PEDIATRIA A cura di Cosimo Pisconti * Dentizione e salute orale del bambino l neonato nasce senza denti e così rimane sino ai 6-8 mesi quando, con l’eruzione degli incisivi (gli inferiori prima dei superiori ed i mediani prima dei laterali), ha inizio la dentatura decidua (destinata a cadere!). Al compimento dell’anno il bambino possiede otto incisivi, separati da un “diastema fisiologico” (piccolo spazio che sarà occupato dagli incisivi permanenti ben più voluminosi); durante il secondo anno, si aggiungono i primi molari e, dopo breve tempo, i canini. Tra i 24 ed i 30 mesi, con i secondi molari, si completa la dentizione provvisoria (20 denti) e si perfeziona la funzione masticatoria (Fig. 1). Verso i 6-7 anni, ha inizio la dentatura permanente con l'eruzione del primo molare definitivo (subito dietro il secondo molare deciduo) e poi degli altri denti permanenti che sostituiscono i corrispondenti denti decidui, secondo lo stesso ordine con cui erano comparsi (quasi sempre, prima quelli della mandibola e poi quelli della mascella superiore) (Tab. 1). Solo dopo la pubertà, erompono gli ultimi molari o “denti della saggezza” che vanno a completare la dentatura permanente (32 denti - Fig. 2). I Fig. 1 - Dentatura decidua Sino al sesto anno, il bambino ha 20 denti "di latte" (4 incisivi, 2 canini e 4 molari per ogni arcata dentaria).Una semplice formuletta (n° denti = n° mesi – 6) consente di calcolare rapidamente il numero di denti che deve avere un bambino sino ai 2 anni: es. un bimbo di 18 mesi deve avere 12 denti. pugliasalute Fig. 2 - Dentatura permanente E' composta da 32 denti: su ogni arcata si allineano 4 incisivi per tagliare, 2 canini per lacerare e strappare, 6 molari e 4 premolari per sminuzzare e triturare. I denti definitivi, rispetto a quelli decidui, hanno un colore bianco-giallastro invece che bianco-azzurrognolo, sono meno arrotondati, meno lisci e più grandi. Sin dai tempi di Ippocrate, l'eruzione dei denti provvisori è stata correlata con vari disturbi del lattante (febbre, rash cutanei, diarrea, convulsioni, bronchiti, ecc): si tratta di antiche credenze, entrate a far parte del pensare comune ma prive di fondamento scientifico. La dentizione può causare una gengivite (tumefazione dolorosa delle gengive) che si manifesta con scialorrea (maggiore salivazione), irrequietezza (specie notturna) ed inappetenza (minor appetito). Utili gli anelli refrigerati in gomma da succhiare o il paracetamolo per attenuare il dolore, i biscotti e le fette biscottate per aiutare il dente ad erompere ed, in caso di difficoltà nella masticazione, cibi più liquidi. Non si deve ricorrere mai all’incisione delle gengive! Un ritardo nella comparsa dei primi denti, se lieve ed isolato, rappresenta un fenomeno ereditario (come la mancata eruzione di alcuni denti); ritardi importanti - trentaquattro - settembre 2004 Fig. 3 - La carie (dall’opuscolo informativo della S.I.D.O.) Fig. 4 – Corretto uso dello spazzolino (dall’opuscolo informativo della S.I.D.O.) La carie è lesione cavitaria dei tessuti duri del dente, determinata dalla fermentazione degli zuccheri di origine alimentare ad opera dei batteri acidogeni della placca dentaria. Tra questi batteri quello con maggiore potenziale cariogeno è lo Streptococcus mutans. possono essere legati, invece, ad ipovitaminosi D o ipotiroidismo. Privi di significato patologico sono anche le eruzioni anticipate (talora prima del 4°-5° mese). In casi eccezionali il neonato nasce già provvisto di denti che possono disturbare l'allattamento (utili i paracapezzoli) e che, se hanno anche un impianto anomalo, vanno asportati. Rare ma possibili sono le anomalie di forma, colore, posizione e numero dei denti (elementi soprannumerari). La carie, principale causa di distruzione dei denti, va sempre curata (Fig. 3) anche quando interessa i denti di latte, per evitare che la loro perdita anzitempo determini anomalie di posizione dei denti permanenti (con possibili malocclusioni e difficoltà fonetiche). Solo i denti decidui gravemente danneggiati vanno estratti per impedire l'estendersi del processo carioso. La prevenzione costituisce la principale arma contro la carie; un ruolo fondamentale spetta ai genitori che, correttamente istruiti dal pediatra, potranno evitare ai loro piccoli la fastidiosa esperienza delle cure del dentista. Diversamente da altri paesi europei, in Italia, non si attua la somministrazione di fluoro a livello comunitario (aggiunta nelle acque potabili, nel latte, nel sale da cucina); pertanto l'assunzione orale di fluoro resta il principale mezzo per la fluoroprofilassi sistemica. Poichè la fluorosi (intossicazione cronica da fluoro che determina alterazioni cromatiche e/o strutturali dello smalto), in Italia, in sostanza non esiste, la prescrizione di fluoro va consigliata a tutti i bambini a partire dal sesto mese e continuata (a dosi crescenti di 0,25-0,5-1 mg/die, in base all'età del bambino ed al contenuto di fluoro dell'acqua potabile) sino al termine dell'ontogenesi (intorno ai 16 anni). Importante è anche la fluoroprofilassi topica attuabile a domicilio (dentifrici, collutori, chewing gum) o con interventi odontoiatrici mirati ai bambini ad alto rischio (ionoforesi, gel, vernici, dispositivi pugliasalute a rilascio controllato). La prevenzione si basa anche su corrette abitudini alimentari: occorre limitare l'assunzione, nell'arco della giornata, di cibi zuccherati (dolci, caramelle, cioccolato, merendine, ecc) ed incoraggiare l'assunzione di alimenti ricchi di fibre (frutta e verdure) che svolgono un'azione detergente nei confronti dei denti. Per prevenire la “carie destruente da biberon” bisogna evitare la somministrazione con il poppatoio di bevande zuccherate (latte, succhi di frutta, camomilla, tisane) durante il sonno; va bandito l'uso del succhiotto dolce (intinto di miele, marmellate, zucchero) e, dopo il primo anno, bisogna incoraggiare il bambino a bere da tazze o bicchieri. Le prime manovre di igiene orale spettano alla madre che, con una garza umida, deve detergere delicatamente gengive e denti decidui. Intorno al 12-18° mese va introdotta, come pratica divertente ("gioco imitativo"), l'uso dello spazzolino (che deve essere piccolo e con setole morbide) (Fig. 4). Il dentifricio (per uso pediatrico, a basso contenuto di fluoro) va consigliato non prima dei 2-3 anni d’età (quando inizia l'abitudine a sputare!), per evitare l'ingestione di quantità eccessive di fluoro. Vanno evitati, inoltre, l'assaggio del biberon da parte della madre e la condivisione di posate (pratiche che possono trasmettere al bambino la flora cariogena materna). Di estrema importanza sono, infine, i periodici controlli odontoiatrici per la cura dei molari decidui, la “sigillatura” (chiusura dei solchi con una resina protettiva) dei primi molari permanenti e la precoce correzione delle malocclusioni. In assenza di anomalie, una prima visita odontoiatrica dovrebbe comunque essere effettuata a fine eruzione dei denti decidui (intorno ai 3 anni). - trentacinque - * U.O di Pediatria - P.O. di Martina Franca - AUSL TA/1 settembre 2004