Riqualificazioni CASA DELLA PESA. Tra gli otto casi di studio scelti dai ricercatori 3ENCULT sul territorio europeo c’è anche la Casa della Pesa, storico edificio medievale nel centro di Bolzano Edifici storici, ristrutturarli senza rovinarli Dal progetto europeo di ricerca 3ENCULT soluzioni e strumenti per un retrofit energetico conservativo e compatibile u Alexandra Troi * 36 n.51 FIGURA 1. Le diagnosi della conservazione e degli aspetti energetici, unite a una visione olistica dell’edificio, permettono di sviluppare soluzioni di retrofit specifiche per l’edificio O ltre ad essere il marchio di fabbrica di molte città europee, gli edifici storici rappresentano un segno tangibile del ricco patrimonio culturale del Vecchio Continente. Di contro, contribuiscono in modo significativo alle emissioni di gas serra e comportano un elevato dispendio di energia, spesso senza garantire il comfort necessario né agli utenti, né agli arredi o alle opere d’arte presenti. ambientale nel contesto urbano di riferimento, in considerazione della funzione storica e attuale degli edifici. Fino ad ora, il progetto, finanziato dal 7° Programma Quadro dell’UE, ha preso in esame 8 edifici storici, dimostrando che le soluzioni adottate sono applicabili alla maggior parte del patrimonio costruito nelle aree urbane europee. Più efficienti, senza snaturarli È possibile rendere questi edifici più efficienti conservando il valore storico e artistico nel tempo? A questa domanda prova a rispondere il progetto europeo di ricerca 3ENCULT (Efficient Energy for EU Cultural Heritage), che vede lavorare fianco a fianco università, enti di ricerca, imprese ed altri soggetti pubblici e privati, con l’intento di sviluppare e testare soluzioni innovative per migliorare l’efficienza energetica degli edifici storici in aree urbane. Obiettivo di fondo è migliorare la gestione dei flussi energetici attraverso soluzioni attive e passive efficienti, convenienti e durature, adeguatamente monitorate e controllate. Un secondo obiettivo è studiare l’impatto sociale ed Soluzioni attive e passive È importante considerare che ogni edificio storico è unico e che non tutte le soluzioni energetiche sono replicabili. A grandi linee, esistono due strategie: miglioramento del comportamento passivo dell’edificio, minimizzando le dispersioni dell’involucro edilizio e ottimizzando i guadagni in termini di luce e calore, e potenziamento delle parti attive, ovvero l’efficienza dell’impianto e l’utilizzo di fonti rinnovabili. n.51 37 Soluzioni adottate FINESTRE PASSIVE IN CLASSE A Le finestre sono componenti essenziali dell’involucro edilizio: oltre ad assicurare illuminazione, ventilazione e protezione dagli agenti atmosferici esterni, contribuiscono a determinare il carattere architettonico di un edificio. La vita utile delle finestre è più breve rispetto a quella dell’edificio. Non è raro trovare finestre originali in edifici risalenti al diciassettesimo o diciottesimo secolo, ma nei periodi precedenti ciò è quasi impossibile. In presenza di finestre originali è necessario garantirne la conservazione e la manutenzione cercando il migliore comfort con il “minimo intervento” possibile. Quando le finestre non sono storiche è possibile sostituirle con finestre energeticamente molto performanti, elaborando un progetto di ristrutturazione che tenga conto dei valori storici ed estetici, dei materiali, dello stato di conservazione e delle necessità di comfort per gli utenti. Gli aspetti di conservazione, in questo specifico caso, devono essere considerati alla stregua delle prestazioni termiche. Smartwin Historic Window Partendo dai disegni storici e da alcune discussioni avvenute durante i workshop multidisciplinari di Bolzano, i partner del progetto 3ENCULT Menuiserie André e Franz Freundorfer hanno sviluppato il sistema finestra SmartWin Historic Window. Per evitare la curvatura della lastra, che potrebbe essere causata della pressione tra i singoli strati presenti nei moderni vetri isolanti, André e Franz Freundorfer hanno optato per una doppia finestra con un singolo vetro all’esterno, mentre all’interno sono presenti tripli vetri: grazie all’applicazione di un vetro temperato e isolato con krypton, spesso 22 mm, il serramento risulta complessivamente molto leggero. Tale sistema è stato installato per la prima volta all’interno della Casa delle Pesa di Bolzano, uno degli edifici oggetto dello studio. Poiché non vi erano documenti riguardanti le finestre originali, la Sovrintendenza ai Beni Culturali della Provincia Autonoma di Bolzano ha proposto ai progettisti di adottare come esempio, sia per aspetto che per funzione, le finestre tipicamente utilizzate nella regione durante il periodo barocco. ISOLAMENTO CON CAPPOTTO INTERNO Quando si parla di efficienza energetica negli edifici storici una delle prime sfide da affrontare è legata all’involucro edilizio. I progettisti, ad esempio, si devono preoccupare di evitare sprechi di energia (perdita di calore, ecc) attraverso l’isolamento esterno o interno delle pareti. In questi casi è possibile utilizzare un sistema di isolamento dall’interno. Il cosiddetto “sistema a cappotto interno”, consente di abbattere i valori di trasmittanza termica delle pareti e, di conseguenza, limitare i consumi di energia. Richiede comunque una progettazione attenta per controllare i flussi e accumuli di umidità nella parete che possono causare una perdita di potere isolante nel tempo, ma anche un degrado della salubrità e del benessere abitativo. Il problema dell’umidità, come affrontarlo? Il problema dell’aumento di umidità, dovuto alla condensa di vapore intestiziale nelle zone più fredde del muro, può causare l’insorgere di muffe e creare danni alla muratura. Questo problema FIGURA 2. Installazione del prototipo di finestra presso la Casa della Pesa di Bolzano 38 n.51 può essere affrontato evitando che il vapore entri nella costruzione, utilizzando opportune membrane, freni e barriere al vapore, oppure garantendo l’uscita del vapore con sistemi di isolamento a diffusione aperta e a capillarità attiva. Nel progetto 3ENCULT si è deciso di utilizzare l’innovativo sistema iQ-Therm di Remmers che, pur fornendo un efficace isolamento interno, consente alle pareti di rimanere perfettamente traspiranti. Il sistema è costituito da un pannello in poliuretano espanso rigido traspirante grazie a una rete di fori riempiti di malta capillare attiva. Può essere applicato alle pareti della struttura sia con una base di calce-cemento o — per una migliore reversibilità — con un malta adesiva a base di argilla. La superficie viene successivamente rivestita con una malta che distribuisce in modo uniforme l’umidità. Grazie alla capacità di immagazzinare e smaltire l’umidità, il sistema tampona i picchi di carico igrometrici presenti nell’aria della stanza, regolando il clima. Il prodotto è stato testato nel laboratorio TU di Dresda e, quaotidianamente, nel caso di studio sia della Scuola Höttinger di Innsbruck sia della Casa della Pesa a Bolzano. FIGURA 3. Simulazione 3D e test di ermeticità Tenuta all’aria Durante la ristrutturazione di un edificio, un altro fattore da tenere in considerazione è la sua tenuta all’aria: i moti convettivi attraverso crepe che portano vapore verso l’interno della costruzione sono assolutamente da evitare perchè la quantità di “acqua” trasportata è 100 volte più alta della semplice diffisione del vapore. Negli edifici storici, un punto critico è l’isolamento dall’interno in presenza di travi in legno esistenti. Infatti, la temperatura adesso SISTEMA DI ISOLAMENTO INTERNO. Sulla superficie di isolamento è stato applicato un sensore per misurare il flusso di calore e la temperatura all’interno della parete n.51 39 ISOLAMENTO DI SOFFITTO E PARETE ESTERNA. Due diverse soluzioni per il collegamento ermetico tra parete esterna e soffitto (con travi in legno): isolamento continuo e interrotto. I progettisti raccomandano di utilizzare l’isolamento continuo, ma testano anche quello interrotto per i casi in cui vengano rinnovati un solo piano o una parte dell’edificio FIGURA 4. Sistema di ventilazione nelle due classi di test presso la scuola Höttinger e prototipo realizzato da Atrea in collaborazione con l’Università di Innsbruck 40 n.51 bassa della testa della trave, dovuta all’inserimento dell’isolante, porta ad un’umidità relativa più alta che già di per sè potrebbe danneggiare le travi. Inoltre l’aria che passa attraverso le crepe delle travi porterebbe ad un livello igrometrico eccessivo. Per questo le crepe devono essere completamente chiuse e l’attacco delle travi dev’essere a perfetta tenuta d’aria. Nella Casa della Pesa le crepe sono state chiuse con tasselli lignei. Da prove di laboratorio del partner nel progetto Passivhaus Institut, un’altra soluzione consigliabile è una pasta spalmabile combinata con nastro dedicato. L’utilizzo di questa soluzione parrebbe aver diminuito, in questo caso, le perdite d’aria fino al 77%. ACTIVE OVERFLOW PER LA VENTILAZIONE Quando i sistemi di ventilazione sono integrati negli edifici storici devono rispondere ai criteri di minima invasività (strutturale) e massima reversibilità. Come abbiamo visto per l’isolamento, il controllo dell’umidità negli edifici storici è essenziale, ma anche l’integrazione degli scambiatori di calore richiede una particolare attenzione. Partendo dalla considerazione che un impianto di ventilazione standard ha comunque un impatto sostanziale nella struttura storica dell’edificio, il progetto 3ENCULT si è focalizzato sulla massima integrazione, precisamente sul principio dell’”active overflow” già usato in edifici residenziali. L’idea è semplice. Sfruttando il potenziale dell’edificio, i grandi corridoi e le scale centrali sono utilizzati come “serbatoi di aria fresca”, mentre singoli ventilatori posizionati tra stanze e corridoi garantiscono il necessario ricambio d’aria nelle aule. L’impianto centrale di ventilazione con FIGURA 5. Schema della ventilazione con scambiatore di calore a flussi incrociati montato sotto il davanzale. L’aria fresca viene presa sopra le finestre, mentre quella esausta è estratta in corrispondenza delle finestre recupero di calore, in questo caso, deve servire, con pochi tubi di ridotta lunghezza, solo l’area dei corridoi. Sempre per minimizzare l’impatto strutturale, i diffusori nelle stanze sono realizzati con condotti tessili forati, poco invasivi, e sono stati installati silenziatori per ridurre il rumore. La portata della centrale è controllata da un sensore CO2 posto nel corridoio e i diffusori nelle classi vengono accesi automaticamente un’ora prima dell’inizio delle lezioni e si spengono 15 minuti dopo l’inizio della lezione. Il sistema, sviluppato da Atrea in collaborazione con l’Università di Innsbruck, è in fase di test presso la scuola di Höttinger, vicino Innsbruck. Utilizzo e replicabilità Lo scambiatore di calore così come il sistema di canali deve essere realizzato su misura per ogni singolo edificio. Da sottolineare che il sistema è stato sviluppato in particolare per gli edifici scolastici, ma potrebbe essere adattato anche per la maggior parte degli edifici storici. Nonostante il sistema “active overflow” non utilizzi aria esterna ma miscelata, negli ambienti ventilati si possono raggiungere le stesse prestazioni di un sistema standard, aumentando i ricambi d’aria. Grazie ai condotti molto più corti, il consumo energetico è comunque più basso. LA DOCUMENTAZIONE NEL “3ENCULT HISTORIC BUILDING INFORMATION SYSTEM” Per avere un valido supporto al dialogo e al confronto tra gli specialisti dei diversi settori, durante la progettazione è sorta la necessità di uno strumento che integrasse la documentazione storica ed energetica dell’edificio. È stato così sviluppato un database che raccoglie informazioni sulla storia di ogni stanza, sulle originali destinazioni d’uso e sul comportamento energetico. Si è partiti dall’idea di “Raumbuch” (letteralmente “libro delle stanze”), FIGURA 6. Schermata del database per la documentazione congiunta delle problematiche di conservazione e di energia sviluppate da ProDenkmal n.51 41 Bibliografia strumento comunemente utilizzato dai conservatori in Germania per raccogliere le informazioni sugli aspetti di conservazione in pianta distributiva. Dal punto di vista informatico, ciò permette di creare un collegamento diretto tra spazi e informazioni tecniche. Il concetto è stato poi esteso agli aspetti energetici, permettendo di visualizzare in maniera strutturata la descrizione della stanza, la pianta, le fotografie, il disegno di alcuni dettagli, il risultato delle prove non distruttive e del monitoraggio, i calcoli energetici ed il relativo modello. In questo modo, ci si può muovere all’interno dell’edificio con diversi livelli di dettaglio, avendo a portata di mano tutte le informazioni. Questo facilita il dialogo multidisciplinare. Ad esempio, la termografia IR è stata utlizzata come strumento sia per valutare la struttura — le fasi costruttive come anche le anomalie strutturali —, sia per gli aspetti energetici e l’identificazione dei ponti termici. Inoltre, è stato effettuato il monitoraggio in loco per individuare condizioni climatiche interne, stato di conservazione e fabbisogno energetico prima dell’intervento, in modo da comprendere gli aspetti strutturali e il funzionamento del sistema e poterlo in seguio ottimizzare. Intervenire si può Le soluzioni sopra descritte mostrano che, con un approccio multidisciplinare, anche negli edifici storici è possibile ottenere una consistente riduzione della domanda energetica, pur rispettando il valore del patrimonio storico. Ciò non significa che queste siano le sole possibili; vogliono solo essere una sorta di linee guida per gli architetti che, nel caso di retrofit energetico in un edificio storico, devono essere in grado di bilanciare storia e innovazione. t *Alexandra Troi, EURAC research, Bolzano APPROFONDIMENTI SUI PROSSIMI FASCICOLI In considerazione dell’importanza del tema trattato, sui prossimi numeri della rivista pubblicheremo ulteriori approfondimenti. 42 n.51 • Alexandrakis, E., Reeb, S., Garrecht, H. “Monitoring and energetic refurbishment by the example of a historic Strickbau in Appenzell”, 2nd EWCHP, Oslo, September 2012. • Bishara, A., Plagge, R., “Comparison of different interior insulation materials”, 2nd EWCHP, Oslo, September 2012 • Engelhardt, C. Rückkehr zur alten Optik – Franz Freundorfer im Interview über die Entwicklung eines modernen historischen Fensters. In: Restauro, 6/2012, S. 46-47 • Exner, D., Haas, F., Troi, A., Franzen, C., “A tool for multidisciplinary development of energy efficiency solution for historic buildings: The Raumbuch concept extended to energy aspects”, 2nd EWCHP, Oslo, 2012 • Franzen C., Baldracchi P., Colla C., Esposito E., Gaigg G., Pfluger R., Troi A. “Assessment of historic structures by IRT”, in: Markus Krüger (ed), Cultural Heritage Preservation, EWCHP 2011, Fraunhofer IRB Verlag, p.101-109. • Freundorfer F., “Passivhausfenster der Energieeffizienzklasse A in denkmalgeschützten Gebäuden“, 16th International Passive House Conference in Hannover, May 2012 • Janetti, M.B., Pfluger, R., Längle, K., Ochs, F. Nesi, F., Feist, W., “Building physical problems in early modernism and how to solve – A school (1929/31) built by Baumann/Prachenzky as case study (CS5) in 3ENCULT”, 2nd EWCHP, Oslo, September 2012. • Janetti M, Ochs F. Feist W., “3D Simulation of heat and moisture diffusion in constructions”, 7th annual COMSOL Conference, Ludwigsburg, Germany, October 2011 • Paci, G., Gabrielli, E., Colla, C., “On-site dynamic wireless sensor monitoring in the historic building of Palazzina della Viola, Bologna, Italy”, 2nd EWCHP, Oslo, September 2012. • Pfluger, R., Längle, K. (2013). Minimal Invasive Ventilations Systems with Heat Recovery for Historic Buildings. In: Conference Proceedings of CLIMA 2013, Prague June 2013, in print. • Strunge Jensen, “Eksempelprojekt. Energirenovering I fredede bygninger” Copenhagen, 2009 • Troi A., “Historic buildings and city centres – the potential impact of conservation compatible energy refurbishment on climate protection and living conditions”, Int. Conference Energy Management in Cultural Heritage, Dubrovnic, April 2011 • Troi A., Lollini R., “With a Holistic Approach and Multidisciplinary Exchange towards Energy Efficiency in Historic Buildings Respec­ting their Heritage Value”, Int. Preserv. News nº55, pp. 31-36 (2011) • In prossima uscita: Troi A., Bastian Z. (eds) “Energy efficiency solutions for historical buildings”, Birkhäuser 2014