Prevenire l`ictus cerebrale – riconoscere i sintomi

Fondazione Svizzera
di Cardiologia
Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale
Prevenire l’ictus cerebrale –
riconoscere i sintomi
Sommario
Prefazione3
L’encefalo: una cosa meravigliosa
4
Cos’è l’ictus cerebrale?
5
Le diverse forme di ictus cerebrale
6
Conoscere e prevenire i rischi
8
Segni premonitori di un ictus cerebrale imminente
18
Esami in presenza di segni premonitori
19
Sintomi dell’ictus cerebrale
20
Modo di comportarsi in caso di emergenza
21
Esami e terapie nell’ictus cerebrale
22
Vivere dopo l’ictus cerebrale
25
Indirizzi utili
26
Editrice:
Fondazione Svizzera di Cardiologia
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3000 Berna 14
Telefono 031 388 80 80
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I termini «paziente» e «medico»
usati in questo opuscolo si riferiscono
a persone d’ambo i sessi.
© Fondazione Svizzera di Cardiologia
8a edizione, giugno 2016
Prefazione
L’ictus cerebrale («colpo apoplettico») è una malattia drammatica: in pochi
minuti può cambiare profondamente la vita degli interessati e delle loro
famiglie e metterla a dura prova. Può colpire chiunque, anche persone giovani.
In Svizzera, in un anno, circa 16 000 persone subiscono un ictus cerebrale.
Quindi, dopo le cardiopatie ed il cancro, esso è al terzo posto fra le cause di
morte e contemporaneamente il motivo più frequente di invalidità precoce.
Spesso si paragona l’ictus cerebrale ad un fulmine a ciel sereno. Contrariamente ad un’errata credenza molto diffusa non si tratta però di un evento a cui
siamo esposti senza alcuna possibilità di difesa. Molti ictus cerebrali e le loro
tragiche conseguenze si potrebbero infatti evitare con una miglior prevenzione,
sapendone riconoscere con sicurezza i segni premonitori e agendo rapidamente
e nel modo giusto in caso di emergenza.
Studi ed inchieste dimostrano che la popolazione è troppo poco informata in
merito ai fattori di rischio, che i segni premonitori ed i sintomi non sono abbastanza conosciuti e che spesso le persone colpite arrivano all’ospedale troppo
tardi. «Prevenire i rischi – Riconoscere i sintomi – Agire correttamente in caso
di emergenza» è perciò il motto della Fondazione Svizzera di Cardiologia per
salvare un maggior numero di persone dalla morte e da gravi menomazioni
causate dall‘ictus cerebrale.
Prevenire i rischi significa soprattutto preparare bene il terreno per uno stile
di vita sano. Poiché, pur essendo stati fatti dei progressi nella terapia dell’ictus
cerebrale, dopo un tale evento non c’è nessuna garanzia di continuare a
vivere senza menomazioni. La prevenzione è una sfida. Accettiamola. Ci si
può solo guadagnare!
Fondazione Svizzera di Cardiologia
3
L’encefalo: una cosa meravigliosa
Col midollo spinale l’encefalo forma il sistema nervoso
centrale. È l’organo che regola tutte le funzioni del nostro
organismo, come ad esempio muoversi, parlare, sentire o
vedere. Ogni parte dell’encefalo è specializzata in determinati compiti. In caso di lesione encefalica la funzione della
parte colpita viene a mancare.
Pensiero figurato / spaziale
(emisfero cerebrale destro)
Nell’encefalo si possono distinguere diverse parti principali: il cervello, il cervelletto e il tronco cerebrale, che
serve da «posto di comando» e continua nel midollo spinale. L’encefalo è circondato dalle meningi e racchiuso
nella scatola cranica.
Pensiero legato all’espressione
verbale (emisfero cerebrale sinistro)
Nell’essere umano la «centrale» dell’encefalo è costituita
dal cervello, particolarmente sviluppato e diviso da una
­profonda fessura in due emisferi con dei solchi. La metà
sinistra è responsabile del pensiero legato all’espressione
verbale, quella destra del pensiero figurato. È interessante
constatare che la metà destra del corpo obbedisce a ordini
che partono dall’emisfero cerebrale sinistro, mentre la
muscolatura della metà sinistra del corpo riceve i suoi
impulsi dall’emisfero cerebrale destro.
Le due metà del cervelletto hanno funzioni di coordinamento. Regolano l’equilibrio, lo svolgimento dei movimenti
e il tono muscolare (stato di tensione dei muscoli).
Cervello
Tronco cerebrale
Cervelletto
Immagine di un encefalo sano
4
Il tronco cerebrale è costituito dal mesencefalo, dal ponte
e dal midollo allungato. Tra l’altro è il centro responsabile
della circolazione e della respirazione. Il diencefalo con
l’ipofisi, importante ghiandola produttrice di ormoni, regola
dei processi metabolici.
Cos’è l’ictus cerebrale?
Affinché il cervello possa svolgere le sue funzioni gli
occorre molta energia. Ciononostante, proprio il cervello
è l’organo del nostro corpo meno in grado di «immagazzinare» energia. Perciò dipende dal continuo apporto di
ossigeno e sostanze nutritive (zucchero) mediante il
sangue, che il cuore pompa attraverso le arterie in tutte le
parti dell’organismo. Benché l’encefalo sia relativamente
piccolo rispetto ad altre parti del corpo, ha bisogno di
quasi un quarto della quantità di sangue messa in circolo
dal cuore in condizioni di riposo!
Si verifica un ictus cerebrale quando l’apporto di sangue
in una parte del cervello viene interrotto. Le cellule nervose della zona colpita non ricevono a sufficienza o non
ricevono del tutto ossigeno e sostanze nutritive. Sono
danneggiate e si atrofizzano se l‘irrorazione sanguigna non
viene ripristinata entro pochi minuti.
Il tipo di funzioni organiche che restano compromesse
dopo un ictus cerebrale e la gravità delle sue conseguenze
dipendono dall’estensione e dalla localizzazione della zona
colpita: dei circa 16 000 ictus che si verificano in Svizzera
in un anno, uno su quattro è letale. Dato che le cellule
cerebrali non possono rinnovarsi, dopo un ictus molti
pazienti (circa uno su quattro) restano gravemente menomati e non sono più in grado di condurre una vita autonoma.
Corpo
Mani
Viso
Braccia
Gambe
Parlare
Udire
Comprendere quanto
vien detto
Vedere
Ogni parte del cervello è
specializzata in determinati
compiti
Interruzione dell’apporto di
sangue per occlusione di
un’arteria cerebrale, con conseguente mancanza di irrorazione sanguigna e soppressione delle funzioni della zona
di cervello situata a valle (di
color grigio)
5
Le diverse forme di ictus cerebrale
A seconda della causa e della localizzazione si distinguono
diversi tipi di ictus cerebrale:
Infarto cerebrale ischemico
Questo tipo di ictus cerebrale è provocato da una trombosi
o da un‘embolia. Costituisce il gruppo principale dei cosiddetti «infarti cerebrali ischemici» (ischemia = irrorazione
sanguigna insufficiente).
Trombosi: un coagulo di
sangue occlude un’arteria e
interrompe così il passaggio
del sangue (trombo)
Si parla di trombosi cerebrale quando un coagulo di
sangue, un cosiddetto «trombo», blocca il passaggio del
sangue in un’arteria cerebrale. Questi coaguli si formano
soprattutto in vasi sanguigni il cui lume è ristretto dalla
presenza di depositi arteriosclerotici. Le zone del cervello
situate oltre l’occlusione del vaso sanguigno non sono più
irrorate o lo sono solo in misura insufficiente. Questo processo può svolgersi in pochi minuti o in alcune ore.
Al secondo posto per frequenza come causa di un infarto
cerebrale ischemico c’è l’embolia. Spesso l’embolia cerebrale è dovuta a disturbi del ritmo cardiaco (per esempio
fibrillazione atriale) con polso irregolare. La fibrillazione
atriale ha per conseguenza che l’espulsione del sangue
dall’atrio è difettosa. Il sangue «rimasto» può raggrumarsi
e formare un coagulo che si stacca, «migra» col sangue
nel cervello (embolia) e vi occlude un vaso sanguigno. Il
coagulo di sangue può però avere origine anche assai
più in alto, per esempio in un‘arteria del collo ristretta
(«stenosata») e staccarsi da lì.
Embolia: una parte di un
coagulo di sangue si stacca
e va ad occludere un vaso
sanguigno di minor calibro
situato altrove
6
Le diverse forme di ictus cerebrale
Emorragia cerebrale
sangue
Nettamente più rara dell’infarto ischemico come causa
di un ictus è l’emorragia cerebrale. Si parla di emorragia
cerebrale quando un vaso sanguigno cerebrale si rompe
con fuoruscita di sangue nel cervello. Ne consegue un
danno locale alla sostanza cerebrale. All’origine di
un’emorragia cerebrale ci sono soprattutto modificazioni
arteriosclerotiche dei vasi sanguigni, diverse malattie del
sangue, terapie con medicamenti anticoagulanti, tumori
o lesioni craniche.
Emorragia cerebrale:
emorragia nel tessuto cerebrale con conseguente danno
Emorragia subaracnoidea
Anche un’emorragia subaracnoidea può essere causa di
un ictus cerebrale. In questo caso un vaso sanguigno che
porta al cervello si spezza e il sangue fuoriesce nello spazio riempito di liquido cerebrospinale compreso tra la
meninge intermedia (chiamata aracnoide) e quella interna
(pia madre), ma non nel cervello stesso. La causa più frequente di emorragie nello spazio subaracnoideo sono delle
dilata­­zioni a forma di sacco delle pareti arteriose, i cosiddetti aneurismi.
I c u t s
10%
Emorragie
cerebrali
sangue
Emorragia subaracnoidea:
emorragia tra la meninge
intermedia (aracnoide) e
quella interna
c e r e b r a l e
85%
Infarti cerebrali
Ischemici
5%
Emorragie
subaracnoidee
Rottura di un aneurisma,
causa più frequente di
un’emorragia subaracnoidea
7
Conoscere e prevenire i rischi
Ecco una buona notizia: contrariamente a quel che spesso
si pensa, l’ictus cerebrale non è una sventura di cui siamo
indifesi in balìa. Si sa che circa metà degli ictus si potrebbero evitare conducendo una vita sana. Chi vuol proteggersi dall’ictus cerebrale deve perciò conoscere i fattori di
rischio. Con adeguati cambiamenti del compor­tamento e
dello stile di vita o con una cura medica, la maggior parte
di essi si possono eliminare o per lo meno vi si può esercitare un influsso favorevole. Ci sono però anche dei fattori
su cui non possiamo influire.
Depositi arteriosclerotici (violetti) restringono il lume di un
vaso sanguigno e costituiscono la base delle trombosi e
delle embolie
I due fattori di rischio su cui non si può influire
Età
Teoricamente chiunque può subire un ictus cerebrale, dal
lattante alla persona molto anziana, perché non si tratta
di una vera e propria «malattia dell’età». È invece vero che
la probabilità di ictus aumenta nettamente coll’età, in
dipendenza del processo d’invecchiamento dei vasi san­guigni e del crescente pericolo di disturbi dell’irrorazione
sanguigna che esso comporta. Purtroppo, contro il tras­
correre degli anni non c’è una «fonte di giovinezza». Però,
con uno stile di vita sano possiamo fare in modo che i vasi
sanguigni e l’organismo restino giovani e in forma il più a
lungo possibile.
Predisposizione ereditaria
Anche sulla predisposizione ereditaria non si può influire.
Generalmente è presente quando diversi parenti con­san­
guinei hanno subito un ictus cerebrale o un infarto cardiaco, specie se è successo prima dei 65 anni nelle donne
e prima dei 55 anni negli uomini. Per le persone con una
predisposizione ereditaria è particolarmente importante
aver cura di uno stile di vita sano ed evitare tutti i fattori
su cui si può influire.
8
Conoscere e prevenire i rischi
I dieci fattori di rischio più importanti
su cui si può influire
Il motivo della maggior parte dei disturbi dell’irrorazione
sanguigna si chiama arteriosclerosi (detta anche aterosclerosi). Questo processo subdolo, di cui non ci si
accorge, si protrae per anni e decenni. Favoriti da diversi
fattori, sullo e nello strato interno di cellule appiattite delle
arterie (endotelio) si formano dei depositi di sostanze
grasse. Concrescendo, cellule del sangue, di tessuto connettivo e muscolari li trasformano in cosiddette «placche»
che restringono il lume dei vasi sanguigni e ostacolano la
circolazione. Se in uno di questi restringimenti («stenosi»)
si fissa un coagulo di sangue l’irrorazione sanguigna a
valle si blocca totalmente, con minacciose conseguenze:
un ictus cerebrale se si tratta di un’arteria cerebrale, un
infarto cardiaco se è occlusa una coronaria. È anche possibile che le placche si lacerino e un coagulo di sangue si
formi sul posto, con le stesse gravi ripercussioni.
Nell’insorgenza dell’arteriosclerosi hanno importanza
i fattori descritti nelle pagine che seguono. Con un com­
portamento adeguato possiamo esercitare su di essi un
influsso favorevole o almeno ridurli in parte.
Endotelio (rivestimento di
cellule a uno strato)
Cellule
muscolari lisce
Arteria normale senza depositi
arteriosclerotici
Sostanze grasse
accumulate
Arteriosclerosi incipiente con
accumulo di sostanze grasse
che possono trasformarsi in
placche
Placche
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9
Conoscere e prevenire i rischi
Ipertensione arteriosa
Si parla di ipertensione quando, con ripetute misurazioni,
il valore superiore (sistolico) della pressione arteriosa è
di 140 mm Hg o più e/o quello inferiore (diastolico) è di
90 mm Hg o più (mm Hg = millimetri della colonnina di
mercurio). L’ipertensione è il fattore di rischio più impor­
tante per l’ictus cerebrale. Se il flusso sanguigno esercita
continuamente un’elevata pressione sulle pareti delle arterie esse si induriscono e si ispessiscono. Sostanze grasse
vi si depositano e l’arteriosclerosi avanza. Inoltre può
succedere che lo strato interno delle arterie (endotelio)
subisca delle lesioni, oppure che una parete vasale lesa
si laceri per effetto della pressione, con conseguente
emorragia.
Cosa si può fare:
È importante misurare la pressione arteriosa una volta
all’anno per poter scoprire un’eventuale ipertensione:
infatti, di questa malattia non ci si accorge. Le gestanti
e le donne che prendono la «pillola» contraccettiva
devono farsi misurare la pressione regolarmente.
Se si constata un’ipertensione di lieve entità, talora la
si può già normalizzare eliminando il sovrappeso. Anche
ridurre il consumo del sale a meno di 6 g/giorno contribuisce alla diminuzione della pressione del sangue. In
cucina, come condimento preferisca le erbe aromatiche
e le spezie al sale e ai mix di spezie salate. Eviti gli
alimenti ad alto contenuto di sale, come gli snack, le
salsicce, i piatti pronti e le conserve.
Anche un’attività fisica regolare e momenti di distensione hanno un influsso positivo sulla pressione
sanguigna.
Però in alcuni casi questi cambiamenti dello stile di vita
non bastano. Allora, per riportare la pressione a valori
normali occorre l’ assunzione regolare di un medicamento antiipertensivo.
10
Conoscere e prevenire i rischi
Diabete (soprattutto diabete mellito di tipo II)
Il diabete mellito è dovuto a mancanza o a un disturbo
dell’utilizzazione dell’ormone insulina, necessario affinché
uno zucchero (il glucosio) possa passare dal sangue alle
cellule dell’organismo. In un certo senso, l’insulina è la
chiave che permette al glucosio l’accesso alla cellula. In
caso di mancanza di insulina il tasso sanguigno del glucosio («glicemia») sale (diabete di tipo I). Anche i disturbi
dell’utilizzazione dell’insulina, a lungo andare, provocano
lesioni dei vasi sanguigni e disturbi del metabolismo dei
grassi. Questo diabete di tipo II o «diabete dell’anziano»
può già colpire persone di mezza età; a rischio sono
soprattutto quelle in sovrappeso.
Cosa si può fare:
Per prevenire o curare il diabete di tipo II il medico
consiglierà di modificare l’alimentazione, tenere sotto
controllo (se necessario ridurre) il peso e svolgere regolarmente attività fisica. In certi casi sono necessari dei
medicamenti.
Fibrillazione atriale
La fibrillazione atriale è un’aritmia frequente che comporta
un elevato rischio di ictus cerebrale. Ne sono colpite soprattutto le persone anziane. La fibrillazione atriale si fa
sentire per lo più sotto forma di tachicardia, palpitazioni e
polso irregolare. I disturbi possono manifestarsi occasionalmente o costantemente. Alcuni pazienti non hanno disturbi, ragion per cui il problema rimane nascosto molto a
lungo.
Nella fibrillazione atriale, gli atri del cuore non battono più
in modo naturale, ma battono troppo velocemente, in
modo irregolare e non coordinato. Il flusso sanguigno viene
pertanto molto rallentato, ragion per cui il sangue può
addensarsi e formare un coagulo. Se il coagulo, partendo
dall’atrio del cuore, raggiunge il cervello e rimane bloccato
in un vaso, l’afflusso di sangue si blocca provocando un
ictus cerebrale. Oltre alla fibrillazione atriale anche una
11
Conoscere e prevenire i rischi
malattia vascolare preesistente (cardiopatia coronarica),
un’insufficienza cardiaca o un diabete comportano un più
elevato rischio di ictus cerebrale.
Cosa si può fare:
La misura più efficace per ridurre il rischio di ictus cerebrale in presenza di fibrillazione atriale è costituita
dall’anticoagulazione. Sono disponibili diversi medicamenti efficaci in questo senso. Se le è stata diagnosticata una fibrillazione atriale, una malattia vascolare o un
diabete, le consigliamo di escludere il più possibile i fattori di rischio e di seguire attentamente il trattamento
suggerito dal medico.
Sindrome dell’apnea nel sonno
La sindrome dell’apnea nel sonno, che riguarda soprattutto le persone che russano molto, causa parecchie interruzioni della respirazione durante il sonno con diminuzione
dell’assorbimento di ossigeno. Un sonno normale e ristoratore diventa quindi impossibile. Come effetto collaterale
c’è un aumento della pressione arteriosa e del rischio di
malattie vascolari.
Cosa si può fare:
La sindrome dell’apnea nel sonno si può accertare con
apposite attrezzature in centri di medicina del sonno
e curare, di notte, con speciali apparecchi respiratori.
Fumo
Oltre ad aumentare il rischio di cancro, fumare causa dei
danni notevoli anche ai vasi sanguigni. Le sostanze nocive
assorbite col fumo riducono l’apporto di ossigeno agli
organi ed alle pareti vasali; queste ultime si induriscono
e il loro lume si restringe, favorendo l’arteriosclerosi e la
formazione di coaguli di sangue e aumentando la pressione arteriosa.
12
Conoscere e prevenire i rischi
Cosa si può fare:
C‘è una sola misura efficace: smettere di fumare! La
disassuefazione dal fumo, per la quale a richiesta troverà
aiuto e sostegno da varie parti (alla fine dell’opuscolo
indichiamo degli indirizzi utili), ha un aspetto molto inte­
ressante: trascorsi da tre a cinque anni senza fumare
(a seconda di quanto fumava in precedenza) il suo
rischio di ictus cerebrale può ridursi di nuovo al livello
di quello dei non fumatori!
Sovrappeso
Il sovrappeso affatica la circolazione e aumenta la pressione arteriosa. Già diminuendo di peso, generalmente le
persone in sovrappeso riescono ad abbassare nettamente
la pressione. Inoltre si ha un influsso positivo sulle lipidemie e si previene il diabete (soprattutto il diabete mellito
di tipo II).
Sono in sovrappeso ?
L’unità di misura più usata è l’indice di massa corporea
(Body Mass Index, BMI), che si calcola come segue:
peso in chili diviso per la statura in metri al quadrato.
Esempio: statura 1,68 m, peso 83 kg dà un BMI di 29,
perché 83 : (1,68 x 1,68) = 29
BMI da 20 a 25: peso normale
BMI oltre 25, fino a 30: sovrappeso
BMI superiore a 30: obesità (adiposità)
Non è importante solo il peso, bensì anche la ripartizione
dei grassi nel corpo: le cellule di tessuto adiposo superflue
nella regione addominale (forma a mela) comportano
un rischio maggiore di quelle localizzate sulle anche o le
cosce (forma a pera). Deve dunque controllare regolarmente la circonferenza addominale, che non dovrebbe
superare 102 cm negli uomini e 88 cm nelle donne.
13
Conoscere e prevenire i rischi
Cosa si può fare:
Chi vuol diminuire di peso e poi mantenere il peso più
basso raggiunto deve puntare sulla combinazione
«apporto calorico ridotto – attività fisica regolare»
Ridurre l’apporto calorico significa passare gradualmente a un’alimentazione variata, a contenuto ridotto
di grassi, che prende ad esempio la piramide alimentare
(vedi pagina 15). Le diete rapide radicali fanno diminuire
il peso a beve scadenza, ma quasi mai danno un risultato durevole.
Iperlipidemie
Un tasso sanguigno troppo elevato dei lipidi (iperlipidemia / ipercolesterolemia) assume grande importanza
nell’insorgenza dell’arteriosclerosi. Il colesterolo è una
sostanza che partecipa alla produzione di certi ormoni e
degli acidi biliari ed è un costituente delle pareti cellulari.
Consumando alimenti di origine animale si assume una
certa quantità di colesterolo, però la parte di gran lunga
maggiore l’organismo la produce da sé, nel fegato e nel
tratto digerente. Sfavorevole è soprattutto un tasso elevato del «cattivo» colesterolo LDL e dei trigliceridi (grassi
neutri), perché essi si depositano nei vasi sanguigni e
favoriscono in misura determinante il processo arteriosclerotico. Il «buon» colesterolo HDL, invece, ha un effetto
protettivo sui vasi sanguigni.
Cosa si può fare:
Domandi al medico se i suoi tassi del colesterolo o dei
trigliceridi superiori al normale. A partire dai 40 anni è
consigliabile farli controllare almeno ogni cinque anni;
alle persone con un rischio più elevato si consiglia di
determinarle prima e più spesso.
Alle persone che oltre all’iperlipidemia non presentano
altri disturbi si consiglia di modificare lo stile di vita. Uno
stile di vita sano contempla un’alimentazione equilibrata,
con un ridotto apporto di grassi e preferendo il consumo
14
Grazie alla Sua donazione la Fondazione Svizzera di Cardiologia può
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sostenere i ricercatori in Svizzera affinché acquisiscano nuove conoscenze
sulle cause delle cardiopatie.
dare il suo supporto a progetti di ricerca per sviluppare nuovi metodi
d’esame e di trattamento.
consigliare le persone colpite e i loro familiari e mette a loro disposizione
opuscoli informativi sulla patologia, sul trattamento e sulla prevenzione
informare la popolazione sulla prevenzione efficace delle malattie cardiovascolari e dell’ictus cerebrale e la motiva ad adottare uno stile di vita sano
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di Cardiologia
Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale
La Fondazione Svizzera
di Cardiologia è
certificata dalla ZEWO
dal 1989.
Conoscere e prevenire i rischi
La piramide alimentare svizzera illustra la composizione di un‘alimentazione
equilibrata
L’alimentazione sana ha il sapore delle vacanze!
Nelle persone che vivono nell’area del Mediterraneo le malattie cardiovascolari sono
nettamente meno frequenti che da noi e nelle popolazioni che vivono più a nord. La
spiegazione più importante di questa differenza è data dall’alimentazione mediterranea. Ne costituisce la base il passaggio da abbondanza di grassi, carne, sale e cibi
dolci a un’alimentazione ricca di fibre con molta frutta, insalata, verdura e prodotti a
base di cereali integrali. Dare la pre­ferenza agli acidi grassi insaturi (contenuti per
esempio nell‘olio di colza e d‘oliva) invece di quelli saturi (contenuti negli alimenti di
origine animale), ogni tanto pesce da pesca sostenibile e tutti i giorni un bicchiere
di vino rosso sono altre caratteristiche di questa cucina particolarmente sana per i
vasi sanguigni e oltretutto molto saporita.
15
Conoscere e prevenire i rischi
di acidi grassi insaturi (p.es. olio di colza e d’oliva) agli
acidi grassi saturi negli alimenti di origine animale (salsicce, carne, burro, panna). Anche una regolare attività
fisica e, per chi fuma, la disassuefazione dal fumo agiscono positivamente sui lipidi ematici.
Ai pazienti affetti da malattie cardiovascolari o con un
elevato rischio di tali malattie il medico consiglierà un
medicamento che riduca i lipidi ematici, qualora i valori
non si normalizzino nonostante la modifica dello stile
di vita.
Alcool
Più di due bicchieri di vino o due bottigliette di birra o un
bicchierino di superalcolico al giorno (per le donne la
metà) hanno un effetto sfavorevole sulla pressione arteriosa. Inoltre l‘alcool apporta molte calorie e quindi contribuisce al sovrappeso. Anche il vino rosso va bevuto solo
in piccola quantità, altrimenti le sue proprietà positive
si trasformano presto in svantaggi.
Cosa si può fare:
Le donne dovrebbero limitarsi a 20 grammi d’alcool al
giorno (corrispondenti a 2 dl di vino o 5 dl di birra) al
massimo, gli uomini a 30 grammi (3 dl di vino o 7 dl di
birra).
Sedentarietà
È dimostrato che un‘attività fisica regolare aiuta a diminuire il rischio di ictus cerebrale, malattia coronarica, diabete
mellito di tipo II, cancro del colon ed osteoporosi. Il cuore e
la circolazione restano in forma e tutto il metabolismo
viene attivato.
16
Conoscere e prevenire i rischi
Cosa si può fare:
Almeno 2 ore e mezza di attività fisica di media intensità
alla settimana (realizzabile anche in porzioni di 10 minuti
di alta intensità) ha effetti favorevoli sulla salute. Il modo
più semplice di arrivarci è di integrarlo nella vita quotidiana, per esempio andando a fare la spesa o recandosi
al lavoro (almeno per un certo tratto) a piedi o in bicicletta, salendo le scale invece di usare la scala mobile o
l’ascensore. Anche il giardinaggio e i lavori domestici
contribuiscono ad una miglior forma fisica.
Stress
Lo stress si manifesta sotto forma di maggior attitudine
all’azione dell’organismo, aumenta la pressione arteriosa
e la frequenza cardiaca. Oggi sappiamo con certezza che
le situazioni di stress, come insoddisfazione sul lavoro,
limitazioni della libertà personale e altre difficoltà sociali,
costituiscono di per sé un fattore di rischio per le malattie
vascolari e favoriscono altri fattori di rischio già menzionati quali il fumo, l’ipertensione e il sovrappeso.
Cosa si può fare:
Anzitutto rifletta a quello che le pesa di più. Poi cerchi
di rimediarvi riesaminando a fondo il suo stile di vita,
inserendo di proposito delle pause di distensione nella
sua vita di tutti i giorni e cercando di aumentare i contatti e la conversazione con le persone con cui si sente
a proprio agio. Inoltre cerchi una compensazione alla
routine quotidiana con l‘attività fisica o con lo sport.
Utili per eliminare lo stress possono essere anche dei
metodi di rilassamento come lo yoga, il training autogeno, miglio­rare la tecnica della respirazione o un rilassamento muscolare progressivo.
17
Segni premonitori di un ictus cerebrale
imminente
È raro che un ictus cerebrale arrivi come un fulmine a ciel
sereno. Molti ictus sono preceduti da segni premonitori,
costituiti da «mini-ictus» chiamati attacchi ischemici transitori, abbreviato a livello internazionale in «TIA» (attacchi
passeggeri di carente irrorazione sangui­gna). La causa
di questi segni premonitori è un particolare disturbo
circo­latorio dovuto alla presenza di un coagulo di sangue
in una arteria cerebrale che riduce temporaneamente
l’apporto di sangue e viene poi trascinato via dalla corrente sanguigna o si disgrega spontaneamente. Anche
l’occlusione di un piccolissimo vaso sanguigno può provocare un TIA.
Gli attacchi ischemici transitori possono manifestarsi
con i seguenti sintomi, che scompaiono dopo pochi minuti
e che sovente gli interessati prendono troppo poco sul
serio:
• fugace disturbo della sensibilità o paralisi di un braccio,
di una mano o di una gamba
• disturbo passeggero della parola
• disturbo passeggero della vista (come veder doppio o non
più vederci del tutto da un occhio per un momento)
• improvvisa vertigine rotatoria
Se constata dei sintomi di questo genere su se stesso o
in una persona che le è vicina vada senza indugio dal
medico o in un ospedale. Ora c‘è ancora la probabilità
di prevenire un ictus cerebrale! Nella maggior parte dei
casi un accertamento d‘urgenza permette di porre una
diagnosi, di trovare la/le causa/e, di prendere tempestivamente dei provvedimenti preventivi e di decidere se è
necessario il ricovero in ospedale.
18
Esami in presenza di segni premonitori
Dopo un «TIA» il medico accerterà anzitutto quali fattori di
rischio ci sono e, con esami di laboratorio, cercherà eventuali malattie concomitanti o disturbi metabolici (come per
esempio il diabete).
Una tomografia per risonanza magnetica (MRI) o una
tomografia assiale computerizzata (TAC), unitamente
all‘interrogazione mirata del paziente, chiarisce se la dia­
gnosi di TIA è giusta. A seconda del caso si possono poi
fare ulteriori esami destinati a valutare lo stato dei vasi
sanguigni e la circolazione, come pure ad evidenziare
eventuali disfunzioni cerebrali e cardiache. Menzioniamo
ad esempio la sono­grafia Doppler dei vasi sanguigni del
collo e del cervello, l‘angiografia MRI e l‘angiografia TAC
(esami non invasivi per visualizzare le arterie del collo e
del cervello), l’ecocardiografia (esame del cuore con gli
ultrasuoni) o l’elettrocardiogramma (ECG), compreso
l‘ECG di 24 ore.
Tomografia
In base alla causa del TIA si inizia una terapia per prevenire
l’ictus cerebrale. In caso di fibrillazione atriale, di certe
malattie delle valvole cardiache o di altre malattie rare il
medico prescriverà dei medicamenti che agiscono sulla
coagulazione del sangue (anticoagulanti). Agli altri pazienti
si somministrano generalmente dei farmaci che inibiscono
l‘aggregazione delle piastrine del sangue (antiaggreganti),
come p.es. l‘acido acetilsalicilico (Aspirina®) o il clopidogrel.
In molti pazienti possono essere utili i medicamenti ipolipidemizzanti.
In determinati casi, come misura preventiva è opportuno
liberare chirurgicamente da depositi di grasso e di sali di
calcio la parete interna stenosata di una carotide (arteria
del collo che porta al cervello). Questo intervento, chiamato endoarteriectomia della carotide, è eseguito da
chirurghi dei vasi sanguigni o da neurochirurghi. Come
alternativa entra in considerazione anche una dilatazione
col palloncino.
19
Sintomi dell’ictus cerebrale
Se malgrado le precauzioni citate o senza alcun segno premonitore si verifica un ictus cerebrale il quadro clinico non
è uniforme. Cioè: non tutti gli ictus si manifestano allo
stesso modo. Tipici sono uno o più dei sintomi seguenti:
Paralisi
Paralisi improvvisa, disturbi della sensibilità o debolezza,
per lo più soltanto a un lato del corpo (volto, braccio o
gamba)
Disturbi della vista
Cecità improvvisa (spesso solo un occhio) o visione doppia
Anomalie del linguaggio
Anomalie del linguaggio e difficoltà di capire quanto viene
detto
Vertigine
Forte vertigine con incapacità di camminare
Mal di testa
Mal di testa improvviso, insolito, fortissimo
In presenza di questi sintomi è necessario il ricovero
immediato in ospedale, anche se le persone colpite non
percepiscono i loro sintomi e non valutano corret­tamente
la situazione.
Se si manifestasse uno di questi sintomi, chiami subito
il numero d’emergenza 144 e richieda il ricovero in un
ospedale con uno Stroke Center o una Stroke Unit, quindi
specializzato nel trattamento di pazienti colpiti da ictus
cerebrale.
20
Modo di comportarsi in caso di emergenza
Un ictus cerebrale è un’emergenza che mette la vita in
pericolo. Ogni minuto conta! Per praticare certe terapie,
come la trombolisi (dissoluzione di un coagulo mediante
un‘infusione di medicamento e/o cateteri) in caso di ictus
cerebrale ischemico, c’è solo uno spazio di tempo molto
limitato. Perciò è prezioso ogni minuto guadagnato
nell’arrivare all’ospedale.
Se i pazienti che hanno subito un ictus cerebrale vengono
portati all’ospedale entro poche ore dall’inizio dei sintomi
(quanto più presto, tanto meglio!) ci sono le massime
probabilità che possano esserne dimessi senza danni
permanenti o menomazioni.
App «Emergenze HELP»
Per sapere cosa fare in
caso di emergenza: l’App
gratuita «Emergenze HELP»
presenta le misure di salva­
taggio da adottare in caso di
emergenza cardiovascolare
e di ictus cerebrale e aiuta a
metterle in atto e a rinfrescare
regolarmente le conoscenze.
Scarichi l’App «Emergenze
HELP» sul suo smartphone!
www.helpbyswissheart.ch/app
Il modo giusto di comportarsi
La regola fondamentale in caso di ictus cerebrale è: mantenere la calma ma agire rapidamente e con decisione!
• Chiami subito il numero d’emergenza 144 (all’estero
il numero locale).
• Al telefono comunichi l’indirizzo dove intervenire, il
nome e cognome e l’età del paziente.
• Adagi il paziente sul dorso con il busto piano.
• Slacci gli indumenti che stringono, la cravatta o il
reggiseno.
• Se è notte illumini l’appartamento, la tromba delle
scale e la porta di casa. Preghi un vicino di far strada
ai soccorritori.
• Resti con il paziente e lo tranquillizzi.
144
In caso di ictus cerebrale richieda il ricovero nel
più vicino ospedale specializzato in ictus cerebrale
dotato di Stroke Center o Stroke Unit.
21
Esami e terapie nell’ictus cerebrale
Esami accurati
La terapia immediata ha lo scopo di risolvere una situazione
che mette direttamente a repentaglio la vita del paziente
e sostenere funzioni vitali come la circolazione e la respirazione. Anzitutto il medico effettua un esame clinico neurologico per confermare il sospetto di ictus cerebrale
escludendo altre cause. In base ad una serie di esami quali
misurazione della pressione arteriosa, controllo della
coagulazione del sangue, della glicemia e delle lipidemie si
prepara poi la terapia medicamentosa.
Con moderne tecniche di rappresentazione per immagini
come la tomografia computerizzata e la tomografia per
risonanza magnetica si accerta inoltre se si tratta di un
infarto cerebrale ischemico, dovuto a occlusione di un
vaso sanguigno cerebrale da parte di un coagulo di sangue,
oppure di un’emorragia cerebrale. Solo se è esclusa
un‘emorragia cerebrale si può iniziare la terapia mirata.
Grandi progressi nella terapia
Da alcuni anni, per la terapia dell’ictus cerebrale abbiamo
a disposizione un metodo promettente: la trombolisi endovenosa (trombo = coagulo di sangue; lisi = disgregazione)
mediante infusione della sostanza rt-PA. Le probabilità del
paziente di ristabilirsi completamente e senza menoma­
zione permanente sono nettamente maggiori, ma soltanto
se si interviene molto rapidamente, cioè entro poche ore
dall’inizio dei sintomi. Per disgregare rapidamente il
coagulo di sangue, nella trombolisi il medicamento si può
anche somministrare direttamente in immediata prossimità dello stesso, con un catetere, ed eventualmente aspirarlo («trombolisi endoarteriosa»). Inoltre in caso di grandi
infarti si usa sempre più spesso il cosiddetto stentretriever,
strumento che permette di asportare meccanicamente
grossi coaguli di sangue.
Attualmente si fanno pure delle ricerche approfondite per
realizzare dei medicamenti (neuroprotettori) capaci di frenare i processi nocivi nel tessuto nervoso.
22
Esami e terapie nell’ictus cerebrale
Nell‘ictus cerebrale raramente è necessario un intervento
chirurgico d‘urgenza. Generalmente lo diventa solo in caso
di grande emorragia oppure di infarto cerebrale molto
esteso con tumefazione cerebrale, se sono associati ad un
aumento della pressione intracranica.
Per prevenire ulteriori disturbi dell’irrorazione sanguigna
o un secondo ictus generalmente si somministrano al
paziente dei medicamenti anticoagulanti, destinati ad
impedire la formazione di altri grumi di sangue.
Stroke Centers e Stroke Units
Gli ospedali con Stroke Center o Stroke Unit dispongono
di personale con una formazione speciale (Stroke Teams)
e le attrezzature tecniche necessarie per la diagnosi
immediata e l’inizio della terapia adatta in caso di ictus
cerebrale. Inoltre, in questi ospedali si iniziano precocemente le misure di riabilitazione come fisioterapia, logo­
pedia o ergoterapia. Studi in materia dimostrano che
gli Stroke Centers e le Stroke Units, per quanto riguarda
mortalità, autonomia dei pazienti dopo l’ictus e durata
dell’ospedalizzazione, ottengono risultati nettamente
migliori degli ospedali che non ne dispongono.
Un elenco degli ospedali specializzati nel trattamento
dei pazienti con ictus cerebrale dotati di Stroke Center
o Stroke Unit in Svizzera è disponibile sul sito
www.ictuscerebrale.ch.
23
Esami e terapie nell’ictus cerebrale
Migliori possibilità di sopravvivenza
Le statistiche mostrano che un quarto delle vittime di
ictus cerebrale muore, circa un terzo rimane disabile e
solo due pazienti su cinque si riprendono completamente.
Evitando di perdere tempo, le possibilità dei pazienti di
uscire dall’ospedale senza danni permanenti aumentano
significativamente.
Con i metodi terapeutici moderni le prospettive di ritornare
a vivere senza menomazioni sono aumentate. Ma non c’è
nessuna garanzia. Perciò chi vuol risparmiarsi sofferenze e
menomazioni dovrebbe ridurre il rischio di ictus cerebrale
con una prevenzione attiva. La ricetta è:
Prevenire i rischi,
riconoscere i sintomi,
in caso di emergenza agire nel modo giusto e
rapidamente!
24
Vivere d o p o l ’ i c t u s c e r e b r a l e
Già nella fase acuta della malattia si mettono in atto delle
misure per prevenire un ulteriore Ictus (prevenzione
secondaria). Si cercano e si eliminano i fattori di rischio.
Un’ipertensione prima ignorata, un’ierlipidemia, un diabete
e la fibrillazione atriale si possono curare in modo mirato.
Inoltre al paziente vengono somministrati dei medicamenti
che aiutano ad impedire un nuovo ictus. Con lo stesso
intento, cioè ridurre i fattori di rischio, gli si consiglia anche
di cambiare lo stile di vita.
Dopo la fase critica incomincia la riabilitazione: i pazienti
imparano a ricuperare le funzioni perse. Secondo i casi di
tratta di reimparare a respirare, parlare, mangiare, bere,
riposare, dormire, fare i propri bisogni, muoversi, provvedere all’igiene personale, vestirsi e svestirsi, comunicare
ed affrontare e vincere la paura, il dolore e l’afflizione.
È un impegno gravoso sia per i famigliari e gli amici che
per i medici e altri operatori del settore sanitario, come
infermieri, fisioterapisti, ergoterapisti, logopedisti e psico­
terapeuti. Infatti un ictus cerebrale cambia anche il mondo
affettivo del paziente e non di rado può causare depres­
sioni.
La riabilitazione può durare dei mesi o anche degli anni.
Però la forza di volontà e la perseveranza nell’esercitarsi
sono sempre paganti!
Nell‘opuscolo della Fondazione Svizzera di Cardiologia
«Vivere dopo l‘ictus cerebrale» (utilizzare il talloncino
d‘ordinazione a metà di questo opuscolo) gli interessati
apprendono come può svolgersi il ritorno alla vita di tutti
i giorni, quali specialisti li accompagnano e quali mezzi
ausiliari sono disponibili. Ampie informazioni sulle possibilità di consulenza e di sostegno incoraggiano ad affrontare
attivamente il periodo della vita successivo all‘ictus
cerebrale.
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I ndirizzi utili
Le seguenti organizzazioni possono esserle d’aiuto
in singoli settori nella prevenzione dell’ictus cerebrale:
Disassuefazione dal fumo
Associazione Svizzera per la prevenzione del tabagismo
Haslerstrasse 30, 3008 Berna
Tel. 031 599 10 20
Linea stop tabacco 0848 000 181
[email protected]
Siti Internet con informazioni e programmi per la disassuefazione:
www.at-schweiz.ch
www.stop-tabac.ch
www.vivere-senza-fumare.ch
Alimentazione
Società Svizzera di Nutrizione SSN
Schwarztorstrasse 87, Casella postale 8333, 3001 Berna
Tel. 031 385 00 00
www.sge-ssn.ch / [email protected]
Diabete
Associazione Ticinese per i Diabetici
Via Motto di Mornera 4, 6500 Bellinzona
Tel. 091 826 26 78
www.diabeteticino.ch / [email protected]
Attività fisica
Pro Senectute Svizzera
Lavaterstrasse 60, Casella postale, 8027 Zurigo
Tel. 044 283 89 89
www.prosenectute.ch / [email protected]
Siti Internet con informazioni e programmi per l‘attività fisica:
www.zurichpercorsovita.ch
www.allezhop.ch
www.schweizmobil.ch
Problemi d’alcool
AA Alcolisti Anonimi Regione della Svizzera Italiana
CP 1633, 6501 Bellinzona
Tel. 0848 848 846
www.aasri.org
INGRADO Servizi per le dipendenze
Via Trevano 6, casella postale 4044, 6904 Lugano
Tel. 091 922 60 06
www.ingrado.ch / [email protected]
Dipendenze Svizzera
Av. Louis-Ruchonnet 14, 1001 Lausanne
Tel. 021 321 29 11
www.dipendenzesvizzera.ch / [email protected]
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La Fondazione Svizzera di Cardiologia: con impegno
contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale
Questo opuscolo le è offerto dalla Fondazione Svizzera di
Cardiologia. Essa ha lo scopo di informare le persone sane
e i pazienti in merito alla prevenzione, all’individuazione
precoce e alla terapia delle malattie cardiovascolari.
In quanto malattia del sistema circolatorio, l’ictus cere­
brale ha essenzialmente le stesse cause e fattori di rischio
della malattia coronarica. Perciò anche l’ictus cerebrale
fa parte delle malattie di cui la Fondazione Svizzera di
Cardiologia si occupa nell’ambito della sua attività informativa. Inoltre, sia nel contesto delle cardiopatie che in
quello dell’ictus cerebrale, essa sostiene con notevoli
contributi degli importanti progetti di ricerca scientifica.
Per svolgere questi compiti occorrono ogni anno consi­
derevoli somme di denaro. Con un’offerta lei ci aiuta a
proseguire la nostra attività al servizio dei pazienti che
soffrono di malattie cardiovascolari e di tutta la popola­
zione. La ringraziamo sentitamente in anticipo del suo
sostegno.
Fondazione Svizzera
di Cardiologia
Con impegno contro le cardiopatie e l’ictus cerebrale
Fondazione Svizzera di Cardiologia
Casella postale 368
3000 Berna 14
Telefono 031 388 80 80
Telefax 031 388 80 88
[email protected]
www.swissheart.ch
www.ictuscerebrale.ch
Consulenza al telefono del cuore 0848 443 278 da parte dei
nostri medici specialisti (in tedesco: ogni mercoledì dalle 17 alle 19,
in francese: ogni martedì dalle 17 alle 19)
Risposta scritta alle sue domande nella nostra consultazione su
www.swissheart.ch/consultazione o per lettera
Ringraziamo la Società Cerebrovascolare Svizzera (SCS) per la consulenza specialistica.
Società Cerebrovascolare Svizzera (SCS)
neurovasc.ch
© Fondazione Svizzera di Cardiologia, giugno 2016
Conto per offerte CP 69-65432-3
IBAN CH80 0900 0000 6906 5432 3