Jack and Joe Theatre
presenta il primo allestimento italiano di VASLAV NIJINSKIJ
Lo Spettro della Rosa
di Maura Del Serra
allestimento e regia Adriano Miliani
con
Adriano Miliani (Vaslav Nijinskij), i musicisti Massimo Barsotti (pianoforte), Roberto Cecchetti (violino) e la partecipazione in voce di
Giuseppe Battiston (Serghej Diaghilev), Massimiliano Speziani (Freud, Jung), Silvia Guidi (Kyra Nijinskij) e Alessandra Pagliai
(Romola De Pulszky)
Tecnico audio e luci: Tommaso Checcucci
Organizzazione: Mirella Lampertico
Prima nazionale 4 giugno 2003 ore 21,30
Repliche: 5-6-16-17-18 giugno 2003 ore 21,30
Festival Utopia del Buongusto
6 giugno 2003 ore 20,30 spettacolo con cena
Per confermare: Tel. 055/826022 - 335-482883 - [email protected]
Le conferme sono accolte da martedì 27 maggio fino ad esaurimento dei posti.
Per ragioni normative, l'accesso alla struttura e' subordinato alla presentazione della card del Jack and Joe Theatre o alla sua acquisizione al
costo di Euro 5, con validità fino al 31/12/2003
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Vaslav Nijinskij
Nato a San Pietroburgo nel 1890 da due ballerini polacchi, artisti nomadi, Vaslav Fomic Nijinskij condusse un'infanzia precaria con la madre, il
fratello Stanislav malato di mente e la sorella Bronislava, che come lui fu ammessa alla famosa scuola di danza del teatro Marinskj, della cui
troupe iniziò a far parte con crescente successo dal 1905, danzando poi con le più grandi ballerine dell'epoca (Chessinska, Pavlova, Karsavina).
In seguito all'incontro con Serghej Diaghilev, cui lo legherà un profondo rapporto artistico-erotico, dal 1909 entra nel cast dei leggendari
Balletti Russi, divenendone rapidamente l'étoile celebre ed osannata in tutta Europa; ed altrettanto celebri e audaci saranno le sue coreografie
per L'Après-midi d'un Faune su musica di Debussy (1912), Jeux e La Sacre du Printemps (1913) su musica di Strawinskj. Mitica la sua
interpretazione del Lo Spettro della Rosa su coreografia di Fokìne e musica di Weber.
Nel 1914 sposa la giovane ungherese Romola De Pulszky da cui avrà la figlia Kyra. Diaghilev, geloso ed irato lo allontana dai Balletti Russi
richiamandolo però nel 1916-17 per le tournées americane, per le quali Nijinskij compone la sua ultima coreografia, il Till Eulenspiegel.
Nel 1918 si rifugia con la famiglia in Svizzera, scioccato dalla guerra e in preda ad inquietanti turbe di comportamento che sfoceranno nella
follia.
Proprio sulla soglia della follia, nei primi mesi del 1919, scrive con doloroso candore il Diario cui affida la verità sulla sua esistenza, permeata di
sentimento e di amore.
Dopo lunghi ricoveri in numerose cliniche, muore a Londra nel 1950. È sepolto a Parigi, nel cimitero di Montmartre.
Il testo
Nijinskij. Lo Spettro della Rosa evoca le ombre-voci familiari ed epocali che popolano il teatro della coscienza lacerata di Vaslav Nijinskij l'idolatrato "dio della danza" della Belle Époque, étoile geniale e creativa dei Balletti Russi - travolta dallo strazio collettivo della Grande Guerra
e della Rivoluzione d'ottobre, e da quello personale della crisi dell'intenso rapporto artistico-erotico con Serghej Diaghilev, l'altrettanto geniale
ma ben più accentrante manager dell'impresa artistica più poliedrica e innovatrice del Novecento europeo.
Latamente ispirato alla biografia di Nijinskij, scritta in inglese negli anni Trenta dalla moglie Romola De Pulszky (il matrimonio con la quale fu la
causa scatenante della rottura fra Nijinskij e Diaghilev) nonché al Diario steso dal grande ballerino nel 1919, alle soglie della dissociazione
psichica e delle lunghe peregrinazioni per le cliniche europee (anch'esso curato e tradotto, non integralmente, dalla moglie) Nijinskij. Lo
Spettro della Rosa è opera in cui Maura Del Serra, con l'empatia caratteristica del suo teatro, che si muove fra storia e mito, fra analisi del
profondo e sintesi poetica, traduce e ricompone il "rovescio" mondano dell'avventura di Nijinskij - l'apparente caos della sua schizzofrenia - in
un agonico ma coerente "diritto": un itinerario mistico di spersonalizzazione, di annullamento dell'io mentale conflittualmente separato dal
mondo ("il Nijinskij dei Balletti Russi") e dell'identificazione oblativa col divino universale ("il Nijinskij di Dio") fino a sentirsi "Dio in carne e
sentimento", immerso - non diversamente da Silesio, Rūmi o Hölderlin - nell'informale, travolgente pienezza della vita cosmica, nel ritmo
tragicamente gioioso di una danza ormai negata al corpo esiliato e recluso, al personaggio divenuto creatura inerme ed amorosamente ferita
sulla via inscrutabile della salvezza.
Nijinskij. Lo Spettro della Rosa è stato pubblicato in tiratura numerata dall'editrice Giuntina di Firenze nel 1995; vincitore del secondo premio
"Teatro Totale" promosso da "La Camera Rossa" di Roma, è stato poi pubblicato nel n° 1/1996 di "Hystrio" ed è stato il testo di riferimento di
una Giornata di Studio tenutasi nel maggio 1996 al "Teatro dell'Angelo" di Roma, i cui Atti sono stati pubblicati in "Hystrio" n°4 /1996. Il
testo è stato tradotto in svedese da Vibeke Emond e pubblicato dall'editore Ellerstrom per Kultur & Fritid di Lund, città dove nel settembre
1996 è stato messo in scena con la regia di Jesper Hall e dove ha debuttato al Lilla Theatern. Recentemente il testo è stato tradotto anche in
russo da Nina Gromova. Non è stato mai rappresentato in Italia.
La regia
Leggendo Nijinskij. Lo Spettro della Rosa colpiscono l'intensità e la sincerità degli accenti: l'amore ed il coinvolgimento che l'autrice ha
riversato nella stesura del testo sono tali da rendere vive e chiaramente percepibili le originarie vibrazioni del personaggio protagonista, così
che anche a coloro che non hanno una conoscenza profonda ed articolata del soggetto, non sfugge l'importanza universale di questa figura.
Uno degli aspetti di maggior rilievo di Nijinskij. Lo Spettro della Rosa è la sua capacità di offrirci la sensazione di trovarsi di fronte ad un'anima
illuminata che ha percepito le fondamentali potenzialità dell'uomo ed ha acquisito la consapevolezza che l'origine e l'alimento della vita è
l'amore: questo è l'aspetto fondamentale che interessa rappresenatre insieme alla vicenda umana del protagonista che, in quanto "illuminato",
è considerato pazzo dalla società.
Lo spettacolo, in una partizione scenica inventivamente selettiva, ripropone le fasi salienti del flusso iconico-drammatico del testo, la cui
intensita' poetica ed onirica troverà il più adeguato e fedele veicolo espressivo nella semplicità sia dell'apparato scenico, costituito da pochi
elementi simbolicamente evocativi, sia della generosa ed amorevole recitazione, accompagnata dalla presenza in scena di Massimo Barsotti
(pianoforte) e Roberto Cecchetti (violino) che eseguono dal vivo le musiche, selezionate con scrupolo filologico, di Strawinsky, Debussy, Satie,
Weber e Prokoviev. La musica é uno dei fulcri interpretativi e creativi dello spettacolo, e sottolinea le peculiarità spazio-temporali delle
sequenze sceniche.
L'autrice
Maura Del Serra insegna Letterature Comparate nell'Università di Firenze. Poetessa, drammaturga, critico letterario e traduttrice dal tedesco,
inglese, francese e spagnolo, ha all'attivo molte pubblicazioni per le quali ha ottenuto primari riconoscimenti. Per il teatro ha scritto una
quindicina di testi, affrontando soggetti che spaziano dal periodo ellenistico alla contemporaneità, e confrontandosi con figure assai
diversificate, il cui elemento comune è l'esplorazione di una profondità necessitante di esperienza interiore, che si concreta in una adesione
testimoniale alle vicende umane e sociali del proprio tempo. Ha inoltre scritto versi per la danza e pièces di teatro danza. L'attività
drammaturgica dell'autrice è coessenziale a quella poetica, coltivata da quasi un trentennio, (con pubblicazioni in volume, in antologie e
riviste), il cui apprezzamento - in Italia e all'estero - è sottolineato anche dalle traduzioni dei sui testi e dagli importanti premi ricevuti (fra i
quali il premio "Dessì", il premio "Montale" e, nell'anno 2000, il "Premio della Cultura" della Presidenza del Consiglio dei Ministri). Per la sua
attività drammaturgica la Del Serra ha ricevuto i premi: "Ugo Betti", "Fondi la Pastora", "Teatro e Musica", "Giangurgolo", "Magna Grecia" e il
premio internazionale "Flaiano"; suoi copioni inoltre sono stati segnalati ai premi: "Riccione", "Vallecorsi" e "Bolzano". Testi poetici e teatrali
della Del Serra sono stati tradotti in inglese, francese, tedesco, portoghese, catalano, rumeno, russo, greco, svedese.(<http://
www.nuovorinascimento.org/>www.nuovorinascimento.org - Pagine di Maura Del Serra).
Il regista e interprete
Adriano Miliani è attivo in ambito teatrale da oltre un decennio come interprete, regista, drammaturgo, ideatore e realizzatore di scene e
macchinerie teatrali, nonché come docente in corsi di recitazione e seminari sul training fisico. Diplomatosi alla Scuola del Laboratorio Nove nel
1990, Miliani negli anni successivi partecipa in qualità d'interprete a numerosi spettacoli prodotti da diverse compagnie internazionali (in
particolare la Compagnia DEREVO di San Pietroburgo) con le quali va in tournée in vari paesi europei (Russia, Polonia, Germania, Ungheria,
Francia, Olanda ...) dove tali spettacoli ricevono riconoscimenti in importanti rassegne e festivals. Insieme ad Andrea Kemmerle e Gianluca
Barbadori, fonda la Compagnia "Guascone Teatro" con la quale realizza e cura la regia di alcuni spettacoli prodotti anche in collaborazione con
Istituzioni ed Enti pubblici. Nel 2003 insieme a Mirella Lampertico realizza il Jack and Joe Theatre, un nuovo spazio per il teatro, la danza, la
musica, ricavato da un capannone industriale situato a Cerbaia in Val di Pesa, a 20 km da Firenze. Ha spesso ideato e costruito apparati e
meccanismi scenici per i propri spettacoli e per altre compagnie. Per l'allestimeto di Nijinskij. Lo Spettro della Rosa ha realizzato delle soluzioni
sceniche in grado di coniugare semplicità tecnica, capacità evocativa e spettacolarità. Una costante della sua attività e della sua visione teatrale
è la rilevanza riservata all'elemento onirico-immaginativo in quanto "dovere" e necessità vitale dell'uomo. Tale elemento è da lui estrinsecato
anche attingendo liberamente alla molteplicità di proposte suggerite da diverse scuole e linguaggi scenici.
I musicisti
Massimo Barsotti, pianista-compositore, si è diplomato a pieni voti nel 1986 presso il Conservatorio L. Cherubini di Firenze. Ha vinto il
primo premio al concorso pianistico "Città di Messina" nel 1985 e nello stesso anno ha rappresentato, in qualità di solista, il Conservatorio
fiorentino al Festival Internazionale dei Conservatori di Rimini. Svolge attività concertistica anche all'estero, come solista e in vari gruppi
cameristici. Ha partecipato a varie trasmissioni televisive, ed ha registrato per "Radio Montebeni". Ha collaborato con il Teatro Stabile di
Bolzano nel 1987, scrivendo ed arrangiando le musiche per l'allestimento teatrale de La favola del figlio cambiato di L. Pirandello per la regia dì
Tino Schirinzi, ed ha composto vari brani strumentali per diversi organici, tra cui merita ricordare il concerto per tre chitarre e orchestra
eseguito, in prima assoluta, nel Dicembre 2000 a Firenze. Ha composto tre musicals, tra cui Stefanòs che è stato rappresentato in molte
chiese e teatri della Toscana. All'attività pianistica associa quella di Direttore d'orchestra, in particolare con l'ensamble strumentale "MusiCam"
da lui fondato.
Roberto Cecchetti a otto anni entra a far parte dell'orchestra a plettro diretta dal M° Varo Consani e formata esclusivamente da bambini. A
tredici inizia lo studio del violino ed in seguito si iscrive al Conservatorio "Cherubini" di Firenze dove si diploma. Successivamente studia
didattica col M° rumeno T. Horvath. Già membro dell'"Orchestra Regionale Toscana" (con cui partecipa alla tournée in Giappone), di "Città
Lirica Orchestra", dell'orchestra da camera "Boccherini" e di altre formazioni; come solista tiene concerti in Italia ed all'estero in duo con i
pianisti L. Petroziello, A. Bellettini, A. Cavallini e col chitarrista F. De Ranieri. Per il teatro, nel 1989 suona nelle vesti del Pifferaio Magico alla
manifestazione Mercanti in fiera organizzata da Sipario Stregato di Cascina; insieme a Massimo Barsotti realizza le musiche per La favola del
figlio cambiato di Pirandello allestita dallo Stabile di Bolzano con Daisy Lumini e la regia di T. Schirinzi, e collabora col critico cinematografico P.
M. de Santi. Con la compagnia "Guascone Teatro" idea ed elabora le musiche per alcuni spettacoli; insieme all'attore G. Barbadori prepara una
serie di letture con musica, portando sulla scena poesie e racconti di Campana, Pasolini, Leopardi, Buzzati; esegue dal vivo le musiche per La
Febbre di W. Shawn interpretato da A. Kaemmerle. Sempre con "Guascone Teatro" partecipa al progetto Omnibus, un autobus trasformato in
teatro viaggiante che partendo da Piazza della Signoria in Firenze attraversa la Toscana percorrendo la via Francigena con a bordo quattro
musicisti (sul tetto) e cinque attori, dando vita ad uno spettacolo dove azione e musica agiscono e si fondono in un'unica realtà scenica.
Registra le musiche per Zoo di notte di Michèl Azama per la regia di A. Pizzec, suona con M. Barsotti nello spettacolo Tasche piene ideato
insieme alla compagnia "Guascone Teatro" e nello spettacolo di Carlo Monni ispirato a La vita agra di L. Bianciardi; accompagna Alexej
Merkushev (della compagnia Derevo) nel suo spettacolo di teatro-danza presentato a Mercantia 2000.
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Dopo il debutto e le repliche al "Jack and Joe Theatre" di Cerbaia, lo spettacolo sarà presentato in alcuni cartelloni estivi italiani e a settembre è
prevista la sua presentazione a San Pietroburgo (con sottotitoli in russo, nella versione di Nina Gromova) nell'ambito delle iniziative culturali
organizzate in occasione del trecentesimo anniversario della fondazione della città russa, per proseguire poi con le repliche in Italia.
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Jack and Joe Theatre
E' un nuovo spazio per il teatro, la danza, la musica, ricavato da un capannone industriale situato a Cerbaia (S.Casciano in Val di Pesa), a 20
km da Firenze.
La struttura ha una superficie di 220 mq ed è dotata di foyer, camerini, gradinate mobili e di uno spazio scenico con pedana in legno di 125
mq, debitamente attrezzato con impianto fonico e illuminotecnico.
Jack and Joe Theatre è situato in via Pablo Picasso, 9, nell'insediamento produttivo "San Giovanni" a poche decine di metri dalla piazza
centrale di Cerbaia.
Jack and Joe Theatre nasce su iniziativa di Adriano Miliani, attore, regista, scenografo, attivo da un quindicennio in ambito nazionale ed
internazionale; tale esperienza ha maturato in lui la convinzione che le ragioni originarie del teatro siano tutt'oggi assolutamente vive e vitali,
anche se le presenti contingenze tendono ad occultarne le componenti fondanti.
Siamo in un'epoca in cui i tempi dell'arte, che sono di per sé ritmati da cadenze e scansioni naturali, subiscono un'artificiosa e convulsa
alterazione, speculare a quella della vita contemporanea.
Ogni prodotto, qualunque esso sia, dal pane, agli oggetti d'uso quotidiano, a quelli artistici, ha una sua forza ed energia ed un ritorno
fecondo, per chi lo fa e per chi lo riceve, solo se viene realizzato con intima necessità ed amore.
Il bisogno di dare risposta a questa necessità, condivisa da Mirella Lampertico, ha generato l'idea di sperimentare un modello gestionale ed
economico del settore, di tipo privato, ispirato all'esempio anglosassone.
Jack and Joe Theatre si propone come un nuovo spazio sul territorio, per tutti coloro che vogliono alimentare questa idea.
Le attività stabili di Jack and Joe Theatre sono la produzione e la circuitazione dei propri spettacoli, il laboratorio teatrale permanente
tenuto da Adriano Miliani e serate di spettacolo dedicate alle varie arti.
Sono inoltre accolte altre forme laboratoriali e workshops di teatro, danza, musica, rivolte anche ai bambini e agli anziani.
Lo spazio potrà inoltre ospitare prove per spettacoli teatrali, mostre, convegni e meetings.
Jack and Joe Theatre è un club privato. L'accesso alla struttura e' subordinato alla presentazione della card del club, valida per un anno, o
alla sua acquisizione.
Per Raggiungerci
Dalla superstrada Firenze-Pisa-Livorno: uscire a Ginestra Fiorentina, proseguire per Ginestra F.na, San Vincenzo a Torri, Cerbaia V.P. (5 km
c.a);
Dal Galluzzo: prendere la strada Volterrana, proseguire per Chiesanuova, Cerbaia V.P.(13 kmc.a.);
Dalla superstrada Firenze- Siena: uscire a San Casciano V.P., proseguire per Cerbaia passando per Località Talente, Cerbaia V.P. (6 km c.a.);
Da Cerbaia V.P.: dalla piazza centrale (P.zza del Monumento), prendere la strada per San Casciano e proseguire per 300 mt (la strada
prosegue con una curva a sinistra), prendere la strada sulla destra che porta nella zona artigianale (Insediamento produttivo San Giovanni),
girare alla prima strada a sinistra, ed entrare nell'ultimo capannone a sinistra con il cancello rosso.
Informazioni:
Associazione Jack and Joe Theatre
Via P. Picasso, 9 - 50020 Cerbaia V.P. (FI)
Tel. 055-826022 / Cell. 335-5435182 - 335-482883/ [email protected]