Denti del giudizio? Qualche notizia utile di Fabio Meneghini e Elisabetta Sarti Medici specialisti in Chirurgia Maxillo-Facciale Ambulatorio di Chirurgia Maxillo-Facciale e Odontostomatologia Centri Medici UniSalute – sede di Bologna L’ultimo dente delle arcate dentarie (l’ottavo partendo dal centro) è chiamato dente del giudizio o terzo molare. In tutto sono quattro, due sopra e due sotto; quando c’è spazio e si sviluppano normalmente, possono essere utili alla masticazione e non costituire un problema. Purtroppo, nella maggioranza dei casi, non è così e devono essere rimossi chirurgicamente. Quando devono essere rimossi i denti del giudizio? Nella mandibola e nella mascella di molti pazienti non c'è abbastanza posto per i denti del giudizio che si sviluppano inclinati e non raggiungono la corretta posizione. Ne derivano difficoltà all’igiene orale e il conseguente sviluppo di carie e di infezioni. In altri casi ancora, questi denti rimangono avvolti nell’osso e quindi non visibili in bocca (si parla in questo caso di inclusione); la permanenza di questi denti all’interno dei mascellari può portare allo sviluppo di cisti che, pur lentamente, possono indebolire l’osso o favorire l’insorgenza di infezioni. Possibili scorrette posizioni del dente del giudizio Alcuni studiosi affermano che i denti del giudizio possono alterare l’allineamento degli altri denti ottenuto con la terapia ortodontica. In alcuni casi di dolore facciale senza una causa evidente, l’estrazione dei denti del giudizio ha portato a un miglioramento stabile della sintomatologia. Per tutti questi motivi, dall’età di dodici anni in poi, è indicato monitorizzare con visite specialistiche ed eventuali radiografie lo sviluppo dei denti del giudizio e, se necessario, estrarli. L’età in cui intervenire è importante in quanto, con il passare degli anni, l’operazione diventa più impegnativa per il chirurgo e più pesante per il paziente, con una riduzione generale dei benefici. Per quanto riguarda il solo terzo molare inferiore, va ricordato che l’inclusione può comportare uno stretto contatto della radice dentale con una branca periferica del nervo trigemino. La lesione (per la verità molto rara) di questa terminazione nervosa durante l’estrazione può portare all’insensibilità di parte del labbro inferiore o della lingua. La germectomia (l'estrazione precoce del dente del giudizio quando le radici non si sono ancora sviluppate) permette di ridurre questo rischio. La preparazione all’intervento chirurgico In preparazione all’intervento si effettuano una visita specialistica con il Chirurgo Maxillo-Facciale e uno studio radiologico per definire la posizione del terzo molare e il suo rapporto con alcune strutture anatomiche (nervo trigemino, seno mascellare, secondo molare, etc.). In alcuni casi è necessario un approfondimento con indagine TAC. Per una corretta valutazione dello stato di salute, si raccolgono dal paziente alcune informazioni mediche generali (allergie, malattie, assunzione di farmaci, etc.). Almeno un’ora prima dell’intervento, il paziente deve assumere una dose di antibiotico a largo spettro. Anestesia L’estrazione dei terzi molari è un intervento di routine, che può essere eseguito ambulatorialmente in anestesia locale. In casi selezionati ma infrequenti, in base al numero dei denti da estrarre, alle condizioni generali e psicologiche del paziente, si può preferire il Day-Surgery con assistenza dell’anestesista. Dopo l'intervento Una volta a casa è fondamentale seguire la prescrizione del chirurgo. Di solito consiste in: • Antibiotico, da assumere con regolarità per almeno 5-6 giorni, • Antidolorifico, da assumere solo se compare dolore, • Colluttorio, contenente clorexidina, con il quale disinfettare la bocca 3-4 volte al giorno. Nelle prime ore è utile applicare del ghiaccio sulla guancia e preferire un’alimentazione liquida o soffice, meglio se fredda (gelato, yoghurt, ricotta, etc.). Rischi e complicazioni La rimozione chirurgica dei denti del giudizio è un'operazione di routine “operatore dipendente”: l'esperienza del chirurgo, assieme alla corretta diagnosi clinica e radiologica, diminuisce il rischio di eventuali complicazioni quali: • Infezione. Con gli sciacqui di colluttorio alla clorexidina e con la terapia antibiotica il problema è efficacemente prevenuto. • Sinusite mascellare. Solo per l’estrazione dei denti del giudizio superiori. • Danneggiamento di altri denti. • Disturbi della sensibilità del labbro e della lingua. Solo per l’estrazione dei denti del giudizio inferiori (raramente definitiva). • Frattura della mandibola. Molto rara e per cause concomitanti (atrofia mandibolare, pazienti anziani, posizione particolare del dente, etc.). • Incompleta estrazione del dente con persistenza di un frammento di radice dentaria. Tutte le complicanze riportate sono rare. Esse sono state menzionate non per preoccupare il paziente, ma per dare un’informazione più completa.