Villa Beretta - Attivita' Preminenti RIABILITAZIONE NEUROLOGICA Postumi ictus cerebrale paralisi: il danno cerebrale causa una perdita più o meno completa dei movimenti degli arti del lato opposto alla lesione cerebrale (emiplegia); dopo una prima fase di paralisi flaccida si ha una ripresa motoria parziale con residui disturbi rappresentati da attività involontaria di alcuni gruppi muscolari e debolezza di altri muscoli (emiparesi). Il programma rieducativo consiste nel prevenire o ridurre i maggiori inconvenienti causati dalla paralisi (rigidità degli arti, retrazioni e dolori articolari, lesioni cutanee da decubito) e guidare il possibile recupero dei movimenti controllati che è in rapporto con la sede e l’entità della lesione cerebrale: un primo obiettivo ragionevole è il recupero delle principali funzioni dell’arto inferiore (stazione eretta prima e quindi deambulazione), un alto obiettivo più difficile è il recupero funzionale delle attività dell’arto superiore. afasia: sono frequenti disturbi del linguaggio, più spesso negli emiplegici destri, caratterizzati da difficoltà che di solito prevalgono sul versante espressivo (il soggetto non riesce a parlare o comunque usa frammenti di parole o non riesce a comporre frasi significative) ma che spesso sono presenti anche sul versante della comprensione (il soggetto non capisce il significato di frasi semplici). Come succede per i disturbi del movimento si può avere un certo miglioramento spontaneo nel corso dei primi 15-30 giorni dall’ictus ma poi l’afasia tende a stabilizzarsi; una precisa valutazione quantitativa e qualitativa dei disturbi del linguaggio, parlato e scritto, è il punto di partenza per la formulazione di un programma rieducativo mirato che può durare da qualche mese a qualche anno in funzione delle possibilità di recupero, diverse da caso a caso. Postumi gravi cerebrolesioni (coma da trauma cranico, da anossia cerebrale) problemi motori: il quadro è variabile in rapporto con l’entità e la sede del danno cerebrale, con il tempo trascorso dal trauma, con i tempi del risveglio e lo stato di coscienza. Talora si ha una emiplegia (come nei postumi di ictus cerebrale) ma spesso la situazione si presenta con movimenti deboli, lenti e ritardati e le difficoltà motorie possono essere aggravate da retrazioni articolari e da contrazioni involontarie di gruppi muscolari spastici. Il trattamento consiste nel prevenire le complicanze (retrazioni, spasticità) e nel guidare progressivamente la ripresa delle capacità di controllo della postura seduta, della stazione eretta, della deambulazione e delle 1/4 Villa Beretta - Attivita' Preminenti attività degli arti superiori: questi programmi comportano la necessità di partecipazione attiva del paziente per cui la loro riuscita è legata alla attenuazione dei problemi neuropsicologici che fanno parte del quadro clinico di questi soggetti. problemi neuropsicologici: rientrano in questo ambito difficoltà del linguaggio e afasia, disturbi comportamentali, facile esauribilità attentiva, difficoltà della concentrazione e della memoria. Il trattamento non può prescindere da una valutazione che richiede la somministrazione di una batteria complessa di test psicometrici spesso diluiti nell’arco di due o più giornate a causa della facile affaticabilità ed esauribilità attentiva dei soggetti in esame. Il trattamento vero e proprio comporta programmi complessi di esercizi mirati ai singoli problemi evidenziati dai test e si prolunga solitamente per molti mesi, anche dopo la dimissione con modalità di day-hospital o ambulatorialmente. problemi respiratori: in fase acuta, sono dovuti al difettoso controllo dell’attività respiratoria per cui spesso si ricorre a tracheostomia ed a ventilazione meccanica; in fase post-acuta, essendo ripreso il controllo della ventilazione, restano da gestire residui problemi legati alla tracheostomia (irritazione delle vie aeree con aumentate secrezioni bronchiali, stenosi tracheali, granulomi, ritardata chiusura dello stoma tracheale). Il trattamento prevede un costante controllo del livello di compromissione respiratoria mediante emogasanalisi e monitoraggio della saturimetria notturna facendo dapprima ricorso alla ventilazione meccanica ed utilizzando successivamente manovre di fisioterapia respiratoria e broncoaspirazioni. difficoltà della deglutizione: come avviene per la respirazione anche il controllo della deglutizione è compromesso, specialmente nei primi tempi della lesione cerebrale; la nutrizione del paziente risulta compromessa ed esistono grandi rischi di inalazione del materiale alimentare nelle vie aeree con successive complicanze respiratorie acute (polmonite ab ingestis). Il trattamento urgente consiste nell’evitare l’alimentazione per bocca introducendo il cibo, precedentemente frullato, direttamente nello stomaco attraverso un sondino naso-gastrico oppure, quando il problema si prolunga, attraverso un sondino che entra direttamente nello stomaco attraverso la parete addominale (PEG). In rapporto con la ripresa progressiva degli automatismi della deglutizione ed in funzione dei dati forniti dall’esame clinico e dall’esame radiologico (videofluoroscopia), un programma progressivo di esercizi rieducativi si attua riprendendo la somministrazione per bocca di cibi di consistenze diverse. Spasticità 2/4 Villa Beretta - Attivita' Preminenti Si definisce così l’iperattività di gruppi muscolari degli arti superiori e/o inferiori sottratti al controllo volontario a seguito di lesioni del sistema nervoso centrale. La spasticità determina quadri di varia gravità associati a retrazioni muscolari e deformità articolari, alterazioni funzionali e posturali, difficoltà nelle pratiche assistenziali e dolore. In tal modo sono compromesse le possibilità di recupero, si perdono autonomie funzionali faticosamente recuperate, aumentano le difficoltà motorie ed i problemi assistenziali. Il programma riabilitativo mirante a ridurre o risolvere i danni causati dalla spasticità fa parte dei programmi più generali di trattamento del paziente emiplegico, cranioleso o mieloleso: presuppone una valutazione clinica e strumentale precisa cui deve seguire un dettagliato protocollo di trattamento che può comprendere esercizi fisioterapici, blocchi neuromuscolari selettivi, bendaggi funzionali e splint personalizzati nonché istruzione dei familiari per una migliore gestione di eventuali problemi assistenziali. Il team riabilitativo è costituito da medici specialisti, terapisti della riabilitazione, bioingegneri impegnati nel Laboratorio di Analisi del Movimento. Lesioni midollari Le lesioni midollari, per lo più di origine traumatica (incidenti stradali, cadute, attività sportive), causano paralisi agli arti inferiori (paraplegia) che possono interessare anche i superiori (tetraplegia) in funzione del livello della lesione vertebrale (lombare, dorsale, cervicale) e del midollo spinale in essa contenuto. Le conseguenze più comuni, oltre alla paralisi più o meno estesa, sono difficoltà urinarie (vescica neurologica), difficoltà intestinali e della defecazione, possibili lesioni cutanee (piaghe da decubito), problemi pressori da alterato funzionamento del sistema nervoso vegetativo (disreflessia atonoma), problemi respiratori (nelle lesioni del midollo cervicale). Il trattamento riabilitativo nelle lesioni midollari si propone di prevenire le possibili complicanze (lesioni da decubito, retrazioni articolari, spasticità, problemi respiratori, infezioni urinarie e più gravi danni renali, crisi ipertensive….) e recuperare l’autonomia del paziente negli spostamenti, nella cura personale (pulizia, abbigliamento, nutrizione). A causa della paralisi degli arti, gli spostamenti sono di solito possibili in carrozzina ma questo presuppone uno specifico adattamento della carrozzina stessa, un programma di rinforzo degli arti superiori e l’addestramento all’uso (superamento di dislivelli, passaggi letto-carrozzina e viceversa, prevenzione di lesioni da decubito…). I problemi sono ancora più complessi nei casi di tetraplegia per la necessità di definire carrozzine particolari (elettroniche, con sistemi di postura personalizzati). Del programma rieducativo fa parte l’educazione del paziente all’autogestione dei problemi relativi alla prevenzione di lesioni da decubito, di crisi ipertensive e di infezioni delle vie urinarie (pratica autonoma del cateterismo); nel caso di tetraplegici, questa educazione deve essere allargata ai familiari ed alle persone incaricate dell’assistenza quotidiana al paziente dopo la sua dimissione dall’ospedale. Il programma di trattamento comprende, oltre alle problematiche motorie e funzionali, importanti aspetti psicologici, problemi neurourologici, problemi respiratori nonché la definizione degli ausili necessari per recuperare autonomia e facilitare il rientro nel contesto socio-familiare di provenienza. 3/4 Villa Beretta - Attivita' Preminenti Malattie neuromuscolari Sono clinica estendendosi queste disponibili precoce problemi associazione ventilatorie seconda motorio economiche, motorie respiratorie con idonei ventilazione malattie a più malattie e residue facilitare e delle cardiologici, psicologico, appariscente terapie la in (che prevenzione ilmotivazione con grado ada che malattie programma è vari ed meccanica solitamente gli frequente la in interessano a distretti prescrizione di grado spostamenti prevenire difficoltà del migliorare edi èsituazioni del delle la contesto di medico-riabilitativo pur ed non paralisi loro iniziano guarire della sistema retrazioni complicanze aggravandosi con invasiva momento degli la e la socio-familiare qualità deglutizione) che modalità la durante ausili malattia nervoso spesso articolari, (attraverso di di evolutivo, relazione. 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Il trattamento sensibilità morfo anamnesi la contrazione causa alimentari, (che gli funzionale e sfinteri se ano del generale riabilitativo miglioramento scorrette rettale sfinterica esame anali (defecografia, con (interno (manometria), possono obiettivo si consiste da particolare basa della sofferenza ed su essere ecografia perineale in sensibilità esterno) un una elettromiografia riguardo approccio concausa dei lesione risultano anorettale), e nervi rettoanale(chinesiterapia, ano alla muscolare rieducativo che rettale, del funzione deficitari regolano nei disturbo) studio studio casi sfinterica gastro e con funzionale di correttivo tale e sospetta su perdita attività. anale Stipsi: due con ogni possono intestinale muscolatura modo fecale (schedadel indicazione defecazione riabilitazione ambulatoriali incontinenza canale tempo difficoltà giorni età paradosso (stipsi e' un ma distinguere diario) la di del intestinale nei è (correzione pelvica settimana transito ostruttiva). proctologica, e o e disturbo più colon con stipsi richiede soggetti oltre (dissinergia frequente dolore ed invece due intestinale, ostruttiva. che ed diffusissimo o una motivazione con La di a meno; tipi su a analogamente disfunzioni abitudini diagnosi di di causa in stipsi esami di ) rilasciarsi tipo età ostacolando stipsi, le la ostruttiva avanzata persone anorettale, manometria di che strumentali scorrette) e del feci una del partecipazione consiste fisiologicamente tipo talora a pavimento di che quella il cronica e tipo di passaggio legata nel e stipsi quali anorettale. molto soffrono nella su colico, sesso urologica, tecniche e la si pelvico ad riduzione attiva si dure. colonscopia, basa legata alterazioni basa femminile. nella di all'atto Il stipsi La da di su trattamento ; viene su in ampolla ad biofeedback stipsi parte della una quest'ultima della un riferiscono una effettuata motorie Schematicamente vero corretta la può evacuazione della defecazione alterazione defecografia, rettale riabilitativo e riguardare persona proprio del anorettale. inoltre e con situazione del mirata tratto contenuto sedute della spontanea training , di sofferente si trova persone lo terminale evacuare anamnesi si contrae studio La motilità la alla di a in RIABILITAZIONE RESPIRATORIA Bronchite broncopneumopatie la funzionalità mancanza eliminazione l’evoluzione trattamento tali mobilizzazione esercizi corporea. problemi emogasanalisi verificare muscolatura da consentire di respiratori l’esistenza Queste cronica, ricondizionamento di respiratoria sono di di fiato, questo per respiratoria toracica, anidride rappresentate un modalità enfisema, documentare scarsa con croniche uso ulteriori quadro compromessa: spirometria carbonica. continuo ossigenazione rilasciamento lavora di peggioramenti asma per trattamento ostruttive, cronico da i contrastare valori in dell’ossigeno La bronchiale. ossigenoterapia per condizioni verso riabilitazione le quantificare dei la muscolare (specie presuppongono conseguenze meccanica gas della l’insufficienza l’indebolimento In difficili, respiratori terapeutico), durante funzione queste respiratoria (a flussi di respiratoria le dosi sono disostruzione vie condizioni uno e respiratoria una respiratoria nel adeguate volumi aeree diffuso da date sforzo) sangue, diagnostica si esercizi propone è da sono di patologiche, alterata della al aria ed catarro acuta: delle durante studio bisogno in respiratori insufficiente ventilata, muscolatura accurata parte di vie con le contrastare bronchiale, del la aeree, basi torace e indicate ostruite notte. sonno con di dei del da modalità irrigidito, per e come la Postumi di chirurgia toracica o addominale Dopo respiratoria nella Un bronchiali mobilità di funzionalità broncopneumopatici, chirurgia trattamento tosse: interventi generale e più può possono respiratoria ad impegnativa aumentare fisioterapico chirurgici causare e dell’autonomia quindi affetti già difficoltà che gli limitata da insorgere (chirurgia respiratorio scambi interessano altre sia nelle prima patologie nell’inspirazione respiratori complicanze polmonare, mirante attività dell’intervento torace limitanti quotidiane può a o cardiaca, facilitare addome, infiammatorie andare la profonda chirurgico mobilità e l’espettorazione vertebrale….) in la risulta parallelo compromessa che toracica…) a (soggetti particolarmente carico nell’espirazione con di e delle anziani, il in bronchi meccanica recupero soggetti secrezioni utile forzata e polmoni. con della nei e casi Disturbi respiratori nel sonno Nel (ostruzione dello funzione riscontra rappresentati stanchezza, associare con (che dei sangue. Ilrespiratori indicazioni di utilizzazione. trattamento un rumori sonno registrazioni involontariamente stimolo apparecchio Sulla un alle respiratori nel possono chirurgiche per delle aumento riduzione nervoso da è sonno, base prove ridurre in In dell’attività vie rapporto di associazione di verificarsi di aeree ventilazione (russamento), si al dell’anidride ilquesti di (per funzionalità si superficiale, peso può respiro memoria verificano per alle togliere encefalografica, impostarne dati (quando pericolose esempio cause per alla si (a ecause carbonica respiratoria ostacoli ridotta delle nel pressione attenzione, frequenti ridotta ed si sonno), ilin tratti riduzioni alla variazioni trattamento attività bronchitici ossigenazione al definire dell’elettromiografia (ipercapnia). gravità di risvegli, passaggio positiva (spirometria, dei sonnolenza soggetti dei dell’ossigenazione di movimenti dei le cronici centri ossigeno etorpore continua) caratteristiche successivamente disturbi: obesi) dipaziente Ineuromuscolari, nel disturbi nervosi aria diurna. emogasanalisi) o mattutino anche respiratori sangue eenelle con si relativa sull’impiego anidride basa conseguenti che Per precisi per in vie eaventi arterioso russatori; la controllano epiù aeree) ai di cause verificarne mal gravità carbonica diagnosi movimenti torace lo parametri raramente durante di studio diverse (ipossiemia) e sono testa, dei riduzione più occorre questa addome, nel l’efficacia. disturbi del spesso iluna oculari di senso su sonno sonno sidi su Ventilazione meccanica In ventilazione l’impiego diagnosi disponibilità relativamente (cioè boccaglio difficoltà russamento). apparecchiatura valutazione organizzative ragionevole diverse non respiratorie evitale). di per o situazioni conoscenze una precisa e di meccanica In tracheostomia) econtenuto. adeguata apparecchiature assistenziali ‘protesi’ funzione maschera esonno per del di nel modalità insufficienza quadro dei può alle sonno ventilatoria La dei facciale meccanismi contribuire difficoltà ventilazione del problemi attraverso da clinico, valide, di suo ventilazione: èpossono respiratoria si contesto prevalentemente respiratorie presentati sta delle portatili, a causali una diverse meccanica migliorare diffondendo necessità mascherina familiare per anche dell’insufficienza cronica (malattie si del uso possono decisamente domiciliare, singolo. in del a indicata allo domiciliare l’impiego causa questi nasale scopo avere per delle casi o, respiratoria attuabile di le dipiù soluzioni ed uso e un condizioni occorre indicare migliorate delle raramente, apparecchio notturno in possibilità disturbi effettuare modo diverse euna un per del possibilità costo in soluzione mediante paziente: ile non soggetti ostruttivi, di fatto per invasivo tipo della dicon un di 4/4