Teatro Alighieri, presentata la Stagione d`opera e

11 ottobre 2014
Teatro Alighieri, presentata la
Stagione d'opera e danza 2014-15
Parallelamente al percorso che vede la città impegnata verso la decisiva tappa
della sua candidatura a capitale europea della cultura, la programmazione
dell’Opera e della Danza si orienta al ‘900 e al contemporaneo a partire dal
grande patrimonio della tradizione ottocentesca.
Nei cinque appuntamenti con l’Opera, il Teatro Alighieri presenterà quest’anno
sei titoli - La voix humaine, The Telephone, Il viaggio di Roberto, La rondine,
L’elisir d’amore, La sonnambula - i primi due dei quali saranno rappresentati
assieme nell’evento inaugurale che anticipa a novembre l’apertura della
stagione. Il percorso che, partendo dal 1831-1832 - anni rispettivamente delle
prime rappresentazioni a Milano della Sonnambula di Bellini e dell’Elisir
d’amore di Donizetti - fino alla Rondine di Puccini - prima rappresentazione al
Grand Théâtre de Monte Carlo il 27 marzo 1917 - ci introduce al ‘900 con la
leggerezza dei 3 suddetti titoli, nel breve volgere di un secolo vedrà
profondamente mutate le forme e le tematiche del teatro musicale. Se ad
essere rappresentate sul palcoscenico sono sempre le passioni che agitano il
cuore umano - in primo luogo quelle d’amore -, se la donna rimane ancora al
centro della scena come protagonista assoluta, essa non appare più come
l’eroina di vicende solo rappresentate, ma l’eroica interprete di drammi e
vicende di ordinaria esistenza in cui la realtà stessa diviene soggetto
dell’azione teatrale che si dipana sulla scena, con tutta l’intensità emozionale
di dinamiche psicologiche e moti interiori che coinvolgono direttamente il
pubblico, chiamato sempre più ad un ruolo attivo e partecipe, e non di
semplice spettatore. Tale percorso si chiude con la rappresentazione de ‘Il
viaggio di Roberto’, nuova opera commissionata dal Teatro di Ravenna al
compositore Paolo Marzocchi, che racconta la vicenda del piccolo ebreo
ravennate Roberto Bachi, morto ad Auschwitz nel 1944.
Sul fronte danza, dopo la trilogia del Teatro Mariinskij che ha portato a
Ravenna la leggendaria compagnia di Balletto di San Pietroburgo, il Teatro
Alighieri presenta la nuova Stagione di Danza incentrata su compagnie e
proposte della danza contemporanea di grande richiamo. Dopo le
intramontabili favole del Lago dei Cigni e Giselle, il palcoscenico dell’Alighieri
ospiterà quattro titoli che fotografano la danza di oggi, una panoramica che
spazia dalle avanguardie, artefici di innovativi linguaggi coreutici come quello
di Wayne McGregor, alle spettacolari invenzioni della NoGravity Dance
Company, fino a vere icone della modern dance come Carolyn Carlson e a
nuove realtà non convenzionali come la compagnia mk, di Michele Di Stefano.
“Il nuovo cartellone di opera e danza che presentiamo oggi – afferma il
sovrintendente Antonio De Rosa – conferma un percorso avviato oramai molti
anni orsono che presenta il Teatro Alighieri come la più importante fabbrica
culturale della nostra città. Il comparto dei Teatri di Tradizione è il più vitale del
Paese, con un destinatario sociale ampio ed una produttività che moltiplica le
carenti risorse pubbliche a disposizione. In un contesto nazionale sempre
molto difficile per lo spettacolo dal vivo vorrei sottolineare ancora una volta il
debito di riconoscenza nei confronti di tutti i sostenitori della stagione: la
Cooperativa Muratori e Cementisti Cmc, UniCredit e la Fondazione del Monte
di Bologna e Ravenna, che hanno rinnovato ancora una volta il loro prezioso
apporto, nonché dei nostri partner istituzionali, Ministero dei beni e delle
attività culturali e del turismo, Regione Emilia Romagna e Comune di
Ravenna.”
La stagione d’opera
Il dittico di apertura è composto da due straordinari lavori del teatro musicale
del ’900 che hanno come protagonista un prodotto della moderna tecnologia
divenuto oggetto comune del nostro quotidiano, il telefono, strumento della
moderna comunicazione che ha rivoluzionato i tempi del lavoro e i ritmi della
nostra vita, mutando la forma degli stessi rapporti umani.
La voix humaine, nasce come opera teatrale di Jean Cocteau nel 1930.
Indiscusso capolavoro, fra i più affascinanti e struggenti monologhi (meglio
sarebbe definirlo dialogo con una voce assente) della storia del teatro,
annovera come interpreti le più grandi protagoniste della prosa e del cinema a
livello internazionale (basti citare l’indimenticabile prova di Anna Magnani nel
film di Rossellini); le pause, le risposte lasciate immaginare, le frasi allusive in
questo dialogo fra due amanti alla tragica fine di una storia, sono infatti
interamente affidate alla sensibilità, alle sfumature della voce, alla intensità
espressiva dell’interprete femminile, unica protagonista a riempire la nudità di
una scena amplificata in modo assordante dalla fredda, meccanica presenza
di un telefono che squilla. L’atmosfera che si viene a creare attraverso
l’incontro delle sole voci sospese alle due estremità del filo, lascia trasparire il
gioco di una cinica e sottile violenza da una parte e, dall’altra, l’angoscia di
una disperata solitudine per uno spietato abbandono: “quando si mette giù il
telefono è come se distruggessimo l’ultima nostra possibile avventura,
noncuranti dei gemiti dell’altro da noi” ebbe a dire Cocteau. Proprio il carattere
di normalità di questi drammi della nostra quotidianità è l’elemento che, per un
compositore come Poulenc, protagonista attivo del fermento di innovazione
culturale che animava quei primi decenni del ‘900 francese, rende questo
soggetto interessante per realizzarvi un’opera che utilizzasse lo stesso testo
teatrale (solo leggermente adattato dall’amico Jean Cocteau medesimo). Sarà
così la musica a sottolineare, suggerire, esplicitare quanto il testo lascia
intravedere o intuire. Andata in scena il 6 febbraio 1959 alla Salle Favart del
Théâtre National de l’Opéra-Comique di Parigi col soprano Denise Duval
diretta da Georges Prêtre, questa tragédie lyrique in un atto, è entrata nel
repertorio dei più grandi soprani – ricordiamo Renata Scotto che la eseguì al
Teatro Alighieri nella stagione ’93-’94 – richiedendo straordinarie qualità tanto
vocali quanto attoriali.
The Telephone or L’amour à trois di Giancarlo Menotti, autore nel 1947 del
libretto oltre che della musica, ci trasporta in tutt’altro clima di leggera ironia e
ammiccante complicità, nel prendere atto dell’impermeabile barriera che il
telefono può rappresentare rispetto alla normalità di rapporti umani autentici e
diretti, tanto che, per superarla, il povero Ben sarà costretto a usare il telefono
per introdursi nel dialogo con Lucy e chiederle di sposarla. L’intrigante scelta
registica di Sandro Pasqualetto che dirige entrambi i lavori, di immaginare i
due atti unici come due storie ambientate nella stessa camera d’albergo che si
susseguono come se si trattasse di clienti che vi si avvicendano con le loro
storie totalmente diverse ed estreme, rende ancor più attuali e a noi vicine
queste due opere, come si trattasse di quadri di vita reale che si svolgono in
anonime stanze d’albergo e che ci capita di scrutare, casualmente affacciati
alla nostra finestra allo stesso modo in cui, indifferenti, assistiamo alle tragedie
del mondo che scorrono nelle finestre dei nostri televisori. A dirigere
l’Orchestra Luigi Cherubini sarà Jonathan Webb, affiancato da Alda Caiello interprete de La voix humaine - e da Monica Tarone e Emilio Marcucci,
rispettivamente Lucy e Ben in The Telephone.
Il Teatro Alighieri si è fatto promotore di una nuova produzione d’opera ‘Il
viaggio di Roberto, un treno verso Auschwitz’ incentrata sulla storia di Roberto
Bachi, riemersa a Ravenna nel 2002 grazie all’impegno di alcuni dei suoi ex
compagni di classe e alla sensibilità del compianto Giorgio Gaudenzi, allora
direttore didattico della scuola Elementare “Filippo Mordani”, Istituto
frequentato allora da Roberto Bachi e da cui proviene il Coro di Voci Bianche
Libere Note anch’esso coinvolto nello spettacolo. Nato a Torino il 12 marzo del
1929, figlio del Generale Armando Bachi, Roberto giunse a Ravenna l’11
ottobre 1937 a seguito del trasferimento del padre chiamato ad assumere il
comando della divisione di fanteria Rubicone di stanza a Ravenna. Frequentò
la Scuola Elementare “Filippo Mordani” solo per un anno; a 9 anni dovette
infatti interrompere gli studi perché ebreo. Fu deportato ad Auschwitz quando
aveva 14 anni col numero 167973: morì in un imprecisato giorno dell’autunno
1944 ad Auschwitz–Monowitz, forse a causa della tubercolosi che lo aveva
colpito per gli stenti o forse ucciso dai tedeschi proprio perché malato.
L’azione scenica musicale in un atto su testo di Guido Barbieri - in programma,
fuori abbonamento, domenica 7 dicembre alle ore 15,30 e rappresentata per il
pubblico scolastico nelle mattine successive - descrive il viaggio di Roberto
nel vagone del treno che lo porta con gli altri deportati ad Auschwitz. La
musica, composta da Paolo Marzocchi, avrà come interpreti l’Ensemble
Fauves Plus, i Tetraktis Percussioni e il Quartetto vocale Myricae, il
mezzosoprano Alessandra Visentin, il baritono Dario Giorgelè, gli attori Franco
Costantini e Cinzia Damassa e il Coro “Libere Note” della Scuola Primaria
“Filippo Mordani” di Ravenna diretto da Elisabetta Agostini e Catia Gori. La
regia di Alessio Pizzech si avvarrà delle scene e costumi di Davide Amadei.
L’opera viene coprodotta con il Teatro Luciano Pavarotti di Modena e la
Fondazione Teatri di Piacenza e sarà rappresentata in quei teatri anche in
occasione della Giornata della Memoria per i ragazzi delle scuole.
Tra le ultime fatiche di Puccini, La Rondine ebbe una gestazione piuttosto
travagliata. Commedia lirica in 3 atti, era stata inizialmente pensata come
operetta da committenti austriaci, dai quali ben presto l’insoddisfatto Puccini
prese le distanze, per rivedere tutto l’impianto del progetto assieme a
Giuseppe Adami, librettista delle sue ultime successive opere, Tabarro e
Turandot. Il titolo, pur avendo sempre riscosso calorosi successi, non è mai
entrato a far parte delle opere di Puccini più amate dal pubblico e solo negli
ultimi anni stiamo assistendo ad una suo recupero e ad una più frequente
programmazione da parte dei teatri di tutto il mondo. La storia di un amore
impossibile ambientata nel mondo piccolo borghese della Parigi del Secondo
Impero, non è mai stata rappresentata a Ravenna. La produzione che
presentiamo il 24 e 25 gennaio, nasce da una collaborazione con il Teatro del
Giglio di Lucca, il Pavarotti di Modena, Il Verdi di Pisa e il Goldoni di Livorno e
vedrà il ritorno sul podio di Massimiliano Stefanelli (che diresse nel nostro
teatro la celebre Aida realizzata per Busseto da Zeffirelli). Le scene e i
costumi, di raffinata eleganza, sono di Rosanna Monti, la regia di Gino
Zampieri.
Sabato 28 febbraio e domenica 1 marzo andrà in scena un nuovo allestimento
di L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti coprodotto assieme alla Fondazione I
Teatri di Piacenza, che vede il ritorno di Leo Nucci nelle vesti di regista. Si
rinnova così la nostra adesione al progetto “Opera Laboratorio” che lo scorso
anno realizzò la Luisa Miller andata in scena all’Alighieri. A tale progetto il
celebre baritono emiliano si dedica da alcuni anni con passione, selezionando
e curando in prima persona i giovani che sotto la sua guida esperta muovono i
primi passi in palcoscenico avviandosi ad intraprendere la difficile carriera del
cantante d’opera, potendo attingere al prezioso tesoro di conoscenze e d’arte
da lui acquisito nei più grandi teatri di tutto il mondo a fianco ai più illustri
direttori e interpreti del repertorio lirico e di quello italiano in particolare. Le
scene di Carlo Centolavigna e i costumi di Artemio Cabassi, si inseriscono
anch’essi nel solco della migliore tradizione italiana che Nucci intende così
servire e salvaguardare. L’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini sarà diretta da
Stefano Ranzani.
La sonnambula di Vincenzo Bellini, in programma il 27 e 29 marzo, ritorna
all’Alighieri riproponendo l’allestimento originale del 1831, espressamente
ricostruito per questa produzione. L’atmosfera idilliaca ed innocente dell’opera,
ambientata in un villaggio alpino sui monti svizzeri, è ben ricreata dalla
freschezza pittorica della scene dipinte di Alessandro Sanquirico, il pittore e
scenografo milanese attivo alla Scala fra il 1817 e il 1838 come autore di
innumerevoli scene per l’opera e il ballo e intervenuto come architetto nella
realizzazione di diversi teatri del nord Italia (fra i quali la stessa Scala, il
Sociale di Como, il Municipale di Piacenza). Sarà un’occasione unica per
rivivere lo stesso clima musicale della Milano di quei primi decenni dell’800
fino a condividere la stessa percezione visiva che il pubblico potè ricevere
all’epoca della prima rappresentazione dell’opera. L’allestimento è stato assai
apprezzato dal pubblico di Treviso dove l’opera è andata in scena con
successo proprio in questi giorni, anche per la vivacità dei costumi ben
ricostruiti sotto la supervisione di Veronica Pattuelli, così come apprezzati
sono stati il regista Alessandro Londei e il direttore Francesco Ommassini.
La stagione di danza
La stagione si apre a gennaio, sabato 6 (20.30) e domenica 11 (15.30), con
“Dall’inferno al paradiso” una creazione di Emilio Pellisari immaginata per la
NoGravity Dance Company. Un percorso dantesco che propone una carrellata
senza sosta di immagini straordinarie e sorprendenti, visioni fantastiche e
fantasiose di una Commedia danzata. Grazie all’impiego di macchinerie
teatrali ispirate al teatro barocco e all’utilizzo di nuove tecniche coreografiche, i
ballerini-acrobati agiscono sospesi nel vuoto dando vita a figurazioni visionarie
che sfidano la stessa legge di gravità. Il linguaggio del corpo,
paradossalmente bloccato dentro un marchingegno ottico, amplifica ed altera il
gesto proiettandolo in un gioco illusionistico di rarefatte evoluzioni.
Il secondo appuntamento a febbraio (sabato 7 alle 20.30 e domenica 8 alle
15.30) vede il ritorno a Ravenna di uno tra i più geniali ed interessanti
coreografi inglesi dei nostri giorni, Wayne McGregor, già ospite di Ravenna
Festival nel 2011, con lo spettacolo FAR messo in scena dalla sua Wayne
McGregor | Random Dance. Far – acronimo di Flesh and the Age of Reason
di Roy Porter, storia dell’esplorazione del corpo e dell’anima del XVIII sec. – è
un mix di scienza, cibernetica e modern dance, dove un avvolgente set di led
luminosi funge da ipnotico sfondo ai movimenti di matematica precisione dei
danzatori, immersi nella suggestiva e incalzante ambientazione sonora
originale della superstar della musica elettronica australiana, Ben Frost.
Un’occasione per rimarcare il suo inconfondibile tratto coreografico sempre
teso ad una visione distonica del corpo, specchio del mondo frammentato e
disfunzionale in cui viviamo. In questa sua ultima creazione, che vede in scena
dieci straordinari interpreti, il gesto coreografico scandaglia fin quasi a
vivisezionarla, la relazione tra il corpo e la mente.
Domenica 15 e lunedì 16 marzo Carolyn Carlson, una delle grandi
protagoniste della scena internazionale della danza contemporanea, porta a
Ravenna NOW la sua nuova creazione 2014 di prossima presentazione,
realizzata per inaugurare la sua nuova residenza artistica al Théâtre National
de Chaillot di Parigi. In questa sua nuova pièce, su musica originale di René
Aubry, la accompagnano sette danzatori, interpreti fedeli della sua poetica e
della sua gestualità, che ben conoscono la sua concezione della dinamica e il
suo universo di riferimento stilistico, una forma d’arte che Carolyn Carlson
ama definire “poesia visiva”, dove ogni movimento-percezione è connesso
all’universo. Ad affiancarla in questo suo nuovo corso, il compositore René
Aubry, da anni suo stretto collaboratore.
Come già avvenuto nelle ultime stagioni, il programma della stagione del
Teatro Alighieri si interseca con Today To Dance, rassegna sulle forme della
danza italiana contemporanea promosso assieme a Ravenna Teatro, Cantieri
Danza Ravenna, E-prodution, Teatro del Drago e con il sostegno di
Aterdanza. Sabato 18 aprile, fuori abbonamento, la compagnia mk presenta
“Robinson”, una coreografia di Michele Di Stefano che prende le mosse dal
romanzo di Michel Tournier, Venerdì o il limbo del Pacifico. Il protagonista si
perde nel paesaggio fin quando l’incontro con l’altro lo spinge ad una totale
reinvenzione di se stesso. In questo spettacolo la danza, sempre essenziale e
quasi algida, cerca di tenere vivo proprio il momento cruciale dell’incontro,
quello in cui è ancora possibile l’invenzione di un accordo nuovo tra i corpi.
Immerso nella musica di Lorenzo Bianchi Hoesch e trasformato dall’intervento
di Luca Trevisani, quello abitato da Robinson è lo spazio che nasce quando si
decide di uscire da se stessi per abitare il mondo.
Www.teatroalighieri.org
Abbonamenti
Il determinante contributo della Fondazione del Monte e di partner come CMC
e UniCredit, che da anni sostengono la stagione d’opera e danza, consente
ancora una volta di mantenere inalterati i prezzi di abbonamenti e biglietti.
Sottoscrivendo la ‘classica’ formula dell’abbonamento (4 spettacoli per l’opera
e 3 per la danza), oltre a garantirsi lo stesso posto per tutti gli spettacoli, gli
spettatori possono ottenere un significativo vantaggio economico risparmiando
dal 20 al 25% rispetto all’acquisto dei singoli biglietti.
L’abbonamento all’opera (prezzi dai 45 euro del loggione ai 140 della platea e
palco centrale davanti) potrà essere rinnovato dal 11 al 30 ottobre; dal 3
novembre sarà possibile sottoscrivere nuovi abbonamenti nei posti ancora
disponibili. Gli abbonati alla stagione d’opera hanno diritto ad uno sconto del
10% per i biglietti del fuori abbonamento ‘Il viaggio di Roberto’.
Il rinnovo dell’abbonamento alla danza (prezzi dai 21 euro in loggione ai 66
per platea e posto di palco centrale davanti) potrà essere effettuato a partire
dall’11 ottobre e fino al 20 novembre; nuovi abbonamenti dal 24 novembre.
Agli acquirenti del Carnet ‘Trilogia d’Autunno – Balletto del Mariinskij’ è
riservato uno sconto del 10% sul prezzo dell’abbonamento danza.
Biglietti
La prevendita dei biglietti (per l’opera dal 13 novembre, per la danza dal 4
dicembre) sarà attiva sui seguenti canali: biglietteria alighieri, on line
www.teatroalighieri.org, Cassa di Risparmio di Ravenna (tutte le filiali), uffici
IAT Ravenna (via Salara e via Teodorico), ufficio IAT Cervia (via Evangelisti).
Prezzi spettacoli d’opera in abbonamento da 14 a 45 euro; fuori abbonamento
‘Il viaggio di Roberto’ da 8 a 16 euro. Prezzi spettacoli danza in abbonamento
da 8 a 28 euro; fuori abbonamento ‘Robinson’ da 5 a 12 euro.
Speciale giovani
Al pubblico dei più giovani sono riservate agevolazioni speciali per
abbonamenti e biglietti come la tariffa 5 euro (valida in qualsiasi settore) per i
ragazzi fino a 14 anni accompagnanti da un adulto, e lo sconto del 50% sulle
tariffe ridotte per gli under 18.
100 Carnet Alighieri (8 spettacoli: 2 opera + 2 danza + 2 prosa + 2 concerti)
Ritorna e amplia la sua offerta anche la formula trasversale del Carnet
Alighieri. Per la prima volta il Carnet sarà ad 8 spettacoli: ai classici 2
appuntamenti con l’opera, 2 con la danza e 2 con la prosa si aggiungono, a
partire da quest’anno, anche 2 concerti della Stagione Ravenna Musica
organizzata dall’Associazione Musicale Angelo Mariani. I Carnet (disponibilità
limitata a 100) saranno posti in vendita – esclusivamente alla biglietteria
dell’Alighieri - a partire dal 16 ottobre. Questa formula che consente di
‘assaggiare’ con 8 spettacoli le principali stagioni del Teatro è una opportunità
proposta ad un prezzo particolarmente conveniente: intero 80 euro, ridotto
(per gli under 26) 48 euro. I coupon che compongono il carnet potranno
essere convertiti in biglietti per i singoli spettacoli secondo il seguente
calendario: prosa da lunedì 27 ottobre, opera da lunedì 17 novembre, danza
da lunedì 15 dicembre e concerti da sabato 10 gennaio.
Prima dell’opera in collaborazione con la Società Dante Alighieri di Ravenna
Si rinnova infine l’apprezzata consuetudine con Prima dell’opera, il ciclo di
incontri pomeridiani con critici e musicologi (sempre alle 17.30 nella sala
Arcangelo Corelli, ingresso libero) per la presentazione delle opere in
cartellone all’Alighieri.
Il primo appuntamento, martedì 18 novembre, dedicato al dittico La voix
humaine – The telephone avrà come relatore Guido Barbieri, il 20 sarà la volta
di Michele Girardi per La rondine di Puccini, il 24 febbraio la presentazione de
L’elisir d’amore curata da Marco Beghelli, mentre Giorgio Appolonia
presenterà La sonnambula martedì 24 marzo.
Biglietteria Teatro Alighieri:
Via A. Mariani 2, Ravenna tel. 0544249244 | fax 0544215840 |
[email protected]
Orari: giorni feriali 10-13, giovedì 16-18 e un’ora prima degli spettacoli
Collegamento sorgente: http://www.ravenna24ore.it/news/ravenna/0045891-teatro-alighieripresentata-stagione-dopera-e-danza-2014-15