Emozioni e Cibo
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Emozioni e Cibo
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Emozioni e Cibo
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indice
editoriale
Dalle Grave .................................................. 5
perdere peso con gusto:
manuale scientifico e “gustoso”
per allenare la mente al
controllo salutare del peso......... 6
calendario corsi 2011 ...................... 11
corso base di formazione
sul trattamento dei disturbi
dell’alimentazione
Iarrera ........................................................ 12
bacheca ................................................. 13
farmaci come fattori di rischio
modificabili dell’aumento di peso
El Ghoch, Dalle Grave ................................ 14
potenziale ruolo
dei social network e disturbi
dell’alimentazione
Iarrera ........................................................ 16
la dismorfia muscolare:
un enigma per il DSM V.
Dove si colloca?
Fossataro, Rosi, Sartirana .......................... 18
le complicanze mediche
sono più frequenti e gravi
nelle adolescenti colpite
da anoressia nervosa
Dalle Grave ................................................ 23
disturbi dell’alimentazione e del
peso: impariamo a conoscerli
Iarrera ........................................................ 24
non più la solita “bellezza”
Faillaci ........................................................ 25
le nuove linee guida americane
per una sana alimentazione
Edizione 2010
Pasqualoni, Manganotti.............................. 26
Attività dell’aidap ............................. 29
notizie dalle uol ............................... 30
Newsletter della Associazione Italiana
Disturbi dell’Alimentazione e del Peso (AIDAP)
Via Sansovino, 16 - 37138 Verona - Tel. (045) 8103915
Fax (045) 8102884 - E-mail: [email protected]
Sito web: www.aidap.org
Emozioni e cibo
Periodico quadrimestrale dell’Associazione AIDAP
Iscrizione Tribunale di Verona n. 1377-data 28/08/99
DIRETTORE RESPONSABILE: Mauro Cappelletti
SOCI ONORARI AIDAP: Ms. Jane Brody, Prof. David
Garner, Prof. Francesca Brambilla, Ms. Dacia Maraini,
Prof. Michele Carruba, Ms. Maria Teresa Ruta, Prof.
Arthur Crisp, Dr. Johan Vanderlinden, Prof. Christopher
Fairburn, Prof. James Look, Prof. Stephen Wonderlich,
Prof. Anthony Fabricatore, Dr. Zafra Cooper
CONSIGLIERI: Banderali Arianna (Vicepresidente AIDAP),
Cappelletti Mauro (Segretario AIDAP), Dalle Grave Riccardo (Presidente AIDAP), Camporese Lucia, Cecchini Lucia,
Pasqualoni Elettra, Sartirana Massimiliano
PROGETTO GRAFICO: Positive Press
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PERDERE PESO CON GUSTO
Emozioni e Cibo
100 ricette AIDAP per perdere e mantenere il peso
R. Dalle Grave, E. Pasqualoni
MANUALE SCIENTIFICO E “GUSTOSO”
PER ALLENARE LA MENTE
AL CONTROLLO SALUTARE DEL PESO
“Perdere peso con gusto” è un libro rivolto alle persone con problemi di sovrappeso o obesità che intendono perdere peso seguendo un programma scientifico
di modificazione dello stile di vita e sono interessati
ad includere nella loro alimentazione quotidiana piatti a contenuto calorico controllato, poveri di grassi,
semplici, veloci, gustosi, adatti a tutta la famiglia ma
anche ideali per inviti speciali.
Il libro è anche rivolto a tutti coloro che, pur non necessitando di una perdita di peso, desiderano imparare delle ricette gustose ma “leggere” e ai professionisti della nutrizione (medici e dietisti) che attraverso
l’utilizzo delle ricette contenute possono aiutare i loro
pazienti a seguire un regime alimentare più variato
ma caloricamente controllato.
ISBN-88-8429-055-4 - Positive Press
Verona (2011) - 208 pagine - Euro 24,00
Positive Press • Via Sansovino 16, 37138 Verona • Tel. 045 8103932 • Fax 045 8102884 • E-mail: [email protected]
Per la consultazione del catalogo completo visitate il sito sito: www.positivepress.net
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 Socio AIDAP ordinario
 Sostenitore AIDAP non professionista
 Sostenitore AIDAP professionista
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Emozioni e Cibo
editoriale
a cura di Riccardo Dalle Grave, Presidente Aidap
Cari lettori e soci AIDAP,
anche quest’anno la nostra società scientifica ha
pianificato numerose e interessanti iniziative che
spero apprezzerete.
In maggio sarà pubblicato da Positive Press il libro
di Erik Stice “Progetto Corpo: Promozione dell’accettazione del corpo e prevenzione dei disturbi
dell’alimentazione”. Il libro riporta il manuale
dell’intervento che, per la prima volta nel campo
della prevenzione dei disturbi dell’alimentazione,
si è dimostrato efficace nel determinare una reale
riduzione, rispetto ai controlli, del rischio d’insorgenza di disturbi dell’alimentazione, durante il
periodo di tre anni di follow-up. Per apprendere
come usare questo innovativo programma di prevenzione basato sulla dissonanza cognitiva Erik
Stice è stato invitato dall’AIDAP a presentare un
workshop di una giornata il 4 novembre a Verona.
Considero questa iniziativa estremamente importante per l’AIDAP che si è posta tra i suoi obiettivi
primari, fin dalla sua costituzione, la promozione
di programmi di prevenzione dei disturbi dell’alimentazione basati sull’evidenza scientifica.
Un altro volume appena pubblicato, molto richiesto dai nostri pazienti, è “Perdere peso con gusto”.
Il libro affianca a un manuale aggiornato di gestione dell’obesità basato sulla modificazione dello stile di vita, 100 ricette dietetiche gustose ideate
e testate dalle dietiste dell’AIDAP di Verona.
Una nuova iniziativa dell’AIDAP è Emozioni e
Cibo online (www.emozioniecibo.it). Nel sito si
possono leggere online tutti i numeri di Emozioni e Cibo, di Journal Observer e gli abstract degli
ultimi articoli scientifici peer review sui disturbi
dell’alimentazione e obesità. Inoltre, sono riportate le news della nostra associazione, gli articoli in
press di Emozioni e Cibo ed è possibile scaricare
in formato pdf tramite password il materiale dei
nostri corsi di formazione.
In questo numero di Emozioni e Cibo sono presentati tre articoli scientifici. Nel primo Fossataro e
coll. fanno un revisione aggiornata della dismorfia
muscolare, un disturbo caratterizzato dalla ricerca
incessante di un corpo più robusto e muscoloso su
cui esistono ancora molte controversie. Nel secondo Marwan El Ghoch e coll. fanno una revisione
delle principali categorie di farmaci che si associano a un aumento di peso corporeo e suggeriscono
alcune strategie per aiutare i pazienti a gestire questo problema. Infine, nel terzo articolo Pasqualoni e coll. fanno una descrizione e commentano le
2010 Dietary Guidelines for Americans.
Concludo dando il mio più caloroso benvenuto
alle tre nuove Unità Locali Operative aperte a Modena dalla Dr.ssa Bagnato, a Monza dalla Dr.ssa
Galimberti e ad Adrano in provincia di Catania
dal Dr. Iarrera.
Buona lettura.
non siete un associato aidap e volete ricevere a casa
la rivista “Emozioni e Cibo”?
Abbonatevi* compilando il modulo a pag. 39
Per informazioni contattare via e-mail: [email protected] o tel. 045 8103915
* L’abbonamento alla sola rivista non comprende i benefici riservati ai soci AIDAP
Riccardo Dalle Grave
Presidente AIDAP
Abbonamenti
2011
6
Emozioni e Cibo
aidap informa…
perdere peso con gusto: manuale
scientifico e “gustoso” per allenare
la mente al controllo salutare del peso
Il giorno 18 marzo 2011 alle ore 12:00 all’Hotel
San Marco a Verona si è tenuta la conferenza
stampa per la presentazione del libro “Perdere
peso con gusto. 100 ricette AIDAP per perdere
e mantenere il peso” (Dalle Grave, Pasqualoni,
Ed. Positive Press 2011).
Di seguito è riportato il comunicato stampa che
è stato inviato a tutte le maggiori testate giornalistiche e la trascrizione di alcuni parti della conferenza tenuta dai due autori e che è possibile
riascoltare in versione integrale sul sito AIDAP:
www.aidap.org.
COMUNICATO STAMPA
Può sembrare paradossale ma nonostante il grado di malnutrizione esistente sul pianeta l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) considera l’obesità uno dei principali problemi di
salute pubblica nel mondo. Basta guardare i dati
epidemiologici mondiali e nazionali per renderci
conto di come l’obesità sia diventata un’epidemia globale. In Italia, ad esempio, secondo l’ultima indagine multiscopo dell’Istat gli adulti obesi
sono 4,7 milioni, il 9% in più rispetto all’indagine effettuata nel 1999-2000. Ma cosa rende difficile avere un controllo salutare del peso?
Secondo il Dott. Riccardo Dalle Grave, presidente di AIDAP (Associazione Italiana Disturbi
dell’Alimentazione e del Peso), un programma
di perdita e di mantenimento del peso perduto non dovrebbe basarsi esclusivamente su un
approccio dietetico prescrittivo, ma dovrebbe
anche aiutare l’individuo a lavorare sui processi
mentali che ostacolano la perdita e il mantenimento del peso.
Nasce con tale ambizione un nuovo manuale
di auto-aiuto “Perdere peso con gusto. 100
ricette AIDAP per perdere e mantenere il
peso” (Dalle Grave, Pasqualoni, Ed. Positive
Press 2011) rivolto alle persone con problemi
di sovrappeso o obesità che intendono perdere peso seguendo un programma scientifico di
modificazione dello stile di vita.
Il programma di perdita di peso illustrato in
questo libro è composto da quattro passi preceduti da una fase di preparazione finalizzata a valutare le indicazioni e le motivazioni alla perdita
di peso. I primi tre passi sono stati ideati per
raggiungere la perdita di peso attraverso la modificazione dell’alimentazione, dell’attività fisica
Emozioni e Cibo
e superando i più comuni ostacoli alla perdita
di peso, il quarto per affrontare gli ostacoli al
mantenimento del peso. Ogni passo introduce
specifiche procedure e strategie della terapia cognitivo comportamentale per acquisire le abilità
necessarie per controllare il peso a lungo termine. Altro aspetto innovativo del manuale è la
presenza di 100 ricette che aiutano il paziente
a includere nella sua alimentazione quotidiana
piatti a contenuto calorico controllato, poveri di
grassi, semplici, veloci, gustosi, adatti a tutta la
famiglia ma anche ideali per inviti speciali. Nel
testo vengono indicati per ciascun piatto gli ingredienti, la modalità di preparazione, i valori
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nutrizionali per porzione (apporto di calorie,
carboidrati, proteine e grassi) ma anche la difficoltà di preparazione, il tempo di esecuzione
ed il costo.
Il libro è anche rivolto a tutti coloro che, pur
non necessitando di una perdita di peso, desiderano imparare delle ricette gustose ma “leggere” e ai professionisti della nutrizione (medici
e dietisti) che attraverso l’uso del manuale in
forma di auto-aiuto guidato possono aiutare i
loro pazienti a seguire un programma scientifico di modificazione dello stile di vita con un
regime alimentare più variato ma caloricamente
controllato.
CONFERENZA STAMPA
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Per ridurre la densità
energetica e aumentare
il volume dei piatti, avete
usato frutta e verdura
o anche addensanti?
Pasqualoni. Principalmente l’aumento del volume è stato fatto attraverso la verdura. C’è un capitolo inerente alle zuppe, in quanto sapete che la
presenza di un aumento della quantità di acqua
all’interno dell’alimento aiuta ad abbassare la densità energetica e favorisce il senso di sazietà… Per
il resto abbiamo usato esclusivamente alimenti a
disposizione, verdura in primis o frutta per quanto
riguarda la parte relativa ai dessert ai dolci. Dessert
e dolci con contenuto calorico controllato sono
stati introdotti anche per aiutare i pazienti nelle
occasioni sociali, perché molto spesso quando in-
vitano ospiti non sanno mai bene come orientare il
menu pur dovendo rimanere dentro un certo controllo calorico.
Dalle Grave. Ecco due cose sulla volumetria…
c’è tutta un’area di ricerca che è stata portata avanti da Barbara Rolls, una ricercatrice che si occupa
dell’adesione alla dieta, che ci ha spinto a lavorare
sulla densità energetica perché, a parità di calorie
introdotte, minore è la densità energetica maggiore è l’adesione alla dieta e alla perdita di peso. Il
nostro tentativo è stato di usare delle ricette con
alimenti disponibili e che siano gradevoli e diano
molto volume…
Lavorare sulla densità energetica e sulla palatabilità
è un’area che dovrebbe abbracciare un po’ tutta l’industria alimentare.
8
2
Emozioni e Cibo
Qual’è il valore aggiunto
del libro “Perdere peso
con gusto”?
Pasqualoni. Ci sono altri libri di ricette, anche di
ricette dietetiche, in giro perché tutto il mercato a
riguardo si è molto sviluppato negli ultimi anni. I
valori aggiunti di questo libro sono due: uno, l’inserimento di queste ricette in un programma scientifico per la perdita di peso; l’altro, che non è da
sottovalutare, è la spiegazione che i pazienti ricevono dalla lettura del libro su come queste ricette
dietetiche possano essere inserite nel momento in
cui seguono un determinato schema dietetico. Molti libri hanno le ricette dietetiche con anche scritto
il livello calorico, il problema è che il paziente poi
non sa come usarle, mentre in questo testo, oltre
alle ricette, è spiegato nel dettaglio come utilizzare le
ricette e inserirle in un programma dietetico a contenuto calorico controllato che può essere un menù
da 1500 o 1200 in base a quello che è l’esigenza del
paziente per la perdita di peso. Ed è proprio nell’abbinamento tra il programma scientifico cognitivo
comportamentale e l’uso delle ricette che c’è il punto di forza di questo testo… e non ce ne sono altri
in Italia con questa caratteristica.
3
Possono essere efficaci
le gelatine agar-agar,
nella dieta, per aumentare
il senso di sazietà?
Elettra Pasqualoni, Riccardo Dalle Grave
Pasqualoni. In realtà le gelatine possono aumentare il senso di sazietà poi però bisognerebbe fare
una valutazione sull’accettabilità del paziente e
questo non è stato fatto per cui è un grosso punto
di domanda. Forse bisognerebbe fare uno studio
che preveda in maniera sistematica l’uso di questi
prodotti con un gruppo di controllo e vedere qual è
il grado di accettabilità del paziente, perché, come
sapete, il risultato in termini di perdita di peso è
legato all’aderenza. Se il prodotto, nello specifico
l’agar-agar, non è accettato dal paziente, l’aderenza
si riduce e quindi l’esito in termini di perdita di
peso diminuisce. Quindi pur essendo un prodotto
che per le sue caratteristiche potrebbe essere potenzialmente efficace in realtà non ci permette di
raggiungere questo obiettivo e forse uno studio a
riguardo potrebbe chiarirci questo dubbio.
4
Le ricette sono state
pensate solo per un uso
personale o anche per le
occasioni speciali (cene
con amici, ecc.)?
Pasqualoni. Ogni ricetta riporta non solo la composizione in termini di apporto calorico, proteine,
carboidrati e grassi ma anche altri tre aspetti: il costo, la difficoltà di esecuzione e il tempo richiesto.
è stata fatta questa analisi anche per dare al paziente o a colui che utilizza queste ricette delle indicazioni su quanto richiedono come tempo, qual è il
costo che hanno sul budget familiare. Da questo
ne deriva il fatto che alcune ricette semplici possono essere utilizzate nell’alimentazione quotidiana,
altre con un livello di difficoltà maggiore e/o con
un costo superiore forse sono da riservare per le
occasioni più speciali con qualche invitato. Quindi
abbiamo cercato di spaziare in entrambe le aree.
5
L’alimentazione di un
paziente obeso è
monotona. Come lo si può
abituare a cibi sani che
hanno gusti diversi da
quelli a cui è abituato?
Dalle Grave. È una domanda molto complessa,
perché la scelta alimentare è solo in parte determinata dall’individuo. La nostra alimentazione è
Emozioni e Cibo
9
cioè come creare una protezione ambientale partendo da come fare la spesa e da cosa accumulare
a casa.
Sull’aspetto della varietà e della monotonia ci sono
anche qui controversie nella terapia dell’obesità.
Quanto più è varia l’alimentazione tanto più è
stimolante… cioè si ha più fame… Ad esempio,
quando si mangia a un buffet si introducono più
calorie rispetto a quando al ristorante ci viene servito il cibo. Perché? Perché al buffet siamo esposti
a cibi molti vari.
Vetrina espositiva
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influenzata dalla cultura in cui viviamo. Noi mangiamo diversamente dai cinesi, dagli indiani e il
marketing alimentare influenza le nostre scelte. Noi
pensiamo di scegliere autonomamente, ma trenta
o quaranta anni fa la spesa che facevano al supermercato era completamente diversa da quella che
facciamo ora.
Per quanto riguarda la monotonia, è un altro aspetto
rilevante nella ricerca e anche nella gestione dell’obesità perché uno dei problemi associati all’obesità è che oggi c’è un’eccessiva disponibilità di cibo
molto palatabile. Se andate in un supermercato non
so quanti cibi palatabili e ricchi di grasso ci siano.
L’altro problema è che non usiamo pianificare. Le
nostre mamme facevano la lista della spesa e la lista settimanale di quello che dovevamo mangiare.
Oggi andiamo al supermercato o al centro commerciale e prendiamo quello che vediamo. Nella scelta
siamo influenzati non solo dalla qualità ma da altri fattori: colore o scritta particolari o messaggio
espresso… Un altro problema è che accumuliamo
molto cibo a casa per cui siamo sempre fortemente
esposti a questi cibi palatabili. Quindi la strategia
non è solo educare il nostro paziente a mangiare
in modo diverso, ma anche aiutarlo a farlo. Tutta
la prima parte del libro tratta i principi cognitivo
comportamentali per difendersi dall’ambiente e
Consigliate di dare
“Perdere peso con gusto”
anche al paziente oppure
di estrarre dal libro solo
le ricette?
Dalle Grave. Dipende, se un terapeuta usa un
modello cognitivo comportamentale questo può
essere il manuale da dare al paziente perché molte
procedure, tipo il diario alimentare, le tecniche di
controllo degli stimoli, affrontare gli ostacoli alla
perdita di peso e al mantenimento sono riportate qui e il terapeuta può consigliare al paziente di
leggere alcune parti del manuale. Si chiama anche
biblioterapia o lettura guidata.
7
Per poter comprendere
la parte tecnica del libro
il paziente deve avere un
bagaglio culturale molto
ampio?
Dalle Grave. Anch’io pensavo che modelli basati sulla modificazione degli stili di vita di tipo
cognitivo comportamentale richiedessero un certo livello culturale. Poi abbiamo visto cose un po’
paradossali, nel senso che addirittura le persone
troppo colte, sono quelle che rispondono meno,
si impegnano meno, sono scettiche e hanno un atteggiamento riluttante a seguire quei consigli che
a volte sembrano banali… mentre le persone che
hanno, tra virgolette, meno cultura sono più attente e seguono bene il programma.
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Emozioni e Cibo
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Come si può capire se
il programma funzionerà
sul singolo paziente?
Dalle Grave. Le persone con problemi di peso
sono eterogenee, per cui un certo programma può
andare bene per alcune persone e non per altre. Il
problema è che non abbiamo predittori, cioè non
sappiamo quando vediamo il paziente se risponderà al trattamento. Il consiglio è di portare avanti il
programma e poi vedere chi ha successo o no. La
perdita di peso nella prime quattro settimane predice il risultato. Quindi aiutare la persona a iniziare bene il programma è fondamentale. Il manuale
può essere uno strumento in più per iniziare bene.
p o sitive press
Una buona relazione
terapeutica è un
predittore di successo?
Dalle Grave. Si sa che una relazione terapeutica
buona è un predittore di successo, però c’è un’altra
variabile, se il paziente ha successo si sviluppa una
buona relazione, ma se il paziente non migliora è
molto difficile che mantenga una buona relazione
per cui… statisticamente dividere se il successo sia
dovuto al miglioramento della relazione oppure se
il successo ha anche influenzato positivamente la
relazione è difficile, io penso che sia un fenomeno
bidirezionale.
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Emozioni e Cibo
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FIRST CERTIFICATE OF PROFESSIONAL
TRAINING IN EATING DISORDERS
AND OBESITY
Corso annuale teorico-pratico nel trattamento
dei disturbi dell’alimentazione e dell’obesità
14a edizione - Verona, maggio 2011 - marzo 2012
È stata attivata una convenzione con UBI BANCO DI BRESCIA che consente di rateizzare l’intero
importo dovuto tramite un finanziamento a tasso zero.
Il finanziamento potrà essere accordato a seguito di una veloce istruttoria.
Per le modalità operative si prega di contattare direttamente la segreteria organizzativa
di Positive Press 045 8103932 - [email protected] - www.positivepress.net
2011 calendario corsi e aggiornamenti
aprile
Second certificate of Professional
Training in Eating Disorders
and Obesity
Corso avanzato di formazione sul trattamento
dei disturbi dell’alimentazione e l’obesità. VERONA
maggio
FIRST CERTIFICATE OF PROFESSIONAL
TRAINING IN EATING DISORDERS
AND OBESITY
Corso annuale teorico-pratico nel trattamento dei
disturbi dell’alimentazione e dell’obesità
14a edizione - maggio 2011 - marzo 2012, VERONA
Prerequisito per l’apertura
di una sede AIDAP
giugno
CBT disturbi dell’alimentazione:
nuove procedure cognitivo
comportamentali per affrontare
il disturbo Dell’alimentazione
nei soggetti non sottopeso
3 giugno 2011, VERONA
BUSINESS MEETING (Dedicato agli operatori dei centri AIDAP)
4 giugno 2011, VERONA
novembre
THE BODY PROJECT: PROMOTING BODY
ACCEPTANCE AND PREVENTING EATING
DISORDERS FACILITATOR GUIDE
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4 novembre 2011, Hotel San Marco, VERONA
Segreteria organizzativa Positive Press - Gloria Carli - Tel. 045 8103915 - E-mail: [email protected]
Per maggiori informazioni sui corsi in programma è possibile visitare i siti: www.positivepress.net e www.aidap.org
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Emozioni e Cibo
eventi in Sicilia
a cura di Francesco Iarrera, Aidap Oliveri (ME)
Corso base di formazione sul trattamento
dei disturbi dell’alimentazione
Oliveri (ME), 21-22 gennaio e il 15-16 febbraio 2011
Resoconto dell’evento
Massimiliano Sartirana, AIDAP Verona
La terapia cognitivo comportamentale (CT) dei disturbi dell’alimentazione, secondo le linee guida,
è il miglior trattamento disponibile per la cura di
queste patologie, in continua crescita, spesso non
adeguatamente trattate, soprattutto nella nostra
regione. La formazione di équipe multidisciplinari
non eclettiche, i cui componenti seguano la medesima teoria, è indispensabile per offrire il miglior
approccio terapeutico ai pazienti.
Dietro queste premesse, si è tenuto presso la UOL
di Oliveri (ME), il primo corso base sulla CBT.
Il corso ha coinvolto professionisti (dietisti, psicologi e medici) provenienti da tutta la Sicilia e si è
articolato in quattro giornate: il 21-22 gennaio e il
15-16 febbraio.
Docenti del corso sono stati il Dott. Dalle Grave
(presidente AIDAP), Dott. Sartirana (UOL Verona),
Dott. Faillaci (Uol Trapani) e il Dott. Iarrera (Uol
Oliveri).
Durante le quattro giornate formative, i partecipanti hanno alternato lezioni teoriche a quelle
pratiche, in cui si è potuto sperimentare mediante
simulazioni e role paying le tecniche e le strategie
apprese.
Durante la prima giornata il Dott. Dalle Grave ha
ampiamente trattato i temi relativi alla definizione,
classificazione, quadro clinico, prognosi fino ad
addentrarsi nella spiegazione di uno dei momenti
più significativi e problematici dell’intero percorso terapeutico: la fase di ingaggio. Inutile dire che
quest’ultima parte è stata particolarmente apprezzata dal pubblico presente, visto che raramente altri protocolli di terapia forniscono tali e tante tecniche per portare un paziente a decidere di iniziare
un trattamento impegnandosi attivamente in esso.
Il secondo giorno, il Dott. Sartirana, ha condotto
il proprio intervento concentrandosi sulle quattro fasi della CBT, sottolineando con grande enfasi l’importanza della fase uno in cui è basilare
“iniziare bene” interrompendo il più rapidamente
possibile i comportamenti di controllo del peso disfunzionali e gli eventuali episodi bulimici e meccanismi di compenso. Altrettanta importanza è
stata data alla fase tre, che ha consentito ai corsisti
di imparare le tecniche utili ad affrontare il nucleo
psicopatologico dei disturbi dell’alimentazione.
Al Dott. Faillaci è toccato il difficile compito di
fornire le adeguate informazioni relative ai moduli
aggiuntivi della CBT, con una trattazione essenziale ma efficace, vista la naturale “avversione” verso
temi prettamente psicologici da parte di medici e
dietisti. La parte delle esercitazioni pratiche è stata
Emozioni e Cibo
svolta dal Dott. Iarrera e ha visto i partecipanti diventare “terapeuti”, sottoponendosi a simulazioni,
role playing e partecipando attivamente alla risoluzione di casi clinici, tratti da pazienti reali. In questo incontro, i partecipanti, hanno potuto toccare
con mano le reali difficoltà incontrate durante il
trattamento di un paziente con disturbo dell’alimentazione, ottenendo sufficienti spunti per rivedere alcune tecniche esposte in modo teorico.
Il corso è stato apprezzato da tutti i partecipanti,
particolarmente attratti dalla scoperta di una nuova forma di terapia, basata sulle migliori evidenze
scientifiche, in grado di coinvolgere e rassicurare sia il paziente che il terapeuta, vista la natura
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manualizzata della terapia stessa. Considerando
che quasi tutti i partecipanti erano professionisti,
alcuni dei quali impegnati da anni nella cura dei
pazienti con disturbi dell’alimentazione, il fatto
che tutti si siano orientati a modificare il proprio
originario approccio al disturbo, dimostra quanto oggi si possa e si debba fare per disseminare la
CBT, in modo da migliorare ed elevare gli standard
terapeutici offerti a pazienti affetti da queste patologie. Essere in possesso di una terapia efficace può
fare la differenza fra guarigione o cronicizzazione
del disturbo, con tutto ciò che ne può derivare in
termini di impatto fisico, psicologico, sociale e lavorativo per le nostre pazienti.
la bacheca…
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Society 17th Annual Meeting
Edinburgh, Scotland - 22-24 settembre 2011
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14
Emozioni e Cibo
articolo scientifico
a cura di Marwan El Ghoch (nella foto) e Riccardo Dalle Grave
Unità di Riabilitazione Nutrizionale, Casa di Cura Villa Garda (VR)
Farmaci come fattori di rischio modificabili
dell’aumento di peso
I farmaci che hanno un ruolo nell’aumento di peso
non sono spesso considerati nella lista dei fattori di
rischio per lo sviluppo o l’aggravamento dell’obesità. In genere, i farmaci implicati nell’aumento di
peso minano gli sforzi di una persona atti a modificare il suo stile di vita, rendendo più difficile seguire linee guida alimentari salutari e adottare uno
stile di vita attivo. Alcune di questi farmaci agiscono a livello ipotalamico alterando il senso di fame
e di sazietà, attraverso meccanismi non completamente noti. Altri sembrano modificare la quantità
e il tipo di cibo che una persona sceglie, ma nella
maggior parte dei casi il meccanismo che favorisce
l’incremento ponderale non è ancora completamente chiarito. L’interazione farmaci-assunzione di
cibo è affrontata di rado nella letteratura medica ed
è poco conosciuta.1
Scopi di questo articolo sono passare in rassegna
le principali categorie di farmaci che si associano
a un aumento di peso corporeo e suggerire alcune strategie per aiutare i pazienti a gestire questo
problema.
Farmaci per il diabete di tipo 2
L’insulina, spesso prescritta nei pazienti con diabete di tipo 2 che non controllano la glicemia con
la modificazione dello stile di vita e i farmaci antidiabetici orali, aumenta il senso di fame e favorisce
l’incremento ponderale. Più stretto è il controllo
glicemico raggiunto con l’insulina e maggior è il
suo effetto sull’appetito. Altri farmaci usati nel diabete di tipo 2 associati a un aumento di peso sono
le sulfaniluree, che aumentano l’appetito stimolan-
do la secrezione di insulina, e i glitazoni che stimolano l’adipogenesi, incoraggiando la divisione e la
differenziazione delle cellule adipose.2 In pratica si
può verificare un effetto combinato di un aumento
dell’appetito e un aumento del numero delle cellule adipose per accumulare l’energia introdotta in
eccesso.3
Farmaci antipertensivi
I diuretici tiazidici, i calcio antagonisti, i betabloccanti, e gli alfa-bloccanti adrenergici possono
favorire l’aumento di peso aumentando in generale
l’appetito.4 Maggiore è l’effetto centrale dei farmaci
antipertensivi maggiore è l’effetto sull’aumento di
peso.
I beta-bloccanti, inoltre, possono provocare l’aumento di peso attraverso altri tre meccanismi aggiuntivi:3 (1) riducono la risposta cardiaca all’esercizio fisico e di conseguenza, i pazienti consumano
meno calorie durante l’attività fisica; (2) aumentando il senso di stanchezza portano i pazienti a muoversi meno; (3) fanno selezionare ai pazienti cibi
meno salutari e ricchi di calorie come conseguenza
del loro effetto negativo sul tono dell’umore.
Fortunatamente, altri farmaci per trattare l’ipertensione, come gli ACE-inibitori e i sartani, sembrano
aver un effetto neutro sul peso e perciò possono
essere usati in modo preferenziale nei pazienti con
obesità o ad alto rischio di aumentare di peso. Il
loro impiego può, inoltre, far ridurre il dosaggio
dei farmaci antipertensivi che favoriscono l’aumento di peso.3
Emozioni e Cibo
Farmaci Antistaminici
Farmaci che bloccano i recettori H1 o attivano i recettori H3 aumentano il senso di fame riducendo
l’attività centrale della leptina.5 Spesso gli antistaminici sono presenti nei preparati dei farmaci da banco
e il paziente dovrebbe essere educato a riconoscerli.
Farmaci corticosteroidei
I corticosteroidi possono aumentare l’appetito favorendo la captazione del glucosio.1 Inoltre, hanno
un’azione sfavorevole sulla composizione corporea promuovendo l’aumento della massa grassa e
la riduzione della massa magra che, riducendo il
dispendio energetico, predispongono il paziente a
un aumento di peso aggiuntivo.1
Il sesso femminile è influenzato negativamente dagli steroidi, come dimostra la mensile fluttuazione
dei livelli ormonali nelle donne in età fertile. Durante la fase luteale premestruale, le donne assumono in media 270 kcal in più al giorno rispetto
alla fase pre-ovulatoria.6 Un sbilanciamento degli
ormoni sessuali determinato da farmaci (es. contraccettivi ormonali, agenti che promuovono la
fertilità, farmaci che prevengono la recidiva del
cancro alla prostata o alla mammella) possono aumentare l’appetito e favorire l’incremento di peso.3
Farmaci Antiepilettici
È noto da molti anni che i farmaci usati per trattare l’epilessia aumentano l’appetito. Alcuni farmaci
anticonvulsivanti più recenti possono invece avere
l’effetto opposto: stabilizzare o addirittura sopprimere l’appetito.3
Farmaci psicoattivi
Qualsiasi farmaco che alteri i livelli di serotonina
o dopamina a livello centrale sembra influenzare
negativamente i centri ipotalamici della fame e sazietà. I risultati sono la stimolazione dell’appetito e
l’incapacità di raggiungere la sazietà con un apporto
normocalorico e, di conseguenza, è molto frequen-
15
te osservare un aumento di peso nei pazienti che
usano in modo prolungato queste classi di farmaci.3
È stato, inoltre, osservato che i pazienti con malattie psichiatriche sono più a rischio di sviluppare la
sindrome metabolica7 e hanno un’aspettativa di vita
ridotta di circa 25 anni attribuita per la metà degli
anni a malattie croniche associate all’obesità (es. diabete, malattie cardiovascolari e cancro).8 L’effetto di
stimolazione dell’appetito degli antipsicotici atipici
ha sollevato molta attenzione negli ultimi anni, in
particolare sul loro uso nei bambini e adolescenti.
Le indicazioni pediatriche di questi farmaci sono la
cura della schizofrenia (età 13-17 anni), del disturbo bipolare (età 10-17 anni) e l’irritabilità nell’autismo (età 5-16 anni). L’aumento di peso nei bambini
e negli adolescenti è di grande preoccupazione perché, oltre a influenzare la crescita in un modo non
ancora completamente noto, aumenta il rischio di
avere una condizione di obesità in età adulta.
Suggerimenti clinici
Tre sono le strategie cliniche generali per affrontare
il problema dei farmaci che favoriscono l’aumento
di peso. La prima è prescrivere, se possibile, farmaci che non hanno oppure hanno un effetto limitato
nell’alterare i meccanismi di fame e sazietà e nel favorire l’aumento di peso. Ad esempio per il diabete
la metformina e gli incretino-mimetici, per la depressione l’agomelatina o la duloxetina. La seconda,
quando la prescrizione di un farmaco che favorisce
l’incremento ponderale è inevitabile, è informare il
paziente sulla possibilità di questo effetto collaterale
e aiutarlo ad adottare strategie di modificazione dello
stile di vita per prevenire l’incremento ponderale. La
nostra esperienza clinica e vari studi, indicano che
un intervento di modificazione dello stile di vita basato sulla teoria e terapia cognitivo comportamentale, può essere efficace nell’aiutare a perdere peso nei
pazienti con disturbi psichiatrici trattati con antipsicotici atipici9 o con diabete di tipo 210 trattati con
farmaci che favoriscono l’aumento di peso.
Infine, è auspicabile che la ricerca farmacologica,
visto che l’eccesso di peso colpisce circa il 40-50%
della popolazione occidentale, aumenti gli sforzi
per trovare farmaci efficaci che abbiano un effetto
neutro sul peso corporeo.
16
Emozioni e Cibo
Tabella 1. Esempi di farmaci che
non favoriscono l’aumento di peso
e patologie trattate
Farmaco
Patologia
Metformina
Incretino mimetici
Diabete
ACE Inibitori
Sartani
Ipertensione arteriosa
Duloxetina
Agomelatina
Depressione
Topiramato
Epilessia
Aripiprazolo
Psicosi
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sapevate che
a cura di Francesco Iarrera, Aidap Oliveri (ME)
Potenziale ruolo dei social
network e disturbi dell’alimentazione
Il possibile effetto dei social network nell’aumentare
il rischio di sviluppo dei disturbi dell’alimentazione
è stato indagato da uno studio condotto dall’università di Haifa da Y. Latzer, R. Katz e Z. Spivak. Lo
scopo dello studio si prefigge di individuare nuovi fattori di rischio socio culturali per lo sviluppo
dei disturbi dell’alimentazione, in modo da poter
identificare dei programmi di prevenzione sempre
più efficaci. Gli autori partono dal presupposto che
i media abbiano un ruolo fondamentale nel creare
modelli ideali di magrezza, che una parte della popolazione, specie femminile tenta di seguire ad ogni
costo, sviluppando frequentemente un disturbo
dell’alimentazione. Negli ultimi anni abbiamo assistito alla nascita e prepotente sviluppo di un nuovo
modo di comunicare: facebook. I ricercatori hanno
ipotizzato che, cosi com’è accaduto per televisione e
giornali, anche questo social network potesse rappresentare una nuova fonte di messaggi “magri”, aumentando il rischio di sviluppare un disturbo dell’a-
Emozioni e Cibo
limentazione. Per lo studio sono state reclutate 248
ragazze, di età compresa fra i 12 e i 19 anni. Alle
partecipanti sono stati somministrati questionari in
grado di misurare le variabili interessate allo studio:
un questionario demografico, che include dettagli
sulle abitudini sull’utilizzo di giornali, televisione
e internet e domande su come i genitori venivano
coinvolti in questo utilizzo; l’Eating Disorder Inventory (EDI-2); l’EAT-26; il Body Shape Questionnaire (BSQ); la Scala di Empowerment (ES). I risultati
hanno dimostrato che maggiore era il tempo passato
su facebook, più le ragazze sviluppavano un’immagine corporea negativa e maggiore era la frequenza
di ricorso ad una dieta, aumentando cosi la probabilità di sviluppare un disturbo dell’alimentazione.
Inoltre tanto più i genitori erano a conoscenza degli
argomenti che i propri figli trattavano sul social network tanto minore era la possibilità che essi sviluppassero un disturbo dell’alimentazione.
Commento
Quando nel 2004 il giovane, geniale, americano
Mark Zuckerberg, pose le basi per lo sviluppo di
facebook, non avrebbe potuto mai immaginare che
tale strumento di comunicazione avrebbe rappresentato uno dei cambiamenti più significativi degli
ultimi cinquant’anni. Ancor meno, avrebbe immaginato che a poco più di cinque anni dalla sua nascita
a qualcuno sarebbe potuto venir in mente di cercare
un legame fra l’utilizzo di questo social network e i
disturbi dell’alimentazione. Ebbene, non solo è stato cercato, ma è stato anche trovato. Piu le ragazze
masticano facebook piu corrono il rischio di sviluppare un disturbo alimentare. Interessante il dato che
dimostra che un contributo positivo, in termini di
prevenzione, possa arrivare dai genitori, probabilmente, in quanto le informazioni provenienti dal social network venivano in qualche modo filtrate dalla
loro presenza, proteggendole dalle trappole della
“magrezza ad ogni costo”. Certo che immaginare
una quindicenne disposta a taggare, approvare, disapprovare, linkare e condividere alla presenza della mamma e del papà non appare realistico. Come
minimo sarebbe vissuto come un attentato alla loro
libertà. D’altra parte mi domando se sia corretto che
i responsabili di facebook accettino in maniera in-
17
condizionata che sulle pagine griffate dalla grande F
ci entri la ragazza qualunque. Anche a costo della
salute. Recentemente siamo stati allertati da una nostra paziente e abbiamo visionato alcuni profili “pro
ana”. Profili che inneggiano, direttamente e indirettamente, all’anoressia nervosa. Ragazze gravemente
malate, inconsapevoli della propria malattia e della
sua possibile contagiosità, libere di coinvolgere nei
propri comportamenti malati tutti i loro contatti.
Numerosissimi contatti. Contatti che avranno altri
contatti e cosi via. Potenzialmente questa sorta d’infezione delle “amicizie” può diffondersi a macchia
d’olio, raggiungendo ragazzi che hanno già sviluppato un proprio sistema di autovalutazione non basato su peso e forma del corpo, ma anche ragazze
che, al contrario, vedono nell’ideale di magrezza una
soluzione alle proprie difficoltà. In quest’ultima situazione, un’esposizione a profili pro ana può senza dubbio rappresentare un incentivo a intraprendere la strada della magrezza. Tanto più che questi
profili sono vere e proprie linee guide pratiche su
come fare. Quante calorie mangiare, che cibi evitare,
quando non mangiare, che tecniche usare per eliminare il cibo in eccesso. Insomma, un vero e proprio manuale d’uso! Francamente non se ne sente
l’esigenza. Ho notato, inoltre, che in questi profili, in
tanti, spesso, tentano di convincere queste ragazze
a modificare il proprio comportamento a volte con
espressioni critiche e altre con delle paternali. Credo
che questo atteggiamento non sia funzionale, anzi,
paradossalmente potrebbe indurre queste sfortunate
ragazze a sostenere con più voce la propria posizione
da malate: “Ma ti rendi conto che non hai mangiato
nulla?” ottiene sempre la stessa risposta, “ma cosa
dici, ho mangiato tantissimo!” Il mio consiglio è di
evitare questi comportamenti. V’invito a disertare
questi profili, a non rispondere ad affermazioni “malate”. Piuttosto, allertate la famiglia, che dovrebbe
intervenire, per prima cosa, privando l’accesso alla
rete al proprio figlio. Denunciate agli amministratori
di facebook messaggi, link, post e profili “pro-ana”.
Non accettate di fornire consigli a questi ragazzi;
spesso sono utilizzati per confermare e rinforzare i
propri comportamenti malati. Naturalmente non è
sufficiente per garantire che la persona in questione
guarisca dal proprio disturbo ma, quanto meno, può
evitare che si accentui e che la malattia di uno possa
diventare un rischio per mille altri.
18
Emozioni e Cibo
articolo scientifico
a cura di Adolfo Fossataro1 (nella foto), Stefania Rosi1, Massimiliano Sartirana2
1
AIDAP La Spezia, 2 AIDAP Verona
la dismorfia muscolare:
un enigma per il dsm v. dove si colloca?
Introduzione
La dismorfia muscolare è stata identificata nel 1993
in uno studio condotto su culturisti maschi che ha
evidenziato caratteristiche cognitive e comportamentali simili all’anoressia nervosa.1 Tale studio
ha suggerito una prima concettualizzazione della
dismorfia muscolare come forma opposta all’anoressia nervosa, e per questo definita “reverse anorexia” o “anoressia inversa”, sottolineando come la
distorsione dell’immagine corporea si esprimesse
nella convinzione di vedersi piccoli e smilzi a dispetto, invece, di un corpo muscoloso e robusto e
nella ricerca incessante di un corpo più robusto e
muscoloso. Espressioni comportamentali di questa
distorsione sono rifiutare gli inviti sociali, evitare
di mostrarsi parzialmente svestiti di fronte agli altri
e indossare abiti coprenti anche nel pieno dell’estate per paura di essere percepiti troppo minuti.
Criteri diagnostici proposti
Negli anni a seguire, l’ulteriore ricerca condotta
da Pope et al.2 ha cercato di illustrare il quadro
sintomatico di questo disturbo ed è sfociata in un
tentativo di classificazione diagnostica.
I criteri diagnostici proposti dagli autori sono i seguenti:
a.Preoccupazione legata all’idea che il proprio
corpo non sia sufficientemente slanciato e muscoloso. Le caratteristiche comportamentali associate includono trascorrere molte ore a sollevare pesi e un’attenzione eccessiva alla dieta.
b. La preoccupazione si manifesta con almeno due
dei seguenti quattro criteri:
1.l’individuo trascura importanti attività sociali, occupazionali e piacevoli a causa del bisogno compulsivo di mantenere il suo piano di
allenamento e di dieta;
2.l’individuo evita situazioni dove il suo corpo
viene esposto agli altri o tollera queste situazioni solo con forte angoscia o ansia intensa;
3.la preoccupazione legata all’inadeguatezza della taglia corporea o della muscolatura
causa angoscia clinicamente significativa o
una compromissione delle aree sociali, occupazionali o di altre aree di funzionamento
dell’individuo;
4.l’individuo continua ad allenarsi, a fare la
dieta o a usare sostanze anabolizzanti nonostante sia a conoscenza delle conseguenze
fisiche o psicologiche avverse.
c. L’obiettivo primario della preoccupazione e dei
comportamenti è quello di essere troppo minuti
o muscolarmente inadeguati così distinto dalla
paura di essere grassi come avviene nell’anoressia nervosa o dalla preoccupazione eccessiva
solo per altri aspetti dell’apparenza come avviene in altre forme di disturbo da dismorfismo
corporeo.
Distribuzione
Purtroppo non sono stati condotti studi formali epidemiologici sulla dismorfia muscolare; questo non
permette di conoscere il numero di persone affette
da questo disturbo. Attualmente è ampiamente ac-
Emozioni e Cibo
cettato che la dismorfia muscolare sia più frequente
nei maschi, sebbene siano stati documentati anche
casi di donne con severa dismorfia muscolare.3
La recente ricerca propone che fino al 10% dei culturisti possa essere colpito da questo disturbo4 e
stime prudenti suggeriscono che diverse centinaia di migliaia di uomini negli Stati Uniti possano
soddisfare i criteri diagnostici proposti per questo
disturbo.5 Stime alternative propongono che la
prevalenza della dismorfia muscolare sia proporzionale al tasso dell’anoressia nervosa nelle donne6
e che, come tale, milioni di uomini possano essere
colpiti dalla dismorfia muscolare.
Per quanto riguarda l’esordio, l’età di maggior rischio sembra essere intorno ai 19 anni, durante la
tarda adolescenza,7 sebbene manchino ricerche sostanziali che supportino tale affermazione.
I problemi legati
alla classificazione diagnostica
Una delle questioni più discusse è la collocazione
diagnostica della dismorfia muscolare.8-10 Alcuni la
considerano un disturbo dell’alimentazione, altri
una forma di disturbo da dismorfia corporea, altri
ancora una forma di disturbo ossessivo compulsivo. Di seguito sono riportate le argomentazioni
proposte dalla ricerca a favore o contro ciascuna di
queste ipotesi.
Dismorfia muscolare come disturbo
dell’alimentazione
Gli studi che hanno cercato di studiare la collocazione diagnostica di questo problema non hanno
trovato relazione tra misurazioni della dismorfia
muscolare e somatizzazione; anzi al contrario sono
state identificate relazioni tra sintomatologia della
dismorfia muscolare e del disturbo dell’alimentazione, suggerendo una sua concettualizzazione al
di fuori dello spettro dei disturbi somatoformi.10
Inoltre, è stato rilevato che, al contrario di altri disturbi da dismorfia corporea, la dismorfia muscolare sembri avere caratteristiche cliniche ossessivo
compulsive centrate sull’esercizio fisico intenso ed
eccessivo e sul seguire di una dieta rigida (come
nell’anoressia nervosa).9
Gli uomini che ricercano un corpo eccessivamente
19
muscoloso sembrano mostrare un profilo psicologico simile alle persone con un disturbo dell’alimentazione che include punteggi elevati nelle
scale del perfezionismo e della preoccupazioni
relative all’immagine corporea, alla dieta e all’esercizio fisico.11-12
Oltre a questo dato, gli uomini con dismorfia
muscolare mostrano un profilo simile nelle scale
dell’Eating Disorder Inventory (EDI), a quello degli uomini con disturbo dell’alimentazione. Tale
dato suggerisce che il termine “anoressia inversa”
possa essere appropriato se si intende la ricerca
della muscolarità come il parallelo della ricerca
della magrezza.13 Somiglianze simili sono state
anche documentate tra donne che perseguono un
corpo eccessivamente muscoloso e donne con anoressia nervosa.14-15
Un’ipotesi che ha portato a scartare la collocazione
della dismorfia muscolare nello spettro dei disturbi
dell’alimentazione è stata quella che la patologia
alimentare sia una caratteristica secondaria del disturbo.7 In realtà, sia i criteri diagnostici proposti
per la dismorfia muscolare, che fanno più volte
riferimento all’eccessiva attenzione per la dieta e
a una necessità compulsiva di seguire il proprio
programma di dieta,2 sia diverse ricerche2,12,16-18
hanno documentato la presenza di problematiche
alimentari severe negli uomini con dismorfia muscolare, sottolineando che le pratiche alimentari da
sole possano addirittura aggravare la sintomatologia della dismorfia muscolare indipendentemente
dai livelli di esercizio fisico.19
Oltre a questo, se da una parte la gravità dei problemi alimentari nella dismorfia muscolare possono essere stati sottovalutati, il ruolo dell’esercizio
fisico può esser considerato più centrale nell’anoressia nervosa rispetto a quello considerato in precedenza,20 in particolar modo nei maschi.21 Infatti, l’esercizio fisico eccessivo e compulsivo è stato
identificato nell’80% dei casi di anoressia nervosa
in fase acuta,22-23 e i pazienti con anoressia nervosa
che hanno un esercizio fisico eccessivo e compulsivo riportano punteggi più elevati di psicopatologia.24 Lo stile cognitivo di questo esercizio, che
si caratterizza per l’adozione di regole rigide sul
tipo e intensità di esercizio da svolgere, per il fatto
che diventa prioritario su altre attività importanti
per l’individuo e per una estrema angoscia se si è
20
Emozioni e Cibo
impossibilitati a svolgerlo, è molto simile a quello
che si osserva negli individui con dismorfia muscolare.5,7
Un’ulteriore argomentazione a favore della categorizzazione della dismorfia muscolare come disturbo
dell’alimentazione è la relazione tra i due disturbi
nel tempo. Più precisamente oltre il 29% degli uomini colpiti da dismorfia muscolare ha precedentemente sofferto di un disturbo dell’alimentazione di
gravità clinica, un tasso molto più elevato di quello
trovato nella popolazione generale o negli individui
con altre condizioni psichiatriche.13
La progressione tra diversi disturbi dell’alimentazione è coerente con l’ipotesi del modello transdiagnostico dei disturbi dell’alimentazione25 che sostiene
che tutti i disturbi dell’alimentazione condividano
una comune patogenesi e, come tale, che la migrazione tra i disturbi dell’alimentazione sia comune.26
Inoltre, nella teoria transdiagnostica, l’eccessiva valutazione del peso e/o della forma del corpo è considerata la psicopatologia specifica e centrale dei
disturbi:25 una psicopatologia che appare presente,
almeno per quel che riguarda l’eccessiva valutazione della forma del corpo (muscolosa), anche nella
dismorfia muscolare. A supporto del modello trandiagnostico la ricerca ha evidenziato che la dismorfia muscolare può essere efficacemente trattata con
approcci sia psicologici27 che farmacologici28 utilizzati nel trattamento dei disturbi dell’alimentazione
a conferma ulteriore dell’inclusione della dismorfia
muscolare all’interno della dimensione del disturbo
dell’alimentazione.
Anche i risultati di studi sui gemelli e sulla famiglia
hanno evidenziato una sorprendente presenza di
dismorfia muscolare nei gemelli di maschi che soffrono di anoressia nervosa, suggerendo che la dismorfia muscolare possa essere una manifestazione
fenotipica alternativa dei disturbi dell’alimentazione negli uomini.29
Dismorfia muscolare come disturbo
ossessivo compulsivo
Alcuni ricercatori hanno suggerito di collocare la
dismorfia muscolare all’interno dello spettro dei
disturbi ossessivo compulsivi.10,30-31 Secondo questi ricercatori il vantaggio teorico di concettualizzare la dismorfia muscolare come un disturbo
ossessivo compulsivo è indirizzare il trattamento
sull’esercizio fisico anomalo piuttosto che sull’inadeguatezza del corpo dato che l’insoddisfazione
corporea è comune nella popolazione generale.30
A sostegno di questa ipotesi, uno studio ha evidenziato che la sintomatologia della dismorfia
muscolare è predetta da una combinazione di caratteristiche ossessivo compulsive, insoddisfazione
corporea e ostilità.10 Il limite dello studio consiste,
però, nel fatto che il valore predittivo delle caratteristiche ossessivo compulsive nella dismorfia
muscolare erano largamente mediate dall’ostilità e
dall’insoddisfazione corporea. I dati di questo studio sono un’ulteriore prova a sostegno della proposta di includere la dismorfia muscolare all’interno
della categoria diagnostica dei disturbi dell’alimentazione perché l’insoddisfazione corporea è implicata nella patogenesi e presentazione sintomatica
del disturbo dell’alimentazione,32-33 ma non nel
disturbo ossessivo compulsivo. In questo studio,
poi, gli strumenti utilizzati non erano sufficientemente appropriati per identificare accuratamente
la presenza di un disturbo dell’alimentazione nei
maschi, impedendo di capire il ruolo che il disturbo dell’alimentazione può avere nel predire i sintomi della dismorfia muscolare.
Infine, la categorizzazione della dismorfia muscolare all’interno dello spettro dei disturbi ossessivo
compulsivi è incoerente con la natura genere specifica sia della dismorfia muscolare sia dei disturbi dell’alimentazione visto che i disturbi ossessivo
compulsivi sono ampiamente bilanciati tra i due
generi.34
Dismorfia muscolare come disturbo
da dismorfismo corporeo
A dispetto del consenso che la dismorfia muscolare
non abbia caratteristiche o somiglianze con le somatizzazioni, alcuni definiscono la dismorfia muscolare come una forma particolare di disturbo da
dismorfismo corporeo. In realtà, le argomentazioni
a favore di questa ipotesi sono molto deboli.
Innanzitutto, gli individui con dismorfia muscolare hanno una maggior consapevolezza relativa al
loro difetto di percezione sull’apparenza rispetto
a quelli con disturbo da dismorfismo corporeo.13
Poi, sia gli individui con disturbi dell’alimentazione sia quelli con dismorfia muscolare riportano
una peggiore psicopatologia e un maggior mal-
Emozioni e Cibo
funzionamento psicosociale35 rispetto a quelli che
soffrono di disturbo da dismorfismo corporeo. In
particolare gli individui con dismorfia muscolare
riportano una peggiore qualità di vita e una maggiore ideazione suicidaria in confronto agli individui che hanno ricevuto una diagnosi di disturbo
da dismorfismo corporeo.36-37
Questi dati nuovamente supportano la concettualizzazione della dismorfia muscolare all’interno dei
disturbi dell’alimentazione e come categoria distinta dal disturbo da dismorfismo corporeo.
Conclusioni
La lettura della ricerca fin qui condotta ci induce
a considerare la possibilità di una ricategorizzazione della dismorfia muscolare come un disturbo
dell’alimentazione date le similarità tra le due condizioni sia nella sintomatologia, incluse le pratiche
alimentari disturbate, nella distribuzione, nella
migrazione temporale, nella psicopatologia, nella
patogenesi, nella trasmissione familiare e nella risposta al trattamento.
Le prove a sfavore di tale conclusione sono molto
deboli. Le ricerche che hanno cercato di evidenziare delle differenze tra disturbi dell’alimentazione e dismorfia muscolare hanno prodotto risultati
inconsistenti. Le differenze emerse riguardano soprattutto i punteggi nelle sottoscale bulimia, consapevolezza enterocettiva e sfiducia interpersonale
dell’EDI, risultate significativamente più alti negli
individui con anoressia nervosa.10 Inoltre, è stato
evidenziato che gli individui con anoressia nervosa
riportano punteggi più elevati nella sottoscala impulso alla magrezza dell’EDI.12 Questo dato non è
sorprendente dato che la caratteristica principale
dell’anoressia nervosa è la ricerca della magrezza
e non, come nella dismorfia muscolare, l’impulso
verso la ricerca di un corpo muscoloso/imponente.
In realtà, pochi studi hanno confrontato direttamente l’anoressia nervosa maschile con la dismorfia muscolare. Inoltre, le poche ricerche condotte
soffrono di limiti metodologici come l’aver confrontato i maschi con anoressia nervosa con in maschi
culturisti. Tale confronto è problematico perché i
maschi culturisti non necessariamente hanno la
dismorfia muscolare. La maggior parte dei maschi
21
culturisti, infatti, non presenta due preoccupazioni
chiave della dismorfia muscolare: (1) l’evitare situazioni dove il corpo viene esposto agli altri (il tipico
culturista tende a mostrare invece il suo corpo in
modo esibizionistico); (2) la compromissione delle
aree sociali e occupazionali in conseguenza della
preoccupazione legata all’inadeguatezza della taglia
corporea o della muscolatura. Questa metodologia
può portare a minimizzare le preoccupazione per
l’alimentazione di maschi con la dismorfia muscolare.12 Un altro limite di questi studi è dato dal fatto
che vengono utilizzati prevalentemente strumenti
di valutazione costruiti e validati su campioni di
individui femmine con disturbo dell’alimentazione
come l’EDI38 che possono non essere appropriati
per valutare l’insoddisfazione corporea e la patologia alimentare degli uomini.
Anche le differenze di genere che si riscontrano (i
maschi più colpiti nella dismorfia muscolare rispetto alle donne nell’anoressia nervosa) non possono essere portate a supporto di una differenza tra
i due problemi. I due disturbi sono concettualmente molto simili differendo solamente in funzione
dell’ideale corporeo stabilito culturalmente.
Dati questi problemi, le conclusioni di queste ricerche sulle differenze nella psicopatologia del
disturbo dell’alimentazione possono essere considerate premature e non valide. La futura ricerca,
se vuole trarre delle conclusioni più significative
nelle differenze tra maschi e femmine nell’aree
dell’immagine corporea e dell’alimentazione, dovrà
necessariamente costruire strumenti di valutazione
più sensibili alla presentazione sintomatica dei maschi con preoccupazioni legate a queste aree.10,39-40
Questo potrebbe aiutare a differenziare sottocategorie significative di disturbi dell’alimentazione
non altrimenti specificati, che sono la categoria più
prevalente tra i disturbi dell’alimentazione e meglio comprendere l’esperienza dei disturbi nell’alimentazione, nel peso e nella forma del corpo nei
maschi. Oltre a questo la collezione di campioni
transdiagnostici più numerosi sottoposti a uguali
protocolli di trattamento potrebbe dare ulteriore
chiarezza sulla collocazione diagnostica di questo
disturbo e sulla costruzione di una classificazione
diagnostica di maggiore utilità clinica.
22
Emozioni e Cibo
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a cura di Riccardo Dalle Grave, Presidente AIDAP
Le complicanze mediche sono
più frequenti e gravi nelle adolescenti
colpite da anoressia nervosa
La ricerca ha osservato che le complicanze mediche sono più frequenti e gravi nelle pazienti adolescenti colpite da anoressia nervosa rispetto alle adulte. Le adolescenti sono più vulnerabili agli effetti
della malnutrizione e della perdita di peso perché hanno organi ancora immaturi. Se la normalizzazione dello stato nutrizionale è tardiva o incompleta gli esiti possono essere persistenti.
Tre complicazioni mediche meritano particolare attenzione:
1.Osteopenia e osteoporosi: La maggior crescita di massa ossea avviene nell’infanzia e
nell’adolescenza e il picco di massa ossea si ha tra i 17 e i 22 anni (periodo che spesso coincide
spesso con l’esordio del disturbo dell’alimentazione). Già dopo 6 mesi di perdita di peso si verifica una perdita di massa ossea significativa. Se il recupero di peso non avviene rapidamente viene
compromesso il deposito di massa ossea e si verifica un’osteoporosi permanente che aumenta il
rischio di fratture in età adulta.
2.Arresto o ritardo della crescita. È una complicazione riconosciuta quando l’anoressia nervosa si sviluppa prima del completo sviluppo puberale. Se non si verifica un recupero del peso entro 18 anni (quando c’è una fusione delle cartilagini di accrescimento) il processo
è irreversibile.
3.Pubertà ritardata o bloccata. Se l’anoressia nervosa insorge prima del completamento dello sviluppo puberale si può verificare uno sviluppo puberale ritardato o incompleto.
Anche in questo caso, se il recupero del peso non avviene entro i 18 anni i danni possono essere
irreversibili.
24
Emozioni e Cibo
eventi in Sicilia
a cura di Francesco Iarrera, Aidap Oliveri (ME)
disturbi dell’alimentazione e del peso:
impariamo a conoscerli
Oliveri (ME), 30 settembre 2010
Resoconto dell’evento
“Disturbi dell’Alimentazione e del Peso: impariamo a conoscerli” è il titolo dell’incontro educativo
rivolto ai pazienti e al pubblico di Facebook e del
sito di Aidap Oliveri tenutosi in provincia di Messina il 30 settembre scorso.
L’idea è nata per dare la possibilità a tutti di ricevere corrette informazioni sui Disturbi dell’Alimentazione e del Peso, sui segnali d’allarme e sulle
indicazioni di invio di amici o parenti in difficoltà,
spiegando nel dettaglio i programmi terapeutici.
L’incontro si è sviluppato coinvolgendo fin da subito il pubblico presente e concludendo con un
dibattito che ha dato la possibilità ai familiari di
pazienti affetti dal disturbo di fare chiarezza sulle
precauzioni da utilizzare.
In un primo momento è stato proposto un esercizio finalizzato alla presa di consapevolezza a
proposito del pregiudizio legato al sovrappeso per
enfatizzare l’esasperazione dei canoni estetici che
già con troppo vigore i media propongono e che
contribuiscono allo sviluppo di un disturbo dell’alimentazione; si è proseguito in seguito spiegando cosa siano i disturbi dell’alimentazione, la loro
classificazione, i fattori di rischio, i segnali d’allarme ed infine come aiutare chi ne soffre.
Si sono riscontrati purtroppo una grande disinformazione, in particolare sulla veridicità delle patologie, considerate talvolta dai familiari delle semplici scelte, e un forte senso di colpa causato da
precedenti terapie psicologiche improntate per lo
più sul rapporto genitori-figli.
Alla fine dell’incontro, ed è qui che l’esperimento
ha avuto i suoi frutti, si sono letti i risultati dell’esercizio fatto all’inizio dove sono state proiettate al
pubblico 2 fotografie: la prima, donna A, vestita
con abiti semplici, grande borsa a tracolla, sovrappeso; la seconda, donna B, elegante, truccata, accessori alla moda, magra. Presa visione, il pubblico
doveva rispondere a 5 domande:
1
Che tipo di amici
pensi possa avere?
Il 40% ha risposto che la donna A avrebbe
amici semplici o in sovrappeso, mentre il 18% ha
risposto pochi amici o nessun amico; per quanto
riguarda la donna B, le risposte sono state eterogenee: molti amici e sicuramente curati, sportivi,
vanitosi, dinamici; nessuno ha affermato che non
avesse amici.
2
Che tipo di lavoro
pensi possa fare?
Per la donna A il 36% ha risposto impiegata, il 4% libera professionista; per la donna B il
40% ha risposto un lavoro nell’ambito della moda
o dello spettacolo, il 5% segretaria.
3
Come pensi si comporti in una
relazione con il partner?
Il 30% ha risposto che la donna A fosse accondiscendente, insicura e a disagio, il 25%
amorevole e seria, mentre per la donna B giudizi
eterogenei in quanto definita infedele, distratta e
superficiale.
4
Come pensi sia la sua casa?
Per il 16% la casa della donna A è semplice,
per il 42% molto pulita e ordinata, per il
Emozioni e Cibo
5% con il frigo pieno; la casa della donna B invece
per il 26% è elegante, per il 22% curata, per il 5%
perfetta.
5
Se la incontri per strada
dove immagini stia andando?
La donna A per il 40% è diretta la lavoro,
per il 27% è uscita a fare la spesa, per il 13% torna
a casa, per il 9% va a trovare un parente; la donna B va al lavoro per il 25%, per il 24% va a fare
shopping, un altro 25% afferma che si sta recando
in palestra o presso centri estetici, il 10% afferma
che avrebbe un appuntamento con un amico e per
il 7% sta programmando un viaggio.
25
Considerazioni
Il pregiudizio sociale verso il sovrappeso può essere un fattore di rischio per lo sviluppo dei disturbi
dell’alimentazione e, visti i risultati dell’esercizio,
tra i partecipanti è ampiamente presente, nonostante taluni abbiamo avuto in passato un disturbo dell’alimentazione o fossero genitori di pazienti
con un disturbo dell’alimentazione. Il fatto che tale
pregiudizio sia insito e inconsapevole lo prova il
dibattito finale durante il quale i partecipanti hanno concordato all’unanimità che la società fosse
colpevole e che il sovrappeso non fosse un limite.
save the date
a cura di Antonino Faillaci, Aidap Trapani
non più la solita “bellezza”
Festival degli Aquiloni a San Vito Lo Capo (TP), 21-29 maggio 2011
Un Concorso atipico quello che si sta organizzando nel contesto della terza edizione del Festival
degli Aquiloni a San Vito Lo Capo (TP) dal 21 al
29 Maggio prossimi. Si chiamerà Miss Aquilone
2011 e, come sostiene Franco Billera, l’organizzatore della manifestazione “il nostro vuole essere
un concorso di bellezza oltre che fisica soprattutto
psicologica, per una vera accettazione di sé, fuori
dai negativi modelli estetici da cui siamo continuamente bombardati dai media”.
Il ruolo dell’AIDAP sarà quello di supportare l’iniziativa in due modi: verificando i requisiti fisici
per la partecipazione al concorso (BMI non inferiore a 19 e non superiore a 27) e partecipando
alla organizzazione di un convegno dal titolo: “Alimentazione, peso, immagine corporea: Soddisfatti
o Disturbati?”, che si svolgerà il 27 Maggio e nel
corso del quale relazioneranno la Dott.ssa Giada
Zichittella, Presidente dell’associazione “La Bici di
Rosalina Onlus”, Il Dott. Antonino Faillaci, medico responsabile dell’AIDAP Trapani e la Dott.ssa
Maria Barbara, psicologa AIDAP Trapani. La manifestazione, giunta alla terza edizione, ha come
partner anche l’associazione DonnaDonna Onlus, la cui Presidente, l’attrice romana Nadia Accetti, condivide gli scopi e le finalità della nostra
impostazione culturale e terapeutica sui Disturbi
dell’Alimentazione. Un esempio di sinergia come
questo deve spingerci a moltiplicare le occasioni
per disseminare la cultura scientifica sui Disturbi
dell’Alimentazione. Allora arrivederci a San Vito
con una Bellezza che, per una volta, non vorrà dire
soltanto magrezza.
26
Emozioni e Cibo
articolo scientifico
a cura di Elettra Pasqualoni e Annachiara Manganotti, Aidap Verona
Le nuove Linee Guida Americane
per una Sana Alimentazione - Edizione 2010
Nel 2010 sono state pubblicate negli Stati Uniti le
Linee Guida Americane per una Sana Alimentazione
http://www.cnpp.usda.gov/dietaryguidelines.htm il
cui obiettivo, oltre a fornire i livelli giornalieri di
nutrienti raccomandati, è di analizzare i più comuni errori alimentari della popolazione fornendo
spunti alla classe dirigente per una adeguata politica economico-sociale. Tutte le indicazioni riportate
nelle linee guida si basano sulle più recenti evidenze scientifiche. I punti salienti delle linee guida
sono riassunti di seguito.
La gestione del peso
La prevalenza dell’obesità è aumentata negli Stati
Uniti d’America in maniera esponenziale passando
dal 15 al 34% negli adulti dal 1970 ad oggi. Ciò è
dovuto prevalentemente a un cambio dell’ambiente
divenuto ”obesogeno”, infatti la media delle calorie giornaliere disponibili per persona nel mercato è aumentata approssimativamente di 600 kcal
(dal 1970 al 2008). Maggiore è la porzione offerta,
maggiore è la quantità consumata. Parallelamente i
livelli di attività fisica della popolazione sono diminuiti al punto che attualmente meno del 5% degli
adulti fa 30 minuti di attività fisica al giorno raggiungendo l’obiettivo minimo settimanale di 150
minuti.
Lo sviluppo dell’obesità è favorito dal fatto che
molti americani non sono a conoscenza né di
quante calorie hanno realmente bisogno ogni giorno né del contenuto calorico dei cibi e delle bevande che introducono. Un deficit di 500 calorie o
più al giorno è l’obiettivo iniziale per la perdita di
peso negli adulti.
Alla luce di tali dati assume un ruolo importante,
sia nella prevenzione dello sviluppo dell’obesità sia
nel trattamento, aumentare la consapevolezza del
consumatore su cosa mangia e sui comportamenti
a rischio. Ogni individuo dovrebbe pertanto:
- Conoscere le calorie del cibo che consuma
- Monitorare l’introito calorico
- Imparare, se consuma un pasto fuori casa, a scegliere porzioni piccole oppure porzioni a basso
contenuto calorico
- Imparare a preparare, servire e consumare piccole porzioni di alimenti e bevande, specialmente di quelli con contenuto calorico elevato.
Le scelte alimentari
Per la gestione del peso corporeo gli americani dovrebbero seguire una dieta che presenti un introito
calorico corretto e che rispetti le dosi raccomandate
giornaliere di macronutrienti stabilite dal The Institute of Medicine pari negli adulti a 45%-65% di
carboidrati, 10-35% di proteine, 20-35% di grassi.
Negli adulti diete che presentino meno del 45% delle calorie provenienti dai carboidrati e più del 35%
delle calorie provenienti dalle proteine, non risultano essere molto più efficaci per la perdita peso e per
il mantenimento del peso perso nel lungo periodo
rispetto ad altre diete a calorie controllate.
Cibi ricchi di acqua e/o fibra alimentare (esempio
le zuppe) hanno generalmente un apporto calorico per grammo più basso e una densità calorica
minore, mentre i cibi ricchi di grassi hanno un’elevata densità calorica. Uno schema alimentare a
ridotto contenuto calorico è caratterizzato quindi
da un introito di verdura, frutta e fibra alimentare
Emozioni e Cibo
relativamente elevato, e da un moderato introito di
grassi totali, grassi saturi e zuccheri aggiunti.
I dati mostrano che schemi alimentari a ridotto
apporto calorico favoriscono il calo ponderale e il
mantenimento del peso perso, inoltre sembrano
essere associati con un minor rischio di insorgenza
di diabete tipo 2 negli adulti.
Forti evidenze mostrano che l’indice glicemico e/o
il carico glicemico degli alimenti non sono associati
con il peso corporeo, così non è necessario considerare questi valori per la scelta di cibi e bevande
contenenti carboidrati durante la gestione del peso.
Una dieta con un aumento nell’apporto di frutta e
verdura, cereali integrali, latte parzialmente o totalmente scremato e pesce, oltre a tenere sotto controllo l’introito calorico, può aiutare a fornire un
apporto adeguato dei vari nutrienti (come calcio,
potassio, vitamina D e fibra alimentare) riducendo
i rischi per malattie croniche.
I valori nutrizionali delle tabelle
Alla luce del fatto che la conoscenza del contenuto
calorico degli alimenti e il monitoraggio dell’introito calorico sono aspetti chiave per le gestione
del peso, i valori nutrizionali e la lista degli ingredienti riportati sulle confezioni possono aiutare i
consumatori ad avere le informazioni necessarie.
La corretta lettura delle tabelle nutrizionali a cui i
consumatori dovrebbero essere addestrati permette anche di analizzare quali nutrienti apporta quel
determinato alimento nonché la relativa quantità
utile per valutare se è in linea con la razione giornaliera raccomandata. Nello specifico si valuta che
i cibi che sono “scarsi” di un nutriente generalmente contengono meno del 5% della razione giornaliera; i cibi che costituiscono una “buona” fonte di
un nutriente generalmente contengono dal 10%
al 19% della razione giornaliera, i cibi che sono
“un’eccellente” fonte di un nutriente generalmente
contengono il 20% o più della razione giornaliera.
L’attività fisica
Fare regolare attività fisica apporta un notevole
beneficio indipendentemente dal peso corporeo
27
dell’individuo. La regolare attività fisica può aiutare a mantenere un peso salutare e, se combinata
con una riduzione dell’introito calorico, può favorire una perdita di peso.
Guardare a lungo la televisione si associa a soprappeso e obesità nei bambini, negli adolescenti e negli adulti.
Per raggiungere e mantenere un peso corporeo
sano, gli adulti dovrebbero fare almeno l’equivalente di 150 minuti di attività aerobica di intensità moderata ogni settimana. Alcuni individui per
ottenere maggiori benefici sulla salute possono
incrementare a 300 minuti la durata dell’attività
fisica aerobica di intensità moderata.
Per i bambini (dai 6 anni in su) e gli adolescenti
vengono raccomandati 60 minuti o più di attività
fisica al giorno. L’attività fisica dovrebbe essere appropriata, divertente e spesso variata.
I livelli raccomandati di nutrienti
Rispetto alle abitudini attuali della popolazione
americana le linee guida consigliano di:
- Ridurre l’apporto di sale a meno di 2,300 mg/
die e ridurlo a 1.500 m/die per persone con più
di 51 anni, ipertensione arteriosa, diabete o malattie croniche renali.
- Consumare meno del 10% delle calorie provenienti da acidi grassi saturi
- Tenere il colesterolo introdotto con gli alimenti
a meno di 300mg/die
- Ridurre gli apporti di zuccheri aggiunti
- Limitare il consumo di alimenti contenenti cereali raffinati, specialmente quelli ad elevato
contenuto in grassi, sodio e zuccheri aggiunti
- L’alcool dovrebbe essere consumato con moderazione (un bicchiere per le donne e due per gli
uomini)
Come aiutare gli americani
a fare scelte salutari
Gli individui e le famiglie devono fare ogni giorno
scelte su cosa mangiare e su cosa bere, e su che
tipo di attività fisica fare. Oggi gli americani devono fare queste scelte in un contesto ambientale che
28
Emozioni e Cibo
promuove il sovraconsumo calorico e scoraggia
l’attività fisica. Questo ambiente e le scelte fatte in
questo contesto hanno contribuito al drammatico
incremento di sovrappeso e obesità.
Si può invertire questa tendenza mediante propagande e programmi per migliorare la salute
dell’attuale generazione e per responsabilizzare
maggiormente i comportamenti al fine di garantire
alle generazioni future una migliore qualità di vita.
Gli interventi oltre a fornire la tradizionale prevenzione per gli individui e le famiglie, dovrebbero
anche aiutare a costruire competenze, modificare
l’ambiente e ristabilire norme sociali per facilitare
l’individuo a fare scelte salutari. Per far ciò vi sono
tre principi di riferimento:
1.Garantire che tutti gli americani abbiano accesso a cibi nutrienti e opportunità di svolgere attività fisica
2.Facilitare il cambiamento dei comportamenti
individuali mediante strategie ambientali
3.Creare presupposti per un’alimentazione salutare, attività fisica e mantenimento del peso a
lungo termine.
Per favorire un’alimentazione salutare occorre ad
esempio:
- Garantire che tutti i pasti e gli snack venduti
nelle scuole e negli asili siano in linea con le
linee guida
- Fornire programmi di educazione fisica e programmi alimentari comprensibili
- Identificare i criteri di valutazione e monitoraggio dell’ Indice di Massa Corporea (o altre valide
misure) così che gli esperti della salute possano
individuare sovrappeso o obesità e intervenire
correttamente
- Incoraggiare l’attività fisica nelle scuole e negli
asili
- Ridurre il tempo passato davanti a televisione
e/o computer
- Limitare la vendita di bevande e alimenti ai
bambini
- Favorire l’adesione dei ragazzi ai programmi
che promuovono la nutrizione e l’attività fisica
anche durante l’estate.
Commento alle linee guida
Nonostante i punti sopra riportati rappresentino
solo una parte delle numerose e interessanti informazioni riportate dell’edizione 2010 delle Linee
Guida Americane, essi permettono di fare delle
nuove riflessioni, ma anche di avere delle conferme.
Innanzitutto il controllo delle calorie sembra essere il punto centrale di un adeguato controllo del
peso indipendentemente dalla distribuzione dei
nutrienti. Sembra inutile pertanto promuovere regimi dietetici che si allontanino, in termini di distribuzione di nutrienti, da quanto indicato dalle
linee guida stesse. Il controllo delle calorie è possibile solo però se la legislazione obbliga i produttori a riportare le tabelle nutrizionali sui prodotti
(e in tal senso l’Italia non ha ancora provveduto!),
se vi sono programmi educativi che insegnano alla
popolazione a monitorare in modo consapevole il
proprio apporto calorico e se gli specialisti sono
formati a insegnare ai pazienti il monitoraggio
dell’assunzione calorica come strategia centrale
della perdita di peso.
Gli errori alimentari più comuni negli americani
sembrano aver invaso tutto il mondo occidentale.
Per cui le raccomandazioni in termini di riduzione
dell’apporto di sale, consumo inferiore al 10% delle calorie provenienti da acidi grassi saturi, introduzione di colesterolo con gli alimenti < 300mg/
die, riduzione degli apporti di zuccheri aggiunti
(e le bevande che le contengono), limitazione del
consumo di alimenti contenenti cereali raffinati e
moderazione dell’alcool sembrano essere adeguate
anche per il nostro Paese, che ha avuto una aumento della prevalenza dell’obesità significativa.
Altra conferma importante che viene dalla lettura
di queste linee guida sta nel fatto che la lotta all’eccesso di cibo assunto e alla sedentarietà passa attraverso una modifica dell’ambiente possibile solo
con una politica economico-sociale che ostacoli
l’accesso a cibi ad elevata densità energetica, che
favorisca il consumo di frutta e verdura (esempio
contenendone i costi) e che promuova stili di vita
attivi specialmente nelle classi sociali meno abbienti, dove l’eccesso di peso è più comune. In tal
senso l’Italia ha ancora molto da fare.
Emozioni e Cibo
29
che cos’è l’aidap…
dalla A alla Z tutto quello che c’è da sapere sull’AIDAP
AIDAP (Associazione Italiana Disturbi dell’Alimentazione e del Peso), nata nel 1999, è un’associazione indipendente e autonoma, senza fini di lucro
ed è riconosciuta come società medico scientifica da FISM (Federazione delle Società Medico
Scientifiche Italiane). Ha lo scopo di condividere un
certo tipo di conoscenza e cultura nella prevenzione, educazione, trattamento e ricerca dei disturbi
dell’alimentazione e dell’obesità. Si propone di promuovere e organizzare convegni, tavole rotonde,
conferenze, gruppi di studio e altre attività di informazione e formazione nel campo medico, psicologico, scolastico e sociale.
AIDAP è stata accreditata come partner del Ministero della Pubblica Istruzione per la promozione
del piano nazionale per la prevenzione del disagio
fisico, psichico e sociale a scuola. Come tale AIDAP ha un ruolo rilevante nella presentazione ed
educazione sui disturbi dell’alimentazione e sull’obesità nelle scuole.
sedi aidap - Adrano (CT), Ancona, Arezzo, Bologna, Brescia, Cagliari, Cassino (FR), Catanzaro, Empoli (FI), Firenze, Genova, La Spezia, Lecce, Milano, Milano 2, Modena, Monza, Napoli, Oliveri (ME), Padova, Parma, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Rimini, Roma, Teramo, Trapani, Trento, Treviso, Torino, Varese, Verona, Vicenza.
attività dell’aidap…
Indirizzi e referenti delle varie UOL (Unità Operative Locali) AIDAP e attività svolte
RIVISTA Emozioni e Cibo
è la newsletter dell’Associazione, un punto d’incontro
tra specialisti e coloro che vogliono condividere i loro
problemi, le loro lotte e i loro successi nel campo dei
disturbi dell’alimentazione e obesità.
aidap journal observer
È la rivista di aggiornamento scientifico rivolta ai soci
ordinari e professionisti dell’AIDAP. Riporta un riassunto con commento di articoli recenti pubblicati sulle
più importanti riviste internazionali.
Prevenzione
Vengono organizzati incontri educativi nelle scuole e altre istituzioni e corsi di formazione per insegnanti, educatori e altri operatori socio-sanitari non specialistici.
Sito http://www.aidap.org
Dove potete trovare:
- Forum. Il luogo d’incontro per chi soffre di disturbi
dell’alimentazione o vuole conoscere tali problemi.
- Novità scientifiche e Angolo Informativo. Tutte
le notizie su disturbi dell’alimentazione e obesità.
30
Emozioni e Cibo
- Convegno Nazionale e Incontri. Convegni, workshop e tavole rotonde.
- AIDAP test-online.
1) Eating Attitude test a 26 Item (EAT-26)
2) Calcola il tuo Indice di Massa Corporea (BMI)
3) Calcola la Spesa Energetica a Riposo o Resting
Energy Expenditure (REE)
- Centri aidap. Per trovare la sede AIDAP più vicina.
Sito http://www.emozioniecibo.it
è la prima rivista elettronica in Italia sui disturbi dell’alimentazione e sull’obesità.
Emozioni e Cibo on line presenta tre diversi livelli di
informazione in grado di soddisfare sia il grande pubblico sia lo specialista più esigente.
- Modulo “Emozioni & Cibo” - versione online della rivista
- Modulo “Journal Observer” - versione online
della rivista
- Modulo “News RSS” - gli abstract in lingua originale, presenti nelle più prestigiose riviste scientifiche internazionali.
Sportello informativo
- Per dare sostegno e consigli ai familiari
- Per dare informazioni sulle cure e i centri terapeutici più vicini
Gruppi di studio
- Fare ricerca e sperimentazione per contribuire ad
aumentare la conoscenza dei disturbi dell’alimentazione e dell’obesità
- Per aggiornarsi sulle nuove evidenze scientifiche
internazionali
centri AIDAP…
Indirizzi e referenti delle varie UOL (Unità Operative Locali) AIDAP e attività svolte
AIDAP adrano (CT)
AIDAP bologna
Responsabile: Dott. Francesco Iarrera
Responsabili: Dott.ssa Lucia Cecchini
(in alto) e Dott.ssa Giovanna Cuzzani (in basso)
Sede: Via Casale dei Greci, 54
95031 Adrano (CT)
Tel. 095 497865 - Cell. 320 9117157
E-mail: [email protected]
AIDAP Ancona
Responsabile: Dott.ssa Silvia Filipponi
Sede: Via Giordano Bruno, 44
60100 Ancona - Tel. 071 2804116
E-mail: [email protected]
Collaborano nello studio la Dott.ssa Paola Bartolini
e la Dott.ssa Lucia Piccinini
AIDAP arezzo
Responsabile: Dott.ssa Barbara Lapini
Sede: Via Calamandrei, 137
52100 Arezzo - Cell. 333 2739033
Fax 0575 401170
E-mail: [email protected]
Sito web: www.dietistalapini.it
Sede: Via Nino Bixio, 2/2
40033 Casalecchio di Reno (BO)
Tel. e Fax 051 590051 - Cell. 331 9142815
E-mail: [email protected]
Orario di segreteria: da lunedì a venerdì
ore 10:00-12:00 e 16:00-18:00
Sportello informativo: venerdì pomeriggio
Cell. 331 9142815
AIDAP brescia
Responsabile: Dott. Andrea Benedetto
Sede: Via Milano, 14 - 25126 Brescia
Tel. 030-292179 - E-mail: [email protected]
Orario di segreteria:
lunedì e giovedì ore 8:30-11:00
martedì e venerdì ore 14:00-18:00
Collaborano nello studio: Dott.ssa Elena Gandossi
(medico endocrinologo), Dott.ssa Ornella Pastrengo
(psicologa) e Dott. Alessandro Rumi (nutrizionista)
31
Emozioni e Cibo
AIDAP cagliari
AIDAP catanzaro
Responsabile: Dott.ssa Manuela Biddau
Responsabile: Dott. Tommaso Gioffrè
Sede: Via Malpighi 4 - 09126 Cagliari
Cell. 328 3324817 - Fax 070 7731921
E-mail: [email protected]
Sede: c/o “Nutri e Riabilia”
Località Breu - 88060 Gasperina (CZ)
Tel. e Fax 0967 528522
Cell. 335 5325535
E-mail: [email protected]
Orario di segreteria:
venerdì ore 16:00-19:00
Collaborano nello studio la Dott.ssa Valeria Serra e
la Dott.ssa Elisabetta Gasperini
AIDAP empoli
Responsabile: Dott.ssa Simona Calugi
AIDAP cassino
Sede: Via L. Cherubini, 2/4
50053 Empoli (FI)
Tel. 0571 73922 - 0571 99281
Cell. 3451639017
E-mail: [email protected]
Responsabile: Dott. Franco Giuseppe
Colella
Sede: c/o Centro di Riabilitazione
Neuromotoria s.r.l., L.go Michelozzi
Angolo Viale Tiziano, 1
03030 Piedimonte S. Germano (FR)
Tel. 0776 403159 - Fax 0776 402156
Cell. 339 7380152
E-mail: [email protected]
AIDAP ANCONA
• Il lunedì dalle 17 alle 19 è attivo uno sportello d’ascolto e
di informazione gratuito, su disturbi dell’alimentazione e
obesità (previo appuntamento).
• Ogni primo martedì del mese viene organizzato un incontro serale (21-22:30) informativo, rivolto in particolare a
familiari e amici di persone affette da DCA.
• Sono in progetto e realizzazione incontri gratuiti aperti al
pubblico nei comuni della provincia di Ancona.
• Proseguono interventi di prevenzione-educazione nelle
scuole medie inferiori e superiori del territorio.
AIDAP AREZZO
• è attivo uno sportello informativo gratuito, per fornire informazioni e materiale scientifico sui disturbi dell’alimentazione, sull’obesità e sulle attività del nostro centro.
• L’équipe ha una rubrica ogni giovedì sul quotidiano “Il Corriere Aretino” all’interno del quale risponde a lettere dei
cittadini sui temi quali obesità e disturbi alimentari.
• Sono in progetto incontri di educazione e di aggiornamento con i medici di base.
• L’équipe organizza incontri rivolti alla popolazione presso
la sua sede in Via Calamandrei, 137 sui temi legati all’alimentazione, all’obesità e ai disturbi alimentari.
• L’equipe è disponibile a svolgere lezioni nelle scuole.
• Collaborazione con tv, radio e giornali locali per la divulgazione informativa e scientifica.
• Saranno organizzati convegni e corsi scientifici sui disturbi
dell’alimentazione e obesità.
AIDAP BOLOGNA
• è attivo, gratuitamente, lo sportello di ascolto che fornisce
informazioni sui disturbi dell’alimentazione, sull’obesità,
su percorsi di prevenzione e cura, sui centri terapeutici
•
•
•
•
AIDAP, sulle attività della UOL Bologna. Lo sportello è attivo il venerdì pomeriggio. Per appuntamento telefonare al
numero 331 9142815.
è attivo un programma psicoeducazionale di prevenzione e
informazione sui disturbi dell’alimentazione e obesità nelle
scuole medie inferiori e superiori del nostro territorio.
Sono in progetto incontri con la popolazione per diffondere informazioni relative ai disturbi dell’alimentazione,
obesità, un corretto stile di vita.
Sono in progetto incontri informativi con i medici allo scopo di fornire criteri idonei al riconoscimento precoce dei
disturbi dell’alimentazione, e strumenti operativi corretti
per informare e motivare a un corretto stile di vita e percorsi di cura, quando necessari.
Sono in programma corsi per gruppi di persone affette da
sovrappeso e obesità.
AIDAP BRESCIA
• Il martedì e giovedì è attivo, previo appuntamento, uno
sportello gratuito d’ascolto e d’informazione sui disturbi
dell’alimentazione e sull’obesità.
• L’equipe è disponibile a svolgere lezioni nelle scuole e
serate informative sui temi legati all’obesità e ai disturbi
dell’alimentazione.
• Sono in programma incontri di informazione, gratuiti, nelle
scuole del territorio.
• Sono in corso incontri informativi per i medici di base sui
temi del peso e dello stile di vita.
• Collaborazione con radio e giornali locali.
• Anche per l’anno scolastico 2010-2011 l’AIDAP sta collaborando con l’Assessorato allo Sport e al Tempo libero
della Provincia di Brescia, per la realizzazione del Progetto
S.P.O.R.T. (Salute Passione Onestà Rispetto Territorio),
nelle scuole della Provincia di Brescia.
32
Emozioni e Cibo
AIDAP firenze
AIDAP lecce
Responsabile: Dott.ssa Simona Calugi
Responsabili: Dott.ssa Loredana De Luca
(in alto), Dott. Salvatore Rizzello (in basso)
Sede: Via del Ponte all’Asse, 3
50144 Firenze - Tel. 055 3245370
Cell. 3451639017
E-mail: [email protected]
AIDAP genova
Responsabile: Dott. Giancarlo Sarno
Sede: Via Ruffini, 10/8 - 16128 Genova
Tel. 010 5955374 - Cell. 335 6942193
E-mail: [email protected]
AIDAP la spezia
Responsabile: Dott. Adolfo Fossataro
Sede: Via XXIV Maggio, 152
19124 La Spezia - Tel. e Fax 0187 23414
E-mail: [email protected]
Sede: Via Montello 1 - 73100 Lecce
E-mail: [email protected],
[email protected]
Tel. e Fax: 0832 244063
Cell. 3403929854, 3286120205
Orario di segreteria:
da lunedì a giovedì dalle 16:00 alle 19:30
e venerdì dalle 9:30 alle 12:00
AIDAP milano
Responsabile: Dott.ssa Arianna Banderali
Sede: Viale Caldara 23 - 20122 Milano
Tel. e Fax 02-5456738 - Cell. 339-1785974
E-mail: [email protected]
Orario di segreteria:
da lunedì a venerdì ore 15:00-18:00
Collaborano nello studio la Dott.ssa Stefania Rosi
(dietista) e la Dott.ssa Monica Gomez Ortiz (psicologa e psicoterapeuta).
AIDAP Cagliari
• Il venerdì, dalle 16:00 alle 19:00, previo appuntamento telefonico, è attivo uno sportello d’ascolto gratuito allo scopo di fornire informazioni sui disturbi dell’alimentazione,
sull’obesità, sulle attività del centro, sulle cure e i centri
terapeutici più vicini e di illustrare e consegnare materiale
informativo scientifico.
• Sono in corso degli interventi informativi di prevenzione
presso diverse scuole superiori della città diretti a studenti
e insegnanti.
• Sono in programma una serie di incontri informativi per i
medici di base sui disturbi dell’alimentazione e del peso.
• Ogni primo venerdì del mese dalle 16:00 alle 19:00 è possibile effettuare uno screening gratuito sui disturbi dell’alimentazione e del peso.
• Sono in corso cicli di incontri educativi sui disturbi dell’alimentazione per familiari ed amici di pazienti affette da
DCA.
AIDAP cassino
• Continua la campagna di informazione nelle scuole di ogni
ordine e grado del territorio con la proposta di progetti educativi sia per gli studenti che per il grande pubblico.
• Sono stati avviati i progetti di “incontro in palestra” e di
“incontro scuole di ballo” al fine di informare e discutere
in particolare sui fattori di rischio che favoriscono l’insorgenza dei disturbi dell’alimentazione e del rapporto tra attività fisica e qualità della vita.
• Sono in cantiere progetti informativi “tematici” rivolti ai
medici di medicina generale.
• Il mercoledì è attivo un servizio gratuito di ascolto ed informazione sui disturbi dell’alimentazione, sui problemi di
sovrappeso ed obesità (previo appuntamento).
AIDAP EMPOLI
• Il lunedì è attivo, su appuntamento, uno sportello informativo gratuito, per qualsiasi informazione sui disturbi dell’alimentazione, sull’obesità e sulle attività del nostro centro.
• Sono in progetto incontri di aggiornamento e formazione
rivolti a specialisti.
• Collaborazione con i giornali locali per la pubblicazione e
divulgazione di articoli informativi e scientifici.
AIDAP Firenze
• è attivo uno sportello informativo gratuito, per qualsiasi
informazione sui disturbi dell’alimentazione, sull’obesità e
sulle attività del nostro centro.
• Sono in progetto incontri di educazione nelle scuole e incontri di aggiornamento con i medici di base.
• Collaborazione con i giornali locali per la pubblicazione e
divulgazione di articoli informativi e scientifici.
• Sono, inoltre, in progetto e realizzazione incontri gratuiti
aperti al pubblico in collaborazione con i quartieri di Firenze.
33
Emozioni e Cibo
AIDAP milano 2
AIDAP napoli
Responsabile: Dott.ssa Rosa Mennella
Responsabile: Dott. Sergio Colombi
Sede: Via Salvo D’Acquisto, 171
80042 Boscotrecase (NA)
Tel. e Fax 0815374177
Cell. 338 5940931
E-mail: [email protected]
Sede: Corso Garibaldi, 71 - 20123 Milano
Tel. 02 86460962 - Cell. 339 8898555
E-mail: [email protected]
Sportello di ascolto:
martedì-mercoledì dalle 16:00 alle 17:00
Cell. 339-8898555 - Tel. 02-86460962
AIDAP oliveri (ME)
Responsabile: Dott. Francesco Iarrera
AIDAP modena
Sede: Piazza Pirandello, 8
98060 Oliveri (ME) - Tel. 0941 313999
Cell. 328 3727128
Responsabile: Dott.ssa Maria Pia
Bagnato Bulgarelli
E-mail: [email protected]
Sito web: www.centrodiriabilitazionenutrizionale.it
Sede: Via Franklin 7 - 41124 Modena
Tel. 059 6138595 - Cell. 348 9694333
E-mail: [email protected]
Orario di segreteria: lunedì, mercoledì
e venerdì ore 8:30-12:30 e 14:00-18:00
AIDAP monza
AIDAP padova
Responsabile: Dott.ssa Maria Grazia
Galimberti
Responsabile: Dott.ssa Lucia Camporese
Sede: Via Moriggia, 3 - 20900 Monza
Tel. 339 7777811
E-mail: [email protected]
Sede: Via D’Alemagna, 2 - 35134 Padova
Tel. e fax 049 604752 - Cell. 338 4464021
E-mail: [email protected]
Collaborano nello studio la Dott.ssa Chiara
Galli (medico endocrinologo), la Dott.ssa Cristina
Calderone (psicoterapeuta) e la Dott.ssa Vanessa
Sangiorgio (nutrizionista).
Collabora nello studio la Dott.ssa Diana Soligo
(dietista).
AIDAP Genova
• Sono stati effettuati e sono in programma incontri informativi con medici di base e pediatri allo scopo di fornire
criteri idonei sia a una prima diagnosi dei disturbi dell’alimentazione sia al riconoscimento di eventuali altri disturbi
sovrapposti (di personalità, depressivi, d’ansia).
• Proseguono gli interventi informativi nelle scuole per studenti, genitori ed insegnanti.
AIDAP La Spezia
• Continuano gli incontri serali gratuiti a tema in cui vengono
di volta in volta affrontati argomenti riguardanti il sovrappeso, l’obesità e i disturbi alimentari. Per informazioni contattare la segreteria.
• La sede è sempre disponibile per incontri di informazione,
educazione e prevenzione per chiunque lo richieda (associazioni, enti, scuole, ecc.).
• Tutti i giorni (sabato escluso) dalle 15:00 alle 18:00 presso
il nostro sportello informativo gratuito vengono fornite informazioni sui disturbi dell’alimentazione e del peso.
AIDAP Lecce
• è attivo, gratuitamente, lo sportello di ascolto previo appuntamento, che fornisce informazioni su: disturbi dell’alimentazione, sovrappeso e obesità, percorsi di prevenzione e cura, attività dell’Aidap di Lecce sul territorio.
• L’Aidap di Lecce, facendo parte dell’Osservatorio Comunale Sanitario Permanente della Città, ascolta di buon gra-
•
•
•
•
do chi voglia esprimere un parere, esporre una difficoltà,
dare un suggerimento al fine di ottimizzare e diffondere le
strategie di prevenzione e cura dei DA e dell’Obesità.
In quanto componente del Tavolo Tecnico ”Salute e Benessere” istituito dall’Assessorato alla Sanità del Comune
di Lecce, l’Aidap prosegue settimanalmente con gli incontri di prevenzione nelle scuole, per promuovere, tra l’altro,
i nuovi dispenser con frutta, yogurt e cibi sani.
Partono da aprile gli incontri di gruppo “Perdere peso…
senza perdere la testa”
Speciale studenti: previo appuntamento è possibile avere un
colloquio gratuito con l’esperto Aidap (medico e/o psicologo).
Il gruppo ragazzecontrocorrente riunisce gli amici facebook il martedì dalle 16:30 alle 18:30.
AIDAP Milano
• È attivo un programma di prevenzione tramite campagne
svolte nelle scuole medie inferiori e superiori del territorio.
AIDAP Milano 2
• Sono previsti periodici corsi di psicoeducazione, è richiesta la prenotazione.
AIDAP Modena
• è attivo lo sportello di ascolto che fornisce informazioni
sui disturbi dell’alimentazione, sull’obesità, sui percorsi di
prevenzione e cura, sui centri terapeutici AIDAP. Per appuntamenti telefonare al numero 348 9694333.
Emozioni e Cibo
CBT disturbi dell’alimentazione: nuove procedure
cognitivo comportamentali per affrontare il disturbo
Dell’alimentazione nei soggetti non sottopeso
>>
Novità!
Corso di aggiornamento
34
03 giugno 2011 - Hotel San Marco, Verona
A CHI è RIVOLTO - Soprattutto a medici, dietisti,
psicologi e biologi che abbiano intenzione di acquisire il know-how più aggiornato sul terapia medica e
chirurgica dell’obesità.
Accreditamento ECM - La richiesta verrà effettuata per le seguenti figure professionali: medici,
biologi, psicologi e dietisti.
Verifica di apprendimento
Questionario a scelta multipla.
Quota di iscrizione
Socio operativo
€ 100 + iva (tot. € 120)
Socio ordinario
€ 150 + iva (tot. € 180)
Sostenitore prof.
€ 200 + iva (tot. € 240)
Non socio
€ 250 + iva (tot. € 300)
RELATORE - Dott. Riccardo Dalle Grave
PROGRAMMA provvisorio del CORSO
Ore 8:30 Registrazione
Ore 9:00 Presentazione degli obiettivi del corso
Fase 1 dell’intervento
Ore 9:15-10:30
-Stabilire il monitoraggio dell’alimentazione
- Favorire la pesata in seduta settimanale
- Costruire la formulazione personalizzata
Ore 10:30-11:00 Coffee break
Ore 11:00-13:00
-Istruire il paziente sui disturbi dell’alimentazione
-Stabilire una modalità di alimentazione regolare
- Coinvolgere gli altri significativi
Ore 13:00-14:00 Pranzo
Fase 2 dell’intervento
Ore 14:00-14:30
- Condurre insieme una revisione dei progressi
-Identificare gli ostacoli al cambiamento
-Rivedere la formulazione
- Decidere se usare la forma allargata della CBT-E
-Progettare la Fase Tre
Fase 3 dell’intervento
Ore 14:30-16:00
-Procedure per affrontare la restrizione dietetica
cognitiva
-Procedure per affrontare l’eccessiva
valutazione del peso, forma del corpo
e controllo dell’alimentazione
-Procedure per affrontare gli eventi e le emozioni
che influenzano l’alimentazione
Ore 16:00-16:30 Coffee break
Fase 4 dell’intervento
Ore 16:30-17:30
-Affrontare le preoccupazioni sulla fine
del trattamento
-Interrompere le procedure del trattamento
-Assicurarsi che i progressi siano mantenuti
-Minimizzare il rischio di ricaduta
-Sessioni di revisione post-trattamento
ore 17:30-18:00 Esame ecm
Ricordiamo che i corsi non abilitano all’elaborazione di diete o piani alimentari o alla cura e al trattamento di patologie
in campo nutrizionale, in assenza di precedenti ed adeguati titoli abilitanti secondo quanto disposto dalle leggi vigenti.
pp
POSITIVE
Il sistema qualità di Positive Press è certificato a norma ISO 9001:2000 con riguardo alla progettazione
ed erogazione di corsi di formazione, convegni e corsi educativi su tematiche socio-sanitarie
PRESS
>>
Business Meeting
04 giugno 2011 - Verona - dedicato ai soci operativi e ai soci ordinari
Quota di partecipazione soci ordinari Euro 100,00 + IVA (TOT. Euro 120,00) - gratuito per i soci operativi
Per maggiori informazioni: Positive Press - Gloria Carli - Tel. 045 8103915 - E-mail: [email protected]
Per vedere tutti i corsi in programma visita i siti: www.positivepress.net e www.aidap.org
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Emozioni e Cibo
AIDAP parma
Responsabili: Dott.ssa Lorella Fornaro (in
alto) e Dott.ssa Carlotta Bocchi (in basso)
Sede: Strada Inzani 5 - 43100 Parma
Tel. e Fax 0521 237644
E-mail: [email protected]
Orario di segreteria:
lunedì-venerdì ore 9:00-13:00 e 15:00-19:00
mercoledì ore 9:00-12:00 (sportello di
ascolto su appuntamento)
Collabora nello studio la Dott.ssa Lisa Reverberi.
AIDAP reggio calabria
Responsabile: Dott. Giovanni Minutolo
Sede: Via R. Willermin, 1
89123 Reggio Calabria
Tel. 0965 25864 - Cell. 347 0056700
Telefax 0966 474400
E-mail: [email protected]
AIDAP reggio emilia
Responsabile: Dott.ssa Lisa Reverberi
Sede: Via A. De Gasperi, 44
42100 Reggio Emilia
Tel. 0522 555514 - Fax 0522 334906
e-mail: [email protected],
[email protected]
Orario di segreteria:
lunedì e sabato 9:00-12:00
martedì-mercoledì-venerdì 13:30-18:30
Collabora nello studio la Dott.ssa Lorella Fornaro.
AIDAP rimini
Responsabile: Dott.ssa Manuela
Marchini
Sede: Via G. Perlasca 15
47900 Rimini - Tel. 0541 478485
Cell. 329 3790844
E-mail: [email protected]
Orario di segreteria:
da lunedì a sabato 9:00-13:00 e 17:00-19:30
• Sono in progetto incontri di educazione e prevenzione nelle scuole medie superiori, sui temi legati all’obesità e ai
disturbi dell’alimentazione.
AIDAP monza
• è attivo, previo appuntamento, uno sportello d’ascolto e di
orientamento sui disturbi dell’alimentazione e sull’obesità.
• Sono in previsione incontri informativi per i medici di base
sui DCA e sull’obesità.
• Sono in previsione incontri preventivi e informativi sui
temi legati all’obesità e ai DCA nelle scuole del territorio.
• Sono in previsione gruppi di auto-aiuto sull’obesità.
AIDAP Napoli
• Il Mercoledì pomeriggio è attivo un servizio gratuito di
ascolto e informazione sui disturbi dell’alimentazione e
del peso (previo appuntamento).
• Sono attivi incontri di sensibilizzazione e di informazione
sui disturbi dell’alimentazione nelle scuole del territorio.
• L’équipe è disponibile a svolgere interventi informativi nelle scuole per studenti, genitori, insegnanti sui temi legati
all’obesità e ai disturbi dell’alimentazione.
AIDAP Padova
• È sempre attivo il servizio gratuito di ascolto e informazione sui disturbi dell’alimentazione e sull’obesità.
• Al martedì mattina è possibile effettuare, previo appuntamento, i colloqui informativi.
• Sono in programma per i prossimi mesi i corsi per gruppi di persone affette da sovrappeso e obesità e incontri
educativi rivolti al grande pubblico, insegnanti e genitori
per diffondere informazioni relative ai disturbi dell’alimentazione, all’obesità e a un corretto stile di vita.
AIDAP oliveri
• Si effettua la terapia ambulatoriale intensiva, con assistenza ai pasti in ambulatorio.
• è attivo tramite il sito www.centrodiriabilitazionenutrizionale.it un forum di mutuo supporto destinato a pazienti
con disturbo alimentare e obesità.
• è attivo tramite il sito www.centrodiriabilitazionenutrizionale.it uno sportello d’ascolto gratuito per avere informazioni sui disturbi alimentari e sull’’obesità.
• Sarà attivato a breve “on line con il nutrizionista” che permetterà ai pazienti di seguire il programma per la perdita
tramite un accesso internet.
• In collaborazione con la UOL Trapani abbiamo indetto, il
10 e 11 aprile il primo “Open day AIDAP” durante il quale,
previa prenotazione, è possibile ricevere una consulenza
gratuita con i professionisti del centro.
• Sono in programma incontri di prevenzione e informazione sui disturbi alimentari e sull’obesità.
AIDAP Parma
• Si stanno svolgendo incontri educativi sui Disturbi dell’Alimentazione e sull’Obesità rivolti al grande pubblico.
• è sempre attiva la collaborazione con alcuni giornalisti per
interviste e articoli pubblicati sui quotidiani della città.
• è attivo lo sportello di ascolto e informazione il mercoledì
dalle 9 alle 12 (su appuntamento).
AIDAP Reggio Calabria
• Sono in programma progetti educativi ed incontri di sensibilizzazione/informazione, gratuiti, nelle scuole del territorio rivolti a studenti, genitori, insegnanti.
• L’équipe è disponibile a collaborare con TV, radio e giornali locali per la divulgazione informativa e scientifica sui
disturbi dell’alimentazione e obesità.
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Emozioni e Cibo
AIDAP roma
Responsabile: Dott.ssa Maria Grazia
Rubeo (in alto)
Sede: Via Levico 9 - 00198 Roma (RM)
Tel. e Fax 06 8840242 - Cell. 338 9098603
E-mail: [email protected]
Orario di segreteria: tutti i giorni
24 ore su 24
AIDAP torino
Responsabili: Dott. Mauro Cappelletti (in
e Dott.ssa Sara Cappelletti (in basso)
alto)
Sede: Via San Francesco da Paola 37
10123 Torino (TO) - Tel. 011 2071918
Cell. 338 5077416
E-mail: [email protected]
Collabora nello studio la Dott.ssa Lidia Nevaloro
(in basso)
Orario di segreteria:
lunedì-mercoledì-giovedì ore 16:00-18:00
martedì e venerdì ore 10:00-12:00
AIDAP teramo
AIDAP trapani
Responsabile: Dott. Mario Di Pietro
Responsabile: Dott. Antonino Faillaci (in
Sede: Centro di Riferimento Regionale
di Auxologia e Nutrizione Pediatrica
Via Risorgimento, 1 - 64032 Atri (TE)
Tel. e Fax 085 8707509
E-mail: [email protected]
alto)
Sede: Via Salemi, 54 - 91100 Trapani
Tel. e Fax 0923 554244 Cell. 349 5742098
Email: [email protected]
Equipe: Dott. Paolo Palmeri (dietista),
Dott.ssa Maria Barbara (psicologa) (in basso)
Orari di segreteria:
lunedì, mercoledì e giovedì: 9:00-11:30
martedì e venerdì: 16:00-19:00
• Sono stati già effettuati e sono in programma incontri informativi e partecipazioni a convegni organizzati da Associazioni ed Enti del territorio.
• è attivo, gratuitamente, uno sportello d’ascolto dal lunedì
al sabato.
• Si effettua, durante tutto l’anno, la Terapia Ambulatoriale
Intensiva, ovvero: pasti assistiti in ambulatorio (pranzo,
merenda e cena), seguita da un’équipe composta da un
medico nutrizionista, una psicologa e una dietista.
AIDAP Reggio emilia
• Il lunedì mattina dalle 9:30 alle 12:30 è attivo uno sportello
di ascolto e di informazione gratuito sui disturbi dell’alimentazione e sull’obesità (previo appuntamento).
• Sono in progetto incontri educativi rivolti al grande pubblico per diffondere informazioni relative ai disturbi dell’alimentazione, all’obesità e a un corretto stile di vita.
AIDAP rimini
• Sono attivi incontri informativi con i medici e i pediatri, allo
scopo di fornire una consulenza specialistica in relazione
al riconoscimento precoce dei disturbi dell’alimentazione
e ai percorsi di cura.
• Sono in fase di realizzazione una serie di incontri informativi rivolti agli insegnanti sul tema dei disturbi dell’alimentazione e un ciclo di incontri aperti al grande pubblico sul
corretto stile di vita.
• Sono in programma interventi di prevenzione e divulgazione nelle scuole medie inferiori e superiori del territorio.
• È attivo un servizio gratuito di ascolto, informazione e dif-
fusione di materiale scientifico sui disturbi dell’alimentazione e del peso e sui percorsi di prevenzione e di cura. Il
lunedì mattina è possibile effettuare, previo appuntamento, i colloqui informativi.
AIDAP Roma
• è attivo uno sportello d’ascolto per quanti fossero interessati all’informazione e alla prevenzione sui disturbi dell’alimentazione e obesità (previo appuntamento).
• La UOL di Roma svolgerà un programma di prevenzione
e informazione nelle scuole medie e superiori a partire da
Ottobre.
• Sono in programmazione incontri serali informativi per il
grande pubblico. è richiesta la prenotazione.
AIDAP torino
• Sportello informativo gratuito per fornire informazioni
e materiale scientifico sui disturbi dell’alimentazione e
sull’obesità (previo appuntamento).
• L’équipe è disponibile a svolgere lezioni nelle scuole, e
organizza incontri rivolti alla popolazione sui temi legati
all’alimentazione, all’obesità e ai disturbi alimentari.
• Supervisione al forum AIDAP da parte della dott.ssa Cappelletti Sara.
AIDAP trapani
• Terapia cognitivo-comportamentale ambulatoriale dell’Obesità dell’Adulto e Pediatrica e dei Disturbi dell’Alimentazione in èquipe multidisciplinare.
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Emozioni e Cibo
AIDAP trento
AIDAP varese
Responsabile: Dott.ssa Micol Taddei
Responsabile: Dott.ssa Annarita Traini
Sede: Via San Marco, 21 - 38100 Trento
Cell. 340 5150390
Cell. 392 9586073 (per appuntamenti)
E-mail: [email protected]
Sede: Viale Borri 75 - 21100 Varese (VA)
Tel. 0332 813456 (per appuntamenti)
Fax 0332 813464
Cell. 338 3917580 (per informazioni)
E-mail: [email protected]
Orari di segreteria:
da lunedi a venerdi ore 9:00-19:00
Collabora nello studio la Dott.ssa Simona Ginetti
(dietista).
AIDAP treviso
Responsabile: Dott. Fulvio Susanna
Equipe: Dott.ssa Zuccalà Maria Isabella e
Da Ros Eva (dietiste) Gobbetto Veronica
(psicologa-psicoterapeuta)
Sede: Via Campagnola, 3/1
31020 Villorba (TV)
Tel. 0422 444900 - Fax 0422 278987
E-mail: [email protected]
- [email protected]
Orario di segreteria:
da lunedì a sabato: 9:00-19:00
Collabora nello studio la Dott.ssa Angela Focarelli
(dietista).
AIDAP vicenza
Responsabile: Dott. Riccardo Dalle Grave
Sede: Via Zamenhof, 803 - 36100 Vicenza
Telefax 0444 239590
Collaborano nello studio la Dott.ssa Lucia Camporese (psicologa-psicoterapeuta) e la Dott.ssa Diana
Soligo (dietista).
Orario di segreteria:
da lunedì a venerdì: 10-12 e 16-20
• Sono in corso programmi educativi destinati a Scuole,
grande pubblico, palestre e scuole di danza.
• Sono previsti incontri con medici di medicina generale e
specialisti che vengono a contatto con persone affette da
disturbi dell’alimentazione ed obesità.
• è attivo uno sportello di ascolto per persone con obesità, disturbi alimentari e loro familiari, previa prenotazione,
all’interno della Sede.
• AIDAP Trapani ha patrocinato e partecipa con due relatori
al Convegno “Obesità: Quale Futuro ?”- Marsala Sabato
26 Marzo 2011.
• La UOL partecipa alla organizzazione del Concorso di Bellezza e del Convegno sui Disturbi dell’Alimentazione che
si svolgeranno a San Vito Lo Capo (TP) dal 21 al 29 Maggio 2011. Per Informazioni consultare il sito www.festivalaquiloni.it.
AIDAP TERAMO
• “Crescere in Armonia” - campo scuola per l’educazione
alimentare, motoria ed emotiva per bambini con obesità.
AIDAP Trento
• Il lunedì, il mercoledì e il venerdì, su appuntamento, è attivo lo sportello informativo gratuito per avere informazioni
sui disturbi dell’alimentazione, sull’obesità e sulle attività
del centro.
• Sono attivi incontri educativi sui disturbi dell’alimentazione e sull’obesità nelle scuole e nelle circoscrizioni del territorio.
AIDAP Treviso
• è operativo uno sportello informativo gratuito, su appuntamento, per fornire informazioni sui disturbi dell’alimentazione e sull’obesità; in sede è disponibile gratuitamente
materiale informativo.
• Collaborazione con giornali locali per pubblicazione e divulgazione di informazioni su disturbi dell’alimentazione,
obesità e alimentazione in generale.
AIDAP varese
• è attivo uno sportello di ascolto e di orientamento gratuito, sia telefonico che via e-mail, per fornire informazioni
sui problemi dell’obesità e dei disturbi dell’alimentazione.
• Al mercoledì mattina, previo appuntamento, sono possibili colloqui informativi all’interno della Sede.
• Sono previsti incontri di prevenzione sui disturbi alimentari e obesità nelle scuole di ogni ordine e grado.
• In programma corsi per gruppi di persone affetti da sovrappeso ed obesità.
AIDAP vicenza
• è aperto uno sportello informativo di ascolto e informazione sui disturbi dell’alimentazione e sull’obesità.
• L’équipe è disponibile a svolgere interventi informativi nelle scuole per studenti, genitori, insegnanti sui temi legati
all’obesità e ai disturbi dell’alimentazione.
• Sono in progetto da settembre incontri educativi rivolti al
grande pubblico per diffondere informazioni relative ai disturbi dell’alimentazione, all’obesità e a un corretto stile di
vita.
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Emozioni e Cibo
S.p.A.
CASA DI CURA PRIVATA AD INDIRIZZO RIABILITATIVO
37016 Garda - Via Monte Baldo 89 - Telefono (045) 6208611 - Fax 7256132
E-mail: [email protected] - sito web: http//www.villagarda.it
Direttore sanitario: Dott. Giovanni Citarella
Idoneità Nazionale D.S. Ospedaliero - Spec. in Scienze dell’Alimentazione
UNITÀ DI RIABILITAZIONE NUTRIZIONALE
Responsabile: Dott. Riccardo Dalle Grave
Spec. in Endocrinologia e Scienze dell’Alimentazione
E-mail: [email protected]
Trattamento dei disturbi dell’alimentazione (anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo da alimentazione incontrollata)
e dell’obesità grave e/o complicata.
L’unità di Riabilitazione Nutrizionale ha 29 posti letto per il ricovero e nove posti con possibilità di due accessi
giornalieri per il trattamento in day-hospital, accreditati con il Servizio Sanitario Nazionale.
Il programma si basa su un modello teorico originale di tipo cognitivo comportamentale somministrato da diverse
figure professionali (medici, psicologi, dietiste, infermieri professionali). Le procedure terapeutiche applicate includono la riabilitazione nutrizionale (con l’assistenza a tutti i pasti), la psicoterapia individuale e di gruppo, la terapia
della famiglia nei pazienti più giovani.
Il programma di riabilitazione intensiva per l’Obesità grave e/o complicata è indicato per le persone affette da
obesità grave (BMI > 40) o associata a severe complicanze mediche e/o psicologiche.
Il programma si basa su un modello teorico cognitivo comportamentale originale condotto da un’équipe multidisciplinare che include la riabilitazione nutrizionale e fisica, gli incontri psicoeducazionali di gruppo e gli incontri
individuali con il medico e lo psicologo (nei pazienti con disturbo da alimentazione incontrollata).
ALTRI SERVIZI
unità di Riabilitazione cardiovascolare
Responsabile: Dott. Pierluigi Baroni
Spec. in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare
Riabilitazione post-operatoria per interventi di rivascolarizzazione e sostituzione valvolare
Trattamento riabilitativo dell’infarto
poliambulatori
> Servizio nutrizionistico - Responsabile: Dott. Riccardo Dalle Grave - Spec. in Endocrinologia e Scienze
dell’Alimentazione
> Diagnostica Cardiologica - Responsabile: Dott. Pierluigi Baroni - Spec. in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare
> Diagnostica per Immagini - Responsabile: Dott.ssa Paola Bazzani - Spec. in Radiologia
> Servizio di Fisiokinesiterapia - Responsabile: Dott. Sergio Briani - Spec. in Ortopedia e Fisiatria
Tesseramento AIDAP 2011
Emozioni e Cibo
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(Abbonamento newsletter “Emozioni e Cibo”)
Isc_0501 r00TesseramentoAIDAP
q SOCIO ORDINARIO
(quota sociale annuale € 100,00)
q SOSTENITORE PROFESSIONISTA
(quota sociale annuale € 50,00)
dedicato ai professionisti che hanno conseguito il First Certificate
of Professional Training in Eating Disorders and Obesity e superato
l’esame finale.
Con questo tesseramento si ha diritto a:
• sconto del 30% sull’acquisto dei libri Positive Press
• sconto del 50% sull’acquisto di almeno 10 copie dello stesso
titolo di Positive Press
• sconto del 30% sui corsi di Positive Press (escluso il First
Certificate of Professional Training in Eating Disorders and
Obesity
• ingresso gratuito al Convegno Nazionale AIDAP
• invio della newsletter “Emozioni e cibo”
• segnalazione sul sito AIDAP come socio ordinario
dedicato ai professionisti (medici, psicologi, dietiste).
Con questo tesseramento si ha diritto a:
• sconto del 20% sull’acquisto dei libri Positive Press
• sconto del 40% sull’acquisto di almeno 10 copie dello stesso
titolo di Positive Press
• sconto del 20% sui corsi di Positive Press (escluso il First
Certificate of Professional Training in Eating Disorders and
Obesity
• sconto di 50 Euro sul Convegno Nazionale AIDAP
• invio della newsletter “Emozioni e cibo”
q ABBONAMENTO NEWSLETTER PER NON SOCI
(quota sociale annuale € 15,00)
dedicato alle persone affette da disturbi dell’alimentazione e del
peso, loro familiari, insegnanti, religiosi, educatori, ecc. Con questo
tesseramento si ha diritto a:
• accesso ai centri associati all’AIDAP
• sconto del 20% sull’acquisto dei libri Positive Press
• invio della newsletter “Emozioni e cibo”
• partecipazione agli incontri organizzati dall’AIDAP per il grande pubblico
dedicato a tutte le persone che desiderano ricevere la newsletter
“Emozioni e cibo” a casa anche senza essere iscritti all’AIDAP.
q SOSTENITORE NON PROFESSIONISTA
(quota sociale annuale € 15,00)
RICHIESTA DI AMMISSIONE ALL’ASSOCIAZIONE:
NUOVA ISCRIZIONE
q
q RINNOVO TESSERA N. ............................................................................................
q NON DESIDERO RICEVERE A CASA LA NEWSLETTER “EMOZIONI E CIBO”
Nome ............................................................................................. Cognome .............................................................................................
Luogo e data di nascita .................................................................................................................................................................................
Cod. Fisc./Partita IVA .....................................................................Indirizzo .............................................................................................
CAP ................................................................................................ Città .......................................................................... Prov. ..................
Tel. ................................................................................................. Fax .......................................................................................................
E-mail ............................................................................................. Professione...........................................................................................
INFORMATIVA AI SENSI DELL’ART. 13 DEL D.LGS. N. 196/03 E D’AUTORIZZAZIONE AL TRATTAMENTO DEI DATI
La informiamo che i Suoi dati personali potranno essere oggetto di trattamento, nel rispetto della normativa privacy, da parte dell’associazione, dei suoi dipendenti, ausiliari e collaboratori per finalità di: servizio associati, marketing, pubblicità, promozione e informazione, analisi statistiche, indagini sulla soddisfazione
della clientela, revisioni, archiviazione di dati storici. Potrà accedere in ogni momento ai dati personali che La riguardano, ottenere l’indicazione della loro origine,
del modo in cui sono utilizzati, farli aggiornare, rettificare, integrare o cancellare, a seconda dei casi, ed opporsi alla loro utilizzazione (art. 7 del D.Lgs. 196/03),
rivolgendosi direttamente al responsabile appositamente nominato dal titolare, dott.ssa Laura De Kolitscher, in ogni modo o forma. Titolare del trattamento dei
dati è: AIDAP, via Sansovino n. 16, Verona – fax 045.8102884 – e-mail: [email protected]. Per il contenuto integrale dell’informativa di cui all’art. 13, nonché dei
Suoi diritti di cui all’art. 7 del d.lgs. 196/03, il Titolare rinvia al proprio sito web: www.aidap.org.
Data................................................. Firma.............................................................................................................................................................................
Versamento della quota (barrare la casella inerente):
q effettuato tramite bonifico bancario - SPARKASSE Cassa di Risparmio di Bolzano - Verona
cod. IBAN: IT93 Y060 4511 7030 0000 5000 189 (allegare ricevuta)
q allegato alla presente richiesta con assegno bancario
q versamento su c/c postale n. 12210324 (allegare ricevuta)
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Emozioni e Cibo