequentazione
turistica
Media, legata alla vendita del vino dell’Azienda Agricola Loredan.
L’imponente edificio della barchessa Loredan (vincolato secondo la
L.1089/1939), visibile anche dalla strada Schiavonesca Nuova, si trova
all’interno della vasta proprietà della famiglia veneziana, completamente
coltivata a vigneto. La barchessa è l’elemento superstite di un vasto
complesso architettonico realizzato all’inizio del XVI secolo dalla famiglia
Bressa e sorge ai piedi del Montello lungo lo “Stradone del Bosco”. A questo
proposito il Saccardo (1874) riporta un celebre aneddoto secondo il quale
una notte venne deviato il corso del canale Brentella (che costeggia appunto
lo Stradone del Bosco) affinchè il complesso non venisse distrutto poiché a
nord della via d’acqua, secondo il decreto della Repubblica di Venezia del
1592, tutte le costruzioni dovevano essere demanializzate e abbattute in
quanto interne al Bosco. Nel 1700 la villa è proprietà della famiglia Marcello
e sembra che in questo periodo sia avvenuta la ristrutturazione del
complesso, forse affidata a Giorgio Massari. Nel XIX secolo la proprietà
passa agli Scondella, responsabili della demolizione della villa, che già si
trovava in cattive condizioni, che avvenne nel 1840. Dopo la seconda guerra
mondiale l’area venne acquisita dai Loredan, che restaurarono la barchessa
e ripristinarono le aree adiacenti. L’edificio a pianta rettangolare è scandito
dalle nove arcate che si sviluppano nel lato sud, al di sopra delle quali si
trova il piano sottotetto con l’antica funzione di granaio. L’aspetto imponente
della barchessa è esaltato dagli archi a tutto sesto, impostati su pilastri e
intervallati da un alto ordine di lesene, che si concludono con dei capitelli
dorici al di sopra dei quali si distende una cornice modanata che funge da
marcapiano. Il granaio è a sua volta scandito da una successione di finestre
rettangolari, presenti su tutte le facciate dell’edificio.
X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI
X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA
 STRADA DELL’ARCHITETTURA
X BICINVACANZA
 ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI”
120
STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE
DI INTERVENTI PROGETTUALI
Stato di
conservazione
La barchessa si trova complessivamente in buono stato di conservazione,
comprese le pertinenze che risultano in piccola parte occupate dall’area
prativa antistante l’edificio e per lo spazio maggiore (circa 50 ettari) coltivate
a vigneto fino alla sottostante strada Schiavonesca Nuova, situata ai piedi
del colle su cui sorge la barchessa.
La facciata che guarda a sud appare abbastanza ben conservata, tuttavia
l’intonaco si presenta sgretolato in alcuni punti. La facciata rivolta verso
nord, lungo lo “Stradone del Bosco”, appare più trascurata rispetto al fronte
meridionale, dal momento che si nota la diffusa presenza di muffe. Allo
stesso tempo gli infissi del granaio dall’esterno appaiono in stato di parziale
degrado.
Proposte di
intervento
Gli interventi previsti potrebbero in primo luogo riguardare la sistemazione
complessiva degli intonaci e della facciata settentrionale rivolta verso lo
“Stradone del Bosco”.
In seconda istanza, volendo intraprendere un’azione più profonda di
riqualificazione dell’edificio, è ipotizzabile il recupero del sottotetto, con il
restauro dei locali dell’antico granaio e la sostituzione degli infissi che allo
stato attuale appaiono in buona parte compromessi. In tal modo sarebbe
possibile recuperare nuovi spazi da adibire ipoteticamente ad attività legate
alla vendita e alla promozione dei prodotti dell’Azienda Agricola o ad
iniziative di tipo culturale.
Cantierabilità
X Nessun progetto
 Progetto di fattibilità
 Progetto definitivo
Azione attivabile
e costo stimato
Azione 2:
Totale stimato complessivamente in € 100.000, considerando come
beneficiario dell’intervento l’Azienda Agricola.
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
121
GI46
VILLA LETIZIA WASSERMANN
Villa Letizia Wassermann:
veduta dell’edificio principale
122
DATI IDENTIFICATIVI
L’edificio “Casa del custode” Nome del sito
Villa Letizia
Wassermann
Tipologia e
numero
identificativo
Villa
Parole chiave
Villa Veneta
Localizzazione
(Comune):
Via della Vittoria, 180
Giavera del Montello
Coordinate GIS:
17 46 401; 50 76 901
Proprietà
Comunale
Accesso al
pubblico
Su richiesta, previo
contatto con l’ufficio
cultura del Comune
di Giavera
GI46
L’oratorio all’interno del complesso Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
123
DESCRIZIONE
Descrizione
del bene
Caratteristiche del bene
Il compendio immobiliare di Villa Letizia Wassermann è costituito dal corpo
principale della villa, dagli edifici attigui e dall’area di proprietà di pertinenza
ed è posto nel nucleo storico del paese.
L’originale costruzione del nobile palazzo a tre piani si colloca nel 1750, a
cura della famiglia Meneghetti, che acquistò dai frati certosini l’oratorio
dedicato alla Madonna della Salute. Nella prima metà del XIX secolo fu
costruito il lungo corpo a due piani, quale pertinenza agricola situata a est
del palazzo.
Il complesso si sviluppa in un’area verde boscata, delimitata a nord dalla
strada e a sud dal canale artificiale della Vittoria. La villa è affiancata ad
oriente da un edificio a due piani e un annesso rustico adiacente, con i quali
viene a formare un lungo fabbricato disposto in linea. A sud, separata dal
corpo principale della villa, si trova un'altra abitazione (la Casa del custode)
e infine, in prossimità del cancello di ingresso, l’oratorio privato.
Bibliografia
Schedato, quale “Luogo di Valore”, dalla Fondazione Benetton Studi
Ricerche - Treviso;
Catalogo IRVV, Istituto Regionale Ville Venete: catalogo.irvv.net;
AA.VV., Il Veneto paese per paese, Bonechi, Firenze, 1998.
Frequentazione
turistica
Media, se legata alla visita della villa e del parco e agli eventi culturali che vi
hanno luogo periodicamente. Potenzialmente alta se connessa alla
realizzazione del nuovo punto di accoglienza turistica presso la Casa del
custode.
X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI
X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA
 STRADA DELL’ARCHITETTURA
X BICINVACANZA
 ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI”
124
STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE
DI INTERVENTI PROGETTUALI
Stato di
conservazione
Un intervento di risanamento e deumidificazione venne compiuto nel corpo
principale nel 1977. Successivamente, negli anni 2010 e 2011 sono stati
effettuati altri interventi di manutenzione straordinaria e di restauro
conservativo, comportanti anche il rifacimento degli intonaci al piano terra.
Proposte di
intervento
Da una attenta analisi sul complesso di Villa Wassermann, in accordo con
l’amministrazione comunale, si ipotizzano degli interventi riguardanti sia
l’edificio principale che l’attigua Casa del custode, come descritto di seguito.
Si propone innanzitutto la manutenzione straordinaria e la ristrutturazione
del tetto dell’intero fabbricato, con eventuale consolidamento delle parti
strutturali. Risulta inoltre necessario l’adeguamento dell’edificio, ai fini della
fruibilità e accessibilità, alla normativa relativa alla eliminazione delle
barriere architettoniche mediante la realizzazione interna di un blocco
ascensore-montacarichi di collegamento ai diversi livelli della villa.
Parallelamente si ipotizza il restauro conservativo, con l’eventuale
attribuzione di nuove funzioni, quale punto di informazione turistico-ricettivo
e promozionale per il comprensorio, dell’edificio Casa del custode, mediante
una nuova distribuzione interna degli spazi, la realizzazione degli impianti
elettrico e termico, nonché il restauro delle strutture.
Cantierabilità
X Nessun progetto
 Progetto di fattibilità
 Progetto definitivo
Azione attivabile
e costo stimato
Azione 2:
Manutenzione straordinaria della villa (ristrutturazione tetto, eliminazione
barriere architettoniche, inserimento blocco ascensore-montacarichi), per
una spesa di € 100.000. Restauro conservativo della Casa del custode
(nuova distribuzione interna e rifacimento impianti), con una spesa di €
50.000.Totale complessivo degli interventi: € 150.000.
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
125
GI47
COMPLESSO AGRICOLO PAOLINI
126
Veduta
DATI IDENTIFICATIVI
VedutadelComplesso,corte
Particolaredell'annessoconilforno
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
Nome del sito/
manufatto
Azienda Agricola
Paolini
Tipologia e
numero
identificativo
Residenze e
Architetture rurali
Parole chiave
Complesso agricolo,
Rurale
Localizzazione
(Comune):
Località Cusignana,
Via Toniolo incrocio
via Cerramini
Coordinate GIS:
17 48 816; 50 74 077
Proprietà
Privato, Grigolin
Accesso al
pubblico
Ottima visibilità ed
accessibile in quanto
si tratta di un edificio
localizzato lungo una
via di campagna
asfaltata.
L'immobile è situato a
ridosso della viabilità
di passaggio.
GI47
127
DESCRIZIONE
Descrizione
del bene
Caratteristiche del bene
Si tratta di un complesso rurale costituito da una costruzione a carattere
agricolo databile verso la fine del '800.
L'edificio schedato fa parte di un complesso residenziale/produttivo a
carattere agricolo, l'importanza che riveste il bene si estende per
molteplici aspetti e per contenuti anche agli altri elementi della
composizione.
Il complesso si compone di un edificio adibito alla residenza e di ulteriori 3
edifici utilizzati come fienili, stalle, depositi degli attrezzi e dei macchinari
e ulteriori funzioni per le attività produttive del fondo.
Inizialmente la proprietà era di una nobildonna austriaca che poi vendette
i possedimenti e gli immobili alla famiglia Bordin di Treviso.
Fino alla Seconda Guerra mondiale in questa Azienda vi era occupazione
per 200 lavoratori e bracciati agricoli (con le relative famiglie), le stesse
famiglie saranno quelle che poi costituirono il Borgo Paolini a Cusignana
Bassa. Negli anni 60/70 i terreni furono acquistati dalla famiglia Santer
che vi instaurò un'attività di frutticoltura (pere, mele), ad oggi la proprietà
è del "Gruppo Grigolin" che manifesta l'intenzione di continuare l'attività
agricola ed implementarla con usi residenziali e l'accesso/fruizione
pubblica.
Sui 4 lati della corte agricola si dispone, oltre che le stalle, i granai e i
depositi, un'ala costituita da monolocali ad uso abitativo per ex-mezzadri.
L'attuale attività agricola che si svolge all'interno del complesso rurale è
inserita in una distesa di frutteti dentro un luogo ed uno spazio di una
campagna ancor inviolata.
Annesso all'abitazione vi è una caratteristica costruzione per la cottura
del pane utile alle famiglie dei lavoratori; l'annesso, aperto su di un lato,
presenta una panca per lato e sulla parete di fronte vi è il forno per la
cottura. Il fabbricato presenta un tetto a due falde con un comignolo; la
struttura portante è composta da due pareti in mattoni che sostengono
due travi in legno che fungono da base per il tetto.
Bibliografia
Schede "Luoghi di Valore 2010" Fondazione Benetton
Frequentazione
turistica
Accessibilità ottima, visibilità ottima.
Una migliore conservazione e sistemazione del bene (ed eventualmente
anche dell'area circostante) consentirebbero di aumentarne la fruizione e la
visibilità.
Connessione con altri itinerari turistici esistenti:
X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI (4 km)
X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA (2 km)
 STRADA DELL’ARCHITETTURA
X BICINVACANZA (4 km)
 ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI”
128
STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE
DI INTERVENTI PROGETTUALI
Stato di
conservazione
L’edificio si presenta in buono stato manutentivo.
Proposte di
intervento
Le proposte di intervento sono indirizzate principalmente ad una
manutenzione ordinaria, eventualmente anche attraverso interventi
coordinati su molteplici fronti.
Si possono proporre interventi di questo tipo: dipintura, mantenimento e
conservazione degli affreschi, sistemazione spazi esterni del lotto,
organizzazione e realizzazione degli spazi in modo funzionale all'importanza
dell'immobile (accessi, recinzione, cancello) e manutenzione ordinaria, come
ad esempio la sistemazione delle parti di muratura rovinate o se necessario
la sistemazione del tetto (travature).
Cantierabilità
X Nessun progetto
 Progetto di fattibilità
 Progetto definitivo
Azione attivabile
e costo stimato
Azione 2:
Manutenzione straordinaria (riparazioni eventuali carenze della muratura,
consolidamento e verifica delle strutture portanti, sistemazione aree esterne,
ecc...): € 30.000
Restauro conservativo (restauro dipinto, dipinture esterne, ecc…): € 50.000
Totale complessivo: € 80.000
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
129
NE50
ABBAZIA DI SANT'EUSTACHIO
Veduta complessiva dei resti
130
DATI IDENTIFICATIVI
Passaggiosullatodell'Abbazia
Particolarecostruttivodellacorniceedellamuratura
Nome del sito
Abbazia di
Sant'Eustachio
Tipologia e
numero
identificativo
Beni di Pregio
architettonico
Parole chiave
Abbazia, Edificio
religioso
NE50
Localizzazione Via Armando Diaz
incrocio via Brigata
(Comune):
Piemonte
Coordinate
GIS:
17 48 136; 50 79 470
Proprietà
Comunale
Accesso al
pubblico
Accessibile
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
131
DESCRIZIONE
Descrizione
del bene
Caratteristiche del bene
Bibliografia
Il Veneto Paese per Paese, Bonechi Firenze 1998
Frequentazione
turistica
Media, l'immobile è già inserito nei percorsi turistici e fa parte dei beni meta
dei visitatori sia giornalieri che per periodi più lunghi.
Il bene è già dotato di cartellonistica e di sistemi che ne rendono possibile
l'accessibilità, la visibilità e la fruizione.
L'immobile denominato Abbazia di Sant'Eustachio è un ex monastero
benedettino, che terminò le sue funzioni intorno al 1500 (Papa Leone X
1521), e che oggi si presenta in rovina.
La sua posizione è particolare, è situata alle pendici del Montello, e si trova
in una posizione strategica poichè è si in una posizione elevata, che offre
quindi una buona visibilità della pianura a sud, ma è anche circondato da
boschi, che ne precludono quasi interamente la visibilità.
Proprio per le sue caratteristiche venne già scelto in epoca romana come
luogo in cui localizzarvi una torretta di avvistamento vero la via Claudia
Augusta Altinate
Dopo il 1500 l'Abbazia attraversò diverse vicende, venne utilizzata sia come
importante polo culturale, che come importante azienda agricola, per poi
subire forti danneggiamenti durante la Prima Guerra Mondiale.
Ad oggi sono presenti resti di muratura, più i meno estesi, che ci permettono
di comprendere parte della struttura originaria dell'Abbazia, gli immobili del
monastero e i suoi annessi.
Le permanenze permetto di leggere la presenza di un edificio direttamente
legato al culto (chiesa), al quale erano affiancati altri luoghi ad uso del
monastero.
La chiesa si presenta con un impianto a tre navate, divise da pilastri che
sorreggono la volta con archi a tutto sesto; a termine delle navate,
oltrepassato il transetto, vi è lo spazio destinato all'altare e l'abside.
Sono ancora presenti le decorazioni, le statue e i fregi che ornavano tutto
l'impianto; ad oggi sono visibili solo parzialmente ma ci permettono
comunque di capire la cura ed il livello architettonico dell'architetture.
L'architettura si presentava come un tipico complesso in stile romanico, con
altezza non elevata, costruito in pietra e mattoni, che assumeva un aspetto
massiccio ma non troppo imponente, e che grazie ai suoi fregi, ai decori e
alle statue mostrava anche un certo grado nelle finiture.
X STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI
X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA
 STRADA DELL’ARCHITETTURA
X BICINVACANZA
 ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI”
132
STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE
DI INTERVENTI PROGETTUALI
Stato di
conservazione
Se si considera l'immobile nel suo stato originario e per la sua attività
ecclesiastica il suo stato ad oggi risulta essere totalmente rivoluzionato; gli
eventi nei secoli, le vicende politiche e religiose, e i danneggiamenti bellici
hanno stravolto l'immobile, riportandolo a noi solamente come insieme di
rovine più o meno estese.
In relazione a questo bene però la considerazione da compiere non è in
funzione del suo stato originario, ma il suo stato di conservazione deve
essere valutato in funzione del bene cos' come ad oggi ci è giunto.
L'Abbazia di Sant'Eustachio deve essere considerata come una sorta di
bene archeologico, il cui valore si ritrova proprio nella conservazione delle
sue rovine e dei suoi resti.
Lo stato di conservazione dei reperti è molto buono.
Proposte di
intervento
Le proposte di intervento sono indirizzate in due campi: quello della fruibilità
e dell'accessibilità, e quello della messa in sicurezza e conservazione dei
resti.
Fruibilità e accessibilità: interventi di medie e piccole dimensioni che si
inseriscano all'interno delle opere già realizzate (accessi, percorsi e punti di
sosta) e che ne aumentino l'utilizzo, il livello qualitativo e la manutenzione.
Conservazione e sicurezza: interventi puntuali, o eventualmente
generalizzati, che possano mettere in sicurezza il ruderi sia dal punto di vista
statico che dal punto di vista dell'accessibilità; inoltre nel caso lo si ritenga
utile è possibile progettare interventi di restauro degli elementi e
dell'immobile.
Cantierabilità
X Nessun progetto
 Progetto di fattibilità
 Progetto definitivo
Azione attivabile
e costo stimato
Azione 2:
Totale stimato : € 60.000,00 / fruibilità e accessibilità
Totale stimato : € 80.000,00 / Conservazione e sicurezza
Si possono ipotizzare due tipologie di intervento, da attuare
contemporaneamente o a stralci, dimensionado gli interventi a secondo delle
priorità, delle necessità e delle disponibilità.
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
133
NE51
TENUTA SANTI ANGELI
Veduta d'insieme della Tenuta, del rilievo e del paesaggio rurale
134
DATI IDENTIFICATIVI
Particolaredellapertinenza
Vistadelpercorsodiaccesso
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
Nome del sito/
manufatto
Tenuta Santi Angeli
Tipologia e
numero
identificativo
Residenze e
architetture rurali
Parole chiave
Paesaggio, rurale,
Montello
Localizzazione
(Comune):
Località Santi Angeli,
via Eligidio Porcu,
Nervesa della
Battaglia
Coordinate GIS:
17 43 980; 50 811 51
Proprietà
Consorzio del Bosco
del Montello
Accesso al
pubblico
Libero per la
pertinenza esterna
all’edificio, privato per
quella interna che
attualmente è divisa
in due parti: una
abbandonata ed una
concessa in
locazione
NE51
135
DESCRIZIONE
Descrizione del
bene
Caratteristiche del bene
La tenuta, posta sulla sommità di una collinetta, si compone di due edifici: un
rudere ed un magazzino, quest’ultimo si divide in due parti separate da un
portico dove è possibile ammirare il panorama del luogo da una posizione
privilegiata.
L’edificio è situato sul versante Nord del Montello, in un’area
prevalentemente rurale, dove diverse aziende agricole si dedicano al lavoro
dei campi e sono in grado di offrire prodotti tipici legati alla tradizione.
Da questo luogo è possibile avere un’ampia vista panoramica del Piave e
delle prealpi trevigiane.
I due edifici che compongono la Tenuta sono sviluppati su 3 piani, si
estendono in lunghezza, e fondamentalmente si differenziano per il loro uso:
un edificio ha l'impianto e la composizione di tipo residenziale (molte finestre
di piccole dimensioni) mentre l'altro edificio ha lo stile di edificio adibito al
ricovero delle attrezzature e al deposito di materie e materiali legate
all'attività agricola.
Bibliografia
AA.VV., Il Veneto paese per paese, Bonechi, Firenze, 1998.
Frequentazione
turistica
Essendo il luogo di partenza dell’Itinerario dei Bisnent, il luogo presenta un
area attrezzata con panchine, tavoli e cestini.
Connessione con altri itinerari turistici esistenti:
 STRADA DEI VINI DEL MONTELLO E DEI COLLI ASOLANI
X PERCORSI DELLA GRANDE GUERRA
 STRADA DELL’ARCHITETTURA
 BICINVACANZA
 ITINERARIO MARCA STORICA “IL FEUDO DEGLI EZZELINI”
136
STATO DI CONSERVAZIONE E PROPOSTE
DI INTERVENTI PROGETTUALI
Stato di
conservazione
L’area attrezzata e la cartellonistica turistica presente, relativa all’Itinerario
dei Bisnent, è in evidente stato di degrado.
Il magazzino, si presenta in buone condizioni, mentre il secondo edificio di
cui si compone la tenuta, richiede un importante intervento di
ristrutturazione.
Proposte di
intervento
Risulta necessario ripristinare l’area attrezzata e ripristinare la cartellonistica
esistente integrandola con nuova cartellonistica in grado di sfruttare al
meglio le possibili strategie turistiche attuabili per la zona.
Il rudere abbandonato, se ristrutturato potrebbe avere un’importante ruolo
per il turismo locale.
Cantierabilità
X Nessun progetto
 Progetto di fattibilità
 Progetto definitivo
Azione attivabile
e costo stimato
Azione 2:
Restauro e ripristino aree e parti degradate (fabbricati e annessi): € 40.000
Sistemazione aree di sosta/pertinenza: € 30.000
Sistemazione e manutenzione ordinaria per porzioni dei fabbricati o per
particolari costruttivi da ripristinare (aspetto esteriore): € 30.000
Totale complessivo: € 100.000
Il patrimonio rurale del Montello e dei Colli Asolani
137