L`alimentazione è importante per i nostri capelli!

TRICOLOGIA
di Tamara Rosso Duva
L’alimentazione
è importante
per i nostri capelli!
I capelli, insieme alla pelle e alle unghie,
sono i primi a lanciare i segnali che nel
nostro organismo qualcosa non sta
funzionando perfettamente. Si tratta di
messaggi che il nostro corpo cerca di
comunicarci, ma dei quali non sempre
riusciamo ad essere coscienti, perché
abbiamo perso la capacità di rimanere
in ascolto e di osservare i cambiamenti che interessano la nostra pelle e non
solo. Affinché i capelli possano mantenersi in salute, è necessario seguire una
dieta che sia ricca di vitamine del gruppo
B, di ferå∑ro e di zinco. È fondamentale consumare alimenti ricchi di proteine,
perché proprio da queste ultime i capelli
sono maggiormente composti, oltre che
incrementare il consumo di verdura e
frutta, ad esempio aggiungendo un frutto alla colazione e allo spuntino, in modo
da assicurarsi un apporto vitaminico
maggiore.
L’alimentazione che seguiamo può influenzare drasticamente l’aspetto dei
nostri capelli. Se ci troviamo ad avere i
capelli improvvisamente secchi è possibile che, oltre ad un problema di disidratazione, vi siano degli squilibri nella
nostra alimentazione. In caso di capelli aridi, si raccomanda il
consumo di frutta secca e semi oleaginosi, ricchi di vitamine, proteine e acidi
grassi benefici per i capelli.
Il problema dei capelli grassi può essere
attenuato grazie all’assunzione di alimenti ricchi di zinco e di vitamina B6.
Tra gli alimenti ricchi di zinco vi è il miglio,
che viene raccomandato per favorire la
crescita dei capelli, oltre che in caso di
capelli grassi.
I capelli soffrono in particolare per la
carenza di vitamine del gruppo B. Se si
nota uno stallo nella loro normale crescita, bisognerebbe provare a riconsiderare la propria alimentazione da questo
punto di vista, arricchendola ad esempio
con alimenti ricchi sia di tali vitamine che
di proteine, come lo possono essere i
legumi (fagioli, ceci e lenticchie in particolare).
Il desiderio di avere dei capelli sani e splendenti, al di là
dei messaggi pubblicitari, è legato all’esigenza di sentirsi
bene con sé stessi e con la propria immagine riflessa
nello specchio, oltre che all’esigenza di prendersi cura
della propria salute. I capelli infatti, ne sono lo specchio,
anche se non tutti ne sono al corrente.
L’assunzione di vitamine del gruppo B è
ancora più importante in caso di stress
e di cali del livello di energia, in quanto i
capelli potranno subire delle conseguenze negative causate da uno stato di benessere piuttosto scarso, che potrebbe
essere in grado di provocare un loro precoce assottigliamento.
Quando i capelli diventano via via più
sottili, questo potrebbe essere il segnale
attraverso cui l’organismo cerca di comunicarvi in maniera visibile che una carenza
di ferro si trova in corso. I livelli di ferro nel
sangue potrebbero essere inferiori rispetto alla norma.
Per verificare la situazione è sufficiente
eseguire un esame del sangue. Per arricchire la propria alimentazione di ferro è
possibile ricorrere ad alimenti che ne contengono in buona quantità, come spinaci,
broccoli, legumi, melassa, quinoa, semi di
zucca.
Il nostro modo di mangiare influisce anche
nella maggior parte dei disturbi cutanei del
cuoio capelluto. La dermatite seborroica
è una delle patologie cutanee più diffuse.
In pratica questo tipo di dermatite viene
determinata da una iper produzione di
sebo da parte delle ghiandole sebacee,
probabilmente dietro sollecitazione di un
lievito che viene “ospitato” a livello cutaneo, la Malassezia. Tuttavia, il meccanismo che produca questo squilibrio non è
affatto chiaro, come non si sa se il lievito
incriminato si “attivi” prima della malattia,
di fatto scatenando l’infiammazione, oppure se intervenga successivamente. In
ogni caso, una cosa che è stata rilevata
è il legame tra alimentazione e dermatite
seborroica. Proprio perché stimolata da
un lievito, questa patologia cutanea peggiora quando la nostra dieta è ricca di prodotti da forno (lievitati, appunto), come il
pane, le specialità dolciarie, la pizza eccetera. Anche il consumo di latte e latticini,
così come di tutti i dolci, è associata allo
sviluppo della dermatite seborroica,
probabilmente perché questa reazione
infiammatoria è un sintomo di allergie
o intolleranze alimentari (ad esempio
quella al lattosio), e di resistenza insulinica. Di conseguenza, per trovare sollievo al disturbo e ridurre la formazione
di crosticine pruriginose e di forfora,
dobbiamo necessariamente eliminare,
almeno per un po’, i cibi “nocivi”. La dieta tipo della persona affetta da
dermatite dovrà perciò puntare su alimenti a basso indice glicemico tra cui:
Frutta e verdura Cibi proteici
Cereali integrali
Tutti i pasti dovranno includere una
fonte proteica animale magra, tra cui
pesce, uova e carne (meglio se bianca)
cucinata in modo leggero, o vegetale
(i legumi), associate a carboidrati integrali tra cui pane, pasta e riso. Importante bere molta acqua.
Una scorretta alimentazione è in grado di indurre peggioramenti significativi del quadro clinico anche per quanto
riguarda la psoriasi, quindi è importate
che chi è affetto da questa patologia
segua una corretto regime dietetico
per prevenire peggioramenti della malattia, per non interferire con alcuni farmaci utilizzati per la terapia e per non
indurre patologie spesso associate
(come diabete o disturbi cardiovascolari). Ad esempio, il consumo regolare
di alcol e superalcolici è certamente
collegato ad un netto peggioramento
della psoriasi con aumento dell’estensione della malattia e dei sintomi correlati quali prurito, bruciore, dolore e aumento delle squame. Altri alimenti da
evitare sono quelli ad alto contenuto di
acido arachidonico (perché ha un’attività pro infiammatoria sull’organismo),
quali i salumi e le carni rosse, uova, burro e panna.
Inoltre, tutti gli alimenti ad alto contenuto di proteine e grassi animali sono
alla base di aumento di intensità ed
estensione delle chiazze psoriasi: quindi insaccati, margarina, fritture, sale,
formaggi stagionati, latte e derivati e
zucchero andrebbero fortemente limitati. Stesso discorso per caffè e cioccolata, in quanto sempre per via della
loro attività pro-infiammatoria. Tenuto
conto che ogni malato di psoriasi reagisce in modo diverso e può sviluppare un’ipersensibilità verso un alimento
piuttosto che un altro, si consiglia a chi
è affetto da questa patologia di bere
molta acqua in modo da contrastare la
secchezza della pelle e di privilegiare il
consumo di: •
•
•
•
•
fibre, presenti in cereali integrali e
legumi;
fermenti lattici (yogurt);
frutta;
verdura; va incrementato il consumo di verdure amare quali cicoria,
radicchio, zucca amara, crescione,
soia, barbabietola, cetrioli, tarassaco, bietole e di verdure contenenti
beta-carotene come carote e pomodori;
pesce; l’effetto benefico di questo
alimento è dato dal suo alto contenuto di Omega 3 e di acidi grassi
a catena lunga, non saturi. Il loro
effetto protettivo nei confronti
dell’aterosclerosi è conosciuto da
tempo, e più recentemente sono
stati impiegati anche nelle malattie
reumatiche e nella psoriasi come
inibitori dell’infiammazione grazie
alla loro funzione di antagonisti
dell’acido arachidonico, che gioca
un ruolo importante nella genesi e
nel mantenimento del processo infiammatorio.
Non tutta la verdura e la frutta, però,
sono indicate: melanzane, pomodori
crudi, peperoni e peperoncino crudi e
cotti, alimenti particolarmente speziati, patate e cachi sono da evitare. Per
contrastare la psoriasi è necessario
che nella dieta ci siano tutte le vitamine che riparano e proteggono la pelle
come le vitamine del gruppo B, le vitamine A, C, ed E.
“Noi siamo quello che mangiamo”.
Questa massima del filosofo Feuerbach, proprio pone l’accento sull’importanza di considerare che tutto ciò
che l’essere umano ingerisce è di primaria importanza, costituendo il carburante che consente lo sviluppo e la
propulsione di quella che è la macchina del corpo non disgiunta, beninteso,
da quella che è la mente.