Modulo 2 IMP. (034-073) 27-09-2004 11:10 Pagina 56 56 4 La civiltà egiziana LA GRANDE PIRAMIDE DI CHEFREN. MA O R NER ITALIA GRECIA Tig ASIA MINORE ri Euf rate M E S O P O TA M I A SIRIA MED MARE ITER RANEO GO LIBANO LF O PALESTINA BASSO EGITTO Giza Saqqara Menfi O Ni lo L I B I C O NUBIA Massima estensione dell’Egitto faraonico SS Tebe D E S E R T O A R A B I C O RO S A H A R A R ALTO EGITTO D E L D E S E R T O MA D E S E R T O PE RS ICO Modulo 2 IMP. (034-073) 27-09-2004 11:10 Pagina 57 4 - La civiltà egiziana 57 I PERIODI DELLA STORIA EGIZIANA 3300-3000 a.C. I villaggi egiziani si uniscono per canalizzare le acque del Nilo e affidano i lavori a una serie di re che chiamano con il nome stesso della “Grande casa”, per - àa, in italiano farà - one. In questo periodo inventano una scrittura pittografica, i geroglifici, che con il passare del tempo si complica e diventa una scrittura “a rebus”. Il faraone Gioser con Horus, il dio falco. Il geroglifico del faraone Ramses IX: significa “colui che appartiene al papiro e all’ape”. 3000-2200 a.C. ANTICO REGNO Il guerriero Narmer sottomette a nord tutti i faraoni del Basso Egitto, cioé della zona del delta del Nilo, i quali portano una corona rossa, e a sud quelli dell’Alto Egitto, che portano una corona bianca, e fonda il Regno egiziano unendo le due corone. La doppia corona. Narmer pone la sua capitale a Menfi, nel Basso Egitto. L’architetto Imhotep costruisce a Saqqara la prima piramide per il faraone Gioser. I faraoni Cheope, Chefren e Micerino fanno costruire piramidi ancora più grandi a Giza. 1600-1200 a.C. NUOVO REGNO È il periodo più ricco e splendido della civiltà egiziana. È l’epoca del faraone “religioso” Amenofis IV o Aken-Aton e di sua moglie Nefertiti, di Tutankamon, loro figlio, e poi di faraoni “guerrieri” come Ramses II, marito di Nefertari, che conquista la Palestina e la Siria e, nel 1300 a.C. guida gli Egiziani nella battaglia di Qadesh contro gli Ittiti. In questo periodo gli Ebrei lavorano per i faraoni finché Mosè li porta fuori dell’Egitto. Alessandro Magno. sandria, sulle rive del Mare Mediterraneo. Alla sua morte l’impero viene diviso e l’Egitto diventa il regno di uno dei suoi generali. Il Paese vive di nuovo un’età splendida in cui fioriscono le arti e la cultura. Essa viene chiamata “ellenistica” che significa “greca”. 31 a.C.-476 d.C. PERIODO ROMANO L’Egitto, nonostante gli sforzi della sua ultima regina, Cleopatra, diventa una “prefettura” dell’impero fondato da Roma. 2200-2000 a.C. PRIMO PERIODO INTERMEDIO L’Egitto è sconvolto da inondazioni disastrose, fame e disordini sociali. Nefertiti. 2000-1800 a.C. MEDIO REGNO I faraoni riprendono il controllo del Paese e spostano la capitale a Tebe nell’Alto Egitto. Conquistano la Nubia, la “Terra dell’oro”. Cessa la costruzione delle piramidi che cominciano a essere ritenute troppo costose. 1200-330 a.C. PERIODO SAITICO L’Egitto continua a essere un terra di grandi ricchezze, ma perde la sua forza militare e il suo prestigio internazionale. In quest’epoca la capitale dei faraoni è Sais, nel Basso Egitto. 1800-1600 a.C. SECONDO PERIODO INTERMEDIO Una tribù di nomadi semiti, gli Hyksos o “Principi stranieri”, invade il Basso Egitto. 330-31 a.C. PERIODO ELLENISTICO Un grande condottiero di lingua e di cultura greca, Alessandro Magno, conquista un grande impero e, con esso, l’Egitto, dove fonda la nuova capitale, Ales- Augusto, conquistatore romano dell’Egitto. Modulo 2 IMP. (034-073) 27-09-2004 11:11 Pagina 58 58 MODULO 2 - Le civiltà dei fiumi 1 La religione Dèi uomini, dèi animali e pietre divine UN OBELISCO. Come i Sumeri, anche gli Egiziani elaborarono una quantità sterminata di divinità e furono dunque politeisti. La loro religione era formata da dèi dalla forma umana (antropomorfi), dèi in forma di animale (zoomorfi) e pietre divine, che rappresentavano con alti pilastri chiamati obelischi. Alcune divinità, come Horus, Iside, Osiride, Amon-Ra (un dio potentissimo che aveva come simbolo il disco del Sole), erano adorate in tutto il Paese; altre, meno potenti, avevano culti ciascuna nella propria città o nel proprio villaggio. Tutte comunque, secondo gli Egiziani, avevano la caratteristica di aver preceduto gli uomini sulla Terra e di possedere una forza e un potere che nessuno, al di fuori del faraone, poteva eguagliare. Tra gli dèi e le dee, i più antichi erano gli dèi zoomorfi e le divinità che rappresentavano le Forze della Natura, ad esempio l’acqua, l’aria o gli astri come il Sole e la Luna, che derivavano dalle credenze magiche della Preistoria; i più recenti erano quelli associati alle tecniche, come la scrittura, l’agricoltura, l’artigianato. I racconti che fiorirono sugli dèi legarono poi le diverse divinità con vincoli di parentela. Nel box puoi distinguere le principali famiglie divine. Un solo faraone, Amenofis IV, vissuto intorno al 1350 a.C., cercò di moderare il politeismo e di indirizzare il culto verso un unico dio, Aton, del quale si proclamò “figlio” assumendo così il nome di AkenAton, ma gli Egiziani non lo seguirono. La prima riforma religiosa dell’antichità durò quindi soltanto il breve spazio della sua vita. GLI DÈI EGIZIANI AMON-RA • Era il dioSole e il creatore degli uomini; infatti gli Egiziani chiamavano se stessi “la mandria di Ra”. OSIRIDE • Era il dio della morte, della rinascita, dell’oltretomba e della terra. Aveva insegnato agli uomini a seminare e raccogliere. ISIDE • Moglie di Osiride, era la donna ideale degli Egiziani per l’amore dimostrato verso il marito e per la cura con cui aveva allevato Horus. Proteggeva le madri e i bambini. HORUS • Il dio dalla testa di falco era figlio di Osiride e Iside. Aveva ereditato tutto l’Egitto e proteggeva il faraone. SETH • Fratello e nemico mortale di Osiride, con la testa di asino. Era il dio del deserto e delle tempeste di sabbia. THOT • Dio dalla testa di ibis, l’uccello del Nilo, era l’inventore del linguaggio e della scrittura e proteggeva gli scribi. SOBEK • Era il dio dell’acqua dalla testa di coccodrillo. Controllava che le riserve d’acqua dolce fossero sempre sufficienti. HATOR • Era rappresentata con la testa coronata di corna di vacca che cingevano il disco della Luna. Era la dea dell’amore, della danza, della musica e della felicità. PTAH • Era il dio che pronunciava i nomi di tutte le cose del mondo e, così facendo, ne garantiva l’esistenza. ANUBI • Dio dalla testa di sciacallo, era il signore dei morti e proteggeva i preparatori di mummie. SEKHMET • Rappresentata come una leonessa, era la dea della guerra. BES • Il dio nano era il protettore della famiglia. Modulo 2 IMP. (034-073) 27-09-2004 11:11 Pagina 59 4 - La civiltà egiziana L’origine dei miti Dopo aver dato un nome e un volto a tutte le Forze della Natura, sia i Sumeri sia gli Egiziani sentirono il bisogno di mettere ordine in questa folla di divinità. I re e le famiglie più potenti delle città commissionarono ai poeti “racconti sacri”, chiamati miti, che stabilirono qual era in ogni territorio il dio più importante, re o padre di tutti gli altri, quali dèi facevano parte della sua corte, quali restavano nell’ombra e mantenevano un culto solo localmente in qualche villaggio. 59 QUATTRO “MITI DI CREAZIONE” EGIZIANI Il dio-Sole volò su un’isola sotto forma di falcone e vi fece nascere la vita. Il dio-Sole emerse da un fiore di loto blu cresciuto nel limo del Nilo. Il dio-Sole uscì dall’uovo di un’oca chiamata la Gran Chiacchierona. Il dio-Sole apparve nel cielo d’oriente in forma di scarabeo e fece nascere la vita. I miti della creazione del mondo Furono gli Egiziani a inventare la maggiore quantità di miti per spiegare le origini del mondo. Essi narravano che il dio destinato a dominare tutti gli altri aveva creato il Cielo e la Terra, mettendo ordine in una situazione di caos in cui tutto era confuso; questi sono chiamati “miti di creazione”. Secondo il più diffuso, tutto cominciò con un Oceano immerso nel buio. Poi dall’Oceano emerse un lembo di terra e contemporaneamente apparve il dioSole, Amon-Ra, che creò la luce e tutte le cose. Nel box puoi vedere altre quattro versioni diverse sulle origini del mondo; tutte, però, hanno come protagonista il dio-Sole. Il mito di Iside, Osiride e Seth Gli Egiziani credevano che in un tempo lontano Iside e Osiride (fratelli e sposi) avessero regnato sull’Egitto. Essi erano molto amati perché governavano con bontà e giustizia, ma suscitarono la gelosia del loro fratello Seth. Quest’ultimo invitò Osiride a cena; poi mostrò a tutti gli invitati una splendida cassa di legno intarsiato e disse che l’avrebbe regalata alla persona che vi sarebbe entrata con maggior precisione. Invece, appena Osiride vi si fu sdraiato, Seth la chiuse e la gettò nel Nilo. LA SACRA TRIADE. Queste statuette in oro e lapislazzuli (conservate al Museo del Louvre di Parigi) raffigurano la sacra triade formata da Osiride, Iside e Horus (al centro). La corrente portò la cassa fino al Mare Mediterraneo e quindi fino a Byblos, una città della Terra di Canaan (oggi tra il Libano e la Palestina). Lì essa si incagliò e vi crebbe intorno un enorme albero. Iside si disperò per la perdita del marito e fratello adorato; andò alla sua ricerca e, dopo molte avventure, trovò il suo corpo e lo riportò in Egitto. Nonostante i suoi sforzi per nasconderlo, però, Seth lo trovò e lo tagliò in pezzi. Tuttavia Iside, con l’aiuto del suo figliastro Anubi, mise insieme i pezzi e riuscì a riportare magicamente Osiride in vita. Per vendetta, allora, Seth cercò di uccidere Horus, figlio ed erede di Iside e Osiride, proclamando che non aveva il diritto di regnare e sfidandolo a un duello mortale. A questa sfida seguirono una serie di sanguinose battaglie. Horus alla fine riuscì vincitore e divenne re dell’Egitto e protettore dei faraoni, mentre Osiride divenne re del Regno dei morti. Modulo 2 IMP. (034-073) 27-09-2004 11:11 Pagina 60 60 MODULO 2 - Le civiltà dei fiumi 2 Il faraone Non un sacerdote, ma un dio Gli Egiziani furono uno dei popoli più religiosi della storia. La religione egiziana, tuttavia, era strettamente collegata con la magia, il sistema escogitato dai popoli antichi per vincere il terrore generato dall’incapacità di dominare le Forze della Natura. Spezzarsi la schiena sui lavori agricoli – pensavano gli Egiziani – non servirà a niente se il Nilo non avrà la piena o se passeranno le cavallette. Tutte le tecniche di allevamento saranno inutili se il bestiame cesserà di riprodursi o si ammalerà. E tutto sarà privo di scopo se domani il Sole non sorgerà. Dunque ci vuole gente che scavi canali, strappi le erbacce, fabbrichi lame di zappe e le usi per fare i solchi. Ma soprattutto occorre qualcuno che faccia straripare il fiume tutti gli anni, che assicuri la riproduzione degli uomini e del bestiame e che induca il Sole a sorgere tutti i giorni. Gli Egiziani decisero che quest’uomo era il faraone e a lui attribuirono un compito di massimo impegno: il compito di rappresentare l’universo, cioè, di essere egli stesso l’universo secondo il principio magico del “trasferimento”. Dunque egli non poteva ammalarsi, altrimenti tutta la comunità sarebbe stata esposta al male. Non poteva invecchiare e perdere le forze né la sua capacità di generare figli, altrimenti ne avrebbe risentito l’intera natura. Inoltre, per le ragioni che capirai nelle pagine seguenti, dopo morto il faraone doveva avere a disposizione un sepolcro confortevole e il proprio corpo intatto per l’eternità. storia della vita quotidiana Entra nel ruolo di un faraone 1 1 2 3 5 6 7 8 4 Immagina di essere un faraone. Ecco qui di seguito alcuni dei tuoi doveri e delle tue prerogative. • Vestirai in modo semplice, come i tuoi sudditi, ma sarai ornato da cinturoni, nastri e gioielli. A ciò aggiungerai i simboli della regalità. 1 • Devi sposare molte principesse di sangue reale per essere sicuro che avrai un gran numero di figli (Cheope ne ebbe più di cento); almeno uno di essi sopravviverà e potrà succederti. 2 • Devi dimostrare periodicamente la tua forma fisica. Da giovane devi lottare nel deserto contro un leone e ucciderlo. Se arrivi a trent’anni di regno, durante una particolare cerimonia che richiama folle enormi, devi compiere di corsa un determinato circuito. 3 • Ogni mattina devi presentare offerte agli dèi e lavare le loro statue. Tuo padre, il dio Horus dalla testa di falco, sarà il primo a essere onorato, ma non dimenticare mai Amon-Ra, perché in questo modo chiedi al Sole di sorgere, altrimenti il mondo finirà. Però stai tranquillo: i sacerdoti potranno spesso fare questo lavoro per te; poi mangeranno parte delle offerte, perché questo fa parte del loro compenso. 1. Il cobra, pronto a sputare veleno negli occhi del nemico. 2. Il copricapo di lino che puoi indossare al posto della doppia corona. 3. Il collare d’oro e turchesi. 4. Il bastone ricurvo del pastore e la frusta per mietere il grano, simboli di Osiride. 5. I bracciali d’oro. 6. I nastri colorati. 7. Il gonnellino di lino plissettato. 8. I sandali. 2 Un faraone aveva molte mogli, ma soltanto una era la regina. In questo bassorilievo il faraone è rappresentato mentre corre per mostrare la sua forma fisica. 3 Modulo 2 IMP. (034-073) 27-09-2004 11:11 Pagina 61 4 - La civiltà egiziana storia delle mentalità storia delle mentalità L’origine dei riti Sogni e presagi Nel corso della vita del faraone i sacerdoti compivano una serie di gesti precauzionali per garantirne la salute; per esempio, dopo che il barbiere gli tagliava le unghie, esse venivano allontanate fino ai confini del Regno, perché, se fossero cadute in mano a una persona ostile, avrebbero potuto essere la base per una pratica magica che oggi chiamiamo “fattura”: se il faraone è l’Universo, secondo la magia, le unghie a loro volta sono il re. Questi gesti privi di senso pratico ma carichi di significati magici, ripetuti per secoli e secoli senza osare apporvi il minimo cambiamento, oggi vengono definiti riti. Essi furono una componente fondamentale delle religioni antiche e, se ci pensiamo bene, ne troviamo gli strascichi anche nel mondo moderno: non compiono riti “magici” del tutto irrazionali coloro che cambiano strada se un gatto nero la attraversa, si rifiutano di passare sotto una scala o si gettano il sale dietro le spalle se ne versano un po’? 4 La cerimonia dell’apertura delle dighe avveniva dopo che l’inondazione del Nilo si era ritirata. Il faraone apriva il primo canale d’irrigazione. Governo, giustizia, commerci e politica estera erano diretti dal faraone con l’aiuto del visìr. 5 61 Se un contadino sognava di essere guardato da un gatto, il raccolto sarebbe stato ricco. Se un uomo sognava di vedere il proprio volto in uno specchio, avrebbe avuto un’altra moglie. • Ogni anno devi compiere cerimonie che provocano l’inondazione, perché un altro dei tuoi poteri consiste nel dare ordini al grande fiume Nilo. 4 • Hai il compito di amministrare le città e i villaggi del tuo Regno e di giudicare le controversie dei tuoi sudditi nei tribunali. Ma non preoccuparti; sarai quasi sempre sostituito dal tuo “primo ministro”, il visìr, e da numerosi altri funzionari. 5 • Per dimostrare la tua potenza, ogni tan6 to guiderai l’esercito in qualche gloriosa spedizione militare; per esempio contro i Nubiani, le genti di colore che abitano a sud e che hanno le miniere d’oro, necessarie ai tuoi gioielli e a quelli degli dèi, oppure contro gli abitanti della costa siropalestinese che possiedono enormi boschi di legname, la materia prima di cui sei privo. Poi ti occuperai di far magnificare le tue imprese dagli scribi e di farti rappresentare circondato dai cadaveri dei nemici e dai prigionieri. 6 • Quando vuoi divertirti puoi andare nelle paludi a tirare con l’arco (a questo scopo avrai anche un paio di guanti di pelle morbida), giocare a una specie di “dama” con dodici pedine, ascoltare la musica dell’arpa o guardare le danzatrici acrobatiche della tua corte. Da piccolo hai giocato con animali di legno che avevano bocche che si aprivano e code che si alzavano tirando una cordicella. 7 Il faraone conduce il suo esercito in battaglia. 7 Un coccodrillo-giocattolo. Modulo 2 IMP. (034-073) 27-09-2004 11:11 Pagina 62 62 MODULO 2 - Le civiltà dei fiumi 3 Le piramidi storia della vita quotidiana I costruttori delle piramidi LA PIRAMIDE DI SAQQARA. La prima piramide non aveva le pareti lisce, ma era “a gradoni”. Tra le imprese compiute per il benessere del faraone, la più colossale fu la costruzione delle piramidi. Essa si collegò alla convinzione egiziana che dopo la morte la vita continuasse come era sempre stata e che l’anima del defunto, che essi chiamavano ka, avesse bisogno nell’aldilà delle stesse cose che questi aveva amato da vivo: un buon cibo, la sua casa, i suoi mobili, i vestiti, le armi, i gioielli, i profumi, gli strumenti musicali che avevano allietato i suoi momenti di svago. Per il faraone fu quindi inventata la tomba più monumentale che sia mai stata concepita, la piramide appunto, che fu poi riempita di cibi e di tutti gli oggetti di valore che possedeva. La prima piramide venne costruita nel 2700 a.C. da un grande architetto, Imhotep, per il faraone Gioser. È una piramide “a gradoni” e sorge a Saqqara. Le piramidi successive furono, invece, ricoperte da pareti lisce. Fra il 2700 e il 2200 a.C. ne sorsero più di cento, ma le più celebri sono quelle dei faraoni Cheope, Chefren e Micerino che si ergono a Giza, vicino al Cairo. Le piramidi esigevano un’attenta progettazione, che era affidata all’architetto reale, ai sacerdoti e agli scribi. Essa cominciava appena il faraone saliva al trono, perché la costruzione richiedeva tra i dieci e i venti anni. In primo luogo occorreva scegliere il posto adatto. Esso doveva sempre trovarsi sulla riva occidentale del Nilo, dove tramonta il sole. Inoltre doveva essere vicino al fiume, perché i blocchi di pietra necessari per costruirla sarebbero stati trasportati su barche dalle cave. Infine esso doveva avere sotto la sabbia una solida base di roccia capace di sostenere l’enorme peso del monumento. Una volta individuato il posto, i sacerdotiscribi orientavano i lati della futura piramide in modo che corrispondessero esattamente ai punti cardinali e poi tracciavano un quadrato con precisione millimetrica, cosa che oggi appare quasi incredibile, dato che la base della piramide di Cheope è grande quanto sette o otto campi di calcio e le altre sono solo lievemente più piccole. Infine la base veniva accuratamente livellata dagli scalpellini. La “Grande piramide” di Cheope è costituita da 2 300 000 blocchi di pietra. I più grandi pesano ognuno 50 tonnellate. Estrarre dalle cave tutta questa pietra e portarla fino al cantiere fu un’impresa memorabile: alcune camere interne erano fatte di granito, la pietra più dura, che proveniva addirittura da Assuan, 800 chilometri a sud di Giza. Non sappiamo come venissero innalzate le piramidi. I Greci, che le videro 2000 anni dopo la loro costruzione, raccontarono che erano state costruite da centinaia di migliaia di schiavi e che gli Egiziani avevano usato delle gru per innalzare i blocchi di pietra. Oggi sappiamo che gli Egiziani avevano solo poche centinaia di schiavi e che i lavori furono interamente eseguiti dai contadini, che lavoravano per assicurare una confortevole vita nell’aldilà al loro faraone. Inoltre non esistevano gru. Dopo molte congetture, gli archeologi sono giunti alla conclusione che i blocchi venivano trascinati su slitte lungo un’unica grande rampa che cresceva insieme alla piramide. Modulo 2 IMP. (034-073) 27-09-2004 11:11 Pagina 63 4 - La civiltà egiziana 63 Quando il faraone decide di costruire una piramide, con il suo corredo di templi e di piramidi minori per le sue mogli, convoca gli architetti che gli sottopongono i loro progetti. Le piramidi di Giza. L’inizio dei lavori viene solennizzato con una cerimonia durante la quale si celebra un sacrificio. Poi il faraone sistema i paletti e le corde lungo il perimetro. Le slitte vengono trascinate lungo una rampa di terra battuta la cui pendenza e larghezza crescono insieme alla piramide. I sorveglianti regolano il traffico: a destra salgono le slitte cariche di pietre, a sinistra scendono quelle vuote. Nelle cave, i tagliatori spaccano la pietra scaldata dal sole cocente inserendovi dei cunei e poi gettando sulle fessure acqua gelata. I blocchi di pietra vengono caricati su slitte. Nel Nuovo Regno le piramidi sono giudicate troppo dispendiose e le tombe reali vengono scavate nella roccia delle montagne di Tebe. Sono veri e propri appartamenti con camere e scale. Modulo 2 IMP. (034-073) 27-09-2004 11:11 Pagina 64 64 MODULO 2 - Le civiltà dei fiumi 4 Le mummie Un’invenzione egiziana: l’imbalsamazione LA PREPARAZIONE DELLA MUMMIA. Il “primo imbalsamatore” era un sacerdote che portava la maschera di Anubi, il dio-sciacallo del regno dei morti. Intorno vi erano numerosi assistenti che avevano già sezionato il corpo, tolto e riposto i visceri nei loro appositi vasi (canòpi), bendato la salma. (Da una pittura tebana.) Per conservare il corpo dei faraoni intatto per l’eternità i medici egiziani inventarono la tecnica dell’imbalsamazione. Appena il faraone moriva essi lo svuotavano dello stomaco, del fegato, dell’intestino e dei polmoni, che riponevano in vasi di alabastro chiamati “canòpi”. Estraevano anche il cervello, che però veniva gettato via, in quanto gli Egiziani non vi attribuivano alcuna importanza. Di tutti gli organi interni, restava nel corpo solo il cuore, perché i miti raccontavano che, quando il defunto avrebbe compiuto il suo viaggio nell’aldilà, esso sarebbe stato pesato dalle divinità infernali per sapere quante buone azioni aveva compiuto. Il corpo umano però è composto per il 75 per cento di acqua. Poiché tutto ciò che è umido marcisce molto rapidamente era ne- L’APERTURA DELLA BOCCA Un sacerdote brucia l’incenso e asperge l’acqua santa. Il figlio del morto tocca la bocca della mummia. La regina e una figlia piangono. Anubi tiene dritta la mummia. LA MASCHERA FUNEBRE DI TUTANKAMON. In oro e pietre dure è custodita oggi al Museo Egizio de Il Cairo. cessario trovare qualcosa che assorbisse tutto quel fluido corporeo. A questo scopo gli imbalsamatori usavano il natron, un composto chimico salino che si trova sulle rive dei piccoli laghi intorno al Cairo. Di conseguenza, dopo l’asportazione dei visceri, il corpo veniva deposto nel natron per settanta giorni; quindi veniva lavato e avvolto dalla testa ai piedi con bende di lino candido intrise di colla. Infine le bende venivano cosparse di bitume. In arabo la parola che significa bitume ha un suono simile a “mummia” e fu per questo che le mummie furono poi chiamate così. Intanto gli artigiani avevano preparato la maschera funebre, fatta di legno, oro, lapislazzuli e altri materiali preziosi, che i sacerdoti deponevano sul viso. Quindi il corpo veniva deposto in diversi sarcofagi l’uno contenuto nell’altro, con un sistema simile a quello delle “matrioske”, le bambole di legno russe. Infine i sacerdoti compivano una cerimonia fondamentale chiamata “apertura della bocca”: se infatti la bocca del morto non fosse stata aperta (simbolicamente), la mummia non avrebbe potuto mangiare, bere, parlare o respirare nell’oltretomba. Finalmente poteva compiersi il funerale, dopo il quale il sarcofago che conteneva gli altri sarcofagi e la mummia veniva portato di notte e in segreto nella camera apposita ricavata nella piramide. Modulo 2 IMP. (034-073) 27-09-2004 11:11 Pagina 65 4 - La civiltà egiziana 5 Le tasse A mano a mano che il regno diventava più ricco e la sua amministrazione più complessa, gli Egiziani perfezionarono il sistema del tributo, escogitato nei primi secoli della divisione del lavoro, e imposero ai propri sudditi e ai popoli conquistati una lunga serie di tasse diverse. Poiché non esisteva il denaro (la moneta fu inventata solo nell’VIII secolo a.C.), le tasse venivano pagate in natura, cioè sotto forma di prodotti o di prestazioni lavorative. Tutto il sistema fiscale veniva controllato dal visìr, attraverso i suoi scribi e i suoi funzionari. Questi ultimi avevano il dovere di mandargli rapporti quotidiani sulle disponibilità dei magazzini e sulle entrate previste per i mesi successivi. I TRIBUTI EGIZIANI Una parte importante delle entrate egiziane, specialmente durante il Nuovo Regno, era rappresentata dai tributi pagati dai popoli conquistati. Nelle figure puoi vedere portatori di tributi provenienti dalla Siria, dalla Nubia e dal Monte Sinai. I mercanti pagavano una tassa sulle importazioni e sulle esportazioni. La tassa originaria era quella sulla terra, pagata in grano e altri prodotti agricoli. I funzionari la calcolavano in base all’estensione dei campi di ciascun proprietario. Gli artigiani dovevano pagare una tassa sugli oggetti che producevano. Cacciatori e pescatori pagavano tasse su ogni animale ucciso nel fiume, nel mare o nel deserto. Almeno un membro di ogni famiglia, per la durata di diverse settimane, doveva pagare una tassa sotto forma di prestazione d’opera per i lavori di manutenzione di dighe e canali. Nell’Antico Regno, oltre che alle opere di irrigazione, ciascuno doveva partecipare anche ai lavori delle piramidi. Un uomo ricco poteva “affittare” un povero perché pagasse quest’ultima tassa lavorando al suo posto. Poiché gli Egiziani credevano che nell’aldilà la vita fosse identica a quella sulla terra, i ricchi ponevano nelle loro tombe le statuine dei loro sostituti. 65 Modulo 2 IMP. (034-073) 27-09-2004 11:11 Pagina 66 66 MODULO 2 - Le civiltà dei fiumi 6 La società La società “piramidale” creata dalla divisione del lavoro LA SOCIETÀ EGIZIANA. sostituire il faraone in molte delle sue incombenze religiose. L’immagine della piramide è stata spesso usata dagli storici per rappresentare le gerarchie della società egiziana. Ecco come essa può essere visualizzata, partendo dal suo vertice, il faraone, fino ad arrivare alla base, costituita dai contadini. 1. Il faraone: dio, sommo sacerdote e comandante dell’esercito. Faraone Visìr e Primo sacerdote “Onorevoli” 2. Il visìr: il secondo uomo più potente del Paese. Doveva controllare che nel regno tutto funzionasse perfettamente, dalla raccolta dei tributi alla costruzione dei templi e alla manutenzione del sistema di canali. Inoltre era il sommo giudice. Il Primo sacerdote si collocava alla pari con il visìr, e aveva il compito di Nomarchi 3. Gli “onorevoli”: amici e familiari del faraone. Avevano gli incarichi più prestigiosi ed erano quindi ambasciatori, generali o cerimonieri di palazzo come il “custode dei gioielli della corona”, il “custode degli olii e dei profumi”, il “custode dei sandali” o il “custode delle parole”; quest’ultimo onorevole decideva di volta in volta chi aveva i requisiti per parlare direttamente al faraone. 4. I nomarchi: i nobili che governavano i “nomi”, cioè i distretti in cui era diviso il paese. Mantenevano l’ordine pubblico e reclutavano l’esercito quando il faraone dichiarava una guerra. 5. Gli scribi: funzionari istruiti e ben pagati che tenevano la contabilità del regno e dei distretti, registravano le sentenze o stendevano i messaggi per gli ambasciatori. 6. I sacerdoti: migliaia, che si occupavano dei culti e delle cerimonie e amministravano le immense ricchezze ammassate nei templi degli dèi. 7. Gli artigiani: lavoratori specializzati che soddisfacevano le richieste dei ricchi. Erano tessitori, architetti, pittori, scultori, mercanti, gioiellieri, falegnami ed ebanisti, fabbri, imbalsamatori. Scribi 8. I contadini: costituivano il restante novanta per cento della popolazione. Coltivavano i campi e lavoravano nei grandi cantieri per costruire piramidi o templi e per scavare e mantenere efficienti i canali. Gli schiavi erano troppo pochi per comparire nella piramide sociale. Sacerdoti Artigiani Contadini Modulo 2 IMP. (034-073) 27-09-2004 11:11 Pagina 67 4 - La civiltà egiziana La famiglia e la donna Anche in Egitto, come in Mesopotamia, la cellula base della società era la famiglia, che era basata sulla poligamia, cioè sulla possibilità per l’uomo di sposare molte donne. Ciò era dettato dalla necessità di avere numerosi figli, a causa dell’esigenza di braccia per l’agricoltura e dell’altissima mortalità infantile. Il matrimonio era considerato un atto solenne e vincolante. Esisteva però anche il divorzio che poteva avvenire sia per volontà del marito, sia dietro richiesta della moglie. I genitori educavano i figli con estrema tenerezza e amavano gli animali domestici, tra i quali prediligevano il gatto. 67 Gli Egiziani avevano un concetto molto alto della donna: essa veniva chiamata “regina della casa” e questa espressione dice chiaramente quale doveva essere il prestigio delle mogli e delle madri all’interno della famiglia. Del resto, anche se i matrimoni erano per consuetudine “combinati” dai genitori, molto spesso gli innamorati riuscivano a vincere la loro opposizione e facevano matrimoni d’amore. Riguardo alla posizione sociale, diverse donne amministravano grandi proprietà e alcune diventarono anche scribi. CARRIERE E MESTIERI FEMMINILI Sebbene le donne si maritassero generalmente molto presto e fossero impegnate nella cura dei figli, ad esse erano aperte numerose possibilità di lavoro. Diverse testimonianze attestano che le donne curavano le aziende agricole e gli affari di famiglia quando il marito era assente. Il disegno mostra una donna mentre controlla i dipendenti della propria fattoria. Alcune donne lavoravano come serve nelle case degli “onorevoli” (a destra). La cameriera o la balia di una famiglia ricca poteva acquistarvi grande influenza. I figli di alcune balie arrivarono a occupare ottime posizioni a corte. LA PARITÀ DELLA DONNA. Da questo monumento del faraone Micerino e di sua moglie notiamo la posa affettuosa dei due coniugi e il fatto che la regina è alta come il marito: per gli antichi questa era una testimonianza di parità di rango. Le donne lavoravano anche come prefiche, assunte per piangere ai funerali (a sinistra) e come sacerdotesse (a destra). Nelle famiglie egiziane l’eredità non era regolata da leggi precise. In genere i padri tendevano a lasciare ai figli maschi la terra e alle figlie femmine la casa, i mobili e i gioielli. Nulla però impediva che una figlia ereditasse la terra, specialmente se non aveva fratelli, e diversi documenti attestano che alcune ereditarono anche proprietà immense. La corte del faraone e i templi impiegavano cantanti, musiciste, danzatrici e acrobate. Altre occupazioni femminili erano quelle di giardiniere, tessitrice, profumiera (sopra). L’EREDITÀ Modulo 2 IMP. (034-073) 27-09-2004 11:11 Pagina 68 68 MODULO 2 - Le civiltà dei fiumi 7 Abitare in Egitto L’Egitto era privo di legname da costruzione; al contrario, abbondava di fango e di canne. Per questo motivo le primissime abitazioni furono di canne intrecciate foderate di fango. Poi si usarono mattoni di fango seccato al sole che costituirono per tremila anni il materiale da costruzione di tutte le case contadine. Le tre ricostruzioni riprodotte qui sotto mostrano rispettivamente: 1 una fattoria di campagna; 2 case popolari in città; 3 il palazzo di un “onorevole”. ABITAZIONI EGIZIANE 1 Colonne di fango foderate di gesso. D’estate la famiglia dorme in terrazza. Nelle città le case sono alte anche quattro piani. Le strade sono strette, trafficate e rumorose. L’acqua proviene da pozzi pubblici e privati. 2 Cucina all’aperto. Pavimento in terra battuta. Tempietto. 3 Nell’ufficio il padrone e i suoi scribi trattano gli affari. Molte case hanno un secondo piano. Piscina e giardini. Porta principale. Scala. D’estate si dorme in terrazza. Pozzo. La sala centrale ha il soffitto più alto, sostenuto da colonne di legno. Recinti del bestiame. Spremitura dell’uva. Stipiti in pietra. Le pareti sono di ebano. Le finestre non hanno vetri. Silos per il grano. Camere da letto. Salotti, camere da letto e bagni. Presa d’aria per ventilare. Zanzariera. Cucina. Pareti esterne in gesso. Pavimenti in gesso dipinto. Stalle. Stuoie o stoffe appese alle pareti. Quartieri della servitù. Modulo 2 IMP. (034-073) 27-09-2004 11:11 Pagina 69 4 - La civiltà egiziana 69 8 La vita quotidiana dei ricchi • L’enorme famiglia del faraone – formata dalla regina, dalle altre mogli e dai loro numerosissimi figli – e le famiglie degli onorevoli, dei sacerdoti e degli scribi conducevano la loro vita nel lusso e non si facevano mancare nulla di ciò che a quell’epoca era considerato il massimo del benessere. • I loro palazzi erano splendidi; la mobilia era sobria, secondo la moda, ma l’arredo era completato da tende, cuscini e pitture alle pareti. • Sobrio era anche il vestiario, ma elegante e attento soprattutto alla finezza dei tessuti. Primeggiava il lino bianco e finemente plissettato, amato perché simbolo di freschezza e di pulizia. Della pulizia gli Egiziani erano addirittura maniaci, anche perché lo imponeva la religione. I tessuti di lana, al contrario, erano considerati impuri ed era proibito usarli nei templi e nelle sepolture. • La semplicità e il biancore delle vesti erano corretti da gioielli raffinati ma vistosi, parrucche, occhi truccati, unghie laccate e abbondante uso di unguenti e profumi. • La vita, quando non era occupata dagli affari, passava tra i bagni in piscina, le conversazioni tra amici, le cene allietate da danzatrici, musiciste e nani giocolieri. • Il cibo era anch’esso raffinato. Oltre a pane e verdure (il cibo dei contadini), i ricchi mangiavano carne d’oca e di manzo, cacciagione, pesci del Nilo e caramelle a base di datteri, mandorle e miele; bevevano vino, lasciando ai poveri la birra. • Dopo morti, essi potevano stare tranquilli: il corpo imbalsamato e una splendida tomba piena di oggetti di conforto assicuravano la bella vita anche nell’aldilà. LE DAME DI CORTE. Queste dame, elegantissime con i loro gioielli e le loro parrucche, si fanno offrire un drink e della frutta mentre conversano. (Affresco dalla Valle delle Regine.) I MOBILI EGIZIANI Cassapanca. Lampada a olio su un fusto di legno. Poggiatesta (reggeva il cuscino). Sgabello. Vaso decorativo. Letto. Sedia. Cassapanca per riporre i vestiti. LA SCHIAVA. Una schiava versa il vino nella coppa del suo signore. Lampada a olio in alabastro. Tavolo da gioco. Modulo 2 IMP. (034-073) 27-09-2004 11:11 Pagina 70 70 MODULO 2 - Le civiltà dei fiumi 9 La vita quotidiana dei contadini LA BIRRAIA. La donna sta pressando una poltiglia d’orzo perché fermenti nell’acqua della giara. (Statuina da una tomba tebana.) IL CONTADINO CHE ARA. La base del lavoro era la cura dei campi (da un papiro egiziano). • I contadini lavoravano dall’alba al tramonto: nei campi tra novembre e marzo, nei cantieri tra marzo e luglio. Si riposavano in luglio, quando il Nilo inondava i campi. Abitavano in case di fango. In questo non c’è nulla di strano. Il fango era a portata di mano e, versandolo in apposite cassette, si induriva immediatamente al torrido sole estivo e formava dei mattoni duri come pietra. Ancora oggi molti Egiziani costruiscono così le loro case nei villaggi lungo il Nilo. • Per vestirsi si avvolgevano un pezzo di stoffa intorno ai fianchi e le contadine una veste che copriva anche il seno. Ai piedi portavano sandali di papiro. • La base dell’alimentazione era un pane non lievitato che consumava i denti e causava carie perché, dato che veniva impastato all’aperto, si mescolava alla sabbia del deserto portata dal vento. Questo inconveniente colpiva i poveri come i ricchi, tanto è vero che è stato scoperto esaminando i denti delle mummie dei faraoni e degli “onorevoli”. Oltre al pane i contadini mangiavano cetrioli, sedano, diversi tipi di insalata, cipolle e aglio. Tra i frutti c’erano meloni, fichi, melograni, mandorle e datteri. Qualche volta i contadini riuscivano a portare in tavola carne di L’ALIMENTO BASE. La donna (sopra) impasta il pane (Firenze, Museo archeologico). Due uomini (sotto) stanno attenti che non si bruci (rilievo da una tomba tebana). montone e di capra (mai di maiale, un animale considerato immondo). • Bevevano una birra ricavata dalla fermentazione dell’orzo. • Addestravano babbuini etiopici a cogliere i datteri dalle palme. • Avevano molte mogli; ognuna di esse dava al marito mediamente sei o sette figli, ma l’erede era il primo figlio della prima moglie. • I bambini giocavano a fare il giocoliere con palle di cuoio riempite di grano, facevano roteare trottole di pietra lucidata, competevano con le “corse di ginocchio”, il cui regolamento imponeva di correre da una partenza a un arrivo senza mai staccare le mani dalle ginocchia. Modulo 2 IMP. (034-073) 27-09-2004 11:11 Pagina 71 4 - La civiltà egiziana Pagine operative Nel seguente brano, relativo alla religione egiziana, cancella i termini sbagliati. 1 Come i Sumeri, anche gli Egiziani elaborarono una quantità sterminata di divinità e furono dunque monoteisti/politeisti. La loro religione era formata da dèi dalla forma umana (antropomorfi/zoomorfi), dèi in forma di animale (antropomorfi/zoomorfi) e pietre divine, che rappresentavano con alti pilastri chiamati piramidi/obelischi. Alcune divinità erano adorate in tutto il Paese; altre, meno potenti, avevano culti ciascuna nella propria città o nel proprio villaggio. Un solo faraone, Tutankamon/Aken-Aton, cercò di moderare il politeismo e di indirizzare il culto verso un unico dio, Amon-Ra/Aton, del quale si proclamò “figlio”; ma gli Egiziani non lo seguirono. Questa fotografia raffigura le piramidi di Cheope, Chefren e Micerino. Il disegno, invece, mette a confronto le tre piramidi con alcuni celebri monumenti molto più recenti. Osserva entrambi e rispondi alle domande. 3 Osserva questa immagine, che raffigura il faraone Ramses II, e rispondi alle seguenti domande. 2 150 m Statua della Libertà, New York, USA Basilica di San Pietro, Roma, Italia Cattedrale di Colonia, Germania 100 m 50 m Grande Piramide di Cheope Piramide di Chefren Piramide di Micerino Perché gli Egiziani costruirono le piramidi? ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ Dal confronto con i monumenti più moderni puoi renderti conto delle colossali dimensioni delle piramidi. Sulla base di quello che hai studiato, sapresti dire con quale manodopera e con quali strumenti gli Egiziani eressero opere così grandiose? ............................................................................ A quale scopo la magia era stata escogitata dai popoli antichi? ............................................................................ Quale compito di massimo impegno gli Egiziani attribuirono al faraone? ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ 71 Modulo 2 IMP. (034-073) 27-09-2004 11:11 Pagina 72 72 MODULO 2 - Le civiltà dei fiumi Riassumi nella seguente tabella le principali fasi della tecnica di imbalsamazione. 4 Come vivevano le famiglie contadine Abitazioni e mobili ........................................ ........................................ ........................................ Abbigliamento ........................................ ........................................ ........................................ Alimentazione ........................................ ........................................ ........................................ Giochi ........................................ ........................................ ........................................ Le fasi dell’imbalsamazione ..................................................................... ..................................................................... ..................................................................... ..................................................................... ..................................................................... ..................................................................... Metti in ordine gerarchico i seguenti termini, in modo da ricostruire lo schema piramidale della società egiziana. 5 Gli “onorevoli” I nomarchi Il faraone I contadini Gli artigiani Il visìr Gli scribi I sacerdoti 8 Risolvi il cruciverba. 3 Indica con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). 6 La famiglia egiziana era basata sulla poligamia. V F I genitori educavano i figli con grande severità e durezza. V F 2 4 1 Il divorzio poteva essere chiesto soltanto V F dal marito. La donna egiziana godeva di molto prestigio. V F 7 Completa le tabelle seguenti, relative alla vita quotidiana degli Egiziani. DEFINIZIONI Orizzontali: 1. Dio dell’oltretomba. Come vivevano le famiglie ricche Abitazioni e mobili ........................................ ........................................ ........................................ Abbigliamento ........................................ ........................................ ........................................ Alimentazione ........................................ ........................................ ........................................ Verticali: 2. Dea che proteggeva le madri e i bambini – 3. Dio dalla testa di falco, protettore del faraone – 4. Dio del deserto e delle tempeste di sabbia. Il significato delle parole Spiega il significato della seguente espressione. “In natura” = ...................................................... ............................................................................ ............................................................................