Centro studi Innovazione e Sostenibilità Osservatorio Innovazione e Sostenibilità Innovazione e Sostenibilità Newsletter n. 22/2014 a cura di Giuliana Giovannelli e Alessandra Graziani Sommario: News dai territori: Regione Emilia Romagna: Regione Lazio: Regione Toscana: News nazionali: Edilizia scolastica: Rinnovabili: Rapporti e studi: Aziende: Eventi: Estero: Contributi per l'installazione di pannelli fv Al via call center su energie rinnovabili ed efficienza energetica Rinnovabili e riqualificazioni energetiche, garanzie gratuite sui prestiti Efficientamento energetico delle scuole, in arrivo decreto che stanzia 350 milioni FER non fotovoltaiche: aggiornato il contatore degli oneri al 28 febbraio 2014; Certificati Bianchi, online la nuova Guida di FIRE Anest e Legambiente, protocollo di intesa per il solare termodinamico Progetto europeo TyGRE per il riciclaggio dei pneumatici dismessi; Greenbond, per S&P's collocamenti nel 2014 per 20 miliardi di dollari; Il quadro legislativo sulla certificazione energetica; Natura 2000, premiati i migliori progetti di gestione di siti naturali protetti in Ue; Le cupole in legno di Rubner per rinnovare la centrale Enel Il futuro energetico green immaginato dagli universitari italiani Terzo Forum Legno Arredo il 5 giugno a Milano; Ambiente ed energia. I progetti innovativi premiati dalla cooperazione Italia Canada; Stop agli incentivi alle rinnovabile elettriche e nuove politiche di efficienza energetica, le proposte degli Amici della Terra presentate il 27 maggio a Roma; Costruire sostenibile. Il concetto di "casa parassita" in architettura; SAIE 2014. L'edilizia del futuro guarda a “case del triplo zero” Agrovoltaico. In Giappone si sperimentano sementi ad hoc News dai territori: Regione Emilia Romagna: Contributi per l'installazione di pannelli fv 26/05/2014. Contributi a fondo perduto fino al 40% per piccole e medie imprese, compresi i consorzi e/o le società consortili per l'installazione di impianti fv La Regione Emilia Romagna ha deciso di stanziare fondi per supportare le piccole e medie imprese che decidono di installare pannelli fotovoltaici. Il bando, che prevede finanziamenti a fondo perduto fino al 40% delle spese ammissibili, sarà aperto fino al 15 luglio 2014. Beneficiari Sono beneficiarie del bando le piccole e medie imprese, compresi i consorzi e/o le società consortili, costituiti anche in forma cooperativa o di associazione temporanea d’impresa, aventi sede operativa in Emilia-Romagna. Fonte: sito internet casa e clima Regione Lazio: Rinnovabili: Al via call center su energie rinnovabili ed efficienza energetica 23/05/2014. Firmata la convenzione tra il Gse e la Regione. Prevista anche l'assistenza alle imprese su progettazioni, bandi europei, analisi dei mercati e possibili partnership Fornire informazioni sull’accesso agli incentivi alle fonti rinnovabili e all’efficienza energetica, attraverso un call center dedicato. È quanto prevede la Convenzione firmata dal Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e dal Presidente e Amministratore delegato del Gestore dei Servizi Energetici, Nando Pasquali. L’accordo, destinato a realizzare iniziative e progetti volti allo sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili sul territorio della Regione Lazio, coinvolge anche le strutture sanitarie e gli enti gestori dell’edilizia residenziale pubblica, supportando la ricerca e promuovendo la formazione di specifiche filiere produttive della green economy. Il progetto Corrente La convenzione prevede anche che il GSE, società controllata dal Ministero dell’Economia, metta a disposizione della Regione l’esperienza maturata nel settore del cleantech italiano, supportato dal 2010 con il progetto Corrente, che aggrega più di 2.000 aziende, delle quali circa 200 con sede nel Lazio. Centro studi Innovazione e Sostenibilità Attraverso Corrente (corrente.gse.it), il GSE collaborerà dunque con la Regione nel fornire assistenza all’imprenditoria locale, in particolare nell’euro progettazione, sugli aspetti normativi legati al settore e fornendo informazioni su bandi di gara internazionali, oltre che su analisi dei mercati esteri, su possibilità di partnership, valorizzando così il know-how italiano. Progetti di riqualificazione energetica delle sedi regionali Inoltre, il Gse affiancherà la Regione Lazio nella predisposizione di progetti volti alla riqualificazione energetica delle sedi istituzionali e del patrimonio regionale. Programma di attività annuale Regione Lazio e GSE provvederanno infine a predisporre un programma di attività annuale, entro 3 mesi dalla sottoscrizione del Protocollo d’intesa, da recepire mediante la stipula di uno o più accordi che definiscano modalità di attuazione. Zero costi per la Regione “Il Gse è una struttura pubblica al 100 per cento e questo protocollo, che non ci costa nulla, è un servizio in più per chi crede nello sviluppo sostenibile: non solo negli incentivi ma anche nel cambiare in meglio il modo di vivere”, ha dichiarato il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti. “La Regione ha bisogno di accelerare alcuni processi di connessione – ha aggiunto Fabio Refrigeri, assessore regionale all’Ambiente -. Siccome non abbiamo l'ambizione di fare tutto noi, facciamo fare bene a chi sa fare. Su questo il Gse è un grandissimo partner, può aiutare non solo nell'immediatezza con consulenze e pratiche, ma anche in prospettiva sulla costruzione di bandi europei, quindi anche in un processo di internazionalizzazione delle nostre imprese”. Fonte: sito internet casa e clima Regione Toscana: Rinnovabili e riqualificazioni energetiche, garanzie gratuite sui prestiti 29/05/2014 - La Regione negli ultimi due mesi ha aiutato i cittadini a fare due conti e capire come risparmiare soldi e energia rendendo la propria casa più efficiente. Lo ha fatto in collaborazione con gli ordini di geometri, ingegneri ed architetti, offrendo una prima valutazione gratuita sugli interventi da realizzare. Grazie agli incentivi statali la spesa può infatti essere velocemente ammortizzata. Adesso arriva la seconda fase, con le garanzie che aiuteranno ad accedere ad un prestito chi i lavori li vuol fare ma ha bisogno di un aiuto da parte delle banche. Garanzie che la Regione Toscana offrirà gratuitamente a cittadini ma anche a imprese, a persone fisiche e persone giuridiche, a chiunque decida di riqualificare energeticamente un immobile o installare impianti alimentati da fonti rinnovabili. Il che renderà appunto più facile ottenere un finanziamento. La giunta ha dato l'ultimo via libera al fondo di garanzia lunedì, dopo l'approvazione da parte della commissione consiliare. La delibera è stata portata dall'assessore all'ambiente Anna Rita Bramerini. La campagna sulle riqualificazione energetica era stata invece presentata a marzo dall'assessore alla presidenza Vittorio Bugli. A questo punto manca solo da scegliere chi gestirà il fondo. Questione di qualche settimana e poi, entro l'estate, sarà operativo. Per garantire i prestiti concessi dalle banche la Regione ha stanziato 3 milioni di euro di risorse tutte regionali. Metà saranno destinate alle garanzie dei privati cittadini: 100 mila euro l'importo massimo garantibile per ogni singolo beneficiario. L'altro milione e mezzo (per prestiti fino a 250 mila euro) sarà utilizzato invece per le piccole e medie imprese, gli enti locali, le aziende sanitarie e ospedaliere ma anche le associazioni che svolgono attività assistenziali, ricreative, culturali o sportive. I prestiti dovranno durare almeno 5 anni fino ad un massimo di 10 o 25. Fondo a sportello - Il consiglio è presentare la domanda il prima possibile, appena uscirà il bando. In questo modo si avranno maggiori chance di ottenere le garanzie. Il fondo funzionerà infatti 'a sportello' e non con una graduatoria: conta quando sarà presentata la dichiarazione. Un modo peraltro che semplificherà anche l'accesso. Per cosa varranno le garanzie - Sono garantibili i finanziamenti richiesti per realizzare progetti di investimento per la riqualificazione energetica degli edifici e progetti di installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, anche successivi alla rimozione di elementi in cemento-amianto dalle coperture . Vale per gli edifici pubblici come quelli privati, per i capannoni industriali o le aree a terra pubbliche o private che non siano terreni agricoli. Oltre che per interventi di coibentazione e riduzione dei consumi energetici si potrà fare richiesta al fondo per impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria, impianti solari fotovoltaici di potenza di picco compresa tra 1 e 100 kW, impianti eolici fino a 100 kW, impianti di riscaldamento, cogenerazione e trigenerazione a biomassa di potenza nominale non superiore a 1000 kW termici e 350 kW elettrici (solo se alimentati da biomasse da filiera corta), impianti mini-idroelettrici fino a 100 kW, impianti per l'utilizzo diretto del calore geotermico mediante pompe di calore anche senza prelievo di fluido, impianti di illuminazione pubblica che utilizzano tecnologie ad alta efficienza, lampade a risparmio energetico, sistemi di alimentazione elettronica con telecontrollo e telegestione o lampioni fotovoltaici, impianti centralizzati anche di tipo cogenerativo alimentati a gas naturale fino a 500 kW termici e 250 kW elettrici e impianti e reti di teleriscaldamento a servizio di utenze pubbliche e private. Esclusi i pannelli fotovoltaici a terra - Gli impianti dovranno prevedere la riduzione dei consumi di energia o la produzione di energia rinnovabile. L'unico paletto è che l'intervento dovrà essere anche di pregio ambientale. Non saranno ammessi progetti di impianti fotovoltaici a terra su terreni agricoli: varanno invece le garanzie per pannelli installati sui tetti di edifici e capannoni dove sono state rimosse coperture di cemento-amianto. Fonte: www.regione.toscana.it Centro studi Innovazione e Sostenibilità News nazionali: Edilizia scolastica: Efficientamento energetico delle scuole, in arrivo decreto che stanzia 350 milioni 28/05/2014. “Nel decreto che approveremo in uno dei prossimi Consigli dei ministri metteremo a disposizione 350 milioni con un tasso agevolatissimo e un fondo rotativo per interventi di efficientamento energetico negli edifici pubblici, con priorità per quelli scolastici”. Lo ha annunciato il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, intervenendo questa mattina al convegno «Il Sud sostenibile», nell'ambito del Forum della Pubblica Amministrazione a Roma. Dissesto idrogeologico ed edilizia scolastica “Il primo Consiglio dei Ministri ha affrontato due temi caldi: l'edilizia scolastica e il dissesto idrogeologico, noi siamo impegnati su entrambi i fronti”, ha ricordato Galletti. Stabilizzare la detrazione del 65% Una delle priorità indicate dal ministro è quella di rendere stabile l'ecobonus al 65% per le riqualificazioni energetiche degli edifici. “Ci stiamo lavorando. E' importante perché è un intervento che si paga da sé. Un buon esempio di virtuosità che va continuato”, ha detto Galletti. Rinnovabili ed efficienza energetica, fondi per le Pmi Tra gli obiettivi sui quali spinge il ministro dell'Ambiente, aumentare la quota di energia consumata proveniente da fonti rinnovabili e migliorare l'efficienza energetica promuovendo le opportunità di sviluppo locale. “Sono stati messi a disposizione 183 milioni per le Regioni obiettivo Convergenza – il piano operativo interregionale finanziato con i fondi europei – e parliamo di interventi soprattutto per le piccole e medie imprese che oggi soffrono di più, ma che rappresentano il principale asset del nostro Paese. Oggi, infatti, mettere in rete sviluppo vuol dire anche creare occupazione”, osserva Galletti. “Un obbligo però – ha aggiunto il ministro – deve essere quello del rispetto dell'impegno di spesa: se critichiamo l'Unione europea e siamo i primi a non riuscire a spendere i soldi che la stessa Ue ci consegna, diventiamo deboli. Dobbiamo dare all'Ue un segno politico di virtuosità”. Fonte: sito internet casa e clima Rinnovabili: FER non fotovoltaiche: aggiornato il contatore degli oneri al 28 febbraio 2014 28/05/2014 - Il Gestore dei Servizi Energetici ha aggiornato al 28 febbraio 2014 il Contatore del costo indicativo cumulato annuo degli incentivi riconosciuti agli impianti alimentati da fonti rinnovabili diversi da quelli fotovoltaici, definito all'art. 2 del D.M. 06/07/2012. In particolare, il costo indicativo annuo aggiornato a fine febbraio 2014 risulta pari a circa 5,037 miliardi di euro. E' utile ricordare che all'interno di questo valore, a partire da febbraio 2013, concorrono, oltre agli impianti incentivati con il provvedimento CIP 6, con i Certificati Verdi o con le Tariffe Onnicomprensive ai sensi del D.M. 18/12/2008, anche gli impianti ammessi ai registri in posizione utile o vincitori delle procedure d'asta ai sensi del D.M. 06/07/2012. Ricordiamo pure che il contatore degli oneri delle fonti rinnovabili, è lo strumento operativo che serve a visualizzare, sul sito internet del GSE, il costo indicativo cumulato annuo degli incentivi riconosciuti agli impianti alimentati da fonti rinnovabili diversi da quelli fotovoltaici, definito all'art. 2 del D.M. 06/07/2012. Tale costo rappresenta una stima dell'onere annuo potenziale, già impegnato anche se non ancora interamente sostenuto, degli incentivi riconosciuti agli impianti a fonti rinnovabili non fotovoltaici, in attuazione dei vari provvedimenti di incentivazione statali che si sono succeduti in questo settore. Il contatore: •a) non esprime l'onere sostenuto nell'ultimo anno solare o negli ultimi dodici mesi; •b) non rappresenta una previsione dell'onere che si verificherà nel successivo anno solare o nei successivi dodici mesi (dipendente evidentemente anche da impianti, al momento ignoti, che richiederanno l'accesso agli incentivi nei successivi mesi); •c) non va nemmeno confuso con la previsione dell'onere A3 elaborata, per l'anno solare corrente o per il successivo, ai fini degli aggiornamenti tariffari da comunicare all'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas secondo quanto previsto dal TIT (Testo integrato delle disposizioni dell'Autorità per l'erogazione dei servizi di trasmissione e distribuzione dell'energia elettrica). Fonte: Gabriele Bivona, sito internet lavori pubblici Rinnovabili: Certificati Bianchi, online la nuova Guida di FIRE 27/05/2014. È uscita la nuova Guida FIRE sui Certificati Bianchi, redatta in collaborazione con Avvenia, Enel Distribuzione, Enel Energia, Gewiss, Turboden H-Reii Demo, Yousave. La pubblicazione ha lo scopo di fornire informazioni e stimoli per l’utilizzo del principale meccanismo di incentivazione per l’efficienza energetica: i certificati bianchi o titoli di efficienza energetica (TEE). L’opuscolo si rivolge prevalentemente agli utenti finali, alle società di servizi energetici e ai produttori di tecnologie efficienti ed è stato scritto in modo da essere fruibile da imprenditori, decisori e manager, oltreché da tecnici, ai quali fornisce gli elementi per approfondire il funzionamento del meccanismo. Mira, inoltre, ad illustrare gli effetti e offrire delle indicazioni utili su come sfruttare le opportunità offerte dal meccanismo. Centro studi Innovazione e Sostenibilità Nella guida vengono dunque trattati argomenti quali il calcolo dell’incentivo, i progetti presentabili con annessi esempi, gli attori che possono richiedere i CB e la modalità di accesso all’incentivo stesso. In chiusura sono delineati alcuni casi di successo. Fonte: sito internet casa e clima Rinnovabili: Anest e Legambiente, protocollo di intesa per il solare termodinamico 23/05/2014. Sostegno per le imprese che sviluppino progetti di solare termodinamico integrati nel territorio italiano ANEST, Associazione Nazionale Energia Solare Termodinamica, e Legambiente hanno firmato un protocollo d’intesa per lo sviluppo di progetti di solare termodinamico integrati nel territorio italiano. L’energia termodinamica può consentire lo storage termico e quindi di produrre energia elettrica anche in assenza del sole e anche contribuire al controllo della produzione elettrica da immettere in rete. Ricoprdiamo che la tecnologia a Sali fusi è nata in Italia all’interno dell’Enea sulla spinta del Prof. Carlo Rubbia, e nel nostro Paese il solare termodinamico potrebbe coprire una quota relativa al settore della produzione di elettricità dell'obiettivo al 2020 (circa 300-400 MW). “La firma di questo accordo con Legambiente, che le imprese associate recepiranno su base volontaria, – afferma Gianluigi Angelantoni, Presidente di ANEST – vuole essere un segnale forte per quei territori dove sono previsti nuovi progetti di impianti che utilizzano la tecnologia del solare termodinamico. Impianti a fonte rinnovabile, previsti dalla normativa nazionale, che possono trovare per la loro dimensione e innovazione opposizione locale”. L’accordo prevede l’individuazione delle aree dove potranno sorgere i nuovi impianti: si escludono aree ambientalmente sensibili, come zone protette, zone umide, boschi, aree interessate da vincoli ambientali o paesaggistici. Dovranno essere condotti studi specifici che valutino l’uso dei terreni e l’impatto ambientale dei progetti, in particolare per quanto riguarda l’inserimento paesaggistico e i consumi idrici. I progetti dovranno prevedere misure compensative alle sottrazioni di territorio attraverso opere di riqualificazione ambientale e la realizzazione di cavidotti interrati per il collegamento alle rete elettrica, in maniera da limitare l’impatto ambientale. Infine si dovranno avviare delle iniziative di informazione e comunicazione trasparente alla popolazione per far conoscere la nuova tecnologia, il progetto dell’impianto e i ritorni economico-sociali del futuro insediamento produttivo. “Il solare termodinamico – spiega Stefano Ciafani, Vice Presidente Nazionale di Legambiente – è una tecnologia con importanti prospettive di sviluppo proprio perché consente lo stoccaggio dell’energia prodotta dal sole. È evidente che i progetti devono essere sviluppati in territori idonei, a partire da aree dismesse o industriali, limitando al massimo l’impatto sul terreno e sul paesaggio. L’accordo con ANEST vuole contribuire allo sviluppo in Italia di questa tecnologia che se correttamente progettata può rappresentare una opportunità per i territori sia in termini occupazionali che energetici”. Fonte: sito internet infobuild energia Rapporti e studi: Progetto europeo TyGRE per il riciclaggio dei pneumatici dismessi 29/05/2014. Presso il Centro ENEA Trisaia è in funzione il prototipo di impianto TyGRe che permette sperimentare un processo innovativo di recupero dei pneumatici fuori uso (PFU) da cui ricavare energia e materiali ad alto valore aggiunto. I pneumatici dismessi costituiscono dei rifiuti ingombranti ed inquinanti, ogni anno nel mondo ne vengono messi in disuso quasi 1 miliardo e la quantità è in costante crescita; solo nell’UE sono circa 350 milioni. L'impianto è in grado di trattare 20 chilogrammi all’ora di pneumatici a fine vita. Da questo processo si ottengono due prodotti principali: •un gas ricco in idrogeno, metano e monossido e biossido di carbonio, utilizzabile per scopi energetici; •il carburo di silicio, un materiale ceramico di elevato valore commerciale che trova un ampio impiego in diversi settori industriali (elettronica, aerospaziale, automobilistico e siderurgico), superando i limiti costituiti dall’elevato costo delle materie prime e dei processi di sintesi. Il progetto Tygre è stato finanziato nell’ambito del Settimo Programma Quadro; il consorzio di gestione, comprende oltre all’ENEA, coinvolta con i Centri e laboratori di Portici, Trisaia, Faenza, Bologna e Casaccia, altri otto partner: Università ed enti di ricerca (Rheinisch-Westfaelische Technische Hochschule Aachen - RWTH, Scientific and Technological Research Council of Turkey - TUBITAK, Institute of Materials and Environmental Chemistry - IMEC), associazioni (European Tyre Recycling Association - ETRA) e piccole e medie imprese italiane ed europee (LIQTECH, ELASTRADE, FEBE, SICAV). Fonte: sito internet infobuild energia Rapporti e studi: Greenbond, per S&P's collocamenti nel 2014 per 20 miliardi di dollari 28.05.2014. II mercato obbligazionario punta sui green bond: Standard & Poor's stima per quest'anno emissioni per 20 miliardi di dollari, una previsione conservativa dal momento che finora sono già state effettuati collocamenti per 15 miliardi di dollari, ma c'è chi si spinge a stimare fino a 40 miliardi di dollari. In Europa brilla Gdf Suez, la società francese che nelle scorse settimane ha collocato un green bond da 3,4 miliardi di dollari polverizzando il precedente record di un'altra francese la Edf che a novembre aveva emesso un bond da 1,9 miliardi di dollari. Tra i jumbo green bond si rammenta quello da un miliardo di dollari di Uniba Rodamco, il un gruppo francoolandese attivo nel settore della gestione immobiliare che proprio ieri ha collocato un titolo senior da 500 milioni di euro. Centro studi Innovazione e Sostenibilità Secondo l'analisi di S&P's la maggior parte delle emissioni sono investment grade e hanno cedole tra il 2% e il 2,9% e focalizzati nei settori dell'auto, consumi, immobiliare, Utilities, carta, ingegneristica e costruzioni. La profondità dell'asset class sta crescendo velocemente, non in Italia dove al momento non è stata ancora collocata questa tipologia di strumento. Le banche si stanno organizzando e hanno fissato i principi di governance a cui dovranno sottostare questi titoli: Bank of America Merrill Lynch, Citi, Crédit Agricole e JpMorgan Chase hanno stilato le guidance che fungeranno da raccomandazioni volontarie a cui dovranno attenersi gli emittenti, i sottoscrittori e i promotori dei progetti. Questi principi, pubblicati dall’Icma (International capital market association) l'associazione delle banche che operano sul mercato del ca, sono già stati sottoscritti da 25 banche di investimento internazionali. La decisione darà supporto a un comparto destinato ad accelerare le attività dal momento che gli investitori puntano a diversificare in settori come l'ambiente e il sociale. Per garantire che le risorse raccolte dal mercato vadano nella giusta direzione, l’emittenete deve presentare un progetto specifico a sostegno della raccolta di fondi dal mercato e ogni anno presentare un resoconto dei risultati raggiunti. È quanto ha fatto la spagnola Iberdrola che ha finanziato un progetto di energia eolica collocando un bond da un miliardo di dollari ricevendo richieste 4 volte l'offerta nonostante il basso coupon da 2,5 per cento. Nel caso invece di Unibal Rodamco il progetto immobiliare si trattava di un progetto dedicato ad immobili ad alto impatto ambientale. Anche un colosso del settore consumer come Unilever si è dedicato ai green bond per diversi progetti legato all'ambiente. Toyota, invece, ha cartolarizzato i prestiti dei crediti al consumo utilizzati come collaterale per i green bond i cui fondi sono stati utilizzati per lo sviluppo di progetti di auto green. Fonte: IL Sole 24 Ore Rapporti e studi: Il quadro legislativo sulla certificazione energetica 27/05/2014. Negli ultimi anni in Italia, si è assistito ad un continuo evolversi legislativo e normativo, che introducendo obblighi sempre più restrittivi in materia di efficienza energetica degli edifici ha di fatto informato e sensibilizzato gli operatori di settore su queste tematiche. Dal 2005 ad oggi, cioè dall’entrata in vigore del D.Lgs.192 ad oggi sono stati fatti molti sforzi per accrescere ampliare la consapevolezza culturale verso l’uso razionale delle risorse energetiche e la sostenibilità in edilizia, e l’APE doveva essere il più potente mezzo a disposizione. Eppure quella della certificazione energetica in Italia è una sfida persa. L’obbligo di allegare l’APE nei vari atti di trasferimento di un immobile è stato percepito dal cittadino più come un onere che come un’opportunità. L’APE poteva divenire uno strumento di informazione importante per rendere consapevole la scelta dell’acquirente di un immobile, uno strumento capace di orientare il mercato immobiliare verso costruzioni sempre più efficienti e verso la riqualificazione in chiave energetica del parco edilizio esistente; invece non lo è stato. La crisi economica è un fattore rilevante di questo fallimento, il settore edilizio è da troppo tempo fermo, non si vende, non si compra non si costruisce, ma soprattutto non “gira l’economia” e anche chi volesse acquistare un immobile ha difficoltà ad ottenere un mutuo e ad investire in soluzioni tecnologiche nuove. Ma sarebbe troppo semplice attribuire cause di insuccessi sempre e solo alla crisi economica, una importante concausa va rintracciata anche nel sistema legislativo, troppo frammentato e incongruente. Il quadro legislativo sulla certificazione energetica è diventato davvero incerto, con un susseguirsi di decreti che hanno portato ad una disomogeneità della normativa sul territorio nazionale, provocando perplessità e disorientamento, tra tutti gli operatori coinvolti, cittadini, professionisti, imprese. Le modifiche all’articolo 6 del D.Lgs. 192/05 L’articolo del D.Lgs. 192/05 è l’articolo che tratta dell’attestato di prestazione energetica ed è forse l’articolo che ha subito le maggiori modifiche e adeguamenti nel susseguirsi disorientante dei vari decreti. Infatti il vecchio articolo è stato integralmente sostituito dall’art. 6 della del DL. 63/13 convertito in L.90/13 e poi modificato dal DL. 145/13 decreto Destinazione Italia convertito nella L. 9/14. Per fare chiarezza si riporta di seguito il testo del nuovo articolo 6 aggiornato con tutte le modifiche facendo poi il punto sugli aspetti rilevanti. Art. 6. Attestato di prestazione energetica, rilascio e affissione (articolo così sostituito dall'art. 6 della legge n. 90 del 2013) 1. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, l'attestato di prestazione energetica degli edifici è rilasciato per edifici o le unità immobiliari costruiti, venduti o locati ad un nuovo locatario e per gli edifici indicati al comma 6. Gli edifici di nuova costruzione e quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti, sono dotati di un attestato di prestazione energetica prima del rilascio del certificato di agibilità. Nel caso di nuovo edificio, l'attestato è prodotto a cura del costruttore, sia esso committente della costruzione o società di costruzione che opera direttamente. Nel caso di attestazione della prestazione degli edifici esistenti, ove previsto dal presente decreto, l'attestato è prodotto a cura del proprietario dell'immobile. 2. Nel caso di vendita, di trasferimento di immobili a titolo gratuito o di nuova locazione di edifici o unità immobiliari, ove l'edificio o l'unità non ne sia già dotato, il proprietario è tenuto a produrre l'attestato di prestazione energetica di cui al comma 1. In tutti i casi, il proprietario deve rendere disponibile l'attestato di prestazione energetica al potenziale acquirente o al nuovo locatario all'avvio delle rispettive trattative e consegnarlo alla fine delle medesime; in caso di vendita o locazione di un edificio prima della sua costruzione, il venditore o locatario fornisce evidenza della futura prestazione energetica dell'edificio e produce l'attestato di prestazione energetica entro quindici giorni dalla richiesta di rilascio del certificato di agibilità. 3. Nei contratti di compravendita immobiliare, negli atti di trasferimento di immobili a titolo oneroso e nei nuovi contratti di locazione di edifici o di singole unità immobiliari soggetti a registrazione è inserita apposita clausola con la quale l'acquirente o il conduttore dichiarano di aver ricevuto le informazioni e la documentazione, comprensiva Centro studi Innovazione e Sostenibilità dell'attestato, in ordine alla attestazione della prestazione energetica degli edifici; copia dell'attestato di prestazione energetica deve essere altresì allegata al contratto, tranne che nei casi di locazione di singole unità immobiliari. In caso di omessa dichiarazione o allegazione, se dovuta, le parti sono soggette al pagamento, in solido e in parti uguali, della sanzione amministrativa pecuniaria da euro 3.000 a euro 18.000; la sanzione è da euro 1.000 a euro 4.000 per i contratti di locazione di singole unità immobiliari e, se la durata della locazione non eccede i tre anni, essa è ridotta alla metà. Il pagamento della sanzione amministrativa non esenta comunque dall'obbligo di presentare la dichiarazione o la copia dell'attestato di prestazione energetica entro quarantacinque giorni. L'accertamento e la contestazione della violazione sono svolti dalla Guardia di Finanza o, all'atto della registrazione di uno dei contratti previsti dal presente comma, dall'Agenzia delle Entrate, ai fini dell'ulteriore corso del procedimento sanzionatorio ai sensi dell'articolo 17 della legge 24 novembre 1981, n. 689. (comma così sostituito dall'art. 1, comma 7, legge n. 9 del 2014) 4. L'attestazione della prestazione energetica può riferirsi a una o più unità immobiliari facenti parte di un medesimo edificio. L'attestazione di prestazione energetica riferita a più unità immobiliari può essere prodotta solo qualora esse abbiano la medesima destinazione d'uso, la medesima situazione al contorno, il medesimo orientamento e la medesima geometria e siano servite, qualora presente, dal medesimo impianto termico destinato alla climatizzazione invernale e, qualora presente, dal medesimo sistema di climatizzazione estiva. 5. L'attestato di prestazione energetica di cui al comma 1 ha una validità temporale massima di dieci anni a partire dal suo rilascio ed è aggiornato a ogni intervento di ristrutturazione o riqualificazione che modifichi la classe energetica dell'edificio o dell'unità immobiliare. La validità temporale massima è subordinata al rispetto delle prescrizioni per le operazioni di controllo di efficienza energetica dei sistemi tecnici dell'edificio, in particolare per gli impianti termici, comprese le eventuali necessità di adeguamento, previste dai regolamenti di cui al d.P.R. 16 aprile 2013, n. 74, e al d.P.R. 16 aprile 2013, n. 75. Nel caso di mancato rispetto di dette disposizioni, l'attestato di prestazione energetica decade il 31 dicembre dell'anno successivo a quello in cui è prevista la prima scadenza non rispettata per le predette operazioni di controllo di efficienza energetica. A tali fini, i libretti di impianto previsti dai decreti di cui all'articolo 4, comma 1, lettera b), sono allegati, in originale o in copia, all'attestato di prestazione energetica. 6. Nel caso di edifici utilizzati da pubbliche amministrazioni e aperti al pubblico con superficie utile totale superiore a 500 m2 , ove l'edificio non ne sia già dotato, è fatto obbligo al proprietario o al soggetto responsabile della gestione, di produrre l'attestato di prestazione energetica entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione e di affiggere l'attestato di prestazione energetica con evidenza all'ingresso dell'edificio stesso o in altro luogo chiaramente visibile al pubblico. A partire dal 9 luglio 2015, la soglia di 500 m2 di cui sopra, è abbassata a 250 m2. Per gli edifici scolastici tali obblighi ricadono sugli enti proprietari di cui all'articolo 3 della legge 11 gennaio 1996, n. 23. 6-bis. Il fondo di garanzia di cui all'articolo 22, comma 4, del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, è utilizzato entro i limiti delle risorse del fondo stesso anche per la copertura delle spese relative alla certificazione energetica e agli adeguamenti di cui al comma 6 del presente articolo. 7. Per gli edifici aperti al pubblico, con superficie utile totale superiore a 500 m², per i quali sia stato rilasciato l'attestato di prestazione energetica di cui ai commi 1 e 2, è fatto obbligo, al proprietario o al soggetto responsabile della gestione dell'edificio stesso, di affiggere con evidenza tale attestato all'ingresso dell'edificio o in altro luogo chiaramente visibile al pubblico. 8. Nel caso di offerta di vendita o di locazione, ad eccezione delle locazioni degli edifici residenziali utilizzati meno di quattro mesi all'anno, i corrispondenti annunci tramite tutti i mezzi di comunicazione commerciali riportano gli indici di prestazione energetica dell'involucro e globale e globale dell'edificio o dell'unità immobiliare e la classe energetica corrispondente. 9. Tutti i contratti, nuovi o rinnovati, relativi alla gestione degli impianti termici o di climatizzazione degli edifici pubblici, o nei quali figura come committente un soggetto pubblico, devono prevedere la predisposizione dell'attestato di prestazione energetica dell'edificio o dell'unità immobiliare interessati. 10. L'obbligo di dotare l'edificio di un attestato di prestazione energetica viene meno ove sia già disponibile un attestato in corso di validità, rilasciato conformemente alla direttiva 2002/91/CE. 11. L'attestato di qualificazione energetica, al di fuori di quanto previsto all'articolo 8, comma 2, è facoltativo ed è predisposto al fine di semplificare il successivo rilascio dell'attestato di prestazione energetica. A tale fine, l'attestato di qualificazione energetica comprende anche l'indicazione di possibili interventi migliorativi delle prestazioni energetiche e la classe di appartenenza dell'edificio, o dell'unità immobiliare, in relazione al sistema di certificazione energetica in vigore, nonché i possibili passaggi di classe a seguito della eventuale realizzazione degli interventi stessi. L'estensore provvede ad evidenziare opportunamente sul frontespizio del documento che il medesimo non costituisce attestato di prestazione energetica dell'edificio, ai sensi del presente decreto, nonché, nel sottoscriverlo, quale è od è stato il suo ruolo con riferimento all'edificio medesimo. 12. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con i Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, delle infrastrutture e dei trasporti e per la pubblica amministrazione e la semplificazione, d'intesa con la Conferenza unificata, sentito il CNCU, avvalendosi delle metodologie di calcolo definite con i decreti di cui all' articolo 4, è predisposto l'adeguamento del decreto del Ministro dello sviluppo economico 26 giugno 2009, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 158 del 10 luglio 2009, nel rispetto dei seguenti criteri e contenuti: a) la previsione di metodologie di calcolo semplificate, da rendere disponibili per gli edifici caratterizzati da ridotte dimensioni e prestazioni energetiche di modesta qualità, finalizzate a ridurre i costi a carico dei cittadini; b) la definizione di un attestato di prestazione energetica che comprende tutti i dati relativi all'efficienza energetica dell'edificio che consentano ai cittadini di valutare e confrontare edifici diversi. Tra tali dati sono obbligatori: 1) la prestazione energetica globale dell'edificio sia in termini di energia primaria totale che di energia primaria non rinnovabile, attraverso i rispettivi indici; Centro studi Innovazione e Sostenibilità 2) la classe energetica determinata attraverso l'indice di prestazione energetica globale dell'edificio, espresso in energia primaria non rinnovabile; 3) la qualità energetica del fabbricato a contenere i consumi energetici per il riscaldamento e il raffrescamento, attraverso gli indici di prestazione termica utile per la climatizzazione invernale ed estiva dell'edificio; 4) i valori di riferimento, quali i requisiti minimi di efficienza energetica vigenti a norma di legge; 5) le emissioni di anidride carbonica; 6) l'energia esportata; 7) le raccomandazioni per il miglioramento dell'efficienza energetica dell'edificio con le proposte degli interventi più significativi ed economicamente convenienti, separando la previsione di interventi di ristrutturazione importanti da quelli di riqualificazione energetica; 8) le informazioni correlate al miglioramento della prestazione energetica, quali diagnosi e incentivi di carattere finanziario; c) la definizione di uno schema di annuncio di vendita o locazione, per esposizione nelle agenzie immobiliari, che renda uniformi le informazioni sulla qualità energetica degli edifici fornite ai cittadini; d) la definizione di un sistema informativo comune per tutto il territorio nazionale, di utilizzo obbligatorio per le regioni e le province autonome, che comprenda la gestione di un catasto degli edifici, degli attestati di prestazione energetica e dei relativi controlli pubblici. Le modifiche all’art. 6 hanno introdotto novità interessanti che potrebbero determinare un cambiamento di rotta verso l’applicazione più seria della certificazione energetica. Infatti è possibile rintracciare alcuni spunti rilevanti che se ben perseguiti con attività di controllo potrebbero correggere gli errori del passato : - L’obbligo per gli edifici nuovi di produrre l’APE finalizzato al rilascio dell’agibilità - L’obbligo di rendere disponibile l’APE fin dall’avvio delle trattative di compravendita o locazione - L’introduzione di una sanzione amministrativa pecunaria in solido e in parti uguali a carico delle parti nel caso di mancata allegazione dell’APE con affidamento dei controlli alla Guardia di Finanza e Agenzia dell’Entrate. Di fatto però una vera applicazione di questi obblighi si potrà avere solo con una effettiva campagna di controlli. I controlli da parte degli enti territoriali e le eventuali conseguenti applicazioni delle sanzioni costituiscono lo strumento più efficace per dare innanzitutto qualità al processo di certificazione oggi avvilito da prezzi ridicoli per la redazione di un’ APE e da professionalità poco formate su questi argomenti e per promuovere il ruolo della certificazione energetica come vera molla di un ciclo virtuoso atto a favorire la riqualificazione energetica del parco edilizio. Una nota a parte merita la modifica del comma 3 dell’art.6 che crea un po’ di confusione. Occorre infatti fare una distinzione tra : 1. obbligo di dotazione dell’APE, che concerne tutti atti di trasferimento immobiliare e tutte le nuove locazioni, anche non soggette a registrazione 2. obbligo dichiarativo relativo all’ inserimento nel contratto della clausola nella quale l’acquirente o il conduttore afferma di aver ricevuto le informazioni e la documentazione, comprensiva dell’APE, relative alla prestazione energetica degli edifici, 3. obbligo di allegare l’APE al contratto. Nel caso di trasferimento a titolo gratuito c’è l’obbligo di dotazione dell’APE ma non quello dichiarativo e di allegazione mentre nel caso di contratti di locazione di singole unità abitative non si applica l’obbligo di allegazione del contratto. Obbligo dell’APE Trasferimento a titolo oneroso Trasferimento a titolo gratuito Nuovi contratti di locazione Nuovi contratti di locazione di singole unità immobiliari di dotazione Obbligo dichiarativo con Obbligo di allegazione Sanzione apposita clausola dell’APE al contratto informativa inserita nel contratto SI SI SI Dai 3000 ai 18000 euro SI NO NO - SI SI SI SI SI NO Dai 3000 ai 18000 euro Dai 1000 ai 4000 euro ridotta a metà per contratti di durata non superiore ai 3 anni Quando non è obbligatorio produrre l’ APE? Un ultimo appunto per fare chiarezza sull’APE riguarda la non obbligatorietà. I casi di esclusioni dell'APE restano quelli indicati all'articolo 3 comma 3 del D.Lgs 192/05 così come modificato poi dalla L.90/13 con in aggiunta quanto riportato nel DM. 26/06/09 che è stato trascritto nella Legge 90 e quanto riportato nel Decreto di chiarimento alle Linee guida Nazionali sull'esclusione dei ruderi e degli scheletri. Ecco l’elenco dei casi di esclusione: Da art.3 del 192 + L90 + LGN b) gli edifici industriali e artigianali quando gli ambienti sono riscaldati per esigenze del processo produttivo o utilizzando reflui energetici del processo produttivo non altrimenti utilizzabili; Centro studi Innovazione e Sostenibilità c) edifici rurali non residenziali sprovvisti di impianti di climatizzazione; d) i fabbricati isolati con una superficie utile totale inferiore a 50 metri quadrati; e) gli edifici che risultano non compresi nelle categorie di edifici classificati sulla base della destinazione d'uso di cui all'articolo 3 del d.P.R. 26 agosto 1993, n. 412, il cui utilizzo standard non prevede l'installazione e l'impiego di sistemi tecnici di climatizzazione, quali box, cantine, autorimesse, parcheggi multipiano, depositi, strutture stagionali a protezione degli impianti sportivi, fatto salvo quanto disposto dal comma 3-ter; f) gli edifici adibiti a luoghi di culto e allo svolgimento di attività religiose.»; Da DM_22-11-2012_ modifica LGN a) i ruderi, previa esplicita dichiarazione di tale stato dell'edificio nell'atto notarile di trasferimento di proprieta'; b) immobili venduti nello stato di "scheletro strutturale", cioe' privi di tutte le pareti verticali esterne o di elementi dell'involucro edilizio, o "al rustico", cioe' privi delle rifiniture e degli impianti tecnologici, previa esplicita dichiarazione di tale stato dell'edificio nell'atto notarile di trasferimento di proprieta'. Resta fermo l'obbligo di presentazione, prima dell'inizio dei lavori di completamento, di una nuova relazione tecnica di progetto attestante il rispetto delle norme per l'efficienza energetica degli edifici in vigore alla data di presentazione della richiesta del permesso di costruire, o denuncia di inizio attivita', comunque denominato, che, ai sensi dell'art. 28, comma 1, della legge 9 gennaio 1991, n. 10, il proprietario dell'edificio, o chi ne ha titolo, deve depositare presso le amministrazioni competenti contestualmente alla denuncia dell'inizio dei lavori. Fonte: sito internet infobuild energia Rapporti e studi: Natura 2000, premiati i migliori progetti di gestione di siti naturali protetti in Ue 23/05/2014. Proclamati in vincitori della prima edizione del Premio, suddiviso in 5 categorie, volto ad evidenziare le migliori pratiche conservative del patrimonio naturalistico europeo Premiare i migliori progetti di gestione e conservazione di siti protetti, evidenziando il valore della rete per le comunità e le economie locali. Questo l'obiettivo della prima edizione del Premio Natura 2000 che ha proclamato i vincitori, lo scorso 21 maggio nel corso di una cerimonia a Bruxelles. I premi sono stati consegnati da Janez Potocnik, Commissario europeo per l'Ambiente, e dai membri della giuria. "Le mie più vive congratulazioni a questi meritevoli vincitori" ha dichiarato il Commissario Potocnik- "Grazie all'instancabile impegno delle persone che lavorano nei siti di Natura 2000 o che operano a loro favore, la nostra vasta rete di aree protette sta divenendo un vero successo della cooperazione europea. Questi premi mettono in luce alcuni esempi del grande lavoro che si sta realizzando nell'UE grazie ai gestori dei siti, agli enti pubblici, alle organizzazioni di conservazione e ai volontari, agli agricoltori, ai silvicoltori, ai cacciatori, ai pescatori, agli scienziati, agli insegnanti e a molti altri ancora. Il successo è ben meritato, questo è il loro momento." Natura 2000 Natura 2000 è una rete di oltre 27 000 siti protetti che copre il 18% della superficie e il 4% delle zone marine dell'UE, tutelando e migliorando il patrimonio naturale dell'Europa. I premi assegnati riconoscono l'eccellenza nella gestione dei siti Natura 2000, suddivisi in cinque categorie: Conservazione, Benefici socioeconomici, Comunicazione, Conciliazione di interessi/percezioni nonché Creazione di reti e cooperazione transfrontaliera. I vincitori Il premio Conservazione è stato assegnato a un progetto che punta a salvare l'aquila imperiale a Sakar (Bulgaria). Grazie al lavoro del gruppo incaricato del progetto e alla collaborazione tra ambientalisti e imprese private, è stato possibile salvare dall'estinzione la popolazione locale di questa specie, minacciata in tutto il mondo. Collaborando con le imprese del settore energetico per isolare le linee elettriche pericolose e interrare i cavi aerei, il progetto è riuscito a eliminare il rischio di elettrocuzione, un grave problema per gli uccelli rapaci. Il premio Benefici socioeconomici è stato assegnato a un progetto realizzato nella regione di Sighisoara-Târnava Mare, (Romania) che rappresenta un impressionante esempio di come Natura 2000 contribuisca alla crescita economica e alla sostenibilità dei mezzi di sussistenza nelle zone rurali. Il progetto consente agli agricoltori di migliorare le proprie condizioni di vita, lavorando in modo sostenibile in terre di elevato valore naturalistico, preservando al contempo un paesaggio unico con una ricca biodiversità. Grazie al progetto, 2 300 famiglie di agricoltori della regione producono un reddito di oltre 2,5 milioni di euro l'anno, e iniziative simili saranno presto attuate in altre zone della Romania. Il premio Comunicazione è stato assegnato a Raná-Hrádek nella Repubblica ceca per la promozione della tutela degli habitat dei pascoli nella regione di Louny. Ogni anno a maggio l'evento "Celebrazione delle steppe" attira 1 000 persone e un concorso di disegno contribuisce a sensibilizzare i bambini circa le attività di conservazione. Il progetto rende i cittadini dell'UE più consapevoli del valore del patrimonio naturale. Il premio Conciliazione di interessi/percezioni è stato assegnato a un progetto nel sito Vijvergebied van Midden Limburg in Belgio. Proprietari di terreni, organizzazioni ambientaliste e autorità, un tempo in conflitto sulla conservazione della natura, ora collaborano alla gestione delle zone umide, grazie a un approccio innovativo che combina economia, ecologia ed educazione. Il premio Creazione di reti e cooperazione transfrontaliera è stato assegnato a una rete di cooperazione tecnica in Spagna che ha sviluppato norme di qualità per la gestione e un sito internet di riferimento sulla situazione della rete Natura 2000 in Spagna. Rebollar de Navalpotro, nella provincia di Guadalajara è un'area in cui sono stati applicati con successo i risultati di questo progetto, dimostrando come Natura 2000 sia non solo una rete di specie e habitat ma anche una rete di persone. Contesto Tutti i soggetti direttamente coinvolti in Natura 2000 – imprese, autorità, ONG, volontari, proprietari di terreni, istituti scolastici o singoli individui – potevano candidarsi per il premio e sono state ricevute 163 candidature provenienti da Centro studi Innovazione e Sostenibilità tutta Europa. Da queste è stato selezionato un elenco ristretto di 22, sottoposto poi a una giuria di alto livello che ha designato il vincitore di ciascuna categoria. Fonte: sito internet casa e clima Aziende: Le cupole in legno di Rubner per rinnovare la centrale Enel 27/05/2014. Sarà il gruppo alto-atesino Rubner Holzbau, numero uno a livello europeo nel settore dell’edilizia pubblica e residenziale in legno, a realizzare su commessa dell’Enel la copertura dei carbonili della centrale “Federico II” di Brindisi. La Rubner realizzerà due cupole in legno lamellare, che risulteranno alla fine essere le più grandi in Europa. Ciascuna delle 2 cupole può stivare fino a 180.000 tonnellate di carbone, ha una superficie di 16.300 metri quadrati, pari a 39 campi da basket, un diametro di 145 metri e un altezza di 50 metri. Il tutto per un valore stimato dell’investimento di 120 milioni di euro. La realizzazione impiegherà 300 persone per 39 mesi. L’investimento fa parte del programma di miglioramento ambientale e di efficienza dell’impianto del valore di circa 500 milioni di euro. Per ogni cupola sono impiegati 1.548 metri cubi di legno lamellare e 192 tonnellate di acciaio. Il legno è materiale costruttivo ecologico per eccellenza che Rubner recupera da foreste gestite in modo sostenibile e impiega nell’ambito di processi certificati. Fonte: sito internet repubblica.it Eventi: Il futuro energetico green immaginato dagli universitari italiani 28/05/2014. 31 progetti innovativi inviati da oltre 20 università hanno partecipato al concorso concorso nazionale “enertour 4 students”, promosso TIS innovation park e Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano sul tema "qual è la tua idea per il futuro energetico?" Nei giorni scorsi sono stati premiati i 13 vincitori che si sono distinti per innovatività e hanno fatto vincere ai loro creatori un soggiorno all-inclusive in Alto Adige. Varie le proposte vincitrici, tutte focalizzate ad immaginare un futuro energetico green per il nostro paese, dallo sfruttamento delle correnti nei fiumi, alla fattoria high-tech e alimentata a idrogeno fino all’uso di mini impianti a fonte rinnovabile “casalinghi”. Alessandro Broglia e Martina Novini del Politecnico di Milano, per esempio, hanno stimato il risparmio che potrebbe garantire l’uso dell’energia dei vortici delle correnti fluviali: per soddisfare il fabbisogno energetico familiare annuale medio di 50.000 case con energia vorticosa da fiumi come il Po o l’Adige, si spenderebbero infatti 9,7 milioni di euro, mentre con l’energia eolica se ne spenderebbero 15,8 milioni. Non sono mancate idee, inoltre, su come stoccare l’energia elettrica, una delle sfide più importanti di questi anni: Alessio Arquati e Tommaso De Angelis, futuri ingegneri energetici dell’Università di Roma Tor Vergata, propongono di immagazzinare l’aria compressa in serbatoi geologici, il sistema flywheel che si basa sul principio del volano – un rotore viene accelerato e di cui viene sfruttata l’energia inerziale - o la produzione di idrogeno molecolare a partire da acqua elettrolizzata. Fonte: sito internet infobuild energia Eventi: Terzo Forum Legno Arredo il 5 giugno a Milano 29/0572014. Chi sono i grandi architetti che FederlegnoArredo ti dà l’opportunità di incontrare? Daniel Libeskind Uno dei più grandi architetti del mondo, che sfida costantemente i limiti dell’architettura. Cittadino del mondo, da figlio di deportati ha progettato il celebre Museo Ebraico di Berlino, per giungere alla Freedom Tower e al Master Plan di Ground Zero, al posto delle Torri Gemelle abbattute nel 2001. Le sue esperienze lo portano oggi a spostare il suo quartier generale a Milano, per la vicinanza ad una imprenditoria sensibile e illuminata con la quale ha iniziato a lavorare anche a singoli prodotti. Wu Chen Dopo aver completato la sua formazione tra l’Inghilterra e la Cina, Wu Chen è oggi uno tra i più interessanti architetti cinesi. In particolare, viene riconosciuto per avere un ruolo preminente nel campo della pianificazione e progettazione urbana, di cui si occupa da un punto di vista anche teorico come Professore presso il Institute of Architectural Design. Ha seguito molteplici progetti di urban planning, stazioni ed aeroporti, grandi torri e progetti residenziali, recupero, restauro e conservazione del patrimonio culturale. Tra i suoi progetti più recenti: Beijing CBD-Z15 China Tower Building 2012 Progetto di sviluppo del distretto del business a Pechino 2013, Stazione ferroviaria di Guangzhou 2013 CITIC Guoan Project Adam D. Tihany Protagonista dell’interior design di esclusivi hotel e ristoranti in tutto il mondo, Adam Tihany ha la capacità di rendere un luogo pubblico o di passaggio intimo e accogliente grazie a un involucro architettonico giocato sul confronto di geometrie, materiali e arredi ad alto grado emozionale. È nato in Transilvania, cresciuto a Gerusalemme, ha studiato architettura al Politecnico di Milano, dove è stato affascinato dallo spazio della Galleria Vittorio Emanuele di Milano e da Carlo Scarpa. Lascia l’Italia per gli USA nel 1975. Centro studi Innovazione e Sostenibilità Alcuni progetti recenti includono: One&Only Cape Town resort in Sud Africa, il Mandarin Oriental Las Vegas, il Westin Chosun a Seoul, The Joule a Dallas. The Beverly Hills Hotel a Los Angeles, The Oberoi Hotel a New Delhi, Hotel Cipriani a Venezia. Chi sono i distributori cinesi che FederlegnoArredo ti dà l’opportunità di incontrare? Easyhome Beijing Easyhome Investment Holding Group Co., Ltd è una famosa azienda in Cina che consente al cliente di trovare nei propri mall arredamento, accessori e finiture di stile contemporaneo e design. Nei suoi stores integra grandi brand a materiali sfusi per edilizia, forniture per la casa, ecc. Easyhome ha 83 filiali in 53 città cinesi, per un’area complessiva di 5 milioni di metri quadrati, con vendite annuali di oltre 30 miliardi di Yuan. Nei prossimi 5 anni aprirà ulteriori 20-25 filiali ogni anno. L’obiettivo è diventare la prima catena cinese per l’arredamento e materiali da costruzione. Redstar Macalline Group Fondata nel 1986, REDSTAR Macalline Group, è il marchio leader nel mercato cinese nel settore dell’arredamento, con circa 50.000 rivenditori che operano nei 130 centri commerciali dell’arredamento in oltre 90 città. Con un vero e proprio programma di rivalorizzazione dei MALL avviato nelle grandi città, REDSTAR sta per trasformare i più popolari centri commerciali in centri commerciali internazionali dell’arredamento fornendo ai clienti un'esperienza di shopping diversificato. Raccoglie più di 1000 marchi e possiede showroom esclusivi o flagship di quasi 70 famosi marchi. Fonte: sito internet federlegno arredo.it Eventi: Ambiente ed energia. I progetti innovativi premiati dalla cooperazione Italia Canada 28/05/2014. Nato con l’obiettivo di rafforzare i legami tra il Canada e l'Italia nei campi della Scienza, Tecnologia e Innovazione, il premio Premio Canada-Italia per l’Innovazione 2014 è stato istituito dall'Ambasciata del Canada in Italia. E' rivolto a ricercatori, accademici, esperti e innovatori italiani interessati a sviluppare e approfondire le proprie ricerche con colleghi e omologhi canadesi. L’appello alle candidature, per questa seconda edizione, si è concentrato su progetti e ricerche in ambiti prioritari per il Governo del Canada, quali Energia e Ambiente, Ricerca artica e polare, Tecnologie verdi, ICT, Nanotecnologia, Sicurezza alimentare e Agricoltura sostenibile, Manifatturiero avanzato. I VINCITORI Antonio Morandi dell’Università di Bologna per un progetto con il Politecnico di Montréal (Québec) nel settore prioritario dell’Energia e Ambiente sull’accumulo energetico superconduttivo (SMES) per lo sfruttamento delle fonti rinnovabili. La ricerca si propone di dimostrare la fattibilità del sistema SMES mediante moderni superconduttori industrialmente disponibili e di valutarne le possibilità di ottimizzazione mediante superconduttori di prossima generazione. Carlo Giorgio Visconti del Politecnico di Milano per un progetto con l’Università di Toronto (Ontario) nel settore prioritario dell’Energia e Ambiente sullo sfruttamento dell’idrogenazione catalitica dell’anidride carbonica, processo potenzialmente in grado di trasformare la CO2 in combustibili sintetici o in prodotti chimici ad elevato valore aggiunto. Daniele Vadalà dell’Università di Catania per un progetto con la GreenScience Technologies Inc. di Toronto (Ontario) nel settore prioritario della Sicurezza alimentare e Sviluppo agricolo sostenibile sulla riduzione del rischio ambientale e la sostenibilità delle pratiche agricole in ambiente mediterraneo. La collaborazione permetterà di avviare uno studio pilota per un sistema avanzato di fertilizzazione ed irrigazione basato sul riutilizzo dei rifiuti organici. Luca Caneparo del Politecnico di Torino per un progetto con l’Università della British Columbia, Vancouver (Columbia Britannica) nel settore prioritario delle Tecnologie - informatiche - verdi per le Smart Communities, per acquisire consapevolezza dell’importanza dei contributi individuali e della partecipazione delle comunità nel creare e migliorare la qualità e la sostenibilità ambientale delle città. Francesco Calderoni del Transcrime (Centro interuniversitario di ricerca sulla criminalità transnazionale) dell’Università Cattolica di Milano, per un progetto con l’Università di Montréal (Québec) nel settore prioritario delle ICT sullo sviluppo di tecniche innovative per l’identificazione dei leader criminali mediante l’applicazione dell’analisi delle reti sociali. Il modello valuta se la partecipazione a incontri monitorati dalle forze dell’ordine durante un’indagine consente di prevedere se ciascun individuo occupa un ruolo di leadership all’interno di un’organizzazione PREMIO. Il premio consiste nel sostegno a un breve viaggio in Canada nel corso del quale i vincitori avranno l’opportunità di approfondire la conoscenza dei partner canadesi del progetto e di sviluppare il piano d’azione della collaborazione. Fonte: sito internet casa e clima Eventi: Stop agli incentivi alle rinnovabile elettriche e nuove politiche di efficienza energetica, le proposte degli Amici della Terra presentate il 27 maggio a Roma 27/05/2014. Gli Amici della Terra hanno presentato oggi a Roma le proprie Proposte per le nuove politiche di efficienza energetica, nel corso di una conferenza a cui hanno partecipato il Commissario dell’Enea Giovanni Lelli, il presidente degli Stati Generali dell’efficienza energetica Alessandro Ortis e Marcella Pavan dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas. Alle relazioni è seguita una tavola rotonda con la partecipazione dei rappresentanti dei produttori di energia e del mondo della produzione fra cui Fernando Pettorossi del CoAER, Fabrizio Iaccarino per l’Enel, Esther Benigni di A2A, Centro studi Innovazione e Sostenibilità Rosanna Fusco per Eni, Roberto Venafro di Edison, Angelo Leonelli per E.ON Italia S.p.A., Fausto Ferraresi di AIRU, Vincenzo Albonico per Assistal, Guerino Loi di Tholos e Roberto Aquilini per GDF Suez. Il documento degli Amici della Terra In base ai dati del 2013, gli obiettivi per il 2020 delle politiche energetico-ambientali, fissati in sede europea e nazionale, risultano raggiungibili e, nel caso dell’efficienza energetica, già raggiunti e superati . In particolare, le emissioni di gas serra sono diminuite di circa il 16%, rispetto al 1990; la penetrazione delle fonti rinnovabili nei consumi finali ha raggiunto il 14,5%; il consumo di energia primaria, utilizzato come indicatore per l’efficienza energetica, è andato oltre l’obiettivo indicato per il 2020 segnando, già oggi, una riduzione del 25%. Gli Amici della Terra mettono in guardia da ogni trionfalismo perché emerge con chiarezza che, in Italia, il principale fattore nella performance delle politiche climatiche è stata la crisi economica. Tuttavia, un miglioramento dell’efficienza energetica c’è stato ed ha avuto un impatto doppio rispetto a quello della crescita delle rinnovabili. Infatti, se si guardano i dati della riduzione dei gas serra, che per i quattro quinti sono dovuti al consumo di fonti energetiche fossili (carbone, petrolio, gas naturale), si vede che nel quadriennio 2008-2012 il 46,3% della riduzione è attribuibile prevalentemente agli effetti congiunturali (calo della domanda di beni e servizi) e strutturali (delocalizzazioni e dismissioni) legati alla crisi economica, il 31% al miglioramento dell’efficienza energetica, il 16,7% alla crescita delle fonti rinnovabili e il 6% a processi di emissioni non energetici. Per delineare gli obiettivi per il 2030 a livello europeo e le conseguenti politiche a livello nazionale, occorre partire dall’analisi di questi dati che indicano i settori dove concentrare gli investimenti possibili per ottenere i massimi risultati. Gli Amici della Terra chiedono un’inversione di tendenza netta rispetto agli errori compiuti nell’ultimo quinquennio con l’extra incentivazione delle rinnovabili elettriche, che oggi pesano sulle bollette per oltre 13 miliardi l’anno, aggravando gli effetti della crisi sulle piccole e medie imprese e riducendo la possibilità di un’adeguata promozione dell’efficienza. La vera sfida di una politica ambientale avanzata non è quella di chiudere o delocalizzare le produzioni difficili ma di renderle ambientalmente sostenibili, in uno scenario di crescita economica a livello di famiglie e di imprese. Occorrono quindi misure non solo per le piccole e medie imprese, ma anche per la grande industria manifatturiera. L’efficienza energetica deve diventare lo strumento fondamentale e prioritario per la riduzione dei gas serra, in modo che la riduzione dei consumi di energia non sia espressione di crisi e d’impoverimento, ma di aumento di competitività. Le misure per l’efficienza energetica devono essere sinergiche con quelle per arrestare il processo di deindustrializzazione del nostro paese. In questo senso, la proposta dell'Associazione ambientalista implica una completa revisione delle politiche di sostegno al raggiungimento degli obiettivi energetico-ambientali: - cessazione immediata degli incentivi per i grandi impianti eolici e per quelli di sola produzione di elettricità a fini commerciali; - tassazione delle extra rendite di cui stanno beneficiando molti impianti di produzione di rinnovabili elettriche realizzati nell’ultimo decennio. Da più parti si stima il possibile gettito di una simile misura nell’ordine minimo di un miliardo l’anno; - destinazione di tale gettito al rafforzamento degli strumenti d’incentivazione per la promozione dell’efficienza energetica. Le proposte Gli Amici della Terra propongono l’adozione di un nuovo indicatore, l’intensità energetica, che possa esprimere il miglioramento dell’efficienza energetica distinguendolo dagli effetti della crisi. Il nuovo obiettivo 2020 per l’Italia, da inserire nel nuovo Piano di Azione per l’Efficienza Energetica dell’Italia (PAEE 2014), dovrà essere quello di ridurre l’intensità energetica del 10% rispetto al 2010 e del 20% nel 2030. Il conseguimento di questo obiettivo deve essere collegato a macro obiettivi settoriali (e specifici indicatori settoriali) di miglioramento dell’efficienza energetica nei principali settori di consumo finale dell’energia: industriale, terziario, agricoltura, trasporti e residenziale. Gli Amici della Terra formulano anche proposte specifiche: - nel settore residenziale, si punti sulla riqualificazione energetica degli edifici costruiti prima del 1991, che i Comuni emanino regolamenti edilizi che favoriscano interventi di questo tipo, che si rendano permanenti le detrazioni fiscali del 55% per il risparmio energetico, almeno fino al 2030, ripartendo la detrazione in un numero di rate annuali più basso degli attuali dieci anni; - nel settore dei trasporti, si punti sulla ricerca e l’innovazione tecnologica, si incentivi il passaggio dalla strada alla ferrovia e alla navigazione, si investa nel trasporto collettivo urbano ed extraurbano, oggi quasi completamente abbandonato; - nel settore industriale, utilizzare regimi d’incentivazione che rispondano ai criteri degli aiuti di Stato per la tutela ambientale, secondo quanto previsto dalle norme europee, dando priorità agli interventi che assicurino requisiti energetico-ambientali superiori a quelli obbligatori per legge, vincolando, inoltre, lo sconto alle aziende “energivore” a investimenti di efficienza energetica; - a livello tariffario, superare la struttura progressiva della tariffa elettrica che penalizza fortemente l’uso efficiente del vettore elettrico e, nel caso delle pompe di calore, l’utilizzo stesso di fonti rinnovabili come il caldo e il freddo contenuti nell’aria, nell’acqua e nel suolo; - consolidare il meccanismo dei certificati bianchi che, in base a quanto previsto dall’articolo 7 dello schema di Decreto di recepimento della Direttiva europea, dovranno contribuire a conseguire il 60 % dell’obiettivo nazionale di risparmio energetico; - mantenere il ruolo e le risorse per sostenere lo sviluppo del teleriscaldamento tramite il Fondo di Garanzia. Infine, gli Amici della Terra chiedono che venga attivata tempestivamente una fase di consultazione sui contenuti del nuovo Piano nazionale di Azione per l’Efficienza Energetica (PAEE) affinché siano pienamente condivise le misure per Centro studi Innovazione e Sostenibilità un rilancio della competitività dell’industria basato su un nuovo ciclo di investimenti nel miglioramento dell’efficienza energetica e nella qualità ambientale. Fonte: sito internet casa e clima Eventi: Costruire sostenibile. Il concetto di "casa parassita" in architettura 26/05/2014. Il termine parassita viene comunemente utilizzato con un'accezione completamente negativa. Eppure, in architettura, questo concetto ha tutt'altro significato e fa riferimento ad una nuova frontiera del costruire, che nasce dalla reinterpretazione di una pratica antica: una strategia di "riciclo" dello spazio urbano che vede l'immissione di corpi architettonici nuovi in edifici e strutture preesistenti. L'organismo parassita si distingue dall'ospite sia in termini di forma che di spazio, ma rimane ad esso legato da uno stato di necessità, come la condivisione degli impianti. Rientra perfettamente in questa definizione lsuitcase, in provincia di Varese, realizzato da BLM Domus, divisione del Gruppo Bevilacqua, specializzata nella progettazione e nella costruzione di case passive con struttura portante in legno. Il committente, una famiglia di quattro persone, ha manifestato a BLM Domus l'esigenza di ampliare la propria abitazione per creare una nuova stanza da letto per uno dei due figli. Il progetto ha soddisfatto la richiesta sfruttando parte del soggiorno esistente per ricavarne la camera aggiuntiva, dando vita, con la creazione di una struttura parassita, ad una zona giorno di circa 60 mq comprensivi di veranda esterna. Realizzata in soli due mesi su progetto dell'architetto Giovanni Dal Cin - esperto di bioedilizia e progettazione sostenibile - la struttura parassita di BLM Domus, è stata costruita completamente in legno. La zona in ampliamento si integra perfettamente con quella in muratura già esistente, sfruttandone interamente gli impianti, pur mantenendo un'identità distinta in termini architettonici. "Data la particolarità dell'edificio esistente, una villetta su un unico livello, un piano rialzato caratterizzato dalla particolare copertura con tre tetti a due falde, non era possibile mascherare l'ampliamento - spiega l'architetto Dal Cin - abbiamo quindi deciso di valorizzarne le peculiarità architettoniche, mantenendo comunque la simmetria della facciata attraverso la creazione di una struttura leggera e sollevata da terra". Il risultato è una vera e propria "scorpacciata di legno": un grande locale open space, dal design moderno e minimalista. Realizzato completamente in abete e rivestito con pareti ventilate in larice, è inoltre dotato di una finestra frontale a tutta parete che si affaccia sul giardino. "Per le pareti è stato utilizzato un telaio in abete, coibentato in fibra di legno con placcatura in fibrogesso" - spiega Marco Bevilacqua, Direttore Tecnico di BLM Domus. "Per garantire l'isolamento, abbiamo realizzato un ulteriore cappotto termico in fibra di legno rivestito con facciata ventilata in larice. Anche la copertura è in legno di abete, coibentato in fibra di legno e ricoperto con un pannello a tre strati di abete. Per l'impermeabilizzazione abbiamo utilizzato una guaina elastomerica. La pavimentazione è completamente in legno, realizzata con un solaio multibox, coibentato in fibra di legno e rivestito esternamente con una pavimentazione in larice". Ad accentuare ancora di più il senso di leggerezza, la scelta di avvolgere la struttura con un'ampia veranda, anch'essa rigorosamente in legno, sostenuta da leggeri pilastri, che valorizza la facciata dell'intero edificio. I vantaggi di una struttura in legno sono molteplici. "Nel caso di Lissago, i committenti erano già orientati alla scelta di questa tecnologia - spiega l'architetto Dal Cin, che segue già da tempo la realizzazione di prefabbricati in legno - ma l'avrei comunque consigliata, non solo per la praticità e i brevi tempi di realizzazione richiesti, che in caso di interventi su edifici esistenti è di fondamentale importanza, ma soprattutto per le ottime prestazioni energetiche e acustiche raggiungibili, con benefici non solo in termini di costi di gestione ma anche di benessere e qualità abitativa". Oltre al perfetto isolamento garantito dalla fibra in legno, la casa è stata dotata di una grande stufa in maiolica, costruita proprio nel punto di intersezione tra le due strutture e che servirà al riscaldamento di tutta l'abitazione. "Per un lavoro come questo, la fase più lunga è quella di progettazione e di assemblaggio delle pareti che avviene interamente presso la nostra sede produttiva - prosegue Marco Bevilacqua - mentre la fase di cantiere, se si esclude il tempo necessario alla realizzazione delle fondazioni in calcestruzzo, è estremamente veloce. In questo caso le pareti e i solai sono arrivati in cantiere già completi di impianti e questo ha permesso di accelerare ancora di più i tempi di assemblaggio riducendoli ad un paio di giorni". Minimo quindi il disagio per i committenti, che hanno potuto continuare ad abitare nell'edificio in muratura durante tutte le fasi di realizzazione. Fondamentale secondo Bevilacqua anche l'aspetto economico: "La realizzazione di una casa prefabbricata è preceduta da una meticolosa fase di progettazione, che consente di definire con certezza i costi di realizzazione, senza 'sorprese' in fase di cantiere". L'approfondimento in materia di sostenibilità, progettazione e costruzione di case passive, applicazione del legno in edilizia troverà spazio nell'ambito della 50° edizione di SAIE, la nuova piattaforma dell'ambiente costruito, in programma a Bologna dal 22 al 25 ottobre. Fonte: sito internet edilio Eventi: SAIE 2014. L'edilizia del futuro guarda a “case del triplo zero” 23/05/2014. "Per incontrare un futuro con futuro dobbiamo cambiare la faccia dell'edilizia. Il buono della notizia: siamo pronti per rispondere alla sfida" GREEN HABITAT sarà la piazza dell’edilizia intelligente interpretando le sfide dell’efficienza energetica e della sostenibilità dove si incontrano le novità tecniche e culturali della “nuova edilizia”: dai 50 anni del SAIE ai prossimi cinquant’anni. La forza economica, sociale e ambientale di ogni impresa sta nell’anticipare il futuro. Un futuro già cominciato. Norme, leggi e incentivi sono utili per nuove prassi e comportamenti ma per affrontare il futuro servono motivazioni, passione e voglia di apprendere. La “nuova edilizia” dovrà essere sicura, efficiente e ad Centro studi Innovazione e Sostenibilità alta qualità abitativa, a prescindere dai materiali usati purché si allineino ai principi della qualità, dell’innovazione e della sostenibilità. GREEN HABITAT 2014 sarà il luogo della presentazione e rappresentazione delle eccellenze e delle tecnologie per l’efficienza energetica e la qualità della “nuova edilizia” valorizzando tutti i materiali da costruzione utilizzabili per edifici ad alta qualità e perciò certificati secondo quanto previsto dalla Direttiva UE 31/2010. Sarà il focus delle imprese e delle loro associazioni che hanno scelto di collocarsi nell’area dell’efficienza energetica e operano nel rispetto delle Direttive Europee relative alla qualità dei materiali e al loro riciclo, alle tecniche progettuali e costruttive per ottenere edifici ad alta qualità energetica e con elevato benessere abitativo, nel rispetto dei livelli di sicurezza sismica previsti dalle norme. GREEN HABITAT 2014 sarà la vetrina dell’innovazione e il punto d’incontro per la “nuova edilizia”; una edilizia che guarda al futuro verso “case del triplo zero”: - zero consumo - zero emissioni - zero rifiuti GREEN HABITAT 2014 sarà la piattaforma ottimale per l’incontro tra imprese, progettisti, tecnici e cittadini per conoscere culture, materiali e tecnologie innovative della “nuova edilizia”: - dibattiti con gli esperti più qualificati laboratori dimostrativi delle tecnologie operative e dei materiali più avanzati - desk informativi per operatori e cittadini Fonte: sito internet edilio Eventi: Innovazione, qualità e internazionalità i driver del successo di MCE – Mostra Convegno Expocomfort 23/05/2014 - MCE - Mostra Convegno Expocomfort 2014 che si è svolta dal 18 al 21 marzo si conferma la manifestazione leader mondiale nell’impiantistica civile e industriale, nella climatizzazione e nelle energie rinnovabili. Oltre 2.000 espositori, per il 43% esteri, da 59 paesi hanno accolto con un’ampia panoramica di novità i 155.987 operatori professionali che hanno affollato i padiglioni di Fiera Milano alla ricerca di nuove opportunità per il loro business. In crescita, +3% rispetto al 2012 la presenza di operatori stranieri, pari a 36.311, da 146 Paesi. Entrando nel dettaglio, sono aumentate le presenze dai paesi dell’area asiatica, quali Cina, Turchia, Israele, Corea del Sud, dall’Africa, in primo piano l’Algeria, con il segno più anche le partecipazioni dagli Stati Uniti, dall’Argentina e dall’Europa dell’Est, con un rafforzamento della presenza polacca. Significativi anche i dati sui visitatori dall’Europa Occidentale, pubblico di rifermento della manifestazione, dove si registra, in particolare, un aumento di Francia, Spagna e Svizzera. Per quanto riguarda gli operatori italiani sono stati 119.676, in linea con l’edizione 2012, con un leggero incremento delle presenze dal Nord Est, 33.734 (28%) e dal Sud e dalle Isole 11.516 (10%). Un pubblico internazionale e specializzato di professionisti rappresentanti tutta l’ampia rosa di attività legate alla realizzazione di edifici efficienti ed autonomi da un punto di vista energetico grazie a nuove tecnologie, nuove funzioni, nuove integrazioni dedicati a migliorare il comfort dell’abitare. “Dati che rafforzano – dichiara Massimiliano Pierini, Business Unit Director di Reed Exhibitions Italia - i segnali di ottimismo che si respiravano durante i quattro giorni di manifestazione, verso una timida fiducia per il mercato italiano e una più solida verso mercati esteri.” “Le vere protagoniste di quest’ultima edizione sono state le aziende, MCE 2014 sarà, infatti, ricordata per le numerosissime novità presentate in tutti i comparti: dal condizionamento alla refrigerazione, dal riscaldamento all’attrezzeria e componentistica, dalla tecnica sanitaria al trattamento dell’acqua, dalla domotica alle energie rinnovabili, a testimonianza di come una fiera rappresenti ancora una piattaforma unica per far incontrare domanda e offerta, dove il contatto one to one rimane ancora il valore aggiunto per promuovere un prodotto o creare nuove relazioni di business”. Sono state quattro giornate molto intense anche sotto il profilo dei contenuti scientifici. Ai tre convegni istituzionali dedicati al tema di grande attualità delle Smart Plants & Smart City, filo conduttore anche di tutte le altre iniziative istituzionali si è aggiunto un calendario di 197 appuntamenti fra seminari, organizzati dalle principali associazioni di settore partner di MCE, workshop aziendali, nelle nuove Business & Conference Area ubicate in alcuni padiglioni della manifestazione e all’agenda di incontri di THAT’S SMART, il nuovo evento espositivo e congressuale dedicato alla building automation. MCE 2014 è stata anche il palcoscenico privilegiato per l’inizio dei festeggiamenti del centenario di ANIMA, Federazione delle Associazioni dell’Industria Meccanica Varia e Affine, con il convegno inaugurale che ha coinvolto le istituzioni, il mondo dell’industria, gli stakeholder italiani e stranieri e i giornalisti. Molto apprezzate anche Percorso Efficienza & Innovazione e Oltre la Classe A 2014, le due iniziative - organizzate con il prezioso contributo del Comitato Scientifico di MCE, presieduto da un rappresentante del Politecnico di Milano, Dipartimento di Architettura Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito – volte a mettere in evidenza i prodotti e le soluzioni più all’avanguardia delle aziende espositrici di tutti i quattro macro comparti di MCE. Una speciale segnaletica ha guidato i visitatori nella ricerca degli 87 prodotti di 56 aziende selezionati perPercorso Efficienza & Innovazione che continua a vivere online su www.mcexpocomfort.it dove è possibile consultare e ricercare i prodotti e le soluzioni secondo le differenti esigenze di progettazione. Di forte impatto Oltre la Classe A l’area evento nel padiglione 22 che ha messo in mostra la rosa delle 32 soluzioni di eccellenza tra quelle ammesse a Percorso Efficienza & Innovazione, in materia d‘innovazione tecnologica per la realizzazione di progetti ad alta efficienza energetica. Riscontro più che positivo anche per la nuova iniziativa THAT’S SMART, una vetrina su Domotica, Home & Building Automation e gestione e monitoraggio dell’energia da fonti rinnovabili – allestita al padiglione 4 - volta a mettere in Centro studi Innovazione e Sostenibilità evidenza come la sinergia fra mondo elettrico, mondo della climatizzazione e idrotermosanitario sia fondamentale per realizzare una progettazione che porti a maggiore efficienza, risparmio e comfort. THAT’S SMART ha offerto anche un’occasione unica di approfondimento grazie ad un ricco programma di workshop - messo a punto da un apposito Comitato Scientifico - focalizzato su alcune delle tematiche più attuali della Domotica e Building Automation. Valore aggiunto di THAT’S SMART è stato lo spazio interattivo “Electric Mobility Generation”, organizzato in collaborazione con eV-Now!, dedicato alla mobilità elettrica dove espositori e visitatori si sono potuti cimentare in vere e proprie prove su strada dei veicoli, usando la viabilità interna di Fiera Milano. Un contributo sempre più importante per il successo di MCE 2014 è riconducibile a www.mcexpocomfort.it, il sito ufficiale della manifestazione che nel corso degli anni è diventato il punto di riferimento della comunità on-line, registrando - nel periodo da aprile 2012 ad aprile 2014 – 441.510 visite (+5,7%), di cui 171.217 (+5,7%) da 189 Paesi esteri (+24%) e 281.703 visitatori unici (+6,9%) per un totale di 1.512.608 pagine visitate. Su www.mcexpocomfort.it gli espositori, nella speciale area riservata, trovano tutta la documentazione necessaria alla loro partecipazione. I visitatori hanno potuto pre-registrarsi e pagare direttamente on-line il biglietto di ingresso a prezzo ridotto, prenotare, a speciali tariffe, il biglietto del treno e quello dei mezzi pubblici o organizzare il loro soggiorno. Dati positivi sempre più positivi anche per la sezione “News dalle Aziende”, l’area nella quale gli espositori inseriscono, ogni mese, notizie su prodotti, iniziative e case history di rilievo: per MCE 2014 sono state oltre 600 le notizie pubblicate sia in italiano che in inglese. In crescita anche i profili di MCE su Facebook, 4.436 i like (+655%) e 1.719.667 le persone raggiunte (+692%), e Twitter con 799 twit (+415%), 800 follower (+106%) e 53 klout score (+43%), che hanno permesso un aggiornamento in diretta su MCE con immagini, video e discussioni. Infine, buon risultato anche per l’app di MCE con 3.410 installazioni (+270%) scaricate da Android e 5.040 (+45%) da Apple. Mentre sono già partiti con successo i lavori per la prossima edizione che si svolgerà dal 15 al 18 marzo 2016, MCE si prepara a sbarcare all’estero con MCE SAUDI dal 4 al 6 maggio 2015 a Riyhad, uno dei mercati di potenziale sviluppo per l’idrotermosanitario e la climatizzazione e dal 2 al 4 settembre 2015 con MCE ASIA a Singapore, hub strategico verso Paesi come Tailandia, Vietnam, Indonesia, Filippine, Malaysia, Corea del Sud. Fonte: sito internet edilportale Estero: Agrovoltaico. In Giappone si sperimentano sementi ad hoc 28/05/2014. Sebbene il Giappone abbia cambiato idea riguardo l'addio al nucleare- e il piano energetico nazionale approvato lo scorso mese, che prevede la riattivazione delle centrali nucleari una volta ritenute "sicure" e la prosecuzione del controverso progetto per il riprocessamento di combustibile nucleare spento, ne è la prova- è anche vero che sta cercando al contempo di incentivare l'uso di fonti alternative. Fotovoltaico in primis. Misure incentivanti per lo sfruttamento dei terreni agricoli e la produzione di energia fv L'allentamento delle restrizioni normative sull'uso dei terreni agricoli e l'introduzione di incentivi molto vantaggiosi per le utenze industriali che produrranno elettricità attraverso dei pannelli solari (le utilities dell’energia dovranno pagare l’energia fotovoltaica prodotta dalle aziende a una tariffa quasi tripla rispetto a quella ricavata da fonti convenzionali: 40 Yen per kWh per 20 anni), stanno spingendo gran parte degli agricoltori ad attrezzarsi per accogliere gli impianti. Che, stando ai primi risultati, sembrano non danneggiare affatto le colture. Uno dei motivi per cui si è sempre stati restii nell'installare panneli fotovoltaici su campi coltivati è di fatti il timore che le coltivazioni, parzialmente coperte dai pannelli, potessero risentirne enormemente. E invece sembra che, almeno per alcune colture- come taro, patate dolci, zucche e ortaggi a foglia- l'ombreggiamento ne agevola la crescita, perché il terreno è più umido. Gli impianti devono essere alti almeno 3 metri e non devono ombreggiare più del 30% Gli impianti approvati dalla normativa vigente si sono rifatti alla struttura ideata dall'ingegnere in pensione Akira Nagashima che, già nel 2004, aveva brevettato un impianto fv alto circa tre metri da terra- di fatti molto simile a un pergolato- con pali molto sottili in modo da consentire alle macchine agricole di muoversi agevolmente e con una capacità di ombreggiamento non superiore al 30%. La copertura ideale, secondo Nagashima, per gran parte delle colture, spesso danneggiate da un'eccessivo irraggiamento. Un incentivo per rivitalizzare l'attività agricola in declino L'attività del 'solar sharing' ha dei risvolti positivi non soltanto in un'ottica di ottimizzazione dello sfruttamento di fonti energetiche alternative, ma anche per quanto riguarda l'economia interna. “La condivisione del solare può riattivare il settore agricolo, che sta subendo da diversi anni a questa parte una drammatica fase di declino”, ha più volte ribadito Makoto Takazawa, proprietario di una grande azienda agricola a Chiba, a circa 50 km da Tokyo, la prima ad aver 'approfittato' degli incentivi governativi per l'installazione di sistemi fv su terreno agricolo. I 350 pannelli piantati sulla proprietà hanno dimostrato una capacità complessiva di circa 34,4 kW e il guadagno ricavabile dalla vendita dell'energia, unito ai ricavi agricoli, hanno incentivato gli 'eredi' di Takazawa a continuare l'attività. Reddito agricolo In Italia la produzione di fotovoltaico su serre è una prassi consolidata, anche per i vantaggi fiscali legati alla tassazione dei proventi della vendita di energia come reddito agricolo, finché c'erano gli incentivi. Ci sono anche minori oneri burocratici legati all'accatastamento della serra. Molto meno frequenti sono gli impianti fotovoltaici agricoli all'aperto, una soluzione oggi sfruttabile in autoconsumo. Fonte: sito internet casa e clima