ISTITUZIONE SCOLASTICA - INSTITUTION SCOLAIRE “SAINT-ROCH” PROTOCOLLO DSA RIFERIMENTI NORMATIVI Legge regionale n.8, del 12 maggio 2009 Legge n.170, dell’8 ottobre 2010 Decreto ministeriale del 12 luglio 2011 comprensivo delle Linee Guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento DPR 122 del 1999 (art.10) CHI SONO GLI ALUNNI CON DSA I disturbi specifici di apprendimento (DSA) interessano alcune specifiche abilità dell’apprendimento scolastico. Sono coinvolte in tali disturbi l’abilità di lettura, di scrittura, di fare calcoli. LA DISLESSIA si manifesta attraverso una minore correttezza e rapidità della lettura a voce alta. Risultano più o meno deficitarie la lettura di lettere, di parole e non-parole, di brani. LA DISGRAFIA si manifesta in una minore fluenza e qualità dell’aspetto grafico della scrittura. LA DISORTOGRAFIA è all’origine di una minor correttezza del testo scritto. LA DISCALCULIA riguarda l’abilità di calcolo, sia nella componente dell’organizzazione della cognizione numerica (intelligenza numerica basale) sia in quella delle procedure esecutive e del calcolo. Nel primo ambito la discalculia interviene sul riconoscimento immediato di piccole quantità, sui meccanismi di quantificazione, sulla seriazione, sulla comparazione, sulle strategie di composizione e scomposizione di quantità, sulle strategie di calcolo a mente; nell’ambito procedurale, invece, la discalculia rende difficoltose le procedure esecutive nel calcolo scritto: la lettura e scrittura di numeri, l’incolonnamento, il recupero dei fatti numerici e gli algoritmi del calcolo scritto vero e proprio. Si definisce COMORBILITÀ (sulle diagnosi DISTURBI MISTI) la coesistenza in una stessa persona dei disturbi sopra descritti. Gli alunni che presentano tali disturbi hanno prestazioni inferiori rispetto a quanto atteso per età anagrafica, classe frequentata, istruzione ricevuta. I REFERENTI DSA Il Collegio dei docenti nomina un referente DSA per ogni ordine di scuola e una commissione DSA. Il referente, che ha acquisito una formazione adeguata e specifica sulle tematiche, diventa punto di riferimento all’interno della scuola e assume le seguenti funzioni: Fornisce informazioni circa le disposizioni normative vigenti Fornisce indicazioni di base su strumenti compensativi e misure dispensative Collabora, ove richiesto, alla elaborazione di strategie volte al superamento dei problemi nella classe con alunni DSA e gestisce l’accoglienza degli alunni DSA a inizio anno Offre supporto ai colleghi riguardo a specifici materiali didattici e di valutazione Diffonde e pubblicizza le iniziative di formazione specifica o di aggiornamento Offre supporto agli insegnanti, alle famiglie e agli alunni per l’uso di strumenti informatici e software specifici per DSA Offre supporto alle famiglie per la richiesta dei libri in formato digitale Incontra le famiglie a inizio anno scolastico OSSERVAZIONE E DIAGNOSI PRECOCE La scuola ha un ruolo fondamentale nel riconoscimento di un potenziale disturbo specifico dell’apprendimento, osservando, sin dai primi segmenti dell’istruzione –scuola dell’infanzia e scuola primaria – le prestazioni degli alunni nei vari ambiti di apprendimento interessati dal disturbo: lettura, scrittura e calcolo e riconoscendo stili di apprendimento e caratteristiche cognitive specifiche per predisporre una didattica personalizzata efficace. Scuola dell’infanzia È importante identificare precocemente le possibili difficoltà di apprendimento e riconoscere i segnali di rischio già nella scuola dell’infanzia: bambini che confondono suoni, che non completano frasi, che utilizzano parole non adeguate, che omettono suoni o parti di parole; bambini che a cinque anni hanno poca abilità nella manualità fine, faticano a riconoscere la destra dalla sinistra, hanno difficoltà in compiti di memoria a breve termine, ad imparare filastrocche, a giocare con le parole. In tutte le sezioni di Scuola dell'Infanzia della nostra Istituzione scolastica si cerca di identificare precocemente le possibili difficoltà di apprendimento e i segnali di rischio per la comparsa di DSA. Sebbene un alunno con DSA possa essere diagnosticato solo dopo l'ingresso nella Scuola Primaria, l'insegnante di Scuola dell'Infanzia può osservare l'emergere di difficoltà più globali. Nell'ultimo anno della Scuola dell'Infanzia e nei primi due anni della Scuola Primaria le abilità metalinguistiche, quindi anche la consapevolezza fonologica, assumono una grande importanza nell'apprendimento del linguaggio scritto. Per imparare a leggere e a scrivere bisogna prima saper riflettere sul linguaggio parlato, porre attenzione alla sua forma, al suo aspetto sonoro, saperne manipolare le sue parti indipendentemente dal suo significato. Nei bambini della Scuola dell'Infanzia questa abilità si esprime attraverso la consapevolezza fonologica globale che si sviluppa prima e indipendentemente dall'apprendimento della lingua scritta. Partendo da queste considerazioni, nelle Scuole dell'Infanzia dell'Istituzione si propongono attività che, oltre a favorire la consapevolezza fonologica e a motivare i bambini verso il linguaggio scritto, possono aiutare l'insegnante nell'evidenziare le eventuali difficoltà che un bambino potrebbe incontrare nell'apprendimento della letto-scrittura e nella costruzione della conoscenza numerica. Queste attività si inseriscono anche nella normale vita quotidiana della Scuola dell'Infanzia, durante le routines (appello, incarichi, calendario, il tempo che fa, il menu...) o durante le attività ludiche (giochi sull'ascolto, sul ritmo, giochi fonologici, giochi di parole e di numeri...). Per la valutazione delle competenze metafonologiche e dei processi cognitivi che sono alla base della costruzione della conoscenza numerica e del calcolo, si utilizzano delle prove strutturate e tarate: i test IPDA. In seguito, per gli alunni emersi come “a rischio”, si attivano dei percorsi mirati di recupero e di potenziamento. Scuola primaria Prima dell’inizio della scuola, nella riunione di continuità, avviene uno scambio conoscitivo tra insegnanti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, prestando particolare attenzione ai bambini che hanno evidenziato prestazioni atipiche nelle prove strutturate (test IPDA) A tutti i bambini si offre la possibilità di maturare le capacità percettivo-motorie e linguistiche che costituiscono i prerequisiti per la letto-scrittura, in modo che siano rispettati i tempi di apprendimento di ognuno. Per far acquisire la letto- scrittura vengono proposte attività diverse: - discriminazione visiva: attività ludiche nelle quali si richiede ai bambini di individuare differenze e/o somiglianze tra stimoli visivi; - discriminazione e analisi fonemica: attività orali e ludiche nelle quali si richiede ai bambini di discriminare e rilevare i vari fonemi presenti in parole ascoltate o pensate (es. “facciamo il trenino delle parole che iniziano/finiscono con A”, “dimmi tutti i suoni che senti nella parola…”); - fusione fonemica: attività ludiche nelle quali si richiede ai bambini di indovinare la parola ascoltata sotto forma di spelling o di sillabe, es. P-A-N-E, TA-VO-LO. - corrispondenza fonemi/grafemi: attività nelle quali si stimola il riconoscimento visivo dei grafemi anche attraverso giochi manipolatori e l’associazione fonema/grafema attraverso dettati di singoli fonemi e non parole. Per quanto riguarda, invece, l’acquisizione delle competenze di calcolo le attività proposte, sovente sotto forma ludica, vertono su: - la capacità di numerare in avanti e all’indietro - saper leggere e scrivere i numeri anche sotto dettatura - saper ordinare e confrontare quantità e numeri - conoscere il valore posizionale dei numeri - comprendere i simboli +,-,<, >, = - conoscere le procedure di calcolo scritto - saper incolonnare - ricordare le tabelline Quando si identifica un alunno a rischio lo si sottopone a monitoraggio, gli si predispongono attività di recupero e si concordano modi e forme di collaborazione con la famiglia. Se l’atipia rimane, anche a seguito di tali interventi, ci si confronta serenamente con la famiglia e si valuta l’opportunità di avviare la richiesta di collaborazione con gli operatori socio-sanitari competenti in materia per accertare la presenza di un disturbo specifico di apprendimento. FORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE ALUNNI RISPETTO AI DSA Al fine di creare nelle classi un clima di lavoro sereno e di permettere agli alunni con DSA di vivere l’apprendimento in condizioni di benessere, tutti gli alunni della nostra Istituzione ricevono informazioni corrette sui Disturbi specifici di apprendimento e sulla necessità di misure compensative e dispensative, attraverso momenti di formazione. CLASSI QUINTE DELLA SCUOLA PRIMARIA (o classi inferiori se sono presenti alunni DSA) A tutti gli alunni delle classi quinte, (anche se non sono presenti alunni con DSA) vengono illustrati, dal referente DSA o da un altro insegnante, con una serie di diapositive preparate a questo scopo e adatte alla loro età, i Disturbi specifici di apprendimento. L’insegnante di classe, in un momento successivo, ascolta le loro impressioni e risponde a eventuali domande. CLASSI PRIME SCUOLA SECONDARIA La formazione prosegue a inizio anno scolastico con altre diapositive e con la visione del documento Come una macchia di cioccolato (a cura dell’AID). Successivamente gli insegnanti di classe propongono la visione del film Stelle sulla terra, cui seguono attività di analisi e discussione. Gli alunni con certificazione DSA, se lo desiderano possono raccontare le loro difficoltà, ma non vengono mai indicati dagli insegnanti, né viene richiesto loro di palesarsi. ACQUISIZIONE DIAGNOSI E PDP Quando la scuola riceve dalla famiglia una certificazione di DSA, il Dirigente scolastico o il referente ne dà comunicazione agli insegnanti che, acquisite dalla diagnosi le informazioni necessarie, dopo un incontro con la famiglia e, se necessario un confronto con gli operatori socio-sanitari (logopedista, psicologo o neuropsicomotricista) e un periodo di monitoraggio e osservazione dell’alunno, predispongono un Piano Didattico Personalizzato (PdP). La certificazione e il PdP vengono custoditi nel fascicolo personale dell’alunno; tale documentazione rientra nei DATI SENSIBILI e va trattata come tale. La certificazione non scade e non deve essere rifatta al momento del passaggio da un ordine di scuola all’altro, tuttavia è la famiglia che deve farsi carico di trasmetterla alla nuova scuola. Il PdP è il documento che garantisce la continuità educativa e che segue l’alunno nel suo percorso scolastico formativo. In esso viene documentato l’intervento didattico personalizzato che i docenti attuano nei confronti dell’alunno con DSA. Il PdP deve essere firmato dai genitori e dall’alunno, che insieme con gli insegnanti sono soggetti attivi responsabili della sua attuazione. Le linee guida definiscono i compiti dei docenti, dei genitori e degli alunni. I docenti attuano strategie educativodidattiche di potenziamento e di aiuto compensativo; adottano misure dispensative e attuano modalità di verifica adeguate e coerenti. La famiglia condivide le linee elaborate nel PdP, sostiene la motivazione e l’impegno dell’alunno nel lavoro scolastico e domestico; verifica regolarmente lo svolgimento dei compiti assegnati, che vengano portati a scuola i materiali richiesti e incoraggia nel figlio l’acquisizione di un sempre maggiore grado di autonomia. Lo studente è il primo protagonista delle azioni che vengono messe in campo, pertanto oltre ad avere il diritto ad una chiara informazione rispetto alle diverse modalità di apprendimento e alle strategie adottate e a ricevere una didattica individualizzata/personalizzata, ha il dovere di porre adeguato impegno nel lavoro scolastico e ove l’età e la maturità lo consentano, di suggerire ai docenti le strategie di apprendimento che ha maturato autonomamente. Il PdP è soggetto a valutazione ed è suscettibile di variazioni e aggiustamenti anche in corso d’anno, se necessari. DIDATTICA INCLUSIVA E MISURE DISPENSATIVE E COMPENSATIVE La scuola ha il compito di individuare le forme didattiche e le modalità di valutazione più adeguate affinché gli alunni con DSA possano raggiungere il successo formativo, pertanto tali alunni hanno diritto a fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi e di flessibilità didattica. “Sono misure che non violano l’imparzialità, ma al contrario mettono il dislessico sullo stesso piano dei suoi compagni” Giacomo Stella Per creare le condizioni più favorevoli per il raggiungimento degli obiettivi è necessaria per tutti una sinergia tra didattica individualizzata e personalizzata che tenga conto dei diversi stili di apprendimento. MISURE DISPENSATIVE Trascrizione di esercizi sul quaderno quando si possono fare sul libro Lettura ad alta voce Copiatura dalla lavagna Studio mnemonico di poesie, tabelline.. Scrittura sotto dettatura Uso vocabolario cartaceo Rispetto tempi della classe Svolgimento di alcune tipologie di verifiche scritte Svolgimento di tutti i compiti assegnati per casa STRUMENTI COMPENSATIVI Aiuto di un compagno per la compilazione del diario Ausili informatici Libri in versione digitale Testi semplificati o riassunti Domande guida per lo studio Materiali strutturati Registrazione momenti di lezione Immagini Mappe concettuali Schemi Cartine Grafici Calcolatrice Tabelle e formulari Linee dei numeri Le misure dispensative e gli strumenti compensativi sono definiti dal Consiglio di classe dopo aver analizzato l’entità del disturbo, le difficoltà e i punti di forza dell’allievo con DSA, confrontandosi con la famiglia, lo studente e i tecnici. VALUTAZIONE Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede d’esame conclusivo dei cicli, devono tenere conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove d’esame, sono adottati, nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologico-didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei. (DPR n.122 del 22 giugno 2009) Pertanto l’alunno sarà valutato in base ai progressi acquisiti, all’impegno, alle conoscenze apprese e alle strategie operate, in quanto la valutazione è personale, come personali sono i livelli di partenza. La valutazione privilegerà i contenuti piuttosto che la forma. Le prove di verifica saranno effettuate tenendo conto delle seguenti modalità: Organizzazione di interrogazioni programmate con congruo anticipo Uso di mediatori didattici durante le interrogazioni (schemi, tabelle, mappe, liste, immagini…) Compensazione con prove orali di compiti scritti non ritenuti adeguati Tempi di esecuzione più lunghi e adeguati, per consentire tempi di riflessione, pause e eventuale gestione dell’ansia In alternativa verifiche più brevi e/o frazionate con obiettivi chiari e non plurimi Lettura e/o decodifica delle consegne a cura del docente Incoraggiamento all’uso di strumenti compensativi proponendo verifiche in formato PDF da svolgere con l’uso del PC e i testi per le comprensioni scritte in L1, L2 e L3 in formato mp3 ESAME DI STATO In sede d’esame di Stato (fine terza media) agli alunni DSA sarà consentito utilizzare tutti gli strumenti compensativi e le azioni dispensative, nonché tutte le metodologie utilizzate durante l’anno scolastico e riportate nel PDP. Gli studenti che lo desiderano potranno utilizzare il PC per lo svolgimento delle prove scritte che verranno predisposte in formato PDF per consentire l’uso della sintesi vocale o in formato mp3 (audio).