SEZ. 6/3 -EZIOLOGIA DELLE MALOCCLUSIONIIl risultato finale di un trattamento ortodontico dipende dall'esatta formulazione del piano terapeutico, dalla perfetta esecuzione della tecnica impiegata e dalla collaborazione offerta dal paziente. Il piano terapeutico è subordinato da una corretta diagnosi legata al riconoscimento dell'anomalia e talvolta dal meccanismo di formazione. Il fenomeno eziologico va ricercato in più fattori: EREDITA' : Alcune ricerche hanno dimostrato che alcune anomalie dento-maxillo-facciali si trasmettono come caratteri ereditari secondo le leggi di Mendel. CAUSE PATOLOGICHE O DISTROFICHE : iperattività o deficienza di alcuni ormoni alterano il metabolismo osseo,modificando in eccesso o in difetto lo sviluppo scheletrico per esempio se lo sviluppo osseo è ritardato e l'evoluzione dentale procede, il primo molare viene a erompere in uno spazio troppo piccolo spingendo i germi dei denti antistanti con conseguenze mesio-posizione molare. CAUSE MORFOLOGICHE :nel caso della filogenesi si è verificato una diminuzione dei volume dei mascellari ma non dei denti, i quali non trovano più lo spazio necessario e si dispongono in posizioni anomale. CAUSE FUNZIONALI : sono cause che provocano un' errata distribuzione delle sollecitazioni che agiscono sulle ossa mascellari e sui denti durante la respirazione,deglutizione e la fonazione. Disturbi respiratori e malocclusioni. Angle afferma che la malocclusione di 2^ classe è sempre accompagnata dalla respirazione buccale, la quale è dovuta a una stenosi delle cavità nasali. Nei bambini adenoidei, la respirazione a bocca aperta provoca l'abolizione della pressione endobuccale della lingua sul palato e sull'arcata mascellare originando una ristrettezza di quest'ultima. Deglutizione atipica. Nel neonato la lingua riempie completamente la cavità buccale e durante la deglutizione si posiziona tra i processi alveolari dei mascellari. Con lo svezzamento il bimbo si abitua a deglutire con le arcate in occlusione e la lingua si appoggia a livello del terzo anteriore del palato. Durante questo atto labbra e le guance rimangono immobili. In alcuni soggetti questo meccanismo non si verifica ma persiste il riflesso di tipo infantile. Fonazione. È il risultato di associazioni muscolari multiple tra cui la lingua,le labbra,le guance e i muscoli che guidano la motilità della mandibola. Alcuni difetti del linguaggio comportano una modificazione di queste associazioni e possono determinare anomalie delle strutture alveolo-dentali e viceversa. Abitudini sfavorevoli. Il succhiamento del dito se si protrae oltre i 3 anni provoca alterazioni alveolo-dentali, che variano in rapporto a come si verifica il succhiamento. La più frequente è la protrusione dei denti frontali superiori, accompagnata a retrusione di quelli inferiori. -CAUSE LOCALI DENTALI :per prevenire le premature avulsioni di denti decidui che possono provocare disquilibri nell'organizzazione morfologica delle arcate dentali, è importante la terapia delle carie anche in dentizione da latte. Classificazione delle malocclusioni. La normocclusione è caratterizzata da: -assenza di affolamenti -rapporti normali in senso trasversale (l'arcata superiore fa da coperchio a quella inferiore) -rapporti normali in senso verticale (gli incisivi superiori ricoprono 1/3 della superficie vestibolare di quelli inferiori) -elementi dentali normalmente collocati rispetto alle rispettive basi ossee (arcata superiore con corone inclinate vestibolarmente e arcata inferiore con corone lievemente inclinate lingualmente) -rapporti tra molari e canini in I classe: nel rapporto tra il primo molare superiore e il primo molare inferiore, la cuspide mesio-vestibolare del superiore deve ingranare nel solco centrale dell'inferiore, mentre la cuspide mesio-palatina del superiore occlude nella fossetta centrale occlusale inferiore. Il canino inferiore occlude tra canino e incisivo laterale superiore. -assenza di sofferenza a livello paradontale. Le malocclusioni si dividono in: Discrepanze alveolo-dentali Sintostasia micrognatica. Consiste nell'affolamento di denti di dimensioni normali su un supporto osseo troppo piccolo.Si nota la diminuizione di tutti i diametri delle arcate e di quello intercanino. Sintostasia macrodontica. Dovuta ad un ecessiva grandezza dei denti con conseguente irregolarità di posizione dei incisivi e dei canini delle due arcate. Sintostasia premetastodontica bimascellare. È quando alla mesioposizione dei primi molari superiori si associa quella dei primi molari inferiori. Gli ultimi denti a emergere (canini) possono emergere vestibolarmente o lingualmente o rimanere inclusi. Biprotrusione totale. Gli incisivi superiori e inferiori sono inclinati vestibolarmente. Anomalie in senso trasversale Morso contratto superiore o cross-bite. È una ristrettezza dell'arcata superiore rispetto all'arcata inferiore per avvicinamento uniforme alla linea mediana, il cross bite che ne deriva può essere monolaterale o bilaterale (morso a forbice). Morso contratto bimascellare. È un avvicinamento delle due arcate verso la linea mediana, di solito associato ad affollamento ad entrambe le arcate e a profilo biretruso. Morso contratto inferiore o disarticolazione. Vi è quando la mandibola non si è sviluppata, si parla di micrognazia. Può essere monolaterale o bilaterale Latero-deviazione. Ha origini da un'iperplasia del condilo e da assimetrie dell'angolo mandibolare. Anomalie in senso verticale Beanza verticale anteriore o open bite : -da intrusione superiore- è dovuta a una posizione troppo alta dei denti anteriori superiori rispetto alla rima orale -da intrusione inferiore- è dovuta a una posizione troppo bassa dei denti anteriori inferiori rispetto alla rima orale. -da intrusione superiore e inferiore- è dovuta sia una posizione troppo alta dei denti superiori sia a una troppo bassa dei inferiori. morso aperto La benza si estende anche ai denti laterali morso coperto È caraterizzata da una diminuizione in altezza della zona inferiore della faccia o da una sovraeruzione dei superiori può essere associato al sorriso gengivale. Anomalie in senso antero-posteriore Classificazione di Angle Nei primi anni del '900, il dr. Edward H. Angle, propose la classificazione che porta il suo nome. Lo studio più conosciuto per quanto riguarda lo standard di riferimento delle posizioni, si basa sul fatto che, in una dentatura decidua perfetta, il primo molare superiore, erompe a 6 anni in una posizione definita e stabile, stabilendo così la posizione degli altri denti posteriore, e determinando così la chiave di occlusione posteriore. In base al rapporto che intercorre quindi tra la cuspide mesio-vestibolare del primo molare superiore, e il solco mesio-vestibolare del primo molare inferiore, Angle, classificò i tipi di occulsione in tre classi: I CLASSE:detta anche Normocclusione, si ha un rapporto di prima classe quando la cuspide mesio-vestibolare del primo molare superiore, ingrana con il solco mesio-vestibolare del primo molare inferiore. Il rapporto tra i primi molari è normale (il sesto inferiore è interiorizzato di mezza cuspide rispetto al primo superiore), ma possono esistere altre problematiche nelle arcate quali rotazioni, affollamenti, sventagliamento superiore, morso aperto, eccessiva prominenza di ambedue le arcate (biprotusione). Spesso è evidenziabile anche una deficienza di ampiezza di una o di entrambe le arcate rendendo necessaria, per l’ allineamento dentario, la riduzione del numero di denti mediante estrazione (morso contratto bimascellare). Osservazioni condotte negli Stati Uniti indicano una frequenza delle malocclusioni di prima classe del 73%. II CLASSE:o Disto-occlusione, si ha quando la cuspide mesio-vestibolare del primo molare superiore, occlude mesialmente al solco mesio-vestibolare del primo molare inferiore. Questa classe, a seconda della posizione degli anteriori, è divisa in due sottoclassi dette divisioni: II CLASSE - I DIVISIONE: si ha una seconda classe, a livello posteriore, ed un aumento dell'overjet negli anteriori. II CLASSE - II DIVISIONE: si ha sempre, a livello posteriore, una seconda classe, ma si presenta un'assenza di overjet a livello alnteriore, determinata dalla palatoversione dei frontali superiori. III CLASSE: detta anche mesio-occlusione, si ha quando la cuspide mesiovestibolare del primo molare superiore ingrana distalmente al solco mesiovestibolare del primo molare inferiore. Biprotrusione anteriore. È un inclinazione vestibolare dei denti frontali che si accompagna talvolta ai diastemi. Retrusione inferiore anteriore: è un arretramento dei frontali inferiori dovuto al succhiamento del labbro inferiore (inclinazione linguale dei frontali inferiori). Protrusione superiore: è un inclinazione dei anteriori superiore talvolta con diastema.